via ento v. A. Berto trece loni nto a rell sca Ma via via C Informazioni turistiche tel. +39 051 239660 - +39 051 6472113 nion via dell’U ni via Beg at t o Piazza Aldrovandi . Re via G ovo i errazz v. d e iB via Gu Pe t ro nio onu ta lla ste Ca alto via i de o Porta Castiglione via G. Pascoli gn via Or fe via d e’ But tier via geli Giu via dell’Oro gli An XII Bologna British ’C olt ell i via Ri ello via de le viale E. Panzacchi Piazza Maggiore 1/e Aeroporto G. Marconi, via Triumvirato 84 la Borg Poster vicolo via ia ler r to via S. D Via el Cest Palazzo Archiginnasio. Stemma I. Berblockus, 1573, Rochester, Inghilterra a rell Ma sca orgo el B via d o Pietr di S. o om enic venella via via Sa via d’Azeglio via S. Mamolo ca Petrar via F. via Paglietta i land G ua DSIGN.IT/stampa dicembre 2014/tipografiametropolitana Bologna o Pietr di S. ne Lucca l Pallo po di orgo el B via d na nta v. M e via de via dell’Inferno ’G iudei Ca via del Cane zeglio via d’A via Ca via de rini Lucca essand via Al v. de’ via d’Azeglio Fusari v. Volto Santo v. Val d’Aposa via Tagliapietre l Riccio via de via del Fossato via dell’ Archiginnasio isti ella osad via N e via Senz anom Cort e Iso lani via A. Testoni mbruti via de’ Go Piazza Malpigh i via de’ Marchi via Nosadella rtuso Via Malpe ra cu es G.C . via Porta San Mamolo San o an ef i via D scelli Str St all hiari via Arienti via Mirasole ti o ldin via Va lferino bet nt Sa A. A Piazza dei Tribunali ta one viale via So touristoffi[email protected] Certosa. Chiostro anglicano e’ C stigli dardo Tro m via v. delle Tovaglie Via Castelfi ni ni za bo via via d a via C pramoz www.bolognawelcome.it MAMbo. Tony Cragg - Eroded landscape Piazz a S. Giovanni in Monte Piazz a S. Domenico agozza Via Ca San o via Marsili via de’ Poeti via an ef via Urbana go e St a ragozz via Sa bonesi gior Piazza S. Stefano ’ de viaepoli P via Farini Piazz atti Ming he via Farini Piazz a de’ Piazz a Calderini Cavour Mag ne gio lle a Co ag n v ia i S p d S trad Piazz a a della Mercanzia ie stiglio via de’ Car m via San Vit o ria m Za i nt rbe lar Piazza G. Verdi n bo Za v ia i Sa Ba Corte Galluzzi Piazz a Galvani la Re rgo sp ig h via via Piazza de’ Celestini rti ro v. S. Margherit a V. Caprar via Clavat ure Via dei Mu sei via Ca atica Piazz a Galileo elle A via San Vitale via Castiglione Selv via Orefici Piazza Maggiore v. IV Novembre via B ne via via Rizzoli Nettuno Piazz a Roosevelt a Piazza Re Enzo Piazz a del via Porta Nova a via Ugo Bassi oli C. erio et lo Piazz a S. Francesco eM via Irn .P del Pratel via Altabell ell Piazz a v S. Martino ia Mars ala piazzetta Marco Biagi via G. Oberdan via Goito via Monte Grappa via Ugo Bassi via G. Oberdan lla denza via dell’Indipen oni viale aG e v. d via Pie ni via G.B. rvasio via Manz i via S. Ge via Parig sto Rig hi via Mar sala v. de’ Monari i vi e am eL dell via G. via elic via S. Giorg io asin erio via Ber tiera via Galliera e i am an F Morgag L lle Marco n oli de R via via Nazario Sauro via di iva egnami via Riva di Reno o Ren ia via Irn via Ca via de’Fal via Augu Drapperie Largo Caduti del Lavoro Piazza dell’8 Agosto po di rto via St alingr ado via G. Matteotti ra e l Po ug g Porta Mascarella via o Mille A. M Parco della Montagnola o ra via Milazz a Marco n i via d .M i via Gallie via dei o e rdin sc via Avesell Port n Carlo del via G. Ga o am via via dell’Indipen Piazza dei Martiri 1943-1945 via Poles zo nt Gr via le A via Gallie i via F.lli Az aA o ni via Sa li via Rossel v. del Ro ndone via 11. Certosa di Bologna Dal porticato di fronte all’ingresso si accede al Chiostro anglicano con tombe dei primi anni dell’Ottocento dalla simbologia ermetica: il sarcofago classico, il caduceo di Mercurio, l’uroboro (serpente che si morde la coda), la porta dell’Ade. Degne di nota sono la tomba dell’inglese Harriet Rochfort (1833), quella di Webster Parcks (1845) e la lapide di Gaspar Breidenback. Nel campo centrale si trovano invece lapidi più recenti: la tomba della famiglia Witting (1924), quella di Bruns (1938), quella inclinata in granito di Chantre Bedot (1936). Bellissime sono le lastre dell’Accademico dei Lincei Carlo Maria Viola (1925), incisa da rami di quercia a forma di croce, e quella del pastore evangelico Postpischl e della sua famiglia (1937). Fa da sfondo scenografico al chiostro il monumento al Barone Strick. Il monumento, progettato da Ercole Gasparini nel 1810, è realizzato in scagliola dipinta, a mo’ di catafalco: sopra poggiano due figure, una donna in atteggiamento dolente e un giovane vestito all’antica. Sulla lapide al centro è scritto I credenti in Cristo passeranno dalla morte alla vita. o vi Minzon Piazza XX Settembre i rozzi Autostazione via Garibaldi sselli via Don Reno Via della Certosa, 18 via Milazz via F.lli Ro Via Don Minzoni, 14 Considerato uno degli scultori più significativi della sua generazione, Tony Cragg (Liverpool, 1949) si è concentrato negli ultimi anni sul tema della trasparenza, per cui utilizza vetro, bronzo, cera, legno e pietra colorata. Collocato all’interno del percorso Morandi, Eroded Landscape, mostra l’idea della fisicità effimera. Altro nome importante presente nelle collezioni del MAMbo - esposte a rotazione - è il londinese Jesse Ash (Londra, 1977). via Boldrin via Am m ra iet P P. le via li 10. MAMbo iro Dal 1999 la Cineteca è impegnata nel restauro e nella diffusione dell’opera di Charlie Chaplin. Questo lavoro minuzioso, voluto dagli eredi, consiste nel complesso restauro della sua opera cinematografica e nella digitalizzazione e catalogazione dell’archivio cartaceo. Il sito ufficiale del catalogo on-line Charlie a ar ell Ca Via Riva di Reno, 72 i via 9. Cineteca di Bologna via Boldrin via I. Ba denza vi Campeg gi endola Stazione Centrale viale P. Pie tramellara via Albiroli Chaplin Archive racconta l’intera carriera dell’indimenticabile artista e cineasta inglese. via Cesare Batt portare le reliquie in processione nelle vicinanze dei territori monastici o nei campi di battaglia. o viale G. G Giardini Attratti dal fascino dell’antico, gli inglesi giungono in Italia fin dai tempi delle Crociate. Bologna, città universitaria e città della musica, continua ad essere visitata anche durante il Cinquecento dopo la frattura fra chiesa cattolica e chiesa anglicana. Nel Settecento e nell’Ottocento ogni gentiluomo borghese nel tour in Italia è irretito dalle bellezze artistiche, naturali e culinarie che la città offre. 1. Palazzo Re Enzo Piazza Nettuno, 1 La cappella di Santa Maria dei Carcerati fu costruita nel 1371 come luogo di rifugio spirituale per i carcerati condannati a morte. Al suo interno è stato realizzato nel 2003 un grande wall drawing dall’artista inglese David Tremlett (1945), che ha acquistato fama mondiale grazie a questo particolare mezzo espressivo: il wall drawing a pastello è una tecnica che permette di coprire enormi superfici attraverso pigmenti stesi a mano. Le polveri colorate sono infatti in grado di tingere grandi spazi con esigue quantità. L’artista, affascinato dalla nuda semplicità del luogo e dalla sua storia, volle rispettare la sensazione di silenzio e raccoglimento, lasciando alla cappella un’atmosfera sospesa che contrasta con il clamore della piazza. Palazzo Re Enzo. Wall drawing D. Tremlett to a Londra. Il dipinto è un suo omaggio all’anziano maestro. Gainsborough, da sempre legato alla musica e amico di molti compositori, trasformò la richiesta in un capolavoro. Di Pietro Benvenuti è il Ritratto di Lord John Fane Burghersh (1784 – 1859), conte di Westmoreland, militare e diplomatico. Sostenitore delle campagne contro Napoleone a fianco del Duca di Wellington, si fece ritrarre alla corte dei Lorena in qualità di alto ufficiale dell’esercito. Ma il conte fu anche violinista e scrittore teatrale, ottenne nel 1826 la carica di compositore onorario all’Accademia Filarmonica di Bologna e fu uno dei fondatori della Royal Academy of Music a Londra nel 1822. Strada Maggiore, 34 Nella quadreria raccolta da Padre Giovanni Battista Martini, insegnante a Bologna anche di un giovanissimo W. A. Mozart, troviamo il ritratto attribuito a Sir Joshua Reynolds di Charles Burney, copia di quello conservato alla National Gallery di Londra: il musicologo inglese incontra Padre Martini a Bologna nel 1770, durante una delle tappe di studio in Europa per la redazione della sua opera in quattro volumi, A General History of Music (1777-1789). Thomas Gainsborough ritrae Johann Christian Bach (1776), figlio del famoso compositore tedesco Johann Sebastian. A Bologna il giovane Bach ricevette la formazione di Padre Martini (1756) in un rapporto che continuerà anche dopo il suo trasferimen- lapide e un testo dettato da Giosuè Carducci. Qui Lord Byron visse il suo amore italiano, la contessa Teresa, giovanissima moglie del conte Alessandro Guiccioli di Ravenna, il quale capì quanto fosse determinante per la salute di Teresa la presenza del poeta e accettò che li seguisse a Bologna. Questo menage a trois non destò scandalo, ma solo pettegolezzi come quando, usciti insieme a vedere la tragedia Mirra di Alfieri all’Arena del Sole, Byron e Teresa profondamente colpiti dagli atti finali, manifestarono pubblicamente il loro turbamento. 8. Museo Civico Medievale 3. Museo Davia Bargellini Strada Maggiore, 44 Via Manzoni, 4 Nato nel 1924, questo museo d’arte industriale, conserva una coppia di vasi Wedgwood (Sala 6) in ceramica inglese della fine del XVIII secolo. Nello Staffordshire, regione ricca di carbone e d’argilla, nasce il genio imprenditoriale di Josiah Wedgwood, fondatore di una fabbrica di ceramiche che inaugura la nuova stagione della produzione industriale delle arti applicate, introducendo nel mercato un’alternativa alla costosa porcellana e alla maiolica. I vasi esposti, provenienti dalla collezione del marchese Rusconi, presentano il tipico gres creato dalla fabbrica inglese; ispirato al biscuit di Sevrès, poteva assumere varie tonalità di colore, in questo caso l’azzurro, chiamato da Wedgwood “diaspro”. Il museo custodisce un anello anglosassone (sala 5), ritrovato presso il fiume Reno alle porte di Bologna e risalente probabilmente al IX secolo, esempio unico di oreficeria Anello anglosassone longobarda. Il colore scuro è dovuto alla tecnica di lavorazione, il niello: il metallo veniva inciso e riempito di volta in volta con rame, argento piombo e zolfo; una volta raffreddato, veniva levigato per far risaltare il disegno nero, bruno o grigio ottenuto. Nella sala 7 un piviale inglese della prima metà XIV secolo rappresenta una delle rare testimonianze in Italia di opus anglicanum, un ricamo in seta e oro prodotto in Inghilterra a partire dal XIII secolo. Nelle piccole nicchie sono rappresentate scene della vita di Cristo e della Vergine e il martirio di Thomas Beckett. Nel committente è chiara l’intenzione di alludere alla sovranità del papato su quella del re; fu infatti un papa, Benedetto XI (1303-1304), a farne dono a Bologna e più precisamente ai suoi confratelli. Sempre nella sala 7 un piccolo Reliquiario irlandese portatile per uso privato a forma di casa, con una tracolla, in bronzo cesellato e dorato, pasta vitrea e corallo del VIII-IX secolo. Era tradizione irlandese 4. Palazzo dell’Archiginnasio 2. Museo Internazionale e Biblioteca della Musica Salvatore. Nel polittico Incoronazione della Vergine (1353), uno dei capolavori di Vitale da Bologna, San Thomas Beckett è ritratto in abiti vescovili mentre invoca la protezione su un religioso ai suoi piedi. Il priore, raffigurato in piccolo, non fu probabilmente il vero committente: si noterà una minuscola figura accanto a San Giovanni Battista, probabilmente un ricco studente inglese votato al culto di Thomas Beckett che forse sentì il bisogno di dotare l’altare della cappella di una decorazione. Piazza Galvani, 1 Sede dell’Università fino al 1803, il palazzo ospita oggi la prestigiosa Biblioteca comunale con un patrimonio di oltre 800.000 opere. La ricchissima decorazione araldica include stemmi e memorie di studenti e professori inglesi dello Studium, visibili nelle sale della biblioteca al piano superiore. 5. Chiesa di San Salvatore Via Volto Santo, 1 La chiesa conserva i resti dell’antica cappella dedicata agli studenti inglesi iscritti all’Università di Bologna, che verso il XII secolo si erano stabiliti nelle sue vicinanze. Tra loro Thomas Beckett, futuro arcivescovo di Canterbury. Dopo il suo barbaro assassinio nel 1171, il santo fu eletto patrono della nazione inglese a Bologna e il cardinale Ildebrando gli dedicò l’altare di San Chiesa San Salvatore. Polittico di Vitale da Bologna 6. Palazzo Belloni Via de’ Gombruti, 13 Giacomo III Stuart fu l’unico sovrano inglese a scegliere ripetutamente Bologna come sede della sua corte. Lo ospitò il marchese Belloni. Nella sua casa una scala, costruita su progetto di Giuseppe Antonio Torri, venne decorata di statue e di affreschi proprio in occasione del soggiorno a Bologna di Giacomo III Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra, nel 1717. Le statue in arenaria di Ercole e Orfeo sono di Andrea Ferreri. Giacomo Stuart lodò più volte la bellezza del palazzo, diffondendone la fama anche in patria. 7. Il rifugio del Pellegrino Via Ugo Bassi, 7 L’hotel del Pellegrino, non più esistente, fu uno dei più famosi fra Sette e Ottocento, e particolarmente amato dai turisti inglesi. Ospitò capi di stato, personaggi facoltosi e letterati. Fu reso celebre soprattutto dai soggiorni di Lord Byron (1788-1824), che nel 1817, dopo aver abbandonato la moglie e il suo paese, giunse in Italia, dove scrisse il Pellegrinaggio del Giovane Aroldo, opera semiseria in versi sulle vicissitudini di un giovane ricco. Il proprietario volle ricordare il passaggio del poeta inglese con una Proiezione in piazza Maggiore. Cineteca Bologna