Lumix G1, l`evoluzione della tecnologia

Tecnologia
Lumix G1, l’evoluzione
della tecnologia
La Panasonic Lumix
G1 ha rivoluzionato
il concetto di reflex:
togliere lo specchio
comporta vantaggi
e svantaggi, ma di
sicuro apre la strada
ad un sistema capace
di sfruttare i nuovi
sviluppi dell’elettronica.
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Con il Micro Quattro Terzi è caduto
l’ultimo baluardo di quella che è stata
la tradizione fotografica, lo specchio, in
favore di un nuovo modo di intendere la
fotografia reflex. Punti fermi della nuova
esperienza fotografica di Panasonic sono
l’estrema compattezza del nuovo sistema
e la gestione elettronica di funzioni prima
affidate alla meccanica dello scatto, senza
perdere i vantaggi tipici di un sistema
reflex tradizionale. Ma esattamente di
cosa stiamo parlando?
Il formato Micro Quattro Terzi
Il Quattro Terzi deriva il proprio nome
dalle proporzioni dei lati del sensore e
anche quello della nuova Lumix G1 ha
le stesse dimensioni; ciò che cambia è
la mancanza dello specchio, non c’è più
quindi la necessità di alzarlo per far sì
che la luce raggiunga il sensore durante
lo scatto.
E ancora, è il solo sensore a fornire supporto sia alla cattura, sia ai dispositivi di
visualizzazione che consentono al fotogra-
fo di effettuare la composizione dell’inquadratura, il monitor e il mirino elettronico,
l’Electronic ViewFinder.
Questo ci permette di capire che siamo
di fronte ad una fotocamera veramente
nuova. Abbiamo il Live View, ma anche
l’alternativo di un ‘pozzetto’. Abbiamo le
ottiche intercambiabili, ma queste sono di
dimensioni assai inferiori a quelle richieste
da una reflex tradizionale. Abbiamo funzioni di ripresa complete di tutte le manualità del caso, ma anche un supporto totale
alla ripresa automatizzata; e non manca il
sistema già sviluppato per il Quattro Terzi
“classico”che può contare sul contributo di
Olympus e Leica, oltre che di Panasonic.
Ma come hanno fatto?
Come si fa a togliere lo specchio da una
fotocamera reflex, che proprio grazie allo
specchio invia l’immagine al mirino?
Per capire meglio vediamo prima di tutto
a cosa serve lo specchio. In primo luogo
a consentire la visione tramite oculare e
pentaprisma della scena inquadrata dal-
Il sistema Micro Quattro Terzi è compatibile con le ottiche
del sistema 4/3 “convenzionale” tramite un adattatore.
L’innesto Micro Quattro Terzi ha un diametro leggermente
più piccolo e due contatti in più, per un totale di 11.
Riducendo del 50% la distanza tra il sensore e la lente
posteriore dell’ottica è stato possibile ridurre drasticamente
l’ingombro degli obiettivi pur di elevata luminosità, anche
alle lunghe focali.
La dimostrazione pratica delle piccole dimensioni degli
obiettivi del sistema Micro Quattro Terzi; qui il 14-45mm
f/3,5-5,6.
Un ulteriore punto di forza della Lumix G1 è l’interfaccia completa ma “amichevole”, anche per coloro che si avvicinano per
la prima volta ad una reflex digitale.
l’obiettivo, la stessa scena che allo scatto
verrà registrata sul supporto sensibile,
sensore o pellicola che sia.
In secondo luogo lo specchio consente di
eseguire la messa a fuoco TTL a rilevazione della fase in quanto, essendo semitrasparente in alcune sue parti, lascia
passare la luce che viene misurata dal
sensore dedicato.
Ma lo specchio richiede dello spazio, per
cui le lenti posteriori dell’ottica devono
rimanere ad una certa distanza dal supporto sensibile; diverso è il caso della Lumix
G1, in quanto fa a meno dello specchio. A
questo proposito possiamo ricordare che
anche le fotocamere analogiche a telemetro (Leica M) non richiedono lo specchio,
e quindi possono usare obiettivi dallo sche-
ma ottico più simmetrico (e con una resa
ottica in genere elevata) che consentono di
giungere a pochi millimetri dalla pellicola
o dal sensore.
In pratica la distanza è quella necessaria
a far semplicemente scorrere le tendine
dell’otturatore (nelle ottiche ad otturatore
centrale potrebbe addirittura essere inferiore, se non ci fossero altri motivi legati
al formato di ripresa).
Insomma, togliere lo specchio vuole dire
avvicinare l’ottica al sensore: da 40mm
si scende ai 20mm del Micro rispetto al
Quattro Terzi classico.
Da questo deriva la conseguenza che si
riducono le dimensioni dell’ottica, a partire
dal diametro (6mm in meno), in quanto il
cerchio d’immagine proiettato dall’obiet-
tivo sul sensore è più piccolo (le lenti
posteriori sono più vicine al sensore).
In questo modo le ottiche avranno luminosità e focali notevoli con ingombri assai
ridotti.
E viene anche lasciata aperta la porta ad
una futura ripresa video e a una cadenza
di scatto non più limitata dall’otturatore
meccanico e dei movimenti dello specchio,
ma solo dal trasferimento dati.
E poi l’assenza del movimento dello
specchio elimina anche cause di rumore
all’interno della fotocamera.
Oggi però Panasonic (e prossimamente
Olympus) deve anche affrontare problemi nuovi, come l’esposizione del sensore
quando si sostituisce l’obiettivo, l’assenza di un mirino ottico, l’impossibilità di
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effettuare una focheggiatura a rilevazione
di fase.
Va comunque sottolineato che la dimensione del sensore di cattura resta la medesima
del sistema Quattro Terzi classico, che ha
dimostrato di poter raggiungere prestazioni
elevate.
Passato, presente e futuro
E’ al sistema Quattro Terzi che dobbiamo
una quantità di “invenzioni” che poi si
sono trasferite alle altre reflex: ad esempio il sistema di riduzione dello sporco
mediante vibrazioni e poi il Live View,
reso possibile dai sensori LiveMos.
Se questo si può ormai considerare “passato”, il presente è costituito dalla Lumix
G1, con la quale Panasonic ha realizzato
quella che è ad oggi la più piccola e portabile fotocamera reflex; come ottiche sono
disponibili un 14-45mm ed un 45-200mm
e a breve sono previsti un 14-140mm, un 7- I 1600 Iso sono da sempre considerati una sensibilità critica. In questa immagine costi14mm ed un 20mm; grazie ad un apposito tuiscono un valido supporto alla creatività di uno scatto improvvisato, reso possibile da
adattatore possono essere utilizzati anche una reflex piccola e istintiva come la G1.
gli obiettivi del Quattro Terzi “classico”.
La G1 è dotata di display da 3” e 460.000
punti in formato 16:9 e di un mirino elettronico (EVF) da ben 1.440.000 punti che
rappresenta lo stato dell’arte per quello
che riguarda tali dispositivi. Il monitor è
orientabile.
La fotocamera monta un sensore da
12 Megapixel in grado di “reggere” il
LiveView per un tempo a piacere; la risoluzione massima è di circa 4000 x 3000
pixel, che è più che sufficiente per supportare gli obiettivi di qualità medio-alta.
Le sensibilità a disposizione vanno dai 100
Iso di base fino a Iso 3200.
Diamo ora uno sguardo al futuro. Quello
della G1 è probabilmente già scritto e
vede come naturale evoluzione la ripresa
video (basta in pratica salvare quanto già L’ingrandimento di un
proiettato a monitor, o nel mirino elettro- particolare di uno scatto
nico); è poi prevedibile che Panasonic a mano libera, a 100 Iso.
introduca la ripresa in raffica veloce L’impressione è di avere a
potendo sfruttare l’otturatore elettronico, che fare con una buona quainvece di quello meccanico, potendo così lità di immagine.
raggiungere frame rate da 10, 20 o anche
più fotogrammi al secondo. Attualmente
invece la G1, al momento dello scatto,
chiude l’otturatore meccanico, lo riapre
per il tempo necessario all’esposizione,
dopodiché lo richiude; infine lo riapre per
tornare alla visione diretta. Macchinoso,
ma per ora è necessario.
parte una tale configurazione ha dimen- Nel frattempo offre un efficace Live View,
sioni molto minori rispetto alla stessa nel la stabilizzazione ottica, il monitor orienConclusioni
formato 135 (Full Frame), approssimati- tabile, oltre a tutti i vantaggi del mondo
La Lumix G1 è quindi una fotocamera vamente la metà.
reflex come l’elevata personalizzazione
del tutto nuova, che esce dalle classiche Del mondo reflex ha tutto, ma le manca della ripresa, i programmi di scatto evolucatalogazioni attuali.
lo specchio, e con esso il vantaggio di un ti, le funzioni manuali, la disponibilità del
E’ molto piccola per cui potremmo avvi- mirino grande e luminoso.
formato Raw, un parco ottiche di pregio.
cinarla alle compatte, ma sono dimensioni Quindi l’unica conclusione possibile è Campi di applicazione per la Lumix G1?
certamente maggiori rispetto a quelle di che la Lumix G1 è qualcosa di nuovo, che Ovunque sia necessaria flessibilità di
una compatta, soprattutto quando si monta guarda alle possibili future tecnologie che ripresa.
un obiettivo come il 45-200mm. D’altra l’elettronica potrà mettere a disposizione.
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