INQUADRAMENTO STORICO
Il teatro Trianon sorge in piazza Vincenzo Calenda, spazio emblematico della storia urbana di
Napoli e della sua trasformazione; la piazza, un tempo piazza delle Mura Greche.
Durante gli scavi eseguiti nel 191O per la realizzazione del teatro venne alla luce una delle due torri
di vedetta poste ai lati di una controporta retrostante alla porta Herculanensis, dalla quale si
accedeva alla città; essa è l'unica testimonianza di torre di quel periodo presente nella nostra
regione.
I suoi resti sono inglobati nel perimetro del teatro e sono conservati da allora nella galleria di
platea posta al piano interrato del teatro . Nel corso dei lavori di ristrutturazione del 2001, la
demolizione di alcune tompagnature, ha permesso di scoprire altri due lati della torre, anch'essi
visibili dalla citata galleria.
Il teatro costituisce uno degli ultimi tasselli di un ampio sistema di architetture per lo spettacolo
realizzate nei centri campani lungo la stagione artistica fiorita nell'ultimo decennio dell'ottocento,
apertasi all'indomani della realizzazione del teatro "Verdi" di Salerno e conclusasi alle soglie della
prima guerra mondiale.
Ci troviamo in presenza di una moderna concezione di spazio teatrale pubblico calato all'interno di
un immobile per abitazioni, che consentiva di associare ai proventi della speculazione immobiliare i
profitti derivanti dalla locazione o dalla gestione diretta della sala.
L'edificio è frutto dell'imponente intervento urbanistico intrapreso alla fine dell'Ottocento dalla
Società per il Risanamento di Napoli (lotto 174 del piano generale del Risanamento) all'indomani
della epidemia di colera del 1884 e, presumibilmente, fu il cavaliere Amadio Salsi, committente
dell'opera, ad esercitare un'ingerenza determinante nella decisione di associare all'immobile
d'affitto la costruzione di una sede teatrale per il nuovo quartiere ancora privo di spazi ricreativi.
Altra peculiarietà del teatro è costituita dall'impiego del cemento armato per la realizzazione delle
strutture orizzontali e, segnatamente, del sistema tettonico, uno dei primi esempi in Italia, seguito
solo quindici anni dopo dall'avveniristica cupola del teatro Augusteo, opera dell'ing. Pier Luigi Nervi
e dell'arch. Arnaldo Foschini.
BREVE STORIA DEL TEATRO
L'apertura del teatro Trianon risale all'otto novembre 1911, con la rappresentazione dello
spettacolo "Miseria e Nobiltà" allestito dalla compagnia di Vincenzo Scarpetta.
La programmazione del palcoscenico seguì nel corso del periodo conosciuto come "belle epoque" i
cambiamenti del gusto di una platea in continua evoluzione, giustificata dall'alternarsi delle più
disparate forme delle arti figurative, ospitando generi lontani dalla sua vocazione originaria, sino
alla programmazione cinematografica a luci rosse, che segnò gradualmente il declino e la chiusura
definitiva.
Rilevata nel 1940 da Gustavo Cuccurullo, il teatro nel 1947 fu, infatti, ristrutturato per diventare
un cinematografo, con il nome di cinema "Splendore".
Lunghissimi anni dopo, Gustavo Cuccurullo, pronipote e omonimo dell'impresario che lo aveva
acquistato nel 1940, decise di tentare il risanamento, nella forma e nei contenuti, della struttura
che riprese le attività con la vocazione di "teatro della musica a Napoli", vendendo una quota di
minoranza alla Provincia di Napoli.
Una volta ristrutturato, il teatro il 7 dicembre 2002 riaprì con lo spettacolo "Eden teatro" di
Raffaele Viviani, attraverso la riscrittura e la regia del Maestro Roberto De Simone. Nell'aprile del
2006 la Regione Campania, avendo deciso di fare del teatro un opportuno quanto doveroso spazio
istituzionale per la valorizzazione e la promozione della musica, ha rilevato dal proprietario il
pacchetto di maggioranza e la gestione delle attività, dando avvio alla nuova storia del teatro
come struttura pubblica.
Il teatro ha cambiato il nome in "Trianon Viviani" e la direzione artistica è stata affidata a Nino
D'Angelo, il quale, però, è uscito di scena nel 201O.
Nel 2012, è stato avviato un piano di riconversione, che fa seguito ad un difficile periodo di crisi
finanziaria, stabilendo la nuova mission di teatro della musica a Napoli, con la direzione artistica di
Giorgio Verdelli, nella considerazione che a Napoli, città di grandi tradizioni musicali, manca uno
spazio adeguato e aperto a tutte le pratiche musicali, dalla tradizione alla contemporaneità.
La scarsità di risorse finanziarie, aggravata dai mutui contratti dalla precedente gestione per la
ristrutturazione della sala, in uno al mancato riscontro dell'offerta musicale da parte della
cittadinanza, ha decretato la chiusura delle attività a maggio dello scorso anno.
INQUADRAMENTO URBANISTICO
L’edificio in cui è situato il Teatro Trianon e classificato tipo logicamente nella Variante al PRG del
comune di Napoli alla tavola7 foglio n.14I come Unità edilizia di base otto-novecentesca originaria
o di ristrutturazione a blocco regolata dal seguente articolo:
Art. 92 (Unità edilizia di base otto-novecentesca originaria o di ristrutturazione a blocco)
1. Per unità edilizia di base otto- novecentesca originaria o di ristrutturazione a blocco si intende:
l'unità edilizia di base otto-novecentesca originaria costruita in lotti generalmente
preordinati da progetti urbani complessivi e connotata da sequenza diretta androne-scala,
dall'assenza di spazi aperti interni al volume edilizio o anche da piccoli cortili interni, ma con
funzione di illuminazione e di aerazione e prevalentemente disgiunti dal sistema distributivo;
l'unità edilizia, con
preesistente avvenuti in
occupazione del lotto o
funzionale, strutturale e
modificando, totalmente
preesistenti.
analoghi connotati, risultante da processi di ristrutturazione di edilizia
epoca otto-novecentesca, con modifica dell'originario modello di
che hanno dato luogo a una ricomposizione o riorganizzazione
compositiva secondo modelli otto - novecenteschi, eliminando o
o parzialmente, gran parte degli elementi caratterizzanti i tipi
2. In relazione alle caratteristiche dimensionali, strutturali, distributive e compositive, al rapporto
con lo spazio o con gli spazi aperti di pertinenza, ai diversi connotati dei sistemi di distribuzione
verticale e orizzontale, al contesto urbano di appartenenza, l'unità edilizia di base ottonovecentesca originaria o di ristrutturazione a blocco è articolata nei seguenti tipi,
schematicamente codificati nei successivi articoli 93, 94, 95, 96, 97 e 98:
-
blocco otto-novecentesco del progetto di Risanamento;
blocco otto-novecentesco del Risanamento in testata di ristrutturazione di schiera o di
isolato;
blocco otto-novecentesco del progetto di Bonifica e Ampliamento;
blocco otto-novecentesco degli interventi di ampliamento;
-
blocco otto-novecentesco di sedime collinare;
blocco novecentesco.
3. Per tutte le unità edilizie di base otto-novecentesche originarie o di ristrutturazione a blocco
indicate nella tavola 7, le trasformazioni fisiche consentite comprendono gli interventi specificati
nei successivi commi, integrati dalla disciplina dei singoli tipi, di cui agli articoli 93, 94, 95, 96, 97 e
98.
4. Il restauro e la valorizzazione degli assetti e degli elementi architettonici originari nonché il
ripristino di elementi preesistenti ove riconoscibili o ancora sussistenti;
5. Il consolidamento, ovvero la sostituzione integrale o parziale di quanto non recuperabile,
ovvero ancora la ricostruzione di quanto distrutto, ma comunque con materiali tradizionali, uguali
o tecnicamente equivalenti a quelli preesistenti e con strutture aventi gli stessi requisiti di quelle
preesistenti;
6. La eliminazione delle superfetazioni, intendendosi per esse ogni manufatto incongruo rispetto
all'impianto presente dell'unità edilizia ovvero all'impianto che conseguirebbe dal recupero di
assetti preesistenti residui ai sensi dei commi precedenti;
7. L'inserimento o l'adeguamento di impianti tecnologici e igienico-sanitari e la realizzazione delle
opere di sicurezza.
8. Nel rispetto delle finalità di restauro, ripristino e consolidamento, come sopra definite e fatte
salve le disposizioni specifiche sono ammissibili altresì le seguenti trasformazioni fisiche:
a)l'inserimento di ulteriori collegamenti verticali al fine di connettere maglie strutturali
appartenenti a quote diverse; tale inserimento, salvo quanto previsto dalla disciplina dei singoli
tipi, dovrà avvenire nel rispetto delle originarie quote di impalcato, rimanendo consentita la
modifica di esse limitatamente a quelle comprese tra piano terra e ammezzati; l'inserimento dei
collegamenti verticali consentiti dal presente articolo non dovrà produrre interruzioni delle
bucature né sui prospetti esterni né su quelli interni, né di ogni altro elemento architettonico e
decorativo proprio del tipo, ancorché leggibile quale residuo di assetti precedenti propri dell'unità
edilizia interessata;
b)limitatamente ai piani terra e nella misura strettamente necessaria all'efficiente utilizzazione di
essi per i casi consentiti dal presente articolo e dalla disciplina dei singoli tipi, la modifica delle
dimensioni delle aperture esistenti sui prospetti interni;
c)l'inserimento di soppalchi, a condizione che non vi sia costituzione di unità abitativa autonoma,
che essi non ricadano in vani affrescati, che non interferiscano con alcuna bucatura, né sui
prospetti esterni, né sui prospetti interni, e che se ne distanzino di almeno m.1,50, che non
risultino interruttivi di alcun elemento strutturale, architettonico o decorativo, ancorché leggibile
quale residuo di assetti precedenti propri dell'unità edilizia interessata, nonché a condizione che
la superficie soppalcata sia contenuta nel limite del 40% della superficie utile di ciascuna unità
abitativa; a seguito dell'eliminazione di superfetazioni di cui al precedente comma 6, a seguito del
ripristino di volumi di uso comune, quali scale originarie, porticati e simili, impropriamente
inglobati, nel corso del tempo, nelle singole unità abitative, nonché a seguito di cessione in
proprietà al condominio di porzioni delle singole unità abitative necessarie ad adeguamenti
tecnologici e funzionali dell'unità edilizia ove consentiti, il limite di cui al presente punto d) è
incrementato, fino al massimo del 70% della superficie utile di ciascuna unità abitativa, in misura
compensativa e proporzionale all'insieme delle superfici nette sottratte a seguito dei suddetti
ripristini o adeguamenti;
d)la riconfigurazione dei volumi di superfetazione in copertura - intesa come quota più alta di
calpestio - ove legittimi e edificati in epoca successiva al secondo dopo-guerra, purché si consegua
un assetto complessivo rispondente alle finalità di cui al presente articolo; tale riconfigurazione,
salvo quanto previsto dalla disciplina dei singoli tipi, è consentita limitatamente all'apertura di
bucature coerenti con i prospetti esterni e interni e alla ricostituzione di copertura a tetto
spiovente, ove se ne dimostri la presenza originaria, anche con diversa forma, sempreché questa
non comporti innalzamento della massima quota di colmo e né aumento del volume netto
complessivo oggetto di riconfigurazione, rimanendo ammissibile una tolleranza volumetrica del
10% della medesima cubatura oggetto di riconfigurazione; la superficie corrispondente ai volumi
oggetto della riconfigurazione in copertura non concorre al calcolo della percentuale di superficie
soppalcabile conseguente a ripristini, di cui alla precedente lettera;
e)l'inserimento di parapetti necessari a conseguire la praticabilità di solai di copertura piani non
praticabili corrispondenti alla quota più alta dell'unità edilizia interessata, a condizione che la
configurazione di nuovi parapetti, opportunamente posizionati in relazione al tipo, sia in muratura
piena o in ferro realizzata secondo disegni coerenti con i caratteri dell'unità edilizia interessata; è
consentita altresì l'introduzione di collegamenti verticali dall'interno delle unità abitative
dell'ultimo livello abitato alle terrazze praticabili; nei limiti di cui al precedente punto;
f)l'inserimento di ascensori, collocati in maglie interne al fabbricato. Ove si dimostri l'impossibilità
di conseguire tale soluzione, è ammesso il posizionamento di ascensori negli spazi di pertinenza
dell'unità edilizia, semprechè non interferiscano con le bucature dei prospetti e, in particolare, non
risultino interruttivi di ogni elemento architettonico e decorativo. E' altresì ammessa la
collocazione di ascensori in vanelle esistenti e, in tal caso, in posizioni tali da non compromettere la
contestuale permanenza di aperture, affacci e ogni altro elemento atto a favorire l'aerazione e
l'illuminazione dell'unità edilizia
9. Gli interventi consentiti ai sensi del presente articolo sono soggetti alle corrispondenti procedure
legittimanti.
VINCOLI
- L'edificio è incluso nel perimetro delle aree del centro storico della città di Napoli sottoposte a
vincolo archeologico Tav.14 fogl.3
- Nel 2014 la Sovrintendenza per i beni Architettonici, Paesaggistici e Storici ha vincolato la
struttura definendola bene di interesse storico e culturale esplicitando un vincolo di destinazione
d'uso che possa garantire il prosieguo delle originarie funzionalità in modo da favorire la
valorizzazione del patrimonio artistico e musicale della regione
LO STATO DI CONSISTENZA EDILIZIA DEL COMPLESSO TEATRALE
Il teatro è stato oggetto di un complesso intervento di riqualificazione ed adeguamento di
ristrutturazione per l’adeguamento normativo nel periodo 2001/2002 sulla base di un progetto
redatto dall’Arch. Massimo Esposito e da un intervento di miglioramento statico ad opera dell’Ing.
Salvatore Bellizzi. I cui progetti sono custoditi presso gli uffici amministrativi della struttura
teatrale. A distanza di circa 15 anni dall’intervento il teatro si presenta dal punto di vista strutturale
ed edilizio in discrete condizioni ma i segni degli anni trascorsi e l’assenza di una manutenzione
costante iniziano ad evidenziare situazioni di degrado specialmente per le zone seminterrate del
teatro.
Una delle cause di degrado che si evidenziano sulle murature sono state le infiltrazioni di umidità
capillare ai piani seminterrati e le perdite provenienti dalla cupola in corrispondenza delle
tubazioni di scarico delle acque piovane provenienti dalle coperture degli edifici in cui il teatro è
inglobato ed inoltre dalle perdite d’acqua provenienti dai servizi interni ai negozi ed alle abitazioni
a diretto contatto con il teatro. Bisogna inoltre evidenziare che buona parte dei problemi di
infiltrazioni e umidità che si sono riscontrati sono state parzialmente risolte. Inoltre è d’obbligo
segnalare che lo stato di precarietà degli edifici, prevalentemente destinati a residenze che
inglobano la struttura teatrale, potrebbe riflettersi sulla pubblica incolumità degli avventori del
teatro e dei passanti, essendo palese il rischio di distacchi di intonaco e caduta di calcinacci.
LE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA SICUREZZA E L’AGIBILITÀ
Allo stato attuale il teatro è privo di agibilità e risulta scaduto il C.P.I. (Certificato di prevenzione
incendi). Dopo un lungo iter tecnico amministrativo propedeutico al rilascio dell’agibilità da parte
della Commissione Comunale di Vigilanza Locali di Pubblico Spettacolo C.C.V.L.P.S. e a seguito di
accertamenti da parte del Comando dei Vigili del Fuoco per il rinnovo del C.P.I. (Certificato di
Prevenzione Incendi) non sono stati eseguiti tutti i lavori necessari e non sono state prodotte le
necessarie certificazioni richieste per il rilascio delle autorizzazioni da parte degli organi
competenti. In merito a quanto richiesto dalla Commissione di Vigilanza e sulla base delle
prescrizioni fatte dal Comando dei Vigili del Fuoco è necessario provvedere a verificare ed
eventualmente ad adeguare la struttura realizzando i seguenti interventi:
ATTIVITÀ E LAVORI PROPEDEUTICI ALLA MESSA IN SICUREZZA E ALL'AGIBILITÀ DELLA
STRUTTURA:
1. Inoltrare nuovo progetto per l’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi;
2. Predisporre e depositare al Comune una SCIA per la Commissione di Vigilanza necessaria
all'ottenimento dell'agibilità del teatro;
3. Verificare gli impianti di messa a terra;
4. Si dovranno produrre, previa verifica di funzionamento e specifici accertamenti anche di
natura strumentale, la "certificazione di rispondenza" prevista dal D.M. 37/08 (ex. L. 46/90)
per:
a)
b)
c)
d)
e)
l'impianto elettrico;
l'impianto di climatizzazione;
il sistema di allarme e rilevazione incendi;
l'impianto di pressurizzazione antincendio;
la solidità e sicurezza dei carichi sospesi
Inoltre dovranno essere rispettate le norme igienico sanitarie e in riferimento alle norme vigenti
per il superamento delle barriere, adottando tutte le misure, ove necessarie, atte a garantire
l'accessibilità, l'adattabilità e la fruibilità dell’edificio.
Interventi previsti:
Lavorazioni edili:
1. La realizzazioni di Contropareti isolanti in cartongesso
Rivestimento con contropareti in cartongesso e materiale isolante delle pareti esistenti in muratura
con evidenti segni di umidità e ammuffimento. Tale soluzione è necessaria per aumentarne le
prestazioni di isolamento termico con tutti i vantaggi del sistema costruttivo a secco.
2. Realizzazione di pareti divisorie in cartongesso (scala protetta e chiusura vani) REI 120
Le pareti realizzate in cartongesso REI 120 devono essere elementi costruttivi di compartimentazione,
composte da una struttura metallica di sostegno, vincolata meccanicamente al pavimento ed al
soffitto, su cui vengono avvitate lastre in gesso rivestito su ambo i lati. Nell’intercapedine interna si
dovrà inserire del materiale isolante per migliorare la resistenza termica e acustica dell’elemento
verticale. Per le modalità di corretta posa in opera si rimanda alla norma UNI11424.
3. Lamatura parquet esistente e ripristino di parti danneggiate
Lamatura e verniciatura di pavimenti in legno con vernice protettiva ignifuga di Classe 1. Sostituzione
di eventuali parti lignee danneggiate o ammalorate:
4. Bonifica di un solaio
Le facce delle travi e i ferri d’armatura dovranno essere ripuliti dalla ruggine, al fine di riportare al
livello minimo per garantire la passivazione del ferro. Previa applicazione di una malta a pennello al
fine di creare una barriera protettiva impermeabile all’acqua e agli agenti aggressivi presenti
nell’atmosfera si dovrà provvedere alla rasatura con una malta cementizia, premiscelata,
monocomponente, contenente fibre di poliacrilonitrile, resistente agli agenti aggressivi dell’ambiente.
5. Fornitura e posa in opera pavimento in gres effetto listone previa rimozione di parquet danneggiato
6. Preparazione pareti
Raschiatura di vecchie pitture dalle pareti e dai soffitti, preparazione delle superfici murarie con
stuccatura e rasatura, carteggiatura per uniformare i fondi e preparazione del fondo con una mano di
fissativo, data a pennello, costituita da resine acriliche diluite con acqua al 50%, ad alta penetrazione.
7. Tinteggiatura di pareti interne
Verniciatura con pittura lavabile di resine sintetiche emulsionabili (idropittura), data a pennello o a
rullo su pareti o soffitti, con tre mani a perfetta copertura delle superfici.
8. Utilizzo di impalcature movibili – trabattello h max 14mt
9. Realizzazione di nuove porte REI 90
Adeguamento murario dei varchi alle nuove dimensioni standardizzate alcune delle quali rivestite in
legno con trattamento ignifugo o tessuto ignifugo.
10. Fornitura e posa in opera di guaina impermeabilizzazione cupola
Posa in opera di doppio strato di guaina in polimero plastomerico armato con telo di poliestere da
apporre a fiamma previa mano di imprimitura a solvente. Compreso di tagli, sfridi, sormonti di
almeno cm. 10, risvolti, mantelline e pezzi speciali messa in opera a doppio strato incrociato 4+4 mm
comprensivo di parafoglie protettivi contro ostruzione delle pluviali.
11. Pulizia e riparazione poltrone di sala trattamento ignifugo di tendaggi e arredi
Lavorazioni impiantistiche:
Sono compresi nell’appalto i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per dare il
lavoro completamente compiuto secondo le condizioni stabilite dal presente capitolato con le
caratteristiche tecniche, qualitative e quantitative previste dal progetto esecutivo redatto anche sulla
scorta delle prescrizioni impartite dalla CCVPS del comune di Napoli e, per quanto attiene
l'adeguamento antincendio, da quello approvato dal Comando Provinciale dei VV.F. di Napoli in data
13 giugno 2016dei quali l’appaltatore dichiara di aver preso completa ed esatta conoscenza.
L’esecuzione dei lavori è sempre e comunque effettuata secondo le regole dell’arte e l’appaltatore
deve conformarsi alla massima diligenza nell’adempimento dei propri obblighi.
Sono comprese nel presente appalto le spese tecniche per la produzione delle “dichiarazione di
rispondenza” a firma di un tecnico abilitato prevista dall'art. 7 comma 6 del D.M. 22 gennaio 2006,
per i seguenti impianti realizzati prima dell'entrata in vigore di tale decreto per i quali non è stata
prodotta o non sia più reperibile la relativa "certificazione di conformità":
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impianto elettrico;
impianto di climatizzazione e trattamento aria;
impianto di allarme e rilevazione incendi;
impianto di illuminazione di sicurezza;
impianto idrico fisso di estinzione incendi;
impianto di pompaggio e pressurizzazione antincendio;
impianto di protezione da scariche atmosferiche.
Sono altresì comprese le spese per la produzione, e la successiva presentazione a cura
dell'Aggiudicataria al Comando Provinciale dei VV.F. di Napoli, della documentazione necessaria per
l'ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi (C.P.I.) relativo alle attività soggette presenti nel
complesso teatrale.
La suddetta documentazione, a firma di un tecnico in possesso dei requisiti di cui al DPR 151/2011 ed
iscritto nell'elenco del Ministero degli Interni, è la seguente:
1) MOD. PIN 2.1 – 2014 VV.F.: asseverazione attestante la conformità dell'attività alle
prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio nonché al progetto approvato dal
Comando;
2) MOD. PIN 2.2 2014 VV.F. - certificazioni di resistenza al fuoco degli elementi strutturali e/o di
separazione con esclusione delle porte e degli elementi di chiusura a firma di tecnico
abilitato;
3) MOD. PIN 2.3 VV.F. - dichiarazione inerente i prodotti impiegati ai fini della reazione e
resistenza al fuoco e i dispositivi di apertura delle porte a firma di tecnico abilitato.
Riferimenti normativi:
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D.M. 19.08.1996 - Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e
l'esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo coordinato con le modifiche
introdotte dal DM 6 marzo 2001 e dal DM 18 dicembre 2012.
LETTERACIRCOLARE prot.n. P880/4122 sott. 54/3C del 18/08/2006 del Ministero dell'Interno
Dipart. dei Vigili del Fuoco – La sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti
persone disabili: strumento di verifica e di controllo.
D.M. 07/08/2012 - Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze
concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi
dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151
D.M. 31/07/2012 – Approvazione delle Appendici nazionali recanti i parametri tecnici per
l’applicazione degli Eurocodici. Stabilisce i metodi di calcolo da utilizzare per la
determinazione analitica della classe di resistenza al fuoco degli elementi strutturali.
D.P.R. n. 151 del 01/08/2011 – Regolamento recante semplificazione della disciplina dei
procedimenti amministrativi relativi alla prevenzione degli incendi.
D.M. 14/01/2008 – Nuove tecniche per le costruzioni.
D.M. n. 37 del 22/01/2008 - Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2005, recante riordino delle
disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.
D. Lgs. n. 81 del 09/04/2008 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
D.M. 16/02/2007 - Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di
opere da costruzione.
D.M. 09/03/2007 – Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al
controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
D.M. 09/05/2007 – Direttive per l’attuazione dell’approccio ingegneristico alla sicurezza
antincendio.
D.M.10/03/2005 – Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle
opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio.
D.M. 15/03/2005 (modificato dal D.M. 25/10/2007) – Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti
da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di
prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo.
D.M. 21/06/2004 – Norme tecniche e procedurali per la classificazione di resistenza al fuoco ed
omologazione di porte ed altri elementi di chiusura.
D.M.03/11/2004 (agg. D.M. 06/12/2011) – Disposizioni relative all'installazione ed alla
manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo,
relativamente alla sicurezza in caso d'incendio.
D.M. 31/03/2003 – Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di
distribuzione e ripresa aria degli impianti di condizionamento e ventilazione.
D.M. 10/03/1998 – Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze
nei luoghi di lavoro.
D.M. 12/04/1996 – Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la
progettazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti termici alimentati a combustibili
gassosi.
D.M. 30/11/1983 – Termini, definizioni e simboli grafici di prevenzione incendi.
LEGGE 01/03/1968 n. 186 - Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.
NORMA CEI 64-8 - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in
corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
NORMA UNI 9795/2013 - Progettazione sistemi di rilevazione incendi
NORMA CEI 99-4 - Guida per l'esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/Utente
finale.
NORMA CEI: 99-2 - Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 1: Prescrizioni
comuni.




NORMA CEI:99-3 - Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.
NORMA CEI EN 62271-1 - Apparecchiatura di manovra e di comando ad alta tensione, Parte
1: Prescrizioni comuni.
GUIDA CEI 11/37 - Guida per l'esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di
energia alimentati a tensione maggiore di 1 kV.
D.P.R. 16 aprile 2013 N.74 - Modalità di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e
ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la
preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari.
Descrizione dei lavori e delle prestazioni in materia di prevenzione incendi:
I lavori e le prestazioni che formano oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo
più precise indicazioni che all'atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei Lavori:
1) Trattamento con vernici ignifughe di Classe 1 di tutti i pavimenti e/o rivestimenti e/o arredi in
legno presenti nel teatro (pavimento platea, palcoscenico, scale di accesso al palcoscenico, piano
buca orchestra, rivestimento buca, balaustra rimovibile fascioni e corrimano vari, arredi
camerini, panche, bancone botteghino atrio, bancone reception mediateca ecc.).
2) Ridistribuzione dei posti a sedere presenti nella platea in due settori con un massimo di 16 posti
per fila e 10 file.
3) Installazione di porte tagliafuoco REI 90 rivestite con stoffe ignifughe, così come prescritto dalla
Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per il Comune e la Provincia di Napoli, dotate di congegno
di autochiusura:
a) nei vani di accesso alla platea ubicati al piano sottostrada, a quello che porta all'uscita di
sicurezza e a quelli che mettono in comunicazione il palcoscenico e la platea stessa con altri
ambienti a diversa destinazione;
b) in tutti i vani di accesso/uscita che portano ai palchi presenti ai diversi livelli.
c) alle aperture presenti nella scala protetta che dall'atrio del teatro conduce a tutti i livelli
superiori;
d) al vano di accesso al locale cabina di trasformazione MT/BT e al locale pompe antincendio.
4) Adeguamento, laddove non a norma, degli impianti elettrico e di messa a terra, dell'impianto di
allarme e rivelazione incendi, dell'impianto di climatizzazione e trattamento aria, dell'impianto
idrico antincendio e del relativo 'impianto di pompaggio e pressurizzazione, alle leggi e alle norme
vigenti, in particolare:
alla legge n. 186 del 1 marzo 1968;
al D.M. n. 37 del 22/01/2008 recante il riordino delle disposizioni in materia di attività di
installazione degli impianti all’interno degli edifici;
alle norme CEI 64-8 relative a impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua;
D.Lgs. 81/2008 recante disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro.
5) Integrazione dei sistema di allarme acustico esistente mediante 5 altoparlanti con caratteristiche
idonee ad avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio.
6) Installazione di un dispositivo di comando automatico asservito all'impianto di rivelazione
antincendio per l'arresto dell'impianto di climatizzazione e dell'impianto trattamento aria in
caso di incendio.
7) Fornitura e posa in opera di 20 estintori portatili di capacità estinguente compatibile con la
destinazione d’uso dei locali, corredati di specifica cartellonistica di segnalazione conforme al
D.lgs.81/08.
8) La "dichiarazione di rispondenza" prevista per tutti gli impianti e le opere descritte in
precedenza, dovrà essere prodotta previa verifica dell'esistenza degli stessi e della loro
corretta messa in opera.
9)
In particolare per quanto attiene gli impianti elettrici dovrà effettuarsi:
 la verifica delle protezioni contro i contatti diretti ed indiretti;
 la verifica delle protezioni contro i corto circuiti;
 la verifica dell'esistenza e della corretta messa in opera di elementi di sezionamento ed
interruzione;
 la verifica delle protezioni contro le sovracorrenti e le sovratensioni;
 la corretta identificazione dei conduttori di fase, di neutro e di protezione;
 la verifica strumentale della continuità dei conduttori di protezione ed equipotenziali;
 la misura della resistenza di isolamento;
 la misura della resistenza di terra;
 la prova di funzionamento dei dispositivi di protezione differenziale per assicurare il corretto
coordinamento con l'impianto di terra. Tale prova dovrà essere effettuata sia tramite
apposito strumento con corrente richiesta dalla NORMA CEI 64-8 che mediante
l'azionamento del tasto di prova;
 la misura dei tempi di intervento delle protezioni;
 la valutazione del rischio contro le scariche atmosferiche;
 il rilievo e la restituzione grafica degli schemi funzionali di tutti gli impianti presenti nel
complesso (elettrico, di terra, illuminazione di sicurezza, idrico antincendio, rilevazione
incendi, ecc) completi dei relativi dati tecnici di funzionamento e di una relazione tecnica
sulla loro consistenza.