10.Legame Covalente_a.a. 2009_2010 LEGAME COVALENTE Formato dalla condivisione di coppie di e. Il legame si forma quando l’energia potenziale del sistema molecola è minore di quella del sistema costituito dagli atomi isolati. L’energia potenziale diminuisce perché gli e di legame si trovano contemporaneamente vicini a due nuclei. L’energia di legame (BE = binding energy) è l’energia necessaria per rompere il legame (ca. 400 kJ/mol). E’ definita come la variazione di entalpia standard per la rottura del legame in 1 mole di molecole gassose. Il processo è sempre endotermico. Si ricordi che l’entalpia è una funzione di stato, pertanto: ∆H°(formazione legame) = - ∆H°(rottura legame) Il valore dell’energia di legame dà indicazioni sulla stabilità di un legame. Diminuisce lungo un gruppo: ad esempio per HF, BE = 565 kJ/mol e per HI, BE = 295 kJ/mol. Parallelamente aumenta la lunghezza di legame ovvero la distanza tra i nuclei dei due atomi legati (92 pm per HF, 161 pm per HI). 1 10.Legame Covalente_a.a. 2009_2010 I legami possono essere semplici (una coppia di e di legame), doppi (due coppie di e di legame) o tripli (tre coppie di e di legame). Il numero di coppie di e di legame indica l’ordine di legame (1 per il legame semplice, 2 per il doppi, 3 per il triplo). Aumentando l’ordine di legame aumenta l’energia di legame e diminuisce la lunghezza di legame. molecola Cl2 O2 N2 rappresentazione Cl–Cl O=O N≡N BE (kJ/mol) 339 498 945 l (pm) 177 121 106 Energia e lunghezza di legame in un radicale (parte di molecola) sono pressoché indipendenti dalla particolare molecola. Ad esempio per il gruppo –OH in acqua, perossido di idrogeno, alcol metilico o acido formico l’energia di legame è: molecola BE (kJ/mol) 401 struttura 405 O O H2O O H H H H2O2 H HO CH3OH 401 O HO OH OH O 405 HCOOH H OH C–C: la lunghezza di legame è 154 pm e l’energia di legame è 354 kJ/mol in etano (CH3CH3), propano (CH3CH2CH3) o grafite (C). C=C: sempre 134 pm e 614 kJ/mol C≡C: sempre 121 pm e 839 kJ/mol 2 10.Legame Covalente_a.a. 2009_2010 Gli angoli di legame sono determinati dall’atomo centrale: CH4 CH3Cl CH2Cl2 CH3Br CH3OH CH3CH3 109.5° 110° 112° 111° 109° 109.5° Si ripetono in un gruppo: l’angolo di legame è 109.5° per CH4, SiH4, GeH4, SnH4. Gli angoli di legame sono infatti determinati dagli e di valenza (quelli sul livello elettronico più esterno). Il modello del legame covalente come condivisione di e implica quindi la formazione di molecole isolate con legami forti e localizzati. Questo giustifica gli alti punti di fusione o la mancanza di conduttività dei solidi covalenti in cui tutti gli atomi sono uniti in un reticolo da legami forti. Le proprietà fisiche di altri composti covalenti (ad esempio i bassi punti di ebollizione degli idrocarburi) possono essere spiegate attraverso le forze tra le molecole (intermolecolari). Il legame covalente tra due atomi uguali è detto omeopolare (o omonucleare o apolare), quello tra atomi diversi si dice eteropolare (o polare). In quest’ultimo tipo di legame il campo elettrico generato da un atomo polarizza la nube elettronica dell’altro: se gli atomi sono diversi, diversa sarà l’entità delle forze esercitate sugli e di legame. Uno dei due atomi sarà più negativo dell’altro per effetto di un maggior addensamento di carica. Si avrà quindi un momento dipolare non nullo nella molecola. Il legame covalente polare è un legame misto: in parte condivisone di e e in parte attrazione elettrostatica tra le due parti del dipolo. L’intensità della separazione di carica è funzione di una proprietà atomica detta elettronegatività (χ): proprietà di un atomo di addensare su di sé la densità elettronica degli e di legame. E’ una proprietà relativa: è dalla tendenza competitiva di addensare su di sé la coppia di e di legame che un atomo risulta più elettronegativo di un altro. 3 10.Legame Covalente_a.a. 2009_2010 L’elettronegatività è una proprietà periodica: varia con la stessa tendenza dell’affinità elettronica (aumenta lungo un periodo e diminuisce lungo un gruppo) ma mentre l’affinità elettronica si riferisce ad un atomo isolato, l’elettronegatività è una proprietà di un atomo in un legame. Si misura con una scala relativa: la scala di Pauling. Si consideri il seguente esempio. H2 → 2H Cl2 → 2 Cl ∆H° = 432 kJ/mol ∆H° = 243 kJ/mol Se in HCl il legame fosse apolare, l’energia di legame dovrebbe essere la media di quelle di H2 e Cl2, ovvero: (432 + 243)/2 = 337.5 kJ7mol Sperimentalmente si osserva invece un valore superiore per l’energia di legame in HCl: HCl → H + Cl ∆H° = 427 kJ/mol ∆ = 427 – 337.5 = 89.5 kJ/mol Il surplus (∆) di energia è dovuto al contributo elettrostatico al legame covalente. ∆ è una misura dell'elettronegatività, ma non è additiva: se si considerano due molecole A-C e B-C e si conosce ∆A-C e ∆A-C si ha che la differenza di elettronegatività tra A e B risulta: ∆A-B ≠ ∆A-C - ∆A-C Pauling ha introdotto una funzione additiva per cui i valori di elettronegatività di A (χA) e B (χB) risultano correlati dall’espressione: χA - χB = 0.102 ∆ In cui ∆ rappresenta la differenza tra energia di legame sperimentale e teorica. 4 10.Legame Covalente_a.a. 2009_2010 Si costruisce così una scala relativa di elettronegatività in cui il F ha il valore più alto (4.0). Con questa scala la differenza di elettronegatività risulta molto vicina al valore del momento di dipolo della molecola. In funzione della differenza di elettronegatività degli atomi legati si può definire il carattere ionico parziale di un legame. 5