ECONOMIA DEL BENE COMUNE Promozione e

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INNOVARE IL SISTEMA SOCIALE ED ECONOMICO:
ECONOMIA DEL BENE COMUNE
Promozione e applicazione del modello economico alternativo
“Economia del bene comune” con ricadute sul sistema sociale,
culturale, econmico ed ecologico.
Bressanone Gennaio 2015
1.1 L´ECONOMIA DEL BENE COMUNE
1.2 Il BILANCIO DEL BENE COMUNE
1.3 SVILUPPO DEL TERRITORIO DEL BENE COMUNE.
L´ESEMPIO VAL VENOSTA
L´ECONOMIA DEL BENE COMUNE
l´Economia del Bene Comune di Christian Felber offre
una metodica semplice, concreta di facile applicazione
E di rapida diffusione. L’economia del bene comune
presenta questa alternativa introducendo una
dimensione economica più sociale, ecologica e
democratica, costruita sui 17 criteri che promuovono il
bene comune. Cambiano le regole del gioco: alle
usuali modalità di incentivazione quali l’accumulazione
di profitto e la concorrenza si sostituiscono la
convergenza verso il bene comune e la cooperazione.
e
Il fondatore del movimento Christian Felber e della
federazione Italiana Günther Reifer
L’elemento centrale dell’Economia del Bene Comune è
il Bilancio del Bene Comune, che misura il contributo di organizzazioni come aziende, enti, comuni al bene
comune. È un’analisi empirica della propria organizzazione che pone le basi per tracciare un percorso di
crescita e di apprendimento riguardo ai temi della sostenibilità e del proprio futuro aziendale sia per gli
aspetti economici, ecologici e sociali. Allo stesso tempo aiuta l‘impresa e organizzazioni a trovare le risposte
alle domande riguardo al senso del proprio operato e stimola la motivazione ad agire in questa direzione dei
collaboratori, dei fornitori e persino dei clienti, accrescendo inoltre l‘effettività e la produttività.
Il BILANCIO DEL BENE COMUNE
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Bilancio del bene comune – i 17 criteri
Il bilancio del bene comune è lo strumento per rendere evidente e misurabile quanto un’impresa, comune o
altro tipo di organizzazione contribuisce al benessere sociale. Attraverso la matrice e la descrizione dei
singoli criteri e sub-criteri il bilancio diventa un documento informativo centrale per gli Stakeholder.
Il bilancio misura le prestazioni volontarie al di sopra degli standard legislativi e riconfigura il mero profitto
nella più ampia accezione del bene comune e il concetto di concorrenza verso la cooperazione. La matrice di
misurazione consta di 17 criteri che continuamente vengono affinati, integrati in un continuo processo di
miglioramento pur mantenendo la chiarezza per la comprensione di chiunque voglia leggerlo. Per ogni
criterio viene indicato il punteggio massimo che l´azienda si puó attribuire nella sua autovalutazione. Il
punteggio totale oscillerà fra 0 e 1000 punti.
Sono ormai più di 7.000 sostenitori dell´Economia del bene comune in 30 paesi (Austria, Germania, Svizzera,
Francia, Italia, Svezia, Spagna, etc). Oltre 2.000 aziende hanno intrapreso questo cammino, ed in Alto Adige
circa 40 aziende pioniere e 4 comuni hanno deciso di redigere il bilancio del bene comune e di accogliere
questo strumento di sviluppo sostenibile.
LO SVILUPPO DEL TERRITORIO DEL BENE COMUNE. L´ESEMPIO VAL VENOSTA
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In Alto Adige si è andati oltre
il mero bilancio aziendale.
Dopo che diversi imprenditori
hanno realizzato il bilancio del
bene comune, 4 sindaci della
Val Venosta si sono uniti ed
hanno deciso di adottare il
modello e sviluppare una
rendicontazione dell'operato
del comune attraverso il
bilancio del bene comune.
Inoltre in collaborazione con l
´EURAC di Bolzano (European
Academy) è stato studiato un
indicatore del benessere ad
Il concetto della valle del bene comune Val Venosta
hoc per gli abitanti della valle
e parallelamente è stata concepita la strategia per l´introduzione di una valuta complementare per di
rafforzare i circuiti economici regionali. Infine a chiusura del cerchio è stato avviato un percorso per
introdurre nelle scuole lezioni relative all´economia del bene comune e organizzate visite in aziende e
organizzazioni che hanno adottato questo modello.
In conclusione è nata una vera Regione del Bene Comune, dove partendo dagli imprenditori si è innescato
un processo di consenso generale che ha coinvolto tutte le parti sociali: per prime le imprese, poi gli
operatori pubblici e le istituzioni, la cittadinanza, le scuole, le banche.
Lo sviluppo territoriale è attualmente un tema molto rilevante in Italia. Infatti sono diverse le valli e territori
che si stanno interessando al modello Val Venosta e studiando percorsi per adattare il progetto ai propri
bisogni territoriali.
Le 7 leve del progetto Territorio del Bene Comune Val Venosta:
1. Comuni del bene comune: I comuni sviluppano il bilancio del bene comune
2. Valuta regionale per rafforzare l´economia locale e favorire circuiti territoriali ( numerose best
practice)
3. Indicatore di benessere per misurare lo stato attuale e gli sviluppi relativi al benessere della
popolazione
4. Aziende, agricoltori, alberghi fanno il bilancio del bene comune
5. Dialogo sui valori fra la popolazione e i diverse gruppi di interesse
6. Attività di formazione nelle scuole
7. Fare rete con le altre valli e regioni del bene comune
CUOL
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Attività di formazione e Workshop nelle scuole del territorio
Evento di presentazione del progetto “Territorio del bene comune Val Venosta”
con la presenza del nuovo presidente della giunta provinciale di Bolzano Arno Kompatscher
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Sviluppare il proprio bilancio del bene comune ed essere parte di un processo di sviluppo del territorio
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