Teoria degli Insiemi Docente: Francesca Benanti 2 Febbraio 2007 1 Teoria degli Insiemi La Teoria degli Insiemi è una branca della matematica creata alla fine del diciannovesimo secolo principalmente dal matematico tedesco Georg Cantor (1845-1918). Inizialmente controversa, è arrivata ad avere il ruolo di teoria fondamentale nella matematica moderna. I concetti di questa teoria, quali per esempio quelli di funzione e di relazione, sono presenti in ogni suo settore. Un insieme è una collezione di oggetti determinati e distinti della nostra percezione o del nostro pensiero concepiti come un tutto unico. Tali oggetti si dicono gli elementi dell’insieme. (G. Cantor) 2 Insiemi Insieme: concetto primitivo, nel senso che non può essere definito in termini di altre nozioni più elementari, sinonimo di collezione, raccolta di elementi. Insiemi Numerici: • N = {0, 1, 2, 3, 4 . . .} = l’insieme dei numeri naturali, 1 • Z = {. . . , −2, −1, 0, 1, 2, . . .} = l’insieme dei numeri interi, • Q = {. . . , −2.7, . . . , − 43 , . . . , 0, . . . , 17 . . . , 4.8(2), . . .} = l’insieme dei numeri razionali, √ √ • R = {. . . , − 5, . . . , − 45 , . . . , 0, . . . , 2 . . . , 7, . . .} = l’insieme dei numeri reali. Osservazione: I simboli N∗ , Z∗ , Q∗ , R∗ indicano gli insiemi numerici N, Z, Q, R privati dell’elemento zero. I simboli Z+ , Q+ , R+ indicano gli interi, i razionali, i reali positivi, rispettivamente. I simboli Z− , Q− , R− indicano gli interi, i razionali, i reali negativi, rispettivamente. 3 Definire un insieme Modi per definire un insieme: • Modo esplicito: si elencano tutti gli elementi dell’insieme Esempio: A = {−2, −1, 0, 1, 2} • Modo implicito: si elencano le proprietà che caratterizzano gli elementi dell’insieme Esempio: A = {x intero, − 2 ≤ x ≤ 2} • Rappresentazione grafica: Diagrammi di Euleo-Venn Esempio: A= Modulo Didattico: Complementi di Algebra Per indicare che a è un elemento dell’insieme A si scrive a∈A e si legge a appartiene all’insieme A. Per indicare che b non è un elemento dell’insieme A si scrive b 6∈ A e si legge b non appartiene all’insieme A. Esempi: • A = {−2, −1, 0, 1, 2} −1 ∈ A, 3 6∈ A • A = {x ∈ N | x = 2n, x2 > 11} 5 6∈ A, 4 ∈ A • A= 3 6∈ A, 1 ∈ A. 4 Inclusione Definizione: Dati due insiemi A e B si dice che A è un sottoinsieme di B (o che A è incluso in B) e si scrive A⊆B se ogni elemento di A è un elemento di B, ossia è vera l’implicazione ∀x∈A⇒x∈B Definizione: Dati due insiemi A e B si dice che A non è un sottoinsieme di B (o che A non è incluso in B) e si scrive A 6⊆ B se esiste qualche elemento di A che non appartiene a B, ossia è vera la proposizione ∃ x ∈ A | x 6∈ B Modulo Didattico: Complementi di Algebra Esempi: • A = {−2, −1, 0, 1, 2, 3, 4, 5} B = {−1, 4, 5} C = {−2, 3, 4, 7} Allora, si ha B ⊆ A, C 6⊆ A B ⊆ A, C 6⊆ A • A = {x ∈ Z | x < 5, } B = {x ∈ N | x2 < 20, } C = {x ∈ N | x2 < 30, } Allora, si ha • Consideriamo i seguenti insiemi Allora, si ha B 6⊆ A, 5 C ⊆ A. Sottoinsiemi Propri e Impropri Definizione: Si definisce insieme vuoto l’insieme privo di elementi e si indica ∅ Modulo Didattico: Complementi di Algebra Esempio: A = {x ∈ N | x2 = −1} = ∅ Osservazione: Dato un generico insieme A per convenzione si pone A ⊆ A, ∅ ⊆ A Definizione: Dato un insieme A si definiscono sottoinsiemi impropri di A l’insieme vuoto e A stesso. Definizione: Dati due insiemi A e B, si dice che A è un sottoinsieme proprio di B e si scrive A⊂B se A è un sottoinsieme di B diverso dall’insieme vuoto e da B stesso, ossia A 6= ∅, ∃ x ∈ B | x 6∈ A Esempio: A = {a, b, 1} sottoinsiemi impropri di A: ∅, A sottoinsiemi propri di A: {a}, {b}, {1}, {a, b}, {a, 1}, {b, 1} Definizione: Dato un insieme A si definisce insieme delle parti di A l’insieme i cui elementi sono i sottoinsiemi di A, e si indica P(A) Esempio: A = {a, b, 1} Modulo Didattico: Complementi di Algebra P(A) = {A, ∅, {a}, {b}, {1}, {a, b}, {a, 1}, {b, 1}}. Definizione: Dati due insiemi A e B si dice che A è uguale a B, e si scrive A=B se ogni elemento di A è un elemento di B e viceversa, ovvero A ⊆ B, B ⊆ A Esempio: A = {x ∈ N | x2 < 11} B = {0, 1, 2, 3} Allora A=B 6 Operazioni tra Insiemi Definizione: Dati due insiemi A e B si definisce unione di A e di B, e si indica A ∪ B, l’insieme di tutti gli elementi che stanno in almeno uno dei due insiemi A ∪ B = {x | x ∈ A ∨ x ∈ B} Esempio: A = {1, 2, 3}, B = {4, 3} Allora A ∪ B = {1, 2, 3, 4} Modulo Didattico: Complementi di Algebra Definizione: Dati due insiemi A e B, si definisce intersezione di A e di B, e si indica A ∩ B, l’insieme di tutti gli elementi che appartengono sia ad A che a B A ∩ B = {x | x ∈ A ∧ x ∈ B} Esempio: A = {1, 2, 3}, B = {4, 3} Allora A ∩ B = {3} Definizione: Dati due insiemi A e B, si definisce differenza di A e B, e si indica A\B, l’insieme di tutti gli elementi che appartengono ad A e non a B A\B = {x | x ∈ A ∧ x 6∈ B} (Analogamente B\A = {x | x ∈ B ∧ x 6∈ A}, detta la differenza di B e A) Esempio: Modulo Didattico: Complementi di Algebra A = {1, 2, 3}, B = {4, 3} Allora A\B = {1, 2} B\A = {4} Osservazione: Se A ⊆ B allora B\A è detto complementare di A in B. Esempio: A = {0, 1}, B = {−1, 0, 1, 4, 3} Allora A ⊆ B, B\A = {−1, 3, 4} (Analogamente se B ⊆ A allora A\B è detto complementare di B in A) Sia U un fissato universo, ossia un insieme che contiene tutti gli oggetti che ci possono interessare. Definizione: Dato un insieme A, si definisce complementare di A, e si indica C A, l’insieme di tutti gli elementi che non appartengono ad A C A = {x ∈ U | x 6∈ A} = {x | x 6∈ A} Esempio: Modulo Didattico: Complementi di Algebra A = {x |x < 2} Allora C 7 A = {x |x ≥ 2} Proprietà delle Operazioni tra Insiemi 1. Idempotenza: A ∪ A = A, A ∩ A = A; 2. Associativa: (A ∪ B) ∪ C = A ∪ (B ∪ C), (A ∩ B) ∩ C = A ∩ (B ∩ C); 3. Commutativa: A ∪ B = B ∪ A, A ∩ B = B ∩ A; 4. Distributiva: A ∪ (B ∩ C) = (A ∪ B) ∩ (A ∪ C), A ∩ (B ∪ C) = (A ∩ B) ∪ (A ∩ C); 5. Legge dei neutri: A ∪ ∅ = A, A ∪ U = U, A ∩ ∅ = ∅, A ∩ U = A; 6. Complemento: A ∪C A = U, A ∩C A = ∅, C C ( A) = A, C ∅ = U, C U = ∅; 7. Leggi di De Morgan: C (A ∪ B) =C A ∩C B, C (A ∩ B) =C A ∪C B. Modulo Didattico: Complementi di Algebra 8 Prodotto Cartesiano Definizione: Dati due insiemi A e B, si definisce prodotto cartesiano di A e B, e si indica A × B, l’insieme formato dalle coppie ordinate (a, b) in cui a ∈ A e b ∈ B A × B = {(a, b) | a ∈ A, b ∈ B} Esempio: A = {x, y, z}, B = {1, 2} Allora A × B = {(x, 1), (x, 2), (y, 1), (y, 2), (z, 1), (z, 2)} Osservazione: • (x, y) 6= (y, x) • X × Y 6= Y × X • (x1 , y1 ) = (x2 , y2 ) ⇔ x1 = x2 , y1 = y2 Rappresentazioni del Prodotto Cartesiano: 1. (Tavola Pitagorica) Modulo Didattico: Complementi di Algebra 2. (Piano Cartesiano) 3. (Diagramma di Eulero - Venn) Modulo Didattico: Complementi di Algebra Esercizi: 1. Dimostrare le proprietà delle operazioni tra insiemi; 2. Siano A = {x ∈ Z | x4 − 13x2 + 36 = 0} e B = {x ∈ Z | x|18}. Determinare A ∪ B, A ∩ B, A\B e B\A. 3. Siano A = {a, b}, B = {2, 3} e C = {4, 3} Determinare A × (B ∪ C), (A × B) ∪ (A ∪ C), A × (B ∩ C) e (A × B) ∩ (A ∪ C). Proprietà Distributiva, A ∩ (B ∪ C) = (A ∩ B) ∪ (A ∩ C): Verifichiamo • A ∩ (B ∪ C) ⊆ (A ∩ B) ∪ (A ∩ C): ∀x ∈ A ∩ (B ∪ C) ⇒ x ∈ A ∧ x ∈ (B ∪ C) ⇒ (x ∈ A) ∧ (x ∈ B ∨ x ∈ C) ⇒ (x ∈ A ∧ x ∈ B) ∨ (x ∈ A ∧ x ∈ C) ⇒ (x ∈ A ∩ B) ∨ (x ∈ A ∩ C) ⇒ x ∈ (A ∩ B) ∪ (A ∩ C) • (A ∩ B) ∪ (A ∩ C) ⊆ A ∩ (B ∪ C): ∀x ∈ (A ∩ B) ∪ (A ∩ C) ⇒ x ∈ (A ∩ B) ∨ x ∈ (A ∩ C) ⇒ (x ∈ A ∧ x ∈ B) ∨ (x ∈ A ∧ x ∈ C) ⇒ (x ∈ A) ∧ (x ∈ B ∨ x ∈ C) ⇒ x ∈ A ∧ (x ∈ B ∪ C) ⇒ x ∈ A ∩ (B ∪ C). Modulo Didattico: Complementi di Algebra 9 Corrispondenze Definizione: Dati due insiemi A e B si definisce corrispondenza o relazione R da A in B una legge che associa elementi di A ad elementi di B. N.B. A è detto dominio della corrispondenza, B è detto codominio della corrispondenza. Esempio: A = {1, 4, −5} B = {0, 1, −2, 2, 3} consideriamo la corrispondenza R definita nel modo seguente: aRb, se b2 = a dove a ∈ A e b ∈ B. Allora si ha: 1 R 1, 4 R 2, 4 R − 2 Osservazione: In una corrispondenza da A in B ad un elemento del dominio può essere associato più di un elemento o nessun elemento del codominio. Esempio: A = {1, 4, −5} B = {0, 1, −2, 2, 3} aRb, se b2 = a 1R1 4 R 2, 4 R − 2 6 ∃b ∈ B | − 5Rb Modulo Didattico: Complementi di Algebra 10 Relazioni Definizione: Dato un insieme A si definisce relazione binaria o semplicemente relazione su A una corrispondenza R da A in se stesso. Osservazione: Una relazione su A individua un sottoinsieme del prodotto cartesiano A × A. Esempio: Sia A = {0, 1, . . . , 9} consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: a R a, se a = 2a dove a, a ∈ A. Allora A R A = {(a, a) | a, a ∈ A, a = 2a} = = {(0, 0), (1, 2), (2, 4), (3, 6), (4, 8)}. Modulo Didattico: Complementi di Algebra Modulo Didattico: Complementi di Algebra Osservazione: Una relazione su A può essere rappresentata anche mediante un grafo in cui i nodi sono gli elementi di A e gli archi le relazioni tra gli elementi di A. Esempio: A = {0, 1, . . . , 9} A R A = {(a, a) | a, a ∈ A, a = 2a} 11 Proprietà delle Relazioni • Proprietà Riflessiva: Una relazione R definita su un insieme A è riflessiva se ogni elemento di A è in relazione con sè stesso: ∀x ∈ A, xRx. • Proprietà Simmetrica: Una relazione R definita su un insieme A è simmetrica se, comunque presi x e y in A, se x è in relazione con y allora y è in relazione con x: ∀x, y ∈ A, xRy ⇒ yRx. Modulo Didattico: Complementi di Algebra • Proprietà Antisimmetrica: Una relazione R definita su un insieme A è antisimmetrica se, comunque presi x e y in A con x 6= y, se x è in relazione con y allora y non è in relazione con x: ∀x, y ∈ A, x 6= y, xRy ⇒ y 6 Rx. o, equivalentemente, se x è in relazione con y e y è in relazione con x allora x = y ∀x, y ∈ A, xRy, yRx ⇒ x = y. • Proprietà Transitiva: Una relazione R definita su un insieme A è transitiva se, comunque presi tre elementi in A, x, y, z, se x è in relazione con y e y con z, allora x è in relazione con z: ∀x, y, z ∈ A, xRy, yRz ⇒ xRz. 12 Relazioni d’ordine Definizione: Una relazione R su un insieme A per la quale valgono le proprietà riflessiva, antisimmetrica e transitiva è detta relazione d’ordine parziale. A è detto parzialmente ordinato. Definizione: Una relazione d’ordine R su un insieme A è detta relazione d’ordine totale se comunque presi due elementi a e b in A si ha aRb o bRa, ossia a e b si possono sempre confrontare. A è detto totalmente ordinato. Esempio: Sia A = {1, 2, 3, 6, 12}, consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: xRy ⇔ x|y, x, y ∈ A. R è una relazione d’ordine parziale su A, infatti • R è riflessiva: ∀x ∈ A, x|x • R è antisimmetrica: ∀x, y ∈ A, xRy, yRx ⇒ x|y, y|x ⇒ x = y • R è transitiva: ∀x, y, z ∈ A, xRy, yRz ⇒ x|y, y|z ⇒ x|z ⇒ xRz Modulo Didattico: Complementi di Algebra Graficamente: N.B. La relazione d’ordine non è totale, infatti 2 6 | 3 e 3 6 | 2, dunque 2 6 R3 e 3 6 R2. Esempio: Sia A = R. Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: xRy ⇔ x ≤ y, x, y ∈ A. R è una relazione d’ordine totale su A, infatti • R è riflessiva: ∀x ∈ A, x ≤ x • R è antisimmetrica: ∀x, y ∈ A, xRy, yRx ⇒ x ≤ y, y ≤ x ⇒ x = y • R è transitiva: ∀x, y, z ∈ A, xRy, yRz ⇒ x ≤ y, y ≤ z ⇒ x ≤ z ⇒ xRz • e inoltre ∀x, y ∈ A, x ≤ y, oppure y ≤ x. Modulo Didattico: Complementi di Algebra 13 Relazioni d’equivalenza Definizione: Una relazione R su un insieme A per la quale valgono le proprietà riflessiva, simmetrica e transitiva è detta relazione d’equivalenza. Esempi: 1. Sia A un generico insieme. Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: xRy ⇔ x = y, x, y ∈ A. Banalmente si verifica che R è una relazione d’equivalenza su A. 2. Sia A = Z. Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: aRb ⇔ a − b = 2n, n ∈ Z, a, b ∈ A. R è una relazione d’equivalenza su A, infatti: • R è riflessiva: ∀a ∈ Z, a − a = 0 = 2 · 0 ⇒ aRa; • R è simmetrica: ∀a, b ∈ Z, aRb ⇒ a − b = 2 · n, n ∈ Z ⇒ b − a = −(a − b) = −(2 · n) = 2 · (−n) = 2 · n0 , n0 ∈ Z ⇒ bRa; • R è transitiva: ∀a, b, c ∈ Z, aRb e bRc ⇒ a − b = 2 · n, b − c = 2 · n0 , n, n0 ∈ Z ⇒ a − c = (a − b) + (b − c) = 2 · n + 2 · n0 = 2 · (n + n0 ) = 2 · m, m ∈ Z ⇒ aRc. 3. Sia A = Z. Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: aRb ⇔ ab ≥ 0, a, b ∈ A. R non è una relazione d’equivalenza su A, infatti: Modulo Didattico: Complementi di Algebra • R è riflessiva: ∀a ∈ Z, aa = a2 ≥ 0 ⇒ aRa; • R è simmetrica: ∀a, b ∈ Z, aRb ⇒ ab ≥ 0 ⇒ ba ≥ 0 ⇒ bRa; • R non è transitiva: 3R0, 0R(−5) ma 3 6 R(−5). 4. Sia A = Z∗ . Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: aRb ⇔ ab > 0, a, b ∈ A. R è una relazione d’equivalenza su A, infatti: • R è riflessiva: ∀a ∈ Z∗ , aa = a2 > 0 ⇒ aRa; • R è simmetrica: ∀a, b ∈ Z∗ , aRb ⇒ ab > 0 ⇒ ba > 0 ⇒ bRa; • R è transitiva: ∀a, b, c ∈ Z∗ , aRb, bRc ⇒ ab > 0, bc > 0 ⇒ (ab)(bc) > 0 ⇒ ab2 c > 0 ⇒ ac > 0 ⇒ aRc. Definizione: Sia dato un insieme A e sia R una relazione di equivalenza definita in A. Sia a ∈ A, si chiama classe di equivalenza di a il sottoinsieme di A formato da tutti gli elementi b di A che sono in relazione con a [a] = {b ∈ A | aRb}. Osservazione: [a] 6= ∅, infatti a ∈ [a]. Esempi: Modulo Didattico: Complementi di Algebra 1. Sia A un generico insieme. Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: xRy ⇔ x = y, x, y ∈ A. Sia a ∈ A, allora [a] = {b ∈ A | aRb} = {b ∈ A | a = b} = {a}. 2. Sia A = Z. Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: aRb ⇔ a − b = 2n, n ∈ Z, a, b ∈ A. Determiniamo [3]: [3] = {x ∈ Z | 3Rx} = {x ∈ Z | 3 − x = 2n, n ∈ Z} = {x ∈ Z | x = 3 − 2n = 3 + 2n0 = 2n00 + 1, n00 ∈ Z} = {x ∈ Z | x = 2n + 1, n ∈ Z} = {tutti gli interi dispari} 3. Sia A = Z∗ . Consideriamo la relazione R definita nel modo seguente: aRb ⇔ ab > 0, a, b ∈ A. Determiniamo [−5] e [−2]: [−5] = {x ∈ Z∗ | (−5)Rx} = {x ∈ Z∗ | (−5)x > 0} = {x ∈ Z∗ | x < 0} = Z− Analogamente [−2] = {x ∈ Z∗ | (−2)Rx} = {x ∈ Z∗ | (−2)x > 0} = {x ∈ Z∗ | x < 0} = Z− = [−5]. Modulo Didattico: Complementi di Algebra Domanda: Quando due classi di equivalenza coincidono? Criterio: Sia R una relazione di equivalenza definita su un insieme A. ∀a, b ∈ A, [a] = [b] ⇔ aRb. Dimostrazione: (⇒): bRb ⇒ b ∈ [b] = [a] ⇒ b ∈ [a] ⇒ aRb. (⇐): Dimostriamo dapprima che [a] ⊆ [b]. ∀c ∈ [a] ⇒ aRc. Ma per ipotesi aRb. Dunque, per la proprietà simmetrica, si ha che bRa. Allora bRa e aRc. Per la transitività di R, si ha bRc. Dunque c ∈ [b]. In modo analogo si dimostra che [b] ⊆ [a]. In conclusione si ha [a] = [b]. Definizione: Sia dato un insieme A e sia R =∼ una relazione di equivalenza definita in A. Si definisce insieme quoziente di A modulo ∼ l’insieme di tutte le classi di equivalenza A/ ∼= {[a]∼ | a ∈ A}. Esempi: 1. Sia A un generico insieme. Consideriamo la relazione ∼ definita nel modo seguente: x ∼ y ⇔ x = y, x, y ∈ A. Sia a ∈ A, allora [a] = {a}. Dunque A/ ∼= {[a] | a ∈ A} = {{a} | a ∈ A}. 2. Sia A = Z. Consideriamo la relazione ∼ definita nel modo seguente: a ∼ b ⇔ a − b = 2n, n ∈ Z, a, b ∈ A. Determiniamo [0]: [0] = {x ∈ Z | 0 ∼ x} = {x ∈ Z | 0 − x = 2n, n ∈ Z} = {x ∈ Z | x = −2n = 2n0 , n0 ∈ Z} = {x ∈ Z | x = 2n, n ∈ Z} = {tutti gli interi pari} Modulo Didattico: Complementi di Algebra Determiniamo [1]: [1] = {x ∈ Z | 1 ∼ x} = {x ∈ Z | 1 − x = 2n, n ∈ Z} = {x ∈ Z | x = 1 − 2n = 1 + 2n0 , n0 ∈ Z} = {x ∈ Z | x = 2n + 1, n ∈ Z} = {tutti gli interi dispari} Dunque Z/ ∼= {[0], [1]}. 3. Sia A = Z∗ . Consideriamo la relazione ∼ definita nel modo seguente: aRb ⇔ ab > 0, a, b ∈ A. Determiniamo [1]: [1] = {x ∈ Z∗ | 1 ∼ x} = {x ∈ Z∗ | 1x > 0} = {x ∈ Z∗ | x > 0} = Z+ Determiniamo [−1]: [−1] = {x ∈ Z∗ | (−1) ∼ x} = {x ∈ Z∗ | (−1)x > 0} = {x ∈ Z∗ | x < 0} = Z− Dunque Z/ ∼= {Z+ , Z− }. Risultato: Sia dato un insieme A e sia ∼ una relazione di equivalenza definita in A. Allora l’insieme quoziente A/ ∼ è una partizione di A, ossia è una famiglia di sottoinsiemi di A non vuoti, a due a due disgiunti e la cui unione è tutto A. 14 Funzioni Definizione: Dati due insiemi A e B si chiama applicazione o funzione da A in B una corrispondenza che associa ad ogni elemento di A uno ed un solo elemento di B. Si scrive: f :A→B a→b dove a ∈ A. Si scrive anche f (a) = b. N.B. A è detto dominio della funzione, B è detto codominio della funzione. Modulo Didattico: Complementi di Algebra Esempio: Dati gli insiemi A = {−2, −1, 0, 1, 2} e B = {−4, −3, −2, −1, 0, 1, 2, 3, 4} si consideri la corrispondenza f :A→B definita da f (x) = x2 , ∀x ∈ A. f è un’applicazione, infatti ad ogni elemento di A corrisponde uno ed un solo elemento di B f (−2) = 4 ∈ B, f (−1) = 1 ∈ B, f (0) = 0 ∈ B, f (1) = 1 ∈ B, f (2) = 4 ∈ B. Graficamente: Modulo Didattico: Complementi di Algebra Criterio: Per verificare che una corrispondenza f : A → B è un’applicazione bisogna verificare • ∀x ∈ A, ∃f (x) ∈ B; • ∀x ∈ A, ∃!f (x) (è unico): x = y ⇒ f (x) = f (y) Esempi: 1. Consideriamo la corrispondenza f :Z→Z definita da f (x) = 2x, ∀x ∈ Z. f è un’applicazione, infatti • ∀x ∈ Z, 2x ∈ Z ⇒ f (x) = 2x ∈ Z. • Siano x, y ∈ Z. Se x = y ⇒ 2x = 2y ⇒ f (x) = f (y) Modulo Didattico: Complementi di Algebra 2. Consideriamo la corrispondenza f :Q→Q definita da a a a f ( ) = 5 , ∀ ∈ Q. b b b f è un’applicazione, infatti • ∀ ab ∈ Q, 5 ab ∈ Q ⇒ f ( ab ) ∈ Q. • Siano ab , dc ∈ Q. Se a b = c d ⇒ 5 ab = 5 dc ⇒ f ( ab ) = f ( dc ) 3. Consideriamo la corrispondenza f :R→R definita da f (x) = 5 , ∀x ∈ R. 2−x f non è un’applicazione, infatti • f (2) 6∈ R 4. Consideriamo la corrispondenza f :Q→Q definita da a a f ( ) = 2b, ∀ ∈ Q. b b f non è un’applicazione, infatti • ∀ ab ∈ Q, 2b ∈ Q ⇒ f ( ab ) ∈ Q. • 1 2 = 3 6 ma f ( 12 ) = 4 6= f ( 36 ) = 12 Modulo Didattico: Complementi di Algebra Definizione: Dati due insiemi A e B ed f : A → B un’applicazione. Si dice che f è iniettiva se elementi distinti del dominio hanno immagini distinte nel codominio, ossia ∀x, y ∈ A, x 6= y ⇒ f (x) 6= f (y). Esempi: INIETTIVA NON INIETTIVA Criterio: f : A → B è iniettiva se, ∀x, y ∈ A, f (x) = f (y) ⇒ x = y Esempi: 1. Consideriamo l’applicazione f :Z→Z definita da f (x) = 3x + 1, ∀x ∈ Z. f è iniettiva, infatti Siano x, y ∈ Z. Se Modulo Didattico: Complementi di Algebra f (x) = f (y) ⇒ 3x + 1 = 3y + 1 ⇒ 3x = 3y ⇒ x = y 2. Consideriamo l’applicazione f :Z→Z definita da f (x) = x2 , ∀x ∈ Z. f non è iniettiva, infatti 1 6= −1 ma f (1) = 1 = f (−1) Definizione: Dati due insiemi A e B ed f : A → B un’applicazione. Si dice che f è surgettiva o suriettiva se ogni elemento del codominio è immagine di qualche elemento del dominio, ossia ∀b ∈ B, ∃a ∈ A t.c. f (a) = b. Esempi: SURGETTIVA NON SURGETTIVA Modulo Didattico: Complementi di Algebra Criterio: f : A → B è surgettiva se, ∀b ∈ B ∃x ∈ A, tale che l’equazione f (x) = b ha soluzione. Esempi: 1. Consideriamo l’applicazione f :Z→Z definita da f (x) = x + 6, ∀x ∈ Z. f è surgettiva? ∀b ∈ Z ∃x ∈ Z t.c. x + 6 = b? Risolviamo x+6=b si ottiene x=b−6∈Z dunque ∀b ∈ Z ∃x = b − 6 ∈ Z t.c. f (b − 6) = b f è surgettiva. Modulo Didattico: Complementi di Algebra 2. Consideriamo l’applicazione f :Z→Z definita da f (x) = 3x + 1, ∀x ∈ Z. f è surgettiva? ∀b ∈ Z ∃x ∈ Z t.c. 3x + 1 = b? Risolviamo 3x + 1 = b si ottiene x= b−1 6∈ Z 3 dunque f non è surgettiva, infatti per b = 5 si ha x = Modulo Didattico: Complementi di Algebra 4 3 6∈ Z Definizione: Dati due insiemi A e B ed f : A → B un’applicazione. Si dice che f è biunivoca se è iniettiva e surgettiva. Esempi: 1. 2. Consideriamo l’applicazione f :Z→Z definita da f (x) = x + 6, ∀x ∈ Z. f è biunivoca Modulo Didattico: Complementi di Algebra Definizione: Dati due insiemi A e B ed f : A → B un’applicazione biunivoca. Si definisce funzione inversa di f , e si indica f −1 , l’applicazione f −1 : B → A che associa ad ogni elemento di B, b ∈ B, quell’unico elemento a ∈ A di cui è immagine tramite la f , ossia f (a) = b. ∀b ∈ B, f −1 (b) = a, dove a ∈ A e f (a) = b Esempio: f −1 f Esempio: Consideriamo l’applicazione f :Z→Z definita da f (x) = x + 6, ∀x ∈ Z. Abbiamo visto che f è biunivoca La funzione inversa f −1 : Z → Z è definita da f (x) = x − 6, ∀x ∈ Z. Modulo Didattico: Complementi di Algebra Definizione: Siano f : A → B e g : B → C due applicazioni. Allora l’applicazione g ◦ f : A → C definita da g ◦ f (x) = g(f (x)), ∀x ∈ A è detta applicazione composta. Esempio: Consideriamo f : Z∗ → N g:N→Q f (x) = x2 , ∀x ∈ Z∗ g(x) = 3x+5 , 2 ∀x ∈ N g ◦ f : Z∗ → Q 3x2 + 5 g ◦ f (x) = g(f (x)) = g(x ) = 2 2 Modulo Didattico: Complementi di Algebra Esercizi: 1. Delle seguenti relazioni su N verificare quali tra le proprietà riflessiva, simmetrica, anti-simmetrica e transitiva sono valide: a) xRy ⇔ x|y; b) xRy ⇔ hanno lo stesso numero di cifre; c) xRy ⇔ x − y = 3n per qualche naturale n; d) xRy ⇔ hanno un divisore comune diverso da 1. 2. Su Z si definisca la seguente relazione: xRy ⇔ λx − 3y = 1 con λ ∈ Z. Dire per quale valore di λ la relazione R è simmetrica: a) λ = 0; b) λ = 21 ; c) λ = −3; d) λ = 2. 3. Delle seguenti funzioni dire quali sono iniettive e quali surgettive: a) f : R → R, definita da f (x) = 4x + 1; b) g : R∗ → R, definita da g(x) = x2 ; c) h : Z∗ → R, definita da h(x) = 1 ; x2 +1 4. Siano f : R → R e g : R → R due funzioni definite da f (x) = (x − 1)2 e g(x) = x + 1. Determinare le funzioni composte f ◦ g, g ◦ f , f ◦ f e g ◦ g. Modulo Didattico: Complementi di Algebra