Il Sole La sorgente di energia dell’ecosfera Figura: Immagine del Sole nella lunghezza d’onda degli ultravioletti Dati fisici principali Descrizione massa raggio equatoriale tempo di rivoluzione temperatura superficiale temperatura del nucleo età Valore m = 1.99 · 1030 kg r = 6.960 · 108 m 30 giorni T = 5.8 · 103 K T = 1.5 · 107 K 4.5 miliardi di anni Calcolo della massa del Sole m a =G | Terra {z orb} | forza necessaria mTerra m d2 } {z forza di gravità d m =G 2 2 τ d 4π 2 d 3 m = · G τ2 4π 2 Per determinare la massa del Sole, che non può essere misurata direttamente, è necessario utilizzare la Legge di Gravitazione Universale. L’età del Sole I fossili più antichi ritrovati sulla Terra hanno un’età approssimativa di 3.5 miliardi di anni. Dato che non è ragionevole supporre che la Terra sia nata prima del Sole, dobbiamo ritenere che esso sia ancora più antico. Pertanto, durante un periodo di tempo enormemente lungo, il Sole è esistito e ha erogato la sua energia (sotto forma, principalmente, di radiazioni elettromagnetiche) e si pone così il problema di scoprire quali processi hanno permesso un flusso di energia così duraturo. L’equivalenza massa-energia La Teoria della Relatività Ristretta, formulata da Albert Einstein nel 1905, stabilisce che la luce si muove, rispetto a qualunque osservatore, alla velocità c = 2.998 · 108 m s La velocità della luce, che viene sempre indicata con c, è pertanto una costante universale. Questa costante gioca un ruolo fondamentale nell’equivalenza massa-energia, una delle conseguenze più importanti della Teoria dell Relatività: E = mc 2 Energia a riposo L’energia dell’elettrone La relazione E = mc 2 permette di determinare l’energia a riposo di una particella, ossia l’energia di una particella immobile rispetto ad un sistema di riferimento inerziale. Ad esempio l’energia di un elettrone a riposo è m 2 ∼ E = 9.108 · 10−31 kg · 2.998 · 108 = 8.2 · 10−14 J s Se riuscissimo, in qualche modo, ad annichilare (distruggere) un elettrone, la distruzione della sua massa libererebbe un’energia pari a 8.2 · 10−14 J. In questo senso i fisici si raffigurano la massa inerziale delle particelle come “energia congelata”. Energia a riposo Interpretazione L’energia a riposo può essere interpretata come il quantitativo di energia necessaria per costituire una data particella. Secondo la Teoria della Relatività l’energia di una particella in movimento è data dalla relazione E = mc 2 + Energia Cinetica Se la particella si muove ad una velocità molto più piccola di quella della luce l’energia cinetica si può calcolare, come di consueto, con la relazione Ecin = 21 mv 2 ; per particelle relativistiche, ossia che si muovono a velocità confrontabili con c, la formula necessaria è più complicata. Un’unita di misura per l’energia In Fisica Atomica e Subatomica le energia vengono misurate spesso in Elettronvolt (eV); questa unità di misura è definita come l’energia che acquista un elettrone quando attraversa una caduta di potenziale elettrico di 1 V. Ricordando che questa energia si può determinare con la relazione E = e4ϕ (e è la carica dell’elettrone, 4ϕ la differenza di potenziale) possiamo determinare il fattore di conversione tra eV e J: 1 eV = 1.6 · 10−19 C · 1 V = 1.6 · 10−19 J L’energia a riposo dell’elettrone, espressa in eV, vale E= 8.2 · 10−14 J ∼ = 0.5 MeV 1.6 · 10−19 J/eV Questa unità di misura, più piccola del Joule, è più comoda per il calcolo delle energie dei processi atomici e subatomici. Esercizi introduttivi 1. Determina, sia in Joule sia in Elettronvolt, l’energia a riposo di alcuni oggetti, ad esempio: 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 Il protone. Un filamento di DNA. Un globulo rosso. Un granello di sabbia. Il docente di fisica. Il pianeta Terra. 2. Quante lampadine da 100 W potresti mantenere illuminate per un giorno utilizzando l’energia prodotta dall’annichilazione di decilitro di acqua? Sistemi legati Quando due particelle si aggregano e costituiscono un sistema legato, si osserva un fenomeno che sembra violare il buon senso comune. Se due particelle, di masse mA e mB , si legano e formano una particella di massa m, l’energia del sistema è E = mA c 2 + mB c 2 + Elegame se consideriamo l’aggregato come una sola particella di massa m ed energia E = mc 2 e quindi Elegame c2 Dato che le energie di legame sono sempre negative, vediamo che l’equivalenza massa-energia implica che m < mA + mB , ossia la massa della particella composta è inferiore alla somma delle masse. m = mA + mB + Il difetto di massa Il difetto di massa assoluto è espresso dalla differenza 4m = mA + mB − m mentre il difetto di massa relativo è il rapporto Elegame 4m =− mA + mB (mA + mB ) c 2 nel mondo macroscopico il difetto di massa relativo è quasi sempre estremamente piccolo. Campo elettrico e campo gravitazionale Le due forze di legame più conosciute sono quella elettrica e quella gravitazionale. Le energie di legame corrispondenti sono q1 q2 d m1 m2 = −G d Eel = kel Egr Queste due formule ci permettono di valutare l’entità del difetto di massa in alcuni casi abbastanza semplici. Esercizi: difetto di massa 1. Determina il difetto di massa di alcuni sistemi binari: 1.1 Il sistema Terra-Sole. 1.2 L’atomo di Idrogeno 1 H . 2. La massa del deutone (il nucleo del deuterio, composto di due protoni) è md c 2 = 1.875.5919 MeV. Determina l’energia necessaria per scindere questo nucleo nei due costituenti elementari (i due protoni). Uno zoo di particelle nome protone antiprotone neutrone elettrone positrone neutrino antineutrino fotone simbolo p p̄ n e ē νe ν̄e γ massa (a riposo) 938.2592 MeV 938.2592 MeV 939.5527 MeV 0.5110 MeV 0.5110 MeV 0? 0? 0 carica +e −e 0 −e +e 0 0 0 Le particelle a massa nulla Se una particella ha massa nulla, può muoversi solo alla velocità della luce; per questo motivo per particelle come il fotone il concetto di energia a riposo non ha significato. Difetti di massa dei nuclei Completate, per esercizio, questa tabella che contiene dati relativi a cinque differenti nuclei atomici. Nucleo Deuterio Elio Litio Carbonio Ossigeno Simbolo D He Li C O Nucleoni pn 2p + 2n 3p + 4n 6p + 6n 8p + 8n Massa del nucleo 2.01419 4.00142 7.01658 12.0005 15.005 4m [MeV] Reazioni nucleari Come abbiamo visto il deutone d = np presenta un difetto di massa rispetto al sistema di due protoni. Possiamo allora scrivere, in prima battuta, la reazione di sintesi del deutone nella forma p + p → d + energia L’energia deve corrispondere al difetto di massa e manifestarsi sotto forma di energia cinetica di altre particelle che non abbiamo ancora individuato. Osserviamo che a sinistra abbiamo carica +2, mentre a destra carica +1, quindi questa reazione non rispetta la conservazione della carica. La reazione corretta è p + p → d + ē + ν L’energia cinetica complessiva del positrone e del neutrino corrisponde proprio al difetto di massa. Principi di conservazione Le reazioni nucleari devono sempre rispettare alcuni principi di conservazioni, tra i quali ci limiteremo a considerare i due che abbiamo già utilizzato: 1. Conservazione dell’energia. 2. Conservazione della carica elettrica. La conservazione della carica ci permette di bilanciare le reazioni, mentre la conservazione dell’energia ci permette di determinare l’energia liberata o assorbita nel processo. Reazioni di fusione nel Sole Nel Sole la sorgente di energia è costituita da diverse catene di reazioni nucleari. Le due principali sono la combustione dell’idrogeno e il ciclo del carbonio e dell’azoto. Con queste reazioni il sole sintetizza elementi pesanti a partire elementi leggeri e libera energia sotto forma di fotoni e di neutrini.