SOLAR COOLING: ANALISI TECNICA DELLO STATO DELL’ARTE E PRIME APPLICAZIONI F. Asdrubali, G. Baldinelli, A. Presciutti, M. Caporali Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Ingegneria Industriale, Via G. Duranti 67 - Perugia SOMMARIO Il mercato internazionale della climatizzazione ha evidenziato negli ultimi anni un crescente interesse per i sistemi di raffreddamento alimentati ad energia solare termica. Tale interesse è stato incentivato dalla realizzazione di gruppi ad assorbimento di piccola taglia che hanno costituito i presupposti per applicazioni nel settore residenziale. Lo scopo del lavoro è una valutazione comparativa di tali sistemi per comprenderne le rispettive potenzialità. Tale confronto, oggetto della presente memoria, ha permesso di evidenziare pregi e limit di ciascun sistema e di fornire un orientamento per chi vuole immettersi nel mercato del raffrescamento ad energia solare termica. Infine, anche se recenti pubblicazioni hanno presentato alcuni di questi sistemi in forma accoppiata (gruppo ad assorbimento – solare termico) come già operativi, nella memoria viene evidenziato come importanti aspetti tecnici siano ancora rimasti irrisolti. A tale proposito, infatti, presso i laboratori del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Perugia è stato avviato un progetto di ricerca mirato ad affrontare tali problematiche mediante l’istallazione di un gruppo ad assorbimento alimentato con energia solare termica. INTRODUZIONE Negli ultimi tempi la domanda di condizionamento estivo è andata crescendo, sia perché vengono richieste condizioni di comfort sempre più elevate, sia perché nell’ultimo decennio l’aumento delle temperature si è manifestato in modo più evidente. L’uso crescente di impianti di condizionamento con macchine frigorifere a compressione alimentate ad energia elettrica è altresì causa dell’aumento del picco di domanda della potenza elettrica in estate (figura 1), che, in alcuni casi, raggiunge la capacità limite delle reti. L’emissione di gas ad effetto serra, che cresce con la produzione di energia o con la perdita di fluidi refrigeranti, aggrava ulteriormente il circuito vizioso legato al cambiamento climatico. Fig.1 - Evoluzione storica della domanda di picco invernale ed estiva della rete elettrica italiana. In questo panorama si inserisce la possibilità di sfruttare l’energia solare per la climatizzazione nel settore del residenziale (solar cooling), anche alla luce della massima contemporaneità esistente tra disponibilità di radiazione solare e richiesta di raffrescamento. Oggi, i sistemi ad assorbimento risultano, infatti, una delle più promettenti tecnologie per il risparmio energetico nel settore della climatizzazione. Tuttavia, l’esigenza di dover sfruttare vani tecnici di limitata cubatura e contemporaneamente, esigue superfici di captazione solare, rende ancora necessari, ulteriori sforzi della ricerca al fine di migliorare la fattibilità tecnicoeconomica di tali sistemi. Obiettivo, pertanto, del presente articolo, è quello di illustrare, sia fornendo un quadro dello stato dell’arte del settore, sia riportando alcuni dati di un simile impianto realizzato presso i Laboratori di Fisica Tecnica dell’Università degli Studi di Perugia, come la ricerca sia ad uno stato di sviluppo precompetitivo, e, quindi, prossimo alla sua evoluzione commerciale. STATO DELL’ARTE DELLE MACCHINE AD ASSORBIMENTO Grazie agli interessanti aspetti applicativi evidenziati, l’industria del settore ha cominciato a proporre sul mercato internazionale impianti frigoriferi ad assorbimento di piccola taglia (6 – 17 kW frigoriferi), espressamente progettati per essere alimentati ad energia solare. Attraverso un’approfondita ricerca di mercato si sono individuati i principali gruppi frigoriferi ad assorbimento in grado, allo stato attuale, di rispondere meglio alle esigenze del settore e di potersi affermare, quindi, nel mercato nei prossimi anni. In particolare, tra i sistemi frigoriferi ad assorbimento di piccola taglia, funzionanti a bassa temperatura, la ricerca offre poca scelta. Infatti, sistemi di limitata potenza e dimensione, in fase di studio, sono al momento in numero esiguo e privi di elementi informativi relativi alla loro effettive prestazioni in fase di esercizio per lunghi periodi in applicazioni reali. In tale ambito, si è scelto, pertanto, di confrontare solo i sistemi già in fase di sviluppo precompetitivo e quindi pronti ad una prossima commercializzazione. Gruppo I Tale gruppo, prodotto in Svezia (figura 2), ha un processo operativo che si basa su un ciclo di carico e scarico di due analoghi serbatoi, costituiti ciascuno da due scambiatori (reattore – condensatore; evaporatoreassorbitore) che, alternativamente, sono in grado di fornire o immagazzinare energia. Il fluido di lavoro è una soluzione H2O-LiCl.. Nella fase di carico l’acqua evapora nel reattore e condensa nello scambiatore superiore che funge da condensatore. Nella fase di scarico l’acqua evapora nello scambiatore superiore, che ora funge da evaporatore (fase utile), e ricondensa nel reattore che ora assorbitore. La macchina può essere utilizzata anche in inverno per il riscaldamento operando il ciclo inverso. Tale processo di tipo alternativo, tuttavia, sembra comportare delle complicazioni significative da un punto di vista impiantistico e di manutenzione. Modalità Estiva Invernale Capacità di immagazzinamento 56 kWh 76 kWh Potenza massima 10/20 kW 12,5/25 kW COP 68% 85% Tab.1 – Dati di targa della macchina svedese. Gruppo II Un secondo sistema, in sperimentazione presso la Technische Universität di Berlino [1] e attualmente in fase di produzione, è un classico gruppo frigorifero ad assorbimento il cui fluido di lavoro è H2O-LiBr. I relativi dati tecnici operativi sono riportati in tabella 2 Capacità nominale di refrigerazione Temperature (in-out) Sistema Portata acqua refrigerata Perdite di carico Sistema acqua calda Sistema di raffred damento Fabbisogn o elettrico Temperature (in-out) Portata Perdite di carico Temperature (in-out) Portata Perdite di carico Rete elettrica Pompa assorbitore Pompa refrigerante kW 8,8 10 °C 12-6 18-15 m3/s 3,61*10-4 8,05*10-4 mbar 350 °C 85-75 72-62 m3/s 3,33*10-4 3,33*10-4 mbar 200 °C 35-27 35-27 m3/s 7,22*10-4 7,22*10-4 mbar 320 V 230 V ~ 1 ph 50 Hz W 70 W 50 Tab.2 – Dati di targa del gruppo realizzato presso la Technische Universität di Berlino Fig.2 – Immagine della macchina svedese. Chiaramente, come emerge dalla figura 3, la potenza di caricamento aumenta al crescere della temperatura del fluido caldo di alimentazione e al diminuire della temperatura di ingresso dell’acqua di raffreddamento. Fig.3 – Potenza di caricamento in funzione della temperatura del fluido caldo di alimentazione e dell’acqua di reffreddamento (Ths). I dati di targa di tale gruppo frigorifero sono riportati in tabella 1. Tale gruppo, attualmente, sembra quello dalle prospettive applicative più interessanti per la semplicità dei sistemi idraulici e la possibilità di integrazione con un impianto di alimentazione solare. Anche dal punto di vista economico si riscontra, da una preliminare analisi economica, il miglior rapporto qualità – prezzo come costo di investimento iniziale per kW frigorifero prodotto. Tuttavia, tale sistema, se alimentato con energia solare, necessita di un collaudato sistema di controllo della concentrazione della soluzione di lavoro in quanto il LiBr può diventare causa di incrostazioni che possono compromettere il funzionamento duraturo del la macchina. Gruppo III Sempre di fabbricazione tedesca, si sta per affacciare sul mercato internazionale un gruppo ad assorbimento da 15 kW frigoriferi. Un sistema, pertanto, dalle prestazioni collaudate, che, comunque, richiede una potenza solare termica di alimentazione (21 kW) poco compatibile con il mercato del settore residenziale. Tale gruppo è costituito da due unità separate in cui alloggiano rispettivamente evaporatore-assorbitore e generatore-condensatore; all’interno della macchina si realizza il ciclo frigorifero ad assorbimento che utilizza come fluido di lavoro sempre acqua e bromuro di litio. I dati di targa sono riportati in tabella 3. Potenza frigorifera (kW) 15 COP 0,71 T ingresso (°C) 17,5 T uscita (°C) 11 Acqua refrigerata Portata (m3/h) 1,9 Perdita di carico (mbar) 350 Pressione nom. (bar) 6 Potenza assorbita (kW) 21 T ingresso (°C) 90 Acqua calda T uscita (°C) 80 Portata (m3/h) 2,0 Perdita di carico (mbar) 250 Pressione nominale bar 6 Pot. raffreddante (kW) 35 T ingresso (°C) 30 Acqua di T uscita (°C) 36 raffreddamento Portata (m3/h) 5 Perdita di carico (mbar) 900 Pressione nom. (bar) 6 Lunghezza (mm ca.) 1500 Dimensioni Larghezza (mm ca.) 7500 Altezza (mm ca.) 1600 Tab.3 – Dati di targa della macchina tedesca. Gruppo IV Un’unità frigorifera ad H2O-LiBr di potenza nominale inferiore a quelle elencate (tabella 4) è in fase di produzione dall’industria spagnola. È una macchina molto compatta e disponibile anche con sistema di dissipazione incorporato che elimina la necessità di sistemi di raffreddamento aggiuntivi. Circuito Temperatura Refriger.az Raffredd. 11 °C 42 °C 9 °C 47 °C ingresso macchina acqua Temperatura uscita macchina Portata (m3/s) 3,33*10-4 5,55*10-4 Perdite di carico 0,3 bar Circuito Apporto di calore al fonte generatore a 90°C 6,7 kW termica Temperatura in 90 0,4 bar ingresso (°C) Portata (m3/s) 3,33*10-4 Perdite di carico 0,2 (bar) CORRENTE MEDIA 1,2 CONSUMATA (A) POTENZA ELETTRICA 286 MEDIA (W) Tab.4 – Dati di targa della macchina spagnola. Fig. 4 – Macchina spagnola, accoppiamento motoremacchina. La particolarità di questa macchina risiede nel generatore dotato di un motore elettrico che, durante il ciclo di funzionamento, gira ad una velocità costante di 260 giri/min (figura 4). L’effetto indotto da tale rotazione determina il miglioramento del processo di trasferimento di massa e di calore; pertanto, crescendo l’efficienza del sistema, si riducono peso ed ingombro. Gruppo V Si tratta di un modello giapponese i cui dati di targa sono riportati in tabella 5. Particolarità del sistema è la completa assenza di organi meccanici in movimento al suo interno che determinano la totale indipendenza del processo frigorifero da un’alimentazione elettrica esterna, compromettendo, tuttavia, la resa del sistema stesso. Potenza Frigorifera ACQUA REFRIGERATA Temperatura di uscita Temperatura di entrata Portata Pressione Max all’Evaporatore ACQUA CALDA Temperatura di uscita Temperatura di entrata Portata Pressione Max al Generatore Fabbisogno termico ACQUA DI RAFFREDDAMENTO Temperatura di uscita Temperatura di entrata Portata Pressione Max circuito COP 17,4 [kW] 9 14 0,83 98 [°C] [°C] [l/s] [kPa] 82 [°C] 88 [°C] 1,157 [l/s] 295 [kPa] 29,1 [kW] 34,5 29,5 2,22 295 0,6 [°C] [°C] [l/s] [Pa] Tab. 5 – Dati di targa della macchina giapponese. In particolare, l’ indipendenza dall’alimentazione elettrica, ha reso interessante un’analisi approfondita dei propri processi interni in relazione a un sistema di alimentazione ad energia solare termica dove, il Coefficiente di prestazione (COP) del gruppo è dipendente unicamente dal rapporto della potenza frigorifera prodotta e la potenza termica di alimentazione impiegata. Pertanto, tale gruppo ad assorbimento è stato oggetto di studio presso i Laboratori di Fisica Tecnica dell’Università degli Studi di Perugia mediante la realizzazione di un apposito impianto sperimentale per l’alimentazione termica ad energia solare opportunamente monitorato con sistemi di acquisizione real-time. 2. 3. alimentazione diretta della macchina frigorifera senza accumulo; alimentazione dei ventilconvettori per il funzionamento invernale. Di seguito vengono descritte le diversa modalità di funzionamento dell’impianto. L’IMPIANTO SOLAR COOLING DELL’ UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA L’impianto ad assorbimento alimentato ad energia solare, realizzato presso i laboratori di Fisica Tecnica dell’Università degli Studi di Perugia [2][3], ha permesso in questi ultimi anni di poter valutare le prestazioni del gruppo frigorifero, di fabbricazione giapponese, al variare delle condizioni climatiche quali l’energia solare incidente e la temperatura media dell’aria esterna. Nel dettaglio, il sistema di captazione dell’energia solare è costituito da 15 collettori a tubi evacuati aventi una superficie effettiva di 30 m2. I collettori sono orientati verso Sud con una inclinazione di 20° rispetto all’orizzontale e disposti su tre stringhe da 5 moduli. Tale disposizione si è rivelata essere, in fase di progetto, caratterizzata dalle maggiori prestazioni e dalle minime perdite di carico del circuito. La circolazione d’acqua nel circuito solare è garantita da una coppia di pompe gemellari installate nel laboratorio nel tratto di tubazione subito a valle dello scambiatore. Lo schema del circuito solare è mostrato in figura 5. Fig. 6 – Impianto solare ad assorbimento dell’Università di Perugia; schema impianto. Fig.7 – Impianto solare ad assorbimento dell’Università di Perugia; foto del serbatoio di accumulo. Fig. 5 – Impianto solare ad assorbimento dell’Università di Perugia; schema del circuito solare. La miscela di acqua-glicole del circuito solare non può essere direttamente utilizzata per l’alimentazione della machina frigorifera; è presente quindi uno scambiatore di calore che permette lo scambio termico tra la miscela calda del circuito solare e l’acqua che verrà poi inviata alle differenti utenze: Come schematizzato in figura 6, Il calore ceduto dallo scambiatore viene accumulato in un primo serbatoio (S) di capacità pari a 600 litri. Tale serbatoio, a sua volta è collegato tramite un ulteriore circuito indipendente, a un secondo serbatoio (boiler B) di capacità superiore (1500 litri) in quanto dotato di un gruppo di resistenze elettriche da 30 kW per la fornitura di energia termica ausiliaria. Il sistema di accumulo descritto può lavorare in diverse modalità: 1. accumulo nel serbatoio e miscelamento con il boiler; Modalità 1. Accumulo nel serbatoio e miscelamento con il boiler In tale configurazione l’energia solare viene convogliata nel serbatoio di accumulo attraverso lo scambio termico nello scambiatore a piastre descritto. Due pompe gemellari (gruppo 1, pompe SC-S in figura 6) collegate in parallelo, permettono la circolazione di acqua tra il serbatoio di accumulo e lo scambiatore di calore. Un’ulteriore coppia di pompe gemellari (gruppo 2, pompa S-B in figura 6) consente il miscelamento tra serbatoio e boiler. L’accensione dei due gruppi è simultanea ed è regolata da una centralina in modo automatico quando nel serbatoio di accumulo si raggiunge una temperatura prefissata preimpostata manualmente. Nel caso in cui la temperatura del serbatoio scenda al di sotto di quella impostata tramite il termostato, le pompe (gruppo 1 e 2) si spengono automaticamente. L’acqua dal boiler, infine, può essere inviata alla macchina frigorifera grazie ad una terza pompa. Modalità 2. Alimentazione diretta della macchina frigorifera senza accumulo Nel caso in cui la temperatura dei collettori raggiunga un valore prestabilito, imposto nella centralina, un sistema di elettrovalvole permette di inviare il fluido uscente dagli scambiatori a piastre, direttamente al gruppo frigorifero, bypassando, quindi, il sistema di accumulo serbatoio – boiler (schema di figura 8). ANALISI DELLE PRESTAZIONI DELL’ IMPIANTO Si riportano in tabella 6 i risultati di una serie di prove compiute sull’impianto in diverse condizioni sia climatiche che di modalità di funzionamento. In ogni misura effettuata si è evidenziata una variabilità del tempo di accensione della macchina frigorifera dipendente dalla temperatura di alimentazione termica; occorre, infatti, un tempo di avvio superiore ai 30 minuti quando tale temperatura è al di sotto gli 88°C nominali. Lo stesso periodo di messa in esercizio si riscontra anche quando il periodo di inattività della macchina è superiore ai 3-4 giorni. Le prove effettuate hanno permesso di verificare la funzionalità dell’impianto e del sistema di acquisizione. Le varie modalità di funzionamento, infatti, sono oggetto di una continua analisi al fine di evidenziare la migliore configurazione operativa e, quindi, al fine di ottenere un ottimale sfruttamento della sorgente solare abbinata ad un minimo utilizzo delle resistenze elettriche e ad una maggiore resa frigorifera del gruppo ad assorbimento. Le prove future andranno, quindi, eseguite con varie impostazioni delle temperature dei termostati e diversi valori della temperatura dell’acqua refrigerante, ma soprattutto, cercando di mantenere quanto più possibile nei limiti delle condizioni atmosferiche e quindi della radiazione solare, condizioni operative delle varie prove reciprocamente confrontabili. Tuttavia, le analisi preliminari effettuate vedono un valore di prestazione energetica dell’impianto con valori medi giornalieri di COP compresi tra i 0,35 e i 0,46 (vedi tabella 6), valori questi inferiori allo 0,6 nominale ma comunque apprezzabili tenendo conto che sono ottenuti da un sistema di alimentazione solare che non garantisce potenze termiche costanti. Fig. 8 – Impianto solare ad assorbimento dell’Università di Perugia; schema di funzionamento in modalità 2. Alimentazione dei ventilconvettori per il funzionamento invernale Tale configurazione viene adottata per il riscaldamento invernale alimentando tre ventilconvettori di cui due da 3,5 kW ed uno da 9 kW (figura 9). Modalità 3. - . Fig. 9 – Impianto solare ad assorbimento dell’Università di Perugia; schema di funzionamento in modalità 3. Tipologia Mod. I Unico ambiente serbatoioboiler Mod. I Serbatoio e boiler termicamente separati Mod. II Solare diretto rad rad rad kWh totali Frazione T min T max Resistenze Solare min med max effettivamente solare totale °C °C kWh kWh W/mq W/mq W/mq % forniti all'impianto Orario COP 11.00-17.00 28 35 444 870 1109 40.2 58.9 85.2 69.2 0,45 11.00-17.00 27 37 232 910 1118 80.0 67.6 142.4 47.5 0,43 11.00-17.00 25 37 357 864 1126 38.0 68.9 106.9 64.5 0,43 15.00-18.00 27 38 289 640 837 nc 27.6 13.00-17.00 25 36 456 557 1073 - 14.3 14.3 100.0 0,41 11.00-17.00 25 33 289 965 1150 93.8 78.8 145.4 47.4 0,42 11.00-17.00 25 32 208 915 1269 43.1 64.5 107.6 59.9 0.40 11.00-17.00 28 30 464 906 1135 66.7 73.0 122.0 55.2 0,41 11.00-17.00 21 35 411 875 1186 79.4 65.2 144.6 45.1 0,42 - 73.4 73.4 100.0 0,38 100.0 0,37 11.45-17.00 11.50-14.30 27 35 167 695 1135 - 33.8 0,42 33.8 Tab. 6 - Dati energetici e climatici delle singole misurazioni effettuate. Pr oduzione te rmica impianto solare anni 2005 - 2006 Energia solare impiegata fabbisogno per gruppo ass SFI % kWh % 6000 100 5000 90 80 4000 70 60 3000 50 40 2000 30 20 1000 10 0 0 Novembre Ottobre Settembre Agosto Luglio Giugno Maggio Aprile Marzo Febbraio Gennaio Dicembre Novembre Ottobre Settembre Agosto Fig. 10 – Impianto solare ad assorbimento dell’Università di Perugia; efficienza dell’impianto in termine di Frazione solare SFI (%). In figura 10 viene riportata l’efficienza dell’impianto solare in valori percentuale di copertura (SFI) del fabbisogno energetico del gruppo frigorifero ad assorbimento. Dal grafico si evidenza, in particolare, come il gruppo abbia funzionato principalmente nei mesi di Giugno e Luglio, quando la domanda di climatizzazione dei Laboratori era maggiore (in Agosto i laboratori sono quasi per tutto il mese non operativi) e in tali periodi di massimo funzionamento si riscontrano i più elevati valori di frazione solare di copertura (superiori al 35%) sottolineando come le potenzialità maggiori del binomio tecnologico del solar cooling sono proprio di avere maggiori prestazioni quando si richiede maggiore potenza frigorifera. Infine,dalle analisi effettuate si è riscontrato come il gruppo ad assorbimento riesca a funzionare alimentato esclusivamente dall’energia solare durante le ore più calde della giornata (da 12:00 alle 16:00) con una potenza di circa 15 - 18 kW a circa 70°C con COP soddisfacenti (0,35). In particolare, nelle condizioni nominali di funzionamento del gruppo (in termini di potenze scambiate), i collettori riescono a fornire mediamente valori uguali e addirittura superiori a quelli preventivati coprendo frazioni solari anche superiori al 60%. I primi risultati si sono dimostrati incoraggianti per il proseguimento della ricerca visti i valori di COP e di SFI riscontrati. Conclusioni Nel presente lavoro si è effettuata un’analisi dello stato di avanzamento della ricerca verso sistemi frigoriferi ad assorbimento, alimentati ad energia solare termica, di piccola taglia, destinati al settore residenziale sottolineando come l’introduzione di tali sistemi nel mercato del condizionamento estivo siano ancora in una fase di sviluppo precompetitivo. Tuttavia, si prevede come tale fase sia prossima al termine e come le analisi condotte su tali sistemi, come quanto effettuato dall’Università degli Studi di Perugia, dimostrino che la tecnologia del Solar Cooling sia matura per diventare una valida risposta agli elevati consumi di energia elettrica per il condizionamento estivo e ai contestuali problemi di riduzione delle emissione di anidride carbonica. Riferimenti Bibliografici [1] F. Asdrubali, F. Ziegler, J. Albers, G. Baldinelli, A. Presciutti, S. Petersen; “Comparison with two similar solar driven absorption chillers for different values of solar radiations” 61° Congresso ATI, Solar Cooling, Perugia 15 Settembre 2006. [2] Albers J., Ziegler F., Asdrubali F., Investigation into the influence of the cooling water temperature on the operating conditions of the thermosyphon generators; Proc. of International Sorption Heat Pump Conference, Denver, USA, 20-22 June 2005. [3] Asdrubali F., An experimental plant to evaluate the performances of an absorption refrigerator, Proc. of International Congress on Refrigeration, Washington, D.C, 17-22 August 2003.