v. no lin i o elmel A. Za ia nione via dell’U via B oro Porta San Vitale via G. Mass gnet ti so rleone ndos roccai via B re ri glie rsa i Be Bologna British Porta v Maggiore M ia G. azz in i via Fo n da z za v. d e hio lla rse mo Re za via Piazzetta Morandi Fo n olt via ell i o viale G. Gozzadini no i tier Or fe via d e’ But via G. Pascoli via ante iulia ’C de via eli gli A ng Porta Castiglione via de via dell’Oro o via D Attratti dal fascino dell’antico, gli inglesi giungono in Italia fin dai tempi delle Crociate. Bologna, città universitaria e città della musica, continua ad essere visitata anche durante il Cinquecento dopo laitafrattura fra chiesa cattolica e chiesa anglicana. Giardini Margher Nel Settecento e nell’Ottocento ogni gentiluomo borghese nel tour in Italia è irretito dalle bellezze artistiche, naturali e culinarie che la città offre. via S via Ri alto da z Piazza Carducci an G Ca via To ga via Beg at t o Piazza Aldrovandi via Be olo Bolo ggio zi uerraz via G ta lla ste arenti Ma Ve cc uti v ia v. A. Berto ni . Re via G ovo onu Borg Poster vicolo via la nio via gn co m via S. Leonardo loni nto trece ento via C ia ler r to Ca via Giu tto Filippo via F. ReInghilterra Selm Palazzo Archiginnasio. Stemma I. Berblockus, 1573, Rochester, i v. S. Apollon vic a rell sca Ma via a rell sca Ma via na nta o enic om Via S. D venella via Sa via Paglietta ca Petrar G ua G.C . via via St alingr ado o Pietr orgo el B via d o Pietr di S. orgo el B via d Drapperie via via Garibaldi via del Cane Cort e Iso lani via dell’ Archiginnasio di S. ne Lucca l Pallo po di via Ca via de rini Lucca essand po di via Al via Ca v. M e via de via dell’Inferno ’G iudei via G. Oberdan via Albiroli via dell’Indipen zeglio via d’A via G. Oberdan a via Piell denza v. de’ via d’Azeglio Fusari v. Volto Santo v. Val d’Aposa via Tagliapietre l Riccio via del Fossato i land sc via d’Azeglio via S. Mamolo rtuso Via Malpe ur a via F. viale E. Panzacchi XII . Gia o le t ro to na Do rducci lle DSIGN.IT/stampa dicembre 2015/tipografiametropolitana Bologna via G. Matteotti ra via Gallie via Avesell via Galliera isti via Cesare Batt ella osad via N e via Senz anom via Nosadella via dell’Indipen via Gallie ra via A. Testoni mbruti via de’ Go Piazza Malpigh i via de’ Marchi a Caterin via S. hiari Pe S. via F. Malag an ef via via St Porta San Mamolo S an ni viale G. Ca stello via Arienti via Mirasole via za o nt i scelli el Ce via D an Sa ldin lferino ada via A. A via So via Va Str o Va e’ C Piazz a S. Domenico Piazza dei Tribunali ta n fa viale dardo S an one via denza endola n Carlo e via Poles ni Morgag rvasio via Nazario Sauro via G.B. arcon i via G. M via Fras sina go a via G. M arcon i via F.lli Rossel Para via S. Ge diso alata Pietr via via Sa Piazza M. Azzarita via Graziano via Battistelli o Rocc via Pietralata via via d li astig v. delle Tovaglie Via Castelfi via e St za ti to pramoz bet n Sa ento Piazz a S. Giovanni in Monte via C Via Ca Tro m .R Porta San Donato via S via via Marsili via de’ Poeti e o via Urbana bonesi gior Piazza S. Stefano ’ de viaepoli P via Farini Piazz atti Ming he via Farini Piazz a de’ Piazz a Calderini Cavour Mag ne otti a ragozz via Sa via de’ Car gio lle a Co ag n v ia i Sp d da Piazz a della Mercanzia ie via Clavat ure Via dei Mu sei stiglio . Guid l Risorgim ria Stra an ef rbe V. Caprar St Ba Corte Galluzzi Piazz a Galvani ni aC via San Vitale o via Piazza de’ Celestini ni go bo via San Vitale via Ca ot poli udin C. Pe R. A via A viale de v. S. Margherit a lar m vi at lani Piazz a Galileo bo nt viale via atica Piazza Maggiore v. IV Novembre m Za Za v ia Sa otti a’ Se lv via Porta Nova via Orefici rti Piazza G. Verdi via via Rizzoli Nettuno Piazz a Roosevelt elle A la Re rgo sp ig h i Piazz a v S. Martino ia Mars ala piazzetta Marco Biagi a Piazza Re Enzo Piazz a del via B ne via . Guid via C via Ugo Bassi oli erio Pich B. Erco ia via Altabell eM erti viale G. via S. Isa oni ell via Castiglione ia v. d C. B via Irn ni Piazz a S. Francesco via Manz i via Goito via Monte Grappa via Ugo Bassi tello erio ro via del Pra via Irn et ce via Parig sto Rig hi via Marsala v. de’ Monari viale .P Feli Piazza dell’8 Agosto via Augu egnami i Porta Mascarella via Ber tiera via S. Giorgio asin aG alari via S. rto ia vi S an e via Lam ce eno elle M. C via A via F. Cavallot ti e l Po Mille ug g Parco della Montagnola o via Riva di Reno di R d via a via S. Isa Riva e via ini G. Vic via S. Cro o .M A. M panti Lam via ce tello via del Pra via dei via d via i via Milazz o via de Scalo rdin sc via de’Fal Dal porticato di fronte all’ingresso si accede al Chiostro anglicano con tombe dei primi anni dell’Ottocento dalla simbologia ermetica: il sarcofago classico, il caduceo di Mercurio, l’uroboro (serpenvia A. Costa te che si morde la coda), la porta dell’Ade. Degne Portadi nota sono la S. Isaia tomba dell’inglese Harriet Rochfort (1833), quella di Webster Parcks (1845) e la lapide di Gaspar Breidenback. Nel campo centrale si trovano invece lapidi più recenti: la tomba della famiglia Witting (1924), quella di Bruns (1938), quella inclinata in granito di Chantre Bedot (1936). Bellissime sono le lastre dell’Accademico dei Lincei Carlo Maria Viola (1925), incisa da rami di quercia a forma di croce, e quella del pastore evangelico Postpischl e della sua famiglia (1937). Fa da sfondo scenografico al chiostro il monumento al BaPorta za Saragozza via Saragoz gozza rone Strick. Il monumento, progettato da Ercole via SaraGasparini nel 1810, viale A . Ald è realizzato in scagliola dipinta, a mo’ di catafalco: sopra poggiano ini due figure, una donna in atteggiamento dolente e un giovane vestito all’antica. Sulla lapide al centro è scritto I credenti in Cristo passeranno dalla morte alla vita. www.storiaememoriadibologna.it/certosa via O. Belluzzi Ga o via Autostazione Filo viale Q. oli Grad Port Largo Caduti del Lavoro lle de gn Feli Piazza dei Martiri 1943-1945 del via Bru S an ella zo nt m rozzi le A G. viale via Sabotino via d Az aA o ni a Gr via I. Ba Piazza XX Settembre i via via dello e am via N. Nannetti via U. Lenzi 11. Certosa di Bologna via i via L. Calori Piazz a della Resistenza via via L elle via Ercolani d via via Malvasia o vi Minzon li Porta ’ Crescenzi v. del Ro ndone via Pier de via Milazz via F.lli Ro i i via Don via Boldrin via Am m v Lame Considerato uno degli scultori più significativi della sua generazione, Tony Cragg (Liverpool, 1949) si è concentrato negli ultimi anni sul ni va tema della trasparenza, per cui utilizza vetro, bronzo,A.cera, legno e Sil le via pietra colorata. Collocato all’interno del percorso Morandi, Eroded Landscape, mostra l’idea della fisicità effimera. Altro nome importante presente nelle collezioni del MAMbo - esposte a rotazione - è via A. S affi il londinese Jesse Ash (Londra, 1977). Porta via Riva di Ren www.mambo-bologna.org S. Felice o Via della Certosa, 18 P P. sselli rd na e ial i a ell ra iet a F. Z Dal 1999 la Cineteca è impegnata nel restauro e nella diffusione dell’opera di Charlie Chaplin. Questo lavoro minuzioso, voluto dagli eredi, consiste nel complesso restauro della sua opera cinematografica e nella digitalizzazione e catalogazio- Via Don Minzoni, 14 via Boldrin ra via L. Cipriani via Via Riva di Reno, 72 via C. Casarin peg gi li 10. MAMbo via Bovi Cam iro 9. Cineteca di Bologna Stazione Centrale viale P. Pie tramellara Ca ne dell’archivio cartaceo. Il sito ufficiale del catalogo on-line Charlie Chaplin Archive racconta l’intera carriera dell’indimenticabile artista e cineasta inglese. www.cinetecadibologna.it via dorato, pasta vitrea e corallo del VIII-IX secolo. Era tradizione irlandese portare le reliquie in processione nelle vicinanze dei territori monastici o nei campi di battaglia. www.museibologna.it/arteantica Piazza del Baracc ano Porta S. Stefano v A. ia Mu rri lione astig via C www.bolognawelcome.it [email protected] Piazza Maggiore 1/e Aeroporto G. Marconi, via Triumvirato 84 MAMbo. Tony Cragg - Eroded landscape Certosa. Chiostro anglicano Informazioni turistiche tel. +39 051 239660 - +39 051 6472201 1. Palazzo Re Enzo Piazza Nettuno, 1 La cappella di Santa Maria dei Carcerati fu costruita nel 1371 come luogo di rifugio spirituale per i carcerati condannati a morte. Al suo interno è stato realizzato nel 2003 un grande wall drawing dall’artista inglese David Tremlett (1945), che ha acquistato fama mondiale grazie a questo particolare mezzo espressivo: il wall drawing a pastello è una tecnica che permette di coprire enormi superfici attraverso pigmenti stesi a mano. Le polveri colorate sono infatti in grado di tingere grandi spazi con esigue quantità. L’artista, affascinato dalla nuda semplicità del luogo e dalla sua storia, volle rispettare la sensazione di silenzio e raccoglimento, lasciando alla cappella un’atmosfera sospesa che contrasta con il clamore della piazza. Palazzo Re Enzo. Wall drawing D. Tremlett 2. Museo Internazionale e Biblioteca della Musica Strada Maggiore, 34 Nella quadreria raccolta da Padre Giovanni Battista Martini, insegnante a Bologna anche di un giovanissimo W. A. Mozart, troviamo il ritratto attribuito a Sir Joshua Reynolds di Charles Burney, copia di quello conservato alla National Gallery di Londra: il musicologo inglese incontra Padre Martini a Bologna nel 1770, durante una delle tappe di studio in Europa per la redazione della sua opera in quattro volumi, A General History of Music (1777-1789). Thomas Gainsborough ritrae Johann Christian Bach (1776), figlio del famoso compositore tedesco Johann Sebastian. A Bologna il giovane Bach ricevette la formazione di Padre Martini (1756) in un rapporto che continuerà anche dopo il suo trasferimento a Londra. Il dipinto è un suo omaggio all’anziano maestro. Gainsborough, da sempre legato alla musica e amico di molti compositori, trasformò la richiesta in un capolavoro. Di Pietro Benvenuti è il Ritratto di Lord John Fane Burghersh (1784 – 1859), conte di Westmoreland, militare e diplomatico. Sostenitore delle campagne contro Napoleone a fianco del Duca di Wellington, si fece ritrarre alla corte dei Lorena in qualità di alto ufficiale dell’esercito. Ma il conte fu anche violinista e scrittore teatrale, ottenne nel 1826 la carica di compositore onorario all’Accademia Filarmonica di Bologna e fu uno dei fondatori della Royal Academy of Music a Londra nel 1822. www.museibologna.it/musica gli dedicò l’altare di San Salvatore. Nel polittico Incoronazione della Vergine (1353), uno dei capolavori di Vitale da Bologna, San Thomas Beckett è ritratto in abiti vescovili mentre invoca la protezione su un religioso ai suoi piedi. Il priore, raffigurato in piccolo, non fu probabilmente il vero committente: si noterà una minuscola figura accanto a San Giovanni Battista, probabilmente un ricco studente inglese votato al culto di Thomas Beckett che forse sentì il bisogno di dotare l’altare della cappella di una decorazione. 3. Museo Davia Bargellini 8. Museo Civico Medievale Strada Maggiore, 44 Nato nel 1924, questo museo d’arte industriale, conserva una coppia di vasi Wedgwood (Sala 6) in ceramica inglese della fine del XVIII secolo. Nello Staffordshire, regione ricca di carbone e d’argilla, nasce il genio imprenditoriale di Josiah Wedgwood, fondatore di una fabbrica di ceramiche che inaugura la nuova stagione della produzione industriale delle arti applicate, introducendo nel mercato un’alternativa alla costosa porcellana e alla maiolica. I vasi esposti, provenienti dalla collezione del marchese Rusconi, presentano il tipico gres creato dalla fabbrica inglese; ispirato al biscuit di Sevrès, poteva assumere varie tonalità di colore, in questo caso l’azzurro, chiamato da Wedgwood “diaspro”. www.museibologna.it/arteantica 4. Palazzo dell’Archiginnasio Piazza Galvani, 1 Sede dell’Università fino al 1803, il palazzo ospita oggi la prestigiosa Biblioteca comunale con un patrimonio di oltre 800.000 opere. La ricchissima decorazione araldica include stemmi e memorie di studenti e professori inglesi dello Studium, visibili nelle sale della biblioteca al piano superiore. www.archiginnasio.it 5. Chiesa di San Salvatore Via Volto Santo, 1 La chiesa conserva i resti dell’antica cappella dedicata agli studenti inglesi iscritti all’Università di Bologna, che verso il XII secolo si erano stabiliti nelle sue vicinanze. Tra loro Thomas Beckett, futuro arcivescovo di Canterbury. Dopo il suo barbaro assassinio nel 1171, il santo fu eletto patrono della nazione inglese a Bologna e il cardinale Ildebrando in Italia, dove scrisse il Pellegrinaggio del Giovane Aroldo, opera semiseria in versi sulle vicissitudini di un giovane ricco. Il proprietario volle ricordare il passaggio del poeta inglese con una lapide e un testo dettato da Giosuè Carducci. Qui Lord Byron visse il suo amore italiano, la contessa Teresa, giovanissima moglie del conte Alessandro Guiccioli di Ravenna, il quale capì quanto fosse determinante per la salute di Teresa la presenza del poeta e accettò che li seguisse a Bologna. Questo menage a trois non destò scandalo, ma solo pettegolezzi come quando, usciti insieme a vedere la tragedia Mirra di Alfieri all’Arena del Sole, Byron e Teresa profondamente colpiti dagli atti finali, manifestarono pubblicamente il loro turbamento. Via Manzoni, 4 Chiesa San Salvatore. Polittico di Vitale da Bologna 6. Palazzo Belloni Via de’ Gombruti, 13 Giacomo III Stuart fu l’unico sovrano inglese a scegliere ripetutamente Bologna come sede della sua corte. Lo ospitò il marchese Belloni. Nella sua casa una scala, costruita su progetto di Giuseppe Antonio Torri, venne decorata di statue e di affreschi proprio in occasione del soggiorno a Bologna di Giacomo III Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra, nel 1717. Le statue in arenaria di Ercole e Orfeo sono di Andrea Ferreri. Giacomo Stuart lodò più volte la bellezza del palazzo, diffondendone la fama anche in patria. Il museo custodisce un anello anglosassone (sala 5), ritrovato presso il fiume Reno alle porte di Bologna e risalente probabilmente al IX secolo, esempio unico di oreficeria longobarda. Il colore scuro è dovuto alla tecnica di lavorazione, il niello: Anello anglosassone il metallo veniva inciso e riempito di volta in volta con rame, argento piombo e zolfo; una volta raffreddato, veniva levigato per far risaltare il disegno nero, bruno o grigio ottenuto. Nella sala 7 un piviale inglese della prima metà XIV secolo rappresenta una delle rare testimonianze in Italia di opus anglicanum, un ricamo in seta e oro prodotto in Inghilterra a partire dal XIII secolo. Nelle piccole nicchie sono rappresentate scene della vita di Cristo e della Vergine e il martirio di Thomas Beckett. Nel committente è chiara l’intenzione di alludere alla sovranità del papato su quella del re; fu infatti un papa, Benedetto XI (1303-1304), a farne dono a Bologna e più precisamente ai suoi confratelli. Sempre nella sala 7 un piccolo Reliquiario irlandese portatile per uso privato a forma di casa, con una tracolla, in bronzo cesellato e 7. Il rifugio del Pellegrino Via Ugo Bassi, 7 L’hotel del Pellegrino, non più esistente, fu uno dei più famosi fra Sette e Ottocento, e particolarmente amato dai turisti inglesi. Ospitò capi di stato, personaggi facoltosi e letterati. Fu reso celebre soprattutto dai soggiorni di Lord Byron (1788-1824), che nel 1817, dopo aver abbandonato la moglie e il suo paese, giunse Proiezione in piazza Maggiore. Cineteca Bologna