Potere di mercato: il monopolio e il monopsonio

Potere di mercato
Monopolio e Monopsonio
Sommario
• Confronto Monopolio e Concorrenza perfetta
• Massimizzazione del profitto e determinazione del
prezzo
• Costo del Monopolio in termini di benessere
• Una regola empirica per la determinazione del
prezzo
• Origine del potere monopolistico
• Monopolio e politica economica
• Monopsonio
Monopolio
• Un’impresa è un monopolio se . . .
. . . è l’unico venditore di un prodotto.
. . . il suo prodotto non ha buoni sostituti.
. . . può influenzare il prezzo di mercato del
proprio bene.
1
Monopolio e concorrenza
Monopolista
 E’ l’unico produttore
 Ha una curva di domanda inclinata verso
il basso
 E’ un price maker cioè determina il prezzo
 Riduce il prezzo per aumentare le vendite.
Monopolio e concorrenza
Impresa concorrenziale
E’ una dei tanti produttori.
Ha una curva di domanda orizzontale.
E’ un price taker cioè prende il prezzo come
dato
Vende qualsiasi quantitativo allo stesso prezzo.
Il ricavo di un monopolista
• Ricavo medio
RT/Q = RMe = P
• Ricavo marginale
RT/Q = RM
Il ricavo marginale non è uguale al prezzo
come nel caso della concorrenza perfetta.
2
Ricavo totale, medio e marginale di
un’impresa monopolistica
Quantità
Prezzo Ricavo totale Ricavo medio Ricavo marginale
Q
P
0
1
2
3
4
5
6
7
8
11
10
9
8
7
6
5
4
3
RT=PxQ
0
10
18
24
28
30
30
28
24
RMe=RT/Q RM=RT/Q
—
10
9
8
7
6
5
4
3
—
10
8
6
4
2
0
–2
–4
Ricavo marginale di un monopolista
• Il ricavo marginale di un monopolista è
sempre inferiore al prezzo del bene che
produce.
La curva di domanda è inclinata verso il
basso.
Per vendere una quantità superiore del bene,
l’impresa deve offrirlo a un prezzo più basso.
Ricavo marginale di un monopolista
Quando il monopolista aumenta la quantità venduta,
sortisce due effetti sul ricavo totale (P x Q).
Es. se impresa aumenta di 1 unità la quantità
 L’effetto produzione - aumento della quantità
provoca un aumento del ricavo: 1xP
 L’effetto prezzo - l’aumento della quantità di 1 unità,
poiché curva di domanda inclinata verso il basso, fa
diminuire il prezzo.
3
Ricavo marginale di un monopolista
L’effetto prezzo
Se il monopolista aumenta la quantità di 1 unità, il prezzo
diminuisce per tutte le unità vendute e non solo su
quella aggiuntiva, si avrà perciò un minore ricavo pari a
Q
Quindi
P
Q
RM  P  Q
P
Q
Effetto
prezzo
Effetto
produzione
(-)
(+)
Ricavo marginale di un
monopolista
• La curva del ricavo marginale giace sempre al
di sotto della curva di domanda.
Domanda e ricavo marginale di un
monopolista
Prezzo
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
Domanda
(ricavo medio)
1
2
3
4
5
6
7
8 Quantità d’acqua
4
Domanda e ricavo marginale di un
monopolista
Prezzo
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
Domanda
(ricavo medio)
Ricavo
marginale
1
2
3
4
5
6
7
8 Quantità d’acqua
Sommario
 Confronto Monopolio e Concorrenza perfetta
• Massimizzazione del profitto e determinazione del
prezzo
• Costo del Monopolio in termini di benessere
• Una regola empirica per la determinazione del
prezzo
• Monopolio e politica economica
• Monopsonio
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
• Un monopolista massimizza il profitto
producendo la quantità per cui il ricavo
marginale è uguale al costo marginale.
• Il monopolista usa la curva di domanda per
individuare il prezzo che i consumatori sono
disposti a spendere per ogni data quantità di
bene.
5
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
Costo
marginale
Costo medio totale
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
Costo
marginale
Costo medio totale
A
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
6
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
1. L’intersezione della curva
del ricavo marginale con
quella del costo marginale
determina la quantità che
massimizza il profitto ...
Costo medio totale
A
Costo
marginale
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
1. L’intersezione della curva
del ricavo marginale con
quella del costo marginale
determina la quantità che
massimizza il profitto ...
Costo medio totale
A
Domanda
Costo
marginale
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
2. …e la curva di domanda
individua il prezzo coerente
con tale quantità.
B
Prezzo di
monopolio
1. L’intersezione della curva
del ricavo marginale con
quella del costo marginale
determina la quantità che
massimizza il profitto ...
Costo medio totale
A
Domanda
Costo
marginale
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
7
Differenza tra impresa concorrenziale e
impresa monopolistica
• Per un’impresa concorrenziale, il prezzo è
uguale al costo marginale
P = RM = CM
• Per un’impresa monopolistica, il prezzo è
maggiore del ricavo marginale
P > RM = CM
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
Costo medio totale
Costo medio
totale
Domanda
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
E
B
Profitto di
monopolio
Costo medio
totale D
Costo medio totale
C
Domanda
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
8
Il profitto del monopolista
• Il monopolista riceverà profitti finché il prezzo
è maggiore del costo medio totale.
Un esempio
Costo di produzione: C(Q) = 50 + Q2
Domanda: P(Q) = 40 – Q
La parte (a) mostra il ricavo totale R, il costo
totale C e il profitto, vale a dire la differenza
tra i primi due.
La parte (b) mostra il ricavo medio e
marginale e il costo medio e marginale.
Il livello di produzione che massimizza il
profitto è Q* = 10, ossia il punto in cui il
ricavo marginale è equivalente al costo
marginale. A questo livello di produzione,
l’inclinazione della curva del profitto è zero e
le curve del ricavo totale e del costo totale
hanno la stessa pendenza.
Il profitto per unità è €15, la differenza tra il
ricavo medio e il costo medio. Poiché si
producono 10 unità, il profitto totale è pari a
€150.
Sommario
 Confronto Monopolio e Concorrenza perfetta
 Massimizzazione del profitto e determinazione del
prezzo
• Costo del Monopolio in termini di benessere
• Una regola empirica per la determinazione del
prezzo
• Origine del potere monopolistico
• Monopolio e politica economica
• Monopsonio
9
Il costo del monopolio in termini di
benessere
• Il monopolio porta ad un’allocazione
inefficiente delle risorse e all’incapacità di
massimizzare il benessere economico totale.
• Il monopolista produce meno della quantità
socialmente efficiente di prodotto.
Il costo del monopolio in termini di
benessere
• Nel momento in cui un monopolista pratica un
prezzo superiore al costo marginale, alcuni
potenziali consumatori si trovano nella
condizione di valutare il bene più del costo
marginale, ma meno del prezzo di monopolio
e decidono di non acquistarlo.
La perdita secca
• Poiché il monopolista applica un prezzo
superiore al costo marginale, si crea un
differenziale tra la disponibilità a pagare del
consumatore e il costo del produttore.
 Questo differenziale provoca una caduta della
quantità prodotta al di sotto del livello socialmente
ottimale.
10
La perdita secca
Prezzo
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
Ricavo
marginale
Quantità di
monopolio
0
Domanda
Quantità
efficiente
Quantità
Equilibrio di monopolio
• Il livello di produzione che massimizza il
profitto del monopolista è inferiore a quello di
concorrenza perfetta
• Il monopolista applica un prezzo superiore al
Costo Marginale: alcuni consumatori decidono
di non acquistare il bene, pur attribuendogli
un valore superiore al costo marginale.
La perdita secca
Prezzo
Perdita
secca
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
Ricavo
marginale
0
Quantità di
monopolio
Quantità
efficiente
Domanda
Quantità
11
Ricerca della rendita
• Il costo sociale del potere monopolistico può
superare la perdita secca se l’impresa adotta
un comportamento di ricerca della rendita:
investire denaro in attività socialmente
improduttive (es. attività lobbistiche,
pubblicitarie e attività legali per contrastare
antitrust) per acquisire, mantenere o
esercitare un monopolio.
Esempio
• Impresa monopolistica con seguente curva di
domanda
P=100-0.01Q
• Funzione di costo
CT=50Q+30000
Determinare Q, P e profitto.
Determinare la perdita secca.
Sommario
 Confronto Monopolio e Concorrenza perfetta
 Massimizzazione del profitto e determinazione del
prezzo
 Costo del Monopolio in termini di benessere
• Una regola empirica per la determinazione del
prezzo
• Origine del potere monopolistico
• Monopolio e politica economica
• Monopsonio
12
Una regola empirica per la
determinazione del prezzo
RM  P  Q
 Q P 
P
 P  P

Q
 P Q 
 1 

RM  P  P
 ED 
1
ED
• ED elasticità della domanda per l’impresa
Una regola empirica per la
determinazione del prezzo
Max profitto: RM = CM
 1 

CM  P  P
 ED 
P  CM
1

P
ED
Ricarico sul costo
marginale (mark-up)
come % del prezzo
Deve essere
uguale all’inverso
di ED
Una regola empirica per la determinazione del
prezzo
Il monopolista pratica un prezzo superiore al CM. Ma di
un importo inversamente proporzionale all’elasticità
della domanda.
 CM


P  
 1  (1 / ED ) 
Esprimendo il prezzo come ricarico sul CM
13
Una regola empirica per la determinazione
del prezzo
• Se la domanda è estremamente elastica, Ed è un
valore negativo grande in valore assoluto e il prezzo
sarà molto vicino al costo marginale.
Es. CM=10
ED=-2
P=10/(1-0.5)=20
ED=-4
P=10/(1-0.25)=13
• Il monopolista non produrrà mai una quantità che si
trovi sulla porzione anelastica della curva di
domanda, ovvero dove Ed <-1.
Se Ed=-0.5 1/Ed=-2 : Se l’impresa diminuisce la quantità
del 10% si ha un aumento del prezzo del 20% e i
ricavi aumentano del 10%, al Monopolista conviene
ridurre la produzione
Misurazione del potere monopolistico
In che modo possiamo misurare il potere monopolistico al fine di confrontare
un’impresa con un’altra?
Ricordiamo : per l’impresa concorrenziale, il prezzo è uguale al costo
marginale; per l’impresa con potere monopolistico, il prezzo è superiore al
costo marginale.
● Indice Lerner del potere monopolistico Misura del potere monopolistico
calcolato come eccedenza di prezzo sul costo marginale divisa per il prezzo.
In termini matematici:
L = (P – CM)/P
Ricordando che:
P  CM
1

P
ED
L’ indice di Lerner può anche essere espresso in termini di elasticità della
domanda che affronta l’impresa.
L = (P – CM)/P = –1 /Ed
Spostamenti nella domanda
Nel mercato monopolistico non esiste alcuna curva di offerta: in altri termini,
non esiste una relazione uno a uno tra il prezzo e la quantità prodotta.
La scelta di produzione del monopolista dipende non solo dal costo marginale,
ma anche dalla forma della curva di domanda.
Di conseguenza, gli spostamenti della domanda non descrivono le serie di prezzi
e quantità che corrispondono a una curva di offerta concorrenziale, ma al
contrario possono portare a variazioni di prezzo senza variazioni della
produzione, a variazioni della produzione senza variazioni di prezzo o a variazioni
di entrambi.
Gli spostamenti della curva di domanda solitamente determinano variazioni sia
del prezzo, sia della quantità. Un’industria concorrenziale fornisce una specifica
quantità a ogni livello di prezzo, mentre non esiste una tale relazione per il
monopolista che, in base allo spostamento della curva di domanda, potrebbe
offrire quantità diverse al medesimo prezzo oppure la stessa quantità a prezzi
diverse.
14
SPOSTAMENTI NELLA DOMANDA
L’effetto di un’imposta
Origini di potere monopolistico
Da indice di Lerner, minore è l’elasticità della curva di domanda, maggiore è il potere
monopolistico dell’impresa. Il determinante ultimo del potere monopolistico è,
pertanto, l’elasticità della domanda dell’impresa.
L’elasticità della domanda di un’impresa è determinata da tre fattori:
1. L’elasticità della domanda di mercato. Poiché la domanda dell’impresa è elastica
almeno quanto quella di mercato, l’elasticità della domanda di mercato limita il
potenziale di potere monopolistico.
2. Il numero di imprese presenti nel mercato. Se sono presenti molte imprese, è
improbabile che una qualsiasi di esse sia in grado di influire in modo significativo sul
prezzo.
3. L’interazione tra le imprese. Anche se nel mercato sono presenti solo due o tre
imprese, ciascuna di esse non sarà in grado di incrementare con profitto il prezzo se
la concorrenza è aggressiva e ogni impresa tenta di acquisire la massima quota di
mercato possibile.
15
L’elasticità della domanda di mercato
Se è presente un’unica impresa, un monopolista puro, la sua
curva di domanda sarà quella di mercato. In questo caso, il grado
di potere monopolistico dell’impresa dipende interamente
dall’elasticità della domanda di mercato.
Quando diverse imprese sono in concorrenza tra loro, l’elasticità
della domanda di mercato stabilisce un limite inferiore
all’elasticità della domanda di ciascuna impresa, in valore
assoluto.
L’elasticità di una specifica impresa dipende dal modo in cui
quest’ultima si pone in concorrenza con un’altra, e l’elasticità
della domanda di mercato limita il potere monopolistico dei
singoli produttori.
Esempio
Negli anni ’70 e nei primi anni ’80 l’OPEC ha potuto
aumentare i prezzi del greggio oltre il costo marginale di
produzione perché la domanda di petrolio è piuttosto
anelastica (almeno nel breve periodo). Poiché la
domanda di altri beni quali caffè, cacao, alluminio e
rame è molto più elastica, i tentativi da parte dei
produttori di fare cartello e aumentare i prezzi in questi
mercati sono in larga misura falliti. In ogni caso,
l’elasticità della domanda di mercato costituisce un
limite al potere monopolistico dei singoli produttori.
Il numero delle imprese
A parità di altre condizioni, il potere monopolistico di ciascuna
impresa decresce con l’aumentare del numero di imprese.
Quando poche imprese sono responsabili della maggior parte
delle vendite in un mercato, diremo che tale mercato è
altamente concentrato.
● Barriera
all’entrata
nuovi concorrenti.
Condizione che ostacola l’ingresso di
Le barriere all’entrata vengono generate da tre cause :
Possesso di una risorsa chiave
Diritto esclusivo concesso per legge.
Elevate economie di scala
16
Monopolio delle risorse
• La proprietà esclusiva di una risorsa chiave che
non può essere prontamente duplicata è una
causa potenziale di monopolio.
Monopolio naturale
• Un settore è un monopolio naturale se una
singola impresa può fornire il bene o il servizio
all’intero mercato a costi inferiori rispetto a
quelli di due o più imprese.
• A causa delle economie di scala, la dimensione
minima efficiente dell’impianto di un’impresa è
così grande che solo una impresa può fornire il
bene efficientemente.
In quali situazioni si verifica?
La natura del prodotto e/o l’estensione del
mercato sono tali da non consentire a
più di un’impresa di beneficiare
dell’economie di scala.
17
Esempi di Monopolio Naturale
Le aziende che forniscono gas, acqua, elettricità,
servizi telefonici, radiotelevisivi, trasporti
pubblici, ecc.
Per queste imprese il costo delle strutture fisse è di
solito molto alto, mentre la sola gestione del
servizio è poco costosa.
Monopoli legali
• Le leggi sui brevetti e sui diritti d’autore
sono le maggiori risorse dei monopoli
legali.
• Il monopolio si crea perché
l’amministrazione pubblica offre a un
singolo operatore il diritto esclusivo di
vendere un particolare bene in un
determinato mercato.
L’interazione tra le imprese
Le imprese potrebbero competere in modo aggressivo,
costringendosi l’un l’altra a tagliare i prezzi per catturare una
maggiore quota di mercato, oppure potrebbero non competere
molto, ma anzi tendere a colludere (in violazione delle leggi
antitrust), accordandosi per limitare la produzione e aumentare i
prezzi.
A parità di altre condizioni, il potere monopolistico è minore
quando le imprese competono in modo aggressivo e maggiore
quando cooperano. Poiché un aumento dei prezzi concertato
invece che adottato dalle singole imprese offre più probabilità di
ottenere un profitto, la collusione può generare un considerevole
potere monopolistico.
18
L’interazione tra le imprese
Ricordiamo che il potere monopolistico di un’impresa cambia
spesso nel tempo, con il variare delle sue condizioni operative
(domanda di mercato e costo), del suo comportamento e di quello
dei concorrenti. Occorre dunque pensare al potere monopolistico
in un contesto dinamico.
Inoltre, il potere monopolistico reale o potenziale nel breve
periodo può rendere un’industria più competitiva nel lungo
periodo: notevoli profitti a breve termine possono indurre nuove
imprese a entrare nell’industria, riducendo così il potere
monopolistico nel lungo periodo.
Effetti carenza di concorrenza
• Il livello di produzione è minore di quello
economicamente efficiente
• Per i venditori non concorrenziali è di solito
conveniente rifiutarsi di vendere delle unità
del bene che avrebbero un valore marginale
per gli acquirenti maggiore del costo
marginale per i venditori, perché in questo
modo riuscirebbero a ottenere un prezzo più
alto per le unità vendute.
Forme di mercato non perfettamente
concorrenziali
• Oligopolio: una struttura di mercato dove
sono presenti pochi venditori che offrono
prodotti tra loro molto simili o identici
• Concorrenza monopolistica: una struttura di
mercato dove sono presenti molti venditori
che offrono un prodotto simile ma non
identico.
19
Sommario
 Perché esistono i monopoli.
 Confronto Monopolio e Concorrenza perfetta
 Massimizzazione del profitto e determinazione del
prezzo
 Costo del Monopolio in termini di benessere
 Una regola empirica per la determinazione del prezzo
 Origine del potere monopolistico
• Monopolio e politica economica
• Monopsonio
Monopolio e politica economica
Il legislatore risponde al problema del monopolio in
uno di questi modi:
1. Cercando di stimolare la concorrenza nei settori
monopolistici.
2. Regolamentando il comportamento delle imprese
monopolistiche.
3. Trasformando alcuni monopoli privati in imprese
pubbliche.
Stimolare la concorrenza
1. Il governo può compiere e sostenere normative
antitrust per creare un mercato più competitivo.
Obiettivi
•
Tutelare la libertà economica
•
Controllare il potere economico e politico legato ai
monopoli
•
Migliorare l’efficienza allocativa
20
Regolamentazione
1. Il governo può regolamentare i prezzi che il
monopolista chiede.
•
 L’allocazione delle risorse sarà efficiente se il
prezzo eguaglierà il costo marginale.
Problema nell’applicazione del principio di
uguaglianza di prezzo e costo marginale.
 Il prezzo è inferiore al costo medio totale e
l’impresa subisce una perdita.
Perché non si può applicare P=CM
Prezzo
Costo medio totale
Costo marginale
Domanda
0
Quantità
Uguaglianza tra prezzo e costo
marginale
Prezzo
Costo medio totale
Prezzo
regolamentato
Costo marginale
Domanda
0
Quantità
regolamentata
Quantità
21
Uguaglianza tra prezzo e costo
marginale
Prezzo
Costo
medio totale
Costo medio totale
Prezzo
regolamentato
Costo marginale
Domanda
0
Quantità
Quantità
regolamentata
Uguaglianza tra prezzo e costo
marginale
Prezzo
Costo
medio totale
Prezzo
regolamentato
Perdita
Costo medio totale
Costo marginale
Domanda
0
Quantità
regolamentata
Quantità
Regolamentazione dei prezzi di un monopolio
naturale
22
Regolamentazione
• A causa della generale discesa del CMeT, il CM è
sempre al di sotto del CMeT.
• Se impresa operasse in assenza di
regolamentazione produrrebbe Qm al Pm.
• Se regolamentazione P=Pc impresa non
coprirebbe il CMeT.
• Migliore alternativa P=Pr in corrispondenza del
quale CMeT=P
Proprietà pubblica
• L’amministrazione pubblica può trasformare i
monopoli in imprese pubbliche.
• Si impone P = CM e si copre la perdita di
gestione tramite trasferimenti pubblici, i cui
importi sono prelevati con le imposte
Monopsonio
• Monopsonio è un mercato in cui è presente
un singolo acquirente.
• Come il monopolista ha di fronte l’intera curva
di domanda di mercato, il monopsonista ha di
fronte l’intera curva di offerta del mercato.
• Il monopsonista può decidere di pagare
qualunque prezzo, sapendo che pagando un
prezzo più basso implica una quantità più
bassa.
23
Monopsonio
• Come il monopolista è vincolato dalla curva di
domanda di mercato, un monopsonista nella
sua scelta prezzo-quantità è vincolato dalla
curva di offerta del mercato.
Monopsonio
• Nel decidere quale quantità di un bene
acquistare, l’acquirente incrementa il numero
di unità fino a quando il valore dell’ultima,
valore marginale, è uguale al costo dell’unità
stessa, spesa marginale.
• In concorrenza perfetta, il prezzo pagato per il bene,
spesa media, è uguale alla spesa marginale.
• Quando acquirente ha potere monopsonistico, la
spesa marginale è maggiore della spesa media.
Monopsonio
marginale beneficio aggiuntivo derivante dall’acquisto
di una unità in più di un bene
● Valore
● Spesa
marginale Costo aggiuntivo sostenuto per acquistare
una unità in più di un bene.
● Spesa
media
Prezzo pagato per unità di un bene.
24
Acquirente concorrenziale
Venditore concorrenziale
Monopsonio
La curva di offerta di mercato è la curva di spesa media SM
del monopsonista.
Poiché la spesa media è inclinata positivamente, il
monopsonista paga un più alto prezzo per tutte le unità
acquistate quando compra una unità in più.
La spesa marginale, il costo addizionale per l’acquisto di una
unità in più, eccede il prezzo.
SpesaM arg  P  Q
P
Q
La curva di spesa marginale giace sopra la curva di spesa
media.
Monopsonio
Il monopsonista acquista la quantità Q*m, dove si intersecano
la spesa marginale e il valore marginale (domanda):
Spesa Marginale=Valore marginale
Il prezzo pagato per unità P*m si ricava quindi dalla curva di
spesa media (offerta).
In un mercato concorrenziale, prezzo e quantità Pc e Qc sono
entrambi più alti; si trovano al punto in corrispondenza del
quale si intersecano la spesa media (offerta) e il valore
marginale (domanda).
25
Acquirente monopsonistico
Spesa Marginale(S’)
=
Valore Marginale (V’)
Monopsonio e Monopolio a confronto
Il monopolista produce dove il ricavo marginale
interseca il costo marginale. Il ricavo medio supera il
ricavo marginale, perciò il prezzo corrispondente
supera il costo marginale.
Il monopsonista acquista fino al punto in
corrispondenza del quale la spesa marginale
interseca il valore marginale. La spesa marginale
supera la spesa media, perciò tale valore marginale
supera il prezzo.
Monopsonio e monopolio a confronto
26
Monopsonio: Offerta elastica e anelastica
Il potere monopsonistico, cioè la capacità di un
acquirente di influire sul prezzo di un bene, dipende
dall’elasticità dell’offerta.
Quando l’offerta è elastica, come in (a), la spesa
marginale e la spesa media non differiscono di
molto, perciò il prezzo è vicino a quello che
prevarrebbe in un mercato concorrenziale.
Si verifica il contrario se la domanda è anelastica,
come in (b).
Il potere monopsonistico
Offerta elastica
Offerta anelastica
Origini di potere monopsonistico
Elasticità dell’offerta di mercato
Se nel mercato è presente un solo acquirente – un monopsonista puro – il suo
potere monopsonistico è determinato interamente dall’elasticità dell’offerta di
mercato. Se l’offerta è molto elastica, il potere monopsonistico è ridotto e
l’essere l’unico acquirente offre uno scarso guadagno.
Numero di acquirenti
Quando il numero di acquirenti è molto grande, nessuno di essi può avere molta
influenza sul prezzo. Così ciascun acquirente affronta una curva di offerta
estremamente elastica, perciò il mercato è quasi completamente concorrenziale.
Interazione tra gli acquirenti
Se gli acquirenti in un mercato competono in modo aggressivo, rilanceranno il
prezzo avvicinandosi al valore marginale del prodotto,di conseguenza avranno un
potere monopsonistico scarso. D’altro canto, se concorrono in modo meno
aggressivo, o sono addirittura in collusione tra di loro, i prezzi non saranno
rilanciati più di tanto e il grado di potere monopsonistico degli acquirenti potrebbe
essere elevato quanto quello che avrebbe un unico acquirente.
27
I costi sociali del potere monopsonistico
Monopsonio: Perdita secca
Il rettangolo e i triangoli colorati mostrano la
variazione di surplus dell’acquirente e del venditore
quando si passa da prezzo e quantità concorrenziali,
Pc e Qc, a prezzo e quantità monopsonistici, Pm e
Qm.
Poiché prezzo e quantità sono inferiori, vi è un
aumento di surplus dell’acquirente (consumatore)
dato da A − B.
Il surplus del produttore scende di A + C, perciò vi è
una perdita secca rappresentata dai triangoli B e C.
Monopolio bilaterale
Monopolio bilaterale Mercato con un unico venditore e un
unico acquirente.
È difficile prevedere quali prezzo e quantità prevarranno in un
monopolio bilaterale. L’acquirente e il venditore si trovano
entrambi in una situazione di negoziazione.
Il regime monopolistico bilaterale è raro. Sebbene sia comunque
presente un certo grado di potere di trattativa, è opportuno
applicare in questo caso un principio sommario: il potere
monopolistico e il potere monopsonistico tendono a neutralizzare
l’uno l’altro. In altre parole, il potere monopsonistico degli
acquirenti riduce l’effettivo potere monopolistico dei venditori e
viceversa.
28
ESEMPIO 10.5
Potere monopsonistico nell’industria manifatturiera
degli Stati Uniti
Il ruolo del potere monopsonistico è stato analizzato in uno
studio statistico per determinare la misura in cui le variazioni
di prezzo dei margini prezzo-costo potevano attribuirsi alle
variazioni del potere monopsonistico.
Questo studio ha scoperto che il potere monopsonistico
degli acquirenti aveva un effetto importante sui margini prezzo-costo dei venditori.
Nelle industrie in cui solo quattro o cinque acquirenti sono responsabili di tutte le
vendite o quasi, i margini prezzo-costo dei venditori sarebbero in media inferiori di
10 punti percentuali rispetto a industrie paragonabili in cui le vendite fossero
suddivise tra centinaia di acquirenti.
Ogni importante produttore automobilistico degli Stati Uniti acquista generalmente
una singola parte di ricambio da almeno tre, e spesso una decina di fornitori.
Per una parte di ricambio speciale, un’unica società automobilistica potrebbe essere
il solo acquirente.
Di conseguenza, le società automobilistiche hanno un notevole potere
monopsonistico. Non sorprende il fatto che i produttori di parti di ricambio e
componenti abbiano generalmente scarso o nessun potere monopolistico.
Sommario
 Confronto Monopolio e Concorrenza perfetta
 Massimizzazione del profitto e determinazione del
prezzo
 Costo del Monopolio in termini di benessere
 Una regola empirica per la determinazione del
prezzo
 Origine del potere monopolistico
 Monopolio e politica economica
 Monopsonio
Esercizi
• Es. 4, 5 p. 374; 6 escluso pto c, 7; 15 a, b, c;
14; 18 a p. 376.
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Studio sul libro
• Pindyck e Rubinfeld: Cap. 10 (escluso,
“L’impresa con più impianti”).
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