Mes, Fiscal Compact e Pareggio di Bilancio..!..ecco
cosa sono..
Si chiamano MES e Fiscal Compact... Sono il frutto della religione
dell'austerità, valgono centinaia di miliardi di euro, sottraggono ogni residuo
di sovranità agli Stati che li fanno propri e condannano i governi a non poter
investire nella spesa sociale e nell'economia reale. Grazie al Fiscal
Compact siamo condannati a trovare ogni anno 50 miliardi, tra tasse e
tagli, per vent'anni. Grazie al MES abbiamo già pagato 15 miliardi di euro e ci
siamo indebitati per altri 125 miliardi, solo per "tranquillizzare" i detentori
esteri dei nostri titoli di Stato. Cifre da capogiro, che da sole basterebbero a
riavviare la nostra economia, a ridare fiato alle nostre imprese, a fare del
nostro Paese uno Stato florido, a rendere inutili per qualche anno tasse come
l'IMU e l'aumento dell'IVA.
MES - Meccanismo Europeo di Stabilità
Altrimenti detto Fondo Salva Stati. E' un trattato approvato nel luglio 2012,
che ci ha impegnati a versare 15 miliardi di euro a un'organizzazione con
sede a Lussemburgo a titolo di anticipo (finiti a finanziare il welfare tedesco),
che ci ha inoltre impegnati a versare altri 125 miliardi di euro in caso di
aggravamento della crisi, che ci ha poi impegnato a indebitarci illimitatamente,
a discrezione del consiglio direttivo di un'organizzazione finanziaria sulla quale
il nostro Parlamento, presente o futuro, non ha alcun controllo e neppure la
facoltà di leggerne la produzione documentale interna. E in caso di necessità,
ovvero nel caso chiedessimo di essere "salvati"? Il MES servirà unicamente a
concederci il beneficio di poterci indebitare ulteriormente, prendendo a prestito
soldi a tassi di mercato. Un'assicurazione, insomma, che prevede un premio
ma che, in caso di sinistro, anziché pagarti i danni, ti dà il permesso di fare
nuovi debiti per retribuire il carrozziere. Il MES è stato già giudicato
incostituzionale dalla Germania, che ha così modificato il trattato rispetto a
quello ratificato da noi (rendendo i conferimenti in denaro non più automatici
ma dipendenti da una determinazione del Parlamento e autorizzando il
Parlamento stesso a leggere i documenti prodotti a Lussemburgo). Il che rende
conseguentemente il MES incostituzionale anche per noi, giacché rappresenta
una limitazione di sovranità che avviene non più in condizioni di parità con
gli altri stati membri, così come disciplina l'art. 11 della nostra Costituzione.
Fiscal Compact
E' un trattato che introduce meccanismi di stabilità, coordinamento e
governance nell'unione economica e monetaria, e che mira "a salvaguardare la
stabilità di tutta la zona Euro". Il "patto" prevede che i Paesi che detengono un
debito pubblico superiore al 60% del PIL rientrino entro tale soglia nell'arco di
20 anni. Siccome il nostro debito pubblico è superiore del 120% al nostro Pil,
noi dovremo rientrare in vent'anni del 60%. Si parla di tagli o nuove tasse
per 50 miliardi all'anno, giacché con il Pareggio di Bilancio, parte dello
stesso trattato di stabilità (inserito nella Costituzione con una modifica
trasversale e silenziosa all'articolo 81 avvenuta nell'aprile del 2012), non è
possibile finanziare lo stato sociale o l'economia senza assicurare l'equilibrio tra
le entrate e le spese del bilancio. Anche il Fiscal Compact, secondo giuristi noti
come l'ex Ministro delle Finanze Giuseppe Guarino, non sarebbe applicabile,
poiché in contrasto con il Trattato sull'Unione, che recepisce il Trattato di
Lisbona, il quale recepisce a sua volta il Trattato di Maastricht che fissa al 3% il
parametro del deficit di bilancio. Nello stesso trattato che istituisce quello che
in gergo viene appunto denominato "Fiscal Compact", si asserisce infatti
chiaramente e in più punti: "il presente trattato si applica nella misura in cui è
compatibile con i trattati e il diritto europeo". Lo stesso Guarino definisce
quindi il Fiscal Compact "frutto di trucchi, imbrogli, arbitri e illegalità"
Pareggio di bilancio
Nell'ambito della contabilità di Stato, il pareggio di bilancio comporta che
l'ammontare delle spese pubbliche sostenute dallo Stato e dagli altri enti
pubblici sia uguale alle entrate: lo Stato, in tal modo, evita di ricorrere
all'indebitamento, ossia al deficit di bilancio pubblico. L'ammontare
complessivo dei disavanzi pubblici accumulati ogni anno porta invece alla
formazione del debito pubblico. Un buon indicatore dello stato di cattiva salute
dei conti pubblici di un paese è il suo rapporto tra debito pubblico e PIL.
Nell'aprile del 2012 il parlamento italiano ha definitivamente introdotto, come
principio costituzionale nell'ordinamento giuridico italiano, il pareggio di
bilancio (modificando gli artt. 81-117-119.97 della Costituzione italiana) con
la legge costituzionale 20 aprile 2012 n. 1. La norma è stata approvata sia
dalla Camera dei Deputati e sia dal Senato della Repubblica a maggioranza dei
due terzi nella seconda votazione precludendo così la possibilità di
un referendum costituzionale dei cittadini. La riforma è stata approvata
interamente da PD, PDL, Terzo Polo e Lega Nord.