città dei cento orizzonti

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ASOLO
Città dei cento orizzonti
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ASOLO
Città dei cento orizzonti
Definita da Giosuè Carducci la Città dei cento orizzonti, Asolo è uno dei centri storici più suggestivi d’Italia.
Raccolta entro le antiche mura che si diramano dalla Rocca, fortezza del XII° secolo, conserva in ogni
scorcio testimonianze della sua millenaria storia.
Luogo di fascino sui dolci colli asolani, Asolo fu meta
di poeti e scrittori, artisti e viaggiatori, che qui trovarono ispirazione ed armonia. Tra questi il poeta inglese
Robert Browning, la Divina del teatro Eleonora Duse,
il compositore Gian Francesco Malipiero, la scrittrice
e viaggiatrice inglese Freya Stark.
Una visita ad Asolo permette di conciliare il gusto per
la storia e la cultura con i piaceri della tavola. Nelle
osterie, nei ristoranti, nei caffè e nelle enoteche che
si affacciano sui caratteristi portici e sulle piazze si
possono gustare ottimi piatti preparati con i migliori
prodotti locali e legati alla tradizione culinaria veneziana, come gli sfiziosi cicchetti. Il tutto accompagnato
da un frizzante calice di Asolo Prosecco Superiore
DOCG, eccellenza della nostra terra.
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Pag. 4 About
Pag. 7 Centro Storico
Pag. 44 Dove alloggiare
Pag. 55 Mangiare e bere
Pag. 75 Itinerari
Pag. 86 Sport
Pag. 88 Shopping
Pag. 96 Servizi per il turismo
Pag. 104 SOS
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About
Comune di Asolo
Piazza G. D’Annunzio, 1- 31011 Asolo
+3904235245
Ufficio Turismo +390423524675
[email protected]
Ufficio cultura +390423524637
[email protected]
www.asolo.it
PARCHEGGI
Parcheggio
Centro Storico
Piazza Brugnoli
Come arrivare: è la
piazza principale del
centro storico.
Orari: Sempre aperto con le limitazioni
di accesso legate alla
Zona a Traffico Limitato -ZTL.
Tariffe: Sistema con
ticket “gratta e parcheggia” acquistabili
presso l’edicola e i bar
del Centro.
“Popolazione: 9.068 abitanti (31/08/2013 - Istat);
Superficie: 25,37 km²;
Densità: 352,07 ab./km²;
Altitudine: 74-379 m.s.l.m.”
come arrivare
IN AUTOMOBILE:
Da est: Casello autostradale Treviso Nord, via Montebelluna/Casello autostradale Treviso Sud, via Castelfranco
Da sud: Casello autostradale Padova ,
via Castelfranco, Nuova Strada del Santo
Da ovest: Casello autostradale Vicenza Nord,
uscita Valdastico, via Cittadella /Castelfranco
e Casello autostradale Dueville, via Bassano
Parcheggio Ca’ Vescovo
Come arrivare: lungo la statale Schiavonesca Marosticana (Collegamento Montebelluna – Bassano del
Grappa) di fronte allo stabilimento “Scarpa”.
Distanza dal centro storico: 2 km circa (per la salita si consiglia l’utilizzo del bus navetta, corsa ogni
30 minuti.
Orari: Sempre aperto
Tariffe: Gratuito
Il Centro Storico è raggiungibile in auto, ad eccezione
delle sere del sabato e delle giornate di domenica e
festivi, durante le quali vige la ZTL.
Orari ZTL (Zona a Traffico Limitato):
L’accesso al Centro Storico, ai non residenti, è vietato nei seguenti orari:
dal 1° ottobre al 30 aprile:
- tutti i sabati dalle ore 21.30 alle ore 02.00 del giorno
successivo
- tutte le domeniche e giorni festivi dalle ore 10.00 alle
ore 18.00.
dal 1° maggio al 30 settembre:
- tutti i sabati dalle ore 21.30 alle ore 02.00 del giorno
successivo
- tutte le domeniche e giorni festivi dalle ore 10.00 alle
ore 22.00.
Parcheggio del Forestuzzo
Come arrivare: dalla statale Schiavonesca Marosticana (Collegamento Montebelluna – Bassano del
Grappa) salire verso il centro storico per Via Forestuzzo (riferimento: provenendo da Bassano a sinistra
dopo Distributore di carburanti Shell, provenendo da
Montebelluna a destra dopo Stabilimento “Scarpa”).
Dopo circa 1,5 km sulla destra segnalato (riferimento:
piazzale antistante l’entrata dell’Ex ospedale ora sede
dell’ULSS 8)
GPS: TV002 N45,7963667 E11,9137833
Distanza dal centro storico: 400 metri circa in sali-
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About
ta (con discreta pendenza) presente fermata pulmino
navetta
Orari: Sempre aperto
Tariffe: gratuito nei giorni feriali dal lunedì al sabato;
domenica e festivi a pagamento.
Parcheggio coperto “Cipressina”
Come arrivare: dalla statale Schiavonesca Marosticana (Collegamento Montebelluna – Bassano del Grappa) salire verso il centro storico per Via Forestuzzo
(riferimento: provenendo da Bassano a sinistra dopo
Distributore di carburanti Shell, provenendo da Montebelluna a destra dopo Stabilimento “Scarpa”).
Dopo circa 2 km sulla destra segnalato (riferimento:
dopo 200 metri dall’inizio del senso unico e percorsa
una ampia curva verso sinistra).
Distanza dal centro storico: 150 metri circa in salita (marciapiede lungo la strada di accesso).
Orari: Sempre aperto con parcometro
Area sosta e parcheggio Camper
Area comunale attrezzata a pagamento, aperto tutto
l’anno. Struttura dotata di 13/15 piazzole pavimentate con grigliato, acqua, pozzetto, illuminazione, elettricità, barbecue ed area picnic, ombreggiata. Ubicata
all’interno del parcheggio Forestuzzo (P2), a circa 400
metri dal Centro Storico, con fermata bus navetta.
Chiamare il sig. Attilio Pastro al n. 340 7733042.
IN AEREO
MARCO POLO VENEZIA
www.veniceairport.it
+390412606111
L’Aeroporto Marco Polo di Venezia è il primo scalo
aereo del Nord Est e il terzo aeroporto d’Italia per
traffico di passeggeri. Offre collegamenti con molte
capitali europee, con gli Stati Uniti, Israele e gli Emirati
Arabi. I molti servizi (ad esempio la sala WiFi, l’assi-
8
stenza per i disabili e i passeggeri a ridotta mobilità, le
attività commerciali) sono tra i puntio di forza di questo moderno aeroporto. Disponibili anche tour operator e compagnie di noleggio. Servizio di Aerotaxi. Ottimi servizi di collegamento via bus con la compagnia
ATVO che offre servizi da e per la stazione dei treni
di Mestre, la Città di Venezia (Piazzale Roma) e, nello
specifico, con Caorle centro, Porto Santa Margherita
e Duna Verde.
Per raggiungere Asolo, la compagnia MOM effettua
collegamenti continui con la stazione ferroviaria e la
stazione delle corriere di Treviso.
Per gli orari consultare il sito:
http://www.mobilitadimarca.it/aeroporto-bus
Dalla stazione delle corriere di Treviso, prendere la
corriera per Asolo, fermata Ca’ Vescovo.
Per gli orari consultare il sito:
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Linee 161 e 162 Treviso- Montebelluna-Bassano
CANOVA TREVISO
www.trevisoairport.it
+390422315111
Secondo scalo del Veneto, l’Aeroporta “Antonio
Canova” di Treviso è costruito sullo stesso modello architettonico del “Marco Polo” di Venezia. I collegamentio con l’Europa sono assicurati da diverse
compagnie aeree (soprattutto voli low cost). I servizi
per i viaggiatori riguardano il car rental, lo shopping e
il trasferimento verso la Città di Treviso dalla quale si
può raggiungere Caorle con la compagnia di trasporti
ATVO. Disponibili anche Tour operator. Servizi di Aerotaxi.
Per raggiungere Asolo, la compagnia ACTT – linea
n. 6, effettua collegamenti continui con la stazione
ferroviaria e la stazione delle corriere di Treviso.
Dalla stazione delle corriere di Treviso, prendere la
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About
corriera per Asolo, fermata Ca’ Vescovo.
Per gli orari consultare il sito:
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Linee 161 e 162 Treviso- Montebelluna-Bassano
IN TRENO
Stazioni ferroviarie più vicine:
Montebelluna, km. 15
Castelfranco Veneto, km. 16
Bassano del Grappa, km. 16
Cornuda, km. 8
Montebelluna
Dalla stazione di Montebelluna, prendere la linea 162
(12b.LM)
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Castelfranco Veneto
Dalla stazione ferroviaria di Castelfranco Veneto, raggiungere la stazione delle corriere, via Padgora 1,
prendere la linea 204 (4CTM)
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Bassano del Grappa
Dalla stazione ferrovia di Bassano del Grappa, prendere la linea 162 (12b.LM ) o la linea 207 (7CTM)
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
PER IL CENTRO STORICO DI ASOLO
Dalla fermata di Ca’ Vescovo, sulla direttrice Montebelluna-Bassano, per raggiungere il Centro Storico, è
attivo un bus navetta, con servizio ogni 30 minuti circa. Orari esposti alla fermata del bus o consultabile in
internet all’indirizzo: www.asolo.it, sezione Organizza
il tuo viaggio. Tel. 368 282232
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Informazioni
Ufficio turismo
Piazza Garibaldi 73, 31011 Asolo
+390423529046
[email protected]
Orario d’apertura.
Lunedì: Chiuso
Martedì: 9.30-12.30
Mercoledì: 9.30-12.30
Giovedì: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Venerdì: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Sabato: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Domenica: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Provincia di Treviso
Via Cal di Breda 116, 31100 Treviso
+390422656000
www.visittreviso.it
Situata a pochi chilometri da Venezia, la provincia di
Treviso è una straordinaria combinazione di paesaggi,
arte, storia, natura, ospitalità e buona tavola, capace
di far innamorare il viaggiatore e di restare nel cuore
di chi ne percorre gli scenari. Scenari che cambiano
continuamente, passando dall’armonia della pianura
ai rilievi delle Prealpi Trevigiane, dalle morbide colline
del Prosecco ai boschi del Montello e del Cansiglio,
attraverso città grandi e piccole, che rendono il territorio della Marca “Gioiosa et Amorosa” un mosaico
di bellezze tutte da scoprire. Chi ama l’arte e la storia troverà segni di antiche civiltà, borghi medievali,
straordinarie architetture moderne e musei di grande
pregio; chi preferisce la natura potrà dedicarsi alla
scoperta dei tre fiumi della provincia – il Sile, il Pia11
About
ve e il Livenza – e ai numerosi sport che si possono
praticare, dal ciclismo al parapendio; gli amanti delle
gioie del palato, infine, non resteranno insoddisfatti
dalle eccellenze enogastronomiche, prime fra tutte
il Radicchio Rosso di Treviso e il celebre Prosecco.
Questo e altro ancora rende la provincia di Treviso la
patria del mangiar bene e del vivere ancora meglio.
Regione Veneto
Palazzo Balbi, Dorsoduro, 3901
30123 Venezia
+390412792111
www.veneto.to
La Regione del Veneto è stata istituita con Legge 22
maggio 1971, n. 340 . Articol 1 dello Statuto regionale: Il Veneto è Regione autonoma, nell’unità della
Repubblica italiana, secondo i principi e nei limiti della
Costituzione. La Regione è costituita dalle comunità della popolazione e dai territori delle province di
Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e
Vicenza. Capoluogo è Venezia.
RICONOSCIMENTI
Francobollo 2005
Dal 26 maggio 2005 la Marca Trevigiana ha un proprio
francobollo: è Asolo a rappresentarla con una suggestiva veduta della città,
immersa tra il verde dei colli
che la circondano, accanto ai due monumenti simbolo
della storia asolana: la Torre Civica e la celebre Rocca
medievale. Il francobollo dedicato ad Asolo compone la ‘Serie Turismo 2005’ insieme ad altri due luoghi
italiani: per il Nord Italia dunque Asolo, per il Centro
Italia Rocchetta a Volturno e per il Sud Italia Amalfi.
Bandiera Arancione
dal 2005
Nel 2005 Asolo ha ricevuto la
Bandiera Arancione, il marchio
di qualità turistico ambientale
per l’entroterra del Touring Club
Italiano. Viene attribuita alle località che soddisfano
criteri di analisi correlati allo sviluppo di un turismo
di qualità: la valorizzazione del patrimonio culturale,
la tutela dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, l’accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici sono solo
alcuni degli elementi chiave per ottenere il marchio.
www.bandierearancioni.it
Città veneta
della Cultura
2003
La Giunta Regionale del Veneto ha assegnato al Comune di Asolo il Primo Premio e designazione di “Cit-
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About
tà veneta della Cultura - anno 2003” per la varietà
e la complessità del programma di offerta culturale
presentato, inserito in una programmazione pluriennale, che interessa le diverse forme espressive, con il
coinvolgimento dell’intero territorio comunale.
Borghi più Belli d’Italia
dal 2002
Dal 2002 Asolo è parte del club “I
Borghi più belli d’Italia”. L’assegnazione del marchio dell’Anci attesta non solo il grande patrimonio
di storia, arte, cultura, ambiente e
tradizioni presente nel comune ma
riconosce anche la corrispondenza
ad una serie di requisiti di carattere
strutturale, come l’armonia architettonica del tessuto urbano e la qualità del patrimonio edilizio pubblico
e privato, e di carattere generale che attengono alla
vivibilità del borgo in termini di attività e di servizi al
cittadino. www.borghitalia.it
Città dell’Esagono dal 1999
Asolo è parte dell’”Esagono”,
ambizioso progetto dì promozione turistica che coinvolge
Asolo, Bassano del Grappa,
Castelfranco, Cittadella, Marostica e Possano: sei città dalla
forte tradizione storico-artistica
si propongono insieme, come
unico “territorio” allargato fatto di città murate, musei,
opere d’arte, artigianato, prodotti tipici e paesaggi
naturali, sulla linea irregolare dove la pianura veneta
incontra la fascia collinare pedemontana.
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Città
del Vino dal 1997
Asolo è parte dell’Associazione “Città del Vino”
per la sua vocazione vinicola (con relativa produzione della denominazione DOC Montello e Colli
Asolani) ed il suo impegno a favore di uno sviluppo
economico e sociale rispettoso dell’ambiente e delle
identità locali.
www.terredelvino.net
Città Murate del Veneto dal 1995
Il Comune di Asolo è socio dell’Associazione regionale per la salvaguardia e la valorizzazione delle Città
Murate del Veneto.
www.cittamurateveneto.it
Soci di Arteven dal 1994
L’Associazione regionale per la promozione e la diffusione del teatro e della cultura nelle comunità venete
propone un cartellone di teatro di prosa che coinvolge prevalentemente compagnie professionali venete.
L’attività si concretizza in un’ampia circuitazione degli
spettacoli nel territorio, soprattutto attraverso la realizzazione di rassegne nelle piccole e grandi realtà
municipali, oltre all’organizzazione di seminari tematici, di pubblicazioni e di attività di promozione e di
formazione del pubblico.
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About
Titolo di Città
Conferimento dello Stemma, del
Gonfalone ed iscrizione nel “Libro
araldico delle enti morali” - anno
1931.
Città Slow
Asolo è parte dell’associazione “Città Slow”. L’obiettivo dell’associazione era ed è quello di allargare la
filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo
delle città, applicando i concetti dell’ecogastronomia
alla pratica del vivere quotidiano.
Cittaslow rappresenta un nuovo modello centrato
non più sulla crescita continuata ma sulla qualità della
vita nelle città: l’ambiente, il patrimonio storico, artistico e culturale, la salvaguardia della valorizzazione
delle produzioni tipiche, dei
servizi, ma soprattutto le
questioni delle identità delle città, del rapporto con gli
operatori e i cittadini, dell’accoglienza e dell’ospitalità.
www.cittaslow.org
16
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Centro Storico
storia
La favorevole posizione e la felicità del clima fecero di
Asolo un centro abitato fin dall’epoca preistorica, e in
seguito un importante insediamento dei Veneti. Acelum, l’Asolo Romana attraversò un periodo di grande
crescita: la città, che divenne anche municipium, si
sviluppò soprattutto tra I sec. a.C. e I sec. d.C. Resti
e reperti archeologici - raccolti in un’apposita sezione del Museo civico - documentano la presenza di
Terme, di un Acquedotto, un Foro e un Teatro a testimonianza dell’importanza di Asolo in epoca romana.
Antichissimo centro cristiano, già nel VI sec. ebbe un
vescovo e mantenne la sede episcopale fino al 969
quando divenne feudo del vescovado di Treviso. A
periodi alterni tra XI e XIV sec. conobbe l’egemonia di
diverse potenti famiglie (Tempesta, Ezzelini, da Camino, Scaligeri, Carraresi) e, infine, di Venezia. A partire
dalla fine del ‘300 con la dominazione veneziana, la
città entrò in una fase di grande splendore: nel 1489
Venezia investì della Signoria di Asolo Caterina Cornaro, ex regina di Cipro, che diede vita ad una sfarzosa
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corte rinascimentale di artisti, letterati e poeti, lasciando un’indelebile impronta nell’arte e nell’ideale stesso della città. Venezia diede ad Asolo un
importante riassetto urbano e la legò a sé e alla
propria aristocrazia in maniera imprescindibile
fino alla caduta della Serenissima. “Asolo è Venezia e Venezia è Asolo” si dice da queste parti, a
sottolineare un’affinità di atmosfera che si manifesta nell’architettura come nello spirito. Nel 1797
vi fece il suo ingresso Napoleone. Nell’Ottocento
con la dominazione austriaca Asolo fu interessata
da riforme delle istituzioni civili e da un programma
di opere pubbliche, come ad esempio la ristrutturazione del teatro Duse. Infine nel 1866 entrò a far
parte del Regno d’Italia. Curioso scrigno dei fatti
della storia asolana del XIX sec. è l’antico orologio
a pendolo nascosto dietro il bancone di un’enoteca in via Browning, in prossimità del Teatro dei
Rinnovati: qui vi sono annotate le date della storia
cittadina a partire dagli inizi dell’Ottocento.
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Centro Storico
1) Chiesa di San Gottardo
2) Casa Malipiero
3) Fontanella Zen
4) Villa Freya
5) Cattedrale
6) Palazzo della Ragione
7) Museo Civico
8) Fontana Maggiore
9) Mura
10) Rocca
11) Convento S.S. Pietro e Paolo
12) Piazza Brugnoli
13) Acquedotto Romano “La Bot”
14) Villa Scotti-Pasini
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15) Casa Gotica
16) Castello
17) Teatro Duse
18) Palazzo Beltramini
19) Casa Duse
20) Case Anseatiche, Costruzioni dell’architetto Pittore Mario De Maria (Marius Pictor)
21) Chiesa di S. Caterina
22) Casa Longobarda
23) Villa degli Armeni e “Fresco”
24) S. Anna e Cimitero con tombe
di Eleonora Duse e Freya Stark
25) “Maglio”
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Centro Storico
COSA VEDERE
2) Casa Malipiero
1) Chiesa di San Gottardo
La presenza di un convento dei Padri Minori conventuali è documentato in un contratto di vendita di terreni del 1254; la chiesa era dedicata a San Michele
arcangelo, poi nota come Sant’Angelo. È conosciuta
con il nome di San Gottardo perché nella prima metà
del ‘400 vennero istituiti un altare e una confraternita di flagellanti dedicata appunto al santo. Divenne il
convento più conosciuto di Asolo che offriva ospitalità
a personalità di rilievo oltre ad essere sede di scuola
per i figli delle più importanti famiglie asolane. Era dotato di una ricchissima biblioteca che venne sparsa in
seguito al decreto veneziano del 1769 che soppresse
gli ordini religiosi. Lo stato di abbandono in cui versava il convento ne consigliò l’abbattimento tra il 1820
e il 1830 conservando solo la chiesa che passò alle
dipendenze della cattedrale. All’interno, i più antichi
interventi decorativi sono della metà del ‘300 a cui un
secolo dopo si sovrappose un altro ciclo di affreschi.
Oggi sconsacrata, la chiesa periodicamente ospita
importanti concerti di musica da camera organizzati
da Asolo Musica.
Lungo il Foresto Vecchio all’altezza della Chiesa di
San Gottardo si trova la casa in cui visse per circa
cinquant’anni il compositore Gianfrancesco Malipiero
(Venezia 1882-Asolo 1973). È caratterizzata da piccole stanze arredate con mobili severi, in legno scuro.
Colpiscono le raccolte di farfalle e di insetti oltre ai
reperti antichi che amava collezionare. Oggi l’edificio
è sede di una Fondazione intitolata al Maestro con
finalità di conservazione della sua memoria. Nella valletta retrostante la casa attraverso un sentiero si può
raggiungere la grotta in cui Malipiero volle essere sepolto.
3) Fontanella Zen
La piccola vasca per la raccolta dell’acqua dislocata presso l’ingresso meridionale della città, nelle immediate vicinanze del portello di Castelfranco, venne
costruita nel 1571 dalla Famiglia Zen in seguito ad
accordo tra questa e il Consiglio cittadino. La predetta casata fece infatti richiesta alla comunità di portare
l’acqua dai punti di raccolta presso la Piazza fino alla
sua ricca dimora situata lungo il Foresto vecchio. Il
Comune acconsentì alla costruzione della condotta
idrica solo dietro preciso impegno degli Zen di fabbricare la fontanella a giovamento dei viandanti che
giungevano in paese dopo una lunga salita. La sua
acqua alimentava anche le vasche di raccolta, utilizzante come lavatoi e abbeveratoi dei cavalli, poste
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Centro Storico
poco al di fuori del portello dei Ceci (oggi di Castelfranco). Ancor oggi la fontanella, recentemente restaurata, è un punto di ristoro per chi affronta le salite
asolane
nei viaggi dalla Stark.Il parco che insiste sul retro della
casa in epoca romana era occupato dal complesso
architettonico del teatro romano, scoperto a partire
dal 1879 da Pacifico Scomazzetto; negli anni ’90 fu
oggetto di campagne di scavo da parte dell’Università patavina.
4) Villa Freya
Presso il portello di Castelfranco si trovano la casa con
annesso parco appartenuti a dame Freya Stark, grande viaggiatrice e scrittrice inglese (Parigi 1893-Asolo
1993) che scelse Asolo come luogo in cui ritemprarsi
dopo i faticosi viaggi di esplorazione in Medio Oriente.
Sulla porta di accesso alla casa è murata una piastrella di ceramica di foggia orientale con iscrizione in
arabo. Gli interni sono semplici ma accoglienti, solo
alcuni ambienti sono arredati in maniera un po’ stravagante. Il giardino era stato trasformato in orto botanico essendovi state trasferite le essenze raccolte
5) Cattedrale
La prima citazione del complesso documentata è del
969 quando viene nominata l’ecclesia in honore Beatae Virgins Mariae constructa. Nel 1584, secondo la
descrizione di una visita pastorale, la chiesa doveva
aver assunto la struttura che ancora oggi si può vedere. Nel 1606 in seguito al crollo del tetto fu ricostruita
oltre alla copertura, l’abside e l’altare maggiore. Fu
nel corso di quel secolo che la struttura perse le tracce del suo impianto medievale. Alla metà del ‘700 fu
incaricato l’arch. Massari per un riordino dell’interno.
La cattedrale si presenta a tre navate con colonne
in pietra. Presso l’altare maggiore si apprezzano due
angeli di Giuseppe Bernardi; il fonte battesimale datato 1491 reca lo stemma della Regina Cornaro che lo
commissionò all’arch. Francesco Graziolo. Si trovano
poi due importanti pale di Lorenzo Lotto e di Jacopo
Da Ponte. La facciata esterna è dovuta ad un inter-
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Centro Storico
vento portato a termine nel 1889 su progetto di Pietro
Saccardo che giustappose il paramento visibile alla
vecchia facciata.
nella parte rivolta a Nord sopravvive la fascia di sottotetto in cui si allineano cartocci e festoni vegetali.Tutto
il piano terra è occupato dal porticato (Loggia) in cui
nel periodo veneziano veniva amministrata la giustizia; nelle pareti interne sono murate lapidi ed epigrafi.
Al piano superiore si trova la Sala della Ragione un
tempo sala espositiva del Museo ed ora utilizzata per
incontri culturali ed esposizioni temporanee.
6) Palazzo della Ragione
Il Palazzo, parte integrante dell’edificio adibito a Museo civico, venne edificato nel corso del XV secolo. La
facciata rivolta ad Est, verso la piazza, presenta una
decorazione ad affresco realizzata nel 1588 che ha
come tema La disfatta di Crasso contro i Parti mentre
7) Museo Civico
L’attuale museo civico occupa, oltre che l’annesso
Palazzo del Vescovado, l’edificio della Loggia della Ragione costruito per ospitare le rappresentanze
del Consiglio cittadino e della Magnifica Comunità di
Asolo e affrescato intorno alla metà del XVI secolo. Il
primo nucleo delle collezioni museali si forma agli inizi dell’Ottocento grazie alle donazioni di Bartolomeo
Fietta e, soprattutto, di Domenico Manera e Giovan
Battista Sartori Canova. Alla fine del secolo è istituito
ufficialmente il Museo, stabilito nell’allora sala municipale della Loggia della Ragione, che viene via via
ad arricchirsi tra l’altro con i lasciti di Andrea Manera
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Centro Storico
e Pacifico Scomazzetto. Dagli inizi del Novecento le
donazioni si intensificano, incrementando considerevolmente il patrimonio artistico e storico dell’istituto. Il
recente riallestimento ospita la Sezione Archeologica
(piano terra), la Pinacoteca (piano primo), la Sezione
Caterina Cornaro, il Tesoro della Cattedrale, la Sezione Eleonora Duse e Freya Stark (piano secondo).
Archivio storico.La Comunità di Asolo dimostrò fina
dal XV secolo una particolare sensibilità nei confronti
dei suoi atti intesi come fonte documentaria di utilità
anche per i posteri; già da quel periodo predispose
pertanto una “macchina conservativa” rendendosi
conto dell’importanza della documentazione scritta e
dell’opportunità che questa non venisse manomessa, falsificata o persa. Le vicende dell’Archivio Storico
nel corso dell’800 si intrecciano con quelle del Museo
che stava per nascere. Tra le raccolte archeologiche
museali trovarono così spazio anche alcuni importanti
manoscritti relativi alla storia e ai personaggi asolani
fino ad arrivare ad una prima importante e significativa sistemazione a partire dal 1921. Nel corso degli
anni 70, su iniziativa dell’allora direttore del Museo,
dott. Corrado Fabris, fu operato un riassetto generale
che rese fruibile l’archivio agli studiosi. Dal 1981 tutta
la documentazione dell’Archivio storico (dal XV alla
prima metà dell’800) fu trasferita nella sede museale. Seguirono delle iniziative di restauro di cui furono
oggetto le mappe, gli incunaboli, il codice degli statuti
di Treviso ed altro. L’archivio è suddiviso in tre sezioni: antico regime (1411-1796), epoca austro-francese (1797-1814) e otto-novencento (1815-1920).
scorso la Fontana maggiore ha costituito il principale sistema di raccolta idrica del centro urbano grazie
all’alimentazione fornita dagli acquedotti in cunicolo
della “Bot”. La forma del manufatto oggi visibile risale al 1575 quando venne restaurato sotto il Podestà
Giovanni Pisani. Risale invece al 1918 il lascito del
leone alato opera dello scultore Antonio Dal Zotto. La
Fontana è stata recentemente oggetto di un accurato
intervento di ripristino funzionale e pulizia.
8) Fontana Maggiore
La Fontana, situata nell’omonima piazza ed ideale centro del borgo, è importante per il suo essere
segno tangibile della soluzione di secolari e ricorrenti
problemi vissuti dagli asolani alla ricerca di un approvvigionamento idrico, fatto che lega indissolubilmente
la Fontana alla storica cittadina di Asolo. Da tempo
immemorabile fino al primo trentennio del secolo
9) Mura
Il progetto di difesa del borgo medioevale secondo
l’impianto fortificatorio ancor oggi in parte esistente,
trovò completa realizzazione nel corso del XIV secolo,
quando Asolo divenne oggetto di aspre e continuate
lotte tra le signorie di Verona, Padova e la Serenissima. Probabilmente la città era già da tempo provvista
di una serie di torri e opere difensive isolate, ma le
prime precise attività relative alla cinta sono registrate
nel 1318 quando si procede alla costruzione di non
meglio definite “mura a secco” lungo alcuni tratti del
perimetro urbano. Decisivo per il definitivo assetto della cinta fu il dominio padovano in Asolo tra il 1381 e il
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Centro Storico
1388. Fu allora che si iniziò a “murare burgum Asili” da
parte di Francesco da Carrara senza tuttavia portare
a compimento l’opera prima dell’avvento definitivo
dei Veneziani che completarono la fortificazione della
città. Il circuito delle mura non si limitò a comprendere tutta l’area fittamente insediata e il complesso del
castello, ma fu esteso fino alla Rocca, sulla cima del
Monte Ricco, che veniva così a divenire parte fisica
della cittadina e suo privilegiato punto a valenza strategica, sia di avvistamento che difensiva. Il circuito
murario si estendeva per una lunghezza di 1360 metri
con 24 torri disposte in punti strategici e alcune porte
e portelli, non tutti coevi, in corrispondenza delle vie
di accesso e di uscita dalla città. Le aperture sono:
il portello di Castelfranco (detto anche Loreggia), la
porta Dieda, demolita nel 1812 per la costruzione del
Foresto nuovo (detta anche di S. Gervasio), il portello
di S. Martino, oggi murato e parzialmente visibile nel
giardino di villa De Lord (esterno mura) o nel giardino
della “Casa Rossa” (interno mura), il portello del Colmarion (detto anche della Bot), la porta di S. Caterina
(detta anche del Foresto, di Belvedere) e il portello di
Sottocastello. In età moderna e contemporanea sono
crollati o sono stati demoliti alcuni tratti. Non esistono fino ad oggi dati di alcun genere che sostengano
l’ipotesi, più volte avanzata e sostenuta pur in assenza di qualsiasi appoggio, dell’esistenza di un sistema
di mura in epoca romana.
10) Rocca
Costruita sulla cima del monte Ricco che sovrasta il
centro di Asolo la poderosa struttura a poligono irregolare della Rocca (altezza media di 15 metri e una
larghezza di 2.5 metri per i lati nord e ovest, di 3.5 metri per gli altri lati) risale a un periodo compreso tra la
metà-fine del XII secolo e gli inizi del XIII, come è stato
appurato dai ritrovamenti archeologici effettuati nelle
campagne di scavo condotte dall’Università di Padova. È questo il periodo in cui l’antico insediamento
acquista maggiore importanza e quindi si dota di una
struttura difensiva più imponente. La costruzione del
manufatto ha comportato la distruzione da una parte
dell’insediamento abitativo - produttivo precedente,
dall’altra di alcune sepolture della necropoli colà esistente. Le tracce delle prime fasi di frequentazione
(XIII secolo) della fortificazione sono piuttosto labili,
mentre più evidenti sono quelle legate alle epoche
successive della dominazione del comune di Treviso
(1261-1339), poi veneziana (1339-1381), carrarese
(1379-1388) e veneziana ancora (1388-1796). Tra XIII
e XIV secolo è la costruzione di una cisterna-pozzo
per la raccolta dell’acqua piovana (tutt’ora visibile)
e la sistemazione dell’area dell’angolo sud-orientale
con la costruzione di un forno da pane. Per tutto l’arco di tempo compreso tra l’impianto e il 1510, anno
che registra l’ultimo episodio bellico in cui è coinvolta
la Rocca, questa ospitò una guarnigione di soldati.
Già con il XVI secolo inizia la decadenza della fortificazione. Nel 1650 si ebbe addirittura un tentativo di
vendita della Rocca da parte di Venezia per una cifra,
non peraltro elevatissima, di 320 ducati. L’operazione
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venne sospesa ed evitata in extremis per l’intervenuta
supplica della comunità asolana, gelosa di quel manufatto che, divenuto già allora per tradizione secolare parte inscindibile della vita cittadina, ancor oggi
si ammira quasi guardia e custode del piccolo borgo
disteso ai suoi piedi. Dagli spalti della Rocca, oggetto di un importante intervento conservativo nel corso
degli anni 80-90, è oggi possibile godere una visione
a volo d’uccello ed a giro d’orizzonte: dalla pianura
padana a tutto l’arco alpino circostante. Durante le
giornate limpide e con condizioni di luce favorevole si
intravede chiaramente la laguna di Venezia.
11) Convento S.S. Pietro e Paolo
Il complesso monastico benedettino, che si trova addossato alla cinta muraria ai piedi del colle della Rocca, fu occupato dalle monache dal 1634 al 1807. Da
quel momento fu trasformato in collegio e divenne la
sede delle scuole comunali mantenendo tale funzione fino alla costruzione del nuovo edificio scolastico
presso l’Ospedale. La chiesa e l’annesso monastero,
dopo la trasformazione del convento in Istituto scolastico e di aggregazione giovanile, hanno assunto
per un certo periodo la denominazione di S. Luigi. Da
poco è stata ripristinata l’originaria denominazione.
Oggi il complesso ospita qualificanti Master organizzati da CIMBA (Consortium Institute of Management
and Business Analysis), un consorzio di 37 Università
americane.
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12) Piazza Brugnoli
L’esistenza delle terme romane ad Asolo era nota
già nel 1715 quando si scoprì, un’iscrizione romana
reimpiegata come base di una finestra, che ricordava un tale Publio Acilio, curator rei publicae originario
di Roma (sorta di commissario prefettizio odierno),
il quale aveva restaurato un bagno pubblico danneggiato a causa di un incendio. Alcuni indizi della
probabile ubicazione delle terme erano stati raccolti
presso l’attuale piazza Brugnoli: mura romane, resti
di condutture, oggetti vari nonchè il ritrovamento, già
nel 1642, di un pavimento a mosaico. L’esatta individuazione di questo edificio pubblico si ebbe però
solo nel 1876-1877 quando nel luogo dell’odierno
piazzale si abbatté completamente un vecchio borgo
di case (il cosiddetto borgo Alocco) per la realizzazione della piazza del Mercato bovino. In tale occasione Pacifico Scomazzetto, archeologo autodidatta e
uno dei maggiori studiosi della storia antica di Asolo, riuscì a portare alla luce e rilevare le fondazioni di
parte dell’impianto balneare (il resto si trova tuttora
sepolto presso il giardino di villa Scotti, ora Pasini) e
a recuperare vario materiale. Dell’impianto termale, la
cui datazione può andare dal I al IV secolo dopo Cristo, si riconoscono un vasto calidarium (luogo dove si
assumevano bagni caldi) con pavimento che poggia
su colonnette in mattoni per il passaggio sottostante
dell’aria calda che riscaldava le vasche d’acqua, un
altro ambiente con pavimento su colonnette, forse il
tepidarium (dove si assumevano bagni ad acqua tiepida), due grandi vasche, un ambiente con mosaico
in bianco e nero, due vani utilizzati come praefurnium,
luogo per la combustione e la produzione di aria calda.
In corrispondenza di questi vani avveniva il raccordo
diretto con l’acquedotto romano della Bot. Negli anni
1964-65 e nel 1993, nel corso delle ripavimentazioni
della piazza, sono stati eseguiti dei piccoli sondaggi di
scavo che hanno sostanzialmente confermato i rilievi
dello Scomazzetto.
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13) Acquedotto Romano “La Bot”
L’acquedotto, funzionalmente legato alle terme romane cui assicurava l’adduzione idrica, si sviluppava
con un percorso complessivo di circa 600-700 metri
dalla presa d’acqua della sorgente “Tintina” (presso il versante settentrionale del Montericco) fino alla
piazza cittadina, dove era collocato l’edificio termale.
Dalla sorgente fino circa alla porta medioevale detta
“Pusterla del Colmarion” l’acqua era portata da un
sistema di tubi in piombo alcuni dei quali rinvenuti nell’’800 dallo studioso Pacifico Scomazzetto. Da
questo punto, dove confluiva anche un’altra antica
sorgente l’acquedotto si sviluppava in cunicolo scavato nel “Montericco” per circa 157 metri. La distribuzione delle acque all’edificio termale doveva avvenire
direttamente con tubature ritrovate nel passato a più
riprese nel tratto finale dell’opera idraulica, proprio nei
pressi dell’attuale uscita in Piazza Brugnoli. Il cunicolo romano (largo in media 50 centimetri e alto tra 1
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e 2 metri) presenta almeno quattro diverse tecniche
di rivestimento che sono connesse alla diversa matrice geologica del terreno via via incontrato. L’impianto idraulico originario può essere fatto risalire al
I sec.d.C. In epoca forse medioevale l’acquedotto romano venne a far parte di un più complesso sistema
idraulico grazie alla costruzione, nel tratto più a nord,
di una galleria sovrapposta, che ricalca il percorso più
antico, detta “Cava” o “Cava delle Monache” (per la
vicinanza con il Monastero di S. Luigi o S. Pietro). Risalgono in sostanza agli inizi dell’’800 i primi interventi
di restauro del manufatto. Ma solo nel 1918 l’architetto Léon Gurekian rileva ed analizza il manufatto sotto
il profilo di documento storico e con la relazione della
“Commissione per la protezione dei Monumenti e dei
Paesaggi dell’Asolano” del 1922 ottiene, nel 1923, il
vincolo del monumento. Da quella data la “Bot” cade
nuovamente nell’oblio; la “Cava” viene utilizzata come
deposito - cantina e, nel corso dell’ultimo conflitto,
come rifugio antiareo. Solo negli ultimi dieci anni
l’opera idraulica è stata oggetto di uno studio specifico e di una ricostruzione grafica completa.
14) Villa Scotti-Pasini
La Villa domina dalle pendici del Monte Ricco l’area
delle piazze centrali del centro storico. Il primo impian-
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to della villa sembra da riferire al XVII secolo, mentre
nei secoli successivi si registrano vari ampliamenti e
passaggi di proprietà. Il primo nucleo della villa fu costituito attraverso diverse opere di accorpamento di
edifici di piccole dimensioni avvenute nel corso del
XVIII secolo, mentre successiva è l’aggiunta delle ali
che diedero alla costruzione l’aspetto attuale.
15) Casa Gotica
Tra il 1988 e il 1990 la Soprintendenza Archeologica
per il Veneto ha condotto in corrispondenza dell’edificio denominato “Casa Gotica” un’importante campagna di scavo che ha permesso di documentare nel
centro di Asolo una continuità di vita dalla tarda età
del Bronzo-prima età del Ferro (X-IX secolo a.C.) fino
all’epoca medioevale e moderna. I materiali rinvenuti
si riferiscono a un contesto abitativo riconducibile ad
un insediamento dei Veneti antichi. È probabile che
già con questo primo abitato l’area, in origine piutto-
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sto scoscesa, sia stata colmata e terrazzata appositamente per creare un adeguato spazio praticabile.
Per la piena e tarda età del Ferro (VI-II secolo a.C.)
sono stati effettuati ritrovamenti attestanti influssi retici, a testimonianza del ruolo di cerniera tra i due ambiti culturali che Asolo assunse nell’antichità. Anche in
epoca romana l’area era destinata a zona residenziale. Sono stati riconosciuti infatti i resti di una casa collocabile tra I e III secolo d.C., provvista di una canaletta di scolo delle acque, e quelli di un’altra abitazione
più tarda (II-V secolo d.C.), dotata di ampio scoperto
e di una condotta fognaria esterna in muratura.
16) Castello
Il Castello, assieme alla Rocca uno dei simboli del paesaggio asolano, sembra risalire al X secolo anche
se mancano dati certi che indichino l’origine dell’impianto.Nel 1242 fu dimora di Ezzelino da Romano e
a partire dal 1339 divenne sede dei podestà vene-
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ziani. Alla fine del XIV secolo venne saldato alle mura
cittadine, costruzione quest’ultima avviata durante il
breve dominio dei Carraresi. Delle quattro torri che lo
caratterizzavano ne rimangono oggi tre, la torre civica
o campanaria, la torre Reata con funzione di carcere
e la torre del Carro ora compresa nell’abitazione attigua denominata La Torricella. Nel 1489 divenne residenza di Caterina Cornaro ed in questo palazzo e nel
suo giardino Pietro Bembo ambientò i dialoghi “Gli
Asolani”. Dopo la morte di Caterina venne riadattato
a funzioni amministrative e subì numerosi interventi di
restauro. Nel 1797 vi si stanziarono i francesi e l’anno
successivo la grande “Aula Pretoria”, dove i podestà
veneziani amministravano la giustizia, venne trasformata in teatro. La parte occidentale del Castello venne demolita nel 1816. Permane oggi ben visibile da
ogni parte della città la maestosa torre dell’orologio.
18) Palazzo Beltramini
17) Teatro Duse
A partire dal 1798 il teatro è stato ospitato nel Castello, prima nella creazione di Antonio Locatelli, una
semplice struttura in legno, poi nel 1857 su progetto
dell’arch. Martignago fu riedificato con tre ordini di
palchi ed arricchito con rilievi figurativi dei fratelli Aster
e pitture del De Marchi. Nel 1930 il teatro fu demolito
e la sagoma in legno venne smantellata e venduta
all’antiquario Loewi di Venezia che la rivendette, nel
1949, allo Stato della Florida. Si trova ora presso il
Ringling Museum di Sarasota (Florida – U.S.A.). Unica
testimonianza rimasta in Asolo del vecchio teatro è
il lampadario di cristallo che ora illumina la Sala del
Consiglio del Municipio. Il nuovo teatro, su progetto dell’arch.Forlati, venne inaugurato nel 1932 e intitolato ad Eleonora Duse. Nel corso degli anni 90 il
complesso del Castello e della Torre dell’orologio è
stato oggetto di un radicale restauro che, tra l’altro,
ha ripristinato il teatro con una forma riecheggiante la
struttura primitiva: da qualche hanno ospita importanti ed apprezzate rappresentazioni.
Il palazzo conosciuto come Beltramini, nome di una
famiglia giunta ad Asolo dalla Lombardia nella seconda metà del ‘400 e che divenne ben presto una delle
più rinomate in Città, assunse una nuova veste architettonica nel corso del ‘700. In questo periodo infatti Il palazzo in piazza d’Annunzio venne restaurato
e strutturato nelle forme attuali dal celebre architetto
Giorgio Massari sempre su commissione della famiglia Beltramini. Per la decorazione architettonica della facciata inserita nello stretto spazio della piazzetta
venne adottata una particolare e ingegnosa soluzione:
risultato fu una facciata a tre ordini con un portico a
colonne bugnate impostate con taglio prospettico per
poter essere viste dall’imbocco di via Cornaro. Anche
l’interno è raffinato; il salone nobile occupa due piani
ed è coronato da una elegante loggetta curvilinea. Il
palazzo passò successivamente ai Pasini, ai Neruda
e infine al Comune che vi trasferì la sede municipale.
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e passionale della Duse. Contesa con una famiglia
veneziana, l’attrice inizialmente rinunciò all’abitazione
dopo aver saputo le motivazioni del “contendente”:
la compagna di un caduto nella battaglia del Grappa
desiderava tener vivo il caro ricordo affacciandosi alle
finestre di quel palazzo dalle quali si poteva ammirare
una vista incantevole del tragico luogo. Significativa la
celebre frase dell’attrice: “Allorché la mattina apro le
imposte della mia camera, nel vano della finestra si inquadra il Monte Grappa. Allora metto due vasi di fiori
sul davanzale. Ecco un altare”. Solo dopo la rinuncia
da parte degli interessati la Duse tornò in possesso
dell’edificio che fu successivamente acquistato dalla
figlia della celebre attrice.
19) Casa Duse
Percorrendo via Canova, in corrispondenza della
Porta di Santa Caterina che interrompe l’allungata
prospettiva della via, si incontra Casa Duse. Questo
palazzo, già nel ‘500 residenza di Francesco Nursio
Timideo da Verona, segretario personale della regina
Cornaro, è posto sulla cinta muraria medievale. Venne preso in affitto e restaurato dalla Divina con l’intenzione di ritirarvisi. La disponibilità della casa fu oggetto di una vicenda che testimonia l’animo romantico
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20) Case Anseatiche
Le due curiose costruzioni (Casa de Maria e Casa Pusinich) sono evidentemente dei “prestiti” architettonici
dalla cultura nordica europea che, con uno spiccato
effetto scenografico, rendono questi piccoli edifici dei
veri cammei nel contesto in cui sono inseriti. Le due
villette furono realizzate negli anni 1914-15 per volontà del pittore Mario de Maria meglio noto come
“Marius Pictor”. Egli elesse Asolo a sua residenza e
qui desiderò essere sepolto: fu l’amico D’Annunzio
che dettò il testo della lapide commemorativa che,
nel 1924 venne, posta nel frontale della casa ed è
oggi ancora visibile. Non va peraltro dimenticato che
una delle due casette divenne l’abitazione del letterato e poeta Guido Pusinich.
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21) Chiesa di S. Caterina
La sua costruzione si lega alla nascita e allo sviluppo
della Confraternita dei Battuti, la cui presenza risale
all’inizio del ‘300. Alla Confraternita si riferisce anche
la fondazione dell’Ospedale situato proprio a fianco
della Chiesa. L’edificio si presenta con una facciata
liscia a capanna con oculo centrale ad aula unica.
L’interno venne decorato tra il XIV e il XV secolo con
un primo ciclo di affreschi. All’inizio del ‘500 venne interessata da un restauro che ne mutò profondamente l’aspetto oltre ad operare una nuova decorazione
pittorica interna che tutt’oggi risulta visibile (episodi
della vita di Santa Caterina e scene della passione di
Cristo). L’ospedale continuò a funzionare fino all’inizio
del ‘900 quando venne costruito il nuovo Ospedale
civile.
essere stata la sede della sua bottega nella cui facciata aveva esposto alcuni dei suoi lavori.
23) Villa degli Armeni e “Fresco”
22) Casa Longobarda
All’estremità occidentale di via Santa Caterina si trova
una casa dalla singolare foggia architettonica e dalla
facciata riccamente scolpita. È la casa dell’architetto
e scultore Francesco Graziolo, giunto ad Asolo negli
anni della Regina Cornaro, suo personale architetto,
qui morto nel 1536. Viene detta Longobarda perché
nell’iscrizione che si trova sull’architrave del secondo
ordine, l’architetto viene definito longobardus. Deve
È collocata ad occidente del centro storico sulla cima
del Colle Messano. È uno dei più celebri monumenti
asolani ed è composto di due corpi distinti ma intimamente collegati: il cosiddetto “Fresco”, costituito
da una scenografica facciata rivolta a settentrione e
ben visibile dalla contrada di S. Caterina, e dall’edificio della villa vera e propria sul versante meridionale
del colle. Le due parti sono collegate da una galleria
che fora la cima del Messano. Il complesso venne
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costruito dalla famiglia veneziana dei Surian nel 1558
e divenne di proprietà dei Contarini per passaggi di
eredità; passò poi all’inizio del 1800 nella mani di varie
famiglie nobili venete: i Bragadini, i Soranzo e i Pasqualini per essere ceduta infine al Collegio Armeno
dell’isola di San Lazzaro della laguna di Venezia e tornare di recente in proprietà di privati. All’epoca della
costruzione della villa vanno riferiti gli affreschi con
scene bibliche opera del bresciano Lattanzio Gambara che ancora ornano la facciata meridionale.
momento la denominazione di Sant’Anna da un altare
che esisteva nella chiesa.
25) Maglio
24) S. Anna e tomba E. Duse e F. Stark
Il convento dei Cappuccini con annessa chiesa
fu eretto in seguito alla concessione di Sisto V del
1587 e sopravvisse fino al 1769. Divenuto di proprietà comunale venne adibito a lazzaretto, caserma e
ricovero per i bisognosi. Il belvedere del convento
divenne, dopo l’editto napoleonico di Saint Cloud
che imponeva il trasferimento dei cimiteri al di fuori
dei centri urbani, luogo di sepoltura e da allora illustri
personaggi della vita asolana (E. Duse, Freya Stark,
Manara Valgimigli etc.) vennero a riposare per sempre in quest’eremo addormentato tra il verde silenzioso. Dopo un secolo e mezzo di alterne vicende e
di semiabbandono, il vecchio convento poté alla fine
ritrovare la primitiva e più consona destinazione: nel
1928 vi ritornarono i Cappuccini assumendo da quel
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Il complesso che si trova in località Pagnano ai piedi
del colle di Asolo, si compone di un’officina fabbrile,
di un edificio retrostante di servizio e dell’abitazione.
Nella parte più antica, accanto ad una finestrella gotica è stata rinvenuta una data “1468” e l’insegna con
l’incudine. L’officina utilizzata da epoca medievale
fino al 1979 per la lavorazione del metallo, sfruttava
la forza motrice fornita da una derivazione del torrente Muson. Il complesso ha avuto una modificazione
d’uso divenendo nel corso del ‘700 un follo da panni.
All’incirca un secolo dopo nel 1770 vennero ripristinate le attività legate alla lavorazione del ferro. Nel 1989
il complesso è stato acquistato dal Comune di Asolo,
restaurato e recuperato ad uso culturale.
Piazza Garibaldi
Cuore della città si può considerare la centrale Piazza
Garibaldi, con la fontana cinquecentesca sovrastata
dal leone alato di S. Marco. Da qui si possono facilmente raggiungere i principali monumenti di Asolo.
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Tradizione ed eventi
EVENTS
Mercatino dell’antiquariato
Dal 1976 ogni seconda domenica del mese (escluso luglio e agosto), si ripropone l’appuntamento col
mercatino dell’antiquariato. Mobili, monili, argenteria,
stampe e libri, modernariato e oggettistica in genere,
vengono esposti lungo le vie del centro storico.
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Palio dei 100 Orizzonti
Presentato per la prima volta nel 1992 prende spunto
dall’arrivo della regina Caterina Cornaro ad Asolo, salendo per i 1.800 metri del foresto Vecchio nel lontano
ottobre del 1489 vuole rievocare in forma popolare
questo importante evento per la città di Asolo. il “PALIO dei 100 ORIZZONTI” vede 9 equipaggi, formati da
giovani trainanti la biga romana con l’ancella a bordo,
in rappresentanza dei comuni di Altivole, Asolo, Castelcucco, Fonte, Maser, Monfumo, Possagno, Riese
PioX e San Zenone degli Ezzelini. Il CORTEO STORICO è arricchito da figuranti in costume dell’epoca.
http://www.paliodiasolo.com/
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PERSONAGGI
Eleonora Duse
nuovo repertorio con pezzi di Ibsen e D’Annunzio (La
donna del mare, La città morta, Gli spettri), di Marco
Praga (La porta chiusa) e di Tommaso Gallarati Scotti
(Così sia). Nel 1923, pure malferma di salute, iniziò
una nuova tournée negli Stati Uniti dove, a Pittsburg,
si spense nell’aprile del 1924.
Gian Francesco Malipiero
Nacque nel 1858 a Vigevano da una famiglia di artisti
girovaghi, Vincenzo (Alessandro il nome d’arte) Duse,
originario di Chioggia, e Angelica Cappelletto. Calcate le scene già in tenera età accanto ai genitori, diede
prova di talento nel 1873 interpretando all’Arena di
Verona il ruolo di Giulietta. Dopo aver fatto parte di
varie compagnie, ne formò una con la famosa Giacinta Pezzana assieme alla quale nel 1877 a Napoli
mise in scena con successo il dramma di Emile Zola
Teresa Raquin. Dal 1880 al 1887 recitò con la Compagnia Città di Torino di Cesare Rossi, interpretando
felicemente i personaggi di Dumas (Principessa di
Bagdad, la Signora delle Camelie, Visita di Nozze e
Moglie di Claudio). Separatasi ben presto dal marito,
l’attore Tebaldo Marchetti (in arte Tebaldo Checchi)
dal quale ebbe la figlia Enrichetta, tra il 1885 e il 1904
visse due grandi passioni che ebbero importanti riflessi anche nella sua vita artistica: Arrigo Boito, poeta
e librettista di Verdi, e Gabriele D’Annunzio che sostanzialmente iniziò proprio con Eleonora Duse la sua
produzione teatrale (Sogno di un mattino di Primavera, Gioconda, Gloria, La Città Morta, Francesca da
Rimini). Nel 1909, a 51 anni, lasciò improvvisamente
le scene, ma ciò non le impedì di lavorare al suo unico
film, Cenere (1916) tratto dall’omonimo romanzo di
Grazia Deledda. Nel 1921 rientrò proponendo il suo
Il musicista GIANFRANCESCO MALIPIERO nacque
a Venezia il 18 marzo 1882. Condusse i suoi studi
tra Parigi e Berlino dove venne in contatto con le
espressioni musicali contemporanee ed assimilando
le influenze di Debussy, Ravel, Stravinskij. Trascorse
la sua vita tra Roma ed il Veneto, insegnando in diversi istituti. Nel 1939 divenne direttore del Conservatorio di Venezia.Conobbe Asolo nel 1910 e attratto
dalla bellezza del luogo e dalla ricerca di un rifugio
per sfuggire al chiasso cittadino vi rimase fino alla
morte. Fu così legato alla cittadina da ricordarla in un
suo scritto La pietra del bando, stampato nel 1945 e
successivamente ristampato nel 1990. Compositore
prolifico, tra le sue opere si ricordano Poemi Asolani,
Torneo notturno (1931), I capricci di Callot (1942) e
Uno di dieci (1970).Dal 1925 fino alla morte ricoprì
la carica di Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti che gli permise di occuparsi della
salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale
di Asolo.Morì a Treviso nel 1973 e fu sepolto nella
tomba da lui stesso ideata situata in fondo al giardino
della sua casa sita in via Foresto Vecchio.
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Freya Stark
FREYA STARK, esploratrice e scrittrice, nacque a
Parigi nel 1893. I genitori, entrambi inglesi, la fecero
crescere tra Francia, Inghilterra e Italia. Da bambina
visse per lungo tempo ad Asolo, poi nel 1911 andò
a studiare al Bedford College, ma le tragiche vicende
della guerra la riportarono in Italia come crocerossina
sul Carso. Sentendo il fascino delle terre lontane iniziò a studiare l’arabo fin dal 1927 che accompagnò
con frequenti viaggi in Vicino e Medio oriente. Ottenne i primi contatti con la Royal Geographical Society
che nel 1933 le conferì il Back memorial Prize per i
contributi cartografici e i viaggi in Luristan. Seguirono
anni di successi letterari, collaborazioni con il governo
britannico, la BBC e la Royal Asia Society. Durante la
seconda guerra mondiale era nello Yemen, a 76 anni
partì per la Persia e poi per l’Afghanistan e l’Irak. Nel
1972 la sua vita spericolata le regalò l’onore di essere nominata dalla Regina d’Inghilterra “Dame Freya
Stark”. Compì la sua ultima spedizione a 88 anni in
nepal per poi rifugiarsi nella sua casa ad Asolo dove
morì a cent’anni nel 1993.
tutto il Levante, e in particolare con l’isola di Cipro,
dove i vari rami della famiglia possedevano ampie
tenute e piantagioni e avevano instaurato stretti legami, anche economici, con la casa regnante dei Lusignano (della casa reale di Borgogna), subentrata nel
1192 ai Cavalieri Templari nel governo dell’isola. Sia
lo zio di Caterina, Andrea, che il padre Marco erano
frequentatori, e finanziatori, abituali della corte di Nicosia: grazie all’appoggio veneziano Giacomo II Lusignano detto “Il Bastardo” aveva conquistato il trono
e Andrea stesso aveva prestato cospicue somme di
denaro al re perché potesse fronteggiare la minaccia
turca. Inoltre pare che sia stato proprio lo zio Andrea
a proporre al re un matrimonio con la nipote Caterina,
prospettando il vantaggio di un legame matrimoniale
con una figlia di Venezia. Andata sposa per procura
al re di Cipro con una fastosa cerimonia a Venezia
(1468), dopo esser stata “adottata” dalla città, Caterina raggiunse solo nel 1472 il marito nell’isola, dove
venne incoronata “Regina di Cipro, Gerusalemme e
Armenia”. Morti Giacomo II 1473 e il figlioletto Giacomo III nel 1474, Caterina Cornaro governò Cipro fino
al 1489 quando, per le mire veneziane, fu costretta a
cedere il regno alla Serenissima ottenendo in cambio
il dominio sulla terra di Asolo. Qui la regina dimorò
nella fortezza del Castello, diventato luogo di incontro
di artisti, personaggi illustri (alla corte asolana Pietro
Bembo ambientò le conversazioni d’amore degli Asolani). Tra il 1491 e il 1493 si fece costruire e decorare
ad Altivole, ai piedi delle colline asolane, una villa di
Caterina Cornaro
CATERINA CORNARO nacque nel 1454 nel Palazzo
di San Cassiano sito in Venezia sul Canal Grande dal
nobile cavaliere Marco Cornaro e da Fiorenza Crespo. Il casato dei Cornaro (o Corner), che nel 1365
aveva raggiunto il dogado con l’ottantenne Marco,
traeva ricchezza e potere dai fiorenti commerci con
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campagna denominata dal Bembo il Barco. Dopo
aver trascorso gli ultimi anni tra Asolo e i palazzi di
Venezia, nel 1510 la regina si spense nel Palazzo di
San Cassiano.
Pietro Bembo
Pietro Bembo (1470-1547), di nobile famiglia veneziana, fu avviato dal padre agli studi umanistici perfezionati a Messina alla scuola di greco di Lascaris.
Tornato a Venezia collaborò al programma editorialeculturale di Aldo Manuzio. Ricoprì importanti cariche
pubbliche diventando nel 1530 storiografo ufficiale
della Repubblica Veneta e nel 1539 cardinale.Cugino di Caterina Cornaro venne ad Asolo nel 1495 per
le nozze della damigella della Regina. Il soggiorno in
questa città gli ispirò l’ambientazione degli Asolani
(1505), dialoghi in tre libri, alternanti prosa e versi, in
cui propone l’idea di un amore spirituale, desiderio
contemplativo di bellezza. La sua fama è però legata
alle Prose della volgar lingua (1525) , opera che affermò l’esemplarità degli autori trecenteschi (soprattutto
Tetrarca e Boccaccio) e che diede origine alla questione della lingua.
dello. Andò così a Trieste, Venezia, Treviso, Bassano,
Asolo, Vicenza, Padova e la sua prima visita ad Asolo gli ispirò la tetralogia drammatica di Pippa Passes
(1841). Nel secondo viaggio in Italia del 1844 toccò
Napoli, Roma e Livorno dove forse prese ispirazione
per i poemi patriottici The Italian in England e The Englishman in Italy (1845) e per The Patriott (1849). Alla
fine del 1846 il poeta è nuovamente in Italia prima a
Pisa, poi a Firenze dove rimase quindici anni accanto
alla moglie, la poetessa inglese Elisabeth Barrett. Nel
1861, alla morte della consorte, tornò in Inghilterra
con il figlioletto Pen, ma fece ritorno in Italia parecchie
volte dal 1878 sul lago di Como, a Fiera di Primiero
e soprattutto ad Asolo e a Venezia, i luoghi della sua
ispirazione giovanile. Nel dicembre 1889 uscì il suo
ultimo poema, Asolando, dedicato all’amica asolana
Caterina Bronson. Si spense poco dopo a Venezia il
12 dicembre 1889 nel palazzo Rezzonico acquistato
dal figlio alcuni anni prima.
Robert Browning
ROBERT BROWNING, (Londra 1812-Venezia 1889).
già autore dei versi Pauline (1833) e Paracelsus (1835)
nonché della tragedia storica Strafford (1837), giunse
per la prima volta in Italia nel 1838 per studiare sul
posto l’ambientazione del suo poema intitolato Sor52
53
Dove alloggiare
CENTRO STORICO
HOTEL
Albergo Al Sole
Via Collegio 33, 31011 Asolo
+390423951332, +390423951007
[email protected]
www.albergoalsole.com
*****
Immerso nel cuore del villaggio medievale di Asolo,
questo hotel di charme offre una calda atmosfera ed
è circondato da luoghi ricchi d’arte e cultura quali le
Ville Palladiane e il tempio di A.Canova. Ideale punto
di partenza per passeggiate ed escursioni alla scoperta di vigneti e cantine che donano fascino al paesaggio circostante. Meta amata da ciclisti provenienti
da tutto il mondo per lo spettacolare scenario naturale dei dintorni.
Hotel Villa Cipriani
Via Canova 298, 31011 Asolo
+390423523411, +390423952095 [email protected]
http://www.villaciprianiasolo.com/it/
****
La Villa, a pochi passi dal cuore della cittadina murata, con la sua spiccata caratteristica di nobile residenza di campagna, si articola su due edifici affacciati sul
curatissimo giardino che cambia cromie ad ogni stagione. L’albergo si compone di 31 stanze, (29 doppie
e 2 singole per un totale di 60 letti), divise tra la Villa
54
e la “Casa Giardino”, tutte arredate con mobili in stile.
Travature a vista, copriletti dai colori pastello, frutta in
camera per tutti gli ospiti. I pavimenti sono in cotto
locale di Possagno (il vicino paese e casa di Antonio
Canova) ed i bagni sono ornati da piastrelle fiorite di
Vietri dipinte a mano. Il ristorante, l’American Bar e
la veranda sono aperti ogni giorno. La riservatezza
è una delle prerogativa dell’albergo per proteggere
un tranquillo week end, un romantico interludio o un
soggiorno all’insegna della gastronomia.
Hotel Duse
Via Browning 190, 31011 Asolo
+39042355241
[email protected]
www.hotelduse.com
***
Situato proprio nella romantica piazza centrale, in cui si
erge la Cattedrale e adiacente al castello, sotto le arcate
55
Dove alloggiare
FUORI LE MURA
gotiche e nel mezzo delle caratteristiche stradine asolane.
Un edificio antico ma completamente rinnovato,
offre ai suoi ospiti uno stile semplice ma attento ai dettagli, offrendo una calda accoglienza. L’Hotel Duse dispone di camere doppie, camere singole e junior suite.
Ogni camera è dotata di tv satellitare, telefono, accesso internet (Wi-Fi), riscaldamento/aria condizionata autonomi.l Servizio di ricevimento 24 ore su 24.
L’Hotel Duse dispone di un garage convenzionato.
Hotel Asolo
Via Castellana 9, 31011 Asolo
+390423952963
[email protected]
www.hotel-asolo.com
***
L’Hotel Asolo, ricavato in un antico casolare del 1717,
dispone di varie camere suddivise per tipologia, tutte arredate in maniera elegante con colori e soluzioni
pensati per fare di ogni singola stanza un piccolo autonomo universo. Trentadue Camere con bagno privato, asciugacapelli, wi-fi, minibar, cassaforte, tv lcd,
telefono privato. L’hotel Asolo ha un impianto di geotermia che lo rende una struttura amica dell’ambiente.
56
Agriturismo/Unità abitative
Al Morer
Via Risorgimento 10, 31011 Asolo
+39042355060
[email protected]
www.almorer.it
Adagiato alle pendici della collina di Asolo, a due passi dalla rocca, l’antico casale ristrutturato è divenuto
l’agriturismo Al Morer, dove la famiglia Ceccato accoglie i suoi ospiti con la tipica ospitalità veneta.
Casa per ferie
Villa Flangini
Via Foresto di Pagnano 2, 31011 Asolo
+39042355622
[email protected]
http://www.villaflangini.it
Convegni, congressi, vacanze, soggiorni climatici per
singoli, gruppi, famiglie; in struttura religiosa.
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Dove alloggiare
FUORI LE MURA
Unità abitative
Casa Pietro Bembo
Via Santa Caterina 23, 31011 Asolo
+39335207028
[email protected] Toffolo Bruno
Via Marconi 137, 31011 Asolo
+390423952748
Ca’ Cinel
Via Mestre 9, 31011 Asolo
+390423952401, +393355449091
[email protected]
www.cacinel.it/www.Cacinel.it/Home_it.html
Ai piedi dei colli asolani, circondata da 25 ettari di
campagna, Ca’ Cinel è un vero esempio di edificio
del 1600 che conserva intatta la struttura originaria.
AFFITTACAMERE DI 3^ CAT.
“APPARTAMENTO BELTRAMINI”
Asolo - Via Contrada Canova 330/b Tel. 0423 529045 [email protected]
Bed & Breakfast
Al Lauro
Via Lauro 4, 31011 Villa d’Asolo
+390423564440, +393337551696
[email protected]
www.beballauro.com/IT/index.html
l B&B è immerso nella campagna veneta. Al piano
terra si trova la sala colazioni con Tv e frigo-bar. Al
piano superiore ci sono tre camere con bagno.
Ca’ Leda
Via Frattalunga 8, 31011 Asolo
+39042355298, +393338575132
[email protected]
www.caleda.it
Ca’ Leda è un nuovo modo di godere Asolo: immersa
nella campagna a piè dei colli, è vicina al centro storico e ideale punto di partenza per le escursioni nei
suoi dintorni, costellati di mete storiche, artistiche e
culturali minori.
58
59
Dove alloggiare
FUORI LE MURA
Casasolana
Via Sottocastello 18, 31011 Asolo
+39042355754
[email protected]
www.casasolana.it
un soggiorno all’insegna della tranquillità e del relax, il
B&B dispone di due camere eleganti, con ingresso indipendente, dotate di servizi, televisione e aria condizionata. Recentemente ristrutturati e arredati con uno
stile caldo e accogliente, i locali comprendono anche
un angolo con cucina per la prima colazione.
Casasolana è situata in zona collinare lungo il percorso paesaggistico che conduce al Castello della Regina Cornaro, a soli 800 m dal centro cittadino. Si tratta
di un tipico casale veneto dell’ottocento, immerso nel
verde di un piacevole parco di 7.000 mq, recentemente ristrutturato con gusto semplice ma raffinato.
Le tre camere a disposizione degli ospiti, tutte con
propri servizi, sono dedicate ciascuna ad un personaggio femminile che ha improntato di sé la storia di
Asolo: Caterina Cornaro, Eleonora Duse, Freya Stark.
Al piano terra, circondata da ampie vetrate, vi è la sala
comune dove viene servita la colazione.
Casa Pagnano
Via Vallorgana 22, 31011 Pagnano
+390423529276, +393293932570
[email protected]
www.casapagnano.com
Circondata dal verde e dalla bellezza dei Colli Asolani,
Casa Pagnano risale al 1400. Matita ed acquerello
disegnano la costruzione in una mappa catastale, documento raro e prezioso del Settecento, oggi custodito nell’Archivio Storico di Asolo. Ideale per trascorrere
60
Do’ None
Via Calò 26, 31011 Pagnano
+39042355682, +393296370479
www.donone.it
“Do’ None” si trova ad Asolo, a pochi chilometri dalle
Ville Palladiane e dal museo Gipsoteca Canova. Due
miniappartamenti con letto matrimoniale e divano letto, bagno e cucina indipendente, TV Satellitare e Wi-fi
gratuiti. Aria condizionata.
Europa di Toffolo Bruno
Via Vallorgana 6, 31011 Pagnano
+390423529254
61
Dove alloggiare
FUORI LE MURA
Bed & Breakfast di Gallina Tommaso
Via S. Colomba 4, 31011 Asolo
+393496086346, +393284230962 [email protected]
Larry’s House
Via Marco Ricci 1/B, 31011 Casella d’Asolo
+393209365948
[email protected]
“Larry’s House” si trova ai piedi di Asolo a 5 minuti dal
centro storico. La struttura offerta è un appartamento
indipendente, mansardato con travi a vista, composto da soggiorno cucina, bagno autonomo con doccia e scaldasalviette, camera matrimoniale ed eventuale cameretta con due letti singoli. L’appartamento
dispone di lavatrice e lavastoviglie. Ampio parcheggio
scoperto.
Le Gemelle
Via Bernardi 8, 31011 Pagnano
+390423950819, +393406601349
Pleris
Via Bernardi 26, 31011 Pagnano
+390423952181
[email protected] www.bedandbreakfast-pleris.it Nel giardino, lasciando lo sguardo in libertà, sarete
catturati dai dolci colli e dalla “Perla della Marca Trevigiana”, Asolo, raggiungibile anche con meravigliosi
sentieri percorribili a piedi o in bicicletta per assaporare meglio un clima d’altri tempi. L’ampia ed accogliente cucina è poi pronta ad offrire le migliori colazioni
in relax e comodità. Tutte le stanze sono confortevoli, arredate con sobrietà secondo l’atmosfera del
luogo e dotate di televisore. Al primo piano si trova
una camera singola/doppia con bagno annesso. Al
secondo piano la camera matrimoniale e la seconda
camera doppia condividono un bagno in comune. La
camera matrimoniale dispone anche di una ricca li62
breria. Pace e tranquillità sono infranti solamente dal
cinguettio degli uccelli dato che il traffico veicolare è
ridotto al minimo all’interno del Borgo e comunque
limitato al solo accesso dei residenti.
Villa Vega
Via Foresto di Pagnano 3, 31011 Asolo
+39042355026, +393475436622
[email protected]
www.villavega.it
Le colline di Asolo, Città dei 100 orizzonti, sono costellate di case e ville immerse nel verde, che dominano la fertile pianura sottostante.
Villa Vega, una bella
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Mangiare e bere
FUORI LE MURA
CENTRO STORICO
costruzione in stile Liberty di fine ‘800, si affaccia sul
versante sud-ovest, ricco di sole e di splendidi panorami, dalle ridenti colline, verso Fonte, al Monte Grappa silenzioso e carico di memorie.
Barone d’Asolo Country House
Via Gasparona 11, 31011 Pagnano
+390423529005
[email protected]
www.baroneasolo.it
RISTORANTI
Al Bacaro
Ristorante/Osteria
Via Robert Browning 165, 31011 Asolo
+39042355150
€
Centenaria osteria asolana (ma il primo oste era pugliese) con cucina dedicata alle ricette della tradizione
veneta e locale. Specialità: la carne, specialità venete,
lo spezzatino di carne, i nervetti, le lumache, il baccalà alla vicentina, le trippe. Prezzo medio bevande
escluse: 25 €. Chiusura mercoledì.
Immersa in un meraviglioso parco, un laghetto di ninfee e fiori di loto, sentieri nel bosco e frutteti, la Country House Barone d’Asolo accoglie i suoi ospitii con le
caratteristiche pace e tranquillità, ideali per il riposo.
ASOLO BED AND BREAKFAST
Asolo - Via Risorgimento 4
cell 345 4870191 - 334 7667921
fax 0423 952029
[email protected]
www.bedandbreakfastasolo.it
64
Bristot
Ristorante
Via P. Bembo 85, 31011 Asolo
+390423529592
[email protected]
www.ristorantebistrotasolo.com
€€
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Mangiare e bere
CENTRO STORICO
Terrazza estiva sui tetti di Asolo. Cucina creativa con
specialità pesce e carne, asparagi e funghi, radicchio,
erbe spontanee, patè, pane e olio d’oliva dei Colli
Asolani. Grandi pesci e crostacei, crudi, carpacci di
carni e buona carta dei vini. Dolci del luogo.
Aperto la sera dalle 18.00. Prezzo medio bevande
escluse: 30-40 €. Chiuso la domenica.
Cornaro
Ristorante/Pizzeria
Via Regina Cornaro 214, 31011 Asolo
+390423950361
€
Via Canova 288, 31011 Asolo
+39042355288
https://www.facebook.com/pages/Gala-Asolo/455369967860646
€
Proprio nel cuore della bellissima Asolo, questo locale
è arredato con una cura e buon gusto. Vasta selezione di vini tipici veneti e vari piatti della tradizione.
Hostaria Ca’ Derton
Ristorante/Osteria
Piazza G. D’annunzio 11, 31011 Asolo
+39042355218
[email protected]
€€
Se vi va di gustare un’ottima pizza napoletana il consiglio è di visitare la Pizzeria Cornaro di Asolo. ottimo
rapporto qualità/prezzo e servizio impeccabile.
Gala di Susanna Quagliotto
Ristorante/Wine Bar
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Locale intimo che propone la cucina veneta della
tradizione con modernità e creatività. Menu degustazione tradizionale a €35,00. Buona carta dei vini.
L’annessa enoteca propone la stessa cucina in un
ambiente informale e a prezzi più contenuti.
Chiusura: Lunedì a mezzogiorno e domenica sera.
Prezzo medio bevande escluse: €45,00
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Mangiare e bere
CENTRO STORICO
Hotel Villa Cipriani
Ristorante
Via Canova 298, 31011 Asolo
+390423523411
[email protected] www.villacipriani.it
€€€€
Il ristorante, che ha conseguito prestigiosi riconoscimenti, fa parte del complesso dell’omonimo e storico
hotel e offre una combinazione proposta gastronomica basata su specialità regionali venete, variandole
con una cucina mediterranee di stile internazionale.
Il menu è stagionale e la carta del giorno varia secondo la disponibilità dei prodotti sul mercato locale.
Ai clienti è riservata una vista mozzafiato sopra l’intera
vallata asolana.
zo). L’offerta è costituita da molte specialità locali tra
cui porchetta e salumi, così come interessanti birre,
vini e grappe. Molti prodotti, tra cui il formaggio morlacco, arrivano dalla vicina tenuta agricola del titolare.
La Terrazza - presso albergo Al Sole
Ristorante
Via Collegio 33, 31011 Asolo
+390423951332
[email protected]
www.albergoalsole.com
€€€€
La Corte del Re
Ristorante/Osteria
Via Dante 24, 31011 Asolo
€
Questa piccola osteria si trova proprio sulla piazza
principale di Asolo. La zona pranzo all’aperto è adiacente al parcheggio principale (vicino al grande palaz-
La Terrazza dell’ Albergo Al Sole, luogo d’incontro di
una clientela internazionale, è un vero e proprio salotto all’aperto affacciato sul centro storico di Asolo.
Cucina innovativa ma nel contempo in grado di esaltare i prodotti della tradizione, che vengono accuratamente selezionati. Un menù realizzato con materie
prime di qualità, dal pesce fresco alla carne, alle proposte vegetariane. Chef Enrico Villanova.
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Mangiare e bere
CENTRO STORICO
Pane, Vino e San Daniele
Ristorante
Via Browning 183, 31011 Asolo
+390423951375
€
Ottima qualità del cibo, bello l’ambiente. Primi piatti
fatti in casa, taglieri di affettati, prosciutto San Daniele, specialità friulane, insalatone, vini friuliani. Cucina
Casalinga. Porezzo medio bevamde escluse: 15-20€.
Chiuso il martedì e il giovedì sera.
TappoBar
Bar/Ristorante
Via Roma 55, 31011 Asolo
+390423952201
[email protected]
www.tappobar.it
€€
Birrerie/paninoteche
Epoca
Birreria/Paninoteca
Via Roma 50, 31011 Asolo
+390423950100
€
Locale caratteristico e accogliente. Personale cortese
e gentile. Piatti veloci (amburger) ma anche preparazioni più im pegnative (spaghetti al ragù di cinghiale).
PASTICCERIE / GELATERIE
Gelateria Browning
Via Browning 159, 31011 Asolo
+300423951375
Gelateria apprezzata dai turisti e no.
Ristorante enoteca con sala interna e terrazza estiva sulla piazza principale di Asolo. Cucina di ricerca,
naturale e leggera con rispetto per le materia prima.
Durante l’anno si svolgono eventi artistici e culturali.
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Mangiare e bere
CENTRO STORICO
BAR / CAFFÈ
Al Castello
Piazza Duse 227, 31011 Asolo
+390423952158
Caffè Commercio
Via R. Cornaro 210, 31011 Asolo
+390423952290
ENOTECHE
Al Municipio
Piazza G. D’Annunzio 8, 31011 Asolo
Enoteca alle Ore
Via Browning 186, 31011 Asolo
Locale elegante, curato in tutti i particolari... accoglienza ottima. Ottimo per un pausa spriz.
Caffè Centrale
Via Roma 72, 31011 Asolo
+390423952141
[email protected]
www.caffecentrale.com
Il locale è situato nel centro di Asolo, ben arredato,
pulito e la qualità delle bevande, dei gelati è molto
buona.
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Mangiare e bere
FUORI LE MURA
RISTORANTI
Al Bersagliere
Ristorante/Osteria
Via San Martino 31, 31011 Asolo
+390423952744
€
Antica osteria fondata a fine ottocento dal Giovan
Battista Stona, Bersagliere durante la Grande Guerra. Oggi l’osteria è gestita dalla nipote Marisa con il
marito Gianni. Locale accogliente (sia d’estate che
d’inverno) che propone semplici affettati, formaggi locali e vino della zona. Prezzo medio bevande incluse:
€15,00.
Al Via Lauro
Ristorante/Pizzeria
Via Lauro 23, 31011 Asolo
+390423564112
€
Si possono gustare diversi tipi di piatti, tra cui pesce
e paella su ordinazione. Inoltre, pizzeria.
Chiuso martedì e mercoledì mattina.
Da Vanore
Ristorante/Trattoria
Piazza G. D’annunzio 5, 31011 Asolo
+390423952279
€€
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Posto pittoresco in mezzo al verde, famigliare e accogliente, persone simpatiche e semplici, la carne alla
brace è davvero ottima (costata e filetto sono davvero
al top), cucina rustica e saporita. al venerdì sera spesso ci sono anche due musiciste. Cantina ben curata
con oltre 150 etichette. Prezzo medio bevande escluse: 35-40€. Chiuso lunedì.
Ferro e Fuoco
Ristorante/Pizzeria
Via Ponte di Pagnano 1, 31011 Asolo
+393398035597
€
La Pizzeria Ferro e Fuoco vi accoglie con calore e
simpatia, nella pausa pranzo propone i suoi piatti
anche come ristorante. Dispone anche di un dehors
estivo.
La Tavernetta
Ristorante/Trattoria
Via Schiavonesca Marosticana 45, 31011 Asolo
+390423952273
http://www.ristorantelatavernettatv.com
€€
Ristorante tipico ai piedi del centro storico, accogliente e attento alla tradizione. La cucina, infatti, unisce
i prodotti locali alla fantasia, dai primi piatti con pasta fatta in casa, per proseguire con le specialità alla
griglia, e i piatti della tradizione veneta. Dolci fatti in
casa.
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Mangiare e bere
FUORI LE MURA
La Trave
Ristorante
Via Contrada Bernardi 15, 31011 Asolo
+390423952256
€
Antica e rustica trattoria con specialità locali e stagionali (erbette primaverili, funghi, risotti, sopa coada,
lumache, baccalà). Prezzo bevande escluse 28/30 €.
Chiusura: lunedì.
Locanda Baggio
Ristorante/Locanda
Via Bassane 1, 31011 Asolo
+390423529648
www.locandabaggio.it
€€€
Ristorante intimo e accogliente dalla cucina tipica e
tradizionale del territorio che dal 2010 vede Nino e
Antonietta (ex Ca’ Derton) coadiuvati dai figli Enrico,
Guido e Cristina. Ottima cantina con selezione di etichette locali, nazionali e internazionali.
Prezzo medio bevande escluse: 40/50€.
Chiusura: lunedì e martedì a pranzo.
Mexican Grill
Ristorante
Via Croce d’Oro 1, 31011 Asolo
+390423564075
€
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Cucina ed atmosfera esotica per questo ristorante
dove è possibile assaggiare le specialità tipiche della
cucina messicana.
Momà
Ristorante/Discoteca
Via E. Fermi 32, 31011 Asolo
+390423952467
[email protected]
http://www.moma-asolo.it
€
L’esclusività ed il gusto per la vita sono gli elementi
distintivi del MoMA’. Siamo ad Asolo, ma potremmo
essere a Parigi, New York, Barcellona, Londra. Il locale ha un’anima internazionale e cosmopolita. Chiuso il
martedì e sabato a mezzogiorno.
Osteria di Via Tuna
Ristorante/Osteria/Trattoria
Via Tuna 2, 31011 Asolo
+390423952310
[email protected]
www.osteriaviatuna.it
€
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Mangiare e bere
FUORI LE MURA
Per gli estimatori della cucina friulana che ad Asolo
non vogliono rinunciare alla pietanze tipiche venete,
c’è la trattoria Ciarnie. Fegato alla veneziana, pasta
e fasoi, lepre in salsa, arrosto con polenta e formaggi
carnici. I cavalli di battaglia. Prezzo medio bevande
escluse: 25/30€. Chiuso il linedì sera e il martedì.
Osteria, pizzeria e ristorante che propone cucina tipica del territorio, rivista con semplicità e modernità.
Carta dei vinio con un occhio di riguardo all’Asolano.
Anche “Acquoteca” con vasta scelta di acque da tutto il mondo. Prezzo medio bevande escluse: 15-30 €.
Chiuso il martedì sera.
Ponte Peron
Ristorante/Trattoria
Via Vallorgana 14, 31011 Asolo
+390423952268
[email protected]
http://www.ponteperon.it/www1/
€€
La trattoria Ponte Peron, fondata nel 1950, incastonata fra le colline Asolane, ad un passo dalla città dei
100 orizzonti, deve il suo nome al ponte che attraversava l’omonimo torrente. L’atmosfera di questi luoghi
e la gestione famigliare fanno da contorno alla cucina tipica. Pasta fatta in casa, carni alla brace, funghi
e dolci casalinghi. Prezzo medio bevande escluse:
30/35 €. Chiuso il martedì sera e il mercoledì.
Villa Flangini
Ristorante
Via Foresto di Pagnano 2, 31011 Asolo
+39042355622
[email protected]
http://www.villaflangini.it
€€
Villa Flangini è una storica dimora patrizia veneziana,
risalente alla metà del ‘700 situata a 500 metri dal
centro storico di Asolo, circondata da un grande parco e da un bosco attraversato da molti sentieri dove
passeggiare. La villa dispone di due grandi sale: la
sala da pranzo capace di accogliere fino a 70 persone e la sala del caminetto dove possono trovare
posto a sedere oltre 100 ospiti
Villa Razzolini Loredan
Ristorante
Via Schiavonesca Marosticana 11, 31011 Asolo
+390423951088
http://www.villarazzolini.it
€€€
Trattoria Ciarnie i di Canciani Daniele
Ristorante/Trattoria
Via dei Torretto 2, 31011 Asolo
+390423952237
[email protected]
www.trattoriaciarniei.com
€
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Mangiare e bere
FUORI LE MURA
Ai piedi della Rocca di Asolo, circondata da un grande parco, la maestosa villa veneta del ‘600 ospita il
ristorante. La raffinata cucina rispetta il territorio con
proposte di prodotti stagionali. I menu di stagione
esaltano innanzitutto i prodotti con i saporiti bisi de
Borso, i funghi di stagione, i gustosi asparagi bianchi,
i formaggi tipici del Grappa, i carciofi. D’inverno, ricette preparate con i broccoli bassanesi e il radicchio di
Treviso e di Castelfranco.
Durante tutto l’anno piatti a base di pesce.
Prezzo medio bevande escluse: 25-55 €
PIZZERIE
Ai quattro gatti
Pizzeria
Via Giorgione 2, 31011 Asolo
+390423951108
[email protected]
http://www.pizzeriaaiquattrogatti.com
€
Pizzeria Rock
Pizzeria
Via Tuna 19, 31011 Asolo
+390423951041
€
Pizza Rock è una pizzeria composta da un ottimo
staff, orgoglioso di proporre i propri prodotti.
AGRITURISMO
Agriturismo da Gino
Agriturismo
Via Loreggia 22, 31011 Asolo
+390423529467
http://www.agriturismodagino.it
€
La ristorazione è guidata da Gino, il titolare, che coadiuvato da moglie e figli, ha ristrutturato una vecchia stalla e soprastante fienile per ricavarne un locale
rustico ed accogliente dove poter degustare i piatti
legati alla tradizione gastronomica locale e preparati con esclusivo impiego di prodotti aziendali. Prezzo
medio bevande incluse: 25 €. Aperto giovedì sera,
solo su prenotazione, venerdì sera, sabato sera, domenica e festivi.
Pizzeria ristorante Ai 4 Gatti, gestito da Cristiana &
Fabio, a Casella d’Asolo in provincia di Treviso, offre servizio pizzeria con pizze da asporto, primi piatti,
svolge anche attività di cicchetteria, e accompagna il
commensale sin dall’aperitivo, visto il fornito bar che
prepara spritz e cicchetterie. Le pizze sono prodotte
utilizzando ingredienti di prima qualità, per tutti i gusti
e per tutti i palati. Ambiente con aria condizionata,
giardino estivo e parcheggio.
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Mangiare e bere
FUORI LE MURA
PASTICCERIE / GELATERIE
Asolo Dolce s.a.s.
Via E. Fermi 21, 31011 Asolo
+3904235221, +390423522111
AsoloDolce. Venticinque anni di attività per questa
pasticceria specialista in pasta sfoglia. Pause pranzo
ed aperitivi di qualità nel locale più rinomato di Asolo.
Cappelletto Franco
Via Dante 24, 31011 Asolo
Centro Bar
Via Chiesa 6, 31011 Asolo
+390423952321
Coffeehouse
Via Schiavonesca Marosticana 8, 31011 Asolo
Bar, gelateria, caffetteria, piccola ristorazione.
Country Pub s.a.s.
Via G. Verdi 4, 31011 Asolo
Dissegna Manuela
Via D’Annunzio 8, 31011 Asolo
+390423529462
Il Gelato s.n.c.
Via Schiavonesca Marosticana 6, 31011 Asolo
+390423950203
Gelati e specialità.
BAR / CAFFÈ
Bar Jolly
Via Cavin dei Cavai 47A, 31011 Asolo
+39042355840
Bar Posta
Via Tiziano 35, 31011 Asolo
Hollywood Bar
Via E. Fermi 14, 31011 Asolo
Papagayo s.n.c.
Via Bassanese 13, 31011 Asolo
Rossetto Maria
Via Giorgione 58, 31011 Asolo
Barracuda
Music Bar
Via Cavin dei Cavai 47, 31011 Asolo
Barracuda. Ai piedi delle colline Asolane un nuovo
sensazionale locale dal sapore vintage e dall’anima
rock dove trovare birra a km 0, ottimo vino
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Mangiare e bere
Enogastronomia
L’enogastronomia asolana
I sapori dei prodotti locali, il gusto della buona tavola,
le botteghe artigiane che insieme a osterie e caffè si
affacciano su portici e piazze sono parte del clima suadente che si avverte passeggiando per le vie del borgo,
è il ritmo lento del vivere “asolando”. L’atmosfera asolana non sarebbe forse la stessa senza la possibilità
di una sosta in enoteca o senza i profumi ed i piaceri
della tavola provenienti da una vocazione enogastronomica antica. Ristoranti e trattorie, come ogni cosa
ad Asolo, sono luoghi raccolti dove gustare pietanze
di una tradizione culinaria semplice e genuina, legata
al mutare delle stagioni e all’influenza veneziana: dalle
sarde in saor ai bigoli in salsa, dalle zuppe di funghi alla
pasta e fagioli, fino al radicchio di Treviso o di Castelfranco, alla zucca, agli asparagi bianchi di Bassano.
Un po’ ovunque si possono assaggiare i tipici “cicchetti”, buon vino o sfiziose specialità come il gelato
al sambuco o il “Tintoretto”, variante del Bellini al gusto di melograno. Non è difficile immaginare seduti
ai tavolini dei caffè i celebri personaggi che hanno
soggiornato in questa città negli ultimi due secoli, dai
poeti o musicisti come Robert Browning o Gian Fran84
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Mangiare e bere
cesco Malipiero, alle celebrità come Mastroianni e la
Deneuve, o Yoko Ono e molti altri.
Ad Asolo è ancora possibile trovare il pane cotto a
legna e nelle botteghe enogastronomiche c’è l’imbarazzo della scelta tra salumi locali, vini, grappe, oli,
confetture e dolci deliziosi.
I prodotti tipici di questo territorio si possono definire di nicchia, altrove introvabili; si distinguono per
l’attenzione alla coltivazione biologica, per la salvaguardia di antiche tradizioni e di particolari produzioni
locali come per esempio il mais bianco perla e il formaggio Morlacco, il formaggio Bastardo e il Biso (pisello) di Borso del Grappa, i fagioli nani di Levada e le
mele di Monfumo, la produzione dell’olio della Pedemontana del Grappa che ha qui l’appendice più settentrionale, le ciliegie di Maser e il miele del Grappa.
Rossi vigorosi e bianchi importanti come Merlot, Cabernet, Prosecco, Chardonnay, Pinot, Incrocio Manzoni. Sono gli ottimi vini della zona che si servono
sulle tavole asolane o che si possono degustare nelle
enoteche. Asolo è polo importante della produzione
doc “Montello e Colli Asolani”, e le migliori selezioni locali hanno ricevuto anche molti riconoscimenti.
Compresa nel circuito nazionale delle Città Del Vino
, ogni anno ad agosto con la manifestazione “Calici
di Stelle”, come in altre città del vino italiane, si celebrano con degustazioni e assaggi i migliori vini del
territorio e i prodotti locali tipici.
L’area vinicola
Il clima dell’area DOC Montello – Colli Asolani è tipico
dell’area temperata, frutto dell’originale integrazione
fra i fattori quali latitudine, vicinanza al Mediterraneo e
fattori climatici locali che agiscono da modulatori. Fra
questi si devono in particolare segnalare l’andamento
dei rilievi, che generano una vasta gamma di effetti
dovuti all’esposizione, al soleggiamento e riscaldamento diurno delle pendici; all’accumulo notturno di
aria fredda, specialmente a ridosso dei versanti del
Monte Grappa, ed agli effetti dei regimi di brezza pro86
venienti dal bacino padano e dalla valle del Piave.Si
caratterizza per estati calde ma non afose e di inverni
relativamente freddi, mentre le precipitazioni sono ripartite in modo abbastanza omogeneo lungo l’anno.
Comprende una superficie di circa 20.000 ha, per
buona parte in ambiente collinare, ma che include
anche ampie porzioni di pianura a raccordo dei rilievi.
L’area della Valcavasia evidenzia caratteristiche dei
versanti prealpini. All’interno dell’ambiente collinare si
alternano calcari marnosi, marne, argilliti, siltiti, arenarie e conglomerati formatisi nel Terziario, fortemente
deformati dai movimenti tettonici.
L’alternanza litologica trova anche un immediato riscontro visivo nelle forme dei rilievi. Strutture più
compatte hanno creato paesaggi più irti e aspri (Colli Asolani) mentre substrati più malleabili (marnosi e
argillosi) hanno generato nel tempo forme più dolci
in corrispondenza del Montello. L’area del Montello,
dalla forma appiattita, frutto di un quadro evolutivo
originale e unico, evidenzia la presenza di terrazzamenti e del fenomeni carsici.
L’Asolo Prosecco Superiore DOCG si colloca all’apice qualitativo delle produzioni.
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Mangiare e bere
Il Prosecco Asolo
Asolo Prosecco DOCG
Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
Profumo: vinoso, caratteristico, leggermente fruttato
nel tipo abboccato.
Sapore: il secco gradevolmente amarognolo e non
molto di corpo l’abboccato leggermente fruttato.
Profumo: gradevole e caratteristico di fruttato.
Nel tipo con rifermetazione in bottiglia si aggiungono
note di crosta di pane e lievito.
Sapore: secco o amabile, fresco, frizzante, fruttato.
Nel tipo con rifermetazione in bottiglia
si aggiungono note di crosta di pane e lievito.
DOCG Colli Asolani – Prosecco “frizzante”
Colore: giallo paglierino più o meno intenso, brillante.
Effervescenza: evidente formazione di bollicine.
Nel tipo con rifermentazione in bottiglia la spuma
risulta lieve, evanescente.
DOCG Colli Asolani – Prosecco “Spumante
Superiore”
Colore: giallo dorato, brillante.
Effervescenza: fine e persistente.
Profumo: gradevole e caratteristico di fruttato.
Sapore: da secco o amabile, di corpo, gradevolmente fruttato, caratteristico.
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Itinerari
ITINERARIO 1
Asolo, amore a prima vista
Fontana Maggiore (8), Cattedrale (5), Cappella del
Cristo, Museo Civico (7), Palazzo della Ragione (6),
Castello (16), Teatro Duse (17), Villa Contarini detta Degli Armeni (23), Palazzo Beltramini (18), Porta
di Santo Spirito, Casa Duse (19), Casa Gotica (15),
Piazza Brugnoli (12), Villa Pasini Scotti (14), Rocca
(10), Bot (13)
I primi passi della passeggiata nel borgo di Asolo devono avere come punto di partenza il monumento
simbolo della piazza: partiamo allora dall’ombelico
del centro storico, dalla Fontana Maggiore (8). Fino
a pochi anni fa alimentata ancora dal millenario acquedotto romano, la fontana è da sempre punto d’incontro della vita degli asolani e memoria della storia
della città: la parte centrale trova la sua origine in una
colonna di chissà quale maestoso palazzo dell’antico
municipium romano di Acelum e il leone di San Marco, che seduto in segno di pace protegge lo stemma
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Itinerario breve (1,5 – 2 ore)
Itinerari
di Asolo, è una ricostruzione del 1800 opera di Antonio dal Zotto a reintegrare quello originario distrutto
nel 1797 all’arrivo delle truppe francesi di Napoleone.
Questa data, il 1797, pose fine alla Podesteria di Asolo, tagliando il cordone ombelicale che tenne legato il
borgo per più di quattrocento anni, dal 1388, alla
Serenissima Repubblica di Venezia. Questo distacco
era insopportabile per molti asolani che proprio
nell’antico caffè ancora presente di fianco alla fontana, oggi Caffè Centrale, organizzarono nei minimi dettagli un piano per attentare alla vita di Napoleone.
L’azione sovversiva non venne mai messa in pratica
perché dei delatori denunciarono gli attentatori che
vennero presto imprigionati, condannati e giustiziati.
Ma ritorniamo alla fontana e seguiamo lo sguardo del
leone per iniziare ad asolare per le vie del centro. Imbocchiamo Via Robert Browning, poeta inglese di fine
‘800 che con il termine “asolando” volle descrivere
l’abitudine anche sua di passeggiare con animo sereno e senza una meta precisa, godendo della bellezza
del borgo. Resistiamo alla tentazione di proseguire
fino alla fine della via protetti dai portici e attraversiamo la strada per costeggiare il lato della Cattedrale
(5). Se ci voltiamo solo un attimo verso i portici potremo ammirare la meravigliosa facciata dei palazzi Cesana, Polo e Martinelli dei cui affreschi ormai rimane
una pallida impressione. Sulla base di uno dei pilastri
una targa ricorda il terribile terremoto di Santa Costanza che il 25 febbraio del 1695 devastò il territorio
dell’asolano. Proseguiamo e subito sulla sinistra troviamo l’ingresso di una minuta Cappella, intitolata
Cappella del Cristo, luogo di intima devozione degli
asolani, dove viene conservato un settecentesco crocifisso in legno di forte impatto emotivo, opera di Giuseppe Bernardi detto il Torretto, primo maestro di
Antonio Canova. Esattamente di fronte possiamo entrare nella Cattedrale dall’antico protiro del ‘400 che
riporta in un medaglione lo stemma dell’agnello,
Agnus Dei, forse a memoria del vescovo Agnello che
nel tardo VI secolo resse la cattedra della diocesi di
Asolo, destituita poi nel 969 anche se oggi Asolo ha
un suo vescovo solo a titolo onorifico. La Cattedrale,
dedicata a Santa Maria Assunta, conserva al suo interno opere di grande importanza storica e artistica
come le pale di Lorenzo Lotto e Jacopo da Ponte
nella navata di sinistra o la fonte battesimale del ‘500
nella Cappella del Santissimo nella navata di destra,
dono di Caterina Cornaro alla città. Usciti dagli ingressi principali, di fronte a noi si alza l’edificio che un tempo fu il palazzo vescovile ed ora ospita le sezioni del
Museo Civico (7), luogo che sala dopo sala fa rivivere la secolare storia di Asolo dai reperti archeologici ai
pregevoli dipinti fino alla memoria delle donne che
hanno reso internazionale il nome del borgo: Caterina
Cornaro, Regina di Cipro Armenia e Gerusalemme, la
Divina Eleonora Duse e l’eccentrica viaggiatrice inglese Freya Stark. Per raggiungere il Museo basta salire
la breve scalinata che porta in Piazza Garibaldi. All’angolo troveremo lo IAT (Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica) dove poterci rifornire di materiale per
approfondire curiosità su Asolo e tutto il territorio.
Usciti dall’ufficio si alza sulla sinistra il Palazzo della
Ragione (6), luogo della pubblica amministrazione
durante la Podesteria veneziana, riconoscibile anche
da lontano per il grande affresco della Disfatta di
Crasso contro i Parti. L’edificio si divide nella superiore Sala della Ragione dov’è custodito un prezioso
marmo del Canova rappresentante Paride e un cenotafio di scuola canoviana, oltre alla cornice affrescata
con tutti gli stemma dei podestà a circondare quello
di Caterina Cornaro; nel piano inferiore si apre Loggia
del Capitano, in tutto e per tutto una parte coperta
della piazza di Asolo per proteggere i cittadini dal sole
e dalle intemperie e che raccoglie lapidi e affreschi,
memorie di antichi edifici e luoghi asolani dismessi o
abbattuti nei secoli, tra cui due lapidi tombali con
scritte ebraiche provenienti dall’antico cimitero della
comunità giudaica. Salendo lungo Via Cornaro ci avviciniamo allo sperone di roccia che regge il Castello
ma prima godiamoci i pochi passi alzando gli occhi e
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Itinerari
ammirando le tracce di affresco sopravvissute sulle
facciate e quasi al termine della via riconosciamo
l’ostia raggiata simbolo del Beato Bernardino da Feltre, fondatore del Monte di Pietà di Asolo. Conclusa la
breve salita, prendiamo il ciottolato che sale a sinistra
ed entriamo attraverso il grande portone nell’area del
Castello di Caterina Cornaro (16). All’interno
dell’edificio, evidentemente rimaneggiato il secolo
scorso, in quella che un tempo era la sala del trono e
dei ricevimenti ora ha sede il Teatro Duse (17). Passeggiando nell’area all’aperto da una terrazzina sotto
l’arco delle mura medievali che proteggono il Castello
si possono ammirare i tetti di Asolo, che così tanto
ricordano Venezia; salendo la ripida scaletta della Torre Reata, punto di osservazione per le guardie della
Regina e prigioni per i suoi nemici, si scorgono altri
incantevoli panorami della città dei cento orizzonti,
così come anche dalla breve passeggiata panoramica che guarda verso sud o dal Belvedere della Specola a nord che offre alla vista uno sguardo sui palazzi che si snodano lungo Via Santa Caterina e in
lontananza dà la migliore visuale del Massiccio del
Monte Grappa. Sul colle a sinistra svettano le sagome del Fresco di Villa Contarini detta Degli Armeni (23) e della particolare cupola del suo oratorio. Riprendiamo i nostri passi e al termine del ciottolato del
Castello ci troviamo di fronte a Piazza D’Annunzio, un
tempo adibita a mercato delle sementi. Il palazzo dalle colonne massicce bianche è Palazzo Beltramini
(18), sede del Municipio, ritoccato nel ‘700 da Giorgio
Massari con un curioso taglio asimmetrico della facciata per rendere in prospettiva la piazza più ampia
del reale. Sopra un arco del palazzo di fronte ancora
rimane la placca del Monte di Pietà istituito alla fine
del ‘400 per mettersi in concorrenza all’attività di prestasoldi delle famiglie ebraiche, che avevano le loro
abitazioni lungo Via Belvedere e in Contrada Canova,
proprio a nord e a ovest del luogo in cui ci troviamo.
Sulla facciata del palazzo a nord della piazza, all’incrocio di quattro balconi, la sbiadita immagine del
viso del Duce coperto dall’elmetto ricorda uno dei
momenti meno gloriosi della storia di Asolo e d’Italia.
Scendiamo lungo la silenziosa Via Canova fino a raggiungere la Porta di Santo Spirito o di Santa Caterina, trecentesco accesso alle mura cittadine.
Casa Duse (19) è l’edificio bicolore, rosso e bianco,
che si appoggia all’arco e sul quale è stata affissa una
lapide scritta da Gabriele D’Annunzio che ricorda il
soggiorno asolano della Divina. La camera che Eleonora Duse soleva abitare è la stanza le cui finestre si
aprono proprio sopra l’arco. Risaliamo Via Canova
passando sotto i portici sulle cui travi d’estate le rondini sono solite nidificare per dare alla luce i piccoli
che ripartiranno d’autunno, e lungo la via vediamo
anche uno dei prodotti d’artigianato asolano più prestigiosi: la Scuola di Antico Ricamo, che con le sue
raffinate produzioni ha decorato le case di nobili famiglie italiane e straniere. Lasciamoci sulla destra la
Piazza D’Annunzio e proseguiamo diritti lungo Via
Dante, che proprio all’inizio sulla sinistra conserva
l’antico portale cinquecentesco della residenza della
famiglia Colbertaldo. Alla fine della via alziamo lo
sguardo a destra sull’antica Casa Gotica (15) dove
una suggestiva trifora in gotico veneziano riporta nei
capitelli delle colonnine dei simboli alchemici, parte
dell’atmosfera mistica della città. Fermiamoci all’ombra degli ippocastani di Piazza Brugnoli (12) per
ammirare la meravigliosa Villa Scotti Pasini (14) dominata sulla vetta del Monte Ricco da una delle facce
della Rocca (10). Scendiamo lungo Via Roma, immaginandoci il fasto delle terme romane i cui resti riposano sotto il manto di porfido di Piazza Brugnoli e
le cui acque erano alimentate da fonti naturali dei colli convogliate nella Bot (13). Di fronte a noi torniamo
a vedere la Fontana Maggiore, punto di partenza e di
arrivo del nostro itinerario.
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Itinerari
ITINERARIO 2
Nell’abbraccio
delle mura di Asolo
I primi passi della passeggiata nel borgo di Asolo devono avere come punto di partenza il monumento
simbolo della piazza: partiamo allora dall’ombelico
del centro storico, dalla Fontana Maggiore (8). Fino
a pochi anni fa alimentata ancora dal millenario acquedotto romano, la fontana è da sempre punto d’incontro della vita degli asolani e memoria della storia
della città: la parte centrale trova la sua origine in una
colonna di chissà quale maestoso palazzo dell’antico
municipium romano di Acelum e il leone di San Marco, che seduto in segno di pace protegge lo stemma
di Asolo, è una ricostruzione del 1800 opera di Antonio dal Zotto a reintegrare quello originario distrutto
nel 1797 all’arrivo delle truppe francesi di Napoleone.
Questa data, il 1797, pose fine alla Podesteria di Asolo, tagliando il cordone ombelicale che tenne legato il
borgo per più di quattrocento anni, dal 1388, alla
Serenissima Repubblica di Venezia. Questo distacco
era insopportabile per molti asolani che proprio
nell’antico caffè ancora presente di fianco alla fontana, oggi Caffè Centrale, organizzarono nei minimi dettagli un piano per attentare alla vita di Napoleone.
L’azione sovversiva non venne mai messa in pratica
perché dei delatori denunciarono gli attentatori che
vennero presto imprigionati, condannati e giustiziati.
Ma ritorniamo alla fontane e seguiamo lo sguardo del
leone per iniziare ad asolare per le vie del centro. Imbocchiamo la salita della ripida Via Bembo, intitolata
al cardinale che compose, tra il Quattro e il Cinquecento, Gli Asolani, dialoghi sull’amore ambientati alla
corte asolana di Caterina Cornaro. Il percorso della
pittoresca stradina asseconda per un tratto quello
della cerchia muraria medievale (9) di Asolo; qui i
recenti restauri della cinta ci permettono di riconoscere i punti in cui si inserivano le assi che sostenevano
le bertesche, ovvero i camminamenti in legno che
correvano lungo le mura. Oltrepassiamo sulla sinistra
la casa-torre di Sant’Andrea, per secoli strategica postazione di vedetta sugli accessi da sud e ovest, e
scendiamo le scalette che ci portano al punto in cui
fino alla fine del XIX sec. si trovava l’ingresso principale alla città: la Porta Dieda. Dell’antica porta rimane
l’annessa Torre Dieda, fatale luogo di prigionia del Beato Arnaldo da Limena che a metà del Duecento aveva osato opporsi alla tirannia di Ezzelino da Romano.
Inizia qui Via Marconi, che nella curva ad angolo racchiude la settecentesca Villa Fietta Serena, un mirabile lavoro asolano del veneziano Giorgio Massari.
Proseguendo sotto i portici sul lato sinistro della strada troviamo infine l’ingresso principale di Villa Freya
(4), dimora asolana dell’esploratrice e scrittrice inglese Freya Stark; nel lussureggiante giardino della villa,
negli orari di apertura o su prenotazione, è possibile
ammirare i resti del teatro romano di Asolo (I sec.
d.C.). Oltrepassato il cancello di Villa Freya, la breve
discesa a sinistra ci porta verso il Portello di Castelfranco, la più recente delle porte di accesso alla città
murata, aperta verso la fine del Quattrocento per
consentire l’ingresso ad Asolo da sud. Si innesta qui
nelle mura di cinta l’antica Casa La Mura, dove alla
fine dell’Ottocento il poeta Robert Browning, tazzina
di tè alla mano, scriveva Asolando, dal verbo asolare,
ovvero “divertirsi all’aria aperta”. A ridosso de La
Mura, la cinquecentesca Fontanella Zen (3) segna
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Itinerario di mezza giornata ( 3 ore )
Fontana Maggiore (8), Mura (9), Torre Dieda, Villapalazzo Fietta – Serena, Villa Freya (4), Portello di
Castelfranco, Casa La Mura, Fontanella Zen (3), Cattedrale (5), Cappella del Cristo, Museo Civico (7),
Palazzo della Ragione (6), Castello (16), Teatro Duse
(17), Villa degli Armeni (23), Palazzo Beltramini (18),
Porta di Santo Spirito, Casa Duse (19), Casa Gotica (15), Porta del Colmarion, Convento di SS. Pietro
e Paolo (11), Villa Scotti Pasini (14), Piazza Brugnoli
(12), Rocca (10), Bot (13).
Itinerari
infatti l’inizio di Via Browning, con i suoi freschi e ombreggiati portici che danno riparo a osterie, botteghe
e negozi, forieri di irresistibili profumi e colori della tradizione culinaria e artigianale. Percorrendo i portici col
naso all’insù, possiamo imbatterci in delicati frammenti di antichi affreschi e, quando la stagione lo consente, in una moltitudine di vivaci e popolosi nidi di
rondine. Prima di sbucare nella piazza principale, facciamoci tentare dalla curiosità e abbandoniamo la Via
Browning per attraversare la strada e costeggiare il
lato della Cattedrale (5). Se ci voltiamo solo un attimo verso i portici potremo ammirare la meravigliosa
facciata dei Palazzi Cesana, Polo e Martinelli dei cui
affreschi ormai rimane una pallida impressione. Sulla
base di uno dei pilastri una targa ricorda il terribile
terremoto di Santa Costanza che il 25 febbraio del
1695 devastò il territorio dell’asolano. Proseguiamo e
subito sulla sinistra troviamo l’ingresso di una minuta
Cappella, intitolata Cappella del Cristo, luogo di intima devozione degli asolani, dove viene conservato
un settecentesco crocifisso in legno di forte impatto
emotivo, opera di Giuseppe Bernardi detto il Torretto,
primo maestro di Antonio Canova. Esattamente di
fronte possiamo entrare nella Cattedrale dall’antico
protiro del ‘400 che riporta in un medaglione lo stemma dell’agnello, Agnus Dei, forse a memoria del vescovo Agnello che nel tardo VI secolo resse la cattedra della diocesi di Asolo, destituita poi nel 969 anche
se oggi Asolo ha un suo vescovo solo a titolo onorifico. La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta,
conserva al suo interno opere di grande importanza
storica e artistica come le pale di Lorenzo Lotto e Jacopo da Ponte nella navata di sinistra o la fonte battesimale del ‘500 nella Cappella del Santissimo nella
navata di destra, dono di Caterina Cornaro alla città.
Usciti dagli ingressi principali, di fronte a noi si alza
l’edificio che un tempo fu il palazzo vescovile ed ora
ospita le sezioni del Museo Civico (7), luogo che
sala dopo sala fa rivivere la secolare storia di Asolo
dai reperti archeologici ai pregevoli dipinti fino alla memoria delle donne che hanno reso internazionale il
nome del borgo: Caterina Cornaro, Regina di Cipro
Armenia e Gerusalemme, la Divina Eleonora Duse e
l’eccentrica viaggiatrice inglese Freya Stark. Per raggiungere il Museo basta salire la breve scalinata che
porta in Piazza Garibaldi. All’angolo troveremo lo IAT
(Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica) dove
poterci rifornire di materiale per approfondire curiosità
su Asolo e tutto il territorio. Usciti dall’ufficio si alza
sulla sinistra il Palazzo della Ragione (6), luogo della pubblica amministrazione durante la Podesteria
veneziana, riconoscibile anche da lontano per il grande affresco della Disfatta di Crasso contro i Parti.
L’edificio si divide nella superiore Sala della Ragione
dov’è custodito un prezioso marmo del Canova rappresentante Paride e un cenotafio di scuola canoviana, oltre alla cornice affrescata con tutti gli stemma
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Itinerari
dei podestà a circondare quello di Caterina Cornaro;
nella piano inferiore si apre Loggia del Capitano, in
tutto e per tutto una parte coperta della piazza di
Asolo per proteggere i cittadini dal sole e dalle intemperie e che raccoglie lapidi e affreschi, memorie di
antichi edifici e luoghi asolani dismessi o abbattuti nei
secoli, tra cui due lapidi tombali con scritte ebraiche
provenienti dall’antico cimitero della comunità giudaica. Salendo lungo Via Cornaro ci avviciniamo allo
sperone di roccia che regge il Castello ma prima godiamoci i pochi passi alzando gli occhi e ammirando
le tracce di affresco sopravvissute sulle facciate e
quasi al termine della via riconosciamo l’ostia raggiata
simbolo del Beato Bernardino da Feltre, fondatore del
Monte di Pietà di Asolo. Conclusa la breve salita,
prendiamo il ciottolato che sale a sinistra ed entriamo
attraverso il grande portone nell’area del Castello di
Caterina Cornaro (16). All’interno dell’edificio, evidentemente rimaneggiato il secolo scorso, in quella
che un tempo era la sala del trono e dei ricevimenti
ora ha sede il Teatro Duse (17). Passeggiando
nell’area all’aperto da una terrazzina sotto l’arco delle
mura medievali che proteggono il Castello si possono
ammirare i tetti di Asolo, che così tanto ricordano Venezia; salendo la ripida scaletta della Torre Reata,
punto di osservazione per le guardie della Regina e
prigioni per i suoi nemici, si scorgono altri incantevoli
panorami della città dei cento orizzonti, così come
anche dalla breve passeggiata panoramica che guarda verso sud o dal Belvedere della Specola a nord
che offre alla vista uno sguardo sui palazzi che si snodano lungo Via Santa Caterina e in lontananza dà la
migliore visuale del Massiccio del Monte Grappa. Sul
colle a sinistra svettano le sagome del Fresco di Villa
Contarini detta Degli Armeni (23) e della particolare cupola del suo oratorio. Riprendiamo i nostri passi
e al termine del ciottolato del Castello ci troviamo di
fronte a Piazza D’Annunzio, un tempo adibita a mercato delle sementi. Il palazzo dalle colonne massicce
bianche è Palazzo Beltramini (18), sede del Munici-
pio, realizzato nel ‘700 da Giorgio Massari con un curioso taglio asimmetrico della facciata per rendere in
prospettiva la piazza più ampia del reale. Sopra un
arco del palazzo di fronte ancora rimane la placca del
Monte di Pietà istituito alla fine del ‘400 per mettersi in
concorrenza all’attività di prestasoldi delle famiglie
ebraiche, che avevano le loro abitazioni lungo Via Belvedere e in Contrada Canova, proprio a nord e a
ovest del luogo in cui ci troviamo. Sulla facciata del
palazzo a nord della piazza, all’incrocio di quattro balconi, la sbiadita immagine del viso del Duce coperto
dall’elmetto ricorda uno dei momenti meno gloriosi
della storia di Asolo e d’Italia. Scendiamo lungo la silenziosa Via Canova fino a raggiungere la Porta di
Santo Spirito o di Santa Caterina, trecentesco accesso alle mura cittadine. Casa Duse (19) è l’edificio
bicolore, rosso e bianco, che si appoggia all’arco e
sul quale è stata affissa una lapide scritta da Gabriele
D’Annunzio che ricorda il soggiorno asolano della Divina. La camera che Eleonora Duse soleva abitare è
la stanza le cui finestre si aprono proprio sopra l’arco.
Risaliamo Via Canova passando sotto i portici sulle
cui travi d’estate le rondini sono solite nidificare per
dare alla luce i piccoli che ripartiranno d’autunno, e
lungo la via vediamo anche uno dei prodotti d’artigianato asolano più prestigiosi: la Scuola di Antico Ricamo, che con le sue raffinate produzioni ha decorato le
case di nobili famiglie italiane e straniere. Lasciamoci
sulla destra la Piazza D’Annunzio e proseguiamo diritti lungo Via Dante, che proprio all’inizio sulla sinistra
conserva l’antico portale cinquecentesco della residenza della famiglia Colbertaldo. Alla fine della via alziamo lo sguardo a destra sull’antica Casa Gotica
(15) dove una suggestiva trifora in gotico veneziano
riporta nei capitelli delle colonnine dei simboli alchemici, parte dell’atmosfera mistica della città. Ci lasciamo alle spalle la Casa Gotica per proseguire lungo la
salita di Via Collegio che ci porta allo storico Albergo
al Sole, raffinato luogo di ospitalità e rifugio di ospiti
illustri che hanno animato il Novecento asolano, dove
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Itinerari
è tuttora possibile alloggiare nella camera blu con vista sul cuore della città, per lungo tempo occupata
dalla Divina Eleonora Duse. Continuiamo a salire lungo Via Collegio, che costeggia il fianco sinistro dell’albergo: al termine della salita troviamo la Porta del
Colmarion, che più delle altre ha mantenuto il carattere medievale; sul monumento sono ancora visibili il
binario sul quale scorreva la saracinesca e alcuni elementi della successiva chiusura con porta a cardini.
Salendo un po’ alla destra della porta, troviamo il seicentesco complesso del Convento di SS. Pietro e
Paolo (11), occupato fino ai primi dell’Ottocento dalle monache Benedettine, poi sede delle scuole comunali intitolate, dalla popolazione, a San Luigi. Scendiamo verso la piazza centrale percorrendo il tratto di
Via Collegio che costeggia l’altro fianco dell’Albergo
al Sole e che ci regala una bella vista sulla Villa Scotti Pasini (14) e sul suo giardino pensile. Scendendo
le brevi scalette raggiungiamo la piazza e all’ombra
degli ippocastani di Piazza Brugnoli (12) fermiamoci
ancora ad ammirare la meravigliosa Villa Pasini, dominata sulla vetta del Monte Ricco da una delle facce
della Rocca (10). Scendiamo lungo Via Roma, immaginandoci il fasto delle terme romane i cui resti riposano sotto il manto di porfido di Piazza Brugnoli e
le cui acque erano alimentate da fonti naturali dei colli convogliate nella Bot (13). Di fronte a noi torniamo
a vedere la Fontana Maggiore, punto di partenza e di
arrivo del nostro itinerario.
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103
Itinerari
ITINERARIO 3
Asolare per una giornata intera
I primi passi della passeggiata nel borgo di Asolo devono avere come punto di partenza il monumento
simbolo della piazza: partiamo allora dall’ombelico
del centro storico, dalla Fontana Maggiore (8). Fino
a pochi anni fa alimentata ancora dal millenario acquedotto romano, la fontana è da sempre punto d’incontro della vita degli asolani e memoria della storia
della città: la parte centrale trova la sua origine in una
colonna di chissà quale maestoso palazzo dell’antico
municipium romano di Acelum e il leone di San Marco, che seduto in segno di pace protegge lo stemma
di Asolo, è una ricostruzione del 1800 opera di Antonio dal Zotto a reintegrare quello originario distrutto
nel 1797 all’arrivo delle truppe francesi di Napoleone.
Questa data, il 1797, pose fine alla Podesteria di Asolo, tagliando il cordone ombelicale che tenne legato il
borgo per più di quattrocento anni, dal 1388, alla
Serenissima Repubblica di Venezia. Questo distacco
era insopportabile per molti asolani che proprio
nell’antico caffè ancora presente di fianco alla fontana, oggi Caffè Centrale, organizzarono nei minimi dettagli un piano per attentare alla vita di Napoleone.
L’azione sovversiva non venne mai messa in pratica
perché dei delatori denunciarono gli attentatori che
vennero presto imprigionati, condannati e giustiziati.
Ma ritorniamo alla fontana e seguiamo lo sguardo del
leone per iniziare ad asolare per le vie del centro. Imbocchiamo Via Robert Browning, poeta inglese di fine
‘800 che con il termine “asolando” volle descrivere
l’abitudine anche sua di passeggiare con animo sereno e senza una meta precisa, godendo della bellezza
del borgo. Resistiamo alla tentazione di proseguire
fino alla fine della via protetti dai portici e attraversiamo la strada per costeggiare il lato della Cattedrale
(5). Se ci voltiamo solo un attimo verso i portici potremo ammirare la meravigliosa facciata dei Palazzi Cesana, Polo e Martinelli dei cui affreschi ormai rimane
una pallida impressione. Sulla base di uno dei pilastri
una targa ricorda il terribile terremoto di Santa Costanza che il 25 febbraio del 1695 devastò il territorio
dell’asolano. Proseguiamo e subito sulla sinistra troviamo l’ingresso di una minuta Cappella, intitolata
Cappella del Cristo, luogo di intima devozione degli
asolani, dove viene conservato un settecentesco crocifisso in legno di forte impatto emotivo, opera di Giuseppe Bernardi detto il Torretto, primo maestro di
Antonio Canova. Esattamente di fronte possiamo entrare nella Cattedrale dall’antico protiro del ‘400 che
riporta in un medaglione lo stemma dell’agnello,
Agnus Dei, forse a memoria del vescovo Agnello che
nel tardo VI secolo resse la cattedra della diocesi di
Asolo, destituita poi nel 969 anche se oggi Asolo ha
un suo vescovo solo a titolo onorifico. La Cattedrale,
dedicata a Santa Maria Assunta, conserva al suo interno opere di grande importanza storica e artistica
come le pale di Lorenzo Lotto e Jacopo da Ponte
nella navata di sinistra o la fonte battesimale del ‘500
nella Cappella del Santissimo nella navata di destra,
dono di Caterina Cornaro alla città. Usciti dagli ingressi principali, di fronte a noi si alza l’edificio che un tempo fu il palazzo vescovile ed ora ospita le sezioni del
Museo Civico (7), luogo che sala dopo sala fa rivive-
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Itinerario lungo
Fontana Maggiore (8), Cattedrale (5), Cappella del
Cristo, Museo Civico (7), Palazzo della Ragione (6),
Castello (16), Teatro Duse (17), Villa Contarini detta Degli Armeni (23), Palazzo Beltramini (18), Porta
di Santo Spirito, Casa Duse (19), Case Anseatiche
(20), Chiesetta di Santa Caterina d’Alessandria (21),
Palazzo Pasquali, Villa De Mattia, Casa Longobarda
(22), oasi di Sant’Anna (24), Casa Gotica (15), Piazza
Brugnoli (12), Villa Scotti Pasini (14), Bot (13), Porta
del Colmarion, Convento di SS. Pietro e Paolo (11),
mura (9), Rocca (10), Chiesa di San Gottardo (1),
Casa Malipiero (2), Villa Freya (4), Portello di Castelfranco, Casa La Mura, Fontanella Zen (3).
Itinerari
re la secolare storia di Asolo dai reperti archeologici ai
pregevoli dipinti fino alla memoria delle donne che
hanno reso internazionale il nome del borgo: Caterina
Cornaro, Regina di Cipro Armenia e Gerusalemme, la
Divina Eleonora Duse e l’eccentrica viaggiatrice inglese Freya Stark. Per raggiungere il Museo basta salire
la breve scalinata che porta in Piazza Garibaldi. All’angolo troveremo lo IAT (Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica) dove poterci rifornire di materiale per
approfondire curiosità su Asolo e tutto il territorio.
Usciti dall’ufficio si alza sulla sinistra il Palazzo della
Ragione (6), luogo della pubblica amministrazione
durante la Podesteria veneziana, riconoscibile anche
da lontano per il grande affresco della Disfatta di
Crasso contro i Parti. L’edificio si divide nella superiore Sala della Ragione dov’è custodito un prezioso
marmo del Canova rappresentante Paride e un cenotafio di scuola canoviana, oltre alla cornice affrescata
con tutti gli stemma dei podestà a circondare quello
di Caterina Cornaro; nel piano inferiore si apre Loggia
del Capitano, in tutto e per tutto una parte coperta
della piazza di Asolo per proteggere i cittadini dal sole
e dalle intemperie e che raccoglie lapidi e affreschi,
memorie di antichi edifici e luoghi asolani dismessi o
abbattuti nei secoli, tra cui due lapidi tombali con
scritte ebraiche provenienti dall’antico cimitero della
comunità giudaica. Salendo lungo Via Cornaro ci avviciniamo allo sperone di roccia che regge il Castello
ma prima godiamoci i pochi passi alzando gli occhi e
ammirando le tracce di affresco sopravvissute sulle
facciate e quasi al termine della via riconosciamo
l’ostia raggiata simbolo del Beato Bernardino da Feltre, fondatore del Monte di Pietà di Asolo. Conclusa la
breve salita, prendiamo il ciottolato che sale a sinistra
ed entriamo attraverso il grande portone nell’area del
Castello di Caterina Cornaro (16). All’interno
dell’edificio, evidentemente rimaneggiato il secolo
scorso, in quella che un tempo era la sala del trono e
dei ricevimenti ora ha sede il Teatro Duse (17). Passeggiando nell’area all’aperto da una terrazzina sotto
l’arco delle mura medievali che proteggono il Castello
si possono ammirare i tetti di Asolo, che così tanto
ricordano Venezia; salendo la ripida scaletta della Torre Reata, punto di osservazione per le guardie della
Regina e prigioni per i suoi nemici, si scorgono altri
incantevoli panorami della città dei cento orizzonti,
così come anche dalla breve passeggiata panoramica che guarda verso sud o dal Belvedere della Specola a nord che offre alla vista uno sguardo sui palazzi che si snodano lungo Via Santa Caterina e in
lontananza dà la migliore visuale del Massiccio del
Monte Grappa. Sul colle a sinistra svettano le sagome del Fresco di Villa Contarini detta Degli Armeni (23) e della particolare cupola del suo oratorio. Riprendiamo i nostri passi e al termine del ciottolato del
Castello ci troviamo di fronte a Piazza D’Annunzio, un
tempo adibita a mercato delle sementi. Il palazzo dalle colonne massicce bianche è Palazzo Beltramini
(18), sede del Municipio, ritoccato nel ‘700 da Giorgio
Massari con un curioso taglio asimmetrico della facciata per rendere in prospettiva la piazza più ampia
del reale. Sopra un arco del palazzo di fronte ancora
106
107
Itinerari
rimane la placca del Monte di Pietà istituito alla fine
del ‘400 per mettersi in concorrenza all’attività di prestasoldi delle famiglie ebraiche, che avevano le loro
abitazioni lungo Via Belvedere e in Contrada Canova,
proprio a nord e a ovest del luogo in cui ci troviamo.
Sulla facciata del palazzo a nord della piazza, all’incrocio di quattro balconi, la sbiadita immagine del
viso del Duce coperto dall’elmetto ricorda uno dei
momenti meno gloriosi della storia di Asolo e d’Italia.
Scendiamo lungo la silenziosa Via Canova fino a raggiungere la Porta di Santo Spirito o di Santa Caterina, trecentesco accesso alle mura cittadine.
Casa Duse (19) è l’edificio bicolore, rosso e bianco,
che si appoggia all’arco e sul quale è stata affissa una
lapide scritta da Gabriele D’Annunzio che ricorda il
soggiorno asolano della Divina. La camera che Eleonora Duse soleva abitare è la stanza le cui finestre si
aprono proprio sopra l’arco. Questo “paesetto di
merletti e poesia”, così decantato dalla Divina, mostra
un suo intrigante lato mistico al di là della Porta di
Santa Caterina, dall’immagine della santa che un
tempo decorava il capitello, o Portello del S. Spirito,
per la colomba a bassorilievo che domina la finestra
della stanza dell’attrice. Lungo la via che scende al di
fuori delle mura, dopo uno sguardo curioso allo splendido giardino della cinquecentesca Villa Cipriani, residenza d’epoca che per un periodo fu di proprietà di
Lord Guinness e che ospitò la regina Madre d’Inghilterra, il magnate greco Onassis e stelle della musica e
del teatro, come Maria Callas, Mastroianni e Catherine Deneuve, la nostra attenzione sarà catturata dal
verticale “Sogno di Rembrandt”, quelle Case Anseatiche (20) dell’artista Marius Pictor che qui volle sperimentare, assieme alla “Casa dei Tre Oci” alla Giudecca di Venezia, la sua enigmatica architettura
pittorica, nel caso asolano eretta in onore dell’Olanda.
Poco più in là, l’eccentricità delle case nordiche, immortalate dai versi dell’amico D’Annunzio, fanno evidenziare la graziosa sobrietà di una casa in caratteristico stile asolano, adornata dal tipico balconcino e
dalla bifora della città lagunare. Svoltato l’angolo, ad
accoglierci sarà il Borgo di Santa Caterina, fulcro nel
‘500 della diffusione di idee ereticali provenienti dal
nord Europa, ospitante la trecentesca Chiesetta di
Santa Caterina d’Alessandria (21), eretta dalla
Confraternita dei Battuti, o Flagellanti, e decorata
all’interno con affreschi dedicati alla vita della santa,
sulla parete destra, e alla passione di Cristo, sulla parete sinistra. Uscendo, protetti dal mantello della Madonna della Misericordia sulla facciata esterna dell’antico ospedale, continuiamo il nostro viaggio lungo la
via, costeggiata a sinistra dal bianco Palazzo Pasquali, restaurato dal Massari e dove una lapide ricorda l’arrivo e il breve soggiorno asolano, forse solo
una notte, di Napoleone. La nostra visuale ad un tratto si allargherà piacevolmente tra le statue e le piante
curate del monumentale giardino all’italiana della cinquecentesca Villa De Mattia che impera elegante a
destra della strada. Da qui, la veduta su Villa Contarini detta degli Armeni (23), abbracciata dagli alti
cipressi sul Colle Messano, è davvero spettacolare e
ci invita a proseguire il cammino per osservarla da vicino. Inevitabile, prima di salire per Via S. Anna, rimanere colpiti dall’inaspettata facciata in pietra tufacea
di Casa Longobarda (22), casa “scolpita” d’artista,
appartenuta a Francesco Graziolo, da molti ritenuto
l’architetto e scultore personale di Caterina Cornaro,
il quale volle decorarla con particolari scene ed elementi simbolici. Imboccando la via che sale al bivio, ci
dirigiamo verso l’oasi di Sant’Anna (24), rifugio ancora di qualche frate Cappuccino. Il cimitero ospita le
semplici tombe di Eleonora Duse e Freya Stark, sepolta insieme all’amico fotografo inglese Herbert
Young, e permette di ammirare a nord il Monte Grappa, il Monte Sacro alla Patria, luogo di battaglia durante la Grande Guerra. Ripercorriamo a ritroso la via
verso il centro storico e risaliamo Via Canova passando sotto i portici sulle cui travi d’estate le rondini sono
solite nidificare per dare alla luce i piccoli che ripartiranno d’autunno, e lungo la via vediamo anche uno
108
109
Itinerari
dei prodotti d’artigianato asolano più prestigiosi: la
Scuola di Antico Ricamo, che con le sue raffinate produzioni ha decorato le case di nobili famiglie italiane e
straniere. Lasciamoci sulla destra la Piazza D’Annunzio e proseguiamo diritti lungo Via Dante, che proprio
all’inizio sulla sinistra conserva l’antico portale cinquecentesco della residenza della famiglia Colbertaldo. Alla fine della via alziamo lo sguardo a destra
sull’antica Casa Gotica (15) dove una suggestiva trifora in gotico veneziano riporta nei capitelli delle colonnine dei simboli alchemici, parte dell’atmosfera
mistica della città. Fermiamoci all’ombra degli ippocastani di Piazza Brugnoli (12) per ammirare la meravigliosa Villa Scotti Pasini (14) e immaginandoci il
fasto delle terme romane, i cui resti riposano sotto il
manto di porfido della piazza, le cui acque erano alimentate da fonti naturali dei colli convogliate nella
Bot (13). Prendendo le scalette ben visibili di fronte a
noi proseguiamo la passeggiata lungo la salita di via
Collegio che ci porta allo storico Albergo al Sole, raffinato luogo di ospitalità e rifugio di ospiti illustri che
hanno animato il Novecento asolano, dove è tuttora
possibile alloggiare nella camera blu con vista sul
cuore della città, per lungo tempo occupata dalla Divina Eleonora Duse. Continuiamo a salire lungo Via
Collegio, che costeggia il fianco sinistro dell’albergo:
al termine della salita troviamo la Porta del Colmarion, che più delle altre ha mantenuto il carattere medievale; sul monumento sono ancora visibili il binario
sul quale scorreva la saracinesca e alcuni elementi
della successiva chiusura con porta a cardini. Salendo un po’ alla destra della porta, troviamo il seicentesco complesso del Convento di SS. Pietro e Paolo
(11), occupato fino ai primi dell’Ottocento dalle monache Benedettine, poi sede delle scuole comunali
intitolate, dalla popolazione, a San Luigi. Appena superata la Porta del Colmarion, salendo i primi dei circa
280 scalini che costeggiano le mura cittadine (9),
prima di immergerci tra i rami d’ulivo, alla nostra sinistra possiamo scorgere il Monte dei Frati, dove un
tempo sorgeva il Convento di San Girolamo e ora rimangono i bianchi capitelli della Via Crucis. Uliveti e
vigneti coprono i dolci colli Asolani, che dalla Rocca di
Asolo giungono fino alla Rocca di Cornuda, producendo il rinomato Asolo Prosecco Superiore DOCG e
l’olio extravergine d’oliva DOP Veneto, prodotti che
meritano assolutamente un assaggio negli accoglienti osterie e ristoranti del centro storico o direttamente
presso le cantine sparse nei dintorni. Godiamoci la
panoramica dalle mura della Rocca (10) e, se si rimane nel borgo per qualche giorno ancora, ricordiamoci di avventurarci lungo i diversi percorsi naturalistici che da qui attraversano i boschi asolani.
Continuiamo ora il nostro itinerario nuovamente verso
il centro, non più lungo la scalinata ma scegliendo
una via un po’ più lunga, Via Rocca, una stradina che
scende fino a quella di San Martino, da imboccare a
destra. Costeggiamo il muro della Villa De Lord, detta
il Galero, voluta nel ‘600 dalla nobile famiglia Rubini e
che offre a chi passa la vista del suo piccolo oratorio.
Una volta arrivati al Foresto Nuovo, scorgiamo sulla
sinistra le scalette che scendono in direzione del
110
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Itinerari
campanile della francescana Chiesa di San Gottardo (1), dove ogni 5 maggio, giorno del santo taumaturgo, si usa ancora benedire l’olio portato delle famiglie per essere usato contro i dolori articolari. Usciti
dal sagrato, un’altra scaletta ci invita ancora a scendere, questa volta per accedere alla strada più antica
di Asolo, il Foresto Vecchio: una strada che ricopre gli
strati millenari della storia del borgo, un accesso per
le case in legno paleovenete, per i monumenti romani, per i palazzi medievali e dello splendore veneziano.
Un’ irriverente frase sulla facciata di una delle case
lungo la via ci fa sorridere e ci ricorda come l’anima
del borgo, nascosta nell’atmosfera antica delle vie e
dei portici, sia vitale ancora oggi, con i personaggi
che vi abitano. Immaginiamoci quindi come dev’essere la vita nella villa Zen, costruita nel ‘500 e restaurata dal Massari due secoli dopo, molto spesso animata dai colori e dal verso di incantevoli pavoni.
Ritorniamo ora indietro richiamati dalle note del musicista e compositore Gian Francesco Malipiero, che
scelse Asolo come sua lunga dimora, appartato e silenzioso angolo per la sua ispirazione artistica. Un filosofico motto latino e una simpatica civetta murata
sulla facciata ci accoglieranno in Casa Malipiero (2),
il cui parco ospita, oltre alla tomba dell’estroso artista,
anche quelle dei sui amati gatti. Proseguiamo la via,
un’occhiata all’affresco sotto il portico della casa del
Sacrista ed eccoci di fronte alla Torre Dieda, fatale
luogo di prigionia del Beato Arnaldo da Limena che a
metà del Duecento aveva osato opporsi alla tirannia
di Ezzelino da Romano. Dove un tempo esisteva la
porta d’ingresso al piccolo abitato, scorgiamo salire
delle scalette: seguiamole attraverso l’antico borghetto di Via Bembo fino a giungere alle restaurate mura
medievali e poi tornare indietro per raggiungere quella
via d’accesso al borgo che ci condurrà all’inglese
Villa Freya (4), dimora asolana dell’esploratrice e
scrittrice inglese Freya Stark; nel lussureggiante giardino della villa, negli orari di apertura o su prenotazione, è possibile ammirare i resti del teatro romano di
Asolo (I sec. d.C.). Oltrepassato il cancello di villa Freya, la breve discesa a sinistra ci porta verso il Portello di Castelfranco, la più recente delle porte di accesso alla città murata, aperta verso la fine del
Quattrocento per consentire l’ingresso ad Asolo da
sud. Si innesta qui nelle mura di cinta l’antica Casa
La Mura, dove alla fine dell’Ottocento il poeta Robert
Browning, tazzina di tè alla mano, scriveva la raccolta
di poesie Asolando. A ridosso de La Mura, la cinquecentesca Fontanella Zen (3) segna infatti l’inizio di
via Browning, con i suoi freschi e ombreggiati portici
che danno riparo a osterie, botteghe e negozi, forieri
di irresistibili profumi e colori della tradizione culinaria
e artigianale. Percorrendo i portici col naso all’insù,
possiamo imbatterci in delicati frammenti di antichi
affreschi e, quando la stagione lo consente, in una
moltitudine di vivaci e popolosi nidi di rondine. Al termine della via ritorniamo all’ombelico del centro storico di Asolo e riecco la Fontana Maggiore, punto di
partenza e di arrivo del nostro itinerario.
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Caterina Cornaro
Signora di Asolo
Museo civico-sezione Cornaro (7); Cattedrale-fonte
battesimale (5); Castello della Regina (16).
I luoghi e le cose della Divina
Eleonora
Museo civico - Sezione Duse (7); Teatro Duse (17);
Casa Duse (19); Cimitero - Tomba Duse (24).
La Città Dipinta
Chiesa di Santa Caterina (21); Museo civico (7) e Sala/
Loggia della Ragione (6); Cattedrale; Oratorio del Cristo (5); Casa del Preposto; Chiesa di San Gottardo (1).
Itinerari
I SENTIERI
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Via Regina Cornaro, 211 - 31011 Asolo
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Merceria
FOTO
o spazio per inserimento
altri indirizzi
(se ci sono)
Irma Paulon - Atelier
Via Pietro Bembo, 89 - 31011 Asolo
+393406402443
www.irmapaulon.com
Artista
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Informazioni
Ufficio turismo
Piazza Garibaldi 73, 31011 Asolo
+390423529046
[email protected]
Orario d’apertura.
Lunedì: Chiuso
Martedì: 9.30-12.30
Mercoledì: 9.30-12.30
Giovedì: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Venerdì: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Sabato: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Domenica: 9.30-12.30 / 15.00-18.00
Servizio di noleggio autobus
e auto con conducente
Autoservizi De Zen Michele Sas
Asolo - Via del Capitello 4 - cell. 368 282232
e-mail:[email protected]
Pegasus Tours Snc di Aroldo Dal Bello
& C. - Asolo - Via Foresto di Pagnano 19
tel +39 0423 952086 fax +39 0423 529388
e-mail: [email protected]
PARCHEGGI
Parcheggio
Centro Storico
Piazza Brugnoli
Come arrivare: è la piazza principale del centro storico.
Orari: Sempre aperto con le limitazioni di accesso
legate alla Zona a Traffico Limitato -ZTL.
Tariffe: Sistema con ticket “gratta e parcheggia” acquistabili presso l’edicola e i bar del Centro.
124
Parcheggio Ca’ Vescovo
Come arrivare: lungo la statale Schiavonesca Marosticana (Collegamento Montebelluna – Bassano del Grappa) di fronte allo stabilimento “Scarpa”.
Distanza dal centro storico: 2 km circa (per la salita si consiglia l’utilizzo del bus navetta, corsa ogni
30 minuti.
Orari: Sempre aperto
Tariffe: Gratuito
Parcheggio del Forestuzzo
Come arrivare: dalla
statale Schiavonesca
Marosticana (Collegamento Montebelluna – Bassano del
Grappa) salire verso
il centro storico per
Via Forestuzzo (riferimento: provenendo
da Bassano a sinistra
dopo Distributore di
carburanti Shell, provenendo da Montebelluna a destra dopo
Stabilimento “Scarpa”). Dopo circa 1,5
km sulla destra segnalato (riferimento: piazzale antistante l’entrata dell’Ex ospedale ora sede dell’ULSS 8)
GPS: TV002 N45,7963667 E11,9137833
Distanza dal centro storico: 400 metri circa in salita (con discreta pendenza) presente fermata pulmino
navetta
Orari: Sempre aperto
Tariffe: gratuito nei giorni feriali dal lunedì al sabato;
domenica e festivi a pagamento.
Parcheggio coperto “Cipressina”
Come arrivare: dalla statale Schiavonesca Marosticana (Collegamento Montebelluna – Bassano del Grap125
sERVIZI
pa) salire verso il centro storico per Via Forestuzzo
(riferimento: provenendo da Bassano a sinistra dopo
Distributore di carburanti Shell, provenendo da Montebelluna a destra dopo Stabilimento “Scarpa”).
Dopo circa 2 km sulla destra segnalato (riferimento:
dopo 200 metri dall’inizio del senso unico e percorsa
una ampia curva verso sinistra).
Distanza dal centro storico: 150 metri circa in salita (marciapiede lungo la strada di accesso).
Orari: Sempre aperto con parcometro
Area sosta e parcheggio Camper
Area comunale attrezzata a pagamento, aperto tutto
l’anno. Struttura dotata di 13/15 piazzole pavimentate con grigliato, acqua, pozzetto, illuminazione, elettricità, barbecue ed area picnic, ombreggiata. Ubicata
all’interno del parcheggio Forestuzzo (P2), a circa 400
metri dal Centro Storico, con fermata bus navetta.
Chiamare il sig. Attilio Pastro al n. 340 7733042.
IN AEREO
MARCO POLO VENEZIA
www.veniceairport.it
+390412606111
L’Aeroporto Marco Polo di Venezia è il primo scalo
aereo del Nord Est e il terzo aeroporto d’Italia per
traffico di passeggeri. Offre collegamenti con molte
capitali europee, con gli Stati Uniti, Israele e gli Emirati
Arabi. I molti servizi (ad esempio la sala WiFi, l’assistenza per i disabili e i passeggeri a ridotta mobilità, le
attività commerciali) sono tra i puntio di forza di questo moderno aeroporto. Disponibili anche tour operator e compagnie di noleggio. Servizio di Aerotaxi. Ottimi servizi di collegamento via bus con la compagnia
ATVO che offre servizi da e per la stazione dei treni
di Mestre, la Città di Venezia (Piazzale Roma) e, nello
specifico, con Caorle centro, Porto Santa Margherita
e Duna Verde.
126
Per raggiungere Asolo, la compagnia MOM effettua
collegamenti continui con la stazione ferroviaria e la
stazione delle corriere di Treviso.
Per gli orari consultare il sito:
http://www.mobilitadimarca.it/aeroporto-bus
Dalla stazione delle corriere di Treviso, prendere la
corriera per Asolo, fermata Ca’ Vescovo.
Per gli orari consultare il sito:
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Linee 161 e 162 Treviso- Montebelluna-Bassano
CANOVA TREVISO
www.trevisoairport.it
+390422315111
Secondo scalo del Veneto, l’Aeroporta “Antonio Canova” di Treviso è costruito sullo stesso modello architettonico del “Marco Polo” di Venezia. I collegamentio
con l’Europa sono assicurati da diverse compagnie
aeree (soprattutto voli low cost). I servizi per i viaggiatori riguardano il car rental, lo shopping e il trasferimento verso la Città di Treviso dalla quale si può raggiungere Caorle con la compagnia di trasporti ATVO.
Disponibili anche Tour operator. Servizi di Aerotaxi.
Per raggiungere Asolo, la compagnia ACTT – linea
n. 6, effettua collegamenti continui con la stazione
ferroviaria e la stazione delle corriere di Treviso.
Dalla stazione delle corriere di Treviso, prendere la
corriera per Asolo, fermata Ca’ Vescovo.
Per gli orari consultare il sito:
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Linee 161 e 162 Treviso- Montebelluna-Bassano
IN TRENO
Stazioni ferroviarie più vicine:
Montebelluna, km. 15
Castelfranco Veneto, km. 16
Bassano del Grappa, km. 16
Cornuda, km. 8
127
sERVIZI
Montebelluna
Dalla stazione di Montebelluna, prendere la linea 162
(12b.LM)
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Castelfranco Veneto
Dalla stazione ferroviaria di Castelfranco Veneto, raggiungere la stazione delle corriere, via Padgora 1,
prendere la linea 204 (4CTM)
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
Bassano del Grappa
Dalla stazione ferrovia di Bassano del Grappa, prendere la linea 162 (12b.LM ) o la linea 207 (7CTM)
http://www.mobilitadimarca.it/extraurbano
PER IL CENTRO STORICO DI ASOLO
Dalla fermata di Ca’ Vescovo, sulla direttrice Montebelluna-Bassano, per raggiungere il Centro Storico, è
attivo un bus navetta, con servizio ogni 30 minuti circa. Orari esposti alla fermata del bus o consultabile in
internet all’indirizzo: www.asolo.it, sezione Organizza
il tuo viaggio. Tel. 368 282232
Distributori di carburanti
REPSOL
Casella d’Asolo, Via Schiavonesca Marosticana 46
IP
Casella d’Asolo, Viale Tiziano 34
ESSO
Casella d’Asolo, Via Montello 25
OIL ITALIA
Pagnano d’Asolo, Via Vallorgana 1
BANCHE
Unicredit Banca Spa
Via Regina Cornaro, 220 - 31011Asolo
+3904231850001
Veneto Banca S.C.P.A.
Via Dante, 29 - 31011 Asolo
+390423950450
Banca Popolare di Verona
Società Cooperativa
Via Dei Tartari, 31 - 31011 Casella d’Asolo
+390423952980
Banca Popolare di Vicenza SCpA
Via Tiziano Ang. Foresto Nuovo, 150
31011 Casella d’Asolo
+390423950860
Credito Trevigiano
Banca di Credito Cooperativo
Via Manin, 2A - 31011 Casella d’Asolo
+390423950831
Intesa Sanpaolo Spa
Viale Tiziano, 1/A - 31011 Casella d’Asolo
+390423529244
Unicredit Banca Spa
Via Dei Tartari, 3 - 31011 Casella d’Asolo
+3904231850005
Veneto Banca S.C.P.A.
Via Giorgione, 7/A - 31011 Casella d’Asolo
+390423529855
IP
Asolo, località Casonetto, Via Bassane 2
128
129
sERVIZI
Ospedale CASTELFRANCO VENETO
Via Ospedale, 18 - 31033 Castelfranco Veneto
+39118, +390423497892
Ospedale CIVILE MONTEBELLUNA
Via Togliatti, 1- 31044 Montebelluna
+3904236111
Guardia Medica
Il Servizio di continuità assistenziale festiva e notturna
rispetta i seguenti orari:
Giorni feriali - dalle ore 20.00 alle ore 8.00
Giorni prefestivi - dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Giorni festivi - dalle ore 8.00 alle ore 20.00
Le sedi a cui rivolgersi sono:
CRESPANO DEL GRAPPA - TEL.0423 935777
Via Montegrappa 17 - Presso sede Distretto
CASTELFRANCO V.TO - TEL. 0423 732753
Via Ospedale 12 - Presso Centro Anziani Sartor
MONTEBELLUNA - TEL. 0423 601570
Via Ospedale,54 - Presso Ospedale Vecchio
VALDOBBIADENE - TEL. 0423 977301
Via Roma 38 - Presso sede Distretto
FARMACIE
Bonotto dr. Massimo
Piazza Garibaldi, 79 - 31011 Asolo
+39042355136
Farmacia All’Angelo di Dr. Tonini Sergio
Via Dei Tartari, 1 - 31010 Casella D’Asolo
+390423529382
Polizia Locale
Via Cavin Dei Cavai, 27 - 31011 Asolo
+390423950044
[email protected]
Orario Mattina:
Lunedì 11.30 - 13.00 / Venerdì 11.30 - 13.00
Orario Pomeriggio:
Mercoledì 16.30 - 18.00
Carabinieri
Via Santa Caterina, 280 - 31011 Asolo
+39112, +390423952012
[email protected]
Vigili del Fuoco
Via Giorgione - 31011 Casella D’Asolo
+39115, +390423952222
Poste Italiane
poste italiane asolo
Via Browning, 172 - 31011 Asolo
+390423950334
poste italiane casella D’asolo
Viale Tiziano, 27 - 31011 Casella D’Asolo
+39899022956
Ambulatorio Veterinario Avanzi
Via M. Ricci, 8 - 31011 Asolo
+390423950113
130
131
Comune di Asolo
Assessorato al Commercio
www.asolo.it
132
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