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Marilyn
Inviato da Francesca Caruso
martedì 22 maggio 2012
Titolo: Marilyn
Titolo originale: My Week with Marilyn
Gran Bretagna: 2011. Regia di: Simon Curtis Genere: Drammatico Durata: 99'
Interpreti: Michelle Williams, Kenneth Branagh, Eddie Redmayne, Judi
Dench, Zoë Wanamaker, Philip Jackson, Emma Watson, Dominic Cooper, Derek
Jacobi, Miranda Raison, Julia Ormond, Dougray Scott, Pete Noakes
Sito web ufficiale: www.myweekwithmarilynmovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 01/06/2012
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Intimo
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Chi non conosce Marylin Monroe, l’attrice, la cantante, la modella, la produttrice, la stella hollywoodiana, che risplende
ancora oggi? È l’icona, il mito immortale da amare, ammirare e venerare. Marylin, però, non è solo questo, dietro la donna
di spettacolo c’è molto di più: c’è la donna che pochissime persone hanno conosciuto veramente e c’è quel talento che è
stato sottovalutato e, forse, anche mal sfruttato da chi le è stato vicino e l’ha consigliata.
Questo film rappresenta una piccola ma sostanziale esplorazione in un passaggio della sua vita, del suo animo, oltre il
palcoscenico.
“Marylin” esce l’1 giugno 2012, giorno della sua nascita, e racconta l’attrice e la donna durante le riprese de “Il principe e la
ballerina”.
È l’estate del 1956 quando la star hollywoodiana arriva in Inghilterra per girare il film di e con Sir Lawrence Olivier. I
problemi tra i due non si fanno attendere. Solo il ventitreenne Colin Clark, terzo assistente del regista, riesce a
comprendere Marylin, che instaurerà col ragazzo un legame intimo, facendola sentire meno sola e spaesata. Colin
diventerà per una settimana la cosa migliore che le potesse capitare.
Quello tratteggiato dal regista Simon Curtis è un ritratto intimo e molto personale della donna, vista attraverso gli occhi di
Colin Clark, che l’ha vissuta in prima persona. La pellicola è tratta dal libro di Clark “My week with Marylin” (La mia
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settimana con Marylin, edizioni Mondadori), secondo racconto molto intenso su un particolare periodo della vita della
Monroe.
Il primo libro si intitola “Il principe la ballerina e io” e parla degli svariati problemi sorti durante le riprese del film, causati
principalmente dalla mancanza di comunicazione e comprensione tra le due star: i famosi ritardi di Marylin e la sua
dipendenza dai farmaci non aiutano il carattere conservatore di Olivier, che spera con la Monroe di recuperare terreno
come attore cinematografico.
Curtis unisce alcuni elementi del primo al secondo libro portando alla luce una donna vulnerabile, fragile, bisognosa
d’amore, desiderosa di comprensione, con la paura costante di essere abbandonata.
Non manca quello che gli altri pensano di lei, facendone un quadro sincero e delicato.
Marylin Monroe, insicura del suo talento, aveva colto l’occasione di lavorare con un grande attore come Olivier per
mostrare al mondo le sue doti. Aveva bisogno di un amico e lo ha trovato in Clark, che ha saputo starle accanto come
nessun altro in quel momento.
La storia si svolge nell’arco di un mese e il regista è riuscito a mettere in rilievo egregiamente i diversi volti di Marylin:
l’attrice, la donna spaesata e vulnerabile ed Elsie, il personaggio del film di Olivier. Un lavoro altrettanto eccellente è stato
fatto da colei che la interpreta, Michelle Williams.
L’attrice ha saputo calarsi perfettamente nella parte, cogliendo le diverse sfumature del personaggio e facendole
percepire allo spettatore. Ha studiato i movimenti, la gestualità e le espressioni del viso per ricreare l’unicità di Marylin, la
sua interpretazione le è valsa una nomination agli Oscar 2012 come Miglior Attrice.
Il suo sguardo vale più di tante parole.
Ad interpretare Sir Lawrence Olivier è stato chiamato Kenneth Branagh, il quale ha trasposto sullo schermo lo stato
d’animo dell’attore, che aveva paura di essere dimenticato dal grande pubblico cinematografico, col nuovo che avanzava.
La sceneggiatura di Adrian Hodges mostra con riguardoso rispetto e affetto tutti i protagonisti, delineandone i pro e i
contro senza eccessi.
Buona parte della pellicola è stata girata ai Pinewood Studios, gli stessi usati per “Il principe e la ballerina”. Alcune scene
sono state effettuate alla Parkside House, la casa in cui la Monroe ha alloggiato durante l’estate del ‘56.
Ogni aspetto di “Marylin” regala un punto di vista inedito, dolce e tenero, non della star che è diventata un’icona, ma di una
giovane donna alle prese con i suoi demoni interiori, che sopra ogni altra cosa voleva essere amata e dimostrare di
essere brava in ciò che faceva.
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