SCRITTURE DI ASSESTAMENTO LE SCRITTURE DI ESERCIZIO, OSSIA LE SCRITTURE MEDIANTE LE QUALI SI RILEVANO I FATTI DI GESTIONE COMPIUTI NEL CORSO DI UN PERIODO AMMINISTRATIVO, SONO COMPOSTE A PARTIRE DAL PRINCIPIO DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA: SI RILEVANO I FATTI DI GESTIONE NELLA MISURA IN CUI I SUDDETTI FATTI DETERMINANO UNA VARIAZIONE DELL’ASPETTO FINANZIARIO. L’OBIETTIVO DELLE SCRITTURE CONTABILI DURANTE L’ESERCIZIO È QUELLO DI RILEVARE I FATTI ESTERNI DI GESTIONE, CIOÈ QUEI FATTI CHE SCATURISCONO DA SCAMBI CON TERZE ECONOMIE E CIÒ È POSSIBILE CON IL RICORSO AD UN PRINCIPIO DI APPLICAZIONE IMMEDIATA, CHE SI BASA SULL’ANALISI DELL’IMPATTO DI OGNI FATTO DI GESTIONE SULL’ASPETTO ORIGINARIO = FINANZIARIO. IN TAL MODO LE SCRITTURE CONTABILI VANNO A COMPORRE UN QUADRO DI VALORI DI CONTO. ALLA FINE DELL’ESERCIZIO L’OBIETTIVO DELLA CONTABILITÀ È DI CONOSCERE IL RISULTATO ECONOMICO E IL CAPITALE DI FUNZIONAMENTO: A TALE SCOPO IL PRINCIPIO DELLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA RISULTA INADEGUATO: INFATTI RISULTA EVIDENTE COME LA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA CHE HA DATO LUOGO AI VALORI DI CONTO NON SIA IN FASE CON LA COMPETENZA ECONOMICA RICHIESTA PER LA DETERMINAZIONE DEL REDDITO, E DI CONSEGUENZA DEL CAPITALE. PERTANTO, POICHÉ TALE SFASAMENTO PUÒ ESSERE ACCERTATO SOLO ALLA FINE DELL’ESERCIZIO, SOLO ALLA FINE SI POSSONO COMPIERE DELLE SCRITTURE CONTABILI CHIAMATE DI ASSESTAMENTO IN QUANTO PERMETTONO DI CREARE L’ARMONIA TRA LA DINAMICA FINANZIARIA E LA DINAMICA ECONOMICA. CIÒ SIGNIFICA CHE AI FINI DELLA DETERMINAZIONE DEL REDDITO DI COMPETENZA DI UN PERIODO AMMINISTRATIVO SI DEBBA ADOTTARE IL CRITERIO DELLA COMPETENZA ECONOMICA, IN BASE AL QUALE IL REDDITO NON È LA DIFFERENZA TRA RICAVI E COSTI CHE SI SONO MANIFESTATI FINANZIARIAMENTE, MA È LA DIFFERENZA TRA RICAVI E COSTI DI COMPETENZA ECONOMICA DEL PERIODO. CON IL PASSAGGIO DALLA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA ALLA COMPETENZA ECONOMICA SI REALIZZA IL PASSAGGIO DAI VALORI DI CONTO AI VALORI DI BILANCIO LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO SONO: A) SCRITTURE DI COMPLETAMENTO B) SCRITTURE PER LA DETERMINAZIONE DELLA COMPETENZA SFASAMENTO TRA MANIFESTAZIONE FINANZIARIA E DINAMICA ECONOMICA FATTI ESTERNI DI GESTIONE BILANCIO DI ESERCIZIO SCRITTURE DI ESERCIZIO SCRITTURE DI ASSESTAMENTO PRINCIPIO MANIFESTAZIONE FINANZIARIA CRITERIO COMPETENZA ECONOMICA VALORI DI CONTO VALORI DI BILANCIO A) SCRITTURE DI COMPLETAMENTO Le scritture di completamento riguardano costi e ricavi misurati da variazioni finanziarie assimilate, quantificabili nel loro esatto ammontare solo alla fine dell’esercizio. In realtà non si tratta di vere e proprie scritture di assestamento, ma di scritture di esercizio compiute alla fine dello stesso, in quanto rilevano costi e ricavi interamente di competenza economica dell’esercizio mediante variazioni finanziarie che si verificano alla chiusura del periodo amministrativo: di fatto non siamo in presenza di una sfasatura tra dinamica finanziaria e dinamica economica. ESEMPIO: • Interessi maturati sul conto corrente • Determinazione del trattamento di fine rapporto TFR maturato a favore dei dipendenti B) SCRITTURE PER LA DETERMINAZIONE DELLA COMPETENZA Le scritture per la determinazione della competenza si suddividono in due gruppi: 1 SCRITTURE DI INTEGRAZIONE → IL FUTURO AL PRESENTE 2 SCRITTURE DI RETTIFICA → IL PRESENTE AL FUTURO SCRITTURE DI INTEGRAZIONE IL FUTURO LO SI PORTA AL PRESENTE SI TRATTA DI RILEVARE COSTI E RICAVI CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NEL FUTURO ESERCIZIO O NEI FUTURI ESERCIZI, MA CHE SONO IN TUTTO O IN PARTE DI COMPETENZA ECONOMICA DELL’ESERCIZIO CHE SI STA CONCLUDENDO. Si tratta quindi di rilevare costi e ricavi, cioè componenti di reddito che non sono stati misurati da variazioni finanziarie certe (CASSA, Banca) o assimilate (Crediti, debiti); la loro rilevazione avviene sulla base di PRESUNZIONI più o meno incerte, che danno pertanto origine ai VALORI FINANZIARI PRESUNTI. All’interno della categoria delle scritture di integrazione esistono 4 casi di imputazione di costi e ricavi presunti, che si differenziano in base al grado di incertezza alla base della presunzione. 1. COSTI E RICAVI PRESUNTI, CERTI NELL’AMMONTARE E NEL VERIFICARSI, INTERAMENTE DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO PRESENTE E CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NELL’ESERCIZIO FUTURO Esempio: Premi da liquidare ai clienti M.F. ___________________________ 31/12 2. COSTI E RICAVI PRESUNTI, CERTI NELL’AMMONTARE E NEL VERIFICARSI, DI COMPETENZA ECONOMICA DI DUE ESERCIZI E CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NEL SECONDO ESERCIZIO M.F. ____________ ____ 31/12 ESEMPIO: RATEI ATTIVI, RATEI PASSIVI 3. COSTI PRESUNTI, INCERTI NELL’AMMONTARE MA CERTI NEL VERIFICARSI, CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NEL FUTURO O NEI FUTURI ESERCIZI. ESEMPIO: FONDI SPESE FUTURE 4. COSTI PRESUNTI, INCERTI NELL’AMMONTARE E NEL VERIFICARSI, CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NELL’ESERCIZIO FUTURO O NEGLI ESERCIZI FUTURI ESEMPIO: FONDI RISCHI 1. COSTI E RICAVI PRESUNTI, CERTI NELL’AMMONTARE E NEL VERIFICARSI, INTERAMENTE DI COMPETENZA DELL’ESERCIZIO PRESENTE E CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NELL’ESERCIZIO FUTURO Esempio: Premi da liquidare ai clienti M.F. ___________________________ 31/12 In relazione agli acquisti e alle vendite, si possono prevedere particolari premio in rapporto al volume annuo di negoziazioni compiute: pertanto ai fini della determinazione del reddito si dovranno rilevare i premi da ricevere dai fornitori, o da liquidare ai clienti intermante di competenza dell’esercizio in chiusura, ma con manifestazione finanziaria “assimilata” nel prossimo esercizio ___________________ 31/12 ___________________ REDITI DA LIQUIDARE A PREMI SU ACQUISTI Per premi su acquisti ____________________ 31/12 ___________________ PREMI SU VENDITE A DEBITI DA LIQUIDARE CREDITI DA LIQUIDARE, DEBITI DA LIQUIDARE SONO CONTI FINANZIARI PRESUNTI In modo analogo si rilevano le provvigioni da liquidare ad agenti e rappresentanti: _________________________ 31/12 _______________________ PROVVIGIONI PASSIVE A DEBITI DA LIQUIDARE Per provvigioni maturare a favore di agenti 2. COSTI E RICAVI PRESUNTI, CERTI NELL’AMMONTARE E NEL VERIFICARSI, DI COMPETENZA ECONOMICA DI DUE ESERCIZI E CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NEL SECONDO ESERCIZIO M.F. ____________ ____ 31/12 ESEMPIO: In data 1/11 l’azienda Pallino ha preso in affitto un locale stipulando un contratto di affitto che prevede un canone semestrale di 600 euro, da pagarsi in via posticipata. Durante l’esercizio sappiamo che le scritture si compongono a partire dal principio di manifestazione finanziaria; nel caso presentato in data 1/11 non ci sarà alcuna rilevazione in quanto non c’è manifestazione finanziaria. Al 31/12 dobbiamo calcolare il reddito di competenza dell’esercizio: ciò significa valutare se i costi e i ricavi che abbiamo rilevato mediante le scritture di esercizio siano tutti costi e ricavi di competenza (costo di competenza = consumo di fattori produttivi; ricavo di competenza = reintegro del valore “consumato”). Nel nostro caso abbiamo un costo che avrà la sua manifestazione finanziaria nel futuro esercizio (cioè in data 1/5), ma per una parte, cioè per la parte di affitto maturato dall’1/11 al 31/12 si deve rilevare il costo di competenza dell’esercizio. Fitto passivo = 600/6 = 100 x 2 mesi = 200 da rilevare con le scritture di assest. _______________________ 1/11 _______________________ NESSUNA RILEVAZIONE PERCHE’ NON C’E’ MANIF. FINANZ. ________________________ 31/12 ____________________ FITTI PASSIVI A ? 200 200 Per imputare la parte di costo di competenza dell’esercizio in chiusura, occorre rilevare anche una parte o quota della manifestazione finanziaria che si verificherà nel futuro esercizio, perché la rilevazione di un componente economico richiede sempre una variazione finanziaria. In tal modo si rileva un componente di reddito attraverso un valore finanziario presunto accolto in un conto chiamato RATEO ATTIVO se rileva un ricavo RATEO PASSIVO se rileva un ricavo: ______________________ 31/12 ______________________ FITTI PASSIVI CONTO ECONOMICO C.E. A RATEI PASSIVI 200 200 CONTO FINANZIARIO PRES. S.P. RATEO ATTIVO = QUOTA DI ENTRATA FUTURA CHE MISURA UN RICAVO GIA’ MATURATO, MA ANCORA DA LIQUIDARE (MANIFESTAZIONE FINANZIARIA POSTICIPATA) E DETERMINARE IN BASE AL TEMPO GIA’ TRASCORSO RATEO PASSIVO = QUOTA DI USCITA FUTURA, RELATIVA AD UN COSTO GIA’ MATURATO, MA ANCORA DA LIQUIDARE E DETERMINARE IN PROPORZIONE AL TEMPO GIA’ TRASCORSO. ALCUNI ESEMPI 3. COSTI PRESUNTI, INCERTI NELL’AMMONTARE MA CERTI NEL VERIFICARSI, CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NEL FUTURO O NEI FUTURI ESERCIZI. ESEMPIO: FONDI SPESE FUTURE Vi sono componenti negativi di reddito la cui determinazione presenta caratteri di incertezza nell’importo e nel tempo del verificarsi, in quanto sono calcolati in base a previsioni più o meno attendibili. Nella determinazione del reddito si introducono elementi di incertezza. I componenti di reddito che si rilevano in occasione delle scritture di assestamento sono misurati attraverso variazioni finanziarie presunte accolte In CONTI FINANZIARI PRESUNTI = FONDO SPESE FUTURE ESEMPIO: Manutenzioni cicliche. Esistono beni che richiedono delle manutenzioni periodiche, il cui costo non può gravare solo sull’esercizio in cui si avrà la manifestazioni finanziarie, ma va imputato negli esercizi a cui la manutenzione di riferisce. Si ipotizza che l’impianto produttivo necessiti di manutenzioni triennali stimate in 30.000 euro; alla fine di ogni esercizio si imputa la quota che si ritiene di competenza dell’esercizio: ____________________ 31/12 ________________ ACC.TO A FONDO MANUT. CICLICHE CONTO ECONOMICO C.E A FONDO MANUT. CICLICHE 10.000 CONTO FINANZ. PRESUNTO S.P. 10.000 4. COSTI PRESUNTI, INCERTI NELL’AMMONTARE E NEL VERIFICARSI, CON MANIFESTAZIONE FINANZIARIA NELL’ESERCIZIO FUTURO O NEGLI ESERCIZI FUTURI ESEMPIO: FONDI RISCHI In questo caso l’incertezza è ancora più evidente che nel caso precedente, in quanto si tratta di costi che vengono contabilizzati sulla base di rilevazioni statistiche attinenti agli andamenti passati di determinati fenomeni. Questi componenti negativi di reddito sono imputati all’esercizio in base al principio di prudenza, in quanto si ritiene che nell’esercizio abbiano la loro causa generatrice. ESEMPIO: Perdite su crediti I crediti sorti nel corso dell’esercizio hanno misurato ricavi nei conti Merci c/vendite, Imballaggi c/vendite che partecipano per il loro importo totale alla formazione del reddito. Se si prevede che nel futuro o nei futuri esercizi una parte di tali crediti risulti inesigibile, nel rispetto del criterio della competenza economica è necessario rilevare subito questa perdita, anche se solo presunta, in quanto, qualora si verificasse realmente, la sua causa generatrice è da ricercarsi nell’esercizio nel quale è stata compiuta la vendita che ha dato luogo al credito poi non riscosso. In questo caso il Fondo rischi è un Fondo Svalutazione Crediti Al 31/12 i crediti commerciali ammontano a 75.000 euro; in sede di determinazione del reddito si stima una svalutazione del 4%. _____________________ 31/12 ______________________ SVALUTAZIONE CREDITI CONTO ECONOMICO C.E. A F.DO SVALUT. CREDITI CONTO FINANZ. PRESUNTO S.P. 3.000 3.000