Persinsala Teatro
Martina Di Marcoberardino
novembre 19, 2013
Al teatro del Maggio Musicale Fiorentino, lo scorso 15
novembre è andata in scena la prima rappresentazione de
L’elisir d’amore di Donizetti, nell’allestimento del Teatro
Comunale di Bologna. In scena, anche temi decisamente
lontani dalla consueta opera lirica…
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Un elisir d’amore abbastanza convincente quello presentato al celebre
teatro di Firenze. Il Maggio Musicale Fiorentino ha scelto una
rappresentazione modernizzata dell’opera, riproponendo l’allestimento
originale del Teatro Comunale di Bologna. La regia di Rosetta Cucchi porta
gli spettatori all’interno di una scuola d’arte americana, rifiutando quindi
l’ambientazione tradizionale (un allegro paesino rurale dei Paesi Baschi) e
la consueta collocazione temporale (XVIII secolo) del capolavoro
donizettiano. In questo modo Adina, da capricciosa affittuaria che era,
diventa una sorta di mean girl in completino rosa shocking, ammirata,
temuta e rispettata da tutti e Nemorino, il giovane contadino di lei
innamorato, si trasforma nel classico ragazzino insicuro e incompreso che
alla fine vincerà le proprie paure per far breccia nel cuore della bella.
Immagini, queste, care alla più tipica filmografia americana: chiare le
citazioni e i riferimenti a film e serie tv come Fame – Saranno famosi e
Grease. Seguendo lo stesso principio, Dulcamara da “dottore” diviene
spacciatore in Harley Davidson, e Belcore capo di una banda di quartiere
che terrorizza studenti e professori.
Il tentativo di scardinare un mostro sacro della lirica come L’elisir
d’amore è comprensibile e per certi aspetti apprezzabile, ma nella regia
della Cucchi non mancano forzature e forti anacronismi storici. Nel teatro,
non solo lirico, parola e immagine dovrebbero essere inscindibili e in
questo caso purtroppo non sempre accade: l’avventata proposta di
matrimonio di un sedicenne pieno di sé sembra poco credibile nell’America
del XXI secolo, così come la volontà di Nemorino di arruolarsi per soldi (?)
in quella che sembra essere più una banda di quartiere che un reggimento
dell’esercito. Detto questo, lo spettacolo diverte il giovane (e un po’ troppo
rumoroso) pubblico del Maggio, e i due atti scorrono senza intoppi tra
risate e applausi.
Bravi gli interpreti, forse più sul piano scenico che tecnico-vocale. L’Adina
di Rocio Ignacio, un po’ spigolosa negli acuti, sostiene il ruolo senza
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difficoltà mostrando una vocalità nel complesso interessante nonostante la
direzione un po’ affannosa di Giuseppe La Malfa. Giorgio Berrugi
(Nemorino), un po’ indietro nei duetti, migliora la sua performance con il
tempo e canta in modo impeccabile Una furtiva lagrima, rivelando una
voce morbida e calda. Divertente e coinvolgente il Dulcamara di Marco
Camastra e strafottente e ironico al punto giusto il Belcore di Mario Cassi,
la cui voce si mostra da subito notevole e ben controllata specie nel
registro medio basso.
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Bravo il coro i cui artisti si sono divertiti a interpretare scolaretti alternativi
e modaioli in modo assolutamente coinvolgente e credibile, associando
all’ottima recitazione una grande qualità stilistica nel canto.
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Molti gli applausi alla chiusura del sipario. Molti i bravo dalla platea anche
se è apparso evidente che essi provenissero quasi esclusivamente dalle
poltrone occupate dai giovani studenti accorsi ad applaudire i loro
compagni di classe, comparse improvvisate di questa produzione. Malizia
a parte, lo spettacolo è stato nel complesso più che apprezzabile. Un elisir
che, ancora una volta, ha sortito il suo magico effetto.
Lo spettacolo è andato in scena
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Corso Italia, 16 – Firenze
Venerdì 15 novembre, ore 20.30
Sabato 16 novembre, ore 20.30
Domenica 17 novembre, ore 15.30
Martedì 19 novembre, ore 20.30
Mercoledì 20 novembre, ore 20.30
Giovedì 21 novembre, ore 20.30
L’elisir d’amore
di Gaetano Donizetti
Direttore Giuseppe La Malfa
Regia Rosetta Cucchi
Scene Tiziano Santi
Costumi Claudia Pernigotti
Luci Daniele Naldi
Video proiezioni Roberto Recchia
Adina: Rocio Ignacio, Auxiliadora Toledano (16, 19, 21)
Nemorino: Giorgio Berrugi, Alessandro Scotto di Luzio (16, 19, 21)
Belcore: Mario Cassi, Julian Kim (16, 19, 21)
Il Dottor Dulcamara: Marco Camastra, Giulio Mastrototaro (16, 19, 21)
Giannetta: Elena Borin
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Nuova produzione
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Allestimento del Teatro Comunale di Bologna
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