click qui - Scuola di FORMAZIONE CONTINUA IN OSTEOPATIA

Scuola Operatori Craniosacrale
Corso di Formazione triennale
Compressione del 4°ventricolo: effetti sulla
pressione arteriosa e frequenza cardiaca
centrale.
Monica Mazzarello infermiera professionale
Lavinia Giuntini medico chirurgo
Relatore: Prof. Franco Maiuri
Anno Accademico 2012/2013
1 “Ciascuno vede ciò che si porta nel cuore”
J.W Goethe
2 Come nasce l’esperienza:
questa ricerca è nata dalla domanda : come la
tecnica di “ compressione del” 4°ventricolo” o più
sinteticamente” CV4,” influisca su alcuni
parametri vitali quali ad esempio la pressione
arteriosa e la frequenza cardiaca centrale.
Abbiamo trattato un numero di 15 pazienti che
abbiamo suddiviso in 3 gruppi ed effettuato due
trattamenti ciascuno a distanza di una settimana
l’uno dall’altro e segnato i rispettivi parametri
prima e dopo il trattamento. I 3 gruppi, di 5
pazienti ciascuno, sono stati suddivisi in:
normotesi con saltuari episodi ipertensivi non in
trattamento farmacologico, ipertesi trattati
compensati, ipotesi non trattati. In tutti i casi si
è verificata una variazione sia della pressione
3 arteriosa che della frequenza cardiaca : un
aumento dove i valori si presentavano inferiori
alla normalità ed una diminuizione dove si
presentavano come superiori alla norma. I
pazienti in trattamento farmacologico hanno
avuto risposte sovrapponibili a quelle dei pazienti
non trattati.
Key words: CV4, pressione arteriosa, frequenza
cardiaca
4 All’alta fantasia qui mancò possa.
Ma già volgeva il mio disiro e l’ velle,
Sì come ruota che igualmente è mossa,
L’Amor che muove il sole e l’altre stelle.
A.Dante XXXIII paradiso
Il
dott.A.T.Still
(1829-1917)
fu
il
fondatore
dell’osteopatia e per descrivere questa scienza usiamo
le sue stesse parole: "Non ritengo esser l'autore di questa
scienza, nessuna mano umana ne ha disposto le sue leggi; non
chiedo onore più grande che averla scoperta"¹, anche perché "i
principi meccanici su cui l'Osteopatia si basa sono vecchi
quanto l'universo." ²
"Non cito autori ma il Dio e l'esperienza."³
Fu il suo allievo W.G Sutherland che studiò e sviluppò
le intuizioni e le scoperte del suo insegnante e definì il
5 “Meccanismo Respiratorio Primario”come la struttura e
la funzione integrate di 5 componenti:
1) Motilità del SNC
2) Fluttuazione del LCR
3) Tensione delle MTR
4) Motilità e Mobilità delle Ossa Craniche
5) Motilità e Mobilità dell’Osso Sacro tra le Iliache
Nel corso della nostra trattazione ci proponiamo di
descrivere brevemente cosa sia il Liquido Cefalo
Rachidiano o LCR e cosa sia la Fluttuazione, dove esso
si trovi anatomicamente, nel corpo, ossia nelle Cavità
Ventricolari, quale sia la tecnica di Compressione del 4°
Ventricolo.
6 “Dev’esserci qualcosa di stranamente sacro nel sale.
E’ nelle nostre lacrime e nel Mare”
Gibran Kahlil
IL LIQUIDO CEFALORACHIDIANO
il dott A.T.Still, , prestò particolare attenzione alle
caratteristiche del LCS.
Egli scrisse:
“Il liquido cerebrospinale è il più nobile elemento
conosciuto contenuto nel corpo umano e
se il cervello non fornisce abbondantemente
questo liquido il corpo umano rimane in una
condizione d’invalidità.
Chi è capace di ragionare si accorgerà che
questo grande fiume della vita deve essere
7 sfruttato e i campi che inaridiscono devono
essere irrigati subito o il raccolto della salute
andrà perso per sempre…. 4
IL Liquido Cefalo Rachidiano è un ultrafiltrato plasmatico
composto essenzialmente da acqua (990/100), cloruri,
albumina, glucosio, urea.
Il Liquor circonda il Nevrasse in tutta la sua estensione e
riempie gli Spazi Sottoaracnoidei del Cranio e del Rachide.
l ‘LCR è prodotto da un processo di filtrazione e secrezione che
avviene all’interno di tessuti specializzati detti Plessi Coroidei,
situati a livello del Tetto dei Ventricoli.Circola nelle Vie Liquorali
ed è riassorbito soprattutto a livello delle Granulazioni del
Pacchioni o Villi Aracnoidei, che si trovano a livello del Seno
Longitudinale Superiore.
Le Granulazioni svolgono la funzione di contatto tra l’ambiente
8 Liquorale e l’ambiente Ematico, sono la via di riassorbimento e di
passaggio, nella direzione Venosa del Liquido. FIGURA 1
La Quantità presente nelle cavità liquorali è di 140 ml circa
e la Pressione 10-30 cm di H20, determinata dall'equilibrio
produzione-assorbimento, dal peso encefalico, dall'elasticità
delle membrane (MTR), dalla pressione arteriosa e venosa,
dalla pressione endotoracica.
Nelle cavità cerebrali il volume di LCR totale viene sostituito
(cioè prodotto e riassorbito) ogni 3 o 4 ore.
9 Composizione del liquido cefalorachidiano e del plasma
LCR
plasma
295 mOsm/L
295 mOsm/L
99 %
93 %
138.0 mEq/L
138.0 mEq/L
2.8 mEq/L
4.5 mEq/L
2.1 mEq/L
4.8 mEq/L
2.3 mEq/L
1.7 mEq/L
119.0 mEq/L
02.0 mEq/L
22.0 mEq/L
24.0 mEq/L
47.0 mm Hg
41.0 mm Hg
7.33
7.41
43.0 mm Hg
104.0 mm Hg
60.0 mg/dl
90.0 mg/dl
1.6 mEq/L
1.0 mEq/L
0.08 mEq/L
0.11 mEq/L
4.0 mg/dl
2.0 mg/dl
Osmolalità
Contenuto acqua
Sodio
Potassio
Calcio
Magnesio
Cloruro
Bicarbonato
Tensione CO2
PH
Ossigeno
Glucosio
Lattato
Piruvato
Fruttosio
Proteine:
10 non solo plasma e liquor hanno lo stesso contenuto di Sodio e la
stessa pressione osmotica ma lacrime e Oceano non sono affatto
distanti.
FUNZIONI DEL LIQUIDO CEFALORACHIDIANO
• mantenimento pressione endocranica
• protezione encefalo (ammortizzazione)
• riduzione peso encefalico
• azione tampone (regolazione acidi-basi)
• disintossicazione tessuto nervoso
• proprietà anticorpali
• nutritiva per la sostanza nervosa
• convoglia nel sangue venoso sostanze provenienti dal
tessuto nervoso
• trasporto neurotrasmettitori (composti neurochimici
11 fondamentali per la trasmissione nervosa)
• può influenzare i chemiocettori bulbari per il controllo del
respiro-(5)
LE CAVITA’ VENTRICOLARI:
I ventricoli sono cavità e possono essere suddivisi in ventricoli
laterali, 3° ventricolo e 4° ventricolo:
I ventricoli laterali sono 2 e sono situati nella parte inferomediale del rispettivo emisfero telencefalico, comunicano con il
terzo ventricolo attraverso i forami interventricolari di Monroe.
Il 3° ventricolo è una cavità impari e mediana, interposta tra i
due talami, è collegato al 4° ventricolo tramite l'acquedotto
cerebrale di Silvio.
12 Il 4° ventricolo è una cavità che corrisponde al lato dorsale del
tronco encefalico continua nel canale bulbare e nel canale
centrale del midollo spinale, detto canale ependimale.
Dai recessi laterali e dalla parte inferiore della membrana
otturatoria del quarto ventricolo, rispettivamente attraverso i
due fori di Luschka e il foro mediano di Magendie, il liquor
fuoriesce per diffondersi negli spazi sub aracnoidei encefalici e
midollari.(figura 1-2)
• Dal bulbo passano le informazioni inerenti al gusto, al tatto e
principalmente all'udito. Vi hanno sede i centri bulbari della
respirazione, bersaglio di svariate sostanze quali l'eroina e
numerosi farmaci come gli antidepressivi, i sonniferi ed i
tranquillanti che inibiscono i centri respiratori.Presenta al suo
interno anche il centro vasomotore responsabile principale
del controllo del tono muscolare dei vasi, della frequenza
cardiaca, del volume-sistole e quindi della pressione sanguigna.
13 Il midollo allungato, assieme al ponte di Varolio controlla il pH
del sangue.
Nel caso in cui questo dovesse diventare troppo basso (a causa
dell'eccessiva formazione di acido carbonico, dovuta al legame
tra anidride carbonica e acqua) queste due regioni del cervello
inviano uno stimolo di contrazione ai muscoli intercostali e al
diaframma.(6)
Figura 1
14 Figura 2
15 Un tracciato radioattivo ha indicato che piccole quantità
di LCS fuoriescono dalla colonna spinale attraverso le guaine di
tessuto connettivo che circondano i nervi spinali.
Le fibre collagene cave all’interno di questi tessuti
connettivi forniscono il medium attraverso il quale il LCS può
passare nel resto del corpo.
Il LCS fornisce sostanze nutritive essenziali al sistema nervoso
centrale, aiutandolo a mantenere un equilibrio chimico anche
quando le altre condizioni del corpo cambiano.
Tutte le funzioni vitali che vengono mediate dal sistema nervoso
centrale dipendono dal suo corretto funzionamento che a sua
volta dipende dal corretto rifornimento di questo fluido.
E’ noto che se i plessi corioidei (che producono il LCS) vengono
asportati il incontro a degenerazione.Inoltre, vi sono prove che i
plessi corioidei possono deteriorarsi nei soggetti anziani, ciò
16 indica che certi tipi di disturbi, come il morbo di Alzheimer,
possono essere provocati da una ipoproduzione di LCS che
porterà ad una malnutrizione del cervello.
Il LCS gioca diversi altri ruoli decisivi.
I prodotti di scarto vengono lavati via dal sistema nervoso
centrale col continuo flusso e riassorbimento del LCS.
Esso fornisce “un letto d’acqua” che protegge il cervello, funge
da ammortizzatore e contribuisce a mantenerne la forma.
Inoltre, il LCS attenua gli effetti fisici che la pulsazione delle
arterie può avere sulle strutture sensibili del sistema
Se si pensa a tutte le funzioni vitali fisiologiche del LCS, è
possibile valutare l’importanza insita nel favorire il suo corretto
flusso. Ci sono molte verità nelle affermazioni fatte dal dottor
Harold Magoun quando definì il LCS “un complesso regolatore
che trascende qualsiasi e ogni altro agente naturale in tutto il
corpo”(7)
porterà sempre l'impronta.
17 …Come” si sente il mare nella sua conchiglia”, si può sentire nel
corpo umano il mare delle azioni universali da cui è stato
generato.I movimenti, giunti in esso aduna quiete apparente,
sono la sua vita e quella del mondo, la loro storia…
A.J Husemann(8)
LA FLUTTUAZIONE:
Il Dott. Sutherland riteneva la fluttuazione del liquido
cerebrospinale la prima e più fondamentale caratteristica del
Meccanismo Respiratorio Primario. E per aiutarci con le parole
di un suo allievo Rollin Becker(9) :”Quest’ultimo( l’LCR) mantiene
in salute un ciclo inerente, ritmico, automatico ed involontario
della “vita e del moto” della mobilità e della motilità da dieci a
dodici volte al minuto”
18 Il movimento del LCR all’interno del cavità ventricolari è
chiamata” fluttuazione” così la descrive Sutherland ai suoi
allievi: ”all’interno del liquido cerebrospinale c’è un elemento
invisibile che definisco”Alito di Vita”.Voglio che lo visualizziate
come un fluido all’interno di questo liquido, qualcosa che non si
mescola e che ha tanta potenza quanto ciò che lo muove. E’
veramente necessario sapere che cosa fa muovere il fluido?
Visualizzate una potenza intelligente, più intelligente della
vostra stessa mente umana. Sapete per esperienza, come
pazienti, che la Marea fluttua; fluisce e rifluisce, si alza e si
abbassa come quella dell’oceano. Avrete osservato la sua
potenza e la Intelligenza… è qualcosa su cui potete fare
affidamento perché faccia il lavoro per voi: In altre parole, non
cercate di guidare il meccanismo attraverso una qualsiasi forza
esterna. Affidatevi alla marea…lavorando con la Marea dovete
19 semplicemente” avviarla” per orientare il moto in una precisa
direzione.(10)
…Potremmo ora domandarci: “ ma cosa è una struttura?” e
potremmo rispondere: Una struttura è un ritmo che si è
arrestato nello Spazio”(11)
I RITMI
Se quindi cerchiamo la struttura nel suo scaturire vivente, ci
ritroviamo nell’elemento temporale, nel mondo dei ritmi..(12)
nel corso della nostra trattazione abbiamo incontrato già
l’espressione di uno dei principali” organi del ritmo” il “cuore” e
lo abbiamo fatto parlando della Frequenza Cardiaca, essa è di 70
battiti al minuto. Il Cuore a livello embriologico risulta completo
già tra la 4° e la 5° settimana di gestazione ed incomincia ad
20 avere un proprio ritmo indipendentemente dal battito materno.
Passiamo poi alla Frequenza Respiratoria che è di circa 18 atti
minuto e si manifesta per la prima volta al momento della
nascita, così come nell’immagine (figura3) vi è un
rapportcostante tra le diverse circonferenze così vi è anche tra
i vari ritmi del corpo umano. Il rapporto,per esempio, tra
frequenza cardiaca e frequenza respiratoria è di 4 a 1
nell’individuo sano .
Incontriamo ora il Ritmo Cranio Sacrale che, come già indicato
prima, è di 8/12 atti al minuto e si manifesta al 5° mese di vita
embrionale.. I ritmi ciclici del Respiro della Vita hanno due fasi
di movimento. Si possono descrivere come una “inspirazione”
e una ”espirazione”.Queste fasi si chiamano inspirazione primaria
ed espirazione primaria.
L’insieme di una fase di inspirazione e di espirazione costituisce
un ciclo ritmico.(12) Nella valutazione di questi parametri vitali
21 la frequenza non basta a definirli ma è importante descriverne
la ritmicità. Che una funzione del corpo sia ritmica è importante
per garantirne la salute . La definizione di ritmo è :
disposizione dei suoni nel tempo. il” Movimento Ritmico”
presuppone un‘esperienza musicale, sia essa auscultato ria o
palpatoria o entrambe. Se guardiamo con’ attenzione vediamo
che dal pulsare del cuore al movimento cranio sacrale la
frequenza va diminuendo .
Figura 3
22 LE MAREE
Questo processo si può paragonare ad una ruota che gira.
A livello del mozzo della ruota c’è la quiete. Ma quando ci si
muove verso la periferia, il movimento diviene più veloce
Ciascuna delle tre manifestazione di un diverso livello di
funzionamento del Respiro della Vita.
Il Respiro della Vita convogliato nel corpo provoca un movimento
oscillatorio molto lieve di tutti i fluidi, le ossa, le membrane e gli
organi. Le singole strutture dei tessuti si comportano
come imbarcazioni dolcemente cullate sulla superficie
dell’Oceano.Questo movimento avviene a una frequenza media
fra gli 8 e i 12 cicli al minuto e viene definito l’impulso ritmico
craniale Si ritiene che l’impulso ritmico craniale sia la
manifestazione più esterna, più superficiale, del Respiro della
Vita.
23 In condizioni ottimali di salute tutti i tessuti e ifluidi corporei
esprimono l’impulso ritmico craniale con equilibrio e simmetria.
Durante queste fasi di inspirazione e di espirazione ogni
struttura dei tessuti esprime uno specifico modello di
movimento. Questi modelli vengono descritti come
flessione/estensione o come rotazione interna/esterna e si
riferiscono a come le singole parti del corpo si muovono in
rapporto l’una all’altra. Di solito, questo viene chiamato
movimento craniosacrale.(figura 4)
24 Figura 4
a
A
25 ALTERAZIONI IRC
La frequenza dell’impulso ritmico craniale(IRC) è relativamente
stabile se paragonata al battito cardiaco o alla
respirazione polmonare, che oscillano facilmente a seconda delle
nostre condizioni. Il cuore e i polmoni, per esempio, mostrano
cambiamenti sorprendenti di frequenza che dipendono dal fatto
che siamo in riposo o in attività. Essi cambiano anche
in risposta ai cambiamenti del nostro ambiente o come
conseguenza di una forte emozione.
Il cuore e i polmoni si adattano in modo più visibile ai
cambiamenti dei casi della vita; anche la frequenza dell’IRC può
variare sebbene in modo più discreto. Queste variazioni servono
a indicare mutamenti che avvengono a un livello più profondo
nella funzione fisiologica.
Per esempio, spesso l’IRC accelererà in corso di malattie acute
26 con questa situazione, il principio regolatore del Respiro della
Vita si manifesta maggiormente.
L’IRC può accelerare anche in stati casi d’iperattività o di ansia.
• Esso tende a rallentare in molti stati di stanchezza o di
depressione croniche, e perfino in stati di congestione, come
cefalea o catarro persistenti.Anche le resistenze presenti nei
tessuti corporei possono avere serie ripercussioni sulla
espressione dell’IRC.
la più esterna espressione ritmica del Respiro della Vita viene
definita l’impulso ritmico craniale (IRC).
Le particolari modalità con cui si manifesta nel corpo sono dette
movimento cranio sacrale(13)
27 “ Quando raggiungi il fondo di ciò che dovresti sapere, sei
appena all’inizio di ciò che dovresti sentire”
Gibran Kahlil Gibran
LA COMPRESSIONE DEL QUARTO VENTRICOLO
Il meccanismo funzionale del quarto ventricolo è un'azione di
compressione usata per normalizzare la fluttuazione del liquido
cefalorachidiano. La compressione è di solito applicata
appositamente in corrispondenza del sovraoccipite, appena
medialmente gli angoli localizzati nel pavimento del quarto
ventricolo. L'intenzione di questa tecnica è rallentare la
fluttuazione per ottenere una sequenza ritmica e breve, più
favorevole per lo scambio per tutti i fluidi del corpo.
L'intenzione della compressione del bulbo è quello di mantenere
28 il rallentamento della fluttuazione del liquido cefalorachidiano a
un grado di brevi periodi di respirazione ritmica.
Con questa tecnica si evidenzia uno scambio intensificato tra
tutti i fluidi del corpo. La reazione è assolutamente sistemica,
simile all'effetto di una "pompa linfatica". La breve e ritmica
corsa del diaframma agisce sulla cisterna del chilo, sul dotto le
fasce del corpo. Con la continuità dei fluidi e dei tessuti, l'intero
corpo può essere influenzato da questa azione.(14)
29 La base della scienza è l’osservazione tramite la vista, l’udito e la
palpazione.
La vista può essere condivisa, l’udito può essere condiviso, il
tatto non può esserlo, si apprende individualmente.
Irvin Korr
PROCEDIMENTO TECNICO
Il principio essenziale della compressione del quarto ventricolo è
che il meccanismo craniosacrale venga tenuto nella posizione che
esso assume durante la fase espiratoria.
Con il paziente supino e l'operatore al capo dello stesso, le mani
dell'operatore sono posizionate a "coppa" per accogliere gli
angoli laterali.
Il sovraoccipite è posto sulle eminenze tenar, con le dita di
entrambe le mani incrociate oppure con le dita di una mano
30 all'interno dell'altra. Le eminenze tenar e i pollici sono paralleli e
distanti circa due pollici.
Dal punto di vista pratico è più corretto far sollevare il capo del
paziente per posizionare le mani, così che il cranio possa essere
posizionato delicatamente e precisamente.
Siate sicuri che l'appoggio sia sulla squama, non sulla sutura
(occipitomastoidea) oppure sulla regione mastoidea.
Usando solo i muscoli flessori profondi delle dita e un appoggio
fermo e costante, si comprime delicatamente per "approfondire
il piattino" della squama occipitale…(15) Ma adesso che abbiamo
imparato un altro tipo di approccio dopo aver posizionato le mani
non dobbiamo più fare nulla se non attendere…”in modo da
portare la marea del liquido cefalorachidea raggiungere il suo
punto di quiete o Still Point ”.(16)
Dopo qualche tempo la zona sottoccipitale sembrerà
ammorbidirsi con una sensazione di calore tra le mani.
31 La fronte potrebbe divenire sudata. Una riduzione dei liquidi
sottocutanei determina un aumento della profondità delle pieghe
cutanee o rughe. Le contrazioni del diaframma divengono più
corte e regolari, dando un'attività respiratoria appena
percettibile, ad eccezione di occasionali sospriri profondi e
rilasciati. Tra le più significative strutture che vengono
influenzate vi sono i centri fisiologici del tronco nel pavimento
del quarto ventricolo.
Questa "inattività del motore" è forse il segno più evidente di
completamento, con successo, della tecnica. La compressione è
poi delicatamente rilasciata e il paziente viene lasciato riposare.
È in questa tecnica, come in altre, che l'evidenza clinica si
manifesta evidenziando uno dei concetti fondamentali del
meccanismo respiratorio primario: quest'ultimo collega la
fluttuazione del liquido cefalorachiadiano e il suo scambio
equilibrato con tutti i fluidi del corpo, biochimicamente,
32 bioelettricamente e idrodinamicamente.
Il Dr. Sutherland spesso diceva che "nessuno è troppo malato
per una compressione del quarto ventricolo e in quasi ogni caso,
se non si sa che cosa fare d'altro, comprimete il quarto
ventricolo".(17)
33 MATERIALI E METODI:
I valori pressori sono stati misurati con
Sfigmomanometro manuale e la frequenza
centrale con fonendoscopio sui punti di
auscultazione cardiaca della base. I parametri
pressori sono stati definiti in base ai valori
delle tabelle dell’ American Heart Association:
Normal: systolic BP <120 and diastolic BP <80
Prehypertension: SBP 120-139 or DBP 80-89
Stage 1 hypertension: SBP 140-159 or DBP 90-99
Stage 2 hypertension: SBP 160 or DBP 100
34 Cosi anche la frequenza cardiaca
Frequenza
cardiaca normale
Età
(battiti per
minuto)[1]
Neonati
100-180
Bambino
70-110
Adolescenti 70-90
Adulti
65-85
Sono stati trattati 15 pazienti, maschi e femmine, di
età compresa tra i 30 e i 60 anni. Tutti avevano
problemi pressori saltuari sia come ipertensione che
ipotensione, una parte degli ipertesi assumevano
terapia farmacologica con buon controllo pressorio. I
pazienti sono stati suddivisi in 3 sottogruppi di 5 l’uno:
normotesi non in cura, con saltuari episodi ipertensivi,
ipertesi in cura e ipotesi . Sono stati effettuati 2
35 trattamenti ciascuno a distanza di una settimana. I
valori di pressione e frequenza sono stati presi in
clinostatismo prima e dopo il trattamento. i dati sono
stati segnati su una tabella e poi messi a confronto. Il
trattamento di compressione del 4° ventricolo è stato
preceduto dall’accesso al neutro per un tempo di 2
minuti e poi eseguita su ogni paz per un tempo non
superiore ne inferiore ai 20 min .
36 RISULTATI
Per ogni paziente viene indicato il valore pressorio e della
frequenza cardiaca prima e dopo il trattamento per il ciclo di
due trattamenti a distanza di una settimana l’uno dall’altro
(figura 5).
37 Pazienti ipotesi
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Figura 5
38 DISCUSSIONE
In tutti i casi trattati si è verificata una variazione dei
parametri in esame. Se andiamo a vedere le indicazioni e gli
effetti della tecnica del CV4 vediamo che anatomicamente agire
sul 4° ventricolo significa agire sulle strutture ad esso collegate
e sulla loro funzionalità.
Dal bulbo infatti passano le informazioni inerenti al gusto, al
tatto e principalmente all'udito.Vi hanno sede i centri bulbari
della respirazione, bersaglio di svariate sostanze quali l'eroina e
numerosi farmaci come gli antidepressivi, i sonniferi ed
tranquillanti che inibiscono i centri respiratori.
Presenta al suo interno anche il centro vasomotore
responsabile principale del controllo del tono muscolare dei
vasi, della frequenza cardiaca, del volume-sistole e quindi
della pressione sanguigna.(18)
La compressione del quarto ventricolo è il più ampio ed efficace
39 procedimento terapeutico nell'intero concetto craniale. Può
essere usata negli esiti delle anestesie per interventi, negli
edemi localizzati dovuti a traumi,nelle parestesie alle estremità,
nelle infezioni delle narici, nelle tumefazioni delle fratture, negli
edemi delle articolazioni infiammate, nelle congestioni venose
delle cefalee, nelle asfissie dovute ad una infezione respiratoria,
nelle congestioni dovute ad un processo febbrile, nelle stasi
dei fuidi corporei negli stati metabolici degenerativi, negli stati
tensionali. Anche i versamenti della caviglia e la pressione
sanguigna possono essere ridotti, le tensioni muscolari o fasciali
possono essere trattate e l'inerzia uterina può essere superata.
Questo metodo di trattamento è il più utile nel restituire
equilibrio nell’ambito vegetativo, neuroendocrino o
psicosomatico, così come nelle lesioni articolari legamentose
secondarie(19). Noi abbiamo potuto osservare una minima parte
degli effetti che questa tecnica ha sull’organismo ma questo
40 lavoro è solo un piccolo punto di partenza..
41 Bibliografia:
1 A.T Still “ Autobiografia” Castello Editore, 2000
2 A.T Still “ Ricerca e pratica” Castello Editore, 2000
3 A.T Still “ Filosofia e Principi meccanici dell’osteopatia”,
Castello Editore, 2000
4 Corso di formazione per operatori del benessere 2° anno
5-6-7 come sopra
8 A.J Husemann, La costruzione del Corpo Umano, Aedel
Edizioni , prefazione Dott. Giuseppe Leonelli
9- 10 R. Becker, La vita in movimento, ed Futura
11-12K. Appenzeller, La Genesi, ed Cambiamenti
13-14-15 vd 4
16 vd 9
17-18-19 vd 4
42 Indice
Come nasce l’esperienza: pag 3-4
Introduzione: pag 5-6
Liquido Cefalorachidiano: pag 7-10
Funzioni del LCR: pag 11-12
Le Cavità Ventricolari pag 12-17
La Fluttuazione: pag 18-20
I Ritmi: pag 20-22
Le Maree : pag 23-25
Alterazioni IRC: pag 26-27
Compressione del 4° ventricolo: pag 28-29
Procedimento Tecnico: pag 30-33
Materiali e Metodi: pag 34-36
Risultati: pag 37-38
Discussione: 39-41
Bibliografia:42
43 Indice:43
44