CHIGIANA - UNICO SETT. 2009
23-06-2009
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zioni più eclatanti del fatto che il maestro italiano – con Stanley
Kubrick, forse – è il più grande uomo di spettacolo del cinema
contemporaneo. Il “documentario lirico”31 di Fellini, destinato alla
televisione, diventa per il maestro di spettacolo musicale Battistelli
il punto di partenza per l’elaborazione “operistica” – nelle condizioni attuali e un po’ alla maniera di Fellini – “dell’angoscia, di tutta
la disperazione di un italiano d’oggi che vive nel suo paese”.32
L’opera di Battistelli amplifica l’aspetto etico essenziale per il
film, rimpiazzando coscientemente il regionalismo dialettale felliniano – quest’ultimo molto spiritoso e perspicace – con il cosmopolitismo dell’orchestra internazionale contemporanea. Il proposito di
Battistelli oltrepassa ampiamente le frontiere dei paesi per approdare ad una problematica attuale fondamentale: dell’orchestra, della
musica, dell’arte, della società.33 Oggetto culturale specifico, prodotto dell’Occidente, l’orchestra sinfonica diviene un simbolo carico
di significati: microcosmo del mondo occidentale, cosmopolita ma
chiuso; incapace di comunicare veramente con altre culture, esterne
alla sua tradizione rituale immobile; sottomesso alle pressioni esterne insontenibili e dilaniato da tensioni interne distruttrici. Alla problematica etica felliniana Battistelli aggiunge, scrivendo di nuovo i
dialoghi – ma sempre alla maniera di Fellini –, un livello supplementare essenziale per lui:34 il rapporto conflittuale nella musica
contemporanea portato nel cuore stesso della musica.35 Dopo tutto
la situazione della musica contemporanea all’interno del mondo dell’orchestra non è paragonabile a quella dell’orchestra nel mondo, o
a quella del mondo occidentale nel mondo? Le “6 scene musicali di
fine secolo” ritrovano il tono felliniano dell’interrogarsi sui problemi essenziali del giorno d’oggi.
31 F. Fellini, in “Répétition d’orchestre, Entretien avec F. Fellini”, di
M. Ciment, in Federico, Dossier Positif, Ed. Rivages, Paris, 1988, p. 113.
32 F. Fellini a proposito di Prova d’orchestra. Ibid., p. 113.
33 Ricordiamo che secondo la filosofia della musica-utopia di E. Bloch,
cara a Battistelli, la musica prefigura gli sconvolgimenti sociali. Cfr. E.
Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Suhrkamp, Frankfurt a. M., 1959; Geist der
Utopie, Suhrkamp, Frankfurt a. M., 1964.
34 La molteplicità dei livelli è uno degli aspetti essenziali del realismo
di Fellini: così Intervista (1987) implica la sovrapposizione di tre livelli,
quello del resoconto, quello dei ricordi e quello di America di Kafka.
35 “[...] È il compositore che non ha scritto correttamente. / Con la
musica contemporanea, è sempre la stessa storia. / Ed ecco i compositori
d’avanguardia attuali, che sanno tutto di Marx, di Hegel, di Freud, di
Adorno, di Lacan [...] ma non sanno niente della tecnica degli strumenti! /
E poi ce ne sono troppi di questi compositori [...]”. Cfr. G. Battistelli,
Prova d’orchestra.