Tecnologia Lumix G1, l’evoluzione della tecnologia La Panasonic Lumix G1 ha rivoluzionato il concetto di reflex: togliere lo specchio comporta vantaggi e svantaggi, ma di sicuro apre la strada ad un sistema capace di sfruttare i nuovi sviluppi dell’elettronica. 46 PC PHOTO Con il Micro Quattro Terzi è caduto l’ultimo baluardo di quella che è stata la tradizione fotografica, lo specchio, in favore di un nuovo modo di intendere la fotografia reflex. Punti fermi della nuova esperienza fotografica di Panasonic sono l’estrema compattezza del nuovo sistema e la gestione elettronica di funzioni prima affidate alla meccanica dello scatto, senza perdere i vantaggi tipici di un sistema reflex tradizionale. Ma esattamente di cosa stiamo parlando? Il formato Micro Quattro Terzi Il Quattro Terzi deriva il proprio nome dalle proporzioni dei lati del sensore e anche quello della nuova Lumix G1 ha le stesse dimensioni; ciò che cambia è la mancanza dello specchio, non c’è più quindi la necessità di alzarlo per far sì che la luce raggiunga il sensore durante lo scatto. E ancora, è il solo sensore a fornire supporto sia alla cattura, sia ai dispositivi di visualizzazione che consentono al fotogra- fo di effettuare la composizione dell’inquadratura, il monitor e il mirino elettronico, l’Electronic ViewFinder. Questo ci permette di capire che siamo di fronte ad una fotocamera veramente nuova. Abbiamo il Live View, ma anche l’alternativo di un ‘pozzetto’. Abbiamo le ottiche intercambiabili, ma queste sono di dimensioni assai inferiori a quelle richieste da una reflex tradizionale. Abbiamo funzioni di ripresa complete di tutte le manualità del caso, ma anche un supporto totale alla ripresa automatizzata; e non manca il sistema già sviluppato per il Quattro Terzi “classico”che può contare sul contributo di Olympus e Leica, oltre che di Panasonic. Ma come hanno fatto? Come si fa a togliere lo specchio da una fotocamera reflex, che proprio grazie allo specchio invia l’immagine al mirino? Per capire meglio vediamo prima di tutto a cosa serve lo specchio. In primo luogo a consentire la visione tramite oculare e pentaprisma della scena inquadrata dal- Il sistema Micro Quattro Terzi è compatibile con le ottiche del sistema 4/3 “convenzionale” tramite un adattatore. L’innesto Micro Quattro Terzi ha un diametro leggermente più piccolo e due contatti in più, per un totale di 11. Riducendo del 50% la distanza tra il sensore e la lente posteriore dell’ottica è stato possibile ridurre drasticamente l’ingombro degli obiettivi pur di elevata luminosità, anche alle lunghe focali. La dimostrazione pratica delle piccole dimensioni degli obiettivi del sistema Micro Quattro Terzi; qui il 14-45mm f/3,5-5,6. Un ulteriore punto di forza della Lumix G1 è l’interfaccia completa ma “amichevole”, anche per coloro che si avvicinano per la prima volta ad una reflex digitale. l’obiettivo, la stessa scena che allo scatto verrà registrata sul supporto sensibile, sensore o pellicola che sia. In secondo luogo lo specchio consente di eseguire la messa a fuoco TTL a rilevazione della fase in quanto, essendo semitrasparente in alcune sue parti, lascia passare la luce che viene misurata dal sensore dedicato. Ma lo specchio richiede dello spazio, per cui le lenti posteriori dell’ottica devono rimanere ad una certa distanza dal supporto sensibile; diverso è il caso della Lumix G1, in quanto fa a meno dello specchio. A questo proposito possiamo ricordare che anche le fotocamere analogiche a telemetro (Leica M) non richiedono lo specchio, e quindi possono usare obiettivi dallo sche- ma ottico più simmetrico (e con una resa ottica in genere elevata) che consentono di giungere a pochi millimetri dalla pellicola o dal sensore. In pratica la distanza è quella necessaria a far semplicemente scorrere le tendine dell’otturatore (nelle ottiche ad otturatore centrale potrebbe addirittura essere inferiore, se non ci fossero altri motivi legati al formato di ripresa). Insomma, togliere lo specchio vuole dire avvicinare l’ottica al sensore: da 40mm si scende ai 20mm del Micro rispetto al Quattro Terzi classico. Da questo deriva la conseguenza che si riducono le dimensioni dell’ottica, a partire dal diametro (6mm in meno), in quanto il cerchio d’immagine proiettato dall’obiet- tivo sul sensore è più piccolo (le lenti posteriori sono più vicine al sensore). In questo modo le ottiche avranno luminosità e focali notevoli con ingombri assai ridotti. E viene anche lasciata aperta la porta ad una futura ripresa video e a una cadenza di scatto non più limitata dall’otturatore meccanico e dei movimenti dello specchio, ma solo dal trasferimento dati. E poi l’assenza del movimento dello specchio elimina anche cause di rumore all’interno della fotocamera. Oggi però Panasonic (e prossimamente Olympus) deve anche affrontare problemi nuovi, come l’esposizione del sensore quando si sostituisce l’obiettivo, l’assenza di un mirino ottico, l’impossibilità di PC PHOTO 47 effettuare una focheggiatura a rilevazione di fase. Va comunque sottolineato che la dimensione del sensore di cattura resta la medesima del sistema Quattro Terzi classico, che ha dimostrato di poter raggiungere prestazioni elevate. Passato, presente e futuro E’ al sistema Quattro Terzi che dobbiamo una quantità di “invenzioni” che poi si sono trasferite alle altre reflex: ad esempio il sistema di riduzione dello sporco mediante vibrazioni e poi il Live View, reso possibile dai sensori LiveMos. Se questo si può ormai considerare “passato”, il presente è costituito dalla Lumix G1, con la quale Panasonic ha realizzato quella che è ad oggi la più piccola e portabile fotocamera reflex; come ottiche sono disponibili un 14-45mm ed un 45-200mm e a breve sono previsti un 14-140mm, un 7- I 1600 Iso sono da sempre considerati una sensibilità critica. In questa immagine costi14mm ed un 20mm; grazie ad un apposito tuiscono un valido supporto alla creatività di uno scatto improvvisato, reso possibile da adattatore possono essere utilizzati anche una reflex piccola e istintiva come la G1. gli obiettivi del Quattro Terzi “classico”. La G1 è dotata di display da 3” e 460.000 punti in formato 16:9 e di un mirino elettronico (EVF) da ben 1.440.000 punti che rappresenta lo stato dell’arte per quello che riguarda tali dispositivi. Il monitor è orientabile. La fotocamera monta un sensore da 12 Megapixel in grado di “reggere” il LiveView per un tempo a piacere; la risoluzione massima è di circa 4000 x 3000 pixel, che è più che sufficiente per supportare gli obiettivi di qualità medio-alta. Le sensibilità a disposizione vanno dai 100 Iso di base fino a Iso 3200. Diamo ora uno sguardo al futuro. Quello della G1 è probabilmente già scritto e vede come naturale evoluzione la ripresa video (basta in pratica salvare quanto già L’ingrandimento di un proiettato a monitor, o nel mirino elettro- particolare di uno scatto nico); è poi prevedibile che Panasonic a mano libera, a 100 Iso. introduca la ripresa in raffica veloce L’impressione è di avere a potendo sfruttare l’otturatore elettronico, che fare con una buona quainvece di quello meccanico, potendo così lità di immagine. raggiungere frame rate da 10, 20 o anche più fotogrammi al secondo. Attualmente invece la G1, al momento dello scatto, chiude l’otturatore meccanico, lo riapre per il tempo necessario all’esposizione, dopodiché lo richiude; infine lo riapre per tornare alla visione diretta. Macchinoso, ma per ora è necessario. parte una tale configurazione ha dimen- Nel frattempo offre un efficace Live View, sioni molto minori rispetto alla stessa nel la stabilizzazione ottica, il monitor orienConclusioni formato 135 (Full Frame), approssimati- tabile, oltre a tutti i vantaggi del mondo La Lumix G1 è quindi una fotocamera vamente la metà. reflex come l’elevata personalizzazione del tutto nuova, che esce dalle classiche Del mondo reflex ha tutto, ma le manca della ripresa, i programmi di scatto evolucatalogazioni attuali. lo specchio, e con esso il vantaggio di un ti, le funzioni manuali, la disponibilità del E’ molto piccola per cui potremmo avvi- mirino grande e luminoso. formato Raw, un parco ottiche di pregio. cinarla alle compatte, ma sono dimensioni Quindi l’unica conclusione possibile è Campi di applicazione per la Lumix G1? certamente maggiori rispetto a quelle di che la Lumix G1 è qualcosa di nuovo, che Ovunque sia necessaria flessibilità di una compatta, soprattutto quando si monta guarda alle possibili future tecnologie che ripresa. un obiettivo come il 45-200mm. D’altra l’elettronica potrà mettere a disposizione. EGT 48 PC PHOTO