RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE
Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno
Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini
Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l.
CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA"
LIVORNO
PROGETTO ESECUTIVO
RELAZIONE GENERALE
R G E N
Serie
ARCHITETTONICO/STRUTTURALE
Progetto Architettonico
Servizi Tecnici
Responsabile
arch. Alessia LORENZI
Collaboratore/i
arch. Sara SENSERINI
arch. Vincenzo D’AUREA
Responsabile
Progetto Strutturale
Ing. Leonardo PAOLINI
SERTEC S.A.S.
Società Cooperativa a Mutualità Prevalente per il Recupero e la Valorizzazione dei Beni
Culturali e del Paesaggio
C.C.I.A.A. di Firenze n. 341614 Albo Naz. Soc. Cooperative A103228 Sez. Cooperative a
Mutualità Prevalente Cat. Cooperative di Produzione e Lavoro
File
Data
Pagine
A576-LIVORNO-DOGANA DELL'ACQUA-RGEN
Mag 2013
67
Commessa
A 7 5 6
Data
Descrizione
Redatto
Verificato
Approvato
A
08/05/2013
RIESAME
V. D’Aurea/
A. Lorenzi
A. Lorenzi
B
13/05/2013
EMISSIONE
V. D’Aurea
A. Lorenzi
A. Lorenzi
C
D
E
F
© 2013, Cooperativa Archeologia - Firenze
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CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA"
RELAZIONE GENERALE
Sommario
1 PREMESSA 2 2 INQUADRAMENTO GENERALE 3 2.1 INQUADRAMENTO STORICO 2.2 CONSIDERAZIONI MATERICO‐COSTRUTTIVE 2.2.1 FRONTE SUD 2.2.2 FRONTE NORD 2.2.3 GLI AMBIENTI INTERNI 3 7 7 11 13 3 DESCRIZIONE DEL DEGRADO 15 3.1 LE NAVATE LATERALI 3.1.1 DEGRADO MATERICO 3.1.2 DEGRADO STRUTTURALE 3.1.2.1 Le Navate Laterali 3.2 GLI AMBIENTI INTERNI 3.2.1 DEGRADO MATERICO 3.2.2 DEGRADO STRUTTURALE 15 15 19 20 22 22 26 4 RESTAURO STRUTTURALE 31 4.1 FILOSOFIA DI INTERVENTO 4.2 CANTIERIZZAZIONE 4.3 PULITURA 4.3.1 PULITURA MECCANICA MANUALE 4.3.2 PULITURA MEDIANTE IDROLAVAGGIO ED IDROSABBIATURA CONTROLLATA 4.4 RIFORMAZIONE DELLA CONTINUITÀ MURARIA 4.4.1 LESIONI DI PICCOLA E MEDIA AMPIEZZA 4.4.2 LESIONI DI GRANDE AMPIEZZA 4.5 INIEZIONI 4.6 DEMOLIZIONI SELETTIVE 4.7 STILATURA DEI GIUNTI 4.8 SPILLATURE DI VINCOLO 4.9 ADEGUAMENTO PUNTELLATURA ESISTENTE 4.10 RICOSTRUZIONE VOLTA 31 32 32 32 32 33 33 33 33 34 35 35 36 36 COOPERATIVA ARCHEOLOGIA
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CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA"
RELAZIONE GENERALE
1 PREMESSA
L’edificio denominato “DOGANA DELL’ACQUA”, sito nel territorio del Comune di Livorno, sarà
interessato da un intervento di riqualificazione che riguarderà la bonifica dell’intero sito, con
conseguente rifunzionalizzazione, ed il recupero delle strutture storiche sopravvissute all’ultimo
conflitto mondiale ed alle modifiche successive. A tal fine è necessario effettuare alcune
considerazioni circa lo stato di fatto dei resti dell’edificio interessato dall’intervento, al fine di
comprenderne natura e stato di conservazione. L’ottimo lavoro di scavo e ripulitura dei resti,
condotto sotto la supervisione di un archeologo, ha permesso di riportare alla luce una parte
considerevole dell’edificio, permettendo una lettura soddisfacente di quelli che sono i dissesti e lo
stato di conservazione generale del manufatto.
La presente relazione si compone di macro-capitoli, che riguardano l’inquadramento generale dal
punto di vista materico e strutturale, la descrizione del degrado, gli interventi di consolidamento.
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2 INQUADRAMENTO GENERALE
2.1 INQUADRAMENTO STORICO
La costruzione della Dogana d'acqua risale agli anni Trenta dell'Ottocento, periodo in cui il
granduca Leopoldo II di Toscana ordinò la realizzazione di una nuova cinta daziaria per ampliare
l'area del porto franco di Livorno, e fu completata nel 1841. Ci troviamo di fronte a un mirabile
esempio di archeologia industriale, una struttura che possiamo considerare unica nel suo genere,
progettata da un architetto, Carlo Reishammer, le cui opere furono a lungo dimenticate, fino alla
riscoperta critica degli ultimi decenni. La struttura era una costruzione in pietra di “macigno”
termine antichissimo e popolare, usato per indicare un’arenaria caratteristica della Toscana e di
regioni limitrofe come Liguria, Emilia Romagna, Lazio. La struttura era a tre navate, sotto due delle
quali (navata Est e navata Ovest) venivano a mescolarsi, grazie alla realizzazione di due darsene,
una interna e una esterna, le acque del canale dei navicelli, posto in comunicazione con il fosso
reale che circondava la città. La via fluviale, che sboccava nell'Arno, era particolarmente usata per
i traffici con Pisa e Firenze; per favorire e rendere più agevoli le operazioni doganali, delle tre
navate, quelle laterali erano adibite una all'arrivo, l'altra alla partenza delle merci, mentre quella
centrale era adibita a banchina di carico e scarico. Come dice la guida di Pietro Volpi (1846), “i due
canali sono muniti di rispettivi e comodi marciapiedi per il discarico e visita delle merci sdaziabili e
quant'altro”. Al di sopra della struttura voltata descritta, un edificio in muratura con copertura di
legno, un grande magazzino per lo stoccaggio e lo smistamento delle merci.
Purtroppo tutta la struttura versa in pessime condizioni di conservazione, soprattutto a causa dei
devastanti bombardamenti dell'ultima guerra mondiale, che ridussero la Dogana d'acqua a un
cumulo di macerie. Nel Dopoguerra, inoltre, i resti dell'edificio furono ulteriormente demoliti per la
realizzazione di un magazzino industriale, ubicato sul ponte dove poggiava il fabbricato storico. Il
riempimento individuato nel corso delle indagini sotto la soletta di cemento è pertinente proprio
all'ultima fase di demolizione dell'edificio storico: questo materiale inerte venne, infatti, utilizzato
per livellare i numerosi vuoti presenti all'interno della struttura, uno dei quali dovuto al crollo
dell'arcata centrale del ponte.
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Figura 1: La Dogana dell’Acqua, pianta. Tratto da D. Matteoni – “Pasquale Poccianti e l’Acquedotto di Livorno”
(1992)
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Figura 2: Sezione della Dogna dell’Acqua. Tratto da A. Manetti, “Delle opere eseguite per l’ingrandimento della
città e porto di Livorno” (1844)
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Figura 3: Dogana dell’Acqua, vista al di fuori della città; immagini d’epoca. Tratto da B. Leonardini “Itinerario
Labronico” (1989)
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2.2 CONSIDERAZIONI MATERICO-COSTRUTTIVE
Dell’intero edificio della Dogana, gli eventi storici e le trasformazioni urbane ci hanno consegnato
solo il piano inferiore, a tre navate, mentre quello superiore è andato completamente perduto e la
sua descrizione deriva soltanto dai documenti ritrovati durante l’indagine bibliografica.
La parte inferiore dell’edificio, quella al livello dei canali, è stata oggetto di scavi durante i mesi
passati. Sono state riportate alla luce le strutture residuali e sono state asportate tutte le macerie
ed i detriti che riempivano i vani, dovuti ai crolli dei bombardamenti ed alle trasformazioni
successive, che hanno comportato il tombamento definitivo di tutta la struttura, effettuato con un
solettone di calcestruzzo cementizio armato.
Dal punto di vista costruttivo, si tratta di un ambiente a tre navate, voltato a botte, con accessi
mediante scale che interrompono la continuità della botte con ambienti coperti a crociera.
Dal punto di vista materico, invece, si tratta di un edificio in muratura, realizzato con diversa
tipologia di materiali.
2.2.1
Fronte Sud
I fronti esterni dell’edificio sono ben descritti nelle illustrazioni e foto storiche che si sono
conservate fino ad oggi. Grazie a queste testimonianze è più facile anche l’interpretazione dei
segni che sono materialmente giunti fino a noi.
Le arcate esterne del fronte sud dell’edificio, quelle relative alle navate laterali dell’ambiente
inferiore e le relative volte, sono note a tutta la comunità livornese. Esse, infatti, sono poste a
protezione dei canali navigabili attigui all’edificio della dogana ed ad esso funzionali, e sono da
sempre rimasti attivi, dal punto di vista della navigazione da parte di piccole imbarcazioni, che non
si è mai interrotto.
Il fronte sud e quello verso la città e presenta tre arcate a tutto sesto, due delle quali navigabili,
quelle estreme, l’altra, quella centrale, risulta occlusa, in quanto corrisponde al vano interno della
dogana vera e propria.
Tale fronte, essendo completamente a vista, è esteticamente molto curato, presentando un
bugnato in pietra con bugne di dimensioni notevoli. Le arcate sono sottolineate da conci disposti in
maniera radiale, che ne evidenziano la ghiera a tutto sesto. Anche tutto il resto del fronte è trattato
con bugne di dimensioni ragguardevoli.
Le arcate convergono verso le pile della costruzione, che terminano con una base lapidea più
ampia e con conci di diverso materiale (la pietra si presenta bianca, più chiara e compatta rispetto
a quella delle bugne). Tale base ha una forma rastremata, come la maggior parte dei ponti storici,
in modo da ridurre al minimo le pressioni dello scorrere delle acque dei canali.
La parete di tamponamento dell’arco, invece, attualmente si presenta come una muratura mista,
realizzata con conci lapidei e mattoni e presenta tracce di intonaco.
L’intradosso delle volte, a tutto sesto, invece, è esteticamente meno curato, essendo meno in vista
e si presenta come una muratura in mattoni facciavista. Anche il basamento, che all’esterno è
configurato con una base lapidea, è qui risolto con l’utilizzo di mattoni.
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Figura 4: vista della parte sud dell’edificio
Figura 5: vista della parte sud dell’edificio
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Figura 6: particolare del bugnato dell’arcata
Figura 7. Particolare del basamento rastremato della pila
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Figura 8: particolare dell’intradosso delle volte dei canali
Figura 9: particolare dell’intradosso delle volte dei canali
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2.2.2
Fronte Nord
Una sorte diversa, invece, ha avuto il fronte nord, tipologicamente simile a quello sud, ma con
caratteristiche estetico-formali differenti. Dalle caratteristiche maggiormente monumentali,
presenta, esattamente come l’altro, una configurazione a tre navate, con quella centrale non
navigabile, al contrario di quelle laterali. Il trattamento bugnato della facciata ricorda l’altro fronte,
ma la ghiera a sesto acuto delle arcate laterali, sottolineato anche qui da un bugnato radiale,
aumenta l’altezza delle arcate stesse e conferisce loro un aspetto maggiormente imponente. La
navata centrale, a differenza del lato sud, presenta un aspetto parallelepipedo, con iscrizione e
finestre rettangolari a sviluppo verticale. Il corpo centrale, inoltre, si innalza al di sopra delle navate
laterali, conferendo all’edificio un aspetto basilicale. La copertura è realizzata con un tetto di legno,
con manto in elementi di laterizio, a padiglione nella parte centrale.
Il fronte esterno è trattato con una muratura mista, che alterna il mattone facciavista a fasce di
pietra bugnata, mentre il fronte interno e completamente in muratura di mattoni.
Quello che rimane attualmente di tutto questo impianto sono le arcate laterali ed una porzione di
muratura circostante. Completamente crollata la parte centrale, resistono solo le ghiere lapidee
degli ingressi ai canali della dogana.
Attualmente, quindi, la situazione è precaria e testimoniata da un molo tra i due canali ancora
navigabili, che termina, a nord con le suddette arcate ed a sud con gli ambienti residuali della
dogana. Tale molo è oggi utilizzato per l’attracco di piccole imbarcazioni, i cui proprietari accedono
da una scala posizionata sul ponte che permette il superamento dei canali.
La vegetazione infestante, che trova ampio spazio in un ambiente umido e poco frequentato,
completa il quadro della situazione attuale.
Dal punto di vista dei materiali utilizzati, le considerazioni non sono dissimili da quelle già espresse
per l’altro fronte. Elementi lapidei a formare la ghiera delle arcate ed a sottolinearne il sesto acuto,
muratura facciavista in mattoni per tutto il resto.
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Figura 10: il fronte nord, foto storica
Figura 11: il fronte nord come si presenta oggi
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2.2.3
Gli Ambienti Interni
Senza dubbio maggiore interesse suscitano gli ambienti interni, da poco riportati alla luce grazie
agli scavi per la riqualificazione della zona della dogana. I lavori di liberazione hanno restituito un
ambiente che ha conservato integri i segni della storia, leggibili sulle murature e dai crolli
desumibili dall’analisi delle strutture. Si tratta della parte inferiore della navata centrale, rimasta
nascosta agli occhi della comunità per circa cinquant’anni, costituita da un ambiente voltato a
botte, il cui accesso, simmetrico, è dato da scale laterali che portano al piano superiore e danno
l’accesso ai canali laterali.
È un ambiente unico, rettangolare lungo, coperto da una volta a botte in parte crollata. L’imposta
della volta coincide con il lastricato in pietra serena.
Dal punto di vista materico, si tratta di una costruzione in muratura, che presenta crolli e
rifacimenti. Il pavimento, invece, è un basolato in pietra serena. In corrispondenza delle scale di
accesso, invece, è presente una muratura in blocchi di pietra di macigno, a rinforzare la spalla
delle aperture nella volta a botte.
Il tamponamento in corrispondenza del fronte sud è realizzato mediante una muratura povera
mista in laterizio ed elementi lapidei.
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Figura 12: la navata centrale della Dogana
Figura 13: la navata centrale della Dogana
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3 DESCRIZIONE DEL DEGRADO
Come ampiamente riferito in precedenza, la struttura della Dogana dell’Acqua ha subito un forte
processo di degrado, dovuto al bombardamento durante l’ultima guerra mondiale prima ed ai
rimaneggiamenti degli anni successivi, poi. È necessario, quindi, partire da queste considerazioni,
per poter formulare ipotesi di degrado credibili e verificabili, sia per quanto riguarda l’aspetto
materico, che per quanto concerne l’aspetto strutturale.
3.1 LE NAVATE LATERALI
3.1.1
Degrado Materico
Realizzate in mattoni facciavista, le condizioni termo-igrometriche, l’esposizione solare ed agli
agenti atmosferici in genere hanno provocato una situazione di degrado materico importante, dalle
manifestazioni evidenti.
Da sottolineare, la situazione di degrado maggiore delle zone di bagnato-asciutto, in
corrispondenza dell’imposta della volta.
Di seguito, si riportano le principali forme di degrado materico riscontrate, facendo ricorso alla
terminologia Normal 1-88.
Alterazione cromatica: alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più
parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value), saturazione (chroma). Può
manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o
localizzate.
Le cause dell’alterazione cromatica sono da addebitare ai biodeteriogeni, agli inquinanti
atmosferici, ma soprattutto all’umidità presente, che è il veicolo privilegiato attrerso il quale si
sviluppano, ad esempio, i biodeteriogeni. È alquanto esteso e si presenta sotto forma di
annerimento della superficie.
Concrezione: deposito compatto generalmente formato da elementi di estensione limitata,
sviluppato preferenzialmente in una sola direzione non coincidente con la superficie lapidea.
Talora può assumere forma stalattitica o stalagmitica.
È una forma di degrado estesa, molto ben visibile e dai contorni, a volte, “spettacolari”. Le cause
più frequenti che danno origine alla concrezione sono le infiltrazioni di acqua protratte nel tempo,
con migrazione e mineralizzazione dei sali. Naturalmente, in una condizione come questa,
l’assorbimento capillare delle acque del canale nella parte inferiore e l’infiltrazione delle acque
meteoriche dalla parte superiore creano le condizioni ideali per la manifestazione delle
efflorescenze saline.
Crosta: strato superficiale di alterazione del materiale. Di spessore variabile, è duro, fragile e
distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore. Può
distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o
pulverulento.
Le manifestazioni di questo tipo di degrado sono piuttosto evidenti e sono causate da ossidazione
di elementi metallici presenti, scarsa circolazione di aria, residui della combustione di oli derivanti
dal petrolio (non si dimentichi che il canale è utilizzato giornalmente da imbarcazioni a motore).
Deposito Superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere,
terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al
materiale sottostante.
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La particolare natura del manufatto favorisce l’accumulo di depositi superficiali, sia a causa della
scabrosità superficiale, sia a causa della mancanza di circolazione di aria e ad all’azione dilavante
della pioggia, che, seppure dannosi in taluni casi, favoriscono un certo grado di eliminazione del
fenomeno. È esteso a tutta la superficie.
Disgregazione: decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime
sollecitazioni meccaniche.
È un fenomeno tipico degli elementi porosi, a forte gelività, direttamente esposti agli agenti
atmosferici. Oltre alla gelività, le cause più frequenti risultano essere i biodeteriogeni, le radici delle
piante superiori, le infiltrazioni di acqua. È un fenomeno abbastanza diffuso su tutta la superficie.
Efflorescenza: formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino,
pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la
cristallizzazione può avvenire anche all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle
parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di cripto efflorescenza o sub-efflorescenza.
Evidente su tutta la superficie presa in esame, questa forma di degrado è dovuta alla continua
umidità e presenza di acqua, la cui infiltrazione o il cui assorbimento per capillarità dà origine al
fenomeno.
Esfoliazione: degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più
strati superficiali subparalleli fra loro (sfoglie).
Diretta conseguenza della gelività e porosità del materiale, è causata dalla presenza di carbonato
di calcio, che crea croste superficiali che tendono a staccarsi. Non è da sottovalutare anche
l’azione di microrganismi ed il movimento dell’acqua all’interno del substrato, con tutto ciò che
questo significa.
Fessurazione: degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità nel
materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.
Presente in modo significativo, ma non preoccupante, il fenomeno fessurativo dei laterizi è dovuto
principalmente al dissesto dell’apparato murario di supporto.
Incrostazione: deposito stratiforme, compatto e generalmente aderente al substrato, composto da
sostanze inorganiche o da strutture di natura biologica.
Dovuto principalmente ala presenza di biodeteriogeni, è un fenomeno presente in modo
considerevole.
Patina biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo, aderente alla superficie e di evidente
natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita
prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio, ecc..
Dovuta alla presenza costante di umidità, è presente maggiormente nelle zone umide, ma non
manca anche su altri punti della superficie.
Polverizzazione: decoesione che si manifesta con la caduta spontanea del materiale sotto forma
di polvere o granuli.
È il degrado che si manifesta a causa della caduta dello strato superficiale del materiale, che lascia
scoperta una porzione indebolita, che si disgrega. È causata dall’azione di microrganismi ed è una
conseguenza diretta della cristallizzazione dei sali.
Presenza di Vegetazione: locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante.
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Sebbene in forma sporadica, la vegetazione infestante è documentabile e presente, sia sotto
forma di piante superiori che inferiori.
Scagliatura: degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso
in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie, costituite
generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente
e disomogeneo. Al di sotto possono essere presenti efflorescenze o patine biologiche.
Tale forma di degrado è dovuta alla presenza di umidità nelle murature ed è mediamente diffusa
su tutta la superficie della volta.
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Figura 14: navata laterale, esempio di degrado materico
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RELAZIONE GENERALE
3.1.2
Degrado Strutturale
Il degrado strutturale dell’edificio è diretta conseguenza delle vicende storiche che lo stesso ha
subito. Rilevante e bisognoso di interventi mirati, il degrado strutturale si manifesta sotto forma di
lesioni e deformazioni, a volte evidenti, a volte nascoste, ma mai di facile interpretazione. Prima di
esprimere le considerazioni circa i dissesti, è opportuno chiarire il lessico che si utilizza:
 lesione: le lesioni, o cerniere plastiche, sono soluzioni di continuità all’interno del pannello
murario, causate da perturbazioni esterne. Esse si originano per dissipare le tensioni
accumulate. Sono caratterizzate da due elementi, il ventre, punto di origine della lesione e
punto di massima ampiezza, e gli apici, i vertici delle lesioni.
 deformazione: modifica della forma originaria del manufatto oggetto di indagine.
Infine, prima di procedere all’analisi del dissesto strutturale, è utile fare un breve accenno al
funzionamento degli edifici in muratura ed alle loro caratteristiche peculiari.
Le strutture in muratura hanno da sempre dimostrato una considerevole durata nel tempo. Esse
rispondono alle azioni di disturbo, quali piccoli cedimenti del terreno di fondazione, eventi sismici,
forti pressioni esercitate dal vento o da esplosioni, con lo sviluppo di fessurazioni, scarsamente
significative dal punto di vista strutturale, ma tali da modificare l’intero schema reagente. Anche
nella configurazione variata la struttura continua ad assolvere la sua originaria funzione e, allo
stesso tempo, è in grado di reagire ad ulteriori azioni esterne, senza altri cambiamenti nelle proprie
condizioni.
La caratteristica peculiare degli edifici greci, romani, bizantini, romanici e gotici sta nel fatto che
alcuni di essi continuano tuttora ad esistere. Piccole lesioni sono comparse naturalmente e talvolta
grandi catastrofi si sono verificate, ma, nel complesso, tali strutture sono da considerarsi
estremamente stabili.
È conveniente, quanto prudente, considerare un edificio in muratura come un assemblaggio di
pietre a secco, alcune squadrate altre no, poste una sull’altra in modo tale da fornire una struttura
stabile. La malta può essere usata per riempire gli interstizi; tuttavia essa può essere debole fin
dall’inizio o può subire un degrado progressivo con il tempo e, pertanto, il suo contributo può
essere trascurato ai fini della resistenza della costruzione. La stabilità dell’insieme è assicurata,
infatti, dalla compattezza sotto il peso dei vari elementi; si può avere uno stato generale di
compressione, ma solamente una minima trazione può essere sopportata.
In particolare, la forma della costruzione, sia che si tratti di un semplice arco come di una
cattedrale gotica, sarà mantenuta attraverso il collegamento interfacciale degli elementi.
Inoltre, gli sforzi interni di compressione, dovuti al peso proprio, possono essere pensati come uno
stato particolare di precompressione della muratura, tale da garantire la stabilità globale e
permettere alle forze non agenti verticalmente di trasmettersi, all’interno della muratura, senza
produrre trazioni o scorrimenti.
In particolare, dato l’edificio in esame, notevole importanza riveste il comportamento statico
dell’arco, struttura utilizzatissima sin dall’antichità.
La funzione dell’arco è quella di sovrastare un’apertura ed è realizzato da elementi compressi
definiti conci. Tale conformazione strutturale può subire notevoli varianti a seconda dell’utilizzo,
della posizione geografica nella quale è concepito, a seconda del periodo storico. È una struttura
definita spingente, a causa delle sollecitazioni che induce sui piedritti, le strutture che lo
sostengono, che devono essere contraffortate per evitare che si creino cerniere all’interno dell’arco
stesso, pregiudicandone la stabilità.
Per concludere, si può asserire che una struttura in muratura è una struttura in cui tutti gli elementi
sono compressi e la resistenza a trazione è da considerare pari a zero. Le forze in gioco che
garantiscono stabilità e resistenza sono attrito e peso.
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3.1.2.1 Le Navate Laterali
Sebbene non siano evidenti cedimenti fondali e l’apparecchio murario sia ben congegnato, sono
presenti lesioni di notevole estensione ed ampiezza, segno di una sofferenza strutturale
importante, ma che non desta preoccupazione più di tanto. La presenza di polvere e di bordi
arrotondati, infatti, lascia presumere che le lesioni siano datate e che siano, ormai, inattive. Ciò
significa che l’edificio, dopo le perturbazioni che hanno provocato il dissesto, ha naturalmente
ritrovato uno stato di equilibrio, che gli permette di sopravvivere.
Importante è l’assenza di deformazioni, significativamente più pericolose delle lesioni, e di crolli.
Le cause del dissesto sono da ricercarsi nei bombardamenti che l’edificio ha dovuto subire e nei
relativi seguenti assestamenti. Non sono presenti, infatti, fenomeni significativi di cedimento dei
piedritti o di rotazione degli stessi o altri indizi che facciano supporre altro tipo di origine del
dissesto.
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Figura 15: navata laterale, esempio di lesione
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3.2 GLI AMBIENTI INTERNI
Particolarmente problematica è la situazione degli ambienti interni, quelli più significativamente
investiti dagli eventi e che portano i segni più evidenti dei dissesti. Dalle testimonianze ritrovate e
dai segni su murature e pavimenti, si suppone che la deflagrazione, di cui le fonti storiche parlano
relativamente a questo edificio, sia avvenuta in corrispondenza del fronte sud. In questa porzione
di edificio, infatti, si notano ricostruzioni e deformazioni del pavimento, oltre ad annerimento delle
pareti.
3.2.1
Degrado Materico
Il degrado materico, anche se questo è un ambiente non in diretto contatto con l’acqua dei canali,
risente fortemente della presenza degli stessi. Di seguito, le principali forme di alterazione.
Alterazione cromatica: alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più
parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value), saturazione (chroma). Può
manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o
localizzate.
Le cause dell’alterazione cromatica sono da addebitare ai biodeteriogeni, agli inquinanti
atmosferici, ma soprattutto all’umidità presente, che è il veicolo privilegiato attraverso il quale si
sviluppano, ad esempio, i biodeteriogeni. È alquanto esteso e si presenta sotto forma di
annerimento della superficie.
Alveolizzazione: degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensione
variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso
particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli
si può usare il termine “alveolizzazione a cariatura”.
Sebbene non molto diffuso, è un fenomeno presente su alcuni conci lapidei ed è degno di nota. È
dovuto principalmente alla pressione disgregatrice esercitata dalla pressione di cristallizzazione dei
sali all'interno dei pori del materiale lapideo, che favoriscono la creazione di una crosta superficiale
esterna, più dura e compatta rispetto al materiale lapideo, che tende a staccarsi e cadere,
lasciando scoperta una porzione di materiale, più debole e decoesa.
Concrezione: deposito compatto generalmente formato da elementi di estensione limitata,
sviluppato preferenzialmente in una sola direzione non coincidente con la superficie lapidea.
Talora può assumere forma stalattitica o stalagmitica.
È una forma di degrado non molto estesa. Le cause più frequenti che danno origine alla
concrezione sono le infiltrazioni di acqua protratte nel tempo, con migrazione e mineralizzazione
dei sali. Naturalmente, in una condizione come questa, l’assorbimento capillare delle acque del
canale nella parte inferiore e l’infiltrazione delle acque meteoriche dalla parte superiore creano le
condizioni ideali per la manifestazione delle efflorescenze saline.
Crosta: strato superficiale di alterazione del materiale. Di spessore variabile, è duro, fragile e
distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore. Può
distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o
pulverulento.
Le manifestazioni di questo tipo di degrado sono piuttosto evidenti e sono causate da ossidazione
di elementi metallici presenti, residui della combustione di oli derivanti dal petrolio.
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Deposito Superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere,
terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al
materiale sottostante.
Visto il tombamento del manufatto per lungo tempo, è uno dei degradi più estesi.
Disgregazione: decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime
sollecitazioni meccaniche.
È un fenomeno tipico degli elementi porosi, a forte gelività, direttamente esposti agli agenti
atmosferici. Oltre alla gelività, le cause più frequenti risultano essere i biodeteriogeni, le radici delle
piante superiori, le infiltrazioni di acqua. È un fenomeno abbastanza diffuso su tutta la superficie.
Efflorescenza: formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino,
pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la
cristallizzazione può avvenire anche all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle
parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di cripto efflorescenza o sub-efflorescenza.
Questa forma di degrado è dovuta alla continua umidità e presenza di acqua, la cui infiltrazione o il
cui assorbimento per capillarità dà origine al fenomeno. È presente, ma non in modo massiccio.
Esfoliazione: degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più
strati superficiali subparalleli fra loro (sfoglie).
Diretta conseguenza della gelività e porosità del materiale, è causata dalla presenza di carbonato
di calcio, che crea croste superficiali che tendono a staccarsi. Non è da sottovalutare anche
l’azione di microrganismi ed il movimento dell’acqua all’interno del substrato, con tutto ciò che
questo significa. Fenomeno mediamente diffuso su tutta la superficie.
Fessurazione: degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità nel
materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti.
Presente in modo significativo, ma non preoccupante, il fenomeno fessurativo, che investe
soprattutto i laterizi dei laterizi, è dovuto principalmente al dissesto dell’apparato murario di
supporto.
Incrostazione: deposito stratiforme, compatto e generalmente aderente al substrato, composto da
sostanze inorganiche o da strutture di natura biologica.
Dovuto principalmente ala presenza di biodeteriogeni, è un fenomeno mediamente presente.
Macchia: alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della
superficie; è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame,
sostanza organiche, vernici).
In corrispondenza della deflagrazione dell’ordigno bellico sono presenti ampie macchie nere,
dovute all’esplosione stessa ed alla successiva combustione.
Patina biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo, aderente alla superficie e di evidente
natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita
prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio, ecc..
Dovuta alla presenza costante di umidità, è presente maggiormente nelle zone umide, ma non
manca anche su altri punti della superficie.
Polverizzazione: decoesione che si manifesta con la caduta spontanea del materiale sotto forma
di polvere o granuli.
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È il degrado che si manifesta a causa della caduta dello strato superficiale del materiale, che lascia
scoperta una porzione indebolita, che si disgrega. È causata dall’azione di microrganismi ed è una
conseguenza diretta della cristallizzazione dei sali.
Presenza di Vegetazione: locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante.
Sebbene in forma sporadica, la vegetazione infestante è documentabile e presente, sia sotto
forma di piante superiori che inferiori.
Scagliatura: degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso
in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie, costituite
generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente
e disomogeneo. Al di sotto possono essere presenti efflorescenze o patine biologiche.
Tale forma di degrado è dovuta alla presenza di umidità nelle murature ed è mediamente diffusa
su tutta la superficie della volta.
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Figura 17: ambiente interno, degrado materico
Figura 18: ambiente interno, degrado materico
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3.2.2
Degrado Strutturale
Descrivere il degrado strutturale dell’ambiente voltato interno è come fare un salto indietro nel
tempo, ricostruendo l’edificio dai brandelli di muratura ritrovati durante lo svuotamento. La
configurazione iniziale, come più volte ripetuto, prevedeva un ambiente unico voltato a botte, con
accessi laterali mediante scale coperte a crociera nei punti di intersezione con la botte.
L’esplosione ha creato crolli e lesioni diffuse, che saranno di seguito analizzate ed interpretate.
Come detto in precedenza, si suppone che l’esplosione sia avvenuta a sud, in corrispondenza di
una deformazione del pavimento. Tale deformazione, anomala per un basolato, può essere causa
diretta della deflagrazione e del crollo conseguente ad essa e il peso dei detriti ha infossato il piano
pavimentale. In corrispondenza di questa zona si nota la presenza di una ricostruzione di una
porzione della volta, presumibilmente crollata a causa dell’esplosione. L’onda d’urto provocata
dalla deflagrazione, la cui entità ci è sconosciuta, ha provocato, nell’ambiente interrato, una forte
deformazione di tutto l’apparecchio strutturale che, dai segni presenti, sembra essersi sollevato ed
essere ricaduto con violenza su se stesso. Parte dell’apparecchio murario ha resistito, parte no,
crollando al suolo (volta a botte centrale). Le lesioni e le deformazioni presenti, infatti, sebbene
oggetto di numerose ipotesi alternative, non sono giustificabili con nessun altro tipo di
perturbazione esterna. Le fondazioni sono ben solide e non presentano segni di cedimento, gli
appoggi della volta non hanno subito rotazioni, le spalle delle aperture che danno origine alle scale
sono rinforzate con blocchi di macigno. Dal punto di vista statico, dunque, sembra essere tutto
perfettamente funzionante. Occorre una forte perturbazione esterna, estranea all’edificio stesso,
per poter giustificare un così accentuato stato di degrado.
Le lesioni più significative sono posizionate subito sopra l’imposta della volta, lungo i giunti di
malta, ad andamento orizzontale, su entrambe le pareti, in corrispondenza della chiave di volta sul
lato sud, parallele alla direttrice, parallele alla generatrice, in corrispondenza del lato nord. Sono
tutte di media ampiezza ed elevata estensione in lunghezza.
Le deformazioni, invece, riguardano le porzioni di volta che si sono allentate, con conseguente
scivolamento di parte dei conci.
Una menzione particolare, infine, merita la rotazione di un concio lapideo in corrispondenza di una
delle scale, che ha ruotato intorno ad un asse ortogonale rispetto al suo piano di posa.
Di seguito, si proverà ad interpretare tutti questi segni, partendo dall’assunto espresso in
precedenza.
L’onda d’urto provocata dall’esplosione ha causato un sollevamento di tutta la struttura voltata, che
si è staccata in corrispondenza del punto di maggiore debolezza, cioè lungo uno dei piani di posa
dell’apparecchio murario. Si spiegherebbero così, le lesioni orizzontali subito sopra il piano
d’imposta della volta. Il sollevamento e la caduta repentina e violenta hanno creato, inoltre, anche
rotture a taglio, in corrispondenza di alcune zone della muratura.
Sempre a causa del sollevamento e dell’onda d’urto, si sono originate deformazioni sulla volta. Si
immagini, infatti, la spinta verso l’alto della deflagrazione, che ha sollevato, non in modo non
compatto, tutta la volta. Come nella spinta verso l’alto alcune porzioni hanno subito una maggiore
deformazione, così nel ricadere, alcune sono rimaste più in alto rispetto ad altre che sono scivolate
verso il baso, ma subito bloccate dal cuneo di quelle più in alto che le hanno serrate. Non si
spiegherebbe altrimenti lo scivolamento verso l’alto di alcune porzioni di volta.
Sempre questo tipo di evento ha creato tutta una serie di lesioni che hanno frammentato la volta
fino a farla crollare nella zona centrale.
La rotazione del concio lapideo in corrispondenza delle scale sarebbe avvenuta proprio seguendo
lo stesso meccanismo. Il sollevamento e l’onda d’urto hanno spinto il concio nel momento in cui la
compressione della muratura sottostante è venuta meno. La rotazione si è arrestata quando la
compressione è stata ripristinata. Nel frattempo, però, il concio ha provocato l’espulsione di una
porzione di muratura a forma di cuneo, che si opponeva alla rotazione descritta.
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Infine, il piano pavimentale, che presenta un forte avvallamento in corrispondenza dell’esplosione
ed un avvallamento più lieve, ma percepibile chiaramente, in corrispondenza della zona centrale di
tutto quanto l’ambiente. Tale avvallamento è interpretabile come assestamento del piano di posa
dopo il crollo, a causa del peso delle macerie.
Per concludere, si può affermare che il quadro dei dissesti è importante e preoccupante per la
stabilità futura dell’edificio e richiede interventi urgenti di messa in sicurezza.
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Figura 19: particolare del concio di macigno che ha subito la rotazione, vista di fronte
Figura 20: particolare del concio di macigno che ha subito la rotazione, vista da dietro
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Figura 21: lesione orizzontale poco sopra il piano di imposta della volta
Figura 22: lato sud, con porzione di volta ricostruita in corrispondenza dell’esplosione
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Figura 23: lesione e porzione di volta ricostruita in corrispondenza dell’esplosione
Figura 24: lato nord, porzione di volta che scivola verso il basso.
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4 RESTAURO STRUTTURALE
4.1 FILOSOFIA DI INTERVENTO
La filosofia di intervento relativa al restauro strutturale è basata sui cardini delle Carte del
Restauro. L’edificio monumentale, piuttosto che l’opera d’arte sono visti come pazienti anziani da
curare, a cui non bisogna restituire la giovinezza (“...portare all’antico splendore”), ma dare la
possibilità di continuare a condurre una vita dignitosa, senza cancellargli le rughe o i danni
provocati dal tempo. Ciò si traduce, dal punto di vista operativo, in rispetto della storicità della
materia su cui si interviene, a prescindere dal periodo storico che l’ha generata. La conservazione
di tutte le fasi attraversate dal manufatto è fondamentale per garantirne l’autenticità e tramandarne
la memoria, che, insieme, ne costituiscono l’identità profonda. I concetti basilari su cui si deve
fondare il progetto di restauro possono essere riassunti brevemente:
 rispetto dell’identità strutturale: nell’ottica della salvaguardia integrale del monumento, gli
interventi di consolidamento strutturale sono tesi al miglioramento delle prestazioni (in accordo
con le linee guida ) e non all’adeguamento delle stesse agli standards normativi cogenti per le
nuove costruzioni. Ciò comporta operazioni tese a non esautorare completamente la struttura
esistente, sostituendola con una nuova, ma atte a creare interazioni in grado di sfruttare le
prestazioni residue della struttura storica;
 conservazione integrata: oltre all’intervento vero e proprio mirato all’edificio in particolare,
occorre prevedere un progetto a più ampio raggio d’azione, che consenta la sopravvivenza
anche dell’ambito urbanistico, naturalistico, ecc, all’interno del quale l’edificio è nato e si è
sviluppato. Inoltre, occorre progettare un riutilizzo, compatibile con la destinazione d’uso
originaria. L’impiego continuo, infatti, è il presupposto perché il manufatto venga tramandato e
perché vengano eseguite operazioni di manutenzione continua.
 leggibilità degli interventi: ogni qualvolta è possibile, l’intervento è chiaramente denunciato,
insieme alla causa che ha portato alla sua messa in opera.
 potenziale reversibilità: il rispetto per gli edifici storici conduce ad una continua ricerca di
prodotti e soluzioni che possano essere facilmente dismessi, qualora, ad esempio, venga
messo a punto un nuovo tipo di intervento.
 compatibilità: tutti i materiali o le tecnologie scelte devono presentare un grado di compatibilità
elevato, per non stravolgere l’identità dell’opera su cui si interviene, sia dal punto di vista fisico,
che chimico, che meccanico.
Sulla scorta di queste indicazioni di tipo teorico, è interessante elaborare una strategia progettuale
che congeli lo stato di fatto e consegni agli anni a venire una testimonianza di eventi storici da
ricordare.
Quello che si propone, in pratica, è di utilizzare la stessa strategia progettuale escogitata da
Giuseppe Valadier per l’intervento sul Colosseo: congelare lo stato di degrado, al fine di
documentarlo e lasciare traccia di esso.
A questo scopo, quindi, si propone di lasciare così come sono le porzioni di volta che hanno subito
traslazioni, non rimettere nella posizione originaria il concio di macigno che ha subito la rotazione,
non ricostruire i conci di muratura che sembra debbano essere espulsi da un momento all’altro
dalla muratura.
Diverso, invece, l’intervento sulle lesioni. In linea generale, dopo aver eliminato le cause che le
hanno generate, se sono ancora attive e riscontrabili, occorre ricucirle in modo tradizionale, con la
metodologia dello scuci-cuci e l’iniezione localizzata.
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4.2 CANTIERIZZAZIONE
Data la particolare ubicazione del manufatto, è necessario uno studio approfondito sulle modalità
di cantierizzazione, in modo da poter creare le condizioni più idonee alla sicurezza dei lavoratori ed
alla buona riuscita di tutti gli interventi. La natura di questi ultimi impone di lavorare su una
piattaforma rigida e ben ancorata, escludendo tutte le ipotesi di lavoro su piattaforme galleggianti
mobili. Ciò, inevitabilmente, comporta la chiusura dei canali al transito delle barche. Onde ridurre il
più possibile i disagi alla circolazione si chiuderanno i canali in due tempi distinti, in modo da
dirottare il traffico alternativamente prima sull’uno e poi sull’altro. Questo, d’altra parte, comporta il
riutilizzo della carpenteria metallica, con notevole risparmio economico e di materiale.
Lo studio della cantierizzazione ha preso in esame una soluzione il più possibile coerente con il
principio della conservazione, intervenendo in modo puntuale e poco invasivo sulle murature
esistenti. L’idea è quella di creare una struttura portante realizzata mediante putrelle metalliche
HEA 120, semplicemente appoggiate a mensole ad L fissate alla muratura mediante doppia barra
filettata inghisata nella muratura per una profondità massima di 15 cm. Tale struttura di metallo
costituisce la base di appoggio per una griglia lignea, realizzata mediante morali di legno tra loro
ortogonali, al di sopra dei quali, a correre, saranno posizionati i tavoloni di legno che costituiranno
la vera e propria platea di lavoro.
Tale piattaforma sospesa sul pelo dell’acqua, che consentirà il normale deflusso delle acque,
sporgerà sul lato sud in modo da creare una piattaforma di carico/scarico dei materiali dall’alto, in
modo da velocizzare le operazioni.
4.3 PULITURA
4.3.1
Pulitura meccanica manuale
Il degrado materico dei paramenti murari dell’edificio, analizzato nei capitoli precedenti, comporta
una riflessione attenta sugli interventi di conservazione materica, che tuttavia, non è oggetto della
presente trattazione.
Nonostante la natura di messa in sicurezza strutturale dell’intervento in oggetto, è necessario
spendere qualche parola relativamente ad un intervento di pulitura blando e superficiale, che
riguarda le zone di lavorazione. Ciò si rende necessario affinché le operazioni di consolidamento
siano sufficientemente garantite.
Non essendo stata prodotta, tuttavia, una mappatura del degrado, l’intervento risulta di difficile
quantificazione, per il quale motivo si è presa in considerazione soltanto una percentuale
significativa di superficie totale da trattare.
La pulitura meccanica manuale prevede l’utilizzo di strumenti poco abrasivi, con lo scopo di
rimuovere il materiale pulverulento e di facile distacco, oltre ai biodeteriogeni eventualmente
presenti.
4.3.2
Pulitura mediante idrolavaggio ed idrosabbiatura controllata
Tale operazione ha lo stesso scopo di quella precedente, ma risulta più incisiva ed efficace,
prendendo in considerazione tutte quelle situazioni di sporco di difficile risoluzione.
La procedura prevedrà l’esecuzione del lavaggio con getto di acqua, o acqua e sabbia, emesso
tramite l’ausilio di un ugello erogatore distante dalla superficie; si procederà con la pulitura dall’alto
verso il basso per delimitate campiture, così da riuscire ad asportare velocemente lo sporco ed
evitare la sua eventuale penetrazione (per percolamento) nelle parti inferiori, dopodiché si
terminerà con un risciacquo dell’intera superficie.
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4.4 RIFORMAZIONE DELLA CONTINUITÀ MURARIA
4.4.1
Lesioni di piccola e media ampiezza
Lo stato di degrado dei paramenti e degli apparecchi murari impone un intervento di ricostituzione
dell’integrità muraria, in modo che le tensioni e le sollecitazioni tornino ad interessare in maniera
corretta la struttura nel suo complesso.
A tal fine, in corrispondenza di lesioni di ampiezza piccola o media si procederà ad un intervento
classico di scuci e cuci, sostituendo agli elementi deteriorati o lesionati, elementi di natura e
dimensioni simili. Si opera a tratti alternati al fine di non interrompere la continuità statica della
muratura, ricostruendo una muratura in blocchi e malta a base di calce. I cunei di contrasto in
legno, necessari a rinzeppare la muratura, una volta tolti, vengono sostituiti con mattoni allettati e
malta fluida fino a rifiuto. Al fine di minimizzare la risalita di sali e la conseguente formazione di
efflorescenze, sarà utilizzata malta a base di leganti idraulici naturali, esente da cementi, tipoMAPEANTIQUE ALLETTAMENTO o RUREWALL B (cfr scheda tecnica allegata). Durante la fase
di allettamento saranno posizionate delle cannule metalliche o di plastica in corrispondenza dei
giunti di malta, in modo da consentire la successiva iniezione.
4.4.2
Lesioni di grande ampiezza
In corrispondenza di lesioni importanti e di una certa entità, utilizzare il metodo precedente può
pregiudicare la stabilità e l’integrità della muratura. Per questo motivo, l’intervento è diverso, ma si
pone lo stesso obiettivo. Saranno murati all’interno della lesione, spezzoni di laterizio comune, con
malta tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO o 1. RUREWALL B, in modo da otturare la stessa
lesione. Successivamente, mediante intonaco o malta opportunamente pigmentata, si realizzerà la
stuccatura finale, riconoscibile, ma camuffata dal colore. Durante la fase di allettamento saranno
posizionate delle cannule metalliche o di plastica in corrispondenza dei giunti di malta, in modo da
consentire la successiva iniezione.
4.5 INIEZIONI
Al fine di migliorare le prestazioni della muratura, il cui nucleo potrebbe presentare delle cavità o
delle zone di discontinuità, si propone di iniettare tutta la superficie dell’intradosso delle volte, in
modo da consolidare la struttura dall’interno. Gli interventi di consolidamento di una muratura
con iniezioni di miscele saranno realizzati nel caso si verificassero le seguenti condizioni:
 le prove preliminari sulle sottostrutture o le fondazioni delle pareti in muratura abbiano avuto
buon esito confermando la solidità di tali parti;
 l'indebolimento della muratura, nella parte in elevazione, sia dovuto principalmente alla
presenza di cavità o vuoti dovuti allo sgretolamento della malta.
I lavori dovranno essere preceduti da una serie di analisi necessarie a stabilire la composizione
chimico-fisica delle murature stesse e dei vari componenti (blocchi, mattoni, pietre e malte) oltre
alla localizzazione dei vuoti eventualmente presenti ed alla definizione della loro entità.
Le opere avranno inizio con la realizzazione dei fori sulle murature che, nel caso di spessori
inferiori ai cm. 70, verranno praticati su una sola parte della muratura; per spessori superiori si
dovranno eseguire fori su entrambe le facce del muro da consolidare. I fori verranno realizzati
in quantità di 4 ogni metro quadro per una profondità pari ad almeno la metà dello spessore del
muro (2/3 nel caso di spessori superiori ai 70 cm.). I fori dovranno essere realizzati con
perforazioni inclinate verso il basso fino ad un massimo di 45° per favorire una migliore
distribuzione della miscela.
Prima delle iniezioni di malta si dovranno effettuare un prelavaggio per la rimozione dei depositi
terrosi dalla muratura in genere e dai fori in particolare, ed un lavaggio con acqua pura che
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precederà le operazioni di rinzaffo delle lesioni superficiali e le iniezioni di malta nei fori
predisposti.
La miscela da iniettare verrà immessa nei fori a pressione variabile ed avrà una composizione
formulata in funzione delle condizioni dei materiali e delle specifiche condizioni della muratura,
prevedendo, se necessario, anche parziali rinforzi realizzati con piccole armature da inserire nei
fori.
Le iniezioni dovranno essere eseguite a bassa pressione e fino a rifiuto del materiale e con
strumenti di lettura dei valori di esercizio per poter verificare costantemente la correttezza
delle varie operazioni; all'interno di ciascun foro verrà introdotto un tubicino per la verifica del
livello di riempimento del foro stesso che faciliterà, con la fuoriuscita della malta,
l'individuazione dell'avvenuto riempimento. All'indurimento della miscela gli ugelli andranno
rimossi ed il vuoto creato dalla loro rimozione dovrà essere riempito con lo stesso tipo di
malta utilizzato per le iniezioni.
Sarà tassativamente vietato procedere alla demolizione di eventuali intonaci o stucchi che
dovranno, comunque, essere ripristinati prima dell'effettuazione delle iniezioni.
Le iniezioni andranno praticate partendo sempre dai livelli inferiori. Il materiale utilizzato sarà
tipo-MAPENATIQUE I o Microlime Volteco, Rurewall B1 o Calx Antiqua Boiacca consolidate.
4.6 DEMOLIZIONI SELETTIVE
Lo stato di conservazione dell’edificio e la successiva destinazione d’uso comportano un’analisi
attenta delle porzioni potenzialmente conservabili e di quelle che potrebbero pregiudicare la
prestazione complessiva di tutto l’edificio. A tal fine, si ritiene di non demolire le porzioni di volta
fuori posto, risanandone le lesioni e ripristinando i collegamenti murari. Analisi opposta, invece,
occorre proporre per le porzioni ricostruite in tempi recenti, probabilmente per chiudere la falla
provocata dall’esplosione. Tali ricostruzioni, infatti, sono chiaramente incoerenti con il resto del
fabbricato e risultano anche realizzate in maniera grossolana, suscitando dei dubbi sulla effettiva
tenuta sotto carico. Per tali motivi, si ritiene utile, in questa fase, demolire tali rifacimenti, in modo
da riproporre un apparecchio murario più coerente rispetto a quello esistente.
Le operazioni di demolizioni e smontaggi dovranno essere eseguite con ordine e con le necessarie
precauzioni, al fine sia di non provocare eventuali danneggiamenti alle residue strutture, sia di
prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro; dovranno, inoltre, essere evitati incomodi,
disturbi o danni collaterali. Particolare attenzione dovrà essere fatta allo scopo di evitare la
formazione d’eventuali zone d’instabilità strutturale.
Si dovrà, inoltre, provvedere alle necessarie opere di puntellamento ed alla messa in sicurezza
temporanea (mediante idonee opere provvisionali) delle parti di manufatto ancora integro o
pericolanti per le quali non saranno previste opere di rimozione. Questo tipo di procedura dovrà
essere strettamente limitata e circoscritta alle zone ed alle dimensioni prescritte negli elaborati di
progetto.
La demolizione dovrà essere preceduta da opportuni saggi per verificare la tipologia ed il reale
stato di conservazione. Gli operatori addetti alla procedura dovranno lavorare su ponti di servizio
indipendenti dal manufatto in demolizione: non si potrà intervenire sopra l’elemento da demolire se
non per altezze di possibile caduta inferiore ai 2 m.
La preparazione delle puntellature, necessarie per sostenere le parti che dovranno restare in opera
dovrà essere eseguita con particolare cura, così come tutti gli accorgimenti finalizzati al non
deterioramento dei materiali riutilizzabili.
Si procederà, successivamente, alla demolizione della volta, per cantieri frontali avanzando dal
centro verso le imposte.
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4.7 STILATURA DEI GIUNTI
In corrispondenza dell’ambiente centrale, quello evidentemente più provato dagli eventi, è
necessario effettuare un’operazione preliminare alle iniezioni, che consiste nella stilatura dei giunti
di malta, onde evitare la fuoriuscita della malta iniettata. A causa della mancanza di una
mappatura del degrado, si ipotizza una percentuale di stilatura compatibile con le reali condizioni di
conservazione dell’apparecchio murario.
La prima operazione sarà quella di analisi ed individuazione dei vari componenti delle malte e
delle murature da trattare, per passare poi alla preparazione di malte compatibili da porre in
opera. Prima dell'applicazione degli impasti così preparati, si dovranno rimuovere tutte le parti in
via di distacco o asportabili con facilità delle stilature preesistenti, passando, quindi, alla nuova
stilatura dei giunti con le malte confezionate come descritto.
Oltre alla rimozione delle parti mobili, utilizzando anche scalpelli e utensili di questo tipo, le
superfici da trattare dovranno essere pulite meccanicamente o con acqua deionizzata passando
ad una prima stilatura dei giunti con una malta di calce idraulica e sabbia vagliata (rapporto
legante-inerte 1:2) applicata con spatole di piccole dimensioni per non danneggiare le superfici
che non necessitano del trattamento e che potranno essere protette nei modi più adeguati.
La stilatura di finitura dovrà essere effettuata con grassello di calce e sabbia vagliata che potrà
essere integrata con polveri di coccio, marmo o simili con un rapporto legante inerti di 1:3; la
pulizia finale e la regolarizzazione saranno effettuate con un passaggio di spugna imbevuta di
acqua deionizzata.
Per tale operazione si propone un prodotto tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO, RUREWALL
B o Calx Antiqua Muratura 150-300 (cfr. scheda tecnica allegata).
4.8 SPILLATURE DI VINCOLO
Le spillature sono da realizzare solo dove strettamente necessario, in corrispondenza di fenomeni
di dissesto importanti e non altrimenti risanabili. Data la mancanza di una mappatura del degrado,
si è proceduto ad una individuazione di massima del numero degli interventi da realizzare.
L’intervento consiste nel disporre armature all’interno della muratura, inserendole in fori
successivamente cementati con miscele per iniezioni.
Tale intervento permette un incremento di resistenza e duttilità della muratura: in particolare
l’aumento della resistenza a compressione in virtù della cementazione e di quella a trazione grazie
alla presenza di armature metalliche.
Rispetto al consolidamento con iniezioni si è osservato un maggiore incremento di duttilità e
capacità dissipativa ed un minore incremento della resistenza e della rigidezza.
Le modalità operative per la realizzazione delle iniezioni armate seguono molto da vicino quelle
descritte per le iniezioni non armate (al quale capitolo si rimanda). Schematicamente, comunque,
le fasi sono le seguenti:
 perforazione della muratura per la messa in opera delle armature (generalmente i fori sono
inclinati);
 pulitura dei fori al fine di garantire una perfetta aderenza tra muratura e miscela legante
mediante aria compressa;
 posizionamento della armature (talvolta è necessario realizzare degli ancoraggi per evitare
l’eventuale sfilamento);
 esecuzione delle iniezioni con malte appositamente preparate o con resine epossidiche, a
seconda delle indicazioni.
L’intervento si conclude con la stuccatura dei fori per l’iniezione con malte da restauro, arricchite
con laterizio macinato recuperato durante le fase di carotaggio, in modo da mimetizzare
l’intervento e renderlo esteticamente accettabile.
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4.9 ADEGUAMENTO PUNTELLATURA ESISTENTE
La messa in sicurezza delle porzioni di volta ancora in essere relativamente all’ambiente centrale è
stata realizzata mediante l’utilizzo di elementi di sostegno puntuali, slegati tra loro, che hanno
contribuito alla messa in sicurezza dell’ambiente durante le fasi di scavo e svuotamento. In questa
fase, invece, si rende necessario un loro adeguamento e rinforzo, in vista della fase di
ricostruzione e messa in esercizio della nuova volta.
A tale scopo, si propone un collegamento, mediante tubi e giunti, di tutti i puntelli, in modo da
conferire tridimensionalità e continuità a tutti i dispositivi di sostegno e garantire una migliore
prestazione complessiva.
4.10 RICOSTRUZIONE VOLTA
La ricostruzione della volta si rende necessaria sia nella zona di crollo, dove non è più presente, sa
nelle zone in cui si procede alla demolizione delle porzioni incoerenti.
Tale operazione è preceduta dalla realizzazione di una platea di lavoro funzionale al supporto della
centina, e sarà realizzata mediante tubi e giunti e tavolato da ponteggio.
Su detta platea sarà allestita la centina lignea, funzionale alla ricostruzione vera e propria. Tale
centina sarà realizzata mediante morali di legno opportunamente dimensionati, disposti secondo lo
schema proposto nella relativa tavola grafica. I morali andranno a costituire una struttura
tridimensionale, atta ad ospitare i fogli di compensato sagomati secondo la curvatura della volta. Il
tutto andrà realizzato mediante unioni chiodate. La struttura così realizzata, morali di legno e fogli
di compensato sagomati, costituirà il piano di posa per i tavoloni di legno da ponteggio, a
realizzare un banchinaggio continuo sul quale allestire il nuovo apparecchio murario.
Terminata la fase di realizzazione della centina, si provvederà ad apparecchiare la nuova volta
dall’alto, mediante malta pozzolanica e mattoni fatti a mano, di dimensioni simili a quelle originarie.
L’apparecchiatura seguirà lo stesso andamento di quella esistente, riproponendo, a vista, la stessa
tessitura originaria. L’apparecchio murario sarà realizzato solo per l’intradosso della volta,
relativamente alla parte in vista. Il restante spessore, invece, sarà oggetto di un getto a base di
malta pozzolanica armato con rete in fibra di vetro, la cui cassaforma è l’intradosso ricostruito della
volta stessa. Tale getto sarà reso solidale con il resto della struttura mediante spillature perimetrali
con barre filettate inox inghisate nella muratura e collegate alla rete in fibra di vetro. In questo
modo, il continuum strutturale è garantito.
Al termine della fase ricostruttiva, quando la malta avrà fatta presa ed il getto sarà asciutto, si
procederà allo smontaggio della centina, per la fase di stilatura dei giunti con malta pozzolanica
opportunamente pigmentata.
Al termine dell’operazione di stuccatura, sarà smantata anche la platea di lavoro.
I materiali proposti per la ricostruzione della volta sono i seguenti:
 allettamento: tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO, RUREWALL B o Calx Antiqua Muratura
150-300;
 getto di malta pozzolanica: tipo-MAPEANTIQUE STRUTTURALE NHL o Bioeco Struttura;
 stilatura dei giunti: tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO, RUREWALL B o Calx Antiqua
Muratura 150-300;
 rete in fibra di vetro: tipo-GLASSPAR NET.
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5 SCHEDE TECNICHE MATERIALI PROPOSTI
1. MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO
2. RUREWALL B
3. MAPEANTIQUE STRUTTURALE NHL
4. RUREWALL PVA TX
5. MAPENTIQUE I
6. RUREWALL B1
7. Microlime Volteco
8. GLASSPAR NET.
9. BIOECO STRUTTURA
10. CALX ANTIQUA BOIACCA CONSOLIDANTE
11. CALX ANTIQUA MURATURA 150-300
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EN 998-2
CONFORME ALLA NORMA
EUROPEA
EN 998-2
MALTE DA MURATURA
Malta da muratura
resistente ai sali, a base
di calce idraulica naturale
ed Eco-Pozzolana, per la
stilatura e l’allettamento di
murature “faccia a vista”
CAMPI DI APPLICAZIONE
Stilatura e allettamento traspiranti di murature portanti e
di tamponamento “faccia a vista” in pietra, mattoni, tufo
e miste, anche di pregio storico ed artistico, all’interno e
all’esterno.
Realizzazione di nuove murature portanti e di
tamponamento o ricostruzione di quelle esistenti.
Alcuni esempi di applicazione
• Realizzazione di nuove murature o risanamento
di quelle esistenti, anche di pregio storico ed
artistico, sotto tutela delle Soprintendenze per i Beni
Architettonici ed Ambientali.
• Stilatura dei corsi fra pietre, mattoni e tufo di murature
“faccia a vista”.
• Realizzazione di giunti di allettamento, anche “armati”
con barre di acciaio o in materiale composito (tipo
Maperod).
• Realizzazione di paramenti murari con una malta da
muratura a prestazione garantita.
• Realizzazione di interventi di “rincocciatura” o di
“scuci-cuci” in paramenti murari, dove sono presenti
vuoti e/o discontinuità.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Mape-Antique Allettamento è una malta premiscelata
in polvere da muratura, esente da cemento, composta
da calce idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana,
sabbie naturali, speciali additivi, microfibre, secondo
una formula sviluppata nei laboratori di ricerca MAPEI.
In base alla norma EN 998-2, il prodotto è classificabile
come G: “Malta da muratura a prestazione garantita
per scopi generali per l’utilizzo esterno in elementi
soggetti a requisiti strutturali”, di Classe M 5, in quanto
raggiunge una resistenza a compressione > 5 N/mm².
Mape-Antique Allettamento, dopo la miscelazione
con acqua, da effettuarsi in betoniera, si trasforma in
una malta da muratura resistente ai sali di consistenza
plastico-tissotropica, facilmente lavorabile a cazzuola.
Grazie alla sua composizione Mape-Antique
Allettamento possiede un ritiro igrometrico bassissimo
che riduce in modo drastico il rischio di comparsa di
fessure sulla malta. Inoltre, presenta delle proprietà che
rendono il prodotto resistente alle diverse aggressioni
chimico-fisiche come, ad esempio, ai sali solubili, ai cicli
di gelo-disgelo, all’azione dilavante delle acque piovane
ed alla reazione alcali-aggregato.
Nella tabella dei dati tecnici (nelle sezioni Dati Applicativi
e Prestazioni Finali) sono riportati alcuni valori tipici,
legati alle principali caratteristiche sia allo stato fresco
che indurito di Mape-Antique Allettamento.
AVVISI IMPORTANTI
•M
ape-Antique Allettamento deve essere applicato in
uno spessore non inferiore a 5 mm.
•N
on utilizzare Mape-Antique Allettamento come
malta da colare entro cassero (impiegare
Mape-Antique LC, miscelato con un aggregato di
opportuna granulometria).
•N
on utilizzare Mape-Antique Allettamento come
boiacca consolidante da iniettare nelle strutture
(impiegare Mape-Antique I o Mape-Antique F21).
•N
on utilizzare Mape-Antique Allettamento per
realizzare intonaci “armati” (impiegare Mape-Antique
Strutturale NHL).
•N
on aggiungere additivi, cemento o altri leganti (calce
e gesso) a Mape-Antique Allettamento.
•N
on utilizzare prodotti che possano modificare
?_mape antique allettamento_it (01.10.2011 - 2ª Bozza)
e
quento
i
t
-Atntam
e
p
Ma Alle
Applicazione di
Mape-Antique
Allettamento
Posizionamento di
blocco di pietra leccese
Rimozione della malta
in eccesso
in modo sensibile la traspirabilità di
Mape-Antique Allettamento. Impiegare
trattamenti idrorepellenti come Antipluviol S
o Antipluviol W.
• Non applicare Mape-Antique Allettamento
con temperature inferiori a +5°C.
MODALITÀ DI APPLICAZIONE
Preparazione del supporto
Rimuovere, manualmente o con attrezzi
meccanici, tutto il materiale incoerente,
friabile, polvere, muffe e quant’altro possa
pregiudicare l’adesione di Mape-Antique
Allettamento, fino ad ottenere un supporto
pulito, sano e compatto. Asportare la malta
di allettamento degradata e inconsistente
presente tra i conci murari.
Procedere, quindi, al lavaggio con acqua a
bassa pressione della muratura, al fine di
eliminare eventuali efflorescenze e sali solubili
presenti sulla superficie. All’occorrenza,
ripetere più volte quest’ultima operazione.
Qualora si renda necessario consolidare
il supporto, che dovesse presentarsi
meccanicamente debole, stendere più mani
di Consolidante 8020 o di Primer 3296
(consultare le relative schede tecniche).
Prima dell’applicazione di Mape-Antique
Allettamento occorre procedere alla
saturazione del supporto, al fine di impedire
che quest’ultimo possa sottrarre acqua alla
malta, pregiudicandone le caratteristiche
prestazionali finali. L’acqua libera in eccesso
dovrà essere eliminata, in modo che la
muratura risulti satura di acqua, ma con la
superficie asciutta (condizione di s.s.a.). Per
facilitare ed accelerare tale operazione può
essere utilizzata aria compressa.
Qualora il supporto non possa essere
saturato con acqua è consigliabile,
comunque, inumidirlo, per consentire
la corretta adesione di Mape-Antique
Allettamento.
Preparazione del prodotto
La preparazione di Mape-Antique
Allettamento deve essere eseguita in
betoniera a bicchiere. Piccoli quantitativi
possono essere preparati con trapano
elettrico munito di agitatore, a basso numero
di giri. È sconsigliata, invece, la miscelazione
del prodotto a mano.
Dopo aver introdotto in betoniera il minimo
quantitativo di acqua pulita (4,5 litri per
ogni sacco da 25 kg di Mape-Antique
Allettamento), aggiungere lentamente e
con flusso continuo la polvere. Mescolare
per ca. 3 minuti e verificare che l’impasto
sia ben amalgamato, omogeneo e privo di
grumi, avendo cura di staccare dalle superfici
della betoniera la polvere non perfettamente
dispersa.
Aggiungere eventualmente altra acqua, fino
ad un totale massimo di 5 litri per sacco di
prodotto, incluso il quantitativo introdotto
inizialmente.
Completare quindi la miscelazione di
Mape-Antique Allettamento, mescolando
l’impasto per altri 2-3 minuti, a seconda
dell’efficacia del mescolatore, in modo da
ottenere un impasto omogeneo, “plastico”
e tissotropico.
Applicazione del prodotto
Mape-Antique Allettamento deve essere
applicato a cazzuola. Nel caso in cui la
malta venga impiegata per la stilatura delle
murature “faccia a vista”, stendere il prodotto
tra i conci, esercitando una leggera pressione
al fine di favorirne l’adesione. La malta in
eccesso dovrà essere rimossa subito dopo
la stesura, anche dagli elementi costruttivi
la muratura. Eseguire eventualmente la
spugnatura delle fughe con una spugna
inumidita. Nella realizzazione di murature
“faccia a vista” creare il “letto di posa”
e, successivamente, posare gli elementi
costruttivi, esercitando una leggera pressione
al fine di ottenere il corretto posizionamento
degli stessi elementi. Asportare la malta in
eccesso con una cazzuola.
Per quanto Mape-Antique Allettamento
contenga dei prodotti che contrastano la
comparsa di microfessure è buona norma
applicare la malta quando la parete da
ripristinare non risulti esposta direttamente
ad irraggiamento solare ed al vento. In
questi casi, così come nei periodi dell’anno
caratterizzati da temperature elevate e/o
particolarmente ventilati, è opportuno curare
la stagionatura della malta, soprattutto
nelle prime 36-48 ore, nebulizzando acqua
sulla superficie o impiegando altri sistemi,
che impediscano la rapida evaporazione
dell’acqua d’impasto.
FINITURA
Qualora sia previsto un trattamento
traspirante ed idrorepellente, soprattutto
per le murature particolarmente esposte
all’azione della pioggia, attendere la completa
stagionatura della malta ed applicare
Antipluviol S o Antipluviol W, impregnanti a
base di resine silossaniche, rispettivamente,
a solvente o in dispersione acquosa.
Pulizia
La malta non ancora indurita può essere
asportata dagli attrezzi con acqua. Dopo
l’indurimento la pulizia diventa molto difficile
e può essere fatta solo meccanicamente.
CONFEZIONI
Sacchi da 25 kg.
COLORE
Giallo paglierino.
CONSUMO
1,65 kg/m² (per cm di spessore).
IMMAGAZZINAGGIO
Conservare in luogo coperto ed asciutto.
ISTRUZIONI DI SICUREZZA PER LA
PREPARAZIONE E LA MESSA IN OPERA
Contiene leganti idraulici speciali che, a
contatto con il sudore e altri fluidi del corpo,
possono causare una reazione alcalina
irritante per gli occhi e la pelle. Usare guanti e
occhiali protettivi.
Per ulteriori e complete informazioni riguardo
l’utilizzo sicuro del prodotto si raccomanda di
consultare l’ultima versione della Scheda di
Sicurezza.
PRODOTTO PER PROFESSIONISTI.
DATI TECNICI (valori tipici)
DATI IDENTIFICATIVI DEL PRODOTTO
Tipo di malta (EN 998-2):
G - Malta da muratura a prestazione garantita per
scopi generali per l’utilizzo esterno in elementi
soggetti a requisiti strutturali
Aspetto:
polvere
Colore:
giallo paglierino
Tipo di legante (EN 459-1):
NHL 3,5 e NHL 5
Dimensione massima dell'aggregato (EN 1015-1) (mm):
1,5
Massa volumica apparente (kg/m³):
1.500
Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%):
Requisiti in accordo
alla EN 998-2
Prestazione
prodotto
< 0,1
< 0,05
Conservazione:
12 mesi in luogo asciutto, negli imballi originali
non aperti
Classificazione di pericolo secondo Direttiva
1999/45/CE:
irritante.
Prima dell’uso consultare il paragrafo “Istruzioni di
sicurezza per la preparazione e la messa in opera”
e le informazioni riportate sulla confezione e sulla
Scheda di Sicurezza
Stilatura dei giunti di
una muratura in pietra
Voce doganale:
DATI APPLICATIVI DEL PRODOTTO (a +20°C - 50% U.R.)
Rapporto dell'impasto:
100 parti di Mape-Antique Allettamento con
18-20 parti di acqua (4,5-5 l di acqua per ogni sacco
da 25 kg di prodotto)
Aspetto dell'impasto:
tissotropico
Consistenza della malta fresca (EN 1015-3) (mm):
175
Massa volumica apparente della malta fresca
(EN 1015-6) (kg/m³):
1.950
Porosità della malta allo stato fresco (EN 1015-7) (%):
6
Temperatura di applicazione permessa:
da +5°C a +35°C
Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9):
ca. 60 min.
Spessore minimo applicabile (mm):
5
Spessore massimo applicabile per strato (mm):
30
Rifinitura della
superficie con spazzola
di saggina
PRESTAZIONI FINALI (acqua d'impasto 19%)
Caratteristica prestazionale
Resistenza a compressione a 28 gg
(N/mm²):
Metodo
di prova
Requisiti in accordo
alla EN 998-2
Prestazione
prodotto
EN 1015-11
da Classe M 1 (> 1 N/mm²)
a Classe M d (> 25 N/mm²)
Classe M 5
Adesione al supporto (N/mm²):
EN 1015-12
non richiesto
≥ 0,5
Modo di rottura
(FP) = B
Resistenza iniziale a taglio (N/mm²):
EN 998-2
Appendice C
valore tabulato
0,15
Assorbimento d'acqua per capillarità
[kg/(m²·min0,5)]:
EN 1015-18
valore dichiarato
< 0,3
Coefficiente di permeabilità al vapore
acqueo (m)
EN 1015-19
valore tabulato
15/35
Conducibilità termica (λ10,dry) (W/m·K):
EN 1745
valore tabulato
0,77
Reazione al fuoco:
EN 13501-1
valore dichiarato
dal produttore
Classe A1
Resistenza ai solfati (%):
(ASTM C
1012 mod)
non richiesto
< 0,02
non richiesto
assenti
Efflorescenze saline:
(dopo semi-immersione in acqua)
Rifinitura della
superficie con spugna
Fare sempre riferimento all’ultima
versione aggiornata della scheda tecnica,
disponibile sul sito www.mapei.com
Le referenze relative a questo
prodotto sono disponibili
su richiesta e sul sito Mapei
www.mapei.it e www.mapei.com
(I) A.G. BETA
AVVERTENZA
Le informazioni e le prescrizioni sopra
riportate, pur corrispondendo alla nostra
migliore esperienza, sono da ritenersi, in
ogni caso, puramente indicative e dovranno
essere confermate da esaurienti applicazioni
pratiche; pertanto, prima di adoperare il
prodotto, chi intenda farne uso è tenuto a
stabilire se esso sia o meno adatto all’impiego
previsto e, comunque, si assume ogni
responsabilità che possa derivare dal suo uso.
VOCE DI CAPITOLATO
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
Colore:
Massa volumica apparente della malta fresca (EN 1015-6) (kg/m³):
Resistenza ai solfati (ASTM C 1012 mod) (%):
Efflorescenze saline (dopo semi-immersione in acqua):
Porosità della malta allo stato fresco (EN 1015-7) (%):
Resistenza a compressione (a 28 gg) (EN 1015-11) (N/mm²):
Adesione al supporto (EN 1015-12) (N/mm²):
Resistenza iniziale a taglio (EN 998-2 Appendice C) (N/mm²):
Assorbimento d’acqua per capillarità (EN 1015-18) [kg/(m²·min0,5)]:
Coefficiente di permeabilità al vapor acqueo (EN 1015-19) (μ):
Conducibilità termica (λ10,dry) (EN 1745) (W/m·K):
Reazione al fuoco (EN 13501-1):
Temperatura di applicazione permessa:
Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9):
Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%):
Spessore minimo applicabile (mm):
Spessore max applicabile per strato (mm):
Consumo kg/m² (per cm di spessore):
giallo paglierino
1.950
< 0,02 (superata)
assenti
6
Classe M 5
≥ 0,5 Modo di rottura FB = B
0,15
< 0,3
15/35
0,77
Classe A1
da +5°C a +35°C
ca. 60 min.
< 0,05
5
30 mm
1,65
La riproduzione di testi, foto e illustrazioni di questa pubblicazione
è vietata e viene perseguita ai sensi di legge
Realizzazione di nuove murature portanti o risanamento di quelle esistenti, di giunti di allettamento
anche “armati”, di interventi di “rincocciatura” o di “scuci-cuci”, stilatura dei corsi fra pietre, mattoni
e tufo di murature “faccia a vista”, mediante applicazione a cazzuola di malta premiscelata in polvere
da muratura resistente ai sali, esente da cemento, composta da calce idraulica naturale (NHL) ed
Eco-Pozzolana, sabbie naturali, speciali additivi e microfibre (tipo Mape-Antique Allettamento della
MAPEI S.p.A.), in uno spessore max di 30 mm per strato. Nel caso di interventi di rinforzo mediante la
tecnica del giunto di allettamento “armato”, occorre posizionare il rinforzo ad un’adeguata profondità,
garantendo una copertura dell’armatura con uno spessore di malta non inferiore a 20 mm.
???-10-2011
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IL PARTNER MONDIALE DEI COSTRUTTORI
Rurewall B
Legante speciale per il confezionamento
di intonaci e malte di allettamento
Descrizione del prodotto
c) Messa in opera della malta
RUREWALL B è un legante idraulico speciale
di colore chiaro che, mescolato in cantiere
con sabbia e acqua, consente di confezionare malte per intonaci.
La particolare composizione chimica di
RUREWALL B esclude la possibilità di reazione chimica con i sali (solfati, carbonati, nitrati,
cloruri, ecc) presenti nelle murature degli edifici antichi. Il colore chiaro del legante, inoltre,
consente di confezionare intonaci suscettibili
di successiva coloritura.
Applicare la malta a cazzuola o a spruzzo con
intonacatrice. Lo spessore massimo applicabile per ogni singola mano è di 20÷25 mm.
Spessori superiori vanno realizzati in più strati, avendo cura di attendere l’asciugatura
dello strato precedente prima di applicare il
successivo.
Applicazioni tipo
in cantiere di intonaci di
• Confezionamento
elevate qualità tecniche ed estetiche;
• Confezionamento di malte da allettamento
e rifacimento dei giunti.
Confezioni, stoccaggio, dosaggio, resa
B è disponibile in sacchi da
• RUREWALL
25 kg;
il prodotto in ambiente coperto ed
• stoccare
asciutto a temperatura compresa tra +5°C
•
e +40°C.
il prodotto è sensibile all’umidità, pertanto è
consigliabile, una volta aperto il sacco, utilizzare tutto il contenuto.
Raccomandazioni per la messa in opera
a) Preparazione del sottofondo
Il sottofondo deve essere privo di polvere,
parti instabili o ammalorate, materie grasse,
efflorescenze e depositi di varia natura. Pulire
accuratamente la superficie mediante spazzolatura. Umidificare adeguatamente il supporto con acqua. Nel caso in cui il sottofondo
presenti cavità, irregolarità o fessure di notevoli dimensioni, la superficie può essere
opportunamente prepa-rata mediante l'applicazione di una malta da rinzaffo tipo
RUREWALL R/Z.
b) Preparazione della malta
A seconda del tipo di applicazione la malta
viene confezionata mescolando gli aggregati
di cantiere con RUREWALL B nel dosaggio
indicato in tabella.
Tipo
di applicazioni
Tipo
di sabbia
Rapporto (in peso)
sabbia / RUREWALL B
malta da ripristino
sabbia
3/1
malta da finitura
sabbia fine
2/1
La malta va preparata aggiungendo circa il
90% dell’acqua di impasto e mescolando per
2÷3 minuti. Aggiungere quindi la restante
acqua per raggiungere la consistenza voluta.
Ruredil
d) Influenza della temperatura
Temperature basse rallentano notevolmente
la presa della malta.
Temperature elevate ne riducono la lavorabilità.
Non applicare la malta in condizioni estreme
di temperatura (temperatura ambiente inferiore a 5 - 6°C e superiore a 40°C).
e) Stagionatura
Normalmente il prodotto non richiede particolari cure, tuttavia, in condizioni ambientali
severe è necessario scegliere opportunamente i tempi e le modalità di applicazione.
Ad esempio, in ambiente molto soleggiato,
applicare la malta nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio, bagnando la
superficie per ridurre il ritiro e la conseguente
formazione di crepe.
Proprietà
Caratteristiche generali
– Controllo efficace del rapporto acqua/legante, contenibile entro limiti accettabili;
– ottimo aggrappo al sottofondo sia allo stato
fresco sia allo stato indurito;
– buona compatibilità chimica con i materiali
originali;
– resistenze meccaniche adeguate a quelle
delle murature pre-esistenti;
– buona resistenza ai cicli gelo e disgelo;
– buona permeabilità al vapore d’acqua;
– buona resistenza all’attacco di solfati, cloruri ecc.
Caratteristiche tecniche
Contenuto di sali solubili nella malta indurita:
(CENT/TC) 125:
Solfati
Cloruri
Nitriti/Nitrati
Mg++
Ca++
Na+
K+
<
<
<
=
=
=
=
10 ppm
10 ppm
10 ppm
0,02%
0,31%
0,14%
0,04%
Permeabilità all’acqua (DIN 1048 modificata)
misurata come penetrazione d’acqua
dopo 300 ore a 7 Atm
:= 0,5 cm
Caratteristiche fisico-meccaniche
– Resistenza a compressione e a flesso-trazione (UNI EN 196 parte 1ª)
Stagionatura
(gg)
Flesso-Trazione
(MPa)
Compressione
(MPa)
2,0
4,2
1
7
3,6
13,5
28
5,5
21,3
– Modulo elastico statico a compressione
(a 28 gg)
: 20.000 MPa
Ruredil spa
Sede e stabilimento:
20097 S. Donato Milanese/Milano - Via B. Buozzi,1
Telefono +39.02.5276041 - Telefax +39.02.5272185
[email protected] - www.ruredil.it
Filiali:
Roma - Tel.: +39.335.5835142 - +39.06.3211957
Torino - Tel.: +39.011.712402 - Fax +39.011.712731
Salerno - Tel.: +39.335.8106477
Estero:
Agenti rappresentanti presenti nei seguenti Paesi:
Algeria, Centro e Sud America, Cipro, Croazia, Gran Bretagna,
Grecia, Iran, Irlanda, Marocco, Olanda, Portogallo, Svezia,
Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria.
Per maggiori dettagli sulla distribuzione dei nostri prodotti
all’estero, contattare il seguente indirizzo e-mail:
[email protected]
Agenti in ogni zona d’Italia
La presente edizione annulla e sostituisce ogni altra precedente.
Le informazioni contenute nella presente scheda si basano sulle nostre
conoscenze ed esperienze; non possono quindi implicare una garanzia da
parte nostra, né responsabilità circa l’impiego dei nostri prodotti, non essendo le condizioni di utilizzo sotto il nostro controllo.
09/2003
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CONFORME ALLA NORMA
EUROPEA
CONFORME ALLA NORMA
EUROPEA
EN 998-1
EN 998-2
EN 998-1
EN 998-2
GP-CS IV
MALTE PER INTONACI
INTERNI ED ESTERNI
MALTE DA MURATURA
Malta per intonaci
e da muratura,
ad elevate prestazioni
meccaniche, a base
di calce idraulica naturale
ed Eco-Pozzolana,
particolarmente indicata per
realizzare intonaci “armati”
ed allettamenti
CAMPI DI APPLICAZIONE
Intonacatura a macchina o a cazzuola di murature esistenti in
pietra, mattoni, tufo e miste, anche di pregio storico ed
artistico, con malta ad elevate prestazioni meccaniche.
Realizzazione di intonaci “armati” e giunti di allettamento
per il consolidamento e il risanamento di murature
meccanicamente deboli.
Stilatura dei corsi fra gli elementi costruttivi di murature,
anche “faccia a vista”.
Realizzazione di nuove murature portanti e di tamponamento
o ricostruzione di quelle esistenti.
idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, sabbie naturali,
speciali additivi, microfibre e fibre di vetro, secondo una
formula sviluppata nei laboratori di ricerca MAPEI.
In base alla norma EN 998-1, il prodotto è classificabile come
GP: “Malta per scopi generali per intonaci interni/esterni”,
a prestazione garantita, di categoria CS IV.
Inoltre, secondo la norma EN 998-2, il prodotto è codificabile
come G: “Malta da muratura a prestazione garantita per scopi
generali per l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti
strutturali”, di classe M 15, in quanto raggiunge una resistenza
a compressione > 15 N/mm².
Alcuni esempi di applicazione
• Realizzazione di nuovi intonaci traspiranti ad elevate
prestazioni meccaniche, all’interno e/o all’esterno, su
murature in pietra, mattoni, tufo e miste, non soggette ad
umidità di risalita capillare.
• Realizzazione o ricostruzione di intonaci su murature
esistenti, anche di pregio storico, sotto tutela delle
Soprintendenze per i Beni Architettonici ed Ambientali.
• Realizzazione di nuovi intonaci “armati” con rete
elettrosaldata zincata, su murature meccanicamente deboli,
non soggette ad umidità di risalita capillare.
• Realizzazione di “cappe armate” con rete metallica di
rinforzo, all’estradosso di volte.
• Livellamento estradossale di volte le cui superfici dovessero
risultare fortemente irregolari.
• Stilatura dei corsi fra pietre, mattoni e tufo di murature
“faccia a vista”.
• Realizzazione di giunti di allettamento, anche “armati” con
barre di acciaio o in materiale composito (tipo Maperod).
• Realizzazione di paramenti murari con una malta da muratura
ad elevate prestazioni meccaniche, superiori a quelle delle
tradizionali malte di calce.
• Realizzazione di interventi di “rincocciatura” o di “scuci-cuci”
in paramenti murari, dove sono presenti vuoti e/o
discontinuità.
Mape-Antique Strutturale NHL, dopo la miscelazione con
acqua, da effettuarsi con una macchina a miscelazione
continua o in betoniera, si trasforma in una malta da intonaco
o da muratura di consistenza plastico-tissotropica, facilmente
lavorabile a macchina o a cazzuola. Grazie alla sua
composizione Mape-Antique Strutturale NHL possiede un
ritiro igrometrico bassissimo che riduce in modo drastico il
rischio di comparsa di fessure sulla malta. Inoltre, presenta
delle proprietà che rendono il prodotto resistente alle diverse
aggressioni chimico-fisiche.
Nella tabella dei dati tecnici (nelle sezioni Dati Applicativi e
Prestazioni Finali) sono riportati alcuni valori tipici, legati alle
principali caratteristiche sia allo stato fresco che indurito di
Mape-Antique Strutturale NHL.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Mape-Antique Strutturale NHL è una malta premiscelata in
polvere sia per intonaci che da muratura, composta da calce
AVVISI IMPORTANTI
• Quando risulta difficile effettuare un adeguato ed accurato
lavaggio della muratura (ad es. in locali interni) o in presenza
di una muratura mista, prima di applicare Mape-Antique
Strutturale NHL effettuare, comunque, una minima
bagnatura del supporto e stendere uno strato di
Mape-Antique Rinzaffo, al fine di garantire la corretta
adesione della malta.
• Mape-Antique Strutturale NHL deve essere applicato
in uno spessore non inferiore a 10 mm.
• Non utilizzare Mape-Antique Strutturale NHL come malta
da colare entro cassero (impiegare Mape-Antique LC,
miscelato con un aggregato di opportuna granulometria).
[sche3] 613_mape-antique strutturale nhl_it (30.11.2009 - 6ª Bozza/Ciano/Stampa)
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Fissaggio di rete
zincata alla muratura
Verifica della distanza
fra la rete e il supporto
Applicazione di
Mape-Antique Rinzaffo
su muratura
meccanicamente
debole
• Non utilizzare Mape-Antique Strutturale NHL
come boiacca consolidante da iniettare nelle
strutture (impiegare Mape-Antique I o
Mape-Antique F21).
• Non aggiungere additivi, cemento o altri
leganti (calce e gesso) a Mape-Antique
Strutturale NHL.
• Non utilizzare pitture o rivestimenti colorati a
basso spessore che possano modificare in modo
sensibile la traspirabilità di Mape-Antique
Strutturale NHL. Impiegare i prodotti delle linee
Silexcolor o Silancolor, pitture a calce,
trattamenti idrorepellenti come Antipluviol S
o Antipluviol W.
• Non applicare Mape-Antique Strutturale NHL
con temperature inferiori a +5°C.
MODALITÀ DI APPLICAZIONE
Preparazione del supporto
Rimuovere, manualmente o con attrezzi meccanici,
tutte le parti non coese e qualsiasi sostanza che
possa pregiudicare l’adesione di Mape-Antique
Strutturale NHL, fino ad ottenere una muratura
pulita, priva di parti friabili, polvere, sporco, muffe
e sali solubili. Nella ricostruzione dei giunti di
allettamento murari rimuovere la malta degradata
ed inconsistente.
Procedere, quindi, al lavaggio con acqua a bassa
pressione della muratura, al fine di eliminare
eventuali efflorescenze e sali solubili presenti sulla
superficie. All’occorrenza, ripetere più volte
quest’ultima operazione.
Qualora si renda necessario consolidare il supporto,
che si presenta meccanicamente debole, stendere
più mani di Consolidante 8020 o di Primer 3296
(consultare le relative schede tecniche).
Eventuali vuoti o discontinuità presenti nella
muratura dovranno essere ripristinate tramite la
tecnica della “riconcciatura” o dello “scuci-cuci”,
impiegando Mape-Antique Strutturale NHL come
malta, insieme a pietre, mattoni o tufo aventi
caratteristiche corrispondenti, quanto più possibile,
a quelle dei materiali originari.
Nel caso in cui le murature dovessero risultare
particolarmente difficili come, ad esempio, quelle
in pietra o miste, è consigliabile applicare un
primo strato di ca. 5 mm di Mape-Antique
Strutturale NHL, a consistenza semifluida, oppure
di Mape-Antique Rinzaffo, al fine di uniformare
l’assorbimento del supporto e migliorare l’adesione
della malta.
Nel caso in cui si debbano intonacare ampie
superfici è consigliabile applicare il prodotto con
intonacatrice a miscelazione continua,
posizionando anche delle guide verticali sulle
pareti, al fine di definire la corretta planarità e
spessore dell’intonaco.
Prima dell’applicazione di Mape-Antique
Strutturale NHL occorre procedere alla parziale
saturazione del supporto, al fine di impedire che
quest’ultimo possa sottrarre acqua alla malta,
pregiudicandone le caratteristiche prestazionali
finali. L’acqua libera in eccesso dovrà essere,
comunque, eliminata.
Nel caso in cui si debbano realizzare degli intonaci
o delle cappe “armate” o in presenza di murature
miste, posizionare una rete metallica zincata a
maglia 5 x 5 cm, Ø 2 mm. Tale rete dovrà essere
fissata alla muratura esistente, tramite chiodatura
o tassellatura e distanziata dal supporto, in modo
tale da risultare nella mezzeria dello spessore
totale dell’intonaco.
Nel caso di interventi di rinforzo mediante
la tecnica del giunto di allettamento “armato”,
eseguiti con barre di acciaio o in materiale
composito (tipo Maperod), occorre posizionare
il rinforzo ad un’adeguata profondità, garantendo
una copertura dell’armatura con uno spessore
di malta non inferiore a 2 cm.
Preparazione del prodotto
La preparazione di Mape-Antique Strutturale NHL
deve essere eseguita con intonacatrice
a miscelazione continua, qualora il prodotto venga
applicato a macchina, oppure in betoniera a
bicchiere, se si dovesse scegliere l’applicazione
a cazzuola. Per intonacare ampie superfici,
sebbene il prodotto si presti ad essere impiegato
anche manualmente, è preferibile l’applicazione
a macchina della malta, in quanto si ottengono
maggiori rese. Piccoli quantitativi possono essere
preparati con trapano elettrico munito di agitatore,
a basso numero di giri. E’ sconsigliata, invece,
la miscelazione a mano della malta.
Applicazione della malta
Applicazione a macchina:
Versare il contenuto dei sacchi di Mape-Antique
Strutturale NHL nella tramoggia di una macchina a
miscelazione continua, tipo PFT modello G4 o G5,
Putzmeister MP 25, Turbosol o similari, regolando
il flussimetro ad una portata di 320-340 l/h, in
funzione della macchina impiegata, fino ad
ottenere una consistenza “plastica”.
Le prove per la validazione del prodotto sono
state eseguite impiegando il modello MP 25 della
Putzmeister con i seguenti accessori:
Statore
Rotore
Miscelatore
Tubo
Lancia
Standard
Ø 25 mm,
lunghezza
15 m
Standard,
ugello
14 mm
D6 Power
D6 - 3
Nel caso in cui sia stato applicato un primo strato
di ca. 5 mm di Mape-Antique Strutturale NHL,
a consistenza semifluida, oppure di
Mape-Antique Rinzaffo, attendere il
“rapprendimento” di tale strato, quindi, applicare
Mape-Antique Strutturale NHL in un unico
strato (max 25 mm), partendo dalla parte bassa
della muratura verso la sua sommità.
Nel caso in cui lo spessore da riportare
sia superiore a 25 mm, Mape-Antique
Strutturale NHL deve essere applicato in più mani,
avendo l’accortezza di realizzare i diversi strati
successivi, su quello precedente non frattazzato.
Si consiglia di intonacare la muratura da una
distanza di ca. 20 cm, in modo che il prodotto
venga steso uniformemente. Dopo l’applicazione
attendere alcuni minuti prima di procedere alla
livellatura con staggia di alluminio ad “H” o a
coltello, con passaggi in senso orizzontale e
verticale, sino ad ottenere una superficie piana.
Rimuovere le guide verticali, posizionate
precedentemente sulle pareti, andando a riempire
i vuoti con la stessa malta.
La finitura della superficie di Mape-Antique
Strutturale NHL può essere eseguita con frattazzo
di plastica, di legno o di spugna già dopo alcune
ore dall’applicazione e, comunque, in funzione
della temperatura e delle condizioni ambientali.
Per quanto Mape-Antique Strutturale NHL
contenga dei prodotti che contrastano la comparsa
di microfessure è buona norma applicare la malta
quando la parete da intonacare non risulti esposta
direttamente ad irraggiamento solare ed al vento.
In questi casi, così come nei periodi dell’anno
caratterizzati da alte temperature e/o
particolarmente ventilati, è opportuno curare la
stagionatura della malta, soprattutto nelle prime
36-48 ore, nebulizzando acqua sulla superficie o
impiegando altri sistemi, che impediscano
la rapida evaporazione dell’acqua d’impasto.
Applicazione a cazzuola:
Sebbene il prodotto sia particolarmente indicato
per essere miscelato ed applicato a macchina,
può essere preparato anche in betoniera per
l’applicazione a cazzuola. In quest’ultimo caso
l’applicazione risulterà meno facilitata a causa
della coesività dell’impasto.
Dopo aver introdotto in betoniera il minimo
quantitativo di acqua pulita (ca. 4 litri per ogni sacco
da 25 kg di Mape-Antique Strutturale NHL),
aggiungere con flusso continuo il contenuto del
sacco. Mescolare per ca. 3 minuti e verificare che
l’impasto sia ben amalgamato, omogeneo e privo
di grumi, avendo cura di staccare dalle superfici
della betoniera la polvere non perfettamente
dispersa.
Aggiungere, eventualmente, altra acqua fino ad
un totale non superiore a 4,25 l per sacco, incluso
il quantitativo introdotto inizialmente. Completare
quindi la miscelazione di Mape-Antique
Strutturale NHL, mescolando l’impasto per
altri 2-3 minuti, a seconda dell’efficacia del
DATI TECNICI (valori tipici)
DATI IDENTIFICATIVI DEL PRODOTTO
Tipo di malta (EN 998-1):
GP - Malta per scopi generali per intonaci
interni/esterni
Tipo di malta (EN 998-2):
G - Malta da muratura a prestazione garantita
per scopi generali per l’utilizzo esterno in
elementi soggetti a requisiti strutturali
Aspetto:
polvere
Colore:
nocciola chiaro
Tipo di legante (EN 459-1):
NHL 3,5 e NHL 5
Dimensione massima dell'aggregato (EN 1015-1) (mm):
2,5
Massa volumica apparente (kg/m³):
1.400
EN 998-1
EN 998-2
non richiesto
< 0,1
Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%):
Prestazione
prodotto
< 0,05
Conservazione:
12 mesi in luogo asciutto, negli imballi originali
non aperti
Classificazione di pericolo secondo Direttiva
1999/45/CE:
irritante.
Prima dell'uso consultare il paragrafo
"Istruzioni di Sicurezza per la preparazione e
la messa in opera" e le informazioni riportate
sulla confezione e sulla Scheda di Sicurezza
Voce doganale:
3824 50 90
Applicazione di
Mape-Antique
Strutturale NHL
DATI APPLICATIVI DEL PRODOTTO (a +20°C - 50% U.R.)
Rapporto dell'impasto:
100 parti di Mape-Antique Strutturale NHL
con 16-17 parti di acqua (4-4,25 l di acqua per
ogni sacco da 25 kg di prodotto)
Aspetto dell'impasto:
tissotropico
Consistenza della malta fresca (EN 1015-3) (mm):
175
Massa volumica apparente della malta fresca
(EN 1015-6) (kg/m³):
2.000
Porosità della malta allo stato fresco (EN 1015-7) (%):
7
Temperatura di applicazione permessa:
da +5°C a +35°C
Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9):
ca. 60 min.
Spessore minimo applicabile (mm):
10
Spessore massimo applicabile per strato (mm):
25
Ripianatura
dell’intonaco
PRESTAZIONI FINALI (acqua d'impasto 16,5%)
Caratteristica
prestazionale
Metodo
di prova
Requisiti in accordo Requisiti in accordo
alla EN 998-1
alla EN 998-2
Prestazione
prodotto
CS I (da 0,4 a 2,5)
Resistenza a compressione
a 28 gg (N/mm²):
EN 1015-11
CS II (da 1,5 a 5,0)
CS III (da 3,5 a 7,5)
da Classe M 1
(> 1 N/mm²)
a Classe M d
(> 25 N/mm²)
> 15
(Categoria CS IV)
(Classe M 15)
CS IV (≥ 6)
Adesione al supporto
(laterizio) (N/mm²):
EN 1015-12
valore dichiarato e
modo di rottura (FP)
non richiesto
> 0,7
Modo di rottura
(FP) = A/C
Resistenza iniziale a taglio
(fvok) (N/mm²):
EN 1052-3
non richiesto
valore dichiarato
0,15
Modulo elastico statico
a 28 gg (N/mm²):
EN 13412
non richiesto
non richiesto
10.000
Assorbimento d'acqua per
capillarità [kg/(m²·min·0,5)]:
EN 1015-18
da Categoria W 0
a Categoria W 2
valore dichiarato
Categoria W 2
< 0,2
Coefficiente di permeabilità
al vapore acqueo (µ):
EN 1015-19
valore dichiarato
valore tabulato
60
EN 1745
valore tabulato
valore tabulato
1,1
EN 13501-1
valore dichiarato
dal produttore
valore dichiarato
dal produttore
Classe E
Conducibilità termica
(λ10,dry) (W/m·K):
Reazione al fuoco:
FINITURA
Nel caso in cui si desideri avere una superficie con
una tessitura più fine rispetto a quella ottenuta
frattazzando Mape-Antique Strutturale NHL,
si può procedere alla stesura di Mape-Antique FC
o Mape-Antique FC/R, malte fini da rasatura a
base di calce ed Eco-Pozzolana. Qualora, invece,
si preferisca rasare e, contemporaneamente,
decorare e proteggere le superfici dell’intonaco,
impiegare rivestimenti colorati a basso spessore,
come Silexcolor Tonachino o Silancolor
Tonachino a base, rispettivamente, di silicati o
silossani, previa applicazione dei primer della
corrispondente linea (Silexcolor Primer o
Silancolor Primer). In alternativa ai prodotti
sopramenzionati, qualora si preferisca solo
pitturare la superficie dell’intonaco, impiegare
Silexcolor Pittura o Silancolor Pittura, previa
applicazione degli stessi primer.
Attendere, comunque, la completa stagionatura
dell’intonaco, indicativamente 7 gg/cm di spessore,
prima di applicare qualsiasi tipo di rivestimento
colorato a basso spessore o di pittura.
Qualora non sia prevista alcuna decorazione degli
intonaci, soprattutto quelli particolarmente esposti
all’azione della pioggia, è possibile proteggerli con
un trattamento trasparente, traspirante ed
idrorepellente, quali Antipluviol S o Antipluviol W,
impregnanti a base di resine silossaniche,
Pulizia
La malta non ancora indurita può essere asportata
dagli attrezzi con acqua. Dopo l’indurimento, la
pulizia risulta difficoltosa e può essere fatta solo
con mezzi meccanici.
CONFEZIONI
Sacchi da 25 kg.
(I) A.G. BETA
rispettivamente, a solvente o in dispersione
acquosa.
CONSUMO
ca. 17 kg/m² per cm di spessore.
IMMAGAZZINAGGIO
Conservare in luogo coperto ed asciutto.
ISTRUZIONI DI SICUREZZA PER LA
PREPARAZIONE E LA MESSA IN OPERA
Contiene leganti idraulici speciali che, a contatto
con il sudore e altri fluidi del corpo, producono una
reazione alcalina irritante per gli occhi e la pelle.
Usare guanti e occhiali protettivi.
Per maggiori informazioni consultare la Scheda
di Sicurezza.
PRODOTTO PER PROFESSIONISTI.
AVVERTENZE
Le indicazioni e le prescrizioni sopra riportate,
pur corrispondendo alla nostra migliore esperienza
sono da ritenersi, in ogni caso, puramente
indicative e dovranno essere confermate da
esaurienti applicazioni pratiche; pertanto, prima
di adoperare il prodotto, chi intenda farne uso
è tenuto a stabilire se esso sia o meno adatto
all’impiego previsto e, comunque, si assume ogni
responsabilità che possa derivare dal suo uso.
Le referenze relative a questo
prodotto sono disponibili
su richiesta e sul sito Mapei
www.mapei.it e www.mapei.com
VOCE DI CAPITOLATO
Realizzazione sia di intonaci “armati” e giunti di allettamento, sia di nuove murature portanti e di tamponamento o
ricostruzione di quelle esistenti, mediante applicazione a macchina o a cazzuola di malta premiscelata in polvere,
composta da calce idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, sabbie naturali, speciali additivi, microfibre e fibre di
vetro (tipo Mape-Antique Strutturale NHL della MAPEI S.p.A.), in uno spessore max di 25 mm per strato. Qualora le
murature dovessero risultare particolarmente difficili come, ad esempio, quelle in pietra o miste, stendere uno strato di
ca. 5 mm di Mape-Antique Strutturale NHL, a consistenza semifluida, oppure Mape-Antique Rinzaffo, al fine di
uniformare l’assorbimento del supporto e migliorare l’adesione della malta. Nel caso in cui si debbano realizzare degli
intonaci o delle cappe “armate” o in presenza di murature miste, posizionare una rete metallica zincata. Tale rete dovrà
essere fissata alla muratura esistente, tramite chiodatura o tassellatura e distanziata dal supporto, in modo tale da
risultare nella mezzeria dello spessore totale dell’intonaco. Nel caso di interventi di rinforzo mediante la tecnica del
giunto di allettamento “armato”, occorre posizionare il rinforzo ad un’adeguata profondità, garantendo una copertura
dell’armatura con uno spessore di malta non inferiore a 2 cm.
Classificazione del prodotto:
– Malta per intonaci interni/esterni marcata CE secondo EN 998-1, classificata GP, di categoria CS IV.
– Malta da muratura marcata CE secondo EN 998-2, classificata G, di classe M 15.
Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche prestazionali:
2.000
Massa volumica apparente della malta fresca (kg/m3) (EN 1015-6):
Porosità della malta allo stato fresco (%) (EN 1015-7):
7
> 15 (Categoria CS IV, Classe M 15)
Resistenza a compressione (a 28 gg) (N/mm2) (EN 1015-11):
> 0,7 (Modo di rottura FB = A/C)
Adesione al supporto (laterizio) (N/mm2) (EN 1015-12):
Resistenza iniziale a taglio (fvok) (N/mm2):
0,15 (valore tabulato)
2
0,5
Assorbimento d’acqua per capillarità [kg/(m ·min. )] (EN 1015-18): < 0,2 (Categoria W2)
Coefficiente di permeabilità al vapor acqueo (µ) (EN 1015-19):
60
Conducibilità termica (λ10,dry) (W/m·K) (EN 1745):
1,1 (valore tabulato)
Reazione al fuoco (EN 13501-1):
Classe E
Temperatura di applicazione permessa:
da +5°C a +35°C
Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9):
ca. 60 min.
Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%):
< 0,05
Spessore max applicabile per strato (mm):
25
ca. 17 (per cm di spessore)
Consumo (kg/m2):
®
IL PARTNER MONDIALE DEI COSTRUTTORI
La riproduzione di testi, foto e illustrazioni di questa pubblicazione
è vietata e viene perseguita ai sensi di legge
mescolatore, in modo da ottenere un impasto
omogeneo, “plastico” e tissotropico.
Nel caso di utilizzo del prodotto come malta da
muratura per realizzare paramenti murari e per
gli interventi di “rincocciatura” o di “scuci-cuci”,
dapprima, creare il “letto di posa” e,
successivamente, posizionare gli elementi
costruttivi, esercitando una leggera pressione,
al fine di ottenere il corretto posizionamento degli
stessi elementi. Asportare la malta in eccesso
con la cazzuola.
Nel caso di impiego della malta per la stilatura
dei corsi fra gli elementi costruttivi, applicare il
prodotto in uno spessore non inferiore ai 2 cm.
In presenza, inoltre, di una muratura “faccia a
vista”, rimuovere l’eventuale prodotto in eccesso
ed effettuare la pulitura del paramento murario
con acqua e frattazzo di spugna.
613-11-2009
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S
Rurewall PVA TX
Malta tixotropica a ritiro compensato
con fibre di Polivinilalcool
c) Preparazione della malta
Descrizione del prodotto
RUREWALL PVA TX è una malta premiscelata
a base di legante idraulico pozzolanico, inerti
selezionati, additivi e fibre di polivinilalcool ad
alto modulo. Dopo l’aggiunta di acqua si ottiene una malta tixotropica, fortemente adesiva,
di elevata tenacità e durabilità.
RUREWALL PVA TX è un particolare composito
dotato di una grande capacità di assorbire energia dopo fessurazione, per cui trova particolare
impiego nel ripristino di strutture soggette a carichi d’urto o carichi dinamici in generale.
Conforme alla norma UNI EN 998-2.
Applicazioni tipo
•
•
•
•
Rifacimento di volte in muratura di particolare pregio storico-artistico;
lastra armata;
intonaco strutturale per murature;
sostituzione della lastra armata con rete elettrosaldata per il consolidamento di murature/volte.
Confezioni, stoccaggio, dosaggio, resa
PVA TX è disponibile in sacchi
• RUREWALL
da 25 Kg;
• stoccare il prodotto, chiuso, in ambiente
•
asciutto. Se i sacchi vengono aperti utilizzare tutto il contenuto in quanto, essendo il
prodotto a base di legante idraulico, teme
l’umidità.
Resa:
•
•
•
•
•
Si consiglia di confezionare la malta con
impastatrice meccanica, evitando la
miscelazione a mano.
Preparare la malta versando circa il 90% dell’acqua di impasto prevista, quindi azionare
l’impastatrice aggiungendo RUREWALL PVA
TX rapidamente e senza interruzioni.
Mescolare l’impasto per 2-3 minuti.
Aggiungere la restante acqua di impasto,
se necessario, per arrivare alla consistenza
voluta e mescolare per altri 3-4 minuti.
In climi particolarmente caldi, si possono tollerare
piccoli incrementi nel contenuto di acqua rispetto
ai valori della tabella di confezionamento, mentre
il contrario si verifica in climi freddi e umidi.
d) Influenza della temperatura
È consigliabile applicare il prodotto a temperature comprese tra +4°C e +50°C; temperature
basse (4-10°C) rallentano notevolmente la presa;
temperature invece elevate (35-50°C) fanno perdere velocemente lavorabilità alla malta.
e) Messa in opera della malta
Applicare RUREWALL PVA TX a cazzuola o con
intonacatrice. Lo spessore massimo applicabile per ogni singola mano è di 30 mm. Spessori
superiori vanno realizzati in più strati, avendo
cura di attendere l’asciugatura dello strato precedente prima di applicare il successivo.
f) Stagionatura
Consistenza (UNI EN 196, parte 3a)
Litri di H2O per 100 kg
di RUREWALL PVA TX
FLUIDA
(Flow = 60%)
14 - 15
Litri di malta fresca per
100 kg di RUREWALL PVA TX
62
Kg di RUREWALL PVA TX per
1 m3 di malta fresca
1575 - 1670
Resa kg/m2/m m di spessore
1,575 - 1,670
Peso specifico malta fresca (g/cc)
1,85 ± 0,05
La presenza nell’impasto di specifici additivi antiritiro evita la formazione di cavillature e fessurazioni,
anche senza l’applicazione di un agente protettivo.
In condizioni di ambienti con forte ventilazione ed esposizione solare, può essere necessario un intervento che preveda una stagionatura di sintesi, che impedisca l’evaporazione
repentina dell’acqua. In questi casi si consiglia
l’impiego dell’antievaporante CURING ECO.
Raccomandazioni per la messa in opera
Proprietà
a) Preparazione del sottofondo
La presenza di fibre di polivinilalcool consente un miglioramento delle caratteristiche meccaniche del composito, rendendo il medesimo più duttile e tenace.
RUREWALL PVA TX è una malta fibrorinforzata che possiede la peculiare proprietà di non
subire fenomeni di degrado dovuti alla corrosione delle fibre; pertanto, è consigliata nei
casi di ripristino strutturale soggetti a severe
condizioni chimico-ambientali.
Un composito fibrorinforzato con fibre di polivinilalcool non modifica il comportamento alla fessurazione iniziale della matrice. Dopo la fessurazione si
attivano i meccanismi di interazione tra fibre e
matrice stessa lungo la fessurazione. La fibra,
quindi, agisce contenendo il fenomeno fessurativo.
Il sottofondo di laterizio o pietra deve essere
pulito, senza polvere, materiali cedevoli, olii,
grassi, ruggine e senza fessure.
Procedere quindi all’applicazione di una mano
di rinzaffo con Rurewall R/Z a consistenza fluida.
Questa operazione è necessaria per garantire una
perfetta adesione al supporto da parte del
RUREWALL PVA TX. Nel caso il materiale venga
utilizzato per il ripristino di volte il muratura, pietra,
etc. si consiglia di realizzare una mano di “aggrappo” con Rurewall R/Z a consistenza fluida.
b) Saturazione con acqua
Bagnare il sottofondo saturandolo con acqua,
avendo cura di asportarne l'eccesso.
Ruredil
Sostituzione della rete elettrosaldata
Le fibre strutturali di PVA conferiscono tenacità al materiale composito, modificandone il legame tra lo sforzo
e la deformazione. Il contributo tridimensionale del
rinforzo fibroso interviene nella fase post-fessurativa,
incrementando notevolmente la capacità del materiale di assorbire energia e rallentando in questo modo
l’avanzamento del processo fessurativo. Ne consegue che RUREWALL PVA TX sostituisce in modo efficace l’impiego della lastra armata con rete elettrosaldata, riducendo notevolmente gli spessori ( solo 3 cm
rispetto ai 7/8 cm di spessore per la lastra armata).
Caratteristiche generali
• Facilità e rapidità di posa in opera e finitura;
• aumento della resistenza a trazione e flessione anche dopo la fessurazione;
• ottima resistenza agli urti, all’usura e ai carichi
dinamici in generale;
• resistenza all’attacco di agenti chimici quali cloruri, solfati, piogge acide, anidride carbonica;
• elevata impermeabilità all’acqua e alle soluzione acquose aggressive;
• resistenza ai cicli di gelo e disgelo, anche in
presenza di sali disgelanti;
• assenza di ritiro in fase plastica (UNI 8996);
• assenza di ritiro in fase indurita (UNI 8147);
• assenza di bleeding (UNI 8998).
Comportamento fisico-meccanico
Resistenza a compressione e a flessotrazione (DM 03.06.68 art. 10, punti 2 e 3).)
Stagionatura
(gg)
Flesso-Trazione
(MPa)
Compressione
(MPa)
1
2,1
11,1
7
3,4
24,8
28
8,2
32,5
Modulo elastico a 28 gg:
150.000 kg/cm2
Adesione per trazione diretta su mattone
>0,6 MPa
(si rompe il supporto)
Caratteristiche tecniche
Tempo di lavorabilità malta fresca
(a 20°C)
: circa 50 minuti
Permeabilità al vapore acqueo a 20°C
(Normal 21/85)
: 75 g/m2 per 24 h
Coefficiente assorbimento capillare
(Normal 11/85)
: CA=0,9x10-3 g/cm2÷t
Porosità della malta (Normal 4/80)
• Porosità aperta integrale : P (%) = 22
• Volume di pori
con d<0,5
: V (%) = 68
Contenuto di sali solubili nella malta indurita:
(CEN/TC 125)
Solfati
< 10 ppm
Cloruri
< 10 ppm
Nitriti/nitrati
< 10 ppm
Mg++
= 0,02%
Ca++
= 0,33%
Na+
= 0,11%
K+
= 0,06%
Fig. 1 - Curva carico-deformazione di provini
inflessi 4x4x16 cm con intagli in mezzeria con
profondità 10 mm. Come mostrato nel grafico, RUREWALL PVA TX presenta una duttilità
(area sottesa dalla curva) maggiore di quella
di una malta con fibre metalliche lisce.
Ruredil S.p.A.
Sede e stabilimento:
20097 S. Donato Milanese/Milano - Via B. Buozzi,1
Telefono +39.02.5276041 - Telefax +39.02.5272185
[email protected] - www.ruredil.it
La presente edizione annulla e sostituisce ogni altra precedente.
Le informazioni contenute nella presente scheda si basano sulle nostre conoscenze ed esperienze; non possono quindi implicare una garanzia da parte
nostra, né responsabilità circa l’impiego dei nostri prodotti, non essendo le
condizioni di utilizzo sotto il nostro controllo.
06/2008
Estero:
Agenti rappresentanti presenti nei seguenti Paesi:
Algeria, Austria, Costarica, Cipro, Corea del Sud, Cuba,
Francia, Grecia, Iran, Marocco, Polonia, Portogallo,
Rep. Dominicana, Spagna, Svizzera, Tunisia, Ucraina.
Per maggiori dettagli sulla distribuzione dei nostri prodotti
all’estero, contattare il seguente indirizzo e-mail:
[email protected]
Ruredil
I
e
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i
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A
e
p
a
M
Legante idraulico
fillerizzato per il
consolidamento,
mediante iniezione,
di strutture in pietra,
mattoni e tufo
CAMPI DI APPLICAZIONE
Qualunque sia il motivo del consolidamento delle
strutture degli edifici storici (murature a sacco, pilastri,
fondazioni, ecc.) è necessario che il materiale
consolidante iniettato sia di caratteristiche fisicomeccaniche paragonabili a quelle dei conglomerati
impiegati originariamente prima dell’avvento del
cemento.
D’altra parte il materiale iniettato, una volta indurito, non
deve interagire negativamente con gli eventuali sali
solfatici preesistenti nelle strutture da consolidare, né
deve apportare componenti alcalini (sodio, potassio)
capaci di innescare pericolosi fenomeni espansivi con
gli elementi lapidei alcali-reattivi.
Mape-Antique I è un prodotto appositamente messo a
punto per il raggiungimento di questi obiettivi e per
garantire un facile ed affidabile riempimento di tutte le
cavità esistenti nelle strutture da consolidare.
Alcuni esempi di applicazione
• Consolidamento per iniezione di fondazioni di edifici
storici.
• Consolidamento per iniezione di murature a sacco in
pietra o mattoni di edifici storici.
• Consolidamento per iniezione di pilastri o volte in
pietra o mattoni di edifici storici.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Mape-Antique I è un legante idraulico fillerizzato che si
presenta come una polvere fine. Mescolato con acqua
(35% circa), produce una boiacca fluida e stabile,
capace di riempire le cavità delle strutture da
consolidare e di indurire gradualmente senza interagire
attraverso reazioni pericolose con i mattoni, le pietre e le
malte preesistenti.
AVVISI IMPORTANTI
• Non utilizzare Mape-Antique I per malte da
allettamento o da intonaci destinate ad edifici storici
(usare Mape-Antique LC oppure Mape-Antique MC
oppure Mape-Antique CC).
• Non aggiungere additivi, filler, sabbie, cemento o altri
leganti (calce e gesso) a Mape-Antique I.
• Non applicare Mape-Antique I con temperature
inferiori a +5°C.
MODALITÀ DI APPLICAZIONE
Prima di applicare la boiacca di Mape-Antique I è
opportuno saturare con acqua tutta la struttura interna
da consolidare. A questo scopo, utilizzando gli stessi
fori attraverso i quali verrà eseguita l’iniezione della
boiacca, si procede alla completa bagnatura interna
delle strutture il giorno che precede l’intervento di
consolidamento, per consentire lo smaltimento
dell’eventuale acqua libera ristagnante all’interno.
Le perforazioni dovrebbero essere disposte
simmetricamente, possibilmente ai vertici di un reticolo
a maglie quadrate con lato da 50 a 100 cm. Nelle
strutture di spessore inferiore a 60 cm i fori vengono di
solito eseguiti su un solo lato, mentre in quelle con
spessori superiori è opportuno procedere all’iniezione
su entrambi i lati.
[sche4] 601 Italiano - 1 (MAPE-ANTIQUE I) (24.05.2003 - 6ª Bozza/Ciano Digitale/Pell.)
eI
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-A
pe
a
M
I fori (diametro 3-4 cm) possono essere
orizzontali o inclinati e devono avere appositi
boccagli di plastica del diametro di 10-15 mm
attraverso i quali verrà iniettata a pressione
(massimo 3 atm) la boiacca di
Mape-Antique I dopo aver provveduto ad
otturare le possibili vie di fuga con cemento a
presa rapida (tipo Lampocem) che andrà
rimosso ad iniezione effettuata.
Si procede quindi alla preparazione della
boiacca mescolando per 5 minuti
Mape-Antique I ed acqua (35% circa
rispetto al legante) in un miscelatore ad alta
turbolenza o con trapano munito di frusta fino
ad ottenere un impasto fluido (svuotamento
del cono di Marsh del primo litro di boiacca
minore di 30 sec.).
La boiacca di Mape-Antique I deve essere
utilizzata per il consolidamento delle strutture
entro 60 minuti dalla sua miscelazione.
È assolutamente sconsigliato aggiungere a
Mape-Antique I qualsiasi altro materiale
sotto forma di altri leganti, additivi, filler, ecc.
Preparazione della
boiacca di
Mape-Antique I
La betoniera per la produzione dell’impasto
con Mape-Antique I deve essere lavata con
acqua per rimuovere accuratamente eventuali
residui di precedenti impasti effettuati con
cemento Portland o calce.
CONFEZIONI
Sacchi da 20 kg.
ISTRUZIONI DI SICUREZZA
PER LA PREPARAZIONE E LA
MESSA IN OPERA
Contiene leganti idraulici speciali che, a
contatto con sudore e altri fluidi del corpo,
producono una reazione debolmente alcalina.
Leggermente irritante per gli occhi e la pelle.
Per maggiori informazioni consultare la
scheda di sicurezza.
IMMAGAZZINAGGIO
12 mesi in luogo coperto ed asciutto in
imballi originali non aperti.
PRODOTTO AD USO PROFESSIONALE.
AVVERTENZA
Le informazioni e le prescrizioni sopra
riportate, pur corrispondendo alla nostra
migliore esperienza, sono da ritenersi, in ogni
caso, puramente indicative e dovranno essere
confermate da esaurienti applicazioni
pratiche; pertanto, prima di adoperare il
prodotto, chi intenda farne uso è tenuto a
stabilire se esso sia o meno adatto
all’impiego previsto e, comunque, si assume
ogni responsabilità che possa derivare dal
suo uso.
CONSUMO
1,40 kg/l (di cavità da riempire).
Pulizia
La boiacca non ancora indurita può essere
asportata dagli attrezzi con acqua.
Dopo l’indurimento, la pulizia diventa molto
difficile e può essere effettuata solo con
asportazione meccanica.
Le referenze relative a
questo prodotto sono
disponibili su richiesta
Riempimento della
pompa di iniezione con
Mape-Antique I
VOCE DI CAPITOLATO
Consolidamento di vecchie murature in mattoni o misto pietrame mediante iniezione,
attraverso appositi tubi iniettori, di boiacca a base di legante idraulico fillerizzato
resistente ai solfati (tipo Mape-Antique I della Mapei S.p.A.). Prima dell’iniezione si
dovrà provvedere ad un lavaggio con acqua delle cavità da riempire.
Le caratteristiche del legante dovranno essere le seguenti:
Massa volumica (kg/dm3):
Colore:
Tempo di svuotamento al cono EN 445:
Resistenza a compressione (a 28 gg) (MPa):
Resistenza a flessione (a 28 gg) (MPa):
Modulo elastico dinamico (a 28 gg) (MPa):
Consumo (kg/l):
Iniezione di
consolidamento con
Mape-Antique I
1,89
grigio chiaro
< 30”
18
4
15.000
1,40 (di cavità da riempire)
DATI TECNICI (valori tipici)
DATI IDENTIFICATIVI DEL PRODOTTO
Aspetto:
polvere
Colore:
grigio chiaro
Massa volumica in mucchio (kg/dm3):
1,25
Diametro massimo (µm):
100
Conservazione:
12 mesi in luogo asciutto in imballi originali non
aperti
Classificazione di pericolo secondo Direttiva
99/45/CE:
Prima dell’uso consultare il paragrafo
“Istruzioni di Sicurezza per la preparazione e la
messa in opera” e le informazioni riportate
sulla confezione e sulla scheda di sicurezza
Sali alcalini idrosolubili:
assenti
Voce doganale:
3824 50 90
PRESTAZIONI FINALI IN BOIACCA
Composizione (kg/m3):
– Mape-Antique I:
1.400
– Acqua:
490
Colore:
grigio chiaro
Massa volumica (kg/dm3):
1,89
Tempo di svuotamento al cono EN 445:
< 30”
Resistenza meccanica a compressione (MPa)
(EN 196):
– 2 gg:
5
– 7 gg:
14
– 28 gg:
18
Resistenza meccanica a flessione (MPa)
(EN 196):
– 2 gg:
2
– 7 gg:
3
– 28 gg:
4
Modulo elastico dinamico (MPa):
– 28 gg
15.000
Efflorescenze (semi-immersione in acqua):
assenti
Torre di S. Floriano
consolidata mediante
iniezione di
Mape-Antique I
La riproduzione di testi, foto e illustrazioni di questa pubblicazione
è vietata e viene perseguita ai sensi di legge
(I) A.G. BETA
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M
®
IL PARTNER MONDIALE DEI COSTRUTTORI
CERTIQUALITY
No. 250/2
MAPEI S.p.A. - ITALY
CERTIQUALITY
No. 1517/1
MAPEI FRANCE
DNV
No. 94-OSL-AQ-6236
PLANT OF SAGSTUA
RESCON MAPEI AS - NORWAY
CERTIQUALITY
No. 3358
ITC
No. 00 0083 SJ
MAPEI FAR EAST Pte Ltd
MAPEI Sro- CZECH REP.
DNV
No. 12026-2002
AQ-BUD-TGA
QMI
No. 004157
IRAM
No. AR-QS-688
MAPEI KFT. - HUNGARY
MAPEI INC - CANADA
MAPEI ARGENTINA S.A.
www.mapei.com
601-5-2003
SISTEMI DI GESTIONE CERTIFICATI
(Qualità, Ambiente e Sicurezza) di MAPEI GROUP
RUREWALL B1 new:Layout 1 15/06/09 12:31 Pagina 1
Rurewall B1
Legante speciale per boiacche da iniezione per il consolidamento delle murature
Descrizione del prodotto
b) Messa in opera della boiacca
RUREWALL B1 è un legante idraulico speciale
che, mescolato con acqua, consente di confezionare boiacche da iniezione compatibili con i
materiali da costruzione delle murature preesistenti.
La particolare composizione chimica di RUREWALL B1 esclude la possibilità di reazione chimica con i sali (solfati, carbonati, nitrati, cloruri,
ecc) presenti nelle murature degli edifici antichi.
Conforme alla norma UNI EN 998-2.
Il prodotto va iniettato nella muratura con le
medesime modalità seguite per le boiacche
cementizie.
Applicazioni tipo
Consolidamento strutturale di murature.
Confezioni, stoccaggio, dosaggio, resa
• RUREWALL B1 è disponibile in sacchi da
25 kg;
• stoccare il prodotto in ambiente coperto ed
asciutto a temperatura compresa tra +5°C
e +40°C.
• il prodotto è sensibile all’umidità, pertanto
è consigliabile, utilizzare tutto il contenuto
una volta aperto il sacco.
c) Influenza della temperatura
Temperature basse rallentano notevolmente la
presa della malta.
Temperature elevate ne riducono la lavorabilità.
Non applicare la malta in condizioni estreme di
temperatura (temperatura ambiente inferiore a
5-6°C e superiore a 40°C).
Proprietà
Caratteristiche generali
– Consistenza (plastica, fluida, superfluida) e
conseguente lavorabilità, variabile a seconda del dosaggio del legante e dell’acqua;
– compatibilità chimico-fisica con le murature
pre-esistenti;
– adeguate proprietà meccaniche;
– buona resistenza a cicli gelo-disgelo;
– buona resistenza all’attacco di sali solubili.
Ruredil
Caratteristiche tecniche
Litri di H2O per 100 kg
di RUREWALL B1
Litri di boiaccha fresca per
100 kg di RUREWALL B1
30-32
Solfati
Cloruri
Nitriti/Nitrati
Mg++
Ca++
Na+
K+
73
kg di RUREWALL B1 per
1 mc di boiaccha fresca
1345 - 1430
Resa kg/m2/mm di boiaccha fresca
1,345 - 1,430
Peso specifico boiaccha fresca (g/cc)
Contenuto di sali solubili nella malta indurita:
1,80 ± 0,05
Raccomandazioni per la messa in opera
a) Preparazione della boiacca
La boiacca viene confezionata a rapporto
Acqua/Rurewall B1 = 0,30÷0,32.
Si introduce nel mescolatore circa il 90%
dell’acqua di impasto aggiungendo RUREWALL
B1 in modo continuo fino a ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere quindi la restante
acqua d’impasto per ottenere la consistenza
desiderata.
< 10 ppm
< 10 ppm
< 10 ppm
= 0,02%
= 0,31%
= 0,14%
= 0,04%
Permeabilità all’acqua (DIN 1048 modificata)
misurata come penetrazione d’acqua
dopo 300 ore a 7 Atm
:= 0,05 cm
Caratteristiche fisico-meccaniche
– Resistenza a compressione e a flessotrazione (UNI EN 196 parte 1ª)
Stagionatura
(gg)
Flesso-Trazione
(MPa)
Compressione
(MPa)
1
1,7
15
7
3,1
28
28
4,0
36
– Modulo elastico statico a compressione
(a 28 gg)
: 15.000 MPa
RUREWALL B1 new:Layout 1 15/06/09 12:31 Pagina 2
Rurewall B1
Tel. 02.5276041
Fax. 02.5272185
www.ruredil.it • [email protected]
Agenti in ogni zona d’Italia. Per dettagli sulla
distribuzione dei nostri prodotti all’estero, contattare
il seguente indirizzo e-mail: [email protected]
La presente edizione annulla e sostituisce ogni altra precedente.
Le informazioni contenute nella presente si basano sulle nostre conoscenze ed esperienze;
non possono quindi implicare una garanzia da parte nostra, né responsabilità circa l’impiego
dei nostri prodotti, non essendo le condizioni di utilizzo sotto il nostro controllo.
Ruredil S.p.A.
Via B. Buozzi,1
20097 S. Donato Milanese MI
Prima edizione 05.2009
Legante speciale per boiacche da iniezioneper il consolidamento delle murature
VOLTECO
WATERPROOF TECHNOLOGY
Microlime Novecento
MICROLIME
NOVECENTO
• Riaggregare e consolidare, mediante
iniezioni, murature di strutture storiche in
pietra, mattoni e miste, quali fondazioni,
pilastri e volte;
• ancorare barre d’armatura in interventi di
cucitura di murature storiche;
• incollare e ripristinare intonaci.
05
209
PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO
ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE
Dove si impiega
SCHEDA TECNICA 30
IG
S
MICROLIME NOVECENTO è una miscela composta da
leganti aerei ed idraulici, cariche ad azione
pozzolanica ed inerti di elevata finezza.
03
W
03/13
Il prodotto
VOLTECO
WATERPROOF TECHNOLOGY
I vantaggi
•
MICROLIME
NOVECENTO
•
•
•
teriali che compongono le strutture murarie;
consente di riqualificare le prestazioni della
struttura muraria ripristinandone la portanza
e conferendole una maggiore omogeneità;
consente l’ancoraggio di barre d’armatura
grazie alle adeguate prestazioni meccaniche ed alla buona stabilità volumetrica.
Caratteristiche fisiche e tecniche
Valori
polvere grigio chiaro
Granulometria grani inferiori a 400 micron
90%
Bleeding
assente
Sviluppo calore su una massa di 3.375 cm3
in assenza di scambio termico
assente
SCHEDA TECNICA 30
Aspetto
S
Specifiche
IG
05
03
W
03/13
•
Ottima iniettabilità poiché estremamente
fluido e privo di fenomeni di separazione
in fase di iniezione;
non genera, nella fase di maturazione,
fenomeni di innalzamento termico nella
struttura muraria;
realizza, a maturazione avvenuta, valori di
resistenza meccanica e modulo elastico
compatibili con i valori caratteristici dei ma-
PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO
ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE
210
Parametri assogettati a Controllo Qualità interno
Peso specifico
Resistenza a compressione (UNI EN 196)
a 28 gg
Resistenza a flessione (UNI EN 196)
a 28 gg
Modulo di elasticità statico
a 28 gg
Valori
< 1,95 kg/l
> 6,5 N/mm2
> 1,5 N/mm2
< 9.000 N/mm2
Preparazione e messa in opera
Preparazione delle superfici
Le superfici delle murature interessate dall’opera di consolidamento, qualora fosse
prevista l’esecuzione dell’intonaco finale,
debbono essere sempre preventivamente
rinzaffate in modo uniforme.
Se la muratura dovesse rimanere a “faccia
vista” si dovrà prevedere la stilatura delle
fughe dei vari conci o l’esecuzione di un intonaco di “sacrificio”.
Esecuzione del reticolo dei fori
Lo schema del reticolo di foratura è in funzione del tipo di muratura presente e del
grado di omogeneizzazione da raggiungere
e va effettuato in almeno due fasi successive.
Normalmente sulla muratura da consolidare
si esegue una prima serie di fori (Ø 18÷24
mm) leggermente inclinati verso il basso,
allineati orizzontalmente e verticalmente
ad uniforme distanza (mediamente 100 cm
l’uno dall’altro) nei quali vengono successivamente fissati gli specifici iniettori.
Dopo la prima fase di iniezioni si effettuerà
una seconda serie di fori posta al centro del
reticolo precedentemente eseguito e si procederà con una ulteriore iniezione.
Preparazione dell’impasto
Versare in un contenitore 6 l di acqua (30%
in peso), con il miscelatore in funzione aggiungere lentamente la polvere mescolando
per circa 3 minuti sino a realizzare un impasto omogeneo e privo di grumi, che verrà
quindi versato nella pompa per iniezioni.
Ad iniezione completata sigillare gli iniettori
proseguendo l’operazione nelle file dei fori
posti ai livelli superiori. Dopo circa 3 giorni
effettuata la seconda serie di fori, eseguire
le iniezioni intermedie seguendo lo stesso
schema operativo.
VOLTECO
WATERPROOF TECHNOLOGY
MICROLIME
NOVECENTO
MICROLIME NOVECENTO va impiegato entro 30 minuti dalla miscelazione.
Non aggiungere a MICROLIME NOVECENTO altri materiali che ne modificherebbero le caratteristiche finali.
Non impiegare MICROLIME NOVECENTO a temperature inferiori a +5°C.
Consumo e resa
Una confezione di MICROLIME NOVECENTO produce circa 14 l di miscela fluida.
Confezioni e stoccaggio
MICROLIME NOVECENTO è confezionato in sacchi da 20 kg.
Stoccare il prodotto in ambiente asciutto.
211
PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO
ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE
Avvertenze
SCHEDA TECNICA 30
IG
S
05
03
W
Esecuzione delle iniezioni
Ventiquattro ore prima dell’operazione di
iniezione, saturare la muratura iniettando
acqua nei fori precedentemente eseguiti.
Iniziando dai fori più bassi, iniettare la miscela MICROLIME NOVECENTO a bassa
pressione.
03/13
Preparazione e messa in opera
VOLTECO
WATERPROOF TECHNOLOGY
Sicurezza
SCHEDA TECNICA 30
IG
S
05
03
W
03/13
MICROLIME
NOVECENTO
PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO
ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE
212
MICROLIME NOVECENTO è un prodotto atossico alcalino. È consigliato l’uso di mascherina e guanti
durante il lavoro. In caso di contatto accidentale con gli occhi lavare abbondantemente con acqua e
consultare un medico.
La "Voce di Capitolato" relativa a questa scheda, in versione sempre aggiornata ed in formato editabile, si può
scaricare direttamente al seguente url: http://www.volteco.it/download_voci_capitolato.asp
Freudenberg Politex
Building Re Evolution
Armatura intonaci, rinforzo massetti
e manti stradali
Rinforzo massetti e
manti stradali
Armatura intonaci
Reti in fibra di vetro
•
•
•
•
resistenti alle variazioni igrometriche
stabili alle temperature d’esercizio
ottima resistenza meccanica
imputrescibili
Costruiamo il futuro
recuperando il passato
Freudenberg Politex
Building Re Evolution
INTRODUZIONE
Definiamo “rete in fibra di vetro” il prodotto che si ottiene dall’intreccio di un numero determinato di fili di vetro,
tale da ottenere una maglia reticolare di dimensioni variabili.
Per sua intrinseca caratteristica, la rete presenta un’elevata resistenza alle variazioni termiche, igrometriche e alla
trazione. Le reti della famiglia
sono utilizzabili come armature in diversi sistemi costruttivi:
•
per intonaci, creato per resistere all’attacco basico della malta cementizia;
•
per massetti in cemento;
•
per manti stradali, bitumata e adesivizzata da un lato per garantirne la perfetta integrazione
nei vari strati della carreggiata.
Armatura intonaci
SISTEMI A CAPPOTTO
Il benessere abitativo nasce da una efficace protezione dell’ambiente interno.
Un’abitazione che disperde energia non può garantire il necessario benessere a chi vi abita e l’edificio nel suo
complesso non è in grado di essere “energeticamente efficiente”.
La progettazione dell’isolamento termico dell’involucro perimetrale assume, quindi, un ruolo importante.
Il sistema più comunemente utilizzato a questo scopo, nel caso di nuove edificazioni, ma soprattutto ristrutturazioni
di vecchi fabbricati, è il sistema a cappotto che prevede il posizionamento del coibente sul lato esterno delle pareti.
Un sistema a cappotto ben eseguito è efficace perché:
• protegge la muratura dalle escursioni termiche
• corregge i “ponti termici”.
Solo in questo modo è possibile ottenere edifici energeticamente efficienti e a norma secondo le recenti prescrizioni
in materia di risparmio energetico.
Inserito all’interno del sistema a cappotto e annegato tra lo strato di intonaco che protegge l’isolante e lo strato di
conferisce tenacità e resistenza alla finitura superficiale, contenendo le
finitura della parete,
tensioni che si vengono a creare per sbalzi termici o fenomeni di ritiro-assestamento.
Si evitano, così, formazione di crepe e fessurazioni in facciata che potrebbero essere veicolo di pericolose
infiltrazioni.
MODALITÀ DI POSA
Dopo aver posato le lastre di coibente, si procede a stendere una prima mano di intonaco rasante nel quale
alcalino-resistente viene annegato, con una sovrapposizione di almeno 10 cm tra le reti
adiacenti. Si prosegue, poi, con lo strato di finitura.
per sistemi a cappotto è verificato secondo ETAG 004.
Freudenberg Politex
Building Re Evolution
ARMATURA DI INTONACI
La formazione di crepe e microfessure interessa, anche gli intonaci interni ed esterni di diversa granulometria.
L’esigenza di mantenere compatta la superficie, fa di
e
l’ideale rinforzo.
La versione a maglia larga è adatta per la tenuta di superfici grezze, mentre quella a maglie strette si adatta a
superfici rasate ed intonaci fini.
Intonaci esterni
1.
2.
3.
4.
5.
1
3
Muratura portante
Rasatura
Intonaco di finitura
Tinteggiatura 5
4
2
2
4
Intonaci interni
1. Intonaco primo strato
2.
3. Intonaco secondostrato
4. Tinteggiatura 1
3
Freudenberg Politex
Building Re Evolution
SCHEDA TECNICA
Peso
70
110
145*
con resina
70
110
145
solo vetro
55
85
118
-
-
-
6,2 x 6,1
10 x 10
4,2 x 4,5
73
82
81
27
18
19
700
1000
1050
1050
1950
1750
N/5cm
2,5
3,6
3,5
%
adesivo
Dimensione maglia
Composizione
vetro resina alcalino
resistente
Carico a rottura
Allungamento a rottura
L
T
L/T
U. M.
g/m2
mm
%
*ETAG 004
DATI DI FORNITURA
Altezza
70
110
145
U. M.
100
100
100
cm
Lunghezza
50
50
50
m
Sviluppo
50
50
50
m2
2400
1200
1500
m2
48
24
30
n° rotoli
ed. marzo 2012
Quantità per pallet
Freudenberg Politex Group - Headquarters: Str. Prov. Novedratese 17/a, 22060 Novedrate (CO), Italy
Phone: +39 031 793 111 - Fax: +39 031 793 202 - www.freudenbergpolitex.com - bm@ politex.it
Building Materials
Freudenberg Politex
Building Re Evolution
Rinforzo massetti
Le pavimentazioni interne, seppur non soggette all’azione deteriorante di agenti atmosferici, possono comunque
subire fessurazioni per cedimenti dovuti a fenomeni naturali di assestamento strutturale della costruzione. Il danno
può essere molto grave, se il dissesto si manifesta a livello del massetto che, perdendo coesione, può far affiorare
il problema sulla pavimentazione finita. La presenza degli impianti tecnici sotto il massetto può ulteriormente
complicare la situazione.
Risulta perciò fondamentale, già in fase di progettazione, prevedere una stratigrafia che migliori la resistenza
meccanica dei massetti in cemento.
è una rete in fibra di vetro alcalino-resistente, costituita da filati altamente selezionati, che
consente una migliore ripartizione dei carichi, conferendo così più resistenza al massetto e diminuendone i ritiri.
L’utilizzo di
è in particolare consigliato per pavimenti radianti, massetti tradizionali ed in
presenza di vespai aerati. La natura del prodotto rende la posa più pratica e veloce rispetto alle tradizionali reti
per massetto.
Pavimento radiante
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
1
2
4
3
5
6
7
Piastrelle
Massetto autolivellante
Impianto di riscaldamento
Reflex
Impianti tecnici
Solaio in laterocemento
1
Pavimento tradizionale
1.
2.
3.
4.
5.
6.
3
Piastrelle
Massetto alleggerito
2
5
4
6
Impianti tecnici
Solaio in laterocemento
Note:
va posato previa stesura di alleggerito (2 cm ca.) quando ancora il materiale è fresco, per avere
totale aderenza alla superficie. Si procede poi al getto di completamento (3 cm min.).
1
Vespai aerati
3
2
4
5
6
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Pavimento
Massetto in calcestruzzo
Vespaio aerato
Platea di fondazione
Terreno
Freudenberg Politex
Building Re Evolution
SCHEDA TECNICA
U. M.
Peso
Dimensione maglia
Composizione
Carico a rottura
Allungamento a rottura
200
g/m2
40 x 40
mm
Rete di vetro (84%), resina alcalino resistente (16%)
L
T
L/T
2100
2200
N/5cm
3,5
%
DATI DI FORNITURA
U. M.
Altezza
Lunghezza
cm
50
m
16
n° rotoli
800
m2
ed. marzo 2012
Quantità per pallet
100
Freudenberg Politex Group - Headquarters: Str. Prov. Novedratese 17/a, 22060 Novedrate (CO), Italy
Phone: +39 031 793 111 - Fax: +39 031 793 202 - www.freudenbergpolitex.com - bm@ politex.it
Building Materials
Freudenberg Politex
Building Re Evolution
Road
Rinforzo manti stradali
Nei Paesi maggiormente industrializzati le dotazioni infrastrutturali devono
garantire elevati livelli di prestazioni, per poter rispondere alle esigenti
necessità di transiti severi ed in continuo aumento.
Nella progettazione delle reti stradali è quindi necessario adottare tecnologie
di costruzione avanzate, utilizzando materiali tecnicamente prestanti e in
grado di consentire l’ottimizzazione dei costi di intervento, allungando il ciclo
di vita del manto stradale.
Il degrado dei manti stradali è da imputare principalmente ai seguenti fattori:
• aumento del traffico
• incremento dei carichi per asse
• pneumatici maggiorati
che provocano la diminuzione della capacità portante della carreggiata, con conseguenti fessurazioni ed
ormaiamenti, anche negli strati più profondi. L’utilizzo di reti per il rinforzo delle pavimentazioni stradali è in
grado di aumentare la vita media di un manto stradale fino al 50%.
Freudenberg Politex propone
pavimentazioni stradali.
la nuova gamma di reti in fibra di vetro bitumate per il rinforzo di
si integra perfettamente nei diversi elementi del manto stradale grazie alle seguenti caratteristiche:
• le diverse versioni di peso e dimensioni della maglia consentono l’utilizzo in base al tipo di carreggiata e alle
prestazioni richieste;
• la maglia ricoperta di miscela bituminosa garantisce una migliore compatibilità con l’asfalto, con la conseguente
maggior compattezza tra gli strati del conglomerato;
• la maglia adesivizzata da un lato con colla acrilica offre ulteriore aderenza, in particolare al binder;
• l’estrema praticità e la facilità di impiego velocizzano la fase di posa, riducendo l’impatto dei cantieri stradali
sul traffico.
Le caratteristiche tecniche che contraddistinguono
sono l’elevata resistenza a trazione e l’alto
modulo elastico con allungamenti ridotti. Il suo utilizzo all’interno del manto stradale previene la formazione di
crepe, riduce le deformazioni, aumenta la capacità di carico del conglomerato bituminoso.
Carico stradale
Asse stradale
1
3
2
4
5
6
7
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Tappeto di usura (4 cm)
Primer
Tout venant bituminoso (6 cm)
Base (strato compattato drenante)
Geotessile
Sottofondo Freudenberg Politex
Building Re Evolution
Road
MODALITÀ DI POSA
Per una corretta posa si raccomandano i seguenti accorgimenti:
• disporre la rete in modo omogeneo su tutta la larghezza della sede stradale, da un ciglio all’altro per evitare discontinuità
• livellare il tout venant in modo uniforme per evitare dannose deformazioni della rete stessa
• posare il tappeto di usura (bitume fine) con spessore di circa 4 cm.
L’utilizzo di
in alternativa alle reti metalliche offre i seguenti vantaggi:
• non interferisce e non crea alcun danno alle macchine operatrici, in caso di fresatura e rifacimento manti stradali;
• non crea alcun problema di sicurezza al passaggio di veicoli, in caso di affioramento accidentale dal manto stradale;
• può essere sagomata facilmente in opera e può adattarsi ai movimenti della base.
SCHEDA TECNICA
Peso
175
310
395
520
1000
U. M.
180
310
400
525
1050
g/m2
Dimensione maglia
25,4 x 25,4
Temperatura di fusione
minima
Allungamento a rottura
12,5 x 12,5
mm
Rete di vetro ricoperta di miscela bituminosa e
con retro adesivizzato con colla acrilica
Composizione
Carico a rottura
218
°C
L
T
30
30
50
50
80
80
100
100
120
200
kN/m
L/T
<4
<4
<4
<4
<5
%
1000
U. M.
ed. marzo 2012
DATI DI FORNITURA
175
310*
Altezza
Lunghezza
Quantità per pallet
395
520*
150
cm
100
100
100
100
9o6
9o6
6o4
6o4
1350 o 900
900 o 600
50
m
8o6
n° rotoli
600 o 450
m2
*Prodotti sempre disponibili a magazzino
Freudenberg Politex Group - Headquarters: Str. Prov. Novedratese 17/a, 22060 Novedrate (CO), Italy
Phone: +39 031 793 111 - Fax: +39 031 793 202 - www.freudenbergpolitex.com - bm@ politex.it
Building Materials
AEDILITIA
CALX ANTIQUA
MURATURA
Malta storica traspirante a composizione prescritta certificata EN 998-2 composta da calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1), pozzolana romana
naturale micronizzata a reattività certificata (EN
197-1) e bio sabbie storiche costituite da inerti
naturali di origine alluvionale non macinati esenti
da limo e da sali (EN 13139) identici agli aggregati
utilizzati nell’antichità per la preparazione delle
malte, specifica per l’allettamento, il rincoccio o la
stilatura traspirante di murature; particolarmente
indicata per un costruire secondo antiche tradizioni o per restauri di edifici storici tutelati dalla
Soprintendenza per i Beni Culturali.
codice prodotto:
CALX ANTIQUA MURATURA 150
CALX ANTIQUA MURATURA 300
CAM03-15
CAM03-30
fornitura:
sacchi da kg 25 (pallet 60 sacchi kg 1500) - sfuso in silos
applicazione:
manuale - meccanica
42
Qualità
Malta composta da inerti, leganti e cariche pozzolaniche naturali estratte o provenienti dall’Italia; uniche nel loro genere,
sono le stesse che venivano lavorate sin dai tempi degli Etruschi e dei Romani secondo gli antichi procedimenti dell’arte
edile. Oggi Opificio Bio Aedilitia le ripropone trattate con la
stessa cura di allora grazie alle proprie tecnologie impiantistiche. Il risultato di tutto ciò è una serie di prodotti di certificata
qualità non simili, ma identici alle malte da costruzione della
millenaria storia costruttiva della penisola italica.
Caratteristiche
EN 459-1
Calci idrauliche
naturali NHL 3.5
certificate
prodotte secondo
metodi antichi
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
La malta sarà applicata a mano con cazzuolino o con pompa
meccanica come malta di allettamento, rincoccio o stuccatura avendo cura che non rimangano vuoti fra malta e mattone, rifinita con utensili adeguati ad ottenere il risultato finale
voluto dalla D.L.; compreso gli oneri derivanti dall’utilizzo di
ponteggi, trabattelli e ogni altro strumento occorrente ad eseguire il lavoro a regola d’arte.
Resa: 1,65 kg/dm³
made in
EN 13139
Bio sabbie
storiche tonde
certificate
identiche agli
inerti antichi
made in
EN 197-1
L’originale
pozzolana
naturale romana
di Vitruvio,
micronizzata
Beni Culturali
Composto
esclusivamente
da materie prime
naturali di origine
storica, italiane
EN 998-2
Malte generiche
strutturali per
murature
a composizione
prescritta
benessere
Esente da sabbie
carbonato di
calcio soggette a
degrado e causa
di muffe e funghi
antibatterico
La combinazione delle
nostre materie prime
crea malte naturali
con pH uguale a 14
salva ambiente
Contiene sabbie
naturali estratte
senza l’impiego
di dinamite o trivelle
dannose per l’ambiente
ecologico
Prodotto a
bassissimo
consumo energetico
e riciclabile a fine
vita come inerte
pratico
Si impasta con
betoniera, trapano
o impastatrice
Applicazione
manuale o meccanica
Il preparato dovrà essere a composizione prescritta che evidenzi le materie prime secondo normativa EN 998-2 ed avere
le seguenti caratteristiche minime: classificato: G malta per
scopi generici, resistenza alla compressione dopo 28 giorni:
>5 N/mm², resistenza iniziale al taglio: > 0,15 N/mm² , assorbimento d’acqua capillare: < 0,4 kg/(m² • min0,5), contenuto di
cloruri: < 0,01% CI.
Consistenza della malta fresca:
165 mm
EN 1015-3
Massa volumica apparente della malta fresca:
1,93 kg/dm3
EN 1015-6
Resa della malta:
≈ 1,65 kg/dm3
pH:
14
Massa volumica apparente della malta indurita essiccata:
1,75 kg/dm3
EN 1015-10
Resistenza alla compressione (28 giorni):
≥ 5 N/mm2
EN 1015-11
Resistenza al taglio iniziale:
≥ 0,15 N/mm2 (valore tabulato)
EN 771
Contenuto di cloruri:
≤ 0,01% Cl
EN 1015-17
Assorbimento d’acqua per capillarità:
≤ 0,4 kg/m2 • min0,5
EN 1015-18
Coeff. di resistenza alla diffusione del vapore acqueo:
15 < μ < 35 (valore tabulato)
EN 1745:2002
È importante sapere che…
…La normativa EN 998-2 riguardante le malte strutturali
permette di certificare i preparati secondo due canoni: a
prestazione garantita, ove il dato più importante da evidenziare è la resistenza meccanica determinata in classi
M e a composizione prescritta dove vanno citate le materie prime, con le relative quantità, introdotte nel preparato, pur garantendo tutte le prestazioni meccaniche necessarie; Opificio Bio Aedilitia per sottolineare sempre più
la propria trasparenza professionale ha deciso di scegliere
la seconda opzione.
Conducibilità termica:
0,83 W/m*K (λ10,dry) (valore medio da prospetto; P=50%) EN 1745:2002
Reazione al fuoco:
classe A1
Durabilità al ciclo gelo/disgelo:
valutazione basata sulle disposizioni
valide nel luogo di utilizzo della malta
www.opificiobioaedilitia.it
EN 13501-1
EN 998-2:2010
Allettamento di murature nuove
Formare con la malta un letto di posa dello spessore voluto,
bagnare l’elemento di costruzione e quindi posizionarlo muovendolo leggermente fino a raggiungere la quota voluta.
Asportare immediatamente la malta in eccesso avendo cura
che sia allineata con la planarità del supporto e non vi siano
vuoti.
Ricostruzione di porzioni di murature
Le murature adiacenti all’intervento devono essere stabili, solide, consistenti e pulite da qualsiasi residuo di eventuali muffe, salinità o particelle di vecchie malte o intonaci.
Ricostruire la porzione di supporto col metodo cuci-scuci
avendo cura che il supporto sia sempre umido e che gli elementi costruttivi, se vecchi, siano stati sempre completamente ripuliti.
Stuccatura traspirante di murature faccia vista
Scarnificare accuratamente le fughe da stuccare, ripulire i
supporti da qualsiasi parte incoerente ed infine lavarli.
Bagnare accuratamente la muratura e aspettare che l’acqua
in superficie evapori, ma che il supporto sia umido (nel periodo estivo procedere a piccole zone assicurandosi che in fase di
applicazione la superficie sia sempre umida).
Procedere alla posa manuale (cazzuola o spatola) o meccanica avendo cura di pressare bene la malta fino alla profondità
della fuga onde evitare la formazione di vuoti e/o una non
perfetta adesione.
Per ottenere l’effetto rustico, a presa avvenuta, passare ripetutamente sulla malta con spugnetta sempre pulita fino a
riportare a vista la sfericità dell’inerte.
0532.892238
I
RIFAC MENTO
STOR CO
Opificio Bio Aedilitia s.r.l. Viale Matteotti, 115 - Bondeno (FE)
2012
EN 998-2:2010
Malta da muratura a composizione prescritta per scopi generali (G) per
l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali
Proporzione dei costituenti (in peso)
Calce idraulica naturale NHL 3.5 (EN 459-1): 20%
Pozzolana romana naturale micronizzata (EN 197-1): 10%
Aggregati formati da inerti naturali di origine alluvionale (EN 13139): 70%
Contenuto di cloruri: ≤ 0,01% Cl
Reazione al fuoco: classe A1
Assorbimento d’acqua: ≤ 0,4 kg/m2 • min 0,5
Permeabilità al vapore acqueo: μ 15 ÷ 35 (valore tabulato)
Conducibilità termica (λ10 dry) 0,83 W/m*K (valore medio da prospetto P=50%)
Durabilità: (contro gelo disgelo) valutazione basata sulle disposizioni valide
nel luogo di utilizzo previsto della malta
infoline
ESTAURO
EN 1015-3
R
Acqua d’impasto:
17 - 18% (4,3 - 4,5 litri ogni sacco da Kg 25)
A
BIO
Ancoraggio di infissi e/o elementi accessori.
EN 1015-1
C LX
NTIQUA
OPIFICIO
Stuccatura traspirante di murature faccia vista
attenzione: per la stuccatura protettiva di murature esterne
utilizzare CALX ANTIQUA FACCIAVISTA.
Intervallo granulometrico della miscela:
0 ÷ 1,5 mm (MURATURA 150)
0 ÷ 3,0 mm (MURATURA 300)
Avvertenze
Prodotto destinato ad un utilizzo altamente specializzato e
professionale. Non aggiungere altre sostanze al preparato Non applicare con molto sole e/o vento onde evitare la rapida
essiccazione della malta - Nel periodo estivo è fondamentale
inumidire la malta almeno per i primi 2/3 giorni - Non applicare con temperature dell’atmosfera o del supporto: inferiori
a + 5°C o superiori a + 30°C e proteggere da forti sbalzi termici. L’utilizzo implica, da parte dell’applicatore la perfetta
conoscenza delle problematiche di cantiere e delle modalità
di posa tipiche dei prodotti naturali storici. Avendo ogni cantiere situazioni e problematiche diverse, l’utilizzatore deve
sempre verificare attraverso prove, l’idoneità del materiale al
lavoro che deve eseguire, tenendo in considerazione oltre al
supporto anche le condizioni climatiche in essere, assumendosene ogni responsabilità conseguente. Il nostro servizio di
assistenza tecnica è a disposizione per consigliare e valutare
i prodotti più idonei in funzione ai lavori da eseguire. Premiscelato altamente igroscopico teme l’umidità: se conservato
nella confezione originale chiusa stoccata in luogo coperto
e asciutto la scadenza è 12 mesi dalla data riportata sul lato
del sacco. In cantiere tenere sollevati i pallet e coprirli bene
con teli impermeabili. Attenzione: prodotti colpiti da umidità,
apparentemente integri, possono in realtà aver perso il loro
potere “legante”. La mancata osservanza anche solo di una
suddetta indicazione solleva la ditta produttrice da qualsiasi
tipo di responsabilità.
NA
Rincoccio di cavità e fori
ideale per uniformare la planarità dei supporti prima della
posa del rinzaffo preventivo.
Preparazione della malta
Ad ogni sacco di prodotto aggiungere la quantità di acqua pulita e non sotto i +10°C di temperatura indicata nel paragrafo
dati tecnici.
Il prodotto può essere impastato in betoniera, con trapano
mescolatore o con mescolatrice automatica, aggiungendo acqua fino ad ottenere una malta omogenea e consistente (una
miscela con eccessiva acqua d’impasto può pregiudicare, a
maturazione avvenuta, le prestazioni meccaniche della malta).
A
Rifacimento di porzioni di muro col metodo cuci scuci.
Aspetto del preparato:
polvere nocciola
ANTIC
TOSC
Costruzione di murature portanti e non / rifacimento di
porzioni di muri / reintegro di cavità e fori / stuccatura traspirante di murature faccia vista con malta traspirante composta esclusivamente da materie prime naturali e proprie
della tradizione costruttiva italica, idonee ad eseguire restauri
originali di risanamento conservativo in edifici storici tutelati
dalla Soprintendenza per i Beni Culturali: sabbie costituite da
inerti naturali di origine alluvionale non macinati, selezionati
e depolverizzati (EN 13139), calci idrauliche naturali NHL 3.5
(EN 459-1) E pozzolana romana naturale micronizzata a reattività certificata (EN 197-1), completamente esente da sabbie
di carbonato di calcio assorbenti e gelive (tipo CALX ANTIQUA
MURATURA).
I
Voce di capitolato
Allettamento di murature portanti e non
per supporti in laterizio, mattone, pietra, sasso, tufo, miste.
COCC O
ANT CO
Campi d’impiego
I dati e le informazioni riportate in questo catalogo sono indicative e relative a valori medi di laboratorio e possono variare anche sensibilmente per condizioni climatiche particolari presenti in cantiere. Gli utilizzatori si assumono ogni responsabilità per un uso improprio o per una scorretta messa in opera. La ditta Opificio Bio
Aedilitia s.r.l., nell’intento di migliorare sempre i propri prodotti, si riserva di apportare in qualsiasi momento le modifiche e le varianti quando lo riterrà opportuno.
Con l’emissione della presente informazione tecnica le edizioni precedenti perdono la loro validità. Edizione 01/2013
BIOECO
le vere malte antiche realizzate secondo tradizione
istruzioni per l’uso
43
‘900
dati tecnici e prestazioni
dati tecnici e prestazioni
Resa: ≈ 1,45 Kg/dm³
Caratteristiche
CAM06-01
fornitura:
sacchi da kg 20 (pallet 60 sacchi kg 1200)
applicazione:
manuale (percolazione) - meccanica (iniezione forzata)
46
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
pH:
14
Massa volumica apparente della malta indurita essiccata:
1,5 kg/dm3
EN 1015-10
Resistenza alla compressione (28 giorni):
≥ 10 N/mm2
EN 1015-11
Resistenza a taglio iniziale:
≥ 0,15 N/mm2 (valore tabulato)
EN 771
Contenuto di cloruri:
< 0,01% CI
EN 1015-17
Assorbimento d’acqua per capillarità:
≤ 0,25 kg/m2 • min0,5
EN 1015-18
Conducibilità termica:
0,47 W/m*K (λ10,dry) (valore tabulato; P=50%)
made in
EN 13139
Bio sabbie
storiche tonde
certificate
identiche agli
inerti antichi
Beni Culturali
Composto
esclusivamente
da materie prime
naturali di origine
storica, italiane
EN 998-2
Malte generiche
strutturali per
murature
a composizione
prescritta
antibatterico
La combinazione delle
nostre materie prime
crea malte naturali
con pH uguale a 14
ecologico
Prodotto a
bassissimo
consumo energetico
e riciclabile a fine
vita come inerte
made in
EN 197-1
L’originale
pozzolana
naturale romana
di Vitruvio,
micronizzata
benessere
Esente da sabbie
carbonato di
calcio soggette a
degrado e causa
di muffe e funghi
È importante sapere che…
…La normativa EN 998-2 riguardante le malte strutturali
permette di certificare i preparati secondo due canoni: a
prestazione garantita, ove il dato più importante da evidenziare è la resistenza meccanica determinata in classi
M e a composizione prescritta dove vanno citate le materie prime, con le relative quantità, introdotte nel preparato, pur garantendo tutte le prestazioni meccaniche necessarie; Opificio Bio Aedilitia per sottolineare sempre più
la propria trasparenza professionale ha deciso di scegliere
la seconda opzione.
Reazione al fuoco:
classe A1
Durabilità al ciclo gelo/disgelo:
valutazione basata sulle disposizioni
valide nel luogo di utilizzo della malta
Preparazione del supporto
Sigillare fori o cavità che possano far fuoriuscire la boiacca.
Utilizzando un trapano a rotazione, praticare sul supporto
murario fori d’iniezione (leggermente rivolti verso il basso)
del diametro di circa 30/40 mm e profondità maggiore della
metà dello spessore della muratura creando una maglia a trama a triangolo con interassi di circa 40 cm (variabili in base al
tipo di intervento e alla natura del supporto).
Saturare completamente il supporto con acqua pulita.
Applicazione della malta
Assicurarsi che non vi siano ristagni d’acqua.
Iniettare la boiacca percolazione o forzata a bassa pressione
(max 1 atm all’ugello) incominciando dalla fila inferiore dei
fori fino all’uscita dai fori dalla fila superiore.
Sigillare il foro in basso e procedere all’iniezione degli altri fori
con lo stesso metodo fino alla fuoriuscita della malta dal foro
più alto.
EN 1745:2002
EN 13501-1
EN 998-2:2010
Malta da muratura a composizione prescritta per scopi generali (G) per
l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali
Proporzione dei costituenti (in peso)
Calce idraulica naturale NHL 3.5 (EN 459-1): 25%
Pozzolana romana naturale micronizzata (EN 197-1): 20%
Aggregati micronizzati (EN 13139): 55%
Contenuto di cloruri: ≤ 0,01% Cl
Reazione al fuoco: classe A1
Assorbimento d’acqua: ≤ 0,25 kg/m2 • min 0,5
Permeabilità al vapore acqueo: μ 15 ÷ 35 (valore tabulato)
Conducibilità termica (λ 10 dry) 0,47 W/m*K (valore medio da prospetto P=50%)
Durabilità: (contro gelo disgelo) valutazione basata sulle disposizioni valide
nel luogo di utilizzo previsto della malta
www.opificiobioaedilitia.it
infoline
0532.892238
I
RIFAC MENTO
STOR CO
ESTAURO
Opificio Bio Aedilitia s.r.l. Viale Matteotti, 115 - Bondeno (FE)
2012
EN 998-2:2010
R
Resa malta fresca:
≈ 1,45 kg/dm3
A
EN 1015-6
C LX
NTIQUA
Massa volumica apparente della malta fresca:
1,83 kg/dm3
NA
EN 1015-3
Coeff. di resistenza alla diffusione del vapore acqueo:
15 < µ < 35 (valore tabulato)
EN 1745:2002
Caratteristiche
EN 459-1
Calci idrauliche
naturali NHL 3.5
certificate
prodotte secondo
metodi antichi
codice prodotto:
CALX ANTIQUA BOIACCA CONSOLIDANTE
La boiacca sarà iniettata, previa preparazione del supporto e
degli strumenti di iniezione, a bassa pressione (percolazione
o max 1 atm all’ugello) incominciando dalla fila inferiore dei
fori fino all’uscita dai fori dalla fila superiore; sigillato il foro
in basso e procedere all’iniezione degli altri fori con lo stesso
metodo fino alla fuoriuscita della malta dal foro più alto.
EN 1015-1
Acqua d’impasto:
26 - 28% (5,2 - 5,6 litri ogni sacco da Kg 20)
Avvertenze
Prodotto destinato ad un utilizzo altamente specializzato e
professionale. Non aggiungere altre sostanze al preparato Non applicare con molto sole e/o vento onde evitare la rapida
essiccazione della malta - Nel periodo estivo è fondamentale
inumidire la malta almeno per i primi 2/3 giorni - Non applicare con temperature dell’atmosfera o del supporto: inferiori
a + 5°C o superiori a + 30°C e proteggere da forti sbalzi termici. L’utilizzo implica, da parte dell’applicatore la perfetta
conoscenza delle problematiche di cantiere e delle modalità
di posa tipiche dei prodotti naturali storici. Avendo ogni cantiere situazioni e problematiche diverse, l’utilizzatore deve
sempre verificare attraverso prove, l’idoneità del materiale al
lavoro che deve eseguire, tenendo in considerazione oltre al
supporto anche le condizioni climatiche in essere, assumendosene ogni responsabilità conseguente. Il nostro servizio di
assistenza tecnica è a disposizione per consigliare e valutare
i prodotti più idonei in funzione ai lavori da eseguire. Premiscelato altamente igroscopico teme l’umidità: se conservato
nella confezione originale chiusa stoccata in luogo coperto
e asciutto la scadenza è 12 mesi dalla data riportata sul lato
del sacco. In cantiere tenere sollevati i pallet e coprirli bene
con teli impermeabili. Attenzione: prodotti colpiti da umidità,
apparentemente integri, possono in realtà aver perso il loro
potere “legante”. La mancata osservanza anche solo di una
suddetta indicazione solleva la ditta produttrice da qualsiasi
tipo di responsabilità.
A
Boiacca storica ad elevata resistenza ai solfati a
composizione prescritta certificata EN 998-2 composta da calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 4591), pozzolana romana naturale micronizzata a reattività certificata (EN 197-1) e inerti micronizzati
(EN 13139), specifica per iniezioni consolidanti in
murature tradizionali o a sacco, fondamenta, volti
e archi, particolarmente indicata per il restauro di
edifici storici tutelati dalla Soprintendenza per i
Beni Culturali.
Il preparato dovrà essere a composizione prescritta che evidenzi le materie prime secondo normativa EN 998-2 ed avere
le seguenti caratteristiche minime: classificato: G malta per
scopi generici, resistenza alla compressione dopo 28 giorni: >
10 N/mm², resistenza iniziale al taglio: > 0,15 N/mm², assorbimento d’acqua capillare: < 0,25 kg/(m² • min0,5), contenuto di
cloruri: < 0,01 % CI.
Intervallo granulometrico della miscela:
0 ÷ 0,15 mm
Preparazione della malta
Ad ogni sacco di prodotto aggiungere la quantità di acqua pulita e non sotto i +10°C di temperatura indicata nel paragrafo
dati tecnici.
Il prodotto può essere impastato in betoniera o con trapano
mescolatore; inserire nell’impastatrice metà acqua, il prodotto ed infine miscelando la restante acqua fino ad ottenere un
impasto ben amalgamato, fluido e privo di grumi (una miscela
con eccessiva acqua d’impasto può pregiudicare, a maturazione avvenuta, le prestazioni meccaniche della malta).
ANTIC
TOSC
CALX ANTIQUA
BOIACCA
CONSOLIDANTE
Malta composta da inerti, leganti e cariche pozzolaniche naturali estratte o provenienti dall’Italia; uniche nel loro genere,
sono le stesse che venivano lavorate sin dai tempi degli Etruschi e dei Romani secondo gli antichi procedimenti dell’arte
edile. Oggi Opificio Bio Aedilitia le ripropone trattate con la
stessa cura di allora grazie alle proprie tecnologie impiantistiche. Il risultato di tutto ciò è una serie di prodotti di certificata
qualità non simili, ma identici alle malte da costruzione della
millenaria storia costruttiva della penisola italica.
Aspetto del preparato:
polvere beige
I
AEDILITIA
Qualità
Rinforzo e consolidamento di murature tradizionali / murature a sacco / pilastri / archi / volti con boiacca storica
composta esclusivamente da materie prime naturali e proprie
della tradizione costruttiva italica, idonee ad eseguire restauri
originali di risanamento conservativo in edifici storici tutelati
dalla Soprintendenza per i Beni Culturali: inerti micronizzati
(EN 13139), calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1) e pozzolana romana naturale micronizzata a reattività certificata
(EN 197-1) (tipo CALX ANTIQUA BOIACCA CONSOLIDANTE).
COCC O
ANT CO
BIO
Voce di capitolato
Campi d’impiego
Iniezioni consolidanti per rinforzi strutturali di:
- murature tradizionali;
- murature a sacco;
- pilastri;
- volti;
- archi.
BIOECO
OPIFICIO
I dati e le informazioni riportate in questo catalogo sono indicative e relative a valori medi di laboratorio e possono variare anche sensibilmente per condizioni climatiche particolari presenti in cantiere. Gli utilizzatori si assumono ogni responsabilità per un uso improprio o per una scorretta messa in opera. La ditta Opificio Bio
Aedilitia s.r.l., nell’intento di migliorare sempre i propri prodotti, si riserva di apportare in qualsiasi momento le modifiche e le varianti quando lo riterrà opportuno.
Con l’emissione della presente informazione tecnica le edizioni precedenti perdono la loro validità. Edizione 01/2013
47
‘900
le vere malte antiche realizzate secondo tradizione
istruzioni per l’uso
AEDILITIA
BIOECO
STRUTTURA
Malta bio eco compatibile strutturale con resistenza ≤ 10 N/mm² a composizione prescritta EN
998-2 e classificata GP/CS IV/W1 (EN 998-1) composta dal legante ECOcalx base di geo-pozzolana
micronizzata, calce idraulica naturale NHL 3.5 (EN
459-1), pregiati caolini calcinati ed eco sabbie costituite da inerti naturali di origine alluvionale non
macinati esenti da limo, ottenuti ad “impatto ambientale zero” (EN 13139) specifica per il consolidamento strutturale di murature, l’allettamento
e/o il rincoccio di fondazioni e murature portanti,
il ringrosso di volti e la realizzazione di massetti di
posa in particolar modo per interventi di qualità
secondo i canoni del benessere e del rispetto per
l’ambiente dettati dalla vera bio edilizia.
codice prodotto:
BIOECO STRUTTURA
90
Il preparato dovrà essere a composizione prescritta che evidenzi le materie prime secondo normativa EN 998-2 ed avere
le seguenti caratteristiche minime: classificato: G malta per
scopi generici, resistenza alla compressione dopo 28 giorni:
> 10 N/mm², resistenza iniziale al taglio: > 0,15 N/mm², assorbimento d’acqua capillare: < 0,2 Kg/(m² • min0,5), contenuto
di cloruri: < 0,01% CI oppure conforme alla normativa EN
998-1 ed avere le seguenti caratteristiche minime: classificato: GP malta per scopi generali, resistenza alla compressione
dopo 28 giorni: CS IV, adesione al supporto: > 0,5 N/mm2
assorbimento d’acqua: W2.
I supporti, in ogni caso, debbono essere stabili, puliti e accuratamente bagnati. Le tecniche e le modalità di impiego sono
diverse e particolari in base all’utilizzo specifico della malta.
Caratteristiche
Consumo: ≈ 1,60 Kg/m² ogni mm applicato
Caratteristiche
ECO Green Building
Calx Legante bio eco
compatibile:
meno
Calce NHL 3.5
legante
caolino calcinato
più
salute
geo pozzolana
BEM007
fornitura:
sacchi da Kg 25 (pallet 60 sacchi Kg 1500) - sfuso in silos
applicazione:
manuale - meccanica
L’utilizzo di sabbie di fiume ricavate da riqualificazioni golenali di fiume o cava, in sostituzione delle sabbie carbonato di
calcio ottenute invece dalla distruzione con dinamite di pareti rocciose e successivamente frantumate con mulini ad elevato inquinamento ambientale ed acustico, rende le malte della
linea BIOECO, anche grazie all’utilizzo del legante ECOCalx, più
ecologiche fino a un 85% in più rispetto ai normali intonaci a
base calce idraulica naturale e sabbie carbonato di calcio.
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
Green Building
la malta contiene
Green Building
Sabbie naturali
ottenute da
riqualificazioni
golenali di
cava o fiume
fino all’
di materie prime ad impatto
ambientale zero o riciclate
ecologico
Prodotto a
bassissimo
consumo energetico
e riciclabile a fine
vita come inerte
EN 998-2
Malte generiche
strutturali per
murature
a composizione
prescritta
benessere
Esente da sabbie
carbonato di
calcio soggette a
degrado e causa
di muffe e funghi
antibatterico
La combinazione delle
nostre materie prime
crea malte naturali
con pH uguale a 14
salva ambiente
Contiene sabbie
naturali estratte
senza l’impiego
di dinamite o trivelle
dannose per l’ambiente
pratico
Si impasta con
betoniera, trapano
o impastatrice
Applicazione
manuale o meccanica
zero
CO 2
80%
ECOCalx il legante “amico” della natura.
È un legante naturale bio-eco compatibile a base di calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1), pregiati caolini
calcinati, geo-pozzolane micronizzate ad elevatissima
reattività e un particolare minerale naturale con spiccate
caratteristiche di plasticità. La miscela di queste materie
prime dà origine ad un prodotto naturale con prestazioni
meccaniche e fisiche superiori alle normali calci idrauliche
naturali tradizionali. Le particolari caratteristiche permettono di utilizzare meno legante nella formulazione della
malta, particolare che permette in larga scala di ottenere
enormi risparmi energetici.
Massa volumica apparente della malta fresca:
≈ 1,90 Kg/dm³
EN 1015-6
Resa della malta:
≈ 1,60 Kg/dm³
EN 1015-6
pH:
14
Massa volumica apparente della malta indurita essiccata:
1,76 Kg/dm³
EN 1015-10
Resistenza alla compressione (28 giorni):
≤ 10 N/mm²
CS IV
Resistenza al taglio iniziale:
≥ 0,15 N/mm² (valore tabulato)
Contenuto di cloruri:
≤ 0,01% CI
Assorbimento d’acqua per capillarità:
≤ 0,2 Kg/m² • min0,5
categoria W1
EN 771
EN 1015-17
EN 1015-18
Coeff. di resistenza alla diffusione del vapore acqueo:
15 < µ < 35 (valore tabulato)
EN 1745:2002
Conducibilità termica:
0,83 W/m*K (λ10,dry) (valore da prospetto; P=50%)
Reazione al fuoco:
classe A1
Durabilità al ciclo gelo/disgelo:
valutazione basata sulle disposizioni
valide nel luogo di utilizzo della malta
www.opificiobioaedilitia.it
EN 1745:2002
EN 13501-1
EN 998-2:2010
infoline
0532.892238
Preparazione della malta
Ad ogni sacco di prodotto aggiungere la quantità di acqua pulita e non sotto i +10°C di temperatura indicata nel paragrafo
dati tecnici.
Il prodotto può essere impastato con betoniera a tazza o con
trapano mescolatore; inserire nell’impastatrice metà acqua,
il prodotto ed infine la restante acqua fino ad ottenere una
malta omogenea e consistente.
È possibile miscelare il prodotto direttamente con intonacatrice vite a polmone da 380 V regolando il flussometro fino al
raggiungimento della consistenza desiderata.
Posa della malta
È possibile applicare la malta, per ogni suo scopo, sia manualmente che meccanicamente purché si osservino le seguenti
indicazioni oltre a tutte quelle dettate dalle buone norme per
un lavoro a regola d’arte.
- Nei consolidamenti armati, utilizzare rete metallica zincata Ø
2 mm (non superiore) al centro dello spessore della malta finita e comunque mai a meno di 1 cm dal supporto e con meno
di 2 cm di copri ferro.
- Nei casi di ringrosso di archi e volti assicurarsi (tramite distanziali e ancoraggi) che la rete segua la curvatura del supporto al fine di ottenere uno strato dai carichi strutturali uniformi.
- Per la realizzazione di betoncini consolidanti non superare lo
spessore di 2 cm per ogni mano applicata.
- Nella realizzazione di giunti armati è ancor più importante
che la malta venga pressata bene nella fuga dell’elemento
murario e che il filo o la barretta d’armatura sia ben annegata
nella malta.
Per ottenere ottimali prestazioni meccaniche attendere la
completa maturazione della malta (28 gg).
I
EN 1015-3
RIFAC MENTO
STOR CO
Consistenza della malta fresca:
160 mm
Avvertenze
Prodotto destinato ad un utilizzo altamente specializzato e
professionale. Non aggiungere altre sostanze al preparato Non applicare con molto sole e/o vento onde evitare la rapida
essiccazione della malta - Nel periodo estivo è fondamentale
inumidire la malta almeno per i primi 2/3 giorni - Non applicare con temperature dell’atmosfera o del supporto: inferiori
a + 5°C o superiori a + 30°C e proteggere da forti sbalzi termici. L’utilizzo implica, da parte dell’applicatore la perfetta
conoscenza delle problematiche di cantiere e delle modalità
di posa tipiche dei prodotti naturali storici. Avendo ogni cantiere situazioni e problematiche diverse, l’utilizzatore deve
sempre verificare attraverso prove, l’idoneità del materiale al
lavoro che deve eseguire, tenendo in considerazione oltre al
supporto anche le condizioni climatiche in essere, assumendosene ogni responsabilità conseguente. Il nostro servizio di
assistenza tecnica è a disposizione per consigliare e valutare
i prodotti più idonei in funzione ai lavori da eseguire. Premiscelato altamente igroscopico teme l’umidità: se conservato
nella confezione originale chiusa stoccata in luogo coperto
e asciutto la scadenza è 12 mesi dalla data riportata sul lato
del sacco. In cantiere tenere sollevati i pallet e coprirli bene
con teli impermeabili. Attenzione: prodotti colpiti da umidità,
apparentemente integri, possono in realtà aver perso il loro
potere “legante”. La mancata osservanza anche solo di una
suddetta indicazione solleva la ditta produttrice da qualsiasi
tipo di responsabilità.
ESTAURO
BIO
EN 1015-3
R
OPIFICIO
La bio edilizia, nello specifico delle malte da costruzione, si
basa sull’utilizzo di materiali naturali ottenuti col più basso
impatto ambientale possibile e/o riciclando materiali edili o
compatibili con l’edilizia eco sostenibile.
EN 1015-1
Acqua d’impasto:
18%
A
Il vero Green Building
Intervallo granulometrico della miscela:
0 ÷ 3 mm
C LX
NTIQUA
Realizzazione di massetti.
Finiture
È possibile rifinire a civile direttamente la malta strutturale,
(purché sia adeguatamente stagionata, ruvida o irruvidita e
bagnata) con malta protettiva fibrorinforzata a basso assorbimento BIOECO RASATURA.
NA
Ringrosso di archi e volti.
Preparazione del supporto
I supporti, qualsiasi tipo siano, devono essere stabili, puliti da
polveri, grassi, parti incoerenti ed infine lavati; in caso di murature vecchie particolarmente sporche è sempre consigliata
la sabbiatura o idrosabbiatura.
Bagnare accuratamente la muratura e aspettare che l’acqua
in superficie evapori, ma che il supporto sia umido (nel periodo estivo procedere a piccole zone assicurandosi che in fase di
applicazione la superficie sia sempre umida).
A
Allettamento e/o rincoccio di fondazioni e murature.
Aspetto del preparato:
polvere beige
ANTIC
TOSC
Consolidamento strutturale di murature / allettamento
e/o rincoccio di fondazioni e murature portanti / ringrosso di volti / realizzazione di massetti con malta strutturale
composta esclusivamente da materie prime naturali bio-eco
compatibili di elevata qualità come: sabbie costituite da inerti naturali di origine alluvionale non macinati esenti da limo,
ottenuti ad “impatto ambientale zero” da riqualificazioni golenali di cava o fiume (EN 13139), legante idraulico base di
calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1), caolini calcinati e
geo-pozzolane micronizzate ad elevatissima reattività. Completamente esente da sabbie di carbonato di calcio ottenute dalla frantumazione di pareti rocciose di qualsiasi genere
(tipo BIOECO STRUTTURA).
I
Voce di capitolato
Consolidamento strutturale di murature.
COCC O
ANT CO
Campi d’impiego
I dati e le informazioni riportate in questo catalogo sono indicative e relative a valori medi di laboratorio e possono variare anche sensibilmente per condizioni climatiche particolari presenti in cantiere. Gli utilizzatori si assumono ogni responsabilità per un uso improprio o per una scorretta messa in opera. La ditta Opificio Bio
Aedilitia s.r.l., nell’intento di migliorare sempre i propri prodotti, si riserva di apportare in qualsiasi momento le modifiche e le varianti quando lo riterrà opportuno.
Con l’emissione della presente informazione tecnica le edizioni precedenti perdono la loro validità. Edizione 01/2013
BIOECO
le vere malte antiche realizzate secondo tradizione
istruzioni per l’uso
‘900
dati tecnici e prestazioni
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