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L'alcolismo
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   l mito: Dioniso (Bacco)
Dioniso (Bacco per i Romani) è una delle divinità più complesse della mitologia greca; nel suo culto si fusero riti, miti e
leggende sorte in tutte le regioni. Era una divinità benefica per gli uomini, essendo considerato il dio del vino e della
viticoltura, e in senso più generale il dio che forniva alla natura gli umori che portavano a maturazione i frutti e le messi.
Come dio della forza generatrice della natura, Dioniso era il protettore della natura che rinasce e muore, come i riti
riguardanti i suoi frequenti viaggi stavano a simboleggiare.
Le feste dedicate a Bacco, chiamate Liberalia e celebrate alla fine di marzo ed in autunno, erano celebrazioni
particolarmente festose, in cui si innalzavano canti e si recitavano versi. Esse erano equilibrate e non erano trasformate
in orge come le feste dedicate a Dioniso greco. Quando però l'influenza di queste giunse a Roma, furono istituite altre
cerimonie dette Baccanali, che per la loro licenziosità furono proibite. Erano una specie di carnevale furioso, in cui la
plebe, ebbra di vino, correva per le strade con il volto imbrattato di mosto, lanciando ingiurie. Il carnevale dei nostri giorni
è la sopravvivenza di queste celebrazioni a Bacco - Dioniso.
Nelle arti figurative le rappresentazioni di Bacco sono molteplici; era rappresentato ora sotto l'aspetto di un giovane
nudo, fiorente di bellissimo aspetto, ora come in vecchio barbuto dall'espressione dolce e solenne. Talvolta aveva sulle
spalle una pelle di capra o di leopardo e raffigurato con accanto una gazza, per simboleggiare la chiacchiera petulante
degli ubriaconi. L'aspetto biblico
Genesi 9:20-25 [...] Ora Noè cominciò come agricoltore e piantava una vigna. E beveva del vino e s'inebriò, e quindi si
scoprì nel mezzo della sua tenda. Più tardi Cam, padre di Canaan, vide la nudità di suo padre e andò a riferirlo fuori ai
suoi due fratelli. Allora Sem e Iafet presero un mantello e se lo misero sulle spalle di entrambi ed entrarono camminando
all'indietro. Così coprirono le nudità del loro padre, mentre le loro facce erano voltate, e non videro la nudità del loro
padre. Infine Noè si svegliò dal suo vino e seppe ciò che gli aveva fatto suo figlio più giovane. Allora disse: "Maledetto
sia Canaan. Divenga l'infimo schiavo dei suoi fratelli" [...]. Premessa
Il vino sin dall'antichità , sia il mito sia l'aspetto biblico lo dimostrano, ha sempre avuto un ruolo di prim'ordine in quelle che
erano feste, celebrazioni, riti, ecc.: solo nelle cerimonie a carattere religioso/mitologico era usato puro in un calice di
ametista che stava a simboleggiare la parsimonia, altrimenti era sempre mischiato all'acqua. I valori dell'alcol
Per valore dionisiaco si intende quello attribuito alla preziosa bevanda destinata ad esaltare l'uomo sin dai tempi più
antichi. Mitologicamente permette all'uomo di avvicinarsi al mondo delle emozioni vissuto normalmente come più forte di
noi; l'alcol è spirito la cui ebbrezza permette di entrare nel mondo dello spirito (Feuertrunken = ubriachi di fuoco).
Il valore culturale è dato dal bisogno di appartenere ad un certo modello collettivo di valore o altrimenti nella ricerca del
coraggio e della virilità .
Il valore sociologico invece, è dato dal rinforzo ottenuto da un’identità alternativa: la vita al bar.
Il valore compensativo è dato dalla presunzione di sentirsi più sicuri, dalla momentanea fuga dalla realtà al fine di avere
una coscienza meno dolorosa, o dalla ricerca di una rappresentazione di energia emotiva che non si ha in condizioni
normali. I meccanismi psichici
L'alcol agisce (inibisce e seda) sui meccanismi di controllo dell'inibizione, dando così la breve illusione di essere
nuovamente padroni di sé, di avere una sorta di potere. L'illusione è tale che si continua a bere per mantenere questo
stato ed anche perché alla fine dell'ebbrezza aumentano i sensi di colpa, la vergogna, le frustrazioni, ecc. L'alcol dà una
risposta illusoria ad un bisogno reale dell'individuo. L'errore simbolico sta nell'attribuire all'alcol un significato di potenza.
La malattia
Quando si parla di alcolismo bisogna distinguere due aspetti:
   alcolismo cronico semplice: malattia che consiste in una dipendenza dall'uso di alcol.
   psicosi alcolica: serie di disturbi conseguenti all'effetto di alcol sul SNC (a prescindere dalla quantità e senza essere
necessariamente legate all’alcolismo) Clinica dell'alcolismo cronico semplice
Si tratta prevalentemente di persone di sesso maschile di un'età compresa tra i 30 ed i 45 anni che sono ricoverati (sono
rari gli episodi di ammissioni spontanee) per i disagi provocati a livello professionale, famigliare, sociale quando si
trovano nello stato di ebbrezza.
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La memoria è labile, vi sono difficoltà di attenzione e concentrazione, la coscienza è lucida ed il soggetto è orientato;
appare disinvolto con un eloquio fluido, scorrevole, non molto ricco e ripetitivo. A volte invece, vi possono essere
persone chiuse, poco comunicative ma con mimica e gestualità adeguate. L'atteggiamento globale del soggetto è
almeno in apparenza collaborante (captatio benevolentia), l'ideazione è scorrevole ma le capacità astrattive non sono
fervide con tendenza ad evitare contenuti del pensiero che si rivolgono a se stesso non assumendosi alcuna
incombenza.
Il delirio di gelosia, è frequente, legato soprattutto all'incapacità delle funzioni sessuali (le cui cause vedremo in seguito),
proiettate sul coniuge come l'unico responsabile di ciò. La personalitÃ
Sarà trattata di seguito la personalità di tipo nevrotico dell'alcolista cronico semplice (in seguito ACS) mentre quella
psicopatica sarà trattata in seguito. L'ACS è solitamente, quando sobrio, un soggetto diligente, ubbidiente, sottomesso
(l'ideale per un datore di lavoro) sia a livello professionale che familiare in quanto non è in grado di gestire la sua
aggressività (la inibisce eccessivamente). Quando beve, diventa attaccabrighe, iroso e fa tutte quelle cose che quando è
sobrio non farebbe (o non può fare in quanto frustrato); per accedere al suo mondo emotivo, deve bere e lo deve fare
sempre entrando così in un circolo vizioso. La dipendenza genera regressione ed il soggetto è confrontato con una
serie di problemi non gestibili.
Anche la moglie dell'alcolista è un personaggio particolare in quanto si assume dei compiti sostitutivi a carattere reale in
un primo momento (il marito beve e non può fare determinate cose quando non è sobrio), e poi sempre più perversi al
punto tale che l'ipotesi di separazione molte volte ventilata dai terapeuti, è quasi sempre rifiutata. Descrizione somatica
Le descrizioni somatiche si effettuano dalla testa ai piedi, da destra verso sinistra.
Le congiuntive sono arrossate, la sclera è giallastra (sub-ittero), il naso e le guance presentano un arrossamento (colore
rosso/violaceo) a farfalla con delle forme particolari (teleangiectasie), la bocca è in cattivo stato (beve molto e mangia
poco) ed è frequente l'infiammazione delle gengive. L'alito ha un odore tipico (epatico), la lingua è patinata. A livello
dell'esofago è frequente la presenza di varici esofagee (in seguito alla patologia epatica in quanto il sangue deve
trovare dei percorsi alternativi verso il cuore attraverso i tre distretti possibili: vene esofagee, vene emorroidali, vene
addominali che conferiscono all’addome la caratteristica forma detta caput medusae); frequenti sono le bronchiti croniche
in quanto il soggetto facilmente si addormenta in stato di ebbrezza non riuscendo ad espellere tramite la tosse il muco
prodotto. Il cuore può essere soggetto a miocarditi da alcol; il cardias, soprattutto nei bevitori di superalcolici, può
presentare dei problemi; a livello dello stomaco è frequente il vomito mattutino. Il fegato presenta delle disfunzioni
metaboliche solo nei grandi bevitori (steatosi epatica, cirrosi epatica) il che implica anche un'inefficienza nell'equilibrio
ormonale (aumento degli ormoni femminili) con una serie di conseguenze: distribuzione del grasso e del pelo di tipo
femminile, ginecomastia e problematiche a carattere sessuale (mancanza di erezione). L'ascite non frequente, è
causata dal riversamento di liquidi nella cavità peritoneale a causa della disfunzione della quota proteica generata dalla
diminuzione della pressione oncotica. Il pancreas (ghiandola esocrina ed endocrina) può avere problemi con la quota
insulinica (diabete non grave) e con la quota pancreatica (pancreatite) la quale può dar luogo a fenomeni di
autodigestione. L'intestino, può subire delle disfunzione peristaltiche che danno stipsi o diarrea; l'ano, come già indicato,
può presentare emorroidi. La muscolatura è solitamente deficitaria e l'addome (non necessariamente ascitico) è
solitamente gonfio. Quadro neurologico
Nei grandi consumatori di alcol questi esercita un danno sul sistema nervoso periferico (SNP) con conseguente
polineuropatia tossica alcolica. Si riscontrano:
   problemi nella stazione eretta e nella deambulazione
   tremore a scosse piccolo medie (testa, lingua, arti superiori)
   dolore muscolare crampiforme soprattutto agli arti inferiori
   riduzione delle masse muscolari
Diagnosi
Per la diagnosi, la prognosi e la terapia dell'alcolismo bisogna tenere ben presente la definizione di alcolismo cronico
semplice. Si parla di alcolismo quando c'è dipendenza da alcol, quando vi sono modalità nel bere fino allo stato di
ebbrezza, il bere sistematico durante l'arco della giornata senza raggiungere l'ebbrezza, il bevitore da week-end, il
bevitore dipsomanico occasionale (qualche volta all'anno). Terapia
La terapia dell'alcolismo cronico semplice non si può fondare solo sulla buona volontà del paziente. L’interruzione
dell'uso di alcol, è possibile evitando così il ricovero. Non è necessaria l'ospedalizzazione in un ospedale psichiatrico
ma il paziente può essere ricoverato in cure generali, in clinica, in case specializzate a patto che la struttura sia ben
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informata che il paziente interrompa l'uso di sostanze alcoliche.
La disintossicazione fisica dura alcuni giorni (5–10 gg) e ciò permette di avere un quadro di personalità chiaro.
Interventi: dato che l'alcol è un ansiolitico come primo intervento si somministrano al paziente degli ansiolitici o dei
sedativi poco tossici (ad esempio Distraneurine ®[1]), prestando molta attenzione che i medicamenti dati al paziente non
interferiscano con l'alcol soprattutto nelle prime ore dal ricovero. A volte si somministrano al paziente delle vitamine
(solitamente del gruppo Bxx – Benerva ©, Becozym ©, Benexol ©, ecc.).
È basilare l'indagine somatica approfondita sul paziente.
Superato il momento di crisi (circa una settimana) si può elaborare un piano terapeutico ricercando i motivi per cui il
paziente ha contratto la patologia; la ricerca si basa su l'indagine psicologica del paziente, sia nella famiglia sia nel
lavoro. Questo tipo di ricerca può durare anche molto tempo, una volta che si hanno tutti i dati si formula il programma
terapeutico. Ipotesi uno
Con un soggetto con limitate capacità psichiche, sarà difficoltoso l'intervento psicologico.
Una volta a questi soggetti si attuava la terapia dei riflessi condizionati, cioè si somministrava al soggetto
dell'apomorfina (agisce sul metabolismo dell'alcol e sui corpi chetonici, producendo così uno stato tossico) e poi si
faceva bere, producendo così uno stato di malessere. Ogni volta che il soggetto sentiva l'odore dell'alcol o lo vedeva
stava male, vomitando; attualmente questo tipo di terapia non si usa più. Oggi, con soggetti consapevoli e disponibili alla
terapia che si effettua, ad esempio, si usa l'Antabus ® (disulfiram) per via orale o l'Esperal ® terapia intracutanea[2]. Il
disulfiram blocca l’enzima aldeideidrogenasi che trasforma l’aldeide acetica in acido acetico. L’aldeide acetica è il
metabolita primario dell’etanolo e l’aumento della sua concentrazione nel sangue causa una sindrome molto fastidiosa
comprendente vomito sudorazione, rossore, mal di testa e vertigini. Gli alcolisti sono in genere poco collaboranti verso
questo tipo di terapia e nei confronti dei terapeuti. Â Ipotesi due
Soggetti sufficientemente collaboranti ma con difficoltà di sospensione nell'assunzione di alcol.
La terapia più efficace con questi pazienti sono gli Alcolisti Anonimi (AA) in quanto all'interno del gruppo vi è solidarietà ;
tutti sono sullo stesso piano, cioè non vi è differenza tra terapeuta e paziente (in quanto non esistono terapeuti), non vi
sono psichiatri all'interno del gruppo. In questo caso la solidarietà fa giustizia con l'equivoco della colpa (alcolismo =
malattia): secondo gli AA anche i soggetti astemi presenti all’interno del gruppo sono malati. Il meccanismo che sta alla
base del gruppo è comunitario rispetto ai problemi del soggetto. L'offerta psicologica è molto rilevante con riferimento di
ordine religioso spirituale con lontana attinenza alla Croce Blu di origine protestante, in cui l'alcol è letto come errore
simbolico.
La terapia che si attua con gli alcolisti è quella di dare un senso alla loro vita, il senso dell'esistere fa parte del
programma terapeutico degli A.A., l'alcol è identificato come evento spirituale.
Alcolismo delle donne
L'alcolismo delle donne è molto differente da quello maschile, è solitario, clandestino e soprattutto socialmente
riprovevole.
È sovente a carattere nevrotico, dovuto ad insuccessi, espressione di angosce, e talvolta dovuto a depressioni molto
gravi. L'alcolismo nella donna è meno mascherato da razionalizzazioni.
Â
[1] si tratta di una terapia a decrescere (6/8 cps/die iniziali)
[2] questo tipo di terapia non è attualmente più in
uso a causa della pericolosità della stessa: alcuni alcolisti malgrado l’impianto intracutaneo continuavano a bere malgrado
la reazione alcol-Antabus
Le psicosi alcoliche Sono delle malattie dovute all'effetto tossico che l'alcol produce sul sistema nervoso centrale,
possono essere separate dall'alcolmania. Esistono quattro tipi di psicosi alcoliche:    Delirium tremens    Sindrome d
Korsakov    Ebbrezza patologica    Allucinosi alcolica Delirium tremens Delirio tremante, patologia acuta (encefalite
tossica acuta) che si instaura in soggetti che fanno largo uso ed abuso di alcol sia per la quantità sia per la durata nel
tempo. Insorge in concomitanza di malattie ricorrenti (traumi, incidenti, stati febbrili), con un generale indebolimento
dell'organismo. Ha un esordio rapido: in poche ore il paziente è molto agitato, confuso, disorientato, molto
suggestionabile. Lo stato diventa manifesto con allucinazioni microzooptiche e con comportamenti del tipo confusionali
molto spesso legati all'attività professionale. Il paziente presenta tremori diffusi (da qui il nome), sudorazione profusa, ha
difficoltà nella stazione eretta, ha dolori muscolari ed in pochi giorni è riscontrabile una diminuzione della massa
muscolare. La patologia acuta si risolve in 24-48 ore, la prognosi è solitamente positiva e raramente si verificano casi
di decesso. Terapia: il paziente deve essere posto in un ambiente protetto, privo di possibili oggetti pericolosi; si procede
ad una terapia infusionale con aggiunta di preparati polivitaminici, si possono somministrare antibiotici al fine di prevenire
eventuali infezioni in quanto l'organismo è chiaramente indebolito. È importante osservare la capacità cardiaca in quanto
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lo status generale del paziente risulta defedato. Si seda il paziente con sedativi ipotossici come ad esempio la
Distraneurine ®, Librium ®. Sindrome di Korsakov: Alcuni autori, H. Ey ad esempio, considera la sindrome di
Korsakov un Bonhöffer a tutti gli effetti, altri autori invece, preferiscono classificarla come una psicosi alcolica. Il danno
sul SNC provocato dall'alcol, in questi bevitori continui e ben mascherati, genera un deterioramento globale attraverso
una sintomatologia sub-acuta: emerge lentamente e si mantiene per un tempo più o meno prolungato; l'evoluzione della
sindrome korsakoviana può essere la remissione clinica con danni permanenti a livello psicorganico, la demenza o
addirittura la morte. Può essere la conseguenza di un delirium tremens. Sintomatologia: insorgenza progressiva al
punto tale che all'osservazione psichiatrica arriva già in uno stato avanzato in quanto non vi è agitazione psicomotoria.
Si rileva: confusione, disorientamento, falsi riconoscimenti, curiosamente marcati in determinati momenti della giornata;
vi è una scarsa capacità di fissazione e di rievocazione e molte volte si riscontra confabulazione con affinità a fatti reali.
Vi è suggestionabilità al punto tale che se stimolato il soggetto può raccontare fatti reali con precisione. Alcuni autori
ritengono sia essenziale la presenza di polineuropatia tossica da alcol comunque lo stato generale è spesso scadente:
dimagrimento, astenia, insufficienza epatica. La diagnosi è relativamente semplice: occorre una buona osservazione
ed una buona anamnesi; la terapia è a carattere palliativo: si somministrano preparati polivitaminici. Ebbrezza
patologica Evento che non colpisce gli Alcolisti Cronici Semplici; è un vero e proprio Bonhöffer. Si verifica in soggetti
non alcolisti ed in soggetti che non consumano alcol; in determinate condizioni come ad esempio in con presupposti di
stress psichico, una modica quantità di alcol può provocare l'ebbrezza patologica. La sintomatologia è uguale al
Bonhöffer ma non è detto che vi sia insorgenza di febbre. La diagnosi differenziale tra ebbrezza patologica e l'ebbrezza
alcolica, è che nella prima vi è amnesia totale mentre nella seconda vi è ricordo. Dal punto di vista terapeutico è
opportuno applicare un contenimento limitato (o comunque intelligente!) somministrare Valium ® (Diazepam) con il
controllo dei segni vitali. Allucinosi alcolica È di difficile collocazione; è da considerarsi come elemento autocritico.
L'allucinosi alcolica è tipica degli alcolisti cronici semplici grandi bevitori sistematici di grosse quantità detti bevitori
inveterati: è una psicosi endogena. Dopo anni di sane bevute sopraggiungono delle allucinazioni di tipo uditivo (chiare e
marcate a carattere di insulto). Le reazioni sono di tipo persecutorio come unica risposta possibile all'evento; questo
fenomeno è duraturo e vi possono essere reazioni dirette (violente) o indirette (denuncia presso le autorità di polizia).
All'osservazione psichiatrica si scopre a fatica che il soggetto è un alcolista; la malattia dura alcune settimane (od alcuni
mesi) fino a recedere senza che non vi sia alcuno sviluppo critico sull'accaduto indipendentemente dalla terapia
farmacologica che è solitamente di tipo neurolettico Haldol ® (Aloperidolo). L'alcol in Europa
Scritto da Giorgio Sordelli  Â
Sunday 29 April 2007
L’ ALCOL IN EUROPA - Una prospettiva di salute pubblica Analisi per la Commissione Europea
LINK AL SITO di Giorgio Sordelli
 Leggi il rapporto dal sito "i tumori in Italia" in formato PDF (necessita Acrobat Reader)
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