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Il nome Friuli deriva dall’antica
denominazione della colonia
romana, Forum Iulii (“Foro di
Giulio Cesare”), corrispondente
all’attuale Cividate. Venezia Giulia
indica, invece, il nome che l’area
già possedeva per distinguersi
dalle altre due Venezie (Euganea e
Tridentina), anch’esse occupate
dal popolo dei Veneti.
POSIZIONE
FRIULI-VENEZIA
GIULIA
E CONFINI
Il Friuli-Venezia Giulia è situato
nell’estremità nordorientale della
Penisola italiana. Confina a nord
con l’Austria, ad ovest con il
Veneto, ad est con la Slovenia.
A sud confina con il Veneto e si
affaccia, per un breve tratto, sul
Mar Adriatico.
LO STEMMA
Lo stemma rappresenta un’immagine
allegorica della città di Aquileia, che
riceve soccorso e protezione
dall’Italia. Si tratta di un’aquila dorata
che tiene con gli artigli una cinta
muraria. Secondo la tradizione,
sarebbe stata proprio un’aquila ad
indicare ai coloni romani il territorio
dove fondare la città di Aquileia,
antica capitale delle due regioni
unificate.
FRIULIVENEZIA GIULIA
Superficie
(kmq)
Popolazione
(ab.)
% su
ITALIA
7 858
2,6%
1 222 061
2,0%
155
191
Densità
(ab./kmq)
Zone altimetriche
la
storia
Nell’antichità la regione era abitata da
popolazioni paleovenete e celtiche. Nel
II secolo a.C. il territorio venne conquistato dai Romani, che vi costruirono la
colonia di Aquileia. A partire dal V secolo l’area venne interessata da diverse
ondate barbariche (Visigoti, Unni, Ostrogoti, Longobardi). Nel XV secolo venne
annessa alla Repubblica di Venezia. In
seguito al dominio asburgico e alla
campagna napoleonica, le aree di Udine e Pordenone vennero annesse, assieme al Veneto, all’Italia (1866); il Friuli orientale, invece, fu annesso all’Italia
solo nel 1918. Dopo la Seconda Guerra
Mondiale Trieste venne assegnata all’Italia nel 1954, mentre l’Istria venne ceduta alla Iugoslavia con il Trattato di Osimo (1975). Il Friuli-Venezia Giulia è una
delle cinque regioni italiane a Statuto
Speciale.
www.regione.fvg.it
© IstItuto ItalIano EdIzIonI atlas
Per il patrimonio naturalistico della regione: LA NATURA PROTETTA - Pagg. 24-25
Il valico di Tarvisio è una delle
porte ufficiali dell’Italia verso
l’Europa dell’Est.
Storicamente è stata la porta d’accesso di tanti popoli invasori.
Tra i monti
delle Valli
Valcellina,
Valle del
Tagliamento,
Val Covera e
Val Tramontina
si estende
il Parco delle
Dolomiti Friulane.
Nella zona di Casera Casavento,
nel 1994, sono state rinvenute
le impronte fossili di un dinosauro.
Nella pagina a fianco:
il Foro di Aquileia, città fondata
dai Romani nel 181 a.C.
Il Timavo (Reka in sloveno) è un
fiume carsico: per ben 40 km
scorre sotterraneo e riappare in
superficie in prossimità
della costa.
Nel Golfo di Trieste è stata istituita
l’Area Naturale Marina di Miramare,
per proteggere la grande varietà di
pesci e molluschi della scogliera.
Ambiente fisico e clima
Leggere la carta
• Con quali Stati eu
ropei confina
il Friuli-Venezia
Giulia?
• In quali fasce si su
ddivide il territo
rio?
• In quali Nazioni eu
ropee prosegue
il
sistema montuos
o delle Alpi?
• Come si presenta
la costa friulana?
• Quali sono i fiumi
della regione?
Quali, per un tra
tto, fanno da co
nfine
con il Veneto?
• Quali sono i piccol
i laghi della
regione?
• Dove si colloca l’a
rea del Carso?
Il territorio del Friuli-Venezia Giulia (7 858 kmq) presenta due
differenti paesaggi: un’area montuosa che si estende nella fascia
settentrionale (corrispondente alla regione della Carnia), ed una
pianeggiante a sud. L’area settentrionale è occupata dalle Alpi Carniche
(la cima maggiore è il Monte Coglians 2 780 m), confinanti con l’Austria;
ad oriente si trovano le Alpi Giulie, che segnano il confine con la Slovenia.
La Pianura Friulana è una continuazione della Pianura Padano-Veneta;
si estende da ovest ad est e digrada verso il Mar Adriatico con coste basse e
sabbiose e diverse zone lagunari (Marano e Grado). Nell’area sudorientale si trova
l’altopiano del Carso, che forma il Golfo di Trieste e presenta coste alte e rocciose.
La zona carsica è costituita da rocce calcaree: l’acqua, penetrando nelle fessure della roccia, forma
degli avvallamenti (doline) e degli inghiottitoi (foibe). Scorrendo l’acqua sotterranea scava grotte e
gallerie, crea stalattiti (concrezioni della volta) e stalagmiti (concrezioni sul fondo) causate dal
continuo sgocciolio. L’intera regione friulana è a forte rischio sismico.
Il maggiore fiume della regione è il Tagliamento (170 km), che attraversa l’intera Pianura Friulana
per sfociare nel Mar Adriatico; un altro corso importante è il tratto finale dell’Isonzo (136 km).
Il clima è piuttosto rigido nell’area montuosa, sottoposta a frequenti precipitazioni (alpino/temperato
freddo); diventa, invece, più mite (temperato subcontinentale) nella parte pianeggiante, grazie
all’influenza del mare. Un elemento tipico del clima friulano è la bora, un vento freddo proveniente
da nord-est che colpisce prevalentemente le coste, con raffiche fino a 150 km/h.
La vegetazione appare piuttosto povera nella parte alta della Pianura Friulana; la parte bassa, invece,
fertile e umida, è ricca di pinete e boschi di latifoglie, ad eccezione della zona carsica.
L’area montuosa e premontana è occupata da boschi di conifere e faggi.
© IstItuto ItalIano EdIzIonI atlas
Friuli Venezia-Giulia
39
1
2
3
4
5
La città di Trieste.
1. Teatro Romano
2. Castello di San Giusto
3. Arco di Riccardo
4. Municipio
5. Teatro Verdi
Popolazione
La distribuzione della popolazione (1 222 061 ab.) sul territorio è poco omogenea: la maggior parte
degli abitanti si concentra nelle aree pianeggianti delle province di Gorizia e Trieste; le province di Udine
e Pordenone sono, invece, le meno popolate. Le aree di montagna si sono progressivamente spopolate a
causa del fenomeno della migrazione interna verso le principali zone industriali della regione.
Negli ultimi anni il Friuli, grazie alla sua posizione di confine, ha accolto un numero crescente
di stranieri (soprattutto dall’Est europeo), che costituiscono oggi il 6% dell’intera popolazione. Diverse
sono le minoranze linguistiche presenti sul territorio (Ladini, Sloveni, Tedeschi e Carinziani).
Tutte queste differenti identità vengono tutelate da una specifica legge, che stabilisce parità di diritti
e la salvaguardia delle caratteristiche etniche e culturali.
Città
Capoluogo di regione, Trieste (205 356 ab.) si affaccia sull’omonimo golfo ai piedi del Carso.
Sin dall’antichità rappresenta uno dei porti commerciali ed industriali più attivi dell’Adriatico, un ruolo
sottolineato dalla sua antica denominazione Tergeste, derivante dal veneto terg che significa, appunto,
mercato. Anche oggi, nell’ambito della programmazione di sviluppo dell’Unione Europea, Trieste si
trova al centro del cosiddetto Corridoio 5, che unisce l’Europa Occidentale a quella Orientale.
L’economia della città gravita intorno all’area portuale, con la presenza di industrie metallurgiche,
cantieristiche e meccaniche. In ascesa appaiono anche le attività legate al terziario (assicurativo).
Terra natale dello scrittore Italo Svevo, la città è sede di una prestigiosa Università e di diversi centri di ricerca
(Centro internazionale di Fisica Teorica, Area Science Park). Numerosi sono i monumenti storici presenti,
tra i quali spiccano il Teatro Romano, il Castello di San Giusto, il Castello di Miramare e l’Arco di Riccardo.
Gli altri capoluoghi di provincia sono Udine (97 880 ab) e Pordenone (50 851 ab.), le cui province
furono colpite nel 1976 da un rovinoso terremoto, e Gorizia (36 110 ab.). Tra gli altri centri, Monfalcone
è la sede dei maggiori cantieri navali italiani e del Sacrario Militare di Redipuglia, che ospita i resti
di 100 000 caduti della Prima Guerra Mondiale.
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Friuli Venezia-Giulia
© IstItuto ItalIano EdIzIonI atlas
Economia
L’economia della regione è basata oggi sull’attività di piccole e medie industrie, diffusesi a partire
dagli anni Settanta del Novecento in pianura, sul modello avanzato del Nord-Est (di cui fanno parte
Veneto e Trentino).
Attività agricole
Nel passato l’agricoltura ha rappresentato l’attività economica principale della regione, malgrado la
natura ostile di buona parte del territorio (montuoso, arido e paludoso). Le successive opere di bonifica
delle zone collinari e pianeggianti hanno permesso lo sviluppo di alcune coltivazioni (mais, grano,
frutta); un ruolo importante svolgono la viticoltura con la produzione di vini pregiati (Pinot, Refosco,
Verduzzo), e l’allevamento bovino, da cui derivano prodotti tipici (formaggio Montasio, prosciutto
San Daniele), protetti dal marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Attività industriali
Le principali attività industriali si concentrano nelle aree
di Udine, Pordenone e Monfalcone, ma anche in alcune zone
dell’entroterra (Tolmezzo, Majano, Osoppo, Maniago). Il comparto
maggiormente sviluppato è quello dell’industria pesante
(siderurgica, cantieristica, meccanica), strettamente collegato
alle attività portuali e alla produzione di elettrodomestici.
Le attività industriali di piccole e medie dimensioni sono invece
orientate sul comparto alimentare (Illy Caffè), tessile, della carta e
del mobile (con il distretto nella provincia di Pordenone).
I servizi
Buona parte della popolazione è attiva nel settore del terziario
(64%). Al suo interno, il comparto più sviluppato è quello del
turismo, che punta su un’offerta piuttosto varia: le consolidate
mete balneari (Grado, Lignano Sabbiadoro), le stazioni sciistiche
(Piancavallo, Sella Nevea) e le mete culturali (Trieste, Aquileia,
Cividale, Venzone).
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Il punto sulle
conoscenze
• Quali sono le tre “Venezie”
storiche?
• Con quale Trattato l’Italia cedette
l’Istria alla Iugoslavia?
• Perché sono così numerose le
minoranze linguistiche presenti
nel Friuli-Venezia Giulia?
• Quali tipologie di turismo vi sono
sviluppate?
• Dove si trovano i più importanti
cantieri navali italiani?
Friuli Venezia-Giulia
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