1. RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA Le equazioni di Maxwell (1866) per l’elettromagnetismo, prevedono l’esistenza delle onde elettromagnetica come particolare soluzione di natura ondulatoria. Il caso di interesse è quello delle onde piane, in cui i campi elettrici e magnetici oscillano perpendicolarmente tra di loro ed alla direzione di propagazione. Il campo elettrico E ( x, t ) dipendente dal tempo t e dalla coordinata x lungo la direzione di propagazione (vedere Fig. 1.1) di una radiazione monocromatica di lunghezza d’onda λ , è rappresentabile come E ( x, t ) = E0 cos[( x − ct )2π / λ ] (1.1) dove E0 è il vettore che determina l’intensità del campo elettrico, mentre c = 2.988 108 m/s è la velocità di propagazione della radiazione (della luce) nel vuoto (indipendente da λ !). La lunghezza d’onda è la distanza minima che deve essere percorsa per ritrovare la stessa fase (cioé l’argomento della funzione coseno) nella radiazione ad un fissato tempo, mentre la velocità c = ∆x / ∆t è il rapporto tra spostamenti ∆x e avanzamenti temporali ∆t che assicurano il mantenimento della fase. Considerando un punto fisso nello spazio, il tempo minimo T = λ / c per ritrovare la stessa fase definisce il periodo dell’oscillazione; il suo inverso è la frequenza della radiazione (1.2) ν ≡ 1/ T = c / λ normalmente misurata in Hertz: Hz=1/s. Spesso al posto della frequenza si utilizza il numero d’onda definito come (1.3) ν ≡ ν / c = 1/ λ -1 che ha come dimensione l’inverso di una lunghezza (tipicamente cm ). In Fig. 1.2 la radiazione elettromagnetica monocromatica è classificata nei vari domini secondo i parametri ν , λ , ν . Una forma equivalente della rappresentazione eq. (1.1) della radiazione è E ( r , t ) = E0 cos(k ⋅ r − ωt ) (1.4) dove ω è la frequenza angolare (1.5) ω ≡ 2π ν r è il vettore posizione, e k è il vettore d’onda dato in questo caso come k = u x 2π / λ (1.6) u x essendo il versore lungo la direzione di propagazione. Evidentemente eq. (1.4) può essere impiegata per rappresentare la radiazione elettromagnetica con direzione di propagazione arbitraria, a patto che il vettore d’onda e la direzione del campo elettrico siano ortogonali E0 ⋅ k = 0 (1.7) Una ulteriore generalizzazione è ottenuta considerando uno spostamento dell’origine temporale, t → t + ∆t , con l’argomento della funzione coseno trasformato in k ⋅ r − ωt + ϕ dove ϕ = −ω∆t è il cosiddetto parametro di fase. In definitiva il campo della radiazione è dato in tutta generalità come E ( r , t ) = E0 cos(k ⋅ r − ωt + ϕ ) (1.8) Si verifica facilmente che uno spostamento del sistema di riferimento non modifica tale rappresentazione della radiazione, fatto salvo il cambiamento del parametro di fase ϕ . ici Le equazioni di Maxwell permettono inoltre di valutare l’intensità del flusso I dell’onda piana, vale a dire il flusso di energia (energia per unità di tempo) per unità di superficie (ortogonale alla direzione di propagazione), sulla base dell’intensità del campo elettrico come I =| E0 |2 cε 0 / 2 (1.9) 2 ( ε 0 = costante dielettrica del vuoto) con dimensione J / s m . Se consideriamo una data superficie ortogonale a k di area S , nel tempo ∆t vi passerà una quantità di energia I S ∆t che si può ritenere essere omogeneamente distribuita nel volume S c ∆t . Quindi si deriva che la radiazione monocromatica alla data frequenza ν ha una densità ρ (ν ) di energia data come (1.10) ρ (ν ) =| E0 |2 ε 0 / 2 cosicché I = cρ (ν ) (1.11) A livello sperimentale, dato un campione con una intensità di radiazione incidente I 0 , si misura l’intensità della luce I che emerge dal campione dopo un percorso ottico l (vale a dire la distanza percorsa dalla radiazione nel campione). Una grandezza spesso utilizzata per rappresentare i dati sperimentali è la trasmittanza T = I / I0 (1.12) spesso specificata in unità percentuali, che esprime la frazione di energia radiante assorbita dal campione. Per esaminare come la trasmittanza dipende dalle proprietà di assorbimento del campione, conviene considerare l’intensità della radiazione I (x) come funzione della distanza percorsa nel campione: 0 ≤ x ≤ l . Si esamini lo strato di campione compreso tra x e x + dx , con l’intensità della radiazione che passa da I a I + dI (ovviamente con dI negativo). Per una superficie di impatto S , − SdI è la velocità di perdita di energia della radiazione e quindi la velocità di assorbimento di energia della parte di campione in esame. In analogia ai processi bimolecolari (vedi appendice di cap. 4), si assume che l’assorbimento di radiazione è proporzionale alla densità ρ (v) di energia della radiazione (e quindi a I ) ed al numero di molecole dN nel campione compreso fra x e x + dx − SdI ∝ IdN (1.13) Introduciamo il coefficiente di assorbimento molecolare α mol come il fattore di proporzionalità nella precedente relazione − SdI = α mol IdN (1.14) Tale coefficiente acquista un significato più diretto, se teniamo conto che il rapporto − SdI / dN identifica la velocità di assorbimento di energia per molecola di campione, indica come − SdI dErad =− dN dt (1.15) mol Quindi il coefficiente di assorbimento molecolare è semplicemente il rapporto tra la velocità di assorbimento di energia per molecola, e l’intensità della radiazione α mol = − 1 dErad SdI =− IdN I dt (1.16) mol E’ da sottolineare che tale coefficiente dipende, oltre che dal tipo di specie molecolare, dalla frequenza (o la lunghezza d’onda) della radiazione monocromatica utilizzata per misurare l’assorbimento (1.17) α mol = α mol (v) D’altra parte il numero di molecole dN compreso nel volume Sdx può essere specificato come (1.18) dN = SdxCN Avogadro dove C è la concentrazione della specie (numero di moli per unità di volume). In definitiva eq. (1.14) può essere trascritta come dI = d ln I = −α mol (v)CN Avogadrodx I (1.19) ln I / I 0 = ln T = −α mol (v)CN Avogadro l (1.20) che integrata tra l’inizio e la fine del percorso ottico porta al risultato che può essere trascritto come A = ε (ν )Cl (1.21) dove A l’assorbanza del campione definita come A ≡ − log10 T (1.22) mentre il coefficiente di estinzione ε (ν ) dipendente dalla frequenza è determinato dal coefficiente di assorbimento molecolare (1.23) ε (v) = α mol (v) N Avogadro / 2.3 Equazione (1.21), detta legge di Lambert-Beer, precisa la relazione tra proprietà misurabili di assorbimento e percorso ottico l , concentrazione C della specie, e capacità di assorbimento della singola molecola attraverso ε (v) , o α (v) . Gli spettri sperimentali vengono normalmente registrati come trasmittanza (vedere Fig. 1.3) o come assorbanza (vedere Fig. 1.4) in funzione della frequenza o (della lunghezza d’onda). Essi permettono la determinazione del coefficiente di assorbimento molecolare α mol (v) che può essere interpretato sulla base delle proprietà molecolari (vedere Capitolo 5 e seguenti). Da notarsi che in condizioni ordinarie la radiazione elettromagnetica (ad esempio la luce solare) è di natura policromatica, risultante cioé dalla sovrapposizione di campi elettromagnetici a diverse lunghezza d’onda. Inoltre contiene componenti con una distribuzione nella direzione del campo elettrico E0 . Se invece il campo elettrico ha una orientazione fissata, si parla di radiazione polarizzata. Con opportuni apparati ottici è possibile selezionare dalla radiazione policromatica, una singola monocromatica (ed eventualmente con una prefissata polarizzazione). componente