RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" LIVORNO PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE GENERALE R G E N Serie ARCHITETTONICO/STRUTTURALE Progetto Architettonico Servizi Tecnici Responsabile arch. Alessia LORENZI Collaboratore/i arch. Sara SENSERINI arch. Vincenzo D’AUREA Responsabile Progetto Strutturale Ing. Leonardo PAOLINI SERTEC S.A.S. Società Cooperativa a Mutualità Prevalente per il Recupero e la Valorizzazione dei Beni Culturali e del Paesaggio C.C.I.A.A. di Firenze n. 341614 Albo Naz. Soc. Cooperative A103228 Sez. Cooperative a Mutualità Prevalente Cat. Cooperative di Produzione e Lavoro File Data Pagine A576-LIVORNO-DOGANA DELL'ACQUA-RGEN Mag 2013 67 Commessa A 7 5 6 Data Descrizione Redatto Verificato Approvato A 08/05/2013 RIESAME V. D’Aurea/ A. Lorenzi A. Lorenzi B 13/05/2013 EMISSIONE V. D’Aurea A. Lorenzi A. Lorenzi C D E F © 2013, Cooperativa Archeologia - Firenze RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Sommario 1 PREMESSA 2 2 INQUADRAMENTO GENERALE 3 2.1 INQUADRAMENTO STORICO 2.2 CONSIDERAZIONI MATERICO‐COSTRUTTIVE 2.2.1 FRONTE SUD 2.2.2 FRONTE NORD 2.2.3 GLI AMBIENTI INTERNI 3 7 7 11 13 3 DESCRIZIONE DEL DEGRADO 15 3.1 LE NAVATE LATERALI 3.1.1 DEGRADO MATERICO 3.1.2 DEGRADO STRUTTURALE 3.1.2.1 Le Navate Laterali 3.2 GLI AMBIENTI INTERNI 3.2.1 DEGRADO MATERICO 3.2.2 DEGRADO STRUTTURALE 15 15 19 20 22 22 26 4 RESTAURO STRUTTURALE 31 4.1 FILOSOFIA DI INTERVENTO 4.2 CANTIERIZZAZIONE 4.3 PULITURA 4.3.1 PULITURA MECCANICA MANUALE 4.3.2 PULITURA MEDIANTE IDROLAVAGGIO ED IDROSABBIATURA CONTROLLATA 4.4 RIFORMAZIONE DELLA CONTINUITÀ MURARIA 4.4.1 LESIONI DI PICCOLA E MEDIA AMPIEZZA 4.4.2 LESIONI DI GRANDE AMPIEZZA 4.5 INIEZIONI 4.6 DEMOLIZIONI SELETTIVE 4.7 STILATURA DEI GIUNTI 4.8 SPILLATURE DI VINCOLO 4.9 ADEGUAMENTO PUNTELLATURA ESISTENTE 4.10 RICOSTRUZIONE VOLTA 31 32 32 32 32 33 33 33 33 34 35 35 36 36 COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 1 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 1 PREMESSA L’edificio denominato “DOGANA DELL’ACQUA”, sito nel territorio del Comune di Livorno, sarà interessato da un intervento di riqualificazione che riguarderà la bonifica dell’intero sito, con conseguente rifunzionalizzazione, ed il recupero delle strutture storiche sopravvissute all’ultimo conflitto mondiale ed alle modifiche successive. A tal fine è necessario effettuare alcune considerazioni circa lo stato di fatto dei resti dell’edificio interessato dall’intervento, al fine di comprenderne natura e stato di conservazione. L’ottimo lavoro di scavo e ripulitura dei resti, condotto sotto la supervisione di un archeologo, ha permesso di riportare alla luce una parte considerevole dell’edificio, permettendo una lettura soddisfacente di quelli che sono i dissesti e lo stato di conservazione generale del manufatto. La presente relazione si compone di macro-capitoli, che riguardano l’inquadramento generale dal punto di vista materico e strutturale, la descrizione del degrado, gli interventi di consolidamento. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 2 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 2 INQUADRAMENTO GENERALE 2.1 INQUADRAMENTO STORICO La costruzione della Dogana d'acqua risale agli anni Trenta dell'Ottocento, periodo in cui il granduca Leopoldo II di Toscana ordinò la realizzazione di una nuova cinta daziaria per ampliare l'area del porto franco di Livorno, e fu completata nel 1841. Ci troviamo di fronte a un mirabile esempio di archeologia industriale, una struttura che possiamo considerare unica nel suo genere, progettata da un architetto, Carlo Reishammer, le cui opere furono a lungo dimenticate, fino alla riscoperta critica degli ultimi decenni. La struttura era una costruzione in pietra di “macigno” termine antichissimo e popolare, usato per indicare un’arenaria caratteristica della Toscana e di regioni limitrofe come Liguria, Emilia Romagna, Lazio. La struttura era a tre navate, sotto due delle quali (navata Est e navata Ovest) venivano a mescolarsi, grazie alla realizzazione di due darsene, una interna e una esterna, le acque del canale dei navicelli, posto in comunicazione con il fosso reale che circondava la città. La via fluviale, che sboccava nell'Arno, era particolarmente usata per i traffici con Pisa e Firenze; per favorire e rendere più agevoli le operazioni doganali, delle tre navate, quelle laterali erano adibite una all'arrivo, l'altra alla partenza delle merci, mentre quella centrale era adibita a banchina di carico e scarico. Come dice la guida di Pietro Volpi (1846), “i due canali sono muniti di rispettivi e comodi marciapiedi per il discarico e visita delle merci sdaziabili e quant'altro”. Al di sopra della struttura voltata descritta, un edificio in muratura con copertura di legno, un grande magazzino per lo stoccaggio e lo smistamento delle merci. Purtroppo tutta la struttura versa in pessime condizioni di conservazione, soprattutto a causa dei devastanti bombardamenti dell'ultima guerra mondiale, che ridussero la Dogana d'acqua a un cumulo di macerie. Nel Dopoguerra, inoltre, i resti dell'edificio furono ulteriormente demoliti per la realizzazione di un magazzino industriale, ubicato sul ponte dove poggiava il fabbricato storico. Il riempimento individuato nel corso delle indagini sotto la soletta di cemento è pertinente proprio all'ultima fase di demolizione dell'edificio storico: questo materiale inerte venne, infatti, utilizzato per livellare i numerosi vuoti presenti all'interno della struttura, uno dei quali dovuto al crollo dell'arcata centrale del ponte. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 3 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 1: La Dogana dell’Acqua, pianta. Tratto da D. Matteoni – “Pasquale Poccianti e l’Acquedotto di Livorno” (1992) COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 4 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 2: Sezione della Dogna dell’Acqua. Tratto da A. Manetti, “Delle opere eseguite per l’ingrandimento della città e porto di Livorno” (1844) COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 5 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 3: Dogana dell’Acqua, vista al di fuori della città; immagini d’epoca. Tratto da B. Leonardini “Itinerario Labronico” (1989) COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 6 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 2.2 CONSIDERAZIONI MATERICO-COSTRUTTIVE Dell’intero edificio della Dogana, gli eventi storici e le trasformazioni urbane ci hanno consegnato solo il piano inferiore, a tre navate, mentre quello superiore è andato completamente perduto e la sua descrizione deriva soltanto dai documenti ritrovati durante l’indagine bibliografica. La parte inferiore dell’edificio, quella al livello dei canali, è stata oggetto di scavi durante i mesi passati. Sono state riportate alla luce le strutture residuali e sono state asportate tutte le macerie ed i detriti che riempivano i vani, dovuti ai crolli dei bombardamenti ed alle trasformazioni successive, che hanno comportato il tombamento definitivo di tutta la struttura, effettuato con un solettone di calcestruzzo cementizio armato. Dal punto di vista costruttivo, si tratta di un ambiente a tre navate, voltato a botte, con accessi mediante scale che interrompono la continuità della botte con ambienti coperti a crociera. Dal punto di vista materico, invece, si tratta di un edificio in muratura, realizzato con diversa tipologia di materiali. 2.2.1 Fronte Sud I fronti esterni dell’edificio sono ben descritti nelle illustrazioni e foto storiche che si sono conservate fino ad oggi. Grazie a queste testimonianze è più facile anche l’interpretazione dei segni che sono materialmente giunti fino a noi. Le arcate esterne del fronte sud dell’edificio, quelle relative alle navate laterali dell’ambiente inferiore e le relative volte, sono note a tutta la comunità livornese. Esse, infatti, sono poste a protezione dei canali navigabili attigui all’edificio della dogana ed ad esso funzionali, e sono da sempre rimasti attivi, dal punto di vista della navigazione da parte di piccole imbarcazioni, che non si è mai interrotto. Il fronte sud e quello verso la città e presenta tre arcate a tutto sesto, due delle quali navigabili, quelle estreme, l’altra, quella centrale, risulta occlusa, in quanto corrisponde al vano interno della dogana vera e propria. Tale fronte, essendo completamente a vista, è esteticamente molto curato, presentando un bugnato in pietra con bugne di dimensioni notevoli. Le arcate sono sottolineate da conci disposti in maniera radiale, che ne evidenziano la ghiera a tutto sesto. Anche tutto il resto del fronte è trattato con bugne di dimensioni ragguardevoli. Le arcate convergono verso le pile della costruzione, che terminano con una base lapidea più ampia e con conci di diverso materiale (la pietra si presenta bianca, più chiara e compatta rispetto a quella delle bugne). Tale base ha una forma rastremata, come la maggior parte dei ponti storici, in modo da ridurre al minimo le pressioni dello scorrere delle acque dei canali. La parete di tamponamento dell’arco, invece, attualmente si presenta come una muratura mista, realizzata con conci lapidei e mattoni e presenta tracce di intonaco. L’intradosso delle volte, a tutto sesto, invece, è esteticamente meno curato, essendo meno in vista e si presenta come una muratura in mattoni facciavista. Anche il basamento, che all’esterno è configurato con una base lapidea, è qui risolto con l’utilizzo di mattoni. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 7 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 4: vista della parte sud dell’edificio Figura 5: vista della parte sud dell’edificio COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 8 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 6: particolare del bugnato dell’arcata Figura 7. Particolare del basamento rastremato della pila COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 9 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 8: particolare dell’intradosso delle volte dei canali Figura 9: particolare dell’intradosso delle volte dei canali COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 10 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 2.2.2 Fronte Nord Una sorte diversa, invece, ha avuto il fronte nord, tipologicamente simile a quello sud, ma con caratteristiche estetico-formali differenti. Dalle caratteristiche maggiormente monumentali, presenta, esattamente come l’altro, una configurazione a tre navate, con quella centrale non navigabile, al contrario di quelle laterali. Il trattamento bugnato della facciata ricorda l’altro fronte, ma la ghiera a sesto acuto delle arcate laterali, sottolineato anche qui da un bugnato radiale, aumenta l’altezza delle arcate stesse e conferisce loro un aspetto maggiormente imponente. La navata centrale, a differenza del lato sud, presenta un aspetto parallelepipedo, con iscrizione e finestre rettangolari a sviluppo verticale. Il corpo centrale, inoltre, si innalza al di sopra delle navate laterali, conferendo all’edificio un aspetto basilicale. La copertura è realizzata con un tetto di legno, con manto in elementi di laterizio, a padiglione nella parte centrale. Il fronte esterno è trattato con una muratura mista, che alterna il mattone facciavista a fasce di pietra bugnata, mentre il fronte interno e completamente in muratura di mattoni. Quello che rimane attualmente di tutto questo impianto sono le arcate laterali ed una porzione di muratura circostante. Completamente crollata la parte centrale, resistono solo le ghiere lapidee degli ingressi ai canali della dogana. Attualmente, quindi, la situazione è precaria e testimoniata da un molo tra i due canali ancora navigabili, che termina, a nord con le suddette arcate ed a sud con gli ambienti residuali della dogana. Tale molo è oggi utilizzato per l’attracco di piccole imbarcazioni, i cui proprietari accedono da una scala posizionata sul ponte che permette il superamento dei canali. La vegetazione infestante, che trova ampio spazio in un ambiente umido e poco frequentato, completa il quadro della situazione attuale. Dal punto di vista dei materiali utilizzati, le considerazioni non sono dissimili da quelle già espresse per l’altro fronte. Elementi lapidei a formare la ghiera delle arcate ed a sottolinearne il sesto acuto, muratura facciavista in mattoni per tutto il resto. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 11 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 10: il fronte nord, foto storica Figura 11: il fronte nord come si presenta oggi COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 12 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 2.2.3 Gli Ambienti Interni Senza dubbio maggiore interesse suscitano gli ambienti interni, da poco riportati alla luce grazie agli scavi per la riqualificazione della zona della dogana. I lavori di liberazione hanno restituito un ambiente che ha conservato integri i segni della storia, leggibili sulle murature e dai crolli desumibili dall’analisi delle strutture. Si tratta della parte inferiore della navata centrale, rimasta nascosta agli occhi della comunità per circa cinquant’anni, costituita da un ambiente voltato a botte, il cui accesso, simmetrico, è dato da scale laterali che portano al piano superiore e danno l’accesso ai canali laterali. È un ambiente unico, rettangolare lungo, coperto da una volta a botte in parte crollata. L’imposta della volta coincide con il lastricato in pietra serena. Dal punto di vista materico, si tratta di una costruzione in muratura, che presenta crolli e rifacimenti. Il pavimento, invece, è un basolato in pietra serena. In corrispondenza delle scale di accesso, invece, è presente una muratura in blocchi di pietra di macigno, a rinforzare la spalla delle aperture nella volta a botte. Il tamponamento in corrispondenza del fronte sud è realizzato mediante una muratura povera mista in laterizio ed elementi lapidei. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 13 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 12: la navata centrale della Dogana Figura 13: la navata centrale della Dogana COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 14 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 3 DESCRIZIONE DEL DEGRADO Come ampiamente riferito in precedenza, la struttura della Dogana dell’Acqua ha subito un forte processo di degrado, dovuto al bombardamento durante l’ultima guerra mondiale prima ed ai rimaneggiamenti degli anni successivi, poi. È necessario, quindi, partire da queste considerazioni, per poter formulare ipotesi di degrado credibili e verificabili, sia per quanto riguarda l’aspetto materico, che per quanto concerne l’aspetto strutturale. 3.1 LE NAVATE LATERALI 3.1.1 Degrado Materico Realizzate in mattoni facciavista, le condizioni termo-igrometriche, l’esposizione solare ed agli agenti atmosferici in genere hanno provocato una situazione di degrado materico importante, dalle manifestazioni evidenti. Da sottolineare, la situazione di degrado maggiore delle zone di bagnato-asciutto, in corrispondenza dell’imposta della volta. Di seguito, si riportano le principali forme di degrado materico riscontrate, facendo ricorso alla terminologia Normal 1-88. Alterazione cromatica: alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value), saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate. Le cause dell’alterazione cromatica sono da addebitare ai biodeteriogeni, agli inquinanti atmosferici, ma soprattutto all’umidità presente, che è il veicolo privilegiato attrerso il quale si sviluppano, ad esempio, i biodeteriogeni. È alquanto esteso e si presenta sotto forma di annerimento della superficie. Concrezione: deposito compatto generalmente formato da elementi di estensione limitata, sviluppato preferenzialmente in una sola direzione non coincidente con la superficie lapidea. Talora può assumere forma stalattitica o stalagmitica. È una forma di degrado estesa, molto ben visibile e dai contorni, a volte, “spettacolari”. Le cause più frequenti che danno origine alla concrezione sono le infiltrazioni di acqua protratte nel tempo, con migrazione e mineralizzazione dei sali. Naturalmente, in una condizione come questa, l’assorbimento capillare delle acque del canale nella parte inferiore e l’infiltrazione delle acque meteoriche dalla parte superiore creano le condizioni ideali per la manifestazione delle efflorescenze saline. Crosta: strato superficiale di alterazione del materiale. Di spessore variabile, è duro, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore. Può distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o pulverulento. Le manifestazioni di questo tipo di degrado sono piuttosto evidenti e sono causate da ossidazione di elementi metallici presenti, scarsa circolazione di aria, residui della combustione di oli derivanti dal petrolio (non si dimentichi che il canale è utilizzato giornalmente da imbarcazioni a motore). Deposito Superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 15 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE La particolare natura del manufatto favorisce l’accumulo di depositi superficiali, sia a causa della scabrosità superficiale, sia a causa della mancanza di circolazione di aria e ad all’azione dilavante della pioggia, che, seppure dannosi in taluni casi, favoriscono un certo grado di eliminazione del fenomeno. È esteso a tutta la superficie. Disgregazione: decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. È un fenomeno tipico degli elementi porosi, a forte gelività, direttamente esposti agli agenti atmosferici. Oltre alla gelività, le cause più frequenti risultano essere i biodeteriogeni, le radici delle piante superiori, le infiltrazioni di acqua. È un fenomeno abbastanza diffuso su tutta la superficie. Efflorescenza: formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino, pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può avvenire anche all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di cripto efflorescenza o sub-efflorescenza. Evidente su tutta la superficie presa in esame, questa forma di degrado è dovuta alla continua umidità e presenza di acqua, la cui infiltrazione o il cui assorbimento per capillarità dà origine al fenomeno. Esfoliazione: degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro (sfoglie). Diretta conseguenza della gelività e porosità del materiale, è causata dalla presenza di carbonato di calcio, che crea croste superficiali che tendono a staccarsi. Non è da sottovalutare anche l’azione di microrganismi ed il movimento dell’acqua all’interno del substrato, con tutto ciò che questo significa. Fessurazione: degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Presente in modo significativo, ma non preoccupante, il fenomeno fessurativo dei laterizi è dovuto principalmente al dissesto dell’apparato murario di supporto. Incrostazione: deposito stratiforme, compatto e generalmente aderente al substrato, composto da sostanze inorganiche o da strutture di natura biologica. Dovuto principalmente ala presenza di biodeteriogeni, è un fenomeno presente in modo considerevole. Patina biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio, ecc.. Dovuta alla presenza costante di umidità, è presente maggiormente nelle zone umide, ma non manca anche su altri punti della superficie. Polverizzazione: decoesione che si manifesta con la caduta spontanea del materiale sotto forma di polvere o granuli. È il degrado che si manifesta a causa della caduta dello strato superficiale del materiale, che lascia scoperta una porzione indebolita, che si disgrega. È causata dall’azione di microrganismi ed è una conseguenza diretta della cristallizzazione dei sali. Presenza di Vegetazione: locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 16 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Sebbene in forma sporadica, la vegetazione infestante è documentabile e presente, sia sotto forma di piante superiori che inferiori. Scagliatura: degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie, costituite generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente e disomogeneo. Al di sotto possono essere presenti efflorescenze o patine biologiche. Tale forma di degrado è dovuta alla presenza di umidità nelle murature ed è mediamente diffusa su tutta la superficie della volta. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 17 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 14: navata laterale, esempio di degrado materico COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 18 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 3.1.2 Degrado Strutturale Il degrado strutturale dell’edificio è diretta conseguenza delle vicende storiche che lo stesso ha subito. Rilevante e bisognoso di interventi mirati, il degrado strutturale si manifesta sotto forma di lesioni e deformazioni, a volte evidenti, a volte nascoste, ma mai di facile interpretazione. Prima di esprimere le considerazioni circa i dissesti, è opportuno chiarire il lessico che si utilizza: lesione: le lesioni, o cerniere plastiche, sono soluzioni di continuità all’interno del pannello murario, causate da perturbazioni esterne. Esse si originano per dissipare le tensioni accumulate. Sono caratterizzate da due elementi, il ventre, punto di origine della lesione e punto di massima ampiezza, e gli apici, i vertici delle lesioni. deformazione: modifica della forma originaria del manufatto oggetto di indagine. Infine, prima di procedere all’analisi del dissesto strutturale, è utile fare un breve accenno al funzionamento degli edifici in muratura ed alle loro caratteristiche peculiari. Le strutture in muratura hanno da sempre dimostrato una considerevole durata nel tempo. Esse rispondono alle azioni di disturbo, quali piccoli cedimenti del terreno di fondazione, eventi sismici, forti pressioni esercitate dal vento o da esplosioni, con lo sviluppo di fessurazioni, scarsamente significative dal punto di vista strutturale, ma tali da modificare l’intero schema reagente. Anche nella configurazione variata la struttura continua ad assolvere la sua originaria funzione e, allo stesso tempo, è in grado di reagire ad ulteriori azioni esterne, senza altri cambiamenti nelle proprie condizioni. La caratteristica peculiare degli edifici greci, romani, bizantini, romanici e gotici sta nel fatto che alcuni di essi continuano tuttora ad esistere. Piccole lesioni sono comparse naturalmente e talvolta grandi catastrofi si sono verificate, ma, nel complesso, tali strutture sono da considerarsi estremamente stabili. È conveniente, quanto prudente, considerare un edificio in muratura come un assemblaggio di pietre a secco, alcune squadrate altre no, poste una sull’altra in modo tale da fornire una struttura stabile. La malta può essere usata per riempire gli interstizi; tuttavia essa può essere debole fin dall’inizio o può subire un degrado progressivo con il tempo e, pertanto, il suo contributo può essere trascurato ai fini della resistenza della costruzione. La stabilità dell’insieme è assicurata, infatti, dalla compattezza sotto il peso dei vari elementi; si può avere uno stato generale di compressione, ma solamente una minima trazione può essere sopportata. In particolare, la forma della costruzione, sia che si tratti di un semplice arco come di una cattedrale gotica, sarà mantenuta attraverso il collegamento interfacciale degli elementi. Inoltre, gli sforzi interni di compressione, dovuti al peso proprio, possono essere pensati come uno stato particolare di precompressione della muratura, tale da garantire la stabilità globale e permettere alle forze non agenti verticalmente di trasmettersi, all’interno della muratura, senza produrre trazioni o scorrimenti. In particolare, dato l’edificio in esame, notevole importanza riveste il comportamento statico dell’arco, struttura utilizzatissima sin dall’antichità. La funzione dell’arco è quella di sovrastare un’apertura ed è realizzato da elementi compressi definiti conci. Tale conformazione strutturale può subire notevoli varianti a seconda dell’utilizzo, della posizione geografica nella quale è concepito, a seconda del periodo storico. È una struttura definita spingente, a causa delle sollecitazioni che induce sui piedritti, le strutture che lo sostengono, che devono essere contraffortate per evitare che si creino cerniere all’interno dell’arco stesso, pregiudicandone la stabilità. Per concludere, si può asserire che una struttura in muratura è una struttura in cui tutti gli elementi sono compressi e la resistenza a trazione è da considerare pari a zero. Le forze in gioco che garantiscono stabilità e resistenza sono attrito e peso. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 19 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 3.1.2.1 Le Navate Laterali Sebbene non siano evidenti cedimenti fondali e l’apparecchio murario sia ben congegnato, sono presenti lesioni di notevole estensione ed ampiezza, segno di una sofferenza strutturale importante, ma che non desta preoccupazione più di tanto. La presenza di polvere e di bordi arrotondati, infatti, lascia presumere che le lesioni siano datate e che siano, ormai, inattive. Ciò significa che l’edificio, dopo le perturbazioni che hanno provocato il dissesto, ha naturalmente ritrovato uno stato di equilibrio, che gli permette di sopravvivere. Importante è l’assenza di deformazioni, significativamente più pericolose delle lesioni, e di crolli. Le cause del dissesto sono da ricercarsi nei bombardamenti che l’edificio ha dovuto subire e nei relativi seguenti assestamenti. Non sono presenti, infatti, fenomeni significativi di cedimento dei piedritti o di rotazione degli stessi o altri indizi che facciano supporre altro tipo di origine del dissesto. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 20 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 15: navata laterale, esempio di lesione Figura 16: navata laterale, esempio di lesione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 21 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 3.2 GLI AMBIENTI INTERNI Particolarmente problematica è la situazione degli ambienti interni, quelli più significativamente investiti dagli eventi e che portano i segni più evidenti dei dissesti. Dalle testimonianze ritrovate e dai segni su murature e pavimenti, si suppone che la deflagrazione, di cui le fonti storiche parlano relativamente a questo edificio, sia avvenuta in corrispondenza del fronte sud. In questa porzione di edificio, infatti, si notano ricostruzioni e deformazioni del pavimento, oltre ad annerimento delle pareti. 3.2.1 Degrado Materico Il degrado materico, anche se questo è un ambiente non in diretto contatto con l’acqua dei canali, risente fortemente della presenza degli stessi. Di seguito, le principali forme di alterazione. Alterazione cromatica: alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value), saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate. Le cause dell’alterazione cromatica sono da addebitare ai biodeteriogeni, agli inquinanti atmosferici, ma soprattutto all’umidità presente, che è il veicolo privilegiato attraverso il quale si sviluppano, ad esempio, i biodeteriogeni. È alquanto esteso e si presenta sotto forma di annerimento della superficie. Alveolizzazione: degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forma e dimensione variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine “alveolizzazione a cariatura”. Sebbene non molto diffuso, è un fenomeno presente su alcuni conci lapidei ed è degno di nota. È dovuto principalmente alla pressione disgregatrice esercitata dalla pressione di cristallizzazione dei sali all'interno dei pori del materiale lapideo, che favoriscono la creazione di una crosta superficiale esterna, più dura e compatta rispetto al materiale lapideo, che tende a staccarsi e cadere, lasciando scoperta una porzione di materiale, più debole e decoesa. Concrezione: deposito compatto generalmente formato da elementi di estensione limitata, sviluppato preferenzialmente in una sola direzione non coincidente con la superficie lapidea. Talora può assumere forma stalattitica o stalagmitica. È una forma di degrado non molto estesa. Le cause più frequenti che danno origine alla concrezione sono le infiltrazioni di acqua protratte nel tempo, con migrazione e mineralizzazione dei sali. Naturalmente, in una condizione come questa, l’assorbimento capillare delle acque del canale nella parte inferiore e l’infiltrazione delle acque meteoriche dalla parte superiore creano le condizioni ideali per la manifestazione delle efflorescenze saline. Crosta: strato superficiale di alterazione del materiale. Di spessore variabile, è duro, fragile e distinguibile dalle parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e, spesso, per il colore. Può distaccarsi anche spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregato e/o pulverulento. Le manifestazioni di questo tipo di degrado sono piuttosto evidenti e sono causate da ossidazione di elementi metallici presenti, residui della combustione di oli derivanti dal petrolio. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 22 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Deposito Superficiale: accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, guano, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. Visto il tombamento del manufatto per lungo tempo, è uno dei degradi più estesi. Disgregazione: decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. È un fenomeno tipico degli elementi porosi, a forte gelività, direttamente esposti agli agenti atmosferici. Oltre alla gelività, le cause più frequenti risultano essere i biodeteriogeni, le radici delle piante superiori, le infiltrazioni di acqua. È un fenomeno abbastanza diffuso su tutta la superficie. Efflorescenza: formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino, pulverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può avvenire anche all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di cripto efflorescenza o sub-efflorescenza. Questa forma di degrado è dovuta alla continua umidità e presenza di acqua, la cui infiltrazione o il cui assorbimento per capillarità dà origine al fenomeno. È presente, ma non in modo massiccio. Esfoliazione: degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro (sfoglie). Diretta conseguenza della gelività e porosità del materiale, è causata dalla presenza di carbonato di calcio, che crea croste superficiali che tendono a staccarsi. Non è da sottovalutare anche l’azione di microrganismi ed il movimento dell’acqua all’interno del substrato, con tutto ciò che questo significa. Fenomeno mediamente diffuso su tutta la superficie. Fessurazione: degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità nel materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Presente in modo significativo, ma non preoccupante, il fenomeno fessurativo, che investe soprattutto i laterizi dei laterizi, è dovuto principalmente al dissesto dell’apparato murario di supporto. Incrostazione: deposito stratiforme, compatto e generalmente aderente al substrato, composto da sostanze inorganiche o da strutture di natura biologica. Dovuto principalmente ala presenza di biodeteriogeni, è un fenomeno mediamente presente. Macchia: alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie; è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanza organiche, vernici). In corrispondenza della deflagrazione dell’ordigno bellico sono presenti ampie macchie nere, dovute all’esplosione stessa ed alla successiva combustione. Patina biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio, ecc.. Dovuta alla presenza costante di umidità, è presente maggiormente nelle zone umide, ma non manca anche su altri punti della superficie. Polverizzazione: decoesione che si manifesta con la caduta spontanea del materiale sotto forma di polvere o granuli. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 23 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE È il degrado che si manifesta a causa della caduta dello strato superficiale del materiale, che lascia scoperta una porzione indebolita, che si disgrega. È causata dall’azione di microrganismi ed è una conseguenza diretta della cristallizzazione dei sali. Presenza di Vegetazione: locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante. Sebbene in forma sporadica, la vegetazione infestante è documentabile e presente, sia sotto forma di piante superiori che inferiori. Scagliatura: degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie, costituite generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare e spessore consistente e disomogeneo. Al di sotto possono essere presenti efflorescenze o patine biologiche. Tale forma di degrado è dovuta alla presenza di umidità nelle murature ed è mediamente diffusa su tutta la superficie della volta. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 24 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 17: ambiente interno, degrado materico Figura 18: ambiente interno, degrado materico COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 25 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 3.2.2 Degrado Strutturale Descrivere il degrado strutturale dell’ambiente voltato interno è come fare un salto indietro nel tempo, ricostruendo l’edificio dai brandelli di muratura ritrovati durante lo svuotamento. La configurazione iniziale, come più volte ripetuto, prevedeva un ambiente unico voltato a botte, con accessi laterali mediante scale coperte a crociera nei punti di intersezione con la botte. L’esplosione ha creato crolli e lesioni diffuse, che saranno di seguito analizzate ed interpretate. Come detto in precedenza, si suppone che l’esplosione sia avvenuta a sud, in corrispondenza di una deformazione del pavimento. Tale deformazione, anomala per un basolato, può essere causa diretta della deflagrazione e del crollo conseguente ad essa e il peso dei detriti ha infossato il piano pavimentale. In corrispondenza di questa zona si nota la presenza di una ricostruzione di una porzione della volta, presumibilmente crollata a causa dell’esplosione. L’onda d’urto provocata dalla deflagrazione, la cui entità ci è sconosciuta, ha provocato, nell’ambiente interrato, una forte deformazione di tutto l’apparecchio strutturale che, dai segni presenti, sembra essersi sollevato ed essere ricaduto con violenza su se stesso. Parte dell’apparecchio murario ha resistito, parte no, crollando al suolo (volta a botte centrale). Le lesioni e le deformazioni presenti, infatti, sebbene oggetto di numerose ipotesi alternative, non sono giustificabili con nessun altro tipo di perturbazione esterna. Le fondazioni sono ben solide e non presentano segni di cedimento, gli appoggi della volta non hanno subito rotazioni, le spalle delle aperture che danno origine alle scale sono rinforzate con blocchi di macigno. Dal punto di vista statico, dunque, sembra essere tutto perfettamente funzionante. Occorre una forte perturbazione esterna, estranea all’edificio stesso, per poter giustificare un così accentuato stato di degrado. Le lesioni più significative sono posizionate subito sopra l’imposta della volta, lungo i giunti di malta, ad andamento orizzontale, su entrambe le pareti, in corrispondenza della chiave di volta sul lato sud, parallele alla direttrice, parallele alla generatrice, in corrispondenza del lato nord. Sono tutte di media ampiezza ed elevata estensione in lunghezza. Le deformazioni, invece, riguardano le porzioni di volta che si sono allentate, con conseguente scivolamento di parte dei conci. Una menzione particolare, infine, merita la rotazione di un concio lapideo in corrispondenza di una delle scale, che ha ruotato intorno ad un asse ortogonale rispetto al suo piano di posa. Di seguito, si proverà ad interpretare tutti questi segni, partendo dall’assunto espresso in precedenza. L’onda d’urto provocata dall’esplosione ha causato un sollevamento di tutta la struttura voltata, che si è staccata in corrispondenza del punto di maggiore debolezza, cioè lungo uno dei piani di posa dell’apparecchio murario. Si spiegherebbero così, le lesioni orizzontali subito sopra il piano d’imposta della volta. Il sollevamento e la caduta repentina e violenta hanno creato, inoltre, anche rotture a taglio, in corrispondenza di alcune zone della muratura. Sempre a causa del sollevamento e dell’onda d’urto, si sono originate deformazioni sulla volta. Si immagini, infatti, la spinta verso l’alto della deflagrazione, che ha sollevato, non in modo non compatto, tutta la volta. Come nella spinta verso l’alto alcune porzioni hanno subito una maggiore deformazione, così nel ricadere, alcune sono rimaste più in alto rispetto ad altre che sono scivolate verso il baso, ma subito bloccate dal cuneo di quelle più in alto che le hanno serrate. Non si spiegherebbe altrimenti lo scivolamento verso l’alto di alcune porzioni di volta. Sempre questo tipo di evento ha creato tutta una serie di lesioni che hanno frammentato la volta fino a farla crollare nella zona centrale. La rotazione del concio lapideo in corrispondenza delle scale sarebbe avvenuta proprio seguendo lo stesso meccanismo. Il sollevamento e l’onda d’urto hanno spinto il concio nel momento in cui la compressione della muratura sottostante è venuta meno. La rotazione si è arrestata quando la compressione è stata ripristinata. Nel frattempo, però, il concio ha provocato l’espulsione di una porzione di muratura a forma di cuneo, che si opponeva alla rotazione descritta. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 26 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Infine, il piano pavimentale, che presenta un forte avvallamento in corrispondenza dell’esplosione ed un avvallamento più lieve, ma percepibile chiaramente, in corrispondenza della zona centrale di tutto quanto l’ambiente. Tale avvallamento è interpretabile come assestamento del piano di posa dopo il crollo, a causa del peso delle macerie. Per concludere, si può affermare che il quadro dei dissesti è importante e preoccupante per la stabilità futura dell’edificio e richiede interventi urgenti di messa in sicurezza. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 27 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 19: particolare del concio di macigno che ha subito la rotazione, vista di fronte Figura 20: particolare del concio di macigno che ha subito la rotazione, vista da dietro COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 28 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 21: lesione orizzontale poco sopra il piano di imposta della volta Figura 22: lato sud, con porzione di volta ricostruita in corrispondenza dell’esplosione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 29 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE Figura 23: lesione e porzione di volta ricostruita in corrispondenza dell’esplosione Figura 24: lato nord, porzione di volta che scivola verso il basso. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 30 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 4 RESTAURO STRUTTURALE 4.1 FILOSOFIA DI INTERVENTO La filosofia di intervento relativa al restauro strutturale è basata sui cardini delle Carte del Restauro. L’edificio monumentale, piuttosto che l’opera d’arte sono visti come pazienti anziani da curare, a cui non bisogna restituire la giovinezza (“...portare all’antico splendore”), ma dare la possibilità di continuare a condurre una vita dignitosa, senza cancellargli le rughe o i danni provocati dal tempo. Ciò si traduce, dal punto di vista operativo, in rispetto della storicità della materia su cui si interviene, a prescindere dal periodo storico che l’ha generata. La conservazione di tutte le fasi attraversate dal manufatto è fondamentale per garantirne l’autenticità e tramandarne la memoria, che, insieme, ne costituiscono l’identità profonda. I concetti basilari su cui si deve fondare il progetto di restauro possono essere riassunti brevemente: rispetto dell’identità strutturale: nell’ottica della salvaguardia integrale del monumento, gli interventi di consolidamento strutturale sono tesi al miglioramento delle prestazioni (in accordo con le linee guida ) e non all’adeguamento delle stesse agli standards normativi cogenti per le nuove costruzioni. Ciò comporta operazioni tese a non esautorare completamente la struttura esistente, sostituendola con una nuova, ma atte a creare interazioni in grado di sfruttare le prestazioni residue della struttura storica; conservazione integrata: oltre all’intervento vero e proprio mirato all’edificio in particolare, occorre prevedere un progetto a più ampio raggio d’azione, che consenta la sopravvivenza anche dell’ambito urbanistico, naturalistico, ecc, all’interno del quale l’edificio è nato e si è sviluppato. Inoltre, occorre progettare un riutilizzo, compatibile con la destinazione d’uso originaria. L’impiego continuo, infatti, è il presupposto perché il manufatto venga tramandato e perché vengano eseguite operazioni di manutenzione continua. leggibilità degli interventi: ogni qualvolta è possibile, l’intervento è chiaramente denunciato, insieme alla causa che ha portato alla sua messa in opera. potenziale reversibilità: il rispetto per gli edifici storici conduce ad una continua ricerca di prodotti e soluzioni che possano essere facilmente dismessi, qualora, ad esempio, venga messo a punto un nuovo tipo di intervento. compatibilità: tutti i materiali o le tecnologie scelte devono presentare un grado di compatibilità elevato, per non stravolgere l’identità dell’opera su cui si interviene, sia dal punto di vista fisico, che chimico, che meccanico. Sulla scorta di queste indicazioni di tipo teorico, è interessante elaborare una strategia progettuale che congeli lo stato di fatto e consegni agli anni a venire una testimonianza di eventi storici da ricordare. Quello che si propone, in pratica, è di utilizzare la stessa strategia progettuale escogitata da Giuseppe Valadier per l’intervento sul Colosseo: congelare lo stato di degrado, al fine di documentarlo e lasciare traccia di esso. A questo scopo, quindi, si propone di lasciare così come sono le porzioni di volta che hanno subito traslazioni, non rimettere nella posizione originaria il concio di macigno che ha subito la rotazione, non ricostruire i conci di muratura che sembra debbano essere espulsi da un momento all’altro dalla muratura. Diverso, invece, l’intervento sulle lesioni. In linea generale, dopo aver eliminato le cause che le hanno generate, se sono ancora attive e riscontrabili, occorre ricucirle in modo tradizionale, con la metodologia dello scuci-cuci e l’iniezione localizzata. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 31 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 4.2 CANTIERIZZAZIONE Data la particolare ubicazione del manufatto, è necessario uno studio approfondito sulle modalità di cantierizzazione, in modo da poter creare le condizioni più idonee alla sicurezza dei lavoratori ed alla buona riuscita di tutti gli interventi. La natura di questi ultimi impone di lavorare su una piattaforma rigida e ben ancorata, escludendo tutte le ipotesi di lavoro su piattaforme galleggianti mobili. Ciò, inevitabilmente, comporta la chiusura dei canali al transito delle barche. Onde ridurre il più possibile i disagi alla circolazione si chiuderanno i canali in due tempi distinti, in modo da dirottare il traffico alternativamente prima sull’uno e poi sull’altro. Questo, d’altra parte, comporta il riutilizzo della carpenteria metallica, con notevole risparmio economico e di materiale. Lo studio della cantierizzazione ha preso in esame una soluzione il più possibile coerente con il principio della conservazione, intervenendo in modo puntuale e poco invasivo sulle murature esistenti. L’idea è quella di creare una struttura portante realizzata mediante putrelle metalliche HEA 120, semplicemente appoggiate a mensole ad L fissate alla muratura mediante doppia barra filettata inghisata nella muratura per una profondità massima di 15 cm. Tale struttura di metallo costituisce la base di appoggio per una griglia lignea, realizzata mediante morali di legno tra loro ortogonali, al di sopra dei quali, a correre, saranno posizionati i tavoloni di legno che costituiranno la vera e propria platea di lavoro. Tale piattaforma sospesa sul pelo dell’acqua, che consentirà il normale deflusso delle acque, sporgerà sul lato sud in modo da creare una piattaforma di carico/scarico dei materiali dall’alto, in modo da velocizzare le operazioni. 4.3 PULITURA 4.3.1 Pulitura meccanica manuale Il degrado materico dei paramenti murari dell’edificio, analizzato nei capitoli precedenti, comporta una riflessione attenta sugli interventi di conservazione materica, che tuttavia, non è oggetto della presente trattazione. Nonostante la natura di messa in sicurezza strutturale dell’intervento in oggetto, è necessario spendere qualche parola relativamente ad un intervento di pulitura blando e superficiale, che riguarda le zone di lavorazione. Ciò si rende necessario affinché le operazioni di consolidamento siano sufficientemente garantite. Non essendo stata prodotta, tuttavia, una mappatura del degrado, l’intervento risulta di difficile quantificazione, per il quale motivo si è presa in considerazione soltanto una percentuale significativa di superficie totale da trattare. La pulitura meccanica manuale prevede l’utilizzo di strumenti poco abrasivi, con lo scopo di rimuovere il materiale pulverulento e di facile distacco, oltre ai biodeteriogeni eventualmente presenti. 4.3.2 Pulitura mediante idrolavaggio ed idrosabbiatura controllata Tale operazione ha lo stesso scopo di quella precedente, ma risulta più incisiva ed efficace, prendendo in considerazione tutte quelle situazioni di sporco di difficile risoluzione. La procedura prevedrà l’esecuzione del lavaggio con getto di acqua, o acqua e sabbia, emesso tramite l’ausilio di un ugello erogatore distante dalla superficie; si procederà con la pulitura dall’alto verso il basso per delimitate campiture, così da riuscire ad asportare velocemente lo sporco ed evitare la sua eventuale penetrazione (per percolamento) nelle parti inferiori, dopodiché si terminerà con un risciacquo dell’intera superficie. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 32 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 4.4 RIFORMAZIONE DELLA CONTINUITÀ MURARIA 4.4.1 Lesioni di piccola e media ampiezza Lo stato di degrado dei paramenti e degli apparecchi murari impone un intervento di ricostituzione dell’integrità muraria, in modo che le tensioni e le sollecitazioni tornino ad interessare in maniera corretta la struttura nel suo complesso. A tal fine, in corrispondenza di lesioni di ampiezza piccola o media si procederà ad un intervento classico di scuci e cuci, sostituendo agli elementi deteriorati o lesionati, elementi di natura e dimensioni simili. Si opera a tratti alternati al fine di non interrompere la continuità statica della muratura, ricostruendo una muratura in blocchi e malta a base di calce. I cunei di contrasto in legno, necessari a rinzeppare la muratura, una volta tolti, vengono sostituiti con mattoni allettati e malta fluida fino a rifiuto. Al fine di minimizzare la risalita di sali e la conseguente formazione di efflorescenze, sarà utilizzata malta a base di leganti idraulici naturali, esente da cementi, tipoMAPEANTIQUE ALLETTAMENTO o RUREWALL B (cfr scheda tecnica allegata). Durante la fase di allettamento saranno posizionate delle cannule metalliche o di plastica in corrispondenza dei giunti di malta, in modo da consentire la successiva iniezione. 4.4.2 Lesioni di grande ampiezza In corrispondenza di lesioni importanti e di una certa entità, utilizzare il metodo precedente può pregiudicare la stabilità e l’integrità della muratura. Per questo motivo, l’intervento è diverso, ma si pone lo stesso obiettivo. Saranno murati all’interno della lesione, spezzoni di laterizio comune, con malta tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO o 1. RUREWALL B, in modo da otturare la stessa lesione. Successivamente, mediante intonaco o malta opportunamente pigmentata, si realizzerà la stuccatura finale, riconoscibile, ma camuffata dal colore. Durante la fase di allettamento saranno posizionate delle cannule metalliche o di plastica in corrispondenza dei giunti di malta, in modo da consentire la successiva iniezione. 4.5 INIEZIONI Al fine di migliorare le prestazioni della muratura, il cui nucleo potrebbe presentare delle cavità o delle zone di discontinuità, si propone di iniettare tutta la superficie dell’intradosso delle volte, in modo da consolidare la struttura dall’interno. Gli interventi di consolidamento di una muratura con iniezioni di miscele saranno realizzati nel caso si verificassero le seguenti condizioni: le prove preliminari sulle sottostrutture o le fondazioni delle pareti in muratura abbiano avuto buon esito confermando la solidità di tali parti; l'indebolimento della muratura, nella parte in elevazione, sia dovuto principalmente alla presenza di cavità o vuoti dovuti allo sgretolamento della malta. I lavori dovranno essere preceduti da una serie di analisi necessarie a stabilire la composizione chimico-fisica delle murature stesse e dei vari componenti (blocchi, mattoni, pietre e malte) oltre alla localizzazione dei vuoti eventualmente presenti ed alla definizione della loro entità. Le opere avranno inizio con la realizzazione dei fori sulle murature che, nel caso di spessori inferiori ai cm. 70, verranno praticati su una sola parte della muratura; per spessori superiori si dovranno eseguire fori su entrambe le facce del muro da consolidare. I fori verranno realizzati in quantità di 4 ogni metro quadro per una profondità pari ad almeno la metà dello spessore del muro (2/3 nel caso di spessori superiori ai 70 cm.). I fori dovranno essere realizzati con perforazioni inclinate verso il basso fino ad un massimo di 45° per favorire una migliore distribuzione della miscela. Prima delle iniezioni di malta si dovranno effettuare un prelavaggio per la rimozione dei depositi terrosi dalla muratura in genere e dai fori in particolare, ed un lavaggio con acqua pura che COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 33 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE precederà le operazioni di rinzaffo delle lesioni superficiali e le iniezioni di malta nei fori predisposti. La miscela da iniettare verrà immessa nei fori a pressione variabile ed avrà una composizione formulata in funzione delle condizioni dei materiali e delle specifiche condizioni della muratura, prevedendo, se necessario, anche parziali rinforzi realizzati con piccole armature da inserire nei fori. Le iniezioni dovranno essere eseguite a bassa pressione e fino a rifiuto del materiale e con strumenti di lettura dei valori di esercizio per poter verificare costantemente la correttezza delle varie operazioni; all'interno di ciascun foro verrà introdotto un tubicino per la verifica del livello di riempimento del foro stesso che faciliterà, con la fuoriuscita della malta, l'individuazione dell'avvenuto riempimento. All'indurimento della miscela gli ugelli andranno rimossi ed il vuoto creato dalla loro rimozione dovrà essere riempito con lo stesso tipo di malta utilizzato per le iniezioni. Sarà tassativamente vietato procedere alla demolizione di eventuali intonaci o stucchi che dovranno, comunque, essere ripristinati prima dell'effettuazione delle iniezioni. Le iniezioni andranno praticate partendo sempre dai livelli inferiori. Il materiale utilizzato sarà tipo-MAPENATIQUE I o Microlime Volteco, Rurewall B1 o Calx Antiqua Boiacca consolidate. 4.6 DEMOLIZIONI SELETTIVE Lo stato di conservazione dell’edificio e la successiva destinazione d’uso comportano un’analisi attenta delle porzioni potenzialmente conservabili e di quelle che potrebbero pregiudicare la prestazione complessiva di tutto l’edificio. A tal fine, si ritiene di non demolire le porzioni di volta fuori posto, risanandone le lesioni e ripristinando i collegamenti murari. Analisi opposta, invece, occorre proporre per le porzioni ricostruite in tempi recenti, probabilmente per chiudere la falla provocata dall’esplosione. Tali ricostruzioni, infatti, sono chiaramente incoerenti con il resto del fabbricato e risultano anche realizzate in maniera grossolana, suscitando dei dubbi sulla effettiva tenuta sotto carico. Per tali motivi, si ritiene utile, in questa fase, demolire tali rifacimenti, in modo da riproporre un apparecchio murario più coerente rispetto a quello esistente. Le operazioni di demolizioni e smontaggi dovranno essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, al fine sia di non provocare eventuali danneggiamenti alle residue strutture, sia di prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro; dovranno, inoltre, essere evitati incomodi, disturbi o danni collaterali. Particolare attenzione dovrà essere fatta allo scopo di evitare la formazione d’eventuali zone d’instabilità strutturale. Si dovrà, inoltre, provvedere alle necessarie opere di puntellamento ed alla messa in sicurezza temporanea (mediante idonee opere provvisionali) delle parti di manufatto ancora integro o pericolanti per le quali non saranno previste opere di rimozione. Questo tipo di procedura dovrà essere strettamente limitata e circoscritta alle zone ed alle dimensioni prescritte negli elaborati di progetto. La demolizione dovrà essere preceduta da opportuni saggi per verificare la tipologia ed il reale stato di conservazione. Gli operatori addetti alla procedura dovranno lavorare su ponti di servizio indipendenti dal manufatto in demolizione: non si potrà intervenire sopra l’elemento da demolire se non per altezze di possibile caduta inferiore ai 2 m. La preparazione delle puntellature, necessarie per sostenere le parti che dovranno restare in opera dovrà essere eseguita con particolare cura, così come tutti gli accorgimenti finalizzati al non deterioramento dei materiali riutilizzabili. Si procederà, successivamente, alla demolizione della volta, per cantieri frontali avanzando dal centro verso le imposte. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 34 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 4.7 STILATURA DEI GIUNTI In corrispondenza dell’ambiente centrale, quello evidentemente più provato dagli eventi, è necessario effettuare un’operazione preliminare alle iniezioni, che consiste nella stilatura dei giunti di malta, onde evitare la fuoriuscita della malta iniettata. A causa della mancanza di una mappatura del degrado, si ipotizza una percentuale di stilatura compatibile con le reali condizioni di conservazione dell’apparecchio murario. La prima operazione sarà quella di analisi ed individuazione dei vari componenti delle malte e delle murature da trattare, per passare poi alla preparazione di malte compatibili da porre in opera. Prima dell'applicazione degli impasti così preparati, si dovranno rimuovere tutte le parti in via di distacco o asportabili con facilità delle stilature preesistenti, passando, quindi, alla nuova stilatura dei giunti con le malte confezionate come descritto. Oltre alla rimozione delle parti mobili, utilizzando anche scalpelli e utensili di questo tipo, le superfici da trattare dovranno essere pulite meccanicamente o con acqua deionizzata passando ad una prima stilatura dei giunti con una malta di calce idraulica e sabbia vagliata (rapporto legante-inerte 1:2) applicata con spatole di piccole dimensioni per non danneggiare le superfici che non necessitano del trattamento e che potranno essere protette nei modi più adeguati. La stilatura di finitura dovrà essere effettuata con grassello di calce e sabbia vagliata che potrà essere integrata con polveri di coccio, marmo o simili con un rapporto legante inerti di 1:3; la pulizia finale e la regolarizzazione saranno effettuate con un passaggio di spugna imbevuta di acqua deionizzata. Per tale operazione si propone un prodotto tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO, RUREWALL B o Calx Antiqua Muratura 150-300 (cfr. scheda tecnica allegata). 4.8 SPILLATURE DI VINCOLO Le spillature sono da realizzare solo dove strettamente necessario, in corrispondenza di fenomeni di dissesto importanti e non altrimenti risanabili. Data la mancanza di una mappatura del degrado, si è proceduto ad una individuazione di massima del numero degli interventi da realizzare. L’intervento consiste nel disporre armature all’interno della muratura, inserendole in fori successivamente cementati con miscele per iniezioni. Tale intervento permette un incremento di resistenza e duttilità della muratura: in particolare l’aumento della resistenza a compressione in virtù della cementazione e di quella a trazione grazie alla presenza di armature metalliche. Rispetto al consolidamento con iniezioni si è osservato un maggiore incremento di duttilità e capacità dissipativa ed un minore incremento della resistenza e della rigidezza. Le modalità operative per la realizzazione delle iniezioni armate seguono molto da vicino quelle descritte per le iniezioni non armate (al quale capitolo si rimanda). Schematicamente, comunque, le fasi sono le seguenti: perforazione della muratura per la messa in opera delle armature (generalmente i fori sono inclinati); pulitura dei fori al fine di garantire una perfetta aderenza tra muratura e miscela legante mediante aria compressa; posizionamento della armature (talvolta è necessario realizzare degli ancoraggi per evitare l’eventuale sfilamento); esecuzione delle iniezioni con malte appositamente preparate o con resine epossidiche, a seconda delle indicazioni. L’intervento si conclude con la stuccatura dei fori per l’iniezione con malte da restauro, arricchite con laterizio macinato recuperato durante le fase di carotaggio, in modo da mimetizzare l’intervento e renderlo esteticamente accettabile. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 35 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 4.9 ADEGUAMENTO PUNTELLATURA ESISTENTE La messa in sicurezza delle porzioni di volta ancora in essere relativamente all’ambiente centrale è stata realizzata mediante l’utilizzo di elementi di sostegno puntuali, slegati tra loro, che hanno contribuito alla messa in sicurezza dell’ambiente durante le fasi di scavo e svuotamento. In questa fase, invece, si rende necessario un loro adeguamento e rinforzo, in vista della fase di ricostruzione e messa in esercizio della nuova volta. A tale scopo, si propone un collegamento, mediante tubi e giunti, di tutti i puntelli, in modo da conferire tridimensionalità e continuità a tutti i dispositivi di sostegno e garantire una migliore prestazione complessiva. 4.10 RICOSTRUZIONE VOLTA La ricostruzione della volta si rende necessaria sia nella zona di crollo, dove non è più presente, sa nelle zone in cui si procede alla demolizione delle porzioni incoerenti. Tale operazione è preceduta dalla realizzazione di una platea di lavoro funzionale al supporto della centina, e sarà realizzata mediante tubi e giunti e tavolato da ponteggio. Su detta platea sarà allestita la centina lignea, funzionale alla ricostruzione vera e propria. Tale centina sarà realizzata mediante morali di legno opportunamente dimensionati, disposti secondo lo schema proposto nella relativa tavola grafica. I morali andranno a costituire una struttura tridimensionale, atta ad ospitare i fogli di compensato sagomati secondo la curvatura della volta. Il tutto andrà realizzato mediante unioni chiodate. La struttura così realizzata, morali di legno e fogli di compensato sagomati, costituirà il piano di posa per i tavoloni di legno da ponteggio, a realizzare un banchinaggio continuo sul quale allestire il nuovo apparecchio murario. Terminata la fase di realizzazione della centina, si provvederà ad apparecchiare la nuova volta dall’alto, mediante malta pozzolanica e mattoni fatti a mano, di dimensioni simili a quelle originarie. L’apparecchiatura seguirà lo stesso andamento di quella esistente, riproponendo, a vista, la stessa tessitura originaria. L’apparecchio murario sarà realizzato solo per l’intradosso della volta, relativamente alla parte in vista. Il restante spessore, invece, sarà oggetto di un getto a base di malta pozzolanica armato con rete in fibra di vetro, la cui cassaforma è l’intradosso ricostruito della volta stessa. Tale getto sarà reso solidale con il resto della struttura mediante spillature perimetrali con barre filettate inox inghisate nella muratura e collegate alla rete in fibra di vetro. In questo modo, il continuum strutturale è garantito. Al termine della fase ricostruttiva, quando la malta avrà fatta presa ed il getto sarà asciutto, si procederà allo smontaggio della centina, per la fase di stilatura dei giunti con malta pozzolanica opportunamente pigmentata. Al termine dell’operazione di stuccatura, sarà smantata anche la platea di lavoro. I materiali proposti per la ricostruzione della volta sono i seguenti: allettamento: tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO, RUREWALL B o Calx Antiqua Muratura 150-300; getto di malta pozzolanica: tipo-MAPEANTIQUE STRUTTURALE NHL o Bioeco Struttura; stilatura dei giunti: tipo-MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO, RUREWALL B o Calx Antiqua Muratura 150-300; rete in fibra di vetro: tipo-GLASSPAR NET. COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 36 RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE Mandataria: CLC - COOPERATIVA LAVORATORI DELLE COSTRUZIONI – Livorno Mandanti: CTC Consorzio Toscano Cooperative, Eco Sistema Servizi S.r.l., Frangerini Impresa S.r.l., Lu.Mar. Impianti S.r.l., Martelli Termoidraulica S.r.l. CONSOLIDAMENTO DELL'EDIFICIO DENOMINATO "DOGANA DELL'ACQUA" RELAZIONE GENERALE 5 SCHEDE TECNICHE MATERIALI PROPOSTI 1. MAPEANTIQUE ALLETTAMENTO 2. RUREWALL B 3. MAPEANTIQUE STRUTTURALE NHL 4. RUREWALL PVA TX 5. MAPENTIQUE I 6. RUREWALL B1 7. Microlime Volteco 8. GLASSPAR NET. 9. BIOECO STRUTTURA 10. CALX ANTIQUA BOIACCA CONSOLIDANTE 11. CALX ANTIQUA MURATURA 150-300 COOPERATIVA ARCHEOLOGIA SERTEC S.A.S. SERTEC S.A.S. 37 e o u t q i n t G-M5 e n m A a t e t p e a l l M A EN 998-2 CONFORME ALLA NORMA EUROPEA EN 998-2 MALTE DA MURATURA Malta da muratura resistente ai sali, a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, per la stilatura e l’allettamento di murature “faccia a vista” CAMPI DI APPLICAZIONE Stilatura e allettamento traspiranti di murature portanti e di tamponamento “faccia a vista” in pietra, mattoni, tufo e miste, anche di pregio storico ed artistico, all’interno e all’esterno. Realizzazione di nuove murature portanti e di tamponamento o ricostruzione di quelle esistenti. Alcuni esempi di applicazione • Realizzazione di nuove murature o risanamento di quelle esistenti, anche di pregio storico ed artistico, sotto tutela delle Soprintendenze per i Beni Architettonici ed Ambientali. • Stilatura dei corsi fra pietre, mattoni e tufo di murature “faccia a vista”. • Realizzazione di giunti di allettamento, anche “armati” con barre di acciaio o in materiale composito (tipo Maperod). • Realizzazione di paramenti murari con una malta da muratura a prestazione garantita. • Realizzazione di interventi di “rincocciatura” o di “scuci-cuci” in paramenti murari, dove sono presenti vuoti e/o discontinuità. CARATTERISTICHE TECNICHE Mape-Antique Allettamento è una malta premiscelata in polvere da muratura, esente da cemento, composta da calce idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, sabbie naturali, speciali additivi, microfibre, secondo una formula sviluppata nei laboratori di ricerca MAPEI. In base alla norma EN 998-2, il prodotto è classificabile come G: “Malta da muratura a prestazione garantita per scopi generali per l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali”, di Classe M 5, in quanto raggiunge una resistenza a compressione > 5 N/mm². Mape-Antique Allettamento, dopo la miscelazione con acqua, da effettuarsi in betoniera, si trasforma in una malta da muratura resistente ai sali di consistenza plastico-tissotropica, facilmente lavorabile a cazzuola. Grazie alla sua composizione Mape-Antique Allettamento possiede un ritiro igrometrico bassissimo che riduce in modo drastico il rischio di comparsa di fessure sulla malta. Inoltre, presenta delle proprietà che rendono il prodotto resistente alle diverse aggressioni chimico-fisiche come, ad esempio, ai sali solubili, ai cicli di gelo-disgelo, all’azione dilavante delle acque piovane ed alla reazione alcali-aggregato. Nella tabella dei dati tecnici (nelle sezioni Dati Applicativi e Prestazioni Finali) sono riportati alcuni valori tipici, legati alle principali caratteristiche sia allo stato fresco che indurito di Mape-Antique Allettamento. AVVISI IMPORTANTI •M ape-Antique Allettamento deve essere applicato in uno spessore non inferiore a 5 mm. •N on utilizzare Mape-Antique Allettamento come malta da colare entro cassero (impiegare Mape-Antique LC, miscelato con un aggregato di opportuna granulometria). •N on utilizzare Mape-Antique Allettamento come boiacca consolidante da iniettare nelle strutture (impiegare Mape-Antique I o Mape-Antique F21). •N on utilizzare Mape-Antique Allettamento per realizzare intonaci “armati” (impiegare Mape-Antique Strutturale NHL). •N on aggiungere additivi, cemento o altri leganti (calce e gesso) a Mape-Antique Allettamento. •N on utilizzare prodotti che possano modificare ?_mape antique allettamento_it (01.10.2011 - 2ª Bozza) e quento i t -Atntam e p Ma Alle Applicazione di Mape-Antique Allettamento Posizionamento di blocco di pietra leccese Rimozione della malta in eccesso in modo sensibile la traspirabilità di Mape-Antique Allettamento. Impiegare trattamenti idrorepellenti come Antipluviol S o Antipluviol W. • Non applicare Mape-Antique Allettamento con temperature inferiori a +5°C. MODALITÀ DI APPLICAZIONE Preparazione del supporto Rimuovere, manualmente o con attrezzi meccanici, tutto il materiale incoerente, friabile, polvere, muffe e quant’altro possa pregiudicare l’adesione di Mape-Antique Allettamento, fino ad ottenere un supporto pulito, sano e compatto. Asportare la malta di allettamento degradata e inconsistente presente tra i conci murari. Procedere, quindi, al lavaggio con acqua a bassa pressione della muratura, al fine di eliminare eventuali efflorescenze e sali solubili presenti sulla superficie. All’occorrenza, ripetere più volte quest’ultima operazione. Qualora si renda necessario consolidare il supporto, che dovesse presentarsi meccanicamente debole, stendere più mani di Consolidante 8020 o di Primer 3296 (consultare le relative schede tecniche). Prima dell’applicazione di Mape-Antique Allettamento occorre procedere alla saturazione del supporto, al fine di impedire che quest’ultimo possa sottrarre acqua alla malta, pregiudicandone le caratteristiche prestazionali finali. L’acqua libera in eccesso dovrà essere eliminata, in modo che la muratura risulti satura di acqua, ma con la superficie asciutta (condizione di s.s.a.). Per facilitare ed accelerare tale operazione può essere utilizzata aria compressa. Qualora il supporto non possa essere saturato con acqua è consigliabile, comunque, inumidirlo, per consentire la corretta adesione di Mape-Antique Allettamento. Preparazione del prodotto La preparazione di Mape-Antique Allettamento deve essere eseguita in betoniera a bicchiere. Piccoli quantitativi possono essere preparati con trapano elettrico munito di agitatore, a basso numero di giri. È sconsigliata, invece, la miscelazione del prodotto a mano. Dopo aver introdotto in betoniera il minimo quantitativo di acqua pulita (4,5 litri per ogni sacco da 25 kg di Mape-Antique Allettamento), aggiungere lentamente e con flusso continuo la polvere. Mescolare per ca. 3 minuti e verificare che l’impasto sia ben amalgamato, omogeneo e privo di grumi, avendo cura di staccare dalle superfici della betoniera la polvere non perfettamente dispersa. Aggiungere eventualmente altra acqua, fino ad un totale massimo di 5 litri per sacco di prodotto, incluso il quantitativo introdotto inizialmente. Completare quindi la miscelazione di Mape-Antique Allettamento, mescolando l’impasto per altri 2-3 minuti, a seconda dell’efficacia del mescolatore, in modo da ottenere un impasto omogeneo, “plastico” e tissotropico. Applicazione del prodotto Mape-Antique Allettamento deve essere applicato a cazzuola. Nel caso in cui la malta venga impiegata per la stilatura delle murature “faccia a vista”, stendere il prodotto tra i conci, esercitando una leggera pressione al fine di favorirne l’adesione. La malta in eccesso dovrà essere rimossa subito dopo la stesura, anche dagli elementi costruttivi la muratura. Eseguire eventualmente la spugnatura delle fughe con una spugna inumidita. Nella realizzazione di murature “faccia a vista” creare il “letto di posa” e, successivamente, posare gli elementi costruttivi, esercitando una leggera pressione al fine di ottenere il corretto posizionamento degli stessi elementi. Asportare la malta in eccesso con una cazzuola. Per quanto Mape-Antique Allettamento contenga dei prodotti che contrastano la comparsa di microfessure è buona norma applicare la malta quando la parete da ripristinare non risulti esposta direttamente ad irraggiamento solare ed al vento. In questi casi, così come nei periodi dell’anno caratterizzati da temperature elevate e/o particolarmente ventilati, è opportuno curare la stagionatura della malta, soprattutto nelle prime 36-48 ore, nebulizzando acqua sulla superficie o impiegando altri sistemi, che impediscano la rapida evaporazione dell’acqua d’impasto. FINITURA Qualora sia previsto un trattamento traspirante ed idrorepellente, soprattutto per le murature particolarmente esposte all’azione della pioggia, attendere la completa stagionatura della malta ed applicare Antipluviol S o Antipluviol W, impregnanti a base di resine silossaniche, rispettivamente, a solvente o in dispersione acquosa. Pulizia La malta non ancora indurita può essere asportata dagli attrezzi con acqua. Dopo l’indurimento la pulizia diventa molto difficile e può essere fatta solo meccanicamente. CONFEZIONI Sacchi da 25 kg. COLORE Giallo paglierino. CONSUMO 1,65 kg/m² (per cm di spessore). IMMAGAZZINAGGIO Conservare in luogo coperto ed asciutto. ISTRUZIONI DI SICUREZZA PER LA PREPARAZIONE E LA MESSA IN OPERA Contiene leganti idraulici speciali che, a contatto con il sudore e altri fluidi del corpo, possono causare una reazione alcalina irritante per gli occhi e la pelle. Usare guanti e occhiali protettivi. Per ulteriori e complete informazioni riguardo l’utilizzo sicuro del prodotto si raccomanda di consultare l’ultima versione della Scheda di Sicurezza. PRODOTTO PER PROFESSIONISTI. DATI TECNICI (valori tipici) DATI IDENTIFICATIVI DEL PRODOTTO Tipo di malta (EN 998-2): G - Malta da muratura a prestazione garantita per scopi generali per l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali Aspetto: polvere Colore: giallo paglierino Tipo di legante (EN 459-1): NHL 3,5 e NHL 5 Dimensione massima dell'aggregato (EN 1015-1) (mm): 1,5 Massa volumica apparente (kg/m³): 1.500 Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%): Requisiti in accordo alla EN 998-2 Prestazione prodotto < 0,1 < 0,05 Conservazione: 12 mesi in luogo asciutto, negli imballi originali non aperti Classificazione di pericolo secondo Direttiva 1999/45/CE: irritante. Prima dell’uso consultare il paragrafo “Istruzioni di sicurezza per la preparazione e la messa in opera” e le informazioni riportate sulla confezione e sulla Scheda di Sicurezza Stilatura dei giunti di una muratura in pietra Voce doganale: DATI APPLICATIVI DEL PRODOTTO (a +20°C - 50% U.R.) Rapporto dell'impasto: 100 parti di Mape-Antique Allettamento con 18-20 parti di acqua (4,5-5 l di acqua per ogni sacco da 25 kg di prodotto) Aspetto dell'impasto: tissotropico Consistenza della malta fresca (EN 1015-3) (mm): 175 Massa volumica apparente della malta fresca (EN 1015-6) (kg/m³): 1.950 Porosità della malta allo stato fresco (EN 1015-7) (%): 6 Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +35°C Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9): ca. 60 min. Spessore minimo applicabile (mm): 5 Spessore massimo applicabile per strato (mm): 30 Rifinitura della superficie con spazzola di saggina PRESTAZIONI FINALI (acqua d'impasto 19%) Caratteristica prestazionale Resistenza a compressione a 28 gg (N/mm²): Metodo di prova Requisiti in accordo alla EN 998-2 Prestazione prodotto EN 1015-11 da Classe M 1 (> 1 N/mm²) a Classe M d (> 25 N/mm²) Classe M 5 Adesione al supporto (N/mm²): EN 1015-12 non richiesto ≥ 0,5 Modo di rottura (FP) = B Resistenza iniziale a taglio (N/mm²): EN 998-2 Appendice C valore tabulato 0,15 Assorbimento d'acqua per capillarità [kg/(m²·min0,5)]: EN 1015-18 valore dichiarato < 0,3 Coefficiente di permeabilità al vapore acqueo (m) EN 1015-19 valore tabulato 15/35 Conducibilità termica (λ10,dry) (W/m·K): EN 1745 valore tabulato 0,77 Reazione al fuoco: EN 13501-1 valore dichiarato dal produttore Classe A1 Resistenza ai solfati (%): (ASTM C 1012 mod) non richiesto < 0,02 non richiesto assenti Efflorescenze saline: (dopo semi-immersione in acqua) Rifinitura della superficie con spugna Fare sempre riferimento all’ultima versione aggiornata della scheda tecnica, disponibile sul sito www.mapei.com Le referenze relative a questo prodotto sono disponibili su richiesta e sul sito Mapei www.mapei.it e www.mapei.com (I) A.G. BETA AVVERTENZA Le informazioni e le prescrizioni sopra riportate, pur corrispondendo alla nostra migliore esperienza, sono da ritenersi, in ogni caso, puramente indicative e dovranno essere confermate da esaurienti applicazioni pratiche; pertanto, prima di adoperare il prodotto, chi intenda farne uso è tenuto a stabilire se esso sia o meno adatto all’impiego previsto e, comunque, si assume ogni responsabilità che possa derivare dal suo uso. VOCE DI CAPITOLATO Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche prestazionali: Colore: Massa volumica apparente della malta fresca (EN 1015-6) (kg/m³): Resistenza ai solfati (ASTM C 1012 mod) (%): Efflorescenze saline (dopo semi-immersione in acqua): Porosità della malta allo stato fresco (EN 1015-7) (%): Resistenza a compressione (a 28 gg) (EN 1015-11) (N/mm²): Adesione al supporto (EN 1015-12) (N/mm²): Resistenza iniziale a taglio (EN 998-2 Appendice C) (N/mm²): Assorbimento d’acqua per capillarità (EN 1015-18) [kg/(m²·min0,5)]: Coefficiente di permeabilità al vapor acqueo (EN 1015-19) (μ): Conducibilità termica (λ10,dry) (EN 1745) (W/m·K): Reazione al fuoco (EN 13501-1): Temperatura di applicazione permessa: Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9): Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%): Spessore minimo applicabile (mm): Spessore max applicabile per strato (mm): Consumo kg/m² (per cm di spessore): giallo paglierino 1.950 < 0,02 (superata) assenti 6 Classe M 5 ≥ 0,5 Modo di rottura FB = B 0,15 < 0,3 15/35 0,77 Classe A1 da +5°C a +35°C ca. 60 min. < 0,05 5 30 mm 1,65 La riproduzione di testi, foto e illustrazioni di questa pubblicazione è vietata e viene perseguita ai sensi di legge Realizzazione di nuove murature portanti o risanamento di quelle esistenti, di giunti di allettamento anche “armati”, di interventi di “rincocciatura” o di “scuci-cuci”, stilatura dei corsi fra pietre, mattoni e tufo di murature “faccia a vista”, mediante applicazione a cazzuola di malta premiscelata in polvere da muratura resistente ai sali, esente da cemento, composta da calce idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, sabbie naturali, speciali additivi e microfibre (tipo Mape-Antique Allettamento della MAPEI S.p.A.), in uno spessore max di 30 mm per strato. Nel caso di interventi di rinforzo mediante la tecnica del giunto di allettamento “armato”, occorre posizionare il rinforzo ad un’adeguata profondità, garantendo una copertura dell’armatura con uno spessore di malta non inferiore a 20 mm. ???-10-2011 e quento i t -Atntam e p Ma Alle ® IL PARTNER MONDIALE DEI COSTRUTTORI Rurewall B Legante speciale per il confezionamento di intonaci e malte di allettamento Descrizione del prodotto c) Messa in opera della malta RUREWALL B è un legante idraulico speciale di colore chiaro che, mescolato in cantiere con sabbia e acqua, consente di confezionare malte per intonaci. La particolare composizione chimica di RUREWALL B esclude la possibilità di reazione chimica con i sali (solfati, carbonati, nitrati, cloruri, ecc) presenti nelle murature degli edifici antichi. Il colore chiaro del legante, inoltre, consente di confezionare intonaci suscettibili di successiva coloritura. Applicare la malta a cazzuola o a spruzzo con intonacatrice. Lo spessore massimo applicabile per ogni singola mano è di 20÷25 mm. Spessori superiori vanno realizzati in più strati, avendo cura di attendere l’asciugatura dello strato precedente prima di applicare il successivo. Applicazioni tipo in cantiere di intonaci di • Confezionamento elevate qualità tecniche ed estetiche; • Confezionamento di malte da allettamento e rifacimento dei giunti. Confezioni, stoccaggio, dosaggio, resa B è disponibile in sacchi da • RUREWALL 25 kg; il prodotto in ambiente coperto ed • stoccare asciutto a temperatura compresa tra +5°C • e +40°C. il prodotto è sensibile all’umidità, pertanto è consigliabile, una volta aperto il sacco, utilizzare tutto il contenuto. Raccomandazioni per la messa in opera a) Preparazione del sottofondo Il sottofondo deve essere privo di polvere, parti instabili o ammalorate, materie grasse, efflorescenze e depositi di varia natura. Pulire accuratamente la superficie mediante spazzolatura. Umidificare adeguatamente il supporto con acqua. Nel caso in cui il sottofondo presenti cavità, irregolarità o fessure di notevoli dimensioni, la superficie può essere opportunamente prepa-rata mediante l'applicazione di una malta da rinzaffo tipo RUREWALL R/Z. b) Preparazione della malta A seconda del tipo di applicazione la malta viene confezionata mescolando gli aggregati di cantiere con RUREWALL B nel dosaggio indicato in tabella. Tipo di applicazioni Tipo di sabbia Rapporto (in peso) sabbia / RUREWALL B malta da ripristino sabbia 3/1 malta da finitura sabbia fine 2/1 La malta va preparata aggiungendo circa il 90% dell’acqua di impasto e mescolando per 2÷3 minuti. Aggiungere quindi la restante acqua per raggiungere la consistenza voluta. Ruredil d) Influenza della temperatura Temperature basse rallentano notevolmente la presa della malta. Temperature elevate ne riducono la lavorabilità. Non applicare la malta in condizioni estreme di temperatura (temperatura ambiente inferiore a 5 - 6°C e superiore a 40°C). e) Stagionatura Normalmente il prodotto non richiede particolari cure, tuttavia, in condizioni ambientali severe è necessario scegliere opportunamente i tempi e le modalità di applicazione. Ad esempio, in ambiente molto soleggiato, applicare la malta nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio, bagnando la superficie per ridurre il ritiro e la conseguente formazione di crepe. Proprietà Caratteristiche generali – Controllo efficace del rapporto acqua/legante, contenibile entro limiti accettabili; – ottimo aggrappo al sottofondo sia allo stato fresco sia allo stato indurito; – buona compatibilità chimica con i materiali originali; – resistenze meccaniche adeguate a quelle delle murature pre-esistenti; – buona resistenza ai cicli gelo e disgelo; – buona permeabilità al vapore d’acqua; – buona resistenza all’attacco di solfati, cloruri ecc. Caratteristiche tecniche Contenuto di sali solubili nella malta indurita: (CENT/TC) 125: Solfati Cloruri Nitriti/Nitrati Mg++ Ca++ Na+ K+ < < < = = = = 10 ppm 10 ppm 10 ppm 0,02% 0,31% 0,14% 0,04% Permeabilità all’acqua (DIN 1048 modificata) misurata come penetrazione d’acqua dopo 300 ore a 7 Atm := 0,5 cm Caratteristiche fisico-meccaniche – Resistenza a compressione e a flesso-trazione (UNI EN 196 parte 1ª) Stagionatura (gg) Flesso-Trazione (MPa) Compressione (MPa) 2,0 4,2 1 7 3,6 13,5 28 5,5 21,3 – Modulo elastico statico a compressione (a 28 gg) : 20.000 MPa Ruredil spa Sede e stabilimento: 20097 S. Donato Milanese/Milano - Via B. Buozzi,1 Telefono +39.02.5276041 - Telefax +39.02.5272185 [email protected] - www.ruredil.it Filiali: Roma - Tel.: +39.335.5835142 - +39.06.3211957 Torino - Tel.: +39.011.712402 - Fax +39.011.712731 Salerno - Tel.: +39.335.8106477 Estero: Agenti rappresentanti presenti nei seguenti Paesi: Algeria, Centro e Sud America, Cipro, Croazia, Gran Bretagna, Grecia, Iran, Irlanda, Marocco, Olanda, Portogallo, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria. Per maggiori dettagli sulla distribuzione dei nostri prodotti all’estero, contattare il seguente indirizzo e-mail: [email protected] Agenti in ogni zona d’Italia La presente edizione annulla e sostituisce ogni altra precedente. Le informazioni contenute nella presente scheda si basano sulle nostre conoscenze ed esperienze; non possono quindi implicare una garanzia da parte nostra, né responsabilità circa l’impiego dei nostri prodotti, non essendo le condizioni di utilizzo sotto il nostro controllo. 09/2003 Ruredil e L u G-M15 H q i N t n e l A - ra e p ttu a M tru S CONFORME ALLA NORMA EUROPEA CONFORME ALLA NORMA EUROPEA EN 998-1 EN 998-2 EN 998-1 EN 998-2 GP-CS IV MALTE PER INTONACI INTERNI ED ESTERNI MALTE DA MURATURA Malta per intonaci e da muratura, ad elevate prestazioni meccaniche, a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, particolarmente indicata per realizzare intonaci “armati” ed allettamenti CAMPI DI APPLICAZIONE Intonacatura a macchina o a cazzuola di murature esistenti in pietra, mattoni, tufo e miste, anche di pregio storico ed artistico, con malta ad elevate prestazioni meccaniche. Realizzazione di intonaci “armati” e giunti di allettamento per il consolidamento e il risanamento di murature meccanicamente deboli. Stilatura dei corsi fra gli elementi costruttivi di murature, anche “faccia a vista”. Realizzazione di nuove murature portanti e di tamponamento o ricostruzione di quelle esistenti. idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, sabbie naturali, speciali additivi, microfibre e fibre di vetro, secondo una formula sviluppata nei laboratori di ricerca MAPEI. In base alla norma EN 998-1, il prodotto è classificabile come GP: “Malta per scopi generali per intonaci interni/esterni”, a prestazione garantita, di categoria CS IV. Inoltre, secondo la norma EN 998-2, il prodotto è codificabile come G: “Malta da muratura a prestazione garantita per scopi generali per l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali”, di classe M 15, in quanto raggiunge una resistenza a compressione > 15 N/mm². Alcuni esempi di applicazione • Realizzazione di nuovi intonaci traspiranti ad elevate prestazioni meccaniche, all’interno e/o all’esterno, su murature in pietra, mattoni, tufo e miste, non soggette ad umidità di risalita capillare. • Realizzazione o ricostruzione di intonaci su murature esistenti, anche di pregio storico, sotto tutela delle Soprintendenze per i Beni Architettonici ed Ambientali. • Realizzazione di nuovi intonaci “armati” con rete elettrosaldata zincata, su murature meccanicamente deboli, non soggette ad umidità di risalita capillare. • Realizzazione di “cappe armate” con rete metallica di rinforzo, all’estradosso di volte. • Livellamento estradossale di volte le cui superfici dovessero risultare fortemente irregolari. • Stilatura dei corsi fra pietre, mattoni e tufo di murature “faccia a vista”. • Realizzazione di giunti di allettamento, anche “armati” con barre di acciaio o in materiale composito (tipo Maperod). • Realizzazione di paramenti murari con una malta da muratura ad elevate prestazioni meccaniche, superiori a quelle delle tradizionali malte di calce. • Realizzazione di interventi di “rincocciatura” o di “scuci-cuci” in paramenti murari, dove sono presenti vuoti e/o discontinuità. Mape-Antique Strutturale NHL, dopo la miscelazione con acqua, da effettuarsi con una macchina a miscelazione continua o in betoniera, si trasforma in una malta da intonaco o da muratura di consistenza plastico-tissotropica, facilmente lavorabile a macchina o a cazzuola. Grazie alla sua composizione Mape-Antique Strutturale NHL possiede un ritiro igrometrico bassissimo che riduce in modo drastico il rischio di comparsa di fessure sulla malta. Inoltre, presenta delle proprietà che rendono il prodotto resistente alle diverse aggressioni chimico-fisiche. Nella tabella dei dati tecnici (nelle sezioni Dati Applicativi e Prestazioni Finali) sono riportati alcuni valori tipici, legati alle principali caratteristiche sia allo stato fresco che indurito di Mape-Antique Strutturale NHL. CARATTERISTICHE TECNICHE Mape-Antique Strutturale NHL è una malta premiscelata in polvere sia per intonaci che da muratura, composta da calce AVVISI IMPORTANTI • Quando risulta difficile effettuare un adeguato ed accurato lavaggio della muratura (ad es. in locali interni) o in presenza di una muratura mista, prima di applicare Mape-Antique Strutturale NHL effettuare, comunque, una minima bagnatura del supporto e stendere uno strato di Mape-Antique Rinzaffo, al fine di garantire la corretta adesione della malta. • Mape-Antique Strutturale NHL deve essere applicato in uno spessore non inferiore a 10 mm. • Non utilizzare Mape-Antique Strutturale NHL come malta da colare entro cassero (impiegare Mape-Antique LC, miscelato con un aggregato di opportuna granulometria). [sche3] 613_mape-antique strutturale nhl_it (30.11.2009 - 6ª Bozza/Ciano/Stampa) e quNHL i t n e e-tAural p Matrut S Fissaggio di rete zincata alla muratura Verifica della distanza fra la rete e il supporto Applicazione di Mape-Antique Rinzaffo su muratura meccanicamente debole • Non utilizzare Mape-Antique Strutturale NHL come boiacca consolidante da iniettare nelle strutture (impiegare Mape-Antique I o Mape-Antique F21). • Non aggiungere additivi, cemento o altri leganti (calce e gesso) a Mape-Antique Strutturale NHL. • Non utilizzare pitture o rivestimenti colorati a basso spessore che possano modificare in modo sensibile la traspirabilità di Mape-Antique Strutturale NHL. Impiegare i prodotti delle linee Silexcolor o Silancolor, pitture a calce, trattamenti idrorepellenti come Antipluviol S o Antipluviol W. • Non applicare Mape-Antique Strutturale NHL con temperature inferiori a +5°C. MODALITÀ DI APPLICAZIONE Preparazione del supporto Rimuovere, manualmente o con attrezzi meccanici, tutte le parti non coese e qualsiasi sostanza che possa pregiudicare l’adesione di Mape-Antique Strutturale NHL, fino ad ottenere una muratura pulita, priva di parti friabili, polvere, sporco, muffe e sali solubili. Nella ricostruzione dei giunti di allettamento murari rimuovere la malta degradata ed inconsistente. Procedere, quindi, al lavaggio con acqua a bassa pressione della muratura, al fine di eliminare eventuali efflorescenze e sali solubili presenti sulla superficie. All’occorrenza, ripetere più volte quest’ultima operazione. Qualora si renda necessario consolidare il supporto, che si presenta meccanicamente debole, stendere più mani di Consolidante 8020 o di Primer 3296 (consultare le relative schede tecniche). Eventuali vuoti o discontinuità presenti nella muratura dovranno essere ripristinate tramite la tecnica della “riconcciatura” o dello “scuci-cuci”, impiegando Mape-Antique Strutturale NHL come malta, insieme a pietre, mattoni o tufo aventi caratteristiche corrispondenti, quanto più possibile, a quelle dei materiali originari. Nel caso in cui le murature dovessero risultare particolarmente difficili come, ad esempio, quelle in pietra o miste, è consigliabile applicare un primo strato di ca. 5 mm di Mape-Antique Strutturale NHL, a consistenza semifluida, oppure di Mape-Antique Rinzaffo, al fine di uniformare l’assorbimento del supporto e migliorare l’adesione della malta. Nel caso in cui si debbano intonacare ampie superfici è consigliabile applicare il prodotto con intonacatrice a miscelazione continua, posizionando anche delle guide verticali sulle pareti, al fine di definire la corretta planarità e spessore dell’intonaco. Prima dell’applicazione di Mape-Antique Strutturale NHL occorre procedere alla parziale saturazione del supporto, al fine di impedire che quest’ultimo possa sottrarre acqua alla malta, pregiudicandone le caratteristiche prestazionali finali. L’acqua libera in eccesso dovrà essere, comunque, eliminata. Nel caso in cui si debbano realizzare degli intonaci o delle cappe “armate” o in presenza di murature miste, posizionare una rete metallica zincata a maglia 5 x 5 cm, Ø 2 mm. Tale rete dovrà essere fissata alla muratura esistente, tramite chiodatura o tassellatura e distanziata dal supporto, in modo tale da risultare nella mezzeria dello spessore totale dell’intonaco. Nel caso di interventi di rinforzo mediante la tecnica del giunto di allettamento “armato”, eseguiti con barre di acciaio o in materiale composito (tipo Maperod), occorre posizionare il rinforzo ad un’adeguata profondità, garantendo una copertura dell’armatura con uno spessore di malta non inferiore a 2 cm. Preparazione del prodotto La preparazione di Mape-Antique Strutturale NHL deve essere eseguita con intonacatrice a miscelazione continua, qualora il prodotto venga applicato a macchina, oppure in betoniera a bicchiere, se si dovesse scegliere l’applicazione a cazzuola. Per intonacare ampie superfici, sebbene il prodotto si presti ad essere impiegato anche manualmente, è preferibile l’applicazione a macchina della malta, in quanto si ottengono maggiori rese. Piccoli quantitativi possono essere preparati con trapano elettrico munito di agitatore, a basso numero di giri. E’ sconsigliata, invece, la miscelazione a mano della malta. Applicazione della malta Applicazione a macchina: Versare il contenuto dei sacchi di Mape-Antique Strutturale NHL nella tramoggia di una macchina a miscelazione continua, tipo PFT modello G4 o G5, Putzmeister MP 25, Turbosol o similari, regolando il flussimetro ad una portata di 320-340 l/h, in funzione della macchina impiegata, fino ad ottenere una consistenza “plastica”. Le prove per la validazione del prodotto sono state eseguite impiegando il modello MP 25 della Putzmeister con i seguenti accessori: Statore Rotore Miscelatore Tubo Lancia Standard Ø 25 mm, lunghezza 15 m Standard, ugello 14 mm D6 Power D6 - 3 Nel caso in cui sia stato applicato un primo strato di ca. 5 mm di Mape-Antique Strutturale NHL, a consistenza semifluida, oppure di Mape-Antique Rinzaffo, attendere il “rapprendimento” di tale strato, quindi, applicare Mape-Antique Strutturale NHL in un unico strato (max 25 mm), partendo dalla parte bassa della muratura verso la sua sommità. Nel caso in cui lo spessore da riportare sia superiore a 25 mm, Mape-Antique Strutturale NHL deve essere applicato in più mani, avendo l’accortezza di realizzare i diversi strati successivi, su quello precedente non frattazzato. Si consiglia di intonacare la muratura da una distanza di ca. 20 cm, in modo che il prodotto venga steso uniformemente. Dopo l’applicazione attendere alcuni minuti prima di procedere alla livellatura con staggia di alluminio ad “H” o a coltello, con passaggi in senso orizzontale e verticale, sino ad ottenere una superficie piana. Rimuovere le guide verticali, posizionate precedentemente sulle pareti, andando a riempire i vuoti con la stessa malta. La finitura della superficie di Mape-Antique Strutturale NHL può essere eseguita con frattazzo di plastica, di legno o di spugna già dopo alcune ore dall’applicazione e, comunque, in funzione della temperatura e delle condizioni ambientali. Per quanto Mape-Antique Strutturale NHL contenga dei prodotti che contrastano la comparsa di microfessure è buona norma applicare la malta quando la parete da intonacare non risulti esposta direttamente ad irraggiamento solare ed al vento. In questi casi, così come nei periodi dell’anno caratterizzati da alte temperature e/o particolarmente ventilati, è opportuno curare la stagionatura della malta, soprattutto nelle prime 36-48 ore, nebulizzando acqua sulla superficie o impiegando altri sistemi, che impediscano la rapida evaporazione dell’acqua d’impasto. Applicazione a cazzuola: Sebbene il prodotto sia particolarmente indicato per essere miscelato ed applicato a macchina, può essere preparato anche in betoniera per l’applicazione a cazzuola. In quest’ultimo caso l’applicazione risulterà meno facilitata a causa della coesività dell’impasto. Dopo aver introdotto in betoniera il minimo quantitativo di acqua pulita (ca. 4 litri per ogni sacco da 25 kg di Mape-Antique Strutturale NHL), aggiungere con flusso continuo il contenuto del sacco. Mescolare per ca. 3 minuti e verificare che l’impasto sia ben amalgamato, omogeneo e privo di grumi, avendo cura di staccare dalle superfici della betoniera la polvere non perfettamente dispersa. Aggiungere, eventualmente, altra acqua fino ad un totale non superiore a 4,25 l per sacco, incluso il quantitativo introdotto inizialmente. Completare quindi la miscelazione di Mape-Antique Strutturale NHL, mescolando l’impasto per altri 2-3 minuti, a seconda dell’efficacia del DATI TECNICI (valori tipici) DATI IDENTIFICATIVI DEL PRODOTTO Tipo di malta (EN 998-1): GP - Malta per scopi generali per intonaci interni/esterni Tipo di malta (EN 998-2): G - Malta da muratura a prestazione garantita per scopi generali per l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali Aspetto: polvere Colore: nocciola chiaro Tipo di legante (EN 459-1): NHL 3,5 e NHL 5 Dimensione massima dell'aggregato (EN 1015-1) (mm): 2,5 Massa volumica apparente (kg/m³): 1.400 EN 998-1 EN 998-2 non richiesto < 0,1 Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%): Prestazione prodotto < 0,05 Conservazione: 12 mesi in luogo asciutto, negli imballi originali non aperti Classificazione di pericolo secondo Direttiva 1999/45/CE: irritante. Prima dell'uso consultare il paragrafo "Istruzioni di Sicurezza per la preparazione e la messa in opera" e le informazioni riportate sulla confezione e sulla Scheda di Sicurezza Voce doganale: 3824 50 90 Applicazione di Mape-Antique Strutturale NHL DATI APPLICATIVI DEL PRODOTTO (a +20°C - 50% U.R.) Rapporto dell'impasto: 100 parti di Mape-Antique Strutturale NHL con 16-17 parti di acqua (4-4,25 l di acqua per ogni sacco da 25 kg di prodotto) Aspetto dell'impasto: tissotropico Consistenza della malta fresca (EN 1015-3) (mm): 175 Massa volumica apparente della malta fresca (EN 1015-6) (kg/m³): 2.000 Porosità della malta allo stato fresco (EN 1015-7) (%): 7 Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +35°C Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9): ca. 60 min. Spessore minimo applicabile (mm): 10 Spessore massimo applicabile per strato (mm): 25 Ripianatura dell’intonaco PRESTAZIONI FINALI (acqua d'impasto 16,5%) Caratteristica prestazionale Metodo di prova Requisiti in accordo Requisiti in accordo alla EN 998-1 alla EN 998-2 Prestazione prodotto CS I (da 0,4 a 2,5) Resistenza a compressione a 28 gg (N/mm²): EN 1015-11 CS II (da 1,5 a 5,0) CS III (da 3,5 a 7,5) da Classe M 1 (> 1 N/mm²) a Classe M d (> 25 N/mm²) > 15 (Categoria CS IV) (Classe M 15) CS IV (≥ 6) Adesione al supporto (laterizio) (N/mm²): EN 1015-12 valore dichiarato e modo di rottura (FP) non richiesto > 0,7 Modo di rottura (FP) = A/C Resistenza iniziale a taglio (fvok) (N/mm²): EN 1052-3 non richiesto valore dichiarato 0,15 Modulo elastico statico a 28 gg (N/mm²): EN 13412 non richiesto non richiesto 10.000 Assorbimento d'acqua per capillarità [kg/(m²·min·0,5)]: EN 1015-18 da Categoria W 0 a Categoria W 2 valore dichiarato Categoria W 2 < 0,2 Coefficiente di permeabilità al vapore acqueo (µ): EN 1015-19 valore dichiarato valore tabulato 60 EN 1745 valore tabulato valore tabulato 1,1 EN 13501-1 valore dichiarato dal produttore valore dichiarato dal produttore Classe E Conducibilità termica (λ10,dry) (W/m·K): Reazione al fuoco: FINITURA Nel caso in cui si desideri avere una superficie con una tessitura più fine rispetto a quella ottenuta frattazzando Mape-Antique Strutturale NHL, si può procedere alla stesura di Mape-Antique FC o Mape-Antique FC/R, malte fini da rasatura a base di calce ed Eco-Pozzolana. Qualora, invece, si preferisca rasare e, contemporaneamente, decorare e proteggere le superfici dell’intonaco, impiegare rivestimenti colorati a basso spessore, come Silexcolor Tonachino o Silancolor Tonachino a base, rispettivamente, di silicati o silossani, previa applicazione dei primer della corrispondente linea (Silexcolor Primer o Silancolor Primer). In alternativa ai prodotti sopramenzionati, qualora si preferisca solo pitturare la superficie dell’intonaco, impiegare Silexcolor Pittura o Silancolor Pittura, previa applicazione degli stessi primer. Attendere, comunque, la completa stagionatura dell’intonaco, indicativamente 7 gg/cm di spessore, prima di applicare qualsiasi tipo di rivestimento colorato a basso spessore o di pittura. Qualora non sia prevista alcuna decorazione degli intonaci, soprattutto quelli particolarmente esposti all’azione della pioggia, è possibile proteggerli con un trattamento trasparente, traspirante ed idrorepellente, quali Antipluviol S o Antipluviol W, impregnanti a base di resine silossaniche, Pulizia La malta non ancora indurita può essere asportata dagli attrezzi con acqua. Dopo l’indurimento, la pulizia risulta difficoltosa e può essere fatta solo con mezzi meccanici. CONFEZIONI Sacchi da 25 kg. (I) A.G. BETA rispettivamente, a solvente o in dispersione acquosa. CONSUMO ca. 17 kg/m² per cm di spessore. IMMAGAZZINAGGIO Conservare in luogo coperto ed asciutto. ISTRUZIONI DI SICUREZZA PER LA PREPARAZIONE E LA MESSA IN OPERA Contiene leganti idraulici speciali che, a contatto con il sudore e altri fluidi del corpo, producono una reazione alcalina irritante per gli occhi e la pelle. Usare guanti e occhiali protettivi. Per maggiori informazioni consultare la Scheda di Sicurezza. PRODOTTO PER PROFESSIONISTI. AVVERTENZE Le indicazioni e le prescrizioni sopra riportate, pur corrispondendo alla nostra migliore esperienza sono da ritenersi, in ogni caso, puramente indicative e dovranno essere confermate da esaurienti applicazioni pratiche; pertanto, prima di adoperare il prodotto, chi intenda farne uso è tenuto a stabilire se esso sia o meno adatto all’impiego previsto e, comunque, si assume ogni responsabilità che possa derivare dal suo uso. Le referenze relative a questo prodotto sono disponibili su richiesta e sul sito Mapei www.mapei.it e www.mapei.com VOCE DI CAPITOLATO Realizzazione sia di intonaci “armati” e giunti di allettamento, sia di nuove murature portanti e di tamponamento o ricostruzione di quelle esistenti, mediante applicazione a macchina o a cazzuola di malta premiscelata in polvere, composta da calce idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, sabbie naturali, speciali additivi, microfibre e fibre di vetro (tipo Mape-Antique Strutturale NHL della MAPEI S.p.A.), in uno spessore max di 25 mm per strato. Qualora le murature dovessero risultare particolarmente difficili come, ad esempio, quelle in pietra o miste, stendere uno strato di ca. 5 mm di Mape-Antique Strutturale NHL, a consistenza semifluida, oppure Mape-Antique Rinzaffo, al fine di uniformare l’assorbimento del supporto e migliorare l’adesione della malta. Nel caso in cui si debbano realizzare degli intonaci o delle cappe “armate” o in presenza di murature miste, posizionare una rete metallica zincata. Tale rete dovrà essere fissata alla muratura esistente, tramite chiodatura o tassellatura e distanziata dal supporto, in modo tale da risultare nella mezzeria dello spessore totale dell’intonaco. Nel caso di interventi di rinforzo mediante la tecnica del giunto di allettamento “armato”, occorre posizionare il rinforzo ad un’adeguata profondità, garantendo una copertura dell’armatura con uno spessore di malta non inferiore a 2 cm. Classificazione del prodotto: – Malta per intonaci interni/esterni marcata CE secondo EN 998-1, classificata GP, di categoria CS IV. – Malta da muratura marcata CE secondo EN 998-2, classificata G, di classe M 15. Il prodotto dovrà avere le seguenti caratteristiche prestazionali: 2.000 Massa volumica apparente della malta fresca (kg/m3) (EN 1015-6): Porosità della malta allo stato fresco (%) (EN 1015-7): 7 > 15 (Categoria CS IV, Classe M 15) Resistenza a compressione (a 28 gg) (N/mm2) (EN 1015-11): > 0,7 (Modo di rottura FB = A/C) Adesione al supporto (laterizio) (N/mm2) (EN 1015-12): Resistenza iniziale a taglio (fvok) (N/mm2): 0,15 (valore tabulato) 2 0,5 Assorbimento d’acqua per capillarità [kg/(m ·min. )] (EN 1015-18): < 0,2 (Categoria W2) Coefficiente di permeabilità al vapor acqueo (µ) (EN 1015-19): 60 Conducibilità termica (λ10,dry) (W/m·K) (EN 1745): 1,1 (valore tabulato) Reazione al fuoco (EN 13501-1): Classe E Temperatura di applicazione permessa: da +5°C a +35°C Tempo di lavorabilità della malta fresca (EN 1015-9): ca. 60 min. Contenuto di cloruri (EN 1015-17) (%): < 0,05 Spessore max applicabile per strato (mm): 25 ca. 17 (per cm di spessore) Consumo (kg/m2): ® IL PARTNER MONDIALE DEI COSTRUTTORI La riproduzione di testi, foto e illustrazioni di questa pubblicazione è vietata e viene perseguita ai sensi di legge mescolatore, in modo da ottenere un impasto omogeneo, “plastico” e tissotropico. Nel caso di utilizzo del prodotto come malta da muratura per realizzare paramenti murari e per gli interventi di “rincocciatura” o di “scuci-cuci”, dapprima, creare il “letto di posa” e, successivamente, posizionare gli elementi costruttivi, esercitando una leggera pressione, al fine di ottenere il corretto posizionamento degli stessi elementi. Asportare la malta in eccesso con la cazzuola. Nel caso di impiego della malta per la stilatura dei corsi fra gli elementi costruttivi, applicare il prodotto in uno spessore non inferiore ai 2 cm. In presenza, inoltre, di una muratura “faccia a vista”, rimuovere l’eventuale prodotto in eccesso ed effettuare la pulitura del paramento murario con acqua e frattazzo di spugna. 613-11-2009 e quNHL i t n e e-tAural p Matrut S Rurewall PVA TX Malta tixotropica a ritiro compensato con fibre di Polivinilalcool c) Preparazione della malta Descrizione del prodotto RUREWALL PVA TX è una malta premiscelata a base di legante idraulico pozzolanico, inerti selezionati, additivi e fibre di polivinilalcool ad alto modulo. Dopo l’aggiunta di acqua si ottiene una malta tixotropica, fortemente adesiva, di elevata tenacità e durabilità. RUREWALL PVA TX è un particolare composito dotato di una grande capacità di assorbire energia dopo fessurazione, per cui trova particolare impiego nel ripristino di strutture soggette a carichi d’urto o carichi dinamici in generale. Conforme alla norma UNI EN 998-2. Applicazioni tipo • • • • Rifacimento di volte in muratura di particolare pregio storico-artistico; lastra armata; intonaco strutturale per murature; sostituzione della lastra armata con rete elettrosaldata per il consolidamento di murature/volte. Confezioni, stoccaggio, dosaggio, resa PVA TX è disponibile in sacchi • RUREWALL da 25 Kg; • stoccare il prodotto, chiuso, in ambiente • asciutto. Se i sacchi vengono aperti utilizzare tutto il contenuto in quanto, essendo il prodotto a base di legante idraulico, teme l’umidità. Resa: • • • • • Si consiglia di confezionare la malta con impastatrice meccanica, evitando la miscelazione a mano. Preparare la malta versando circa il 90% dell’acqua di impasto prevista, quindi azionare l’impastatrice aggiungendo RUREWALL PVA TX rapidamente e senza interruzioni. Mescolare l’impasto per 2-3 minuti. Aggiungere la restante acqua di impasto, se necessario, per arrivare alla consistenza voluta e mescolare per altri 3-4 minuti. In climi particolarmente caldi, si possono tollerare piccoli incrementi nel contenuto di acqua rispetto ai valori della tabella di confezionamento, mentre il contrario si verifica in climi freddi e umidi. d) Influenza della temperatura È consigliabile applicare il prodotto a temperature comprese tra +4°C e +50°C; temperature basse (4-10°C) rallentano notevolmente la presa; temperature invece elevate (35-50°C) fanno perdere velocemente lavorabilità alla malta. e) Messa in opera della malta Applicare RUREWALL PVA TX a cazzuola o con intonacatrice. Lo spessore massimo applicabile per ogni singola mano è di 30 mm. Spessori superiori vanno realizzati in più strati, avendo cura di attendere l’asciugatura dello strato precedente prima di applicare il successivo. f) Stagionatura Consistenza (UNI EN 196, parte 3a) Litri di H2O per 100 kg di RUREWALL PVA TX FLUIDA (Flow = 60%) 14 - 15 Litri di malta fresca per 100 kg di RUREWALL PVA TX 62 Kg di RUREWALL PVA TX per 1 m3 di malta fresca 1575 - 1670 Resa kg/m2/m m di spessore 1,575 - 1,670 Peso specifico malta fresca (g/cc) 1,85 ± 0,05 La presenza nell’impasto di specifici additivi antiritiro evita la formazione di cavillature e fessurazioni, anche senza l’applicazione di un agente protettivo. In condizioni di ambienti con forte ventilazione ed esposizione solare, può essere necessario un intervento che preveda una stagionatura di sintesi, che impedisca l’evaporazione repentina dell’acqua. In questi casi si consiglia l’impiego dell’antievaporante CURING ECO. Raccomandazioni per la messa in opera Proprietà a) Preparazione del sottofondo La presenza di fibre di polivinilalcool consente un miglioramento delle caratteristiche meccaniche del composito, rendendo il medesimo più duttile e tenace. RUREWALL PVA TX è una malta fibrorinforzata che possiede la peculiare proprietà di non subire fenomeni di degrado dovuti alla corrosione delle fibre; pertanto, è consigliata nei casi di ripristino strutturale soggetti a severe condizioni chimico-ambientali. Un composito fibrorinforzato con fibre di polivinilalcool non modifica il comportamento alla fessurazione iniziale della matrice. Dopo la fessurazione si attivano i meccanismi di interazione tra fibre e matrice stessa lungo la fessurazione. La fibra, quindi, agisce contenendo il fenomeno fessurativo. Il sottofondo di laterizio o pietra deve essere pulito, senza polvere, materiali cedevoli, olii, grassi, ruggine e senza fessure. Procedere quindi all’applicazione di una mano di rinzaffo con Rurewall R/Z a consistenza fluida. Questa operazione è necessaria per garantire una perfetta adesione al supporto da parte del RUREWALL PVA TX. Nel caso il materiale venga utilizzato per il ripristino di volte il muratura, pietra, etc. si consiglia di realizzare una mano di “aggrappo” con Rurewall R/Z a consistenza fluida. b) Saturazione con acqua Bagnare il sottofondo saturandolo con acqua, avendo cura di asportarne l'eccesso. Ruredil Sostituzione della rete elettrosaldata Le fibre strutturali di PVA conferiscono tenacità al materiale composito, modificandone il legame tra lo sforzo e la deformazione. Il contributo tridimensionale del rinforzo fibroso interviene nella fase post-fessurativa, incrementando notevolmente la capacità del materiale di assorbire energia e rallentando in questo modo l’avanzamento del processo fessurativo. Ne consegue che RUREWALL PVA TX sostituisce in modo efficace l’impiego della lastra armata con rete elettrosaldata, riducendo notevolmente gli spessori ( solo 3 cm rispetto ai 7/8 cm di spessore per la lastra armata). Caratteristiche generali • Facilità e rapidità di posa in opera e finitura; • aumento della resistenza a trazione e flessione anche dopo la fessurazione; • ottima resistenza agli urti, all’usura e ai carichi dinamici in generale; • resistenza all’attacco di agenti chimici quali cloruri, solfati, piogge acide, anidride carbonica; • elevata impermeabilità all’acqua e alle soluzione acquose aggressive; • resistenza ai cicli di gelo e disgelo, anche in presenza di sali disgelanti; • assenza di ritiro in fase plastica (UNI 8996); • assenza di ritiro in fase indurita (UNI 8147); • assenza di bleeding (UNI 8998). Comportamento fisico-meccanico Resistenza a compressione e a flessotrazione (DM 03.06.68 art. 10, punti 2 e 3).) Stagionatura (gg) Flesso-Trazione (MPa) Compressione (MPa) 1 2,1 11,1 7 3,4 24,8 28 8,2 32,5 Modulo elastico a 28 gg: 150.000 kg/cm2 Adesione per trazione diretta su mattone >0,6 MPa (si rompe il supporto) Caratteristiche tecniche Tempo di lavorabilità malta fresca (a 20°C) : circa 50 minuti Permeabilità al vapore acqueo a 20°C (Normal 21/85) : 75 g/m2 per 24 h Coefficiente assorbimento capillare (Normal 11/85) : CA=0,9x10-3 g/cm2÷t Porosità della malta (Normal 4/80) • Porosità aperta integrale : P (%) = 22 • Volume di pori con d<0,5 : V (%) = 68 Contenuto di sali solubili nella malta indurita: (CEN/TC 125) Solfati < 10 ppm Cloruri < 10 ppm Nitriti/nitrati < 10 ppm Mg++ = 0,02% Ca++ = 0,33% Na+ = 0,11% K+ = 0,06% Fig. 1 - Curva carico-deformazione di provini inflessi 4x4x16 cm con intagli in mezzeria con profondità 10 mm. Come mostrato nel grafico, RUREWALL PVA TX presenta una duttilità (area sottesa dalla curva) maggiore di quella di una malta con fibre metalliche lisce. Ruredil S.p.A. Sede e stabilimento: 20097 S. Donato Milanese/Milano - Via B. Buozzi,1 Telefono +39.02.5276041 - Telefax +39.02.5272185 [email protected] - www.ruredil.it La presente edizione annulla e sostituisce ogni altra precedente. Le informazioni contenute nella presente scheda si basano sulle nostre conoscenze ed esperienze; non possono quindi implicare una garanzia da parte nostra, né responsabilità circa l’impiego dei nostri prodotti, non essendo le condizioni di utilizzo sotto il nostro controllo. 06/2008 Estero: Agenti rappresentanti presenti nei seguenti Paesi: Algeria, Austria, Costarica, Cipro, Corea del Sud, Cuba, Francia, Grecia, Iran, Marocco, Polonia, Portogallo, Rep. Dominicana, Spagna, Svizzera, Tunisia, Ucraina. Per maggiori dettagli sulla distribuzione dei nostri prodotti all’estero, contattare il seguente indirizzo e-mail: [email protected] Ruredil I e u q i t n A e p a M Legante idraulico fillerizzato per il consolidamento, mediante iniezione, di strutture in pietra, mattoni e tufo CAMPI DI APPLICAZIONE Qualunque sia il motivo del consolidamento delle strutture degli edifici storici (murature a sacco, pilastri, fondazioni, ecc.) è necessario che il materiale consolidante iniettato sia di caratteristiche fisicomeccaniche paragonabili a quelle dei conglomerati impiegati originariamente prima dell’avvento del cemento. D’altra parte il materiale iniettato, una volta indurito, non deve interagire negativamente con gli eventuali sali solfatici preesistenti nelle strutture da consolidare, né deve apportare componenti alcalini (sodio, potassio) capaci di innescare pericolosi fenomeni espansivi con gli elementi lapidei alcali-reattivi. Mape-Antique I è un prodotto appositamente messo a punto per il raggiungimento di questi obiettivi e per garantire un facile ed affidabile riempimento di tutte le cavità esistenti nelle strutture da consolidare. Alcuni esempi di applicazione • Consolidamento per iniezione di fondazioni di edifici storici. • Consolidamento per iniezione di murature a sacco in pietra o mattoni di edifici storici. • Consolidamento per iniezione di pilastri o volte in pietra o mattoni di edifici storici. CARATTERISTICHE TECNICHE Mape-Antique I è un legante idraulico fillerizzato che si presenta come una polvere fine. Mescolato con acqua (35% circa), produce una boiacca fluida e stabile, capace di riempire le cavità delle strutture da consolidare e di indurire gradualmente senza interagire attraverso reazioni pericolose con i mattoni, le pietre e le malte preesistenti. AVVISI IMPORTANTI • Non utilizzare Mape-Antique I per malte da allettamento o da intonaci destinate ad edifici storici (usare Mape-Antique LC oppure Mape-Antique MC oppure Mape-Antique CC). • Non aggiungere additivi, filler, sabbie, cemento o altri leganti (calce e gesso) a Mape-Antique I. • Non applicare Mape-Antique I con temperature inferiori a +5°C. MODALITÀ DI APPLICAZIONE Prima di applicare la boiacca di Mape-Antique I è opportuno saturare con acqua tutta la struttura interna da consolidare. A questo scopo, utilizzando gli stessi fori attraverso i quali verrà eseguita l’iniezione della boiacca, si procede alla completa bagnatura interna delle strutture il giorno che precede l’intervento di consolidamento, per consentire lo smaltimento dell’eventuale acqua libera ristagnante all’interno. Le perforazioni dovrebbero essere disposte simmetricamente, possibilmente ai vertici di un reticolo a maglie quadrate con lato da 50 a 100 cm. Nelle strutture di spessore inferiore a 60 cm i fori vengono di solito eseguiti su un solo lato, mentre in quelle con spessori superiori è opportuno procedere all’iniezione su entrambi i lati. [sche4] 601 Italiano - 1 (MAPE-ANTIQUE I) (24.05.2003 - 6ª Bozza/Ciano Digitale/Pell.) eI u tiq n -A pe a M I fori (diametro 3-4 cm) possono essere orizzontali o inclinati e devono avere appositi boccagli di plastica del diametro di 10-15 mm attraverso i quali verrà iniettata a pressione (massimo 3 atm) la boiacca di Mape-Antique I dopo aver provveduto ad otturare le possibili vie di fuga con cemento a presa rapida (tipo Lampocem) che andrà rimosso ad iniezione effettuata. Si procede quindi alla preparazione della boiacca mescolando per 5 minuti Mape-Antique I ed acqua (35% circa rispetto al legante) in un miscelatore ad alta turbolenza o con trapano munito di frusta fino ad ottenere un impasto fluido (svuotamento del cono di Marsh del primo litro di boiacca minore di 30 sec.). La boiacca di Mape-Antique I deve essere utilizzata per il consolidamento delle strutture entro 60 minuti dalla sua miscelazione. È assolutamente sconsigliato aggiungere a Mape-Antique I qualsiasi altro materiale sotto forma di altri leganti, additivi, filler, ecc. Preparazione della boiacca di Mape-Antique I La betoniera per la produzione dell’impasto con Mape-Antique I deve essere lavata con acqua per rimuovere accuratamente eventuali residui di precedenti impasti effettuati con cemento Portland o calce. CONFEZIONI Sacchi da 20 kg. ISTRUZIONI DI SICUREZZA PER LA PREPARAZIONE E LA MESSA IN OPERA Contiene leganti idraulici speciali che, a contatto con sudore e altri fluidi del corpo, producono una reazione debolmente alcalina. Leggermente irritante per gli occhi e la pelle. Per maggiori informazioni consultare la scheda di sicurezza. IMMAGAZZINAGGIO 12 mesi in luogo coperto ed asciutto in imballi originali non aperti. PRODOTTO AD USO PROFESSIONALE. AVVERTENZA Le informazioni e le prescrizioni sopra riportate, pur corrispondendo alla nostra migliore esperienza, sono da ritenersi, in ogni caso, puramente indicative e dovranno essere confermate da esaurienti applicazioni pratiche; pertanto, prima di adoperare il prodotto, chi intenda farne uso è tenuto a stabilire se esso sia o meno adatto all’impiego previsto e, comunque, si assume ogni responsabilità che possa derivare dal suo uso. CONSUMO 1,40 kg/l (di cavità da riempire). Pulizia La boiacca non ancora indurita può essere asportata dagli attrezzi con acqua. Dopo l’indurimento, la pulizia diventa molto difficile e può essere effettuata solo con asportazione meccanica. Le referenze relative a questo prodotto sono disponibili su richiesta Riempimento della pompa di iniezione con Mape-Antique I VOCE DI CAPITOLATO Consolidamento di vecchie murature in mattoni o misto pietrame mediante iniezione, attraverso appositi tubi iniettori, di boiacca a base di legante idraulico fillerizzato resistente ai solfati (tipo Mape-Antique I della Mapei S.p.A.). Prima dell’iniezione si dovrà provvedere ad un lavaggio con acqua delle cavità da riempire. Le caratteristiche del legante dovranno essere le seguenti: Massa volumica (kg/dm3): Colore: Tempo di svuotamento al cono EN 445: Resistenza a compressione (a 28 gg) (MPa): Resistenza a flessione (a 28 gg) (MPa): Modulo elastico dinamico (a 28 gg) (MPa): Consumo (kg/l): Iniezione di consolidamento con Mape-Antique I 1,89 grigio chiaro < 30” 18 4 15.000 1,40 (di cavità da riempire) DATI TECNICI (valori tipici) DATI IDENTIFICATIVI DEL PRODOTTO Aspetto: polvere Colore: grigio chiaro Massa volumica in mucchio (kg/dm3): 1,25 Diametro massimo (µm): 100 Conservazione: 12 mesi in luogo asciutto in imballi originali non aperti Classificazione di pericolo secondo Direttiva 99/45/CE: Prima dell’uso consultare il paragrafo “Istruzioni di Sicurezza per la preparazione e la messa in opera” e le informazioni riportate sulla confezione e sulla scheda di sicurezza Sali alcalini idrosolubili: assenti Voce doganale: 3824 50 90 PRESTAZIONI FINALI IN BOIACCA Composizione (kg/m3): – Mape-Antique I: 1.400 – Acqua: 490 Colore: grigio chiaro Massa volumica (kg/dm3): 1,89 Tempo di svuotamento al cono EN 445: < 30” Resistenza meccanica a compressione (MPa) (EN 196): – 2 gg: 5 – 7 gg: 14 – 28 gg: 18 Resistenza meccanica a flessione (MPa) (EN 196): – 2 gg: 2 – 7 gg: 3 – 28 gg: 4 Modulo elastico dinamico (MPa): – 28 gg 15.000 Efflorescenze (semi-immersione in acqua): assenti Torre di S. Floriano consolidata mediante iniezione di Mape-Antique I La riproduzione di testi, foto e illustrazioni di questa pubblicazione è vietata e viene perseguita ai sensi di legge (I) A.G. BETA eI u tiq n -A pe a M ® IL PARTNER MONDIALE DEI COSTRUTTORI CERTIQUALITY No. 250/2 MAPEI S.p.A. - ITALY CERTIQUALITY No. 1517/1 MAPEI FRANCE DNV No. 94-OSL-AQ-6236 PLANT OF SAGSTUA RESCON MAPEI AS - NORWAY CERTIQUALITY No. 3358 ITC No. 00 0083 SJ MAPEI FAR EAST Pte Ltd MAPEI Sro- CZECH REP. DNV No. 12026-2002 AQ-BUD-TGA QMI No. 004157 IRAM No. AR-QS-688 MAPEI KFT. - HUNGARY MAPEI INC - CANADA MAPEI ARGENTINA S.A. www.mapei.com 601-5-2003 SISTEMI DI GESTIONE CERTIFICATI (Qualità, Ambiente e Sicurezza) di MAPEI GROUP RUREWALL B1 new:Layout 1 15/06/09 12:31 Pagina 1 Rurewall B1 Legante speciale per boiacche da iniezione per il consolidamento delle murature Descrizione del prodotto b) Messa in opera della boiacca RUREWALL B1 è un legante idraulico speciale che, mescolato con acqua, consente di confezionare boiacche da iniezione compatibili con i materiali da costruzione delle murature preesistenti. La particolare composizione chimica di RUREWALL B1 esclude la possibilità di reazione chimica con i sali (solfati, carbonati, nitrati, cloruri, ecc) presenti nelle murature degli edifici antichi. Conforme alla norma UNI EN 998-2. Il prodotto va iniettato nella muratura con le medesime modalità seguite per le boiacche cementizie. Applicazioni tipo Consolidamento strutturale di murature. Confezioni, stoccaggio, dosaggio, resa • RUREWALL B1 è disponibile in sacchi da 25 kg; • stoccare il prodotto in ambiente coperto ed asciutto a temperatura compresa tra +5°C e +40°C. • il prodotto è sensibile all’umidità, pertanto è consigliabile, utilizzare tutto il contenuto una volta aperto il sacco. c) Influenza della temperatura Temperature basse rallentano notevolmente la presa della malta. Temperature elevate ne riducono la lavorabilità. Non applicare la malta in condizioni estreme di temperatura (temperatura ambiente inferiore a 5-6°C e superiore a 40°C). Proprietà Caratteristiche generali – Consistenza (plastica, fluida, superfluida) e conseguente lavorabilità, variabile a seconda del dosaggio del legante e dell’acqua; – compatibilità chimico-fisica con le murature pre-esistenti; – adeguate proprietà meccaniche; – buona resistenza a cicli gelo-disgelo; – buona resistenza all’attacco di sali solubili. Ruredil Caratteristiche tecniche Litri di H2O per 100 kg di RUREWALL B1 Litri di boiaccha fresca per 100 kg di RUREWALL B1 30-32 Solfati Cloruri Nitriti/Nitrati Mg++ Ca++ Na+ K+ 73 kg di RUREWALL B1 per 1 mc di boiaccha fresca 1345 - 1430 Resa kg/m2/mm di boiaccha fresca 1,345 - 1,430 Peso specifico boiaccha fresca (g/cc) Contenuto di sali solubili nella malta indurita: 1,80 ± 0,05 Raccomandazioni per la messa in opera a) Preparazione della boiacca La boiacca viene confezionata a rapporto Acqua/Rurewall B1 = 0,30÷0,32. Si introduce nel mescolatore circa il 90% dell’acqua di impasto aggiungendo RUREWALL B1 in modo continuo fino a ottenere un impasto omogeneo. Aggiungere quindi la restante acqua d’impasto per ottenere la consistenza desiderata. < 10 ppm < 10 ppm < 10 ppm = 0,02% = 0,31% = 0,14% = 0,04% Permeabilità all’acqua (DIN 1048 modificata) misurata come penetrazione d’acqua dopo 300 ore a 7 Atm := 0,05 cm Caratteristiche fisico-meccaniche – Resistenza a compressione e a flessotrazione (UNI EN 196 parte 1ª) Stagionatura (gg) Flesso-Trazione (MPa) Compressione (MPa) 1 1,7 15 7 3,1 28 28 4,0 36 – Modulo elastico statico a compressione (a 28 gg) : 15.000 MPa RUREWALL B1 new:Layout 1 15/06/09 12:31 Pagina 2 Rurewall B1 Tel. 02.5276041 Fax. 02.5272185 www.ruredil.it • [email protected] Agenti in ogni zona d’Italia. Per dettagli sulla distribuzione dei nostri prodotti all’estero, contattare il seguente indirizzo e-mail: [email protected] La presente edizione annulla e sostituisce ogni altra precedente. Le informazioni contenute nella presente si basano sulle nostre conoscenze ed esperienze; non possono quindi implicare una garanzia da parte nostra, né responsabilità circa l’impiego dei nostri prodotti, non essendo le condizioni di utilizzo sotto il nostro controllo. Ruredil S.p.A. Via B. Buozzi,1 20097 S. Donato Milanese MI Prima edizione 05.2009 Legante speciale per boiacche da iniezioneper il consolidamento delle murature VOLTECO WATERPROOF TECHNOLOGY Microlime Novecento MICROLIME NOVECENTO • Riaggregare e consolidare, mediante iniezioni, murature di strutture storiche in pietra, mattoni e miste, quali fondazioni, pilastri e volte; • ancorare barre d’armatura in interventi di cucitura di murature storiche; • incollare e ripristinare intonaci. 05 209 PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE Dove si impiega SCHEDA TECNICA 30 IG S MICROLIME NOVECENTO è una miscela composta da leganti aerei ed idraulici, cariche ad azione pozzolanica ed inerti di elevata finezza. 03 W 03/13 Il prodotto VOLTECO WATERPROOF TECHNOLOGY I vantaggi • MICROLIME NOVECENTO • • • teriali che compongono le strutture murarie; consente di riqualificare le prestazioni della struttura muraria ripristinandone la portanza e conferendole una maggiore omogeneità; consente l’ancoraggio di barre d’armatura grazie alle adeguate prestazioni meccaniche ed alla buona stabilità volumetrica. Caratteristiche fisiche e tecniche Valori polvere grigio chiaro Granulometria grani inferiori a 400 micron 90% Bleeding assente Sviluppo calore su una massa di 3.375 cm3 in assenza di scambio termico assente SCHEDA TECNICA 30 Aspetto S Specifiche IG 05 03 W 03/13 • Ottima iniettabilità poiché estremamente fluido e privo di fenomeni di separazione in fase di iniezione; non genera, nella fase di maturazione, fenomeni di innalzamento termico nella struttura muraria; realizza, a maturazione avvenuta, valori di resistenza meccanica e modulo elastico compatibili con i valori caratteristici dei ma- PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE 210 Parametri assogettati a Controllo Qualità interno Peso specifico Resistenza a compressione (UNI EN 196) a 28 gg Resistenza a flessione (UNI EN 196) a 28 gg Modulo di elasticità statico a 28 gg Valori < 1,95 kg/l > 6,5 N/mm2 > 1,5 N/mm2 < 9.000 N/mm2 Preparazione e messa in opera Preparazione delle superfici Le superfici delle murature interessate dall’opera di consolidamento, qualora fosse prevista l’esecuzione dell’intonaco finale, debbono essere sempre preventivamente rinzaffate in modo uniforme. Se la muratura dovesse rimanere a “faccia vista” si dovrà prevedere la stilatura delle fughe dei vari conci o l’esecuzione di un intonaco di “sacrificio”. Esecuzione del reticolo dei fori Lo schema del reticolo di foratura è in funzione del tipo di muratura presente e del grado di omogeneizzazione da raggiungere e va effettuato in almeno due fasi successive. Normalmente sulla muratura da consolidare si esegue una prima serie di fori (Ø 18÷24 mm) leggermente inclinati verso il basso, allineati orizzontalmente e verticalmente ad uniforme distanza (mediamente 100 cm l’uno dall’altro) nei quali vengono successivamente fissati gli specifici iniettori. Dopo la prima fase di iniezioni si effettuerà una seconda serie di fori posta al centro del reticolo precedentemente eseguito e si procederà con una ulteriore iniezione. Preparazione dell’impasto Versare in un contenitore 6 l di acqua (30% in peso), con il miscelatore in funzione aggiungere lentamente la polvere mescolando per circa 3 minuti sino a realizzare un impasto omogeneo e privo di grumi, che verrà quindi versato nella pompa per iniezioni. Ad iniezione completata sigillare gli iniettori proseguendo l’operazione nelle file dei fori posti ai livelli superiori. Dopo circa 3 giorni effettuata la seconda serie di fori, eseguire le iniezioni intermedie seguendo lo stesso schema operativo. VOLTECO WATERPROOF TECHNOLOGY MICROLIME NOVECENTO MICROLIME NOVECENTO va impiegato entro 30 minuti dalla miscelazione. Non aggiungere a MICROLIME NOVECENTO altri materiali che ne modificherebbero le caratteristiche finali. Non impiegare MICROLIME NOVECENTO a temperature inferiori a +5°C. Consumo e resa Una confezione di MICROLIME NOVECENTO produce circa 14 l di miscela fluida. Confezioni e stoccaggio MICROLIME NOVECENTO è confezionato in sacchi da 20 kg. Stoccare il prodotto in ambiente asciutto. 211 PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE Avvertenze SCHEDA TECNICA 30 IG S 05 03 W Esecuzione delle iniezioni Ventiquattro ore prima dell’operazione di iniezione, saturare la muratura iniettando acqua nei fori precedentemente eseguiti. Iniziando dai fori più bassi, iniettare la miscela MICROLIME NOVECENTO a bassa pressione. 03/13 Preparazione e messa in opera VOLTECO WATERPROOF TECHNOLOGY Sicurezza SCHEDA TECNICA 30 IG S 05 03 W 03/13 MICROLIME NOVECENTO PRODOTTI PER IL CONSOLIDAMENTO ED INCOLLAGGIO STRUTTURALE 212 MICROLIME NOVECENTO è un prodotto atossico alcalino. È consigliato l’uso di mascherina e guanti durante il lavoro. In caso di contatto accidentale con gli occhi lavare abbondantemente con acqua e consultare un medico. La "Voce di Capitolato" relativa a questa scheda, in versione sempre aggiornata ed in formato editabile, si può scaricare direttamente al seguente url: http://www.volteco.it/download_voci_capitolato.asp Freudenberg Politex Building Re Evolution Armatura intonaci, rinforzo massetti e manti stradali Rinforzo massetti e manti stradali Armatura intonaci Reti in fibra di vetro • • • • resistenti alle variazioni igrometriche stabili alle temperature d’esercizio ottima resistenza meccanica imputrescibili Costruiamo il futuro recuperando il passato Freudenberg Politex Building Re Evolution INTRODUZIONE Definiamo “rete in fibra di vetro” il prodotto che si ottiene dall’intreccio di un numero determinato di fili di vetro, tale da ottenere una maglia reticolare di dimensioni variabili. Per sua intrinseca caratteristica, la rete presenta un’elevata resistenza alle variazioni termiche, igrometriche e alla trazione. Le reti della famiglia sono utilizzabili come armature in diversi sistemi costruttivi: • per intonaci, creato per resistere all’attacco basico della malta cementizia; • per massetti in cemento; • per manti stradali, bitumata e adesivizzata da un lato per garantirne la perfetta integrazione nei vari strati della carreggiata. Armatura intonaci SISTEMI A CAPPOTTO Il benessere abitativo nasce da una efficace protezione dell’ambiente interno. Un’abitazione che disperde energia non può garantire il necessario benessere a chi vi abita e l’edificio nel suo complesso non è in grado di essere “energeticamente efficiente”. La progettazione dell’isolamento termico dell’involucro perimetrale assume, quindi, un ruolo importante. Il sistema più comunemente utilizzato a questo scopo, nel caso di nuove edificazioni, ma soprattutto ristrutturazioni di vecchi fabbricati, è il sistema a cappotto che prevede il posizionamento del coibente sul lato esterno delle pareti. Un sistema a cappotto ben eseguito è efficace perché: • protegge la muratura dalle escursioni termiche • corregge i “ponti termici”. Solo in questo modo è possibile ottenere edifici energeticamente efficienti e a norma secondo le recenti prescrizioni in materia di risparmio energetico. Inserito all’interno del sistema a cappotto e annegato tra lo strato di intonaco che protegge l’isolante e lo strato di conferisce tenacità e resistenza alla finitura superficiale, contenendo le finitura della parete, tensioni che si vengono a creare per sbalzi termici o fenomeni di ritiro-assestamento. Si evitano, così, formazione di crepe e fessurazioni in facciata che potrebbero essere veicolo di pericolose infiltrazioni. MODALITÀ DI POSA Dopo aver posato le lastre di coibente, si procede a stendere una prima mano di intonaco rasante nel quale alcalino-resistente viene annegato, con una sovrapposizione di almeno 10 cm tra le reti adiacenti. Si prosegue, poi, con lo strato di finitura. per sistemi a cappotto è verificato secondo ETAG 004. Freudenberg Politex Building Re Evolution ARMATURA DI INTONACI La formazione di crepe e microfessure interessa, anche gli intonaci interni ed esterni di diversa granulometria. L’esigenza di mantenere compatta la superficie, fa di e l’ideale rinforzo. La versione a maglia larga è adatta per la tenuta di superfici grezze, mentre quella a maglie strette si adatta a superfici rasate ed intonaci fini. Intonaci esterni 1. 2. 3. 4. 5. 1 3 Muratura portante Rasatura Intonaco di finitura Tinteggiatura 5 4 2 2 4 Intonaci interni 1. Intonaco primo strato 2. 3. Intonaco secondostrato 4. Tinteggiatura 1 3 Freudenberg Politex Building Re Evolution SCHEDA TECNICA Peso 70 110 145* con resina 70 110 145 solo vetro 55 85 118 - - - 6,2 x 6,1 10 x 10 4,2 x 4,5 73 82 81 27 18 19 700 1000 1050 1050 1950 1750 N/5cm 2,5 3,6 3,5 % adesivo Dimensione maglia Composizione vetro resina alcalino resistente Carico a rottura Allungamento a rottura L T L/T U. M. g/m2 mm % *ETAG 004 DATI DI FORNITURA Altezza 70 110 145 U. M. 100 100 100 cm Lunghezza 50 50 50 m Sviluppo 50 50 50 m2 2400 1200 1500 m2 48 24 30 n° rotoli ed. marzo 2012 Quantità per pallet Freudenberg Politex Group - Headquarters: Str. Prov. Novedratese 17/a, 22060 Novedrate (CO), Italy Phone: +39 031 793 111 - Fax: +39 031 793 202 - www.freudenbergpolitex.com - bm@ politex.it Building Materials Freudenberg Politex Building Re Evolution Rinforzo massetti Le pavimentazioni interne, seppur non soggette all’azione deteriorante di agenti atmosferici, possono comunque subire fessurazioni per cedimenti dovuti a fenomeni naturali di assestamento strutturale della costruzione. Il danno può essere molto grave, se il dissesto si manifesta a livello del massetto che, perdendo coesione, può far affiorare il problema sulla pavimentazione finita. La presenza degli impianti tecnici sotto il massetto può ulteriormente complicare la situazione. Risulta perciò fondamentale, già in fase di progettazione, prevedere una stratigrafia che migliori la resistenza meccanica dei massetti in cemento. è una rete in fibra di vetro alcalino-resistente, costituita da filati altamente selezionati, che consente una migliore ripartizione dei carichi, conferendo così più resistenza al massetto e diminuendone i ritiri. L’utilizzo di è in particolare consigliato per pavimenti radianti, massetti tradizionali ed in presenza di vespai aerati. La natura del prodotto rende la posa più pratica e veloce rispetto alle tradizionali reti per massetto. Pavimento radiante 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 1 2 4 3 5 6 7 Piastrelle Massetto autolivellante Impianto di riscaldamento Reflex Impianti tecnici Solaio in laterocemento 1 Pavimento tradizionale 1. 2. 3. 4. 5. 6. 3 Piastrelle Massetto alleggerito 2 5 4 6 Impianti tecnici Solaio in laterocemento Note: va posato previa stesura di alleggerito (2 cm ca.) quando ancora il materiale è fresco, per avere totale aderenza alla superficie. Si procede poi al getto di completamento (3 cm min.). 1 Vespai aerati 3 2 4 5 6 1. 2. 3. 4. 5. 6. Pavimento Massetto in calcestruzzo Vespaio aerato Platea di fondazione Terreno Freudenberg Politex Building Re Evolution SCHEDA TECNICA U. M. Peso Dimensione maglia Composizione Carico a rottura Allungamento a rottura 200 g/m2 40 x 40 mm Rete di vetro (84%), resina alcalino resistente (16%) L T L/T 2100 2200 N/5cm 3,5 % DATI DI FORNITURA U. M. Altezza Lunghezza cm 50 m 16 n° rotoli 800 m2 ed. marzo 2012 Quantità per pallet 100 Freudenberg Politex Group - Headquarters: Str. Prov. Novedratese 17/a, 22060 Novedrate (CO), Italy Phone: +39 031 793 111 - Fax: +39 031 793 202 - www.freudenbergpolitex.com - bm@ politex.it Building Materials Freudenberg Politex Building Re Evolution Road Rinforzo manti stradali Nei Paesi maggiormente industrializzati le dotazioni infrastrutturali devono garantire elevati livelli di prestazioni, per poter rispondere alle esigenti necessità di transiti severi ed in continuo aumento. Nella progettazione delle reti stradali è quindi necessario adottare tecnologie di costruzione avanzate, utilizzando materiali tecnicamente prestanti e in grado di consentire l’ottimizzazione dei costi di intervento, allungando il ciclo di vita del manto stradale. Il degrado dei manti stradali è da imputare principalmente ai seguenti fattori: • aumento del traffico • incremento dei carichi per asse • pneumatici maggiorati che provocano la diminuzione della capacità portante della carreggiata, con conseguenti fessurazioni ed ormaiamenti, anche negli strati più profondi. L’utilizzo di reti per il rinforzo delle pavimentazioni stradali è in grado di aumentare la vita media di un manto stradale fino al 50%. Freudenberg Politex propone pavimentazioni stradali. la nuova gamma di reti in fibra di vetro bitumate per il rinforzo di si integra perfettamente nei diversi elementi del manto stradale grazie alle seguenti caratteristiche: • le diverse versioni di peso e dimensioni della maglia consentono l’utilizzo in base al tipo di carreggiata e alle prestazioni richieste; • la maglia ricoperta di miscela bituminosa garantisce una migliore compatibilità con l’asfalto, con la conseguente maggior compattezza tra gli strati del conglomerato; • la maglia adesivizzata da un lato con colla acrilica offre ulteriore aderenza, in particolare al binder; • l’estrema praticità e la facilità di impiego velocizzano la fase di posa, riducendo l’impatto dei cantieri stradali sul traffico. Le caratteristiche tecniche che contraddistinguono sono l’elevata resistenza a trazione e l’alto modulo elastico con allungamenti ridotti. Il suo utilizzo all’interno del manto stradale previene la formazione di crepe, riduce le deformazioni, aumenta la capacità di carico del conglomerato bituminoso. Carico stradale Asse stradale 1 3 2 4 5 6 7 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Tappeto di usura (4 cm) Primer Tout venant bituminoso (6 cm) Base (strato compattato drenante) Geotessile Sottofondo Freudenberg Politex Building Re Evolution Road MODALITÀ DI POSA Per una corretta posa si raccomandano i seguenti accorgimenti: • disporre la rete in modo omogeneo su tutta la larghezza della sede stradale, da un ciglio all’altro per evitare discontinuità • livellare il tout venant in modo uniforme per evitare dannose deformazioni della rete stessa • posare il tappeto di usura (bitume fine) con spessore di circa 4 cm. L’utilizzo di in alternativa alle reti metalliche offre i seguenti vantaggi: • non interferisce e non crea alcun danno alle macchine operatrici, in caso di fresatura e rifacimento manti stradali; • non crea alcun problema di sicurezza al passaggio di veicoli, in caso di affioramento accidentale dal manto stradale; • può essere sagomata facilmente in opera e può adattarsi ai movimenti della base. SCHEDA TECNICA Peso 175 310 395 520 1000 U. M. 180 310 400 525 1050 g/m2 Dimensione maglia 25,4 x 25,4 Temperatura di fusione minima Allungamento a rottura 12,5 x 12,5 mm Rete di vetro ricoperta di miscela bituminosa e con retro adesivizzato con colla acrilica Composizione Carico a rottura 218 °C L T 30 30 50 50 80 80 100 100 120 200 kN/m L/T <4 <4 <4 <4 <5 % 1000 U. M. ed. marzo 2012 DATI DI FORNITURA 175 310* Altezza Lunghezza Quantità per pallet 395 520* 150 cm 100 100 100 100 9o6 9o6 6o4 6o4 1350 o 900 900 o 600 50 m 8o6 n° rotoli 600 o 450 m2 *Prodotti sempre disponibili a magazzino Freudenberg Politex Group - Headquarters: Str. Prov. Novedratese 17/a, 22060 Novedrate (CO), Italy Phone: +39 031 793 111 - Fax: +39 031 793 202 - www.freudenbergpolitex.com - bm@ politex.it Building Materials AEDILITIA CALX ANTIQUA MURATURA Malta storica traspirante a composizione prescritta certificata EN 998-2 composta da calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1), pozzolana romana naturale micronizzata a reattività certificata (EN 197-1) e bio sabbie storiche costituite da inerti naturali di origine alluvionale non macinati esenti da limo e da sali (EN 13139) identici agli aggregati utilizzati nell’antichità per la preparazione delle malte, specifica per l’allettamento, il rincoccio o la stilatura traspirante di murature; particolarmente indicata per un costruire secondo antiche tradizioni o per restauri di edifici storici tutelati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali. codice prodotto: CALX ANTIQUA MURATURA 150 CALX ANTIQUA MURATURA 300 CAM03-15 CAM03-30 fornitura: sacchi da kg 25 (pallet 60 sacchi kg 1500) - sfuso in silos applicazione: manuale - meccanica 42 Qualità Malta composta da inerti, leganti e cariche pozzolaniche naturali estratte o provenienti dall’Italia; uniche nel loro genere, sono le stesse che venivano lavorate sin dai tempi degli Etruschi e dei Romani secondo gli antichi procedimenti dell’arte edile. Oggi Opificio Bio Aedilitia le ripropone trattate con la stessa cura di allora grazie alle proprie tecnologie impiantistiche. Il risultato di tutto ciò è una serie di prodotti di certificata qualità non simili, ma identici alle malte da costruzione della millenaria storia costruttiva della penisola italica. Caratteristiche EN 459-1 Calci idrauliche naturali NHL 3.5 certificate prodotte secondo metodi antichi 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 La malta sarà applicata a mano con cazzuolino o con pompa meccanica come malta di allettamento, rincoccio o stuccatura avendo cura che non rimangano vuoti fra malta e mattone, rifinita con utensili adeguati ad ottenere il risultato finale voluto dalla D.L.; compreso gli oneri derivanti dall’utilizzo di ponteggi, trabattelli e ogni altro strumento occorrente ad eseguire il lavoro a regola d’arte. Resa: 1,65 kg/dm³ made in EN 13139 Bio sabbie storiche tonde certificate identiche agli inerti antichi made in EN 197-1 L’originale pozzolana naturale romana di Vitruvio, micronizzata Beni Culturali Composto esclusivamente da materie prime naturali di origine storica, italiane EN 998-2 Malte generiche strutturali per murature a composizione prescritta benessere Esente da sabbie carbonato di calcio soggette a degrado e causa di muffe e funghi antibatterico La combinazione delle nostre materie prime crea malte naturali con pH uguale a 14 salva ambiente Contiene sabbie naturali estratte senza l’impiego di dinamite o trivelle dannose per l’ambiente ecologico Prodotto a bassissimo consumo energetico e riciclabile a fine vita come inerte pratico Si impasta con betoniera, trapano o impastatrice Applicazione manuale o meccanica Il preparato dovrà essere a composizione prescritta che evidenzi le materie prime secondo normativa EN 998-2 ed avere le seguenti caratteristiche minime: classificato: G malta per scopi generici, resistenza alla compressione dopo 28 giorni: >5 N/mm², resistenza iniziale al taglio: > 0,15 N/mm² , assorbimento d’acqua capillare: < 0,4 kg/(m² • min0,5), contenuto di cloruri: < 0,01% CI. Consistenza della malta fresca: 165 mm EN 1015-3 Massa volumica apparente della malta fresca: 1,93 kg/dm3 EN 1015-6 Resa della malta: ≈ 1,65 kg/dm3 pH: 14 Massa volumica apparente della malta indurita essiccata: 1,75 kg/dm3 EN 1015-10 Resistenza alla compressione (28 giorni): ≥ 5 N/mm2 EN 1015-11 Resistenza al taglio iniziale: ≥ 0,15 N/mm2 (valore tabulato) EN 771 Contenuto di cloruri: ≤ 0,01% Cl EN 1015-17 Assorbimento d’acqua per capillarità: ≤ 0,4 kg/m2 • min0,5 EN 1015-18 Coeff. di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: 15 < μ < 35 (valore tabulato) EN 1745:2002 È importante sapere che… …La normativa EN 998-2 riguardante le malte strutturali permette di certificare i preparati secondo due canoni: a prestazione garantita, ove il dato più importante da evidenziare è la resistenza meccanica determinata in classi M e a composizione prescritta dove vanno citate le materie prime, con le relative quantità, introdotte nel preparato, pur garantendo tutte le prestazioni meccaniche necessarie; Opificio Bio Aedilitia per sottolineare sempre più la propria trasparenza professionale ha deciso di scegliere la seconda opzione. Conducibilità termica: 0,83 W/m*K (λ10,dry) (valore medio da prospetto; P=50%) EN 1745:2002 Reazione al fuoco: classe A1 Durabilità al ciclo gelo/disgelo: valutazione basata sulle disposizioni valide nel luogo di utilizzo della malta www.opificiobioaedilitia.it EN 13501-1 EN 998-2:2010 Allettamento di murature nuove Formare con la malta un letto di posa dello spessore voluto, bagnare l’elemento di costruzione e quindi posizionarlo muovendolo leggermente fino a raggiungere la quota voluta. Asportare immediatamente la malta in eccesso avendo cura che sia allineata con la planarità del supporto e non vi siano vuoti. Ricostruzione di porzioni di murature Le murature adiacenti all’intervento devono essere stabili, solide, consistenti e pulite da qualsiasi residuo di eventuali muffe, salinità o particelle di vecchie malte o intonaci. Ricostruire la porzione di supporto col metodo cuci-scuci avendo cura che il supporto sia sempre umido e che gli elementi costruttivi, se vecchi, siano stati sempre completamente ripuliti. Stuccatura traspirante di murature faccia vista Scarnificare accuratamente le fughe da stuccare, ripulire i supporti da qualsiasi parte incoerente ed infine lavarli. Bagnare accuratamente la muratura e aspettare che l’acqua in superficie evapori, ma che il supporto sia umido (nel periodo estivo procedere a piccole zone assicurandosi che in fase di applicazione la superficie sia sempre umida). Procedere alla posa manuale (cazzuola o spatola) o meccanica avendo cura di pressare bene la malta fino alla profondità della fuga onde evitare la formazione di vuoti e/o una non perfetta adesione. Per ottenere l’effetto rustico, a presa avvenuta, passare ripetutamente sulla malta con spugnetta sempre pulita fino a riportare a vista la sfericità dell’inerte. 0532.892238 I RIFAC MENTO STOR CO Opificio Bio Aedilitia s.r.l. Viale Matteotti, 115 - Bondeno (FE) 2012 EN 998-2:2010 Malta da muratura a composizione prescritta per scopi generali (G) per l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali Proporzione dei costituenti (in peso) Calce idraulica naturale NHL 3.5 (EN 459-1): 20% Pozzolana romana naturale micronizzata (EN 197-1): 10% Aggregati formati da inerti naturali di origine alluvionale (EN 13139): 70% Contenuto di cloruri: ≤ 0,01% Cl Reazione al fuoco: classe A1 Assorbimento d’acqua: ≤ 0,4 kg/m2 • min 0,5 Permeabilità al vapore acqueo: μ 15 ÷ 35 (valore tabulato) Conducibilità termica (λ10 dry) 0,83 W/m*K (valore medio da prospetto P=50%) Durabilità: (contro gelo disgelo) valutazione basata sulle disposizioni valide nel luogo di utilizzo previsto della malta infoline ESTAURO EN 1015-3 R Acqua d’impasto: 17 - 18% (4,3 - 4,5 litri ogni sacco da Kg 25) A BIO Ancoraggio di infissi e/o elementi accessori. EN 1015-1 C LX NTIQUA OPIFICIO Stuccatura traspirante di murature faccia vista attenzione: per la stuccatura protettiva di murature esterne utilizzare CALX ANTIQUA FACCIAVISTA. Intervallo granulometrico della miscela: 0 ÷ 1,5 mm (MURATURA 150) 0 ÷ 3,0 mm (MURATURA 300) Avvertenze Prodotto destinato ad un utilizzo altamente specializzato e professionale. Non aggiungere altre sostanze al preparato Non applicare con molto sole e/o vento onde evitare la rapida essiccazione della malta - Nel periodo estivo è fondamentale inumidire la malta almeno per i primi 2/3 giorni - Non applicare con temperature dell’atmosfera o del supporto: inferiori a + 5°C o superiori a + 30°C e proteggere da forti sbalzi termici. L’utilizzo implica, da parte dell’applicatore la perfetta conoscenza delle problematiche di cantiere e delle modalità di posa tipiche dei prodotti naturali storici. Avendo ogni cantiere situazioni e problematiche diverse, l’utilizzatore deve sempre verificare attraverso prove, l’idoneità del materiale al lavoro che deve eseguire, tenendo in considerazione oltre al supporto anche le condizioni climatiche in essere, assumendosene ogni responsabilità conseguente. Il nostro servizio di assistenza tecnica è a disposizione per consigliare e valutare i prodotti più idonei in funzione ai lavori da eseguire. Premiscelato altamente igroscopico teme l’umidità: se conservato nella confezione originale chiusa stoccata in luogo coperto e asciutto la scadenza è 12 mesi dalla data riportata sul lato del sacco. In cantiere tenere sollevati i pallet e coprirli bene con teli impermeabili. Attenzione: prodotti colpiti da umidità, apparentemente integri, possono in realtà aver perso il loro potere “legante”. La mancata osservanza anche solo di una suddetta indicazione solleva la ditta produttrice da qualsiasi tipo di responsabilità. NA Rincoccio di cavità e fori ideale per uniformare la planarità dei supporti prima della posa del rinzaffo preventivo. Preparazione della malta Ad ogni sacco di prodotto aggiungere la quantità di acqua pulita e non sotto i +10°C di temperatura indicata nel paragrafo dati tecnici. Il prodotto può essere impastato in betoniera, con trapano mescolatore o con mescolatrice automatica, aggiungendo acqua fino ad ottenere una malta omogenea e consistente (una miscela con eccessiva acqua d’impasto può pregiudicare, a maturazione avvenuta, le prestazioni meccaniche della malta). A Rifacimento di porzioni di muro col metodo cuci scuci. Aspetto del preparato: polvere nocciola ANTIC TOSC Costruzione di murature portanti e non / rifacimento di porzioni di muri / reintegro di cavità e fori / stuccatura traspirante di murature faccia vista con malta traspirante composta esclusivamente da materie prime naturali e proprie della tradizione costruttiva italica, idonee ad eseguire restauri originali di risanamento conservativo in edifici storici tutelati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali: sabbie costituite da inerti naturali di origine alluvionale non macinati, selezionati e depolverizzati (EN 13139), calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1) E pozzolana romana naturale micronizzata a reattività certificata (EN 197-1), completamente esente da sabbie di carbonato di calcio assorbenti e gelive (tipo CALX ANTIQUA MURATURA). I Voce di capitolato Allettamento di murature portanti e non per supporti in laterizio, mattone, pietra, sasso, tufo, miste. COCC O ANT CO Campi d’impiego I dati e le informazioni riportate in questo catalogo sono indicative e relative a valori medi di laboratorio e possono variare anche sensibilmente per condizioni climatiche particolari presenti in cantiere. Gli utilizzatori si assumono ogni responsabilità per un uso improprio o per una scorretta messa in opera. La ditta Opificio Bio Aedilitia s.r.l., nell’intento di migliorare sempre i propri prodotti, si riserva di apportare in qualsiasi momento le modifiche e le varianti quando lo riterrà opportuno. Con l’emissione della presente informazione tecnica le edizioni precedenti perdono la loro validità. Edizione 01/2013 BIOECO le vere malte antiche realizzate secondo tradizione istruzioni per l’uso 43 ‘900 dati tecnici e prestazioni dati tecnici e prestazioni Resa: ≈ 1,45 Kg/dm³ Caratteristiche CAM06-01 fornitura: sacchi da kg 20 (pallet 60 sacchi kg 1200) applicazione: manuale (percolazione) - meccanica (iniezione forzata) 46 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 pH: 14 Massa volumica apparente della malta indurita essiccata: 1,5 kg/dm3 EN 1015-10 Resistenza alla compressione (28 giorni): ≥ 10 N/mm2 EN 1015-11 Resistenza a taglio iniziale: ≥ 0,15 N/mm2 (valore tabulato) EN 771 Contenuto di cloruri: < 0,01% CI EN 1015-17 Assorbimento d’acqua per capillarità: ≤ 0,25 kg/m2 • min0,5 EN 1015-18 Conducibilità termica: 0,47 W/m*K (λ10,dry) (valore tabulato; P=50%) made in EN 13139 Bio sabbie storiche tonde certificate identiche agli inerti antichi Beni Culturali Composto esclusivamente da materie prime naturali di origine storica, italiane EN 998-2 Malte generiche strutturali per murature a composizione prescritta antibatterico La combinazione delle nostre materie prime crea malte naturali con pH uguale a 14 ecologico Prodotto a bassissimo consumo energetico e riciclabile a fine vita come inerte made in EN 197-1 L’originale pozzolana naturale romana di Vitruvio, micronizzata benessere Esente da sabbie carbonato di calcio soggette a degrado e causa di muffe e funghi È importante sapere che… …La normativa EN 998-2 riguardante le malte strutturali permette di certificare i preparati secondo due canoni: a prestazione garantita, ove il dato più importante da evidenziare è la resistenza meccanica determinata in classi M e a composizione prescritta dove vanno citate le materie prime, con le relative quantità, introdotte nel preparato, pur garantendo tutte le prestazioni meccaniche necessarie; Opificio Bio Aedilitia per sottolineare sempre più la propria trasparenza professionale ha deciso di scegliere la seconda opzione. Reazione al fuoco: classe A1 Durabilità al ciclo gelo/disgelo: valutazione basata sulle disposizioni valide nel luogo di utilizzo della malta Preparazione del supporto Sigillare fori o cavità che possano far fuoriuscire la boiacca. Utilizzando un trapano a rotazione, praticare sul supporto murario fori d’iniezione (leggermente rivolti verso il basso) del diametro di circa 30/40 mm e profondità maggiore della metà dello spessore della muratura creando una maglia a trama a triangolo con interassi di circa 40 cm (variabili in base al tipo di intervento e alla natura del supporto). Saturare completamente il supporto con acqua pulita. Applicazione della malta Assicurarsi che non vi siano ristagni d’acqua. Iniettare la boiacca percolazione o forzata a bassa pressione (max 1 atm all’ugello) incominciando dalla fila inferiore dei fori fino all’uscita dai fori dalla fila superiore. Sigillare il foro in basso e procedere all’iniezione degli altri fori con lo stesso metodo fino alla fuoriuscita della malta dal foro più alto. EN 1745:2002 EN 13501-1 EN 998-2:2010 Malta da muratura a composizione prescritta per scopi generali (G) per l’utilizzo esterno in elementi soggetti a requisiti strutturali Proporzione dei costituenti (in peso) Calce idraulica naturale NHL 3.5 (EN 459-1): 25% Pozzolana romana naturale micronizzata (EN 197-1): 20% Aggregati micronizzati (EN 13139): 55% Contenuto di cloruri: ≤ 0,01% Cl Reazione al fuoco: classe A1 Assorbimento d’acqua: ≤ 0,25 kg/m2 • min 0,5 Permeabilità al vapore acqueo: μ 15 ÷ 35 (valore tabulato) Conducibilità termica (λ 10 dry) 0,47 W/m*K (valore medio da prospetto P=50%) Durabilità: (contro gelo disgelo) valutazione basata sulle disposizioni valide nel luogo di utilizzo previsto della malta www.opificiobioaedilitia.it infoline 0532.892238 I RIFAC MENTO STOR CO ESTAURO Opificio Bio Aedilitia s.r.l. Viale Matteotti, 115 - Bondeno (FE) 2012 EN 998-2:2010 R Resa malta fresca: ≈ 1,45 kg/dm3 A EN 1015-6 C LX NTIQUA Massa volumica apparente della malta fresca: 1,83 kg/dm3 NA EN 1015-3 Coeff. di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: 15 < µ < 35 (valore tabulato) EN 1745:2002 Caratteristiche EN 459-1 Calci idrauliche naturali NHL 3.5 certificate prodotte secondo metodi antichi codice prodotto: CALX ANTIQUA BOIACCA CONSOLIDANTE La boiacca sarà iniettata, previa preparazione del supporto e degli strumenti di iniezione, a bassa pressione (percolazione o max 1 atm all’ugello) incominciando dalla fila inferiore dei fori fino all’uscita dai fori dalla fila superiore; sigillato il foro in basso e procedere all’iniezione degli altri fori con lo stesso metodo fino alla fuoriuscita della malta dal foro più alto. EN 1015-1 Acqua d’impasto: 26 - 28% (5,2 - 5,6 litri ogni sacco da Kg 20) Avvertenze Prodotto destinato ad un utilizzo altamente specializzato e professionale. Non aggiungere altre sostanze al preparato Non applicare con molto sole e/o vento onde evitare la rapida essiccazione della malta - Nel periodo estivo è fondamentale inumidire la malta almeno per i primi 2/3 giorni - Non applicare con temperature dell’atmosfera o del supporto: inferiori a + 5°C o superiori a + 30°C e proteggere da forti sbalzi termici. L’utilizzo implica, da parte dell’applicatore la perfetta conoscenza delle problematiche di cantiere e delle modalità di posa tipiche dei prodotti naturali storici. Avendo ogni cantiere situazioni e problematiche diverse, l’utilizzatore deve sempre verificare attraverso prove, l’idoneità del materiale al lavoro che deve eseguire, tenendo in considerazione oltre al supporto anche le condizioni climatiche in essere, assumendosene ogni responsabilità conseguente. Il nostro servizio di assistenza tecnica è a disposizione per consigliare e valutare i prodotti più idonei in funzione ai lavori da eseguire. Premiscelato altamente igroscopico teme l’umidità: se conservato nella confezione originale chiusa stoccata in luogo coperto e asciutto la scadenza è 12 mesi dalla data riportata sul lato del sacco. In cantiere tenere sollevati i pallet e coprirli bene con teli impermeabili. Attenzione: prodotti colpiti da umidità, apparentemente integri, possono in realtà aver perso il loro potere “legante”. La mancata osservanza anche solo di una suddetta indicazione solleva la ditta produttrice da qualsiasi tipo di responsabilità. A Boiacca storica ad elevata resistenza ai solfati a composizione prescritta certificata EN 998-2 composta da calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 4591), pozzolana romana naturale micronizzata a reattività certificata (EN 197-1) e inerti micronizzati (EN 13139), specifica per iniezioni consolidanti in murature tradizionali o a sacco, fondamenta, volti e archi, particolarmente indicata per il restauro di edifici storici tutelati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali. Il preparato dovrà essere a composizione prescritta che evidenzi le materie prime secondo normativa EN 998-2 ed avere le seguenti caratteristiche minime: classificato: G malta per scopi generici, resistenza alla compressione dopo 28 giorni: > 10 N/mm², resistenza iniziale al taglio: > 0,15 N/mm², assorbimento d’acqua capillare: < 0,25 kg/(m² • min0,5), contenuto di cloruri: < 0,01 % CI. Intervallo granulometrico della miscela: 0 ÷ 0,15 mm Preparazione della malta Ad ogni sacco di prodotto aggiungere la quantità di acqua pulita e non sotto i +10°C di temperatura indicata nel paragrafo dati tecnici. Il prodotto può essere impastato in betoniera o con trapano mescolatore; inserire nell’impastatrice metà acqua, il prodotto ed infine miscelando la restante acqua fino ad ottenere un impasto ben amalgamato, fluido e privo di grumi (una miscela con eccessiva acqua d’impasto può pregiudicare, a maturazione avvenuta, le prestazioni meccaniche della malta). ANTIC TOSC CALX ANTIQUA BOIACCA CONSOLIDANTE Malta composta da inerti, leganti e cariche pozzolaniche naturali estratte o provenienti dall’Italia; uniche nel loro genere, sono le stesse che venivano lavorate sin dai tempi degli Etruschi e dei Romani secondo gli antichi procedimenti dell’arte edile. Oggi Opificio Bio Aedilitia le ripropone trattate con la stessa cura di allora grazie alle proprie tecnologie impiantistiche. Il risultato di tutto ciò è una serie di prodotti di certificata qualità non simili, ma identici alle malte da costruzione della millenaria storia costruttiva della penisola italica. Aspetto del preparato: polvere beige I AEDILITIA Qualità Rinforzo e consolidamento di murature tradizionali / murature a sacco / pilastri / archi / volti con boiacca storica composta esclusivamente da materie prime naturali e proprie della tradizione costruttiva italica, idonee ad eseguire restauri originali di risanamento conservativo in edifici storici tutelati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali: inerti micronizzati (EN 13139), calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1) e pozzolana romana naturale micronizzata a reattività certificata (EN 197-1) (tipo CALX ANTIQUA BOIACCA CONSOLIDANTE). COCC O ANT CO BIO Voce di capitolato Campi d’impiego Iniezioni consolidanti per rinforzi strutturali di: - murature tradizionali; - murature a sacco; - pilastri; - volti; - archi. BIOECO OPIFICIO I dati e le informazioni riportate in questo catalogo sono indicative e relative a valori medi di laboratorio e possono variare anche sensibilmente per condizioni climatiche particolari presenti in cantiere. Gli utilizzatori si assumono ogni responsabilità per un uso improprio o per una scorretta messa in opera. La ditta Opificio Bio Aedilitia s.r.l., nell’intento di migliorare sempre i propri prodotti, si riserva di apportare in qualsiasi momento le modifiche e le varianti quando lo riterrà opportuno. Con l’emissione della presente informazione tecnica le edizioni precedenti perdono la loro validità. Edizione 01/2013 47 ‘900 le vere malte antiche realizzate secondo tradizione istruzioni per l’uso AEDILITIA BIOECO STRUTTURA Malta bio eco compatibile strutturale con resistenza ≤ 10 N/mm² a composizione prescritta EN 998-2 e classificata GP/CS IV/W1 (EN 998-1) composta dal legante ECOcalx base di geo-pozzolana micronizzata, calce idraulica naturale NHL 3.5 (EN 459-1), pregiati caolini calcinati ed eco sabbie costituite da inerti naturali di origine alluvionale non macinati esenti da limo, ottenuti ad “impatto ambientale zero” (EN 13139) specifica per il consolidamento strutturale di murature, l’allettamento e/o il rincoccio di fondazioni e murature portanti, il ringrosso di volti e la realizzazione di massetti di posa in particolar modo per interventi di qualità secondo i canoni del benessere e del rispetto per l’ambiente dettati dalla vera bio edilizia. codice prodotto: BIOECO STRUTTURA 90 Il preparato dovrà essere a composizione prescritta che evidenzi le materie prime secondo normativa EN 998-2 ed avere le seguenti caratteristiche minime: classificato: G malta per scopi generici, resistenza alla compressione dopo 28 giorni: > 10 N/mm², resistenza iniziale al taglio: > 0,15 N/mm², assorbimento d’acqua capillare: < 0,2 Kg/(m² • min0,5), contenuto di cloruri: < 0,01% CI oppure conforme alla normativa EN 998-1 ed avere le seguenti caratteristiche minime: classificato: GP malta per scopi generali, resistenza alla compressione dopo 28 giorni: CS IV, adesione al supporto: > 0,5 N/mm2 assorbimento d’acqua: W2. I supporti, in ogni caso, debbono essere stabili, puliti e accuratamente bagnati. Le tecniche e le modalità di impiego sono diverse e particolari in base all’utilizzo specifico della malta. Caratteristiche Consumo: ≈ 1,60 Kg/m² ogni mm applicato Caratteristiche ECO Green Building Calx Legante bio eco compatibile: meno Calce NHL 3.5 legante caolino calcinato più salute geo pozzolana BEM007 fornitura: sacchi da Kg 25 (pallet 60 sacchi Kg 1500) - sfuso in silos applicazione: manuale - meccanica L’utilizzo di sabbie di fiume ricavate da riqualificazioni golenali di fiume o cava, in sostituzione delle sabbie carbonato di calcio ottenute invece dalla distruzione con dinamite di pareti rocciose e successivamente frantumate con mulini ad elevato inquinamento ambientale ed acustico, rende le malte della linea BIOECO, anche grazie all’utilizzo del legante ECOCalx, più ecologiche fino a un 85% in più rispetto ai normali intonaci a base calce idraulica naturale e sabbie carbonato di calcio. 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Green Building la malta contiene Green Building Sabbie naturali ottenute da riqualificazioni golenali di cava o fiume fino all’ di materie prime ad impatto ambientale zero o riciclate ecologico Prodotto a bassissimo consumo energetico e riciclabile a fine vita come inerte EN 998-2 Malte generiche strutturali per murature a composizione prescritta benessere Esente da sabbie carbonato di calcio soggette a degrado e causa di muffe e funghi antibatterico La combinazione delle nostre materie prime crea malte naturali con pH uguale a 14 salva ambiente Contiene sabbie naturali estratte senza l’impiego di dinamite o trivelle dannose per l’ambiente pratico Si impasta con betoniera, trapano o impastatrice Applicazione manuale o meccanica zero CO 2 80% ECOCalx il legante “amico” della natura. È un legante naturale bio-eco compatibile a base di calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1), pregiati caolini calcinati, geo-pozzolane micronizzate ad elevatissima reattività e un particolare minerale naturale con spiccate caratteristiche di plasticità. La miscela di queste materie prime dà origine ad un prodotto naturale con prestazioni meccaniche e fisiche superiori alle normali calci idrauliche naturali tradizionali. Le particolari caratteristiche permettono di utilizzare meno legante nella formulazione della malta, particolare che permette in larga scala di ottenere enormi risparmi energetici. Massa volumica apparente della malta fresca: ≈ 1,90 Kg/dm³ EN 1015-6 Resa della malta: ≈ 1,60 Kg/dm³ EN 1015-6 pH: 14 Massa volumica apparente della malta indurita essiccata: 1,76 Kg/dm³ EN 1015-10 Resistenza alla compressione (28 giorni): ≤ 10 N/mm² CS IV Resistenza al taglio iniziale: ≥ 0,15 N/mm² (valore tabulato) Contenuto di cloruri: ≤ 0,01% CI Assorbimento d’acqua per capillarità: ≤ 0,2 Kg/m² • min0,5 categoria W1 EN 771 EN 1015-17 EN 1015-18 Coeff. di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: 15 < µ < 35 (valore tabulato) EN 1745:2002 Conducibilità termica: 0,83 W/m*K (λ10,dry) (valore da prospetto; P=50%) Reazione al fuoco: classe A1 Durabilità al ciclo gelo/disgelo: valutazione basata sulle disposizioni valide nel luogo di utilizzo della malta www.opificiobioaedilitia.it EN 1745:2002 EN 13501-1 EN 998-2:2010 infoline 0532.892238 Preparazione della malta Ad ogni sacco di prodotto aggiungere la quantità di acqua pulita e non sotto i +10°C di temperatura indicata nel paragrafo dati tecnici. Il prodotto può essere impastato con betoniera a tazza o con trapano mescolatore; inserire nell’impastatrice metà acqua, il prodotto ed infine la restante acqua fino ad ottenere una malta omogenea e consistente. È possibile miscelare il prodotto direttamente con intonacatrice vite a polmone da 380 V regolando il flussometro fino al raggiungimento della consistenza desiderata. Posa della malta È possibile applicare la malta, per ogni suo scopo, sia manualmente che meccanicamente purché si osservino le seguenti indicazioni oltre a tutte quelle dettate dalle buone norme per un lavoro a regola d’arte. - Nei consolidamenti armati, utilizzare rete metallica zincata Ø 2 mm (non superiore) al centro dello spessore della malta finita e comunque mai a meno di 1 cm dal supporto e con meno di 2 cm di copri ferro. - Nei casi di ringrosso di archi e volti assicurarsi (tramite distanziali e ancoraggi) che la rete segua la curvatura del supporto al fine di ottenere uno strato dai carichi strutturali uniformi. - Per la realizzazione di betoncini consolidanti non superare lo spessore di 2 cm per ogni mano applicata. - Nella realizzazione di giunti armati è ancor più importante che la malta venga pressata bene nella fuga dell’elemento murario e che il filo o la barretta d’armatura sia ben annegata nella malta. Per ottenere ottimali prestazioni meccaniche attendere la completa maturazione della malta (28 gg). I EN 1015-3 RIFAC MENTO STOR CO Consistenza della malta fresca: 160 mm Avvertenze Prodotto destinato ad un utilizzo altamente specializzato e professionale. Non aggiungere altre sostanze al preparato Non applicare con molto sole e/o vento onde evitare la rapida essiccazione della malta - Nel periodo estivo è fondamentale inumidire la malta almeno per i primi 2/3 giorni - Non applicare con temperature dell’atmosfera o del supporto: inferiori a + 5°C o superiori a + 30°C e proteggere da forti sbalzi termici. L’utilizzo implica, da parte dell’applicatore la perfetta conoscenza delle problematiche di cantiere e delle modalità di posa tipiche dei prodotti naturali storici. Avendo ogni cantiere situazioni e problematiche diverse, l’utilizzatore deve sempre verificare attraverso prove, l’idoneità del materiale al lavoro che deve eseguire, tenendo in considerazione oltre al supporto anche le condizioni climatiche in essere, assumendosene ogni responsabilità conseguente. Il nostro servizio di assistenza tecnica è a disposizione per consigliare e valutare i prodotti più idonei in funzione ai lavori da eseguire. Premiscelato altamente igroscopico teme l’umidità: se conservato nella confezione originale chiusa stoccata in luogo coperto e asciutto la scadenza è 12 mesi dalla data riportata sul lato del sacco. In cantiere tenere sollevati i pallet e coprirli bene con teli impermeabili. Attenzione: prodotti colpiti da umidità, apparentemente integri, possono in realtà aver perso il loro potere “legante”. La mancata osservanza anche solo di una suddetta indicazione solleva la ditta produttrice da qualsiasi tipo di responsabilità. ESTAURO BIO EN 1015-3 R OPIFICIO La bio edilizia, nello specifico delle malte da costruzione, si basa sull’utilizzo di materiali naturali ottenuti col più basso impatto ambientale possibile e/o riciclando materiali edili o compatibili con l’edilizia eco sostenibile. EN 1015-1 Acqua d’impasto: 18% A Il vero Green Building Intervallo granulometrico della miscela: 0 ÷ 3 mm C LX NTIQUA Realizzazione di massetti. Finiture È possibile rifinire a civile direttamente la malta strutturale, (purché sia adeguatamente stagionata, ruvida o irruvidita e bagnata) con malta protettiva fibrorinforzata a basso assorbimento BIOECO RASATURA. NA Ringrosso di archi e volti. Preparazione del supporto I supporti, qualsiasi tipo siano, devono essere stabili, puliti da polveri, grassi, parti incoerenti ed infine lavati; in caso di murature vecchie particolarmente sporche è sempre consigliata la sabbiatura o idrosabbiatura. Bagnare accuratamente la muratura e aspettare che l’acqua in superficie evapori, ma che il supporto sia umido (nel periodo estivo procedere a piccole zone assicurandosi che in fase di applicazione la superficie sia sempre umida). A Allettamento e/o rincoccio di fondazioni e murature. Aspetto del preparato: polvere beige ANTIC TOSC Consolidamento strutturale di murature / allettamento e/o rincoccio di fondazioni e murature portanti / ringrosso di volti / realizzazione di massetti con malta strutturale composta esclusivamente da materie prime naturali bio-eco compatibili di elevata qualità come: sabbie costituite da inerti naturali di origine alluvionale non macinati esenti da limo, ottenuti ad “impatto ambientale zero” da riqualificazioni golenali di cava o fiume (EN 13139), legante idraulico base di calci idrauliche naturali NHL 3.5 (EN 459-1), caolini calcinati e geo-pozzolane micronizzate ad elevatissima reattività. Completamente esente da sabbie di carbonato di calcio ottenute dalla frantumazione di pareti rocciose di qualsiasi genere (tipo BIOECO STRUTTURA). I Voce di capitolato Consolidamento strutturale di murature. COCC O ANT CO Campi d’impiego I dati e le informazioni riportate in questo catalogo sono indicative e relative a valori medi di laboratorio e possono variare anche sensibilmente per condizioni climatiche particolari presenti in cantiere. Gli utilizzatori si assumono ogni responsabilità per un uso improprio o per una scorretta messa in opera. La ditta Opificio Bio Aedilitia s.r.l., nell’intento di migliorare sempre i propri prodotti, si riserva di apportare in qualsiasi momento le modifiche e le varianti quando lo riterrà opportuno. Con l’emissione della presente informazione tecnica le edizioni precedenti perdono la loro validità. Edizione 01/2013 BIOECO le vere malte antiche realizzate secondo tradizione istruzioni per l’uso ‘900 dati tecnici e prestazioni 91