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L’erba trinità (Hepatica nobilis Schreb.)
nella Bassa Friulana
Introduzione
Appartengono al genere Hepatica due specie europee: Hepatica nobilis Schreb., diffusa in tutta l’Europa continentale, con l’eccezione degli estremi nord e
sud, ed Hepatica transsilvanica Fuss, endemica dei boschi della Romania (TUTIN
& al., 1964). Un tempo Hepatica nobilis, che ha avuto anche il nome di Hepatica triloba (triloba per la forma delle foglie) era unita al genere Anemone e veniva indicata con il binomio di Anemone hepatica L. Dunque si tratta di una specie
del gruppo degli anemoni, gruppo al quale appartengono altre tre entità presenti
anche nella Bassa Friulana: Anemone nemorosa L., Anemone ranunculoides L. subsp. ranunculoides e Anemone trifolia L. subsp. trifolia. Il nome generico Hepatica, prima attribuito alla specie, viene dal latino hepaticus-a-um, aggettivo derivato da hepar, fegato e avente il significato di “relativo al fegato, di o del fegato”.
La pianta infatti, le cui foglie possono ricordare nella loro forma il fegato, è stata in tempi passati usata nella cura delle malattie di quest’organo. In volgare la pianta è detta erba trinità, verosimilmente per le sue caratteristiche foglie trilobe. In
friulano è detta invece “viole bausàrie”, come dire “viola bugiarda”, nel senso che
non è una viola, oppure “stele blu”, “stella blu”, per il magnifico colore dei fiori.
Mentre nella fascia collinare o montana della regione è abbastanza comune
(boschi e siepi), in pianura è alquanto rara. Già L. & M. GORTANI (1905-06), riprendendo J. A. PIRONA (1855), ne segnalavano la rarità nella pianura friulana. Nel
corso delle accurate ricerche per la compilazione dell’Atlante corologico delle
piante vascolari nel Friuli-Venezia Giulia (POLDINI, 1991) e del Nuovo Atlante corologico (POLDINI, 2002), la pianta è stata rinvenuta nelle aree di base parzialmente friulane 10141 (Mansuè), 10142 (Cinto Caomaggiore) e 10143 (Cordovado) [ricordo che ognuna si estende per 6’ di latitudine e 10’ di longitudine, con
un’area corrispondente a quella di un rettangolo di circa 11 x 13 km]. Prive di
segnalazioni appaiono invece le aree di base, in tutto o in parte riferibili alla Bassa Friulana, 10044 (Bertiolo), 10045 (Pozzuolo del friuli), 10144 (Muzzana del
Turgnano), 10145 (Palmanova), 10244 (Latisana), 10245 (Marano Lagunare),
10344 (Lignano), 10146 (Visco), 19246 (Aquileia), 10346 (Grado).
Descrizione della specie
Si tratta di una ranuncolacea a corto e spesso rizoma, a foglie cordate alla base, lungamente peduncolate, trilobate, intere, talora macchiate di bianco nella pa19
Fiori di Hepatica nobilis in mezzo a ingannevoli foglie di edera. - (foto di Angelo Boemo)
gina superiore, porporine nella inferiore, persistenti d’inverno. I fiori, alti 5-15 cm,
di un bellissimo colore blu-violetto (ma possono essere anche rosa o bianchi),
hanno da 5 a 10 petali e un diametro complessivo di 15-25 mm. Sotto i fiori, e simulanti un calicetto, vi sono 3 piccole brattee intere. I frutti sono pelosi e vengono
diffusi dalle formiche. La fioritura avviene tra marzo e maggio. Suoi habitat tipici
sono i boschi collinari e montani, dove vive gregaria. Ama terreni freschi o non
troppo secchi, per lo più calcarei, argillosi.
Località di rinvenimento
La popolazione di Hepatica nobilis, divisa in alcuni gruppi abbastanza consistenti, si trova nel quadrante 10144/2 in comune di S. Andrat del Cormor, tra il fiume Cormor e il canale Moretto. L’altitudine, desunta dalla tavoletta I.G.M. 1:25000
Castions di Strada F°. 40 IV S.E., è di circa 20 m s.l.m. In occasione della visita, effettuata con il sig. Angelo Boemo di Carlino (che qui ringrazio per la segnalazione) la stazione ha rivelato, nella boscaglia di Acer campestre, Corylus
avellana, Crataegus monogyna, Lonicera xylosteum, Robinia pseudacacia ecc.,
la presenza di numerose altre specie dei querco-carpineti planiziari (SGUAZZIN,
2000), quali ad esempio Primula vulgaris subsp. vulgaris, Polygonatum multiflorum, Asparagus tenuifolius, Allium ursinum, Crocus vernus subsp. vernus,
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Pianta di Hepatica nobilis con le caratteristiche foglie a tre lobi (foto di Angelo Boemo).
Anemone ranunculoides subsp. ranunculoides, Viola riviniana, Euphorbia dulcis,
Tamus communis, Lamium orvala. Sono stati osservati, nella stessa stazione, anche gruppi della rara (nella Bassa Friulana) Helleborus odorus subsp. laxus, da poco accertata (SGUAZZIN, 2003) nel bosco Sgobitta (Porpetto), dunque non troppo
lontano in linea d’aria da S. Andrat.
Conclusione
Hepatica nobilis si aggiunge così al già ricco elenco floristico stilabile per la
Bassa Friulana. Il suo fortuito rinvenimento dimostra vieppiù che l’esplorazione
botanica di un territorio, anche ben conosciuto floristicamente, può riservare sempre delle piacevoli sorprese.
Francesco Sguazzin
Cenni bibliografici
GORTANI L. & M., 1969 – Flora friulana con speciale riguardo alla Carnia, Ristampa anastatica dell’edizione 1905-1906, Forni Editore, 1969, Bologna.
PIGNATTI S., 1982 - Flora d’Italia, 1° vol. Edagricole, 1982, Bologna.
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PIRONA G. A., 1855 - Florae forojuliensis syllabus, Tip. Vendrame, 1855, Udine.
POLDINI L., 2002 – Nuovo Atlante corologico delle piante vascolari nel Friuli-Venezia
Giulia. Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Azienda Parchi e Foreste Regionali –
Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Biologia, 2002, Udine.
POLDINI L., ORIOLO G. & VIDALI M., 2002 – La flora vascolare del Friuli-Venezia
Giulia, Catalogo annotato ed indice sinonimico. Regione Autonoma Friuli-Venezia
Giulia, Azienda Parchi e Foreste Regionali – Università degli Studi di Trieste, Dipartimento
di Biologia, 2002, Udine.
SGUAZZIN F. 2000 – I Boschi di Muzzana del Turgnano ovvero i resti più estesi dell’antica
Foresta Lupanica, Ribis (nuova edizione), 2000, Udine.
TUTIN T.G. & al., 1964 – Flora Europaea 1, University Press, 1964, Cambridge.
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