CHIGIANA - UNICO SETT. 2009 23-06-2009 16:47 Pagina 69 69 zioni più eclatanti del fatto che il maestro italiano – con Stanley Kubrick, forse – è il più grande uomo di spettacolo del cinema contemporaneo. Il “documentario lirico”31 di Fellini, destinato alla televisione, diventa per il maestro di spettacolo musicale Battistelli il punto di partenza per l’elaborazione “operistica” – nelle condizioni attuali e un po’ alla maniera di Fellini – “dell’angoscia, di tutta la disperazione di un italiano d’oggi che vive nel suo paese”.32 L’opera di Battistelli amplifica l’aspetto etico essenziale per il film, rimpiazzando coscientemente il regionalismo dialettale felliniano – quest’ultimo molto spiritoso e perspicace – con il cosmopolitismo dell’orchestra internazionale contemporanea. Il proposito di Battistelli oltrepassa ampiamente le frontiere dei paesi per approdare ad una problematica attuale fondamentale: dell’orchestra, della musica, dell’arte, della società.33 Oggetto culturale specifico, prodotto dell’Occidente, l’orchestra sinfonica diviene un simbolo carico di significati: microcosmo del mondo occidentale, cosmopolita ma chiuso; incapace di comunicare veramente con altre culture, esterne alla sua tradizione rituale immobile; sottomesso alle pressioni esterne insontenibili e dilaniato da tensioni interne distruttrici. Alla problematica etica felliniana Battistelli aggiunge, scrivendo di nuovo i dialoghi – ma sempre alla maniera di Fellini –, un livello supplementare essenziale per lui:34 il rapporto conflittuale nella musica contemporanea portato nel cuore stesso della musica.35 Dopo tutto la situazione della musica contemporanea all’interno del mondo dell’orchestra non è paragonabile a quella dell’orchestra nel mondo, o a quella del mondo occidentale nel mondo? Le “6 scene musicali di fine secolo” ritrovano il tono felliniano dell’interrogarsi sui problemi essenziali del giorno d’oggi. 31 F. Fellini, in “Répétition d’orchestre, Entretien avec F. Fellini”, di M. Ciment, in Federico, Dossier Positif, Ed. Rivages, Paris, 1988, p. 113. 32 F. Fellini a proposito di Prova d’orchestra. Ibid., p. 113. 33 Ricordiamo che secondo la filosofia della musica-utopia di E. Bloch, cara a Battistelli, la musica prefigura gli sconvolgimenti sociali. Cfr. E. Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Suhrkamp, Frankfurt a. M., 1959; Geist der Utopie, Suhrkamp, Frankfurt a. M., 1964. 34 La molteplicità dei livelli è uno degli aspetti essenziali del realismo di Fellini: così Intervista (1987) implica la sovrapposizione di tre livelli, quello del resoconto, quello dei ricordi e quello di America di Kafka. 35 “[...] È il compositore che non ha scritto correttamente. / Con la musica contemporanea, è sempre la stessa storia. / Ed ecco i compositori d’avanguardia attuali, che sanno tutto di Marx, di Hegel, di Freud, di Adorno, di Lacan [...] ma non sanno niente della tecnica degli strumenti! / E poi ce ne sono troppi di questi compositori [...]”. Cfr. G. Battistelli, Prova d’orchestra.