FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 09/04/2013
La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o
parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue;
MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto
specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE
IN PRIMO PIANO
09/04/2013 Brescia Oggi
«Asma, così si migliora l´utilizzo dei medicinali»
8
09/04/2013 Giornale di Brescia
Grazie al farmacista meno errori nelle terapie
9
09/04/2013 Il Quotidiano della Basilicata
La sicurezza e la comunicazione
10
SANITÀ NAZIONALE
09/04/2013 Il Sole 24 Ore
Amianto, debutta il piano nazionale
12
09/04/2013 La Repubblica - Nazionale
VERSO LA NUOVA MEDICINA "INTEGRATA"
14
09/04/2013 La Repubblica - Nazionale
Omeopatia L'infinita querelle sull'efficacia Variabili e metodi
15
09/04/2013 La Repubblica - Nazionale
LA SUPERSTANGATA SU PILLOLE E TINTURE
17
09/04/2013 La Repubblica - Nazionale
Consigli cosmetici e sicurezza Se la farmacia fa la differenza
18
09/04/2013 La Repubblica - Nazionale
UNA VOLTA AL MESE IN AFRICA PER LE OPERAZIONI
19
09/04/2013 La Repubblica - Nazionale
Epigenetica Così cibo o stress alterano i geni Ma il reset è possibile
20
09/04/2013 La Repubblica - Nazionale
PREVENZIONE ICTUS CON TÈ VERDE O CAFFÈ
22
09/04/2013 La Stampa - Nazionale
Perché un piano anti-amianto?
23
09/04/2013 Avvenire - Nazionale
Il piano amianto: più di mille morti l'anno
24
09/04/2013 Il Foglio
Il mondo di Sofia
25
09/04/2013 ItaliaOggi
Maroni decide, mentre Zingaretti concerta e il governo perde tempo
27
09/04/2013 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale
Ecco il nuovo portale «Adnkronos Salute»
28
09/04/2013 MF - Nazionale
Maroni decide, Zingaretti quasi nulla. Sinora
29
09/04/2013 Gazzetta del Sud - Nazionale
"Tagli" pericolosi, non solo dolorosi
30
09/04/2013 Gazzetta del Sud - Nazionale
Con la cerimonia del giuramento festeggiati dieci nuovi farmacisti
31
09/04/2013 Il Denaro
Far rinascere Città della Scienza Gruppo Capri sponsor di Incendium
32
09/04/2013 Il Tirreno - Nazionale
In farmacia psicologi per madri
33
09/04/2013 La Prealpina - Nazionale
Incapaci di stare fermi. Quando la vivacità è una malattia
34
09/04/2013 Il Fatto Quotidiano - Nazionale
I bimbi di Statte hanno il sangue sporco di piombo
35
09/04/2013 La Notizia Giornale
RELIGIOSI PAGATI COME MEDICI
36
09/04/2013 La Notizia Giornale
PILLOLE AMARE FARMACIE BEFFATE
37
08/04/2013 IlFarmacistaOnline.it 11:26
Innovazione terapeutica. L'Aifa cambia il metodo per valutare l'innovatività dei
farmaci
39
08/04/2013 IlFarmacistaOnline.it 09:40
Farmaci. Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle medicine
alternative
40
08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 11:26
Innovazione terapeutica. L'Aifa cambia il metodo per valutare l'innovatività dei
farmaci
41
08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 09:40
Farmaci. Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle medicine
alternative
42
08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 08:53
Farmacie. Sentenza del Consiglio di Stato: "La pianta organica esiste ancora. E la fa
il Comune"
43
VITA IN FARMACIA
09/04/2013 Corriere della Sera - Milano
Errori clinici, gli ospedali costretti a pagare 31 milioni
45
09/04/2013 La Repubblica - Roma
Montesacro, 5 colpi in farmacia arrestato il rapinatore seriale
47
09/04/2013 La Repubblica - Bologna
Decreto sui debiti, si muove la Regione
48
09/04/2013 La Repubblica - Genova
Mensopoli, assolto Giuseppe Profiti
49
09/04/2013 La Repubblica - Milano
"Sui limiti alla sanità privata adesso attendiamo atti concreti"
50
09/04/2013 Il Messaggero - Roma
Il terrore delle farmacie tradito dal casco
51
09/04/2013 Il Giornale - Milano
Gli ambulatori in crisi I pazienti aumentano ma mancano i medici
52
09/04/2013 Il Gazzettino - Padova
Colpo alla farmacia comunale, nordafricano fugge con 400 euro
53
09/04/2013 Libero - Nazionale
Arrestato a Roma il «rapinatore di farmacie»
54
09/04/2013 Il Tempo - Roma
Agguati alle farmacie Preso il predone seriale
55
09/04/2013 QN - La Nazione - Firenze
La Toscana paga i debiti, nuove assunzioni in arrivo
56
09/04/2013 Corriere del Veneto - Padova
Due ragazze rapinate a poche ore di distanza
57
09/04/2013 Corriere di Verona - Verona
Armato di siringa rapina farmacia: preso
58
09/04/2013 Il Mattino di Padova - Nazionale
Rapinatore solitario alla farmacia Santa Rita
59
09/04/2013 L'Arena di Verona
Rapina in farmacia, ma viene subito preso
60
09/04/2013 La Nuova Sardegna - Olbia
Sanità più omogenea in Gallura
61
08/04/2013 ANSA 16:45
Rapina con siringa farmacista,arrestato
62
08/04/2013 Corriere.it 13:43
Rapina in farmacia, gli agenti bloccano l'uomo coi soldi in tasca
63
08/04/2013 Corriere.it
In due mesi cinque colpi in farmacia: arrestato il rapinatore solitario col coltello
64
06/04/2013 Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza Nord
Niente farmaci,botte al medico Niente medicine,aggredisce il farmacista
65
06/04/2013 Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza Nord
Rapinatore viso d'angelo all'assalto della farmacia Il rapinatore faccia d'angelo
semina il terrore in farmacia
66
PROFESSIONI
09/04/2013 La Gazzetta di Parma
Mortillaro positivo al betametasone Sospeso in via cautelare dal Tna
68
09/04/2013 Il Roma
Farmaci e brevetti
69
09/04/2013 Il Roma
Farmaci...
70
09/04/2013 Prima Pagina
Pav oletti sicuro: «Nessuna crisi Col Brescia torneremo a vincere»
71
08/04/2013 BorsaItaliana.it 13:29
Salute: Hausermann (AssoGenerici), farmaci equivalenti non minano comparto
72
08/04/2013 IlFarmacistaOnline.it 09:52
Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Garantiscono un risparmio di 400 milioni l'anno"
73
08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 09:52
Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Sono una realtà. E Farmindustria dovrebbe
accettarlo"
74
PERSONAGGI
09/04/2013 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale
«Lo sfascio del riordino nella sanità pugliese»
76
IN PRIMO PIANO
3 articoli
09/04/2013
Brescia Oggi
Pag. 10
(diffusione:16000)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Asma, così si migliora l´utilizzo dei medicinali»
I relatori alla presentazione dei risultati del progetto pilota «Mur» Circa la metà dei pazienti non è "aderente"
alla terapia. Ovvero non prende i medicinali con costanza, oppure li assume in modo sbagliato, non
seguendo le prescrizioni del medico, spesso perché ha limitata conoscenza dei trattamenti prescritti. Questo
si traduce in scarsi risultati della cura, picchi di aggravamento (si pensi ai pazienti affetti da malattie croniche,
che spesso devono seguire una cura farmacologica con costanza per tutta la vita), frequenti ricoveri
ospedalieri e, ultimo ma altrettanto importante, maggiori costi per il Servizio sanitario e quindi per la
collettività. EPPURE BASTEREBBERO alcuni semplici consigli per facilitare l´aderenza alle terapie: una
buona educazione all´uso dei medicinali inizia in farmacia, e può dare risultati efficaci, come ha dimostrato il
progetto pilota M.U.R. (Medicine use review), organizzato dall´Ordine dei Farmacisti di Brescia in
collaborazione con la FOFI-Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani e la Medway School of Pharmacy
dell´Università del Kent. Il progetto di respiro nazionale si è svolto da ottobre 2012 a gennaio 2013 in 20
farmacie del Bresciano (e altre 54 nelle provincie di Treviso, Pistoia e Torino), per "intercettare" pazienti affetti
da asma, patologia paradigmatica della cronicità, da sottoporre a questionari mirati per capire il loro
approccio alle terapie. I farmacisti, da parte loro, hanno seguito gli stessi pazienti fornendo informazioni
puntuali sui medicinali, le loro modalità di assunzione, la gestione delle dosi, i controlli necessari e molto altro.
I dati che emergono a conclusione del progetto su 898 pazienti (di cui 300 bresciani) dimostrano il ruolo
centrale del farmacista per un uso corretto dei farmaci: il 52 per cento dei pazienti ha raggiunto una maggiore
comprensione delle finalità dei trattamenti prescritti e il 36 per cento ha migliorato le modalità di assunzione
dei farmaci (solo il 13 per cento non ha migliorato l´uso dei medicinali dopo aver partecipato alla
sperimentazione). «Il progetto ha valorizzato la professionalità dell´atto di dispensazione del farmaco,
proponendo il ruolo del farmacista in una chiave moderna, in linea con le sfide dell´oggi», spiega Francesco
Rastrelli, presidente dell´Ordine dei Farmacisti di Brescia, affiancato dai rappresentanti delle realtà che hanno
appoggiato il progetto: Carmelo Scarcella per l´Asl di Brescia, Maurizio Memo per l´Università, Ottavio Di
Stefano per l´Ordine dei Medici, Ovidio Brignoli per la Simg-Società italiana di medicina generale. «La nostra
categoria è impegnata a gettare le basi per implementare sempre più le attività svolte dal farmacista a favore
dei pazienti, attività che devono essere sempre più connesse con il mondo sanitario in generale, affiancate
alle competenze del medico e integrate fortemente con il Servizio sanitario nazionale», sottolinea Rastrelli. I
vantaggi dell´intervento attivo del farmacista con informazioni e consigli sono documentati: «I costi per il
sistema si abbassano - dice Andrea Manfrin, docente della Medway School of Pharmacy, University of Kent
and Greenwich e coordinatore di M.U.R. -, si riducono gli sprechi prodotti da uno scorretto uso dei farmaci, e
si assicura benessere al paziente, con minori ricadute e massimo beneficio dalla terapia».LI.CE. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/04/2013
8
09/04/2013
Giornale di Brescia
Pag. 13
(diffusione:48023, tiratura:59782)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Grazie al farmacista meno errori nelle terapie
Primi dati del «progetto-pilota» promosso dall' Ordine sull'educazione terapeutica
Il medico diagnostica la malattia e prescrive la terapia farmacologica. Il farmacista dispensa i farmaci,
chiedendo al paziente se ne conosce il corretto utilizzo e se segue in modo adeguato la terapia.
All'apparenza, nulla di nuovo nei differenti ruoli dei «professionisti della salute». In realtà, si tratta di una
piccola «rivoluzione» che vede superato lo storico conflitto di competenza tra medico e farmacista,
nell'interesse del paziente che rimane il beneficiario di un impegno condiviso di «educazione terapeutica».
Rivoluzione iniziata a ottobre anche a Brescia dove venti farmacisti hanno aderito al progetto pilota «Mur»
(revisione dell'uso dei medicinali) promosso dall'Ordine dei farmacisti in collaborazione con la Federazione
ordini dei farmacisti italiani e la Medway School of Pharmacy dell'Università del Kent. Sono stati 74 in totale i
farmacisti che hanno completato a fine gennaio lo studio nelle province di Brescia, Treviso, Pistoia e Torino e
che hanno «intervistato» 898 pazienti (circa 300 a Brescia) affetti da asma bronchiale. I risultati preliminari del
progettopilota sono stati illustrati ieri da Francesco Rastrelli, presidente Ordine farmacisti; Carmelo Scarcella,
direttore generale Asl Brescia, Ottavio Di Stefano, presidente Ordine dei medici; Maurizio Memo, prorettore
Università di Brescia; Ovidio Brignoli, medico di medicina generale e Andrea Manfrin, coordinatore del
progetto «Mur». «Nel complesso, i farmacisti impegnati nel Mur ritengono che 467 pazienti (pari al 52% del
campione) abbiano raggiunto una maggiore comprensione delle finalità dei trattamenti loro prescritti, 327 (il
36,4%) abbiano migliorato la loro conoscenza delle modalità di assunzione dei farmaci, 305 abbiano meglio
compreso la natura degli effetti collaterali, delle condizioni che li favoriscono e di come gestirli, mentre 249
hanno un quadro più chiaro del loro disturbo. Solo 117 pazienti, pari al 13% del campione, non hanno
migliorato l'uso dei loro medicinali dopo la chiacchierata con il farmacista»,hanno spiegato ieri durante
l'incontro. Dunque, concreti passi in avanti verso una «farmacia basata sull'evidenza» che dovrebbe, con
gradualità, ridurre la percentuale di coloro che non seguono correttamente le indicazioni le medico sulla
terapia farmacologica prescrittagli, che ora si attesta sul 50%. Ed anche - come è stato sottolineato ieri favorire una riduzione dei costi che non si traducono esclusivamente in conto economico, ma che possono
essere quantificati anche in miglioramento di qualità della vita legata al miglior controllo della malattia. In
questo, l'Asl di Brescia grazie al «governo clinico» delle patologie croniche al quale aderiscono 521 degli oltre
700 medici di medicina generale - registra poche criticità nella continuità terapeutica. Rimane, tuttavia, la
possibilità di un margine di miglioramento del comportamento del 30-40% dei pazienti che non rientrano nel
«governo clinico», in un quadre generale di un'Azienda sanitaria locale che annualmente spende 196,5
milioni di euro di spesa farmaceutica territoriale. Il «Mur» è una delle principali prestazioni avanzate condotte
nelle farmacie britanniche e consiste in un'intervista strutturata che il farmacista conduce con il paziente per
valutare e migliorare la conoscenza che quest'ultimo ha dei medicinali che sta assumendo, identificare
eventuali effetti collaterali e, se possibile, indicare soluzioni. Ancora, migliorare l'aderenza del paziente alle
indicazioni mediche e ridurre gli sprechi del cattivo uso dei farmaci. a.d.m.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/04/2013
9
09/04/2013
Il Quotidiano della Basilicata
Pag. 28
La sicurezza e la comunicazione
LAURIA - L'Ordine dei farmacisti della provincia di Potenza, presieduto da Magda Cornacchione, intende
fornire una formazione continua ed itinerante a tutti i farmacisti iscritti all'Ordine di Potenza. Uno dei tanti
incontri organizzati è quello di Lauria ove sono stati trattati "La sicurezza: un obiettivo possibile" e "La
comunicazione in farmacia". Il farmacista deve affinare la sua organizzazione lavorativa per essere più
incisivo e rispondente alla complessa attività legata a una gamma vasta di prestazioni e servizi. La normativa
vigente assegna nuovi ruoli e responsabilità alle varie figure professionali. Massimo rilievo viene dato al
rispetto delleesigenze disicurezza in relazione alla propria attività. A tal fine, il percorso formativo tracciato e
messo inatto dalpresidente Cornacchione vuole far conoscere tutte le principali norme vigenti in materia di
prevenzione infortuni, igiene del lavoro, sicurezza dei dati personali ed alimentari. Il giornalista Pierangelo
Maurizio del Tg5 ha svolto il tema: "La comunicazione in farmacia". La tecnica di comunicazione è alla base
per migliorare il rapporto con eventuali fornitori del servizio. Sono emersi spunti interessanti concernenti
l'ampliamento dell'offerta di servizi e di prodotti specifici. Responsabili scientifici di questo programma
formativo audace e lungimirante sono Magda Cornacchione presidente dell'Ordine dei farmacisti della
Provincia di Potenza, Valeria Costantino professoressa associata presso la Facoltà di farmacia dell'Università
degli Studi di Napoli "Federico II" e Luigi Milella docente di Farmacologia presso la Facoltà di farmacia
dell'Unibas. «Il mio intento è quello di estendere, ilpiù possibile,la formazione a tutti i colleghi e delocalizzare i
punti d'incontro per facilitarne la partecipazione - asserisce Cornacchione - Le scorse edizioni hanno avuto
luogo a Montemurro e Rionero, grazie alla disponibilità ed al coinvolgimento dei colleghi locali. Anche i
consigli del direttivo dell'Ordine sono stati decentrati nella nostra Provincia per facilitarne la partecipazione».
«Abbiamo organizzato
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/04/2013
10
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Lauria. Convegno organizzato dall' Ordine dei farmacisti di Potenza
SANITÀ NAZIONALE
27 articoli
09/04/2013
Il Sole 24 Ore
Pag. 43
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Amianto, debutta il piano nazionale
BONIFICHE Per la «messa in sicurezza» il Governo mette a disposizione risorse immediate per alcune
decine di milioni a favore dei 380 siti maggiori
Filomena Greco
CASALE MONFERRATO (AL)
Una risposta dovuta per il territorio di Casale Monferrato. Il frutto di un lavoro importante: così il ministro della
Salute Renato Balduzzi ha commentato la presentazione del Piano nazionale, ieri mattina, nell'auditorium
San Filippo di Casale, centro nell'Alessandrino diventato simbolo in questi anni del dramma delle morti per
patologie correlate all'amianto.
Il testo, in 40 pagine, delinea le linee di intervento sul tema a livello nazionale e territoriale. Tutela della
salute, dell'ambiente e sicurezza sul lavoro le tre macroaree d'intervento per il piano approvato dal Governo il
21 marzo scorso e ora al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Centrale il tema delle risorse economiche
per le bonifiche e per la ricerca, come sottolineato dallo stesso Balduzzi, che ha parlato della necessità di un
utilizzo coordinato dei fondi. «Ciò è indispensabile - ha sottolineato - soprattutto per vincere la partita della
ricerca. Negli ultimi decenni non si sono fatti molti passi avanti nella lotta alle malattie asbesto-correlate e
occorre una svolta». Concentrare gli sforzi su diagnosi e terapia, per una patologia, il mesotelioma maligno,
che secondo le proiezioni avrà in Italia un picco - tra 800 e mille decessi l'anno - fino al 2025. Punto centrale
del lavoro dell'Associazione dei parenti delle vittime (Afeva).
E poi le risorse per la bonifica, nodo centrale per le amministrazioni locali, a cominciare da Casale che, con il
sindaco Giorgio Demezzi, ha richiamato l'attenzione sugli interventi di "messa in sicurezza" - il piano parla di
un fabbisogno immediato di alcune decine di milioni per i 380 siti a maggiore contaminazione su un totale di
34mila aree individuate dal ministero dell'Ambiente. «È importante - ha aggiunto Demezzi - che gli interventi
di bonifica possano usufruire di forme di defiscalizzazione, è inoltre necessario escludere i fondi destinati alla
bonifica dal Patto di Stabilità».
Il tema dello smaltimento dell'amianto e della scarsa presenza in Italia di discariche adatte rappresenta un
passaggio importante. Anche su questo Casale resta in prima linea con il progetto di realizzazione di un
nuovo sito di smaltimento: avviata la discussione con i sindaci del territorio per definire uno studio di fattibilità
da presentare al ministero. Nel capitolo tutela ambientale, poi, rientra il problema della semplificazione delle
normative, con un testo unico per le oltre cento norme esistenti.
Il Piano messo a punto dal ministero è nato sull'onda della sentenza di condanna a 16 anni da parte del
Tribunale di Torino, il 13 febbraio dell'anno scorso, per i vertici della multinazionale dell'amianto franco-belga,
Stephan Schmidheiny e Jean-Louis de Cartier de Marchienne. Condanna per disastro ambientale doloso e
omissione volontaria di cautele antinfortunistiche. Reati riconosciuti in relazione agli stabilimenti di Casale e
Cavagnolo, in Piemonte, caduti in prescrizione, invece, per Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). In
queste settimane è in corso il processo d'appello, con sentenza attesa a fine maggio. Il sostituto procuratore
Raffaele Guariniello ha chiesto per i vertici Eternit una condanna a vent'anni e la riapertura dei termini anche
per gli altri due poli produttivi. «Ci sono zone del paese in cui i processi penali per amianto non si fanno» ha
ricordato ieri a Casale Guariniello. «I rischi ambientali - ha aggiunto - non vanno ghettizzati dentro le mura di
una fabbrica, il reato di disastro ambientale va congiunto al reato di disastro doloso così come è successo per
l'Ilva e non solo per l'Eternit». Con la creazione di un collegamento «tra registro nazionale dei tumori, a
cominciare dal mesotelioma, e autorità giudiziaria».
Nella parte del piano relativa alla sicurezza sul lavoro e alle misure previdenziali c'è poi un'apertura alla
possibilità che siano inseriti tra i beneficiari di indennizzi o risarcimenti anche coloro i quali hanno contratto
malattie per esposizione ambientale e non solo lavorativa all'amianto.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
12
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
PIEMONTE Prevenzione. Il ministero presenta le linee di intervento per la tutela della salute, dell'ambiente e
per la sicurezza sul lavoro
09/04/2013
Il Sole 24 Ore
Pag. 43
(diffusione:334076, tiratura:405061)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
13
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI
34mila
Siti contaminati
Il numero di aree censite dal ministero dell'Ambiente. L'Italia è stata fino alla fine degli anni Ottanta il
secondo maggiore produttore europeo di amianto (dopo l'ex Unione Sovietica) oltre che uno dei maggiori
utilizzatori. Nel 1992, con la legge 257, sono stati banditi sia la produzione che l'impiego
380
Aree a maggior rischio
Individuate le aree a maggior rischio. Un numero che potrebbe aumentare a raggiungere quota 500 unità.
Per gli interventi di messa in sicurezza di emergenza il piano stima un fabbisogno immediato dialcune decine
di milioni di euro
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 31
(diffusione:556325, tiratura:710716)
VERSO LA NUOVA MEDICINA "INTEGRATA"
GUGLIELMO PEPE
Ognunopuò pensare ciò che vuole dell'omeopatia. Però tutti, e in primo luogo i ricercatori, i medici, gli
informatori, dovrebbero prendere atto che milioni di italiani si curano con questa medicina. Se lo fanno non è
perché hanno un rapporto fideistico con essa (come dicono i detrattori, equiparandola alla magia o al credo
religioso), ma perché la ritengono efficace. Inoltre - come scriviamo da oltre un decennio - non va considerata
"alternativa", bensì non convenzionale o complementare. Da tempo infatti si sta affermando la nuova
medicina. Si chiama "integrata", che può contare già su un ospedale (a Pitigliano, in Toscana) e su tanti
ambulatori, dove si applica il doppio binario: in questi luoghi di salute pubblica, non si persegue solo una ma
più opzioni di cura. Oggi il nuovo medico, laureato e poi specializzato in omeopatia, ha a propria disposizione
più terapie: in scienza e coscienza sceglierà la cura migliore per il malato. È il pluralismo scientifico a
indicargli la strada. Che per l'omeopatia è ancora lunga, perché la ricerca dovrà dare più risposte sulla sua
validità. Anche se i denigratori continueranno comunquea trattarla come stregoneria.
[email protected]
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
14
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R SALUTE NOI & VOI
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 32
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Omeopatia L'infinita querelle sull'efficacia Variabili e metodi
Uno studio trova che i benefici dipendono molto da un buon rapporto col medico. Come già riscontrato nei
farmaci
ARNALDO D'AMICO
Domani in tutto il mondo si celebra la giornata dell'omeopatia. Convegni e incontri degli esperti con il pubblico
si terranno anche in Italia (a sinistra gli appuntamenti). Un'occasione per fare il punto sulle ricerche prodotte
negli ultimi anni che cercano di capire perché tante persone (solo in Italia si stimano 10 milioni di pazienti
omeopatici) traggano benefici da questa antica pratica terapeutica. Il "Virgilio" è Gaetano Di Chiara,
farmacologo e neuroscienziato dell'università di Cagliari, membro del consiglio direttivo del Gruppo 2003, che
raccoglie gli scienziati italiani più citati nelle ricerche dei colleghi nel mondo (Isi-Thomson Highly Cited
Researchers).
Una premessa: negli articoli scientifici sull'argomento, sia quelli contrari che a favore vi sono debolezze
metodologiche che consigliano di considerare "non conclusivi"i risultati ottenuti. Ad esempio, le ricerche che
dimostrano l'assenza di benefici del rimedio omeopatico. Il non vedere un fenomeno, non autorizza a dire che
non esiste con certezza. È come affermare "non ci sono altre forme di vita nell'universo" perché non ne
abbiamo dimostrato l'esistenza.
«Nelle ricerche che riscontrano un effetto farmacologico del rimedio omeopatico c'è invece un errore di base.
Si può cercare di verificare l'effetto di una sostanza se è presente nell'esperimento. Ma nel rimedio
omeopatico, in seguito alla procedura delle diluizioni successive, vi è, forse, una molecola del principio attivo.
Il beneficio osservato quindi non è attribuibile al rimedio. Né si può fare appello al fenomeno della "memoria
dell'acqua"». È il famoso esperimento, pubblicato nel 1986 sulla "Bibbia" della scienza, la rivista Nature. Ma
non trovò conferme nelle numerose repliche, svolte però "in cieco". Jacques Benveniste affermò che il
rimedio omeopatico, anche se privo di principio attivo dopo le diluizioni, ne conservava comunque una sorta
di memoria che poteva spiegare certi effetti su cellule in vitro. «Il tutto in base a un certo fenomeno biologico,
la cui valutazione fu fatta da un équipe consapevole, però, di controllare un rimedio omeopatico o acqua pura
- osserva il professore - Successivamente, équipe "cieche", ignare dell'origine del campione, non hanno mai
più evidenziato differenze dello stesso fenomeno biologico».
Altre debolezze nel metodo di ricerca continuano ad essere sottovalutate nell'omeopatia. La più frequente: il
numero insufficiente dei pazienti su cui si verificano gli effetti. I benefici osservati su venti pazienti
scompaiono quando diventano duemila. Lo stesso avviene ogni anno a centinaia di principi attivi che
abbandonano la strada per diventare farmaco, dopo la sperimentazione su gruppi più ampi. Oppure il "doppio
cieco" non rigoroso: per scarsa attenzione nella preparazione, farmaco e placebo risultano distinguibili per
differenze anche minime di colore, odore, sapore, ecc. Così il paziente sa cosa gli viene somministrato e il
ricercatore cosa sta valutando. Infine il contesto terapeutico: lo stesso analgesico, somministrato da un
medico dopo una visita accurata, è dieci volte più potente se dato da un infermiere che non scambia una
parola col malato.
«Recentemente uno studio di Sarah Brien e coll. dell'unità di Medicina Complementare di Southampton,
Regno Unito (su Reumatology) ha indagato il contesto terapeutico. Gli effetti di un rimedio omeopatico in
malati di artrite reumatoide sono stati studiati in due gruppi di pazienti con analoghe caratteristiche. Un
gruppo riceveva il rimedio o il placebo dopo una visita standard effettuata da un'infermiera mentre l'altro
gruppo veniva visitato per almeno un'ora da un omeopata non medico con almeno 15 anni di esperienza.
Risultato: nessuna differenza di efficacia tra rimedio e placebo. Invece, netta riduzione del dolore articolare
nei pazienti sottoposti a visita omeopatica rispetto a quelli sottoposti a visita standard, sia con placebo che
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
15
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R SALUTE Domani la Giornata mondiale: sono milioni gli italiani che si affidano a questa pratica di cura.
Restano aperte e senza risposte definitive le questioni relative ai benefici apportati. Come le controversie
sulla questione della diluizione e della "memoria dell'acqua". Ma è sempre più determinante il contesto
terapeutico. Le nuove ricerche
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 32
(diffusione:556325, tiratura:710716)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
16
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
con rimedio» Come si fa negli articoli scientifici, i ricercatori riferiscono un altro beneficio pur se, sottolineano,
il tipo di studio non consente di considerarlo un risultato affidabile: nei pazienti della visita omeopatica si è
registrata anche la diminuzione del numero di articolazioni gonfie, tipiche dell'artrite reumatoide.
PER SAPERNE DI PIÙ www.reumatology.oxfordjournals.org/content/50/6.toc www.fiamo.it
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 32
(diffusione:556325, tiratura:710716)
LA SUPERSTANGATA SU PILLOLE E TINTURE
Un allarme per i costi di registrazione e immissione in commercio stabiliti dall'Agenzia del farmaco (Aifa) per i
rimedi omeopatici dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale (del 15 marzo) delle nuove tabelle: Simonetta
Bernardini, presidente Siomi (Soc. omeopatia-med.integrata), sulla newsletter di Omeopatia33 racconta che il
costo per ciascuna sostanza e fino ad un massimo di 8 diluizioni (30 mila i rimedi con varie diluizioni e diverse
case farmaceutiche) passerebbe dai 20 euro del 1995 a circa 23 mila. L'Aifa ridimensiona (per i farmaci già in
commercio) e parla di aggiornamento di tariffe nell'ordine del 10%
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
17
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R SALUTE Per saperne di più Il caso
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 34
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Consigli cosmetici e sicurezza Se la farmacia fa la differenza
La consultazione per problemi di pelle e le interazioni con i farmaci
CLAUDIA BORTOLATO
La farmacia, un tempo spazio un po' (fascinosamente) austero e dedicato alla vendita quasi esclusiva di
farmaci, si è evoluta. Ed è diventata un punto di riferimento anche per chi, per coltivare il proprio benessere e
"bell'essere", cerca prodotti "sicuri" e consulenti qualificati. Di pari passo, ha modificato offerta e spazi. A
sottolineare questa "nuova immagine" della farmacia e lo slancio che, nonostante la crisi, continua a vivere in
settori anche meno tradizionali, arriva, il 19 - 21 aprile prossimi alla Fiera di Bologna, Cosmofarma Exhibition.
La manifestazione è da anni un evento leader del settore e una "vetrina" d'eccellenza, nonché osservatorio
privilegiato dei nuovi trend, sia di quelli relativi ai prodotti, sia dei "concept" da farmacia. Nella "tre giorni"
bolognese, tanti i workshop e gli eventi rivolti ai professionisti del settore, con approfondimenti sui focus
considerati trainanti: la baby care, la pet care, l'alimentazione e il comparto sanitario-ortopedico. Il camice
bianco è sempre percepito come una figura rassicurante e in grado di dispensare consigli qualificati: anche in
ambito cosmetico. «Spesso il farmacista è il primo ad essere consultato per un problema della pelle. Oggi,
poi, la complessità dei prodotti stessi richiede una valida conoscenza sia dei principali aspetti di fisiopatologia
cutanea sia delle caratteristiche cosmetologiche alla base dei prodotti», spiega Leonardo Celleno,
dermatologo dell'università Cattolica di Roma e presidente Aideco (Associazione Italiana Dermatologia e
Cosmetologia). Anche i dati statistici confermano un soddisfacente andamento del mercato di creme e make
up.
«Dopo anni di crescita, nel 2012 anche il canale farmacia ha segnato un calo dell'1,4% per la vendita dei
prodotti cosmetici, per un valore di mercato che supera i 1.750 milioni di euro. Ma è una contrazione
comunque inferiore rispetto ad altri canali, a conferma del fatto che i consumatori riconoscono nella farmacia
livelli di specializzazione, cura del servizio e qualificazione degli addetti alle vendite superiori ad altre superfici
di distribuzione», osserva Vincenzo Maglione, presidente del Gruppo Cosmetici in Farmacia di Unipro (GCF).
«Alcune promesse di miracoli ad azione istantanea, gli allarmi sulla nocività di questo o quel principio attivo,
hanno alimentato il senso di confusione.
Nel dubbio, molti consumatori hanno cercato riparo in farmacia, dove le marche dermocosmetiche, oltre ad
essere in gran parte studiate per prevenire problemi di reattività della pelle, sono attentamente selezionate in
base al background scientifico», conclude Celleno.
LA SCHEDA LE CREME I cosmetici "da farmacia" hanno ormai texture e sensorialità competitive,
consistenze molto gradevoli e packaging più "ludici" rispetto a un tempo GLI INTEGRATORI Il mercato in
farmacia ammonta a circa 1.9 miliardi di euro. Punto a favore: contare sul consiglio di un referente per
escludere interazioni con i farmaci IL FOOD Evoluzione "in farmacia" anche del food per adulti: segno
positivo per il giro d'affari (+3,2%) degli alimenti funzionali, ipocalorici, destinati a diete particolari I
DISPOSITIVI Appartengono alla categoria dei dispositivi medicosanitari anche prodotti per ogni età: cuscinetti
plantari, calze elastiche, misuratori per la pressione PER SAPERNE DI PIÙ www.cosmofarma.com
www.unipro.org
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
18
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R SALUTE Dermatologia Si svolge a Bologna la prossima settimana Cosmofarma, l'appuntamento più
qualificato per fare il punto, tra workshop, focus e incontri, sull'evoluzione del settore e sul ruolo degli
specialisti. Quando il consumatore ha dubbi chiede lumi al camice bianco
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 35
(diffusione:556325, tiratura:710716)
UNA VOLTA AL MESE IN AFRICA PER LE OPERAZIONI
(g. d. b.)
"Bambini cardiopatici nel mondo" è una delle dieci associazioni che, in collaborazione col Policlinico San
Donato, costruisce ospedali. A Damasco, in Kurdistan e in Perù sono già realtà. Come il presidio di Shisong
in Camerun: inaugurato nel 2009 è il primo centro di Cardiochirurgia per 200 milioni di abitanti dell'Africa
centrale subsahariana e struttura di riferimento per la formazione dei medici camerunensi. A coordinare il
progetto "Childrens heart for Africa" per dare una risposta alle migliaia di bambini cardiopatici, è Alessandro
Frigiola, il cardiochirurgo che maturò l'iniziativa in Vietnam, durante la sua prima missione nell'82 e che da
Milano vola in Africa, una settimana al mese per operare: «Alla realizzazione dello Shisong cardiac center
hanno contribuito anche le suore francescane di Bressanone, l'associazione "Cuore fratello" e i frati
cappuccini di Milano. È costato 5 milioni. Stiamo creando una rete locale di cardiologi che seguono e
controllano i pazienti operati bisognosi di protocollo terapeutico.
Per esempio, in Kurdistan, operano quattro specialisti formati al san Donato con un data base che conta 5
mila pazienti».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
19
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R SALUTE IL PERSONAGGIO
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Epigenetica Così cibo o stress alterano i geni Ma il reset è possibile
FRANCESCO BOTTACCIOLI *
Tanto grandi sono le differenze tra le cellule, anche di pura forma (per esempio tra un neurone piramidale e
un linfocita) che è difficile pensare che contengano lo stesso patrimonio genetico.
Per questo, per molto tempo si è pensato che, una volta differenziata, la cellula perdesse selettivamente
alcuni geni. Oggi, sappiamo che la differenziazione cellulare dipende da cambi, che si realizzano nello
sviluppo, nella espressione dei geni piuttosto che da modificazioni nella sequenza dei nucleotidi. Il
mantenimento stabile di queste differenze tra le cellule (nel senso che vengono conservate e trasmesse con
la divisione cellulare, la cosiddetta mitosi) è sotto il controllo epigenetico, che si realizza modificando
l'espressione genica, senza modificare la sequenza del Dna.
Una ricerca iniziata settanta anni fa Il termine "epigenetica", esplicitamente ripreso da Aristotele, è stato
usato negli anni '40 del Novecento dall'embriologo e genetista inglese Conrad Waddington (1905-1975) per
descrivere la serie di fenomeni che porta dal genotipo al fenotipo. Waddington definì l'epigenetica come «le
interazioni dei geni con il loro ambiente che danno vita al fenotipo» e cioè all'individuo vivente concreto. È
noto infatti che dallo stesso patrimonio genetico p o s s o n o m a n i f e starsi diversi fenotipi.
Per esempio si verifica che gemelli monozigoti, cioè che hanno lo stesso patrimonio genetico, possono
essere molto diversi sia a livello macroscopico, per esempio l'altezza, sia dal punto di vista della incidenza di
malattie, che si pensa abbiano una solida base genetica, come la schizofrenia. «È possibile - scrisse
Waddington settanta anni fa - che una risposta adattativa possa essere fissata nel genoma senza attendere il
manifestarsi di una mutazione». Un'intuizione che la moderna ricerca molecolare ha pienamente confermato:
è possibile modificare stabilmente l'attività del genoma senza cambiare la sequenza delle basi, bensì
cambiando l'espressione delle informazioni ivi contenute.
Alcune conoscenze sono ormai assodate, altre sono oggetto di studi non ancora conclusivi.
Il dato di fatto è che l'ambiente e i comportamenti (alimentazione, attività fisica, stress) sono in grado di
produrre una segnatura epigenetica sul Dna delle nostre cellule e che l'epigenoma, così formato, viene
trasmesso alle cellule figlie quando una cellula si divide (la cosiddetta mitosi). Abbiamo anche alcuni dati
significativi che ci possa essere una trasmissione di tipo transgenerazionale e cioè dai genitori ai figli. Ecco
alcuni esempi.
Lo stress fisico: i figli della fame A partire dal 1976 sono stati pubblicati i primi risultati di uno studio sui figli
dell'"inverno di fame" dell'Olanda durante la II guerra mondiale e cioè su giovani nati da donne gravide tra il
novembre del 1944 e l'aprile del 1945 quando l'occupazione tedesca aveva ridotto alla fame la popolazione.
I figli di queste donne che hanno sofferto la fame, soprattutto nel terzo trimestre della gravidanza, sono nati
con un peso minore del normale e, una volta diventati adulti, hanno manifestato un aumento dell'incidenza di
vari disturbi psichiatrici e anche un accelerato declino delle funzioni cognitive, nonché un aumento di tipici
disturbi legati al basso peso alla nascita, come diabete, obesità, problemi cardiovascolari. L'epigenetica ha
evidenziatoi possibili meccanismi con cui la fame della gestante induce un'alterazione in geni fondamentali
per la crescita e per il corretto andamento della vita adulta. Con un lavoro di genetisti della Leiden University
Medical Center, nei Paesi Bassi, è stato dimostrato che i figli della fame, sessant'anni dopo, presentavano
una minore metilazione del gene che comanda la sintesi di IGF2, il fattore insulino simile di tipo2 che regola
la crescitae la stabilità della cellula, essendo implicato, come l'IGF 1, nella genesi del cancro e in altre
patologie.
Il ruolo dell'alimentazione È ormai assodato che una dieta eccessiva, sia come quantità di calorie sia come
presenza di zuccheri raffinati e di determinati tipi di grassi, causa l'attivazione del fattore di trascrizione
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
20
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R SALUTE Viaggio attraverso le influenze ambientali sul nostro patrimonio ereditario Una intuizione di 70
anni fa ora spiegata dalla scienza: una risposta adattiva che si fissa anche senza vere e proprie mutazioni.
Gli effetti di carenze o eccessi di alimentazione. C'è un aspetto positivo: la reversibilità, entro certi limiti
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:556325, tiratura:710716)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
21
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
nucleare NF-kB, che è la maggior via di segnalazione intracellulare di attivazione di alcune centinaia di geni
deputati alla produzione di sostanze infiammatorie. L'attivazione costante di fattori di tipo infiammatorio come
NFkB causa una segnatura epigenetica delle cellule immunitarie in senso infiammatorio. Dall'altra parte, è
dimostrato che alcune sostanze come il resveratrolo (uva rossa), la curcumina (curcuma), il butirrato e altri
acidi grassi a catena corta (prodotti dalla flora intestinale) inducono una deacetilazione e quindi contrastano
la segnatura epigenetica in senso infiammatorio.
Ma è confortante pensare che la segnatura epigenetica è, entro certi limiti, reversibile e che quindi possiamo
provare a resettare, tramite comportamenti e cure adeguati, gli appunti della vita sul nostro genoma. Per
ristabilire la salute. Conclusione: la vita non è il semplice prodotto del genoma, essa retroagisce sulle
condizioni che l'hanno prodotta, cambiandole. Fino a che punto, ce lo dirà la rivoluzione in corso.
* Presidente onorario della Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia
PER SAPERNE DI PIÙ www.lescienze.it/topics/news/epigenetica-854240/ http://epigenome.eu/it/
09/04/2013
La Repubblica - Ed. nazionale
Pag. 42
(diffusione:556325, tiratura:710716)
PREVENZIONE ICTUS CON TÈ VERDE O CAFFÈ
ROBERTO SUOZZI
Il dottor Yoshihiro Kobubo, Japan National Cerebral and Cardiovascular Centre (Osaka, Giappone), autore
principale dello studio pubblicato su Stroke, rivista dell'American Heart Association, afferma che «è il primo
lavoro ad ampia scala sugli effetti combinati di tè e caffè in relazione al rischio di ictus», soprattutto come
elementi di una regolare dieta. Questa ricerca, effettuata su ottantatremila persone, tra i 45-74 anni, ha
mostrato che bevendo una tazza di tè verde, o caffè, si riduce del 20% il rischio di ictus. Coloro che
prendevano due, o tre, tazze di tè verde riducevano il rischio del 14%; mentre chi assumeva quattro tazze al
dì riduceva il rischio del 20%, rispetto a chi lo beveva raramente. Coloro, inoltre, che prendevano una tazza di
caffè o due tazze di tè verde, riducevano del 32% il rischio di emorragia intracerebrale rispetto a quelli che li
assumevano molto saltuariamente. Una ricerca del Karolinska Institute di Stoccolma (su 75 mila persone) ha
mostrato che bevendo 4 tazze di tè nero si riduceva del 21% il rischio di ictus. rmsuozzi@mclink. it
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
22
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
R SALUTE L'ERBA VOGLIO
09/04/2013
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 44
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Perché un piano anti-amianto?
A CURA DI SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO (AL)
Ieri a Casale Monferrato è stato presentato il Piano Nazionale Amianto. Perché proprio a Casale? Il ministro
della Salute Renato Balduzzi ha scelto di varare ufficialmente il Piano a Casale perché questa è diventata,
nel mondo, la città simbolo della lotta all'amianto, materiale che ha già causato migliaia di morti. Qui ha
operato per 80 anni la più grande fabbrica italiana della Eternit, appartenente a una multinazionale, passata
di mano a diverse proprietà. Che cos'è l'amianto? L'amianto, noto anche come asbesto, è un minerale
appartenente a una famiglia di silicati fibrosi resistenti al calore, agli acidi, agli alcani. Venne usato per
realizzare coperture per tetti, tubazioni specie di acquedotti tutt'ora in uso, e fu impiegato per coibentare e per
molti altri usi industriali. Che cosa provocano le fibre di amianto? Se inalate, possono causare malattie molto
gravi, tra cui il mesotelioma pleurico caratterizzato da una latenza molto lunga, da 10 a 40 anni e anche più.
Che cos'è il mesotelioma pleurico? È un cancro maligno che, insieme ad altre patologie, anche tumorali, è
scientificamente riconducibile alla esposizione ad amianto. L'esposizione può essere di tipo professionale,
cioè di chi ha lavorato questo materiale (fino al 1992 quando una legge nazionale lo ha bandito) o ne viene a
contatto ancora oggi (negli interventi di smantellamento e di bonifica dei siti inquinati) e di tipo ambientale
(sono a rischio tutti i cittadini che respirano la fibra, pur senza avere a che mai avuto a che fare con gli
stabilimenti produttivi). Il pericolo di contrarre il mesotelioma è diffuso ovunque ci siano manufatti di amianto
(principalmente tetti) perché non c'è una soglia minima di fibre al di sotto della quale si è sicuri di non
ammalarsi. Come si cura? A oggi la diagnosi è infausta. La novità del Piano Nazionale amianto è
rappresentata dal modello della «rete» in cui sono stati inseriti dodici centri specializzati (Istituti di ricerca,
Centri universitari e ospedalieri) che condivideranno la migliore standardizzazione delle cure esistenti, ma
soprattutto testeranno sul numero più elevato di pazienti le terapie sperimentali provenienti da laboratori di
ricerca italiani e stranieri. Quali sono le prospettive di una cura risolutiva? Adesso come adesso è difficile fare
delle previsioni sui tempi, perché molto dipende dalla volontà di condividere i saperi e dal reperimento di
risorse finanziarie per sostenere la ricerca. Quante sono le vittime del mal d'amianto? In Italia è atteso il picco
di morti per mesotelioma nel 2025: da qui ad allora si stimano almeno altre 25 mila vittime. Attualmente le
vittime uccise da malattie asbesto-correlate sono più di 1600 all'anno. Anche la soglia di età si abbassa. Una
fascia particolarmente colpita, attualmente, è tra i 50 e i 60 anni, quelli che vengono considerati i «bambini di
ieri, cioè che hanno respirato la fibra quando erano ragazzini. L'altra sera a Casale è morta di mesotelioma
una giovane donna di 36 anni. Quali sono gli obbiettivi che ci si pone? Arrestare questo stillicidio e fare in
modo che il terribile picco ipotizzato resti soltanto una previsione teorica. Perché è stato necessario stilare un
Piano Nazionale Amianto di concerto tra i ministeri della Salute, dell'Ambiente e del Lavoro/Politiche Sociali?
Perché, come ha evidenziato il ministro Renato Balduzzi, la questione amianto, nel suo complesso, è una
emergenza nazionale, con ricadute sanitarie, economiche, sociali e psicologiche. La legge del 1992 ha
vietato l'uso dell'amianto. Ci sono ancora siti inquinati? La legge ha vietato la lavorazione e l'uso, ma non ha
obbligato allo smantellamento e alla bonifica. A Casale Monferrato tutti gli edifici pubblici sono stati bonificati,
ne restano ancora di privati, ma nel resto d'Italia si va molto più a rilento. Un censimento, non ancora
completato, ha conteggiato, fino a ora, 34 mila siti inquinati, di cui 308 gravemente compromessi (ma si stima
di superare, in questa fascia, i 500). Complessivamente migliaia di tonnellate sparse in tutta Italia, più quelle
non visibili. Qual è la situazione dell'Italia rispetto all'Europa e al mondo? In due terzi del pianeta, l'amianto è
ancora legale e ampiamente lavorato e utilizzato. Ora, il Piano Nazionale italiano è stato richiesto come
modello dall'Unione Europea e anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha manifestato interesse per le
sue linee guida.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
23
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TRA ALLARMI E PERICOLI Domande & Risposte
09/04/2013
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 15
(diffusione:105812, tiratura:151233)
La stima è contenuta nel documento presentato ieri dal ministro della Salute Balduzzi
CASALE MONFERRATO. «L'amianto è pericoloso, non ne esiste una buono e uno cattivo, basta con la
disinformazione». Lo ha sottolineato a Casale Monferrato il ministro della Salute, Renato Balduzzi,
presentando il piano nazionale per contrastare l'asbesto, che continua a uccidere, anche in Italia. Il picco di
casi di mesotelioma maligno pleurico, il principale tumore causato dall'esposizione alla fibra killer, è atteso
entro il 2020 o 2025, ha ricordato il ministro presentando il Piano nazionale nella città martire dell'Eternit. Si
parla di 8001.000 morti l'anno tra gli uomini (tra il 2010 e il 2020 o il 2012 e il 2025), mentre sono imprecise le
stime per le donne e per le altre malattie collegate all'amianto. Il piano elenca una serie di obiettivi e di azioni
che vanno dalla tutela della salute alla tutela dell'ambiente alla sicurezza del lavoro e alla previdenza, ma
ammette che i dati sulla diffusione dell'amianto nell'ambiente sono ancora lacunosi, così come la
prevenzione. Mentre i programmi di monitoraggio medico sono abbastanza circostanziati non è ancora
definito un vero programma della bonifica, attività per la quale non sono definite neppure le risorse (la
Regione Piemonte ha annunciato ieri uno stanziamento di 2,2 milioni). Per ora è stata garantita una prima
copertura finanziaria alle situazioni di inquinamento più pericolose, da Broni (caso Fibronit) nel Pavese a
Casale Monferrato (Eternit) in provincia di Alessandria. La legge che vieta l'uso di questa sostanza è in vigore
da oltre vent'anni «ma sul territorio nazionale sono ancora presenti complessivamente diversi milioni di
tonnellate di materiali e beni contenenti amianto» ammette il piano che chiede continuità nei finanziamenti ma
non individua precisamente il fabbisogno, confermando quanto sia ancora aperta la partita e lontana la
soluzione del problema. Per contro, Balduzzi ieri ha sottolineato che l'Italia «è diventata punto di riferimento e
ha avuto il mandato di organizzare la rete europea dei centri per la cura e la ricerca del mesotelioma
pleurico».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
24
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il piano amianto: più di mille morti l'anno
09/04/2013
Il Foglio
Pag. 2
(diffusione:25000)
Il mondo di Sofia
L'agonia di una bambina, una cura fuori protocollo e il bisogno di uno stato compassionevole
Luigi Manconi
La vicenda che la fatale pigrizia dei mass media definisce della "piccola Sofia" solleva dilemmi di grande
rilievo. Guai a sottovalutarli. La bambina di tre anni è affetta da leucodistrofia metacromatica, malattia
degenerativa che porta a progressiva paralisi e a cecità; e, allo stato, non sembrano esservi cure in grado di
bloccarne il corso. Il "metodo Stamina", introdotto in Italia da Davide Vannoni e Marino Andolina, sarebbe in
grado di ottenere risultati positivi e questo, evidentemente, alimenta le attese di famigliari che vivono la più
lancinante delle tragedie. Ma l'intera comunità scientifica respinge quel metodo in quanto può comportare
"condizioni di rischio reale"; e in quanto si sottrae a tutte le condizioni e i vincoli universalmente condivisi,
destinati a riconoscere validità scientifica a una metodica o a un farmaco. Di conseguenza nemmeno il
notevole progresso sul piano della sensibilità terapeutica e dell'intelligenza medica, introdotto - grazie
all'allora ministro della Salute Livia Turco - dalla norma sulle cure compassionevoli, può risolvere il problema.
Le cure compassionevoli, infatti, riguardano terapie e farmaci già oggetto di sperimentazioni cliniche e vanno
comunque sottoposti a vincoli e limiti nonché, in alcuni casi, a specifica autorizzazione. Il "metodo Stamina"
non rientra in tale quadro, pur se gli ideatori dicono di aver messo a disposizione delle autorità sanitarie le
cartelle cliniche dei pazienti; e pur se avrebbero dato, già nel 2011, la disponibilità a portare avanti una
sperimentazione sulla base dei criteri consolidati. E, tuttavia, la prevista commissione ministeriale che doveva
produrre il relativo protocollo mai sarebbe stata formata. Ma ciò, lungi dal semplificare la questione, la
ingarbuglia ancora di più. Il primo problema è rappresentato dal fatto che tribunali diversi hanno prodotto
ordinanze opposte, autorizzando in un caso e negando in un altro l'accesso al "metodo Stamina"; e, d'altra
parte, il decreto Balduzzi, consentendo la prosecuzione della terapia per tutti i trattamenti già avviati
(compresi quelli per i quali siano stati compiuti solo atti preparatori), introduce una condizione di disparità
rispetto ai possibili futuri pazienti. Sullo sfondo, poi, emerge una questione ancora più complessa. Siamo in
presenza, infatti, di una patologia per cui non si dispone attualmente di alcuna cura efficace (e ciò
corrisponde a quella "mancanza di valida alternativa terapeutica", prevista dalla norma); patologia che, nel
caso specifico, colpisce bambini talvolta nella primissima età. Ne consegue che il dibattito medico è destinato
a incrociare un grumo di dolore intollerabile. Questo è il punto. Nessuna controversia scientifica all'altezza del
nostro tempo può ignorare questo "fattore umano". Affidarsi alle evidenze scientifiche è, non solo facile, ma
perfino consolatorio; risolve i problemi a livello della nostra consapevolezza intellettuale, ma esige la nostra
estraneità totale all'esperienza concreta e vissuta del dolore. Qualora ne partecipassimo o anche solo ne
venissimo sfiorati, il nostro punto di vista cambierebbe. Certo, do per acquisito che compito prioritario di
un'istituzione statuale è quello di affermare il valore o il disvalore scientifico di una terapia o di un farmaco; e
che le cure compassionevoli debbano rispondere a precisi protocolli ed essere somministrate all'interno di
strutture pubbliche. E, tuttavia, questo non esaurisce il discorso: perché è altrettanto vero che la competenza
dello stato nel distinguere tra terapie validate scientificamente e trattamenti non validati scientificamente deve
evitare di arrogarsi una autorità morale che interdica le libere scelte degli individui. In altre parole, il principio
dell'autodeterminazione del paziente (e di chi esercita la potestà genitoriale) non può essere in alcun modo
limitato, né tantomeno interdetto, dal giudizio sulla validità scientifica del trattamento da lui scelto. Quel
principio, in condizioni estreme - e nulla è più "estremo" della lenta agonia di un bambino - deve conoscere
attenuazioni? In genere, questa è la risposta: bisogna evitare di creare false aspettative. Non sono d'accordo.
Penso che l'unico limite sia quello della possibile speculazione economica collegata alla commercializzazione
di una cura non validata scientificamente; o della manipolazione delle informazioni relative ai risultati del
trattamento. Per il resto, penso che ci si trovi di fronte a una classica "scelta tragica": ovvero al conflitto tra
due beni ugualmente meritevoli di tutela. Il diritto a una cura con ragionevoli possibilità di successo e quello
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
25
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
POLITICAMENTE CORRETTISSIMO
09/04/2013
Il Foglio
Pag. 2
(diffusione:25000)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
26
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
che Stig Dagerman chiama "il nostro bisogno di consolazione". Certo, non è un diritto positivamente sancito,
ma è un'esigenza irriducibile. E' spes contra spem. E si ritrova in quella dimensione profonda e intimissima,
dove un genitore deve compiere, appunto, la sua scelta tragica. Affidarsi ai protocolli scientifici oppure a un
dio o a una illusione o a Davide Vannoni. Si dirà: ma perché tutto questo dovrebbe avvenire all'interno del
Sistema sanitario pubblico? Abbastanza giusto, ma siamo certi che le cure compassionevoli non debbano
spingere i confini della "compassione" oltre il perimetro - così erratico e mutevole - della scienza?
09/04/2013
ItaliaOggi
Pag. 2
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Maroni decide, mentre Zingaretti concerta e il governo perde tempo
Lo stallo della politica a livello nazionale spinge ad analizzare le strategie di governo degli altri attori
istituzionali. L'esecutivo, infatti, difficilmente nascerà prima di due altre settimane di passione «consultativa»,
così l'Italia deve affrontare i marosi della globalizzazione e le spinte dell'eurozona senza alcun capitano al
timone della nave. Lo scorso febbraio il voto ha interessato anche le due più importanti regioni in termini di pil
annuo. Lombardia e Lazio, insieme, rappresentano circa il 32% della ricchezza italiana ed esprimono la quota
più importante dell'Irap. A differenza del governo nazionale, le giunte si sono già insediate e sono entrambe
operative. Il loro agire interessa anche mercati ed investitori che possono, analizzandolo, trarre informazioni
utili per interpretare il valore del rischio effettivo della crisi italiana.I primi passi dei due governatori appaiono
abbastanza diversi. Se il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, non ha perso tempo e ha già varato
un pacchetto di interventi per le imprese lombarde per complessivi 1,1 miliardi di euro per sbloccare i
pagamenti arretrati e favorire gli investimenti in ricerca e in innovazione, la giunta del Lazio è ancora ai
prolegomeni della concretezza gestionale. Quella governata da Nicola Zingaretti è la regione emblema della
cattiva programmazione finanziaria con 12 miliardi di euro di debito accumulato soltanto nella sanità. Dei 90
miliardi di debiti che la p.a. italiana deve ai suoi fornitori un buon 15% è imputabile esclusivamente alla
regione Lazio. Una vergogna nazionale, se si pensa che il Lazio è la regione della capitale di un paese
ancora membro a pieno titolo del G7.Maroni è stato un buon ministro e ha fatto una battaglia aperta e
rischiando in prima persona per la segreteria della Lega. Eletto governatore si comporta secondo i dettami
della contemporaneità politica: dà impulso in prima persona alla politica di governo e decide senza perder
tempo in novecentesche concertazioni. Zingaretti, invece, nasce come funzionario del Pci. Pur avendo tutte i
numeri per agire da moderno governante, appare ancora condizionato dalla tradizione dell'ascoltare tutti
prima di decidere. La Cgil, le coop, le espressioni più o meno importanti della storia della sinistra rientrano a
pieno titolo nella metodologia culturale dell'azione di governo zingarettiano. Concertazioni che allungano i
tempi delle decisioni e depotenziano l'impatto delle possibili riforme. L'opposto di quello che serve al Lazio sul
ciglio del default.L'Italia in stallo politico ha bisogno di governatori decisionisti, pronti a mettere la faccia su
sfidanti risultati da conseguire. L'epoca dei tavoli, grandi a piacere, con ogni tipo di sigla seduta intorno è già
parte della storia.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
27
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il punto
09/04/2013
La Gazzetta Del Mezzogiorno - Ed. nazionale
Pag. 19
(diffusione:48275, tiratura:63756)
n Dopo Doctor's Life - la prima Tv dedicata all'informazione e alla formazione di medici e farmacisti, visibile
sul canale 440 della piattaforma Sky - il Gruppo Adnkronos, in occasione del 50° anniversario dalla sua
fondazione che ricorre quest'an no, lancerà un nuovo portale, ancora piu' interattivo, multimediale e di facile
consultazione all'interno del quale un'in tera sezione sarà dedicata alle tematiche della salute, del benessere
e degli stili di vita. A guidare l'Adnkronos Salute in questo percorso di rinnovamento sarà il Cavaliere del
Lavoro Giuseppe Marra, presidente del Gruppo Gmc-Adnkron o s.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
28
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Ecco il nuovo portale «Adnkronos Salute»
09/04/2013
MF - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Maroni decide, Zingaretti quasi nulla. Sinora
Edoardo Narduzzi
Lo stallo della politica a livello nazionale spinge ad analizzare le strategie di governo degli altri attori
istituzionali. L'esecutivo, infatti, difficilmente nascerà prima che passino altre due settimane di passione. Così
l'Italia deve affrontare i marosi della globalizzazione e le spinte dell'Eurozona senza alcun capitano al timone
della nave. Lo scorso febbraio il voto ha interessato anche le due più importanti regioni in termini di pil annuo.
Lombardia e Lazio, insieme, rappresentano circa il 32% della ricchezza italiana ed esprimono la quota più
importante dell'Irap. A differenza del governo nazionale, le giunte si sono già insediate e sono entrambe
operative. Il loro agire interessa anche mercati e investitori che possono, analizzandolo, trarre informazioni
utili a interpretare il valore del rischio effettivo della crisi italiana. I primi passi dei due governatori appaiono
abbastanza diversi. Se il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, non ha perso tempo e ha già varato
un pacchetto di interventi per le imprese lombarde da complessivi 1,1 miliardi di euro al fine di sbloccare i
pagamenti arretrati e favorire gli investimenti in ricerca e innovazione, la giunta del Lazio è ancora ai
prolegomeni della concretezza gestionale. Quella governata da Nicola Zingaretti è la regione emblema della
cattiva programmazione finanziaria, con 12 miliardi di euro di debiti accumulati solo nella sanità. Dei 90
miliardi di debiti che la Pa italiana deve ai suoi fornitori, un buon 15% è imputabile alla sola Regione Lazio.
Una vergogna nazionale, se si pensa che il Lazio ospita la capitale di un Paese ancora membro a pieno titolo
del G7. Maroni è stato un buon ministro e ha combattuto una battaglia aperta, rischiando in prima persona
per la segreteria della Lega. Eletto governatore, si comporta secondo i dettami della contemporaneità politica:
dà impulso in prima persona alla politica di governo e decide senza perder tempo in novecentesche
concertazioni. Zingaretti, invece, nasce come funzionario del Pci. Pur avendo tutti i numeri per agire da
moderno governante, appare ancora condizionato dalla tradizione dell'ascoltare tutti prima di decidere. La
Cgil, le coop, le espressioni più o meno importanti della storia della sinistra rientrano a pieno titolo nella
metodologia culturale dell'azione di governo zingarettiana. Concertazioni che allungano i tempi delle decisioni
e attutiscono l'impatto delle possibili riforme. L'opposto di quello che serve al Lazio sull'orlo del default. L'Italia
in stallo politico ha bisogno di governatori decisionisti, pronti a mettere la faccia su sfidanti risultati da
conseguire. L'epoca dei tavoli, grandi a piacere, con ogni tipo di sigla seduta intorno fa già parte della storia.
(riproduzione riservata)
Foto: Nicola Zingaretti
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
29
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
COMMENTI & ANALISI
09/04/2013
Gazzetta del Sud - Ed. nazionale
Pag. 23
(diffusione:49872, tiratura:67738)
"Tagli" pericolosi, non solo dolorosi
Ieri assemblea di medici e infermieri. Il primario Molica: il rettore dell ' Università ha riconosciuto i nostri meriti
Andrea Celia Magno Con 5.044 pazienti curati, 22 mila accessi in day hospital, 1650 ricoveri ordinari e 3556
in regime di day hospital nel 2012, il dipartimento Onco-ematologico dell ' azienda ospedaliera PuglieseCiaccio ha ottenuto una serie di «risultati stratosferici», che potrebbero diventare a rischio con la riduzione da
87 a 60 posti letto prevista dal decreto commissariale 136. Più che un grido d ' allarme - o una risposta alla
trasmissione Rai " Presa diretta " - è una richiesta alla politica regionale «spesso disattenta», quella fatta dal
direttore del dipartimento, Stefano Molica, nel corso dell ' assemblea tenutasi ieri mattina nei locali del reparto
di Radioterapia del presidio Ciaccio-De Lellis. Numeri ottenuti «da un gruppo di professionisti che ha saputo
far fronte al sottodimensionamento del personale - ha sottolineato Molica - e ha saputo venire incontro alle
esigenze imposte dal Piano di rientro riuscendo a centrare l ' obiettivo di riduzione del 3% della spesa
farmaceutica. Sfido qualsiasi struttura calabrese, uguale per dimensioni e utenza, ad ottenere risultati del
genere, con un incremento medio di pazienti curati pari al 15%. Per questo chiediamo a chi deve prendere le
decisioni nel comparto sanitario come potremmo mantenere invariati questi dati una volta subito il taglio dei
posti letto». «I problemi sanitari di Catanzaro e provincia - ha proseguito - non possono essere risolti da
poche persone nel chiuso di una stanza, ma devono coinvolgere i pazienti e gli operatori di una branca
riconosciuta anche a livello universitario, come ha più volte rimarcato il rettore Aldo Quattrone. Pur
rispettando il lavoro del governatore Scopelliti in qualità di commissario per l ' attuazione del Piano di rientro,
non vorrei che questo dipartimento finisse in un tritacarne». Affiancando Molica, durante l ' assemblea hanno
preso la parola i responsabili e i direttori delle strutture e delle Unità operativa che compongono il
dipartimento: Domenico Pingitore (Radioterapia), Caterina Consarino (Ematologia pediatrica), Adalgisa
Brescia (Centro trasfusionale), Rosario Russo (Terapia del dolore), Bonaventura Lazzaro (Cure palliative),
Rita Santoro (Emofilia), Giuseppe Scalzo (Fisica medica), il responsabile facente funzioni dell '
organizzazione infermieristica, Pietro Comi, e il segretario regionale del Sindacato medici italiani (Smi), Lino
Puzzonia. Nello specifico delle singole strutture, l ' aumento rispetto al 2011 dei ricoveri ordinari ha toccato un
significativo 44% nel reparto di Ematologia, il 31% in Ematologia pediatrica, il 10% in Oncologia, il 20% in
Terapia del dolore, il 17% in Cure palliative. Sono state 43 mila le prestazioni radioterapiche erogate nel
2012: una piccola flessione rispetto all ' anno precedente «dovuta - ha affermato Pingitore all ' obsolescenza
di uno dei due acceleratori presenti. Nei prossimi giorni partiranno i lavori di rinnovamento tecnologico che ci
permetteranno di migliorare i nostri trattamenti grazie ad apparecchiature più evolute». Il Centro trasfusionale
«è uno dei più importanti del Meridione - ha aggiunto Adalgisa Brescia - ed è un punto di riferimento per l '
emaferesi per alcuni ospedali del nord, quelli di SoIn alto: Domenico Pingitore, Adalgisa Brescia, Rita
Santoro, Caterina Consarino, Stefano Molica, Giuseppe Scalzo. Sotto: medici e infermieri durante
l'assemblea
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
30
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
a riduzione dei posti-letto nel dipartimento di Onco-ematologia dell'Azienda Pugliese-Ciaccio contrasta con le
potenzialità della struttura. «Politica disattenta»
09/04/2013
Gazzetta del Sud - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:49872, tiratura:67738)
Con la cerimonia del giuramento festeggiati dieci nuovi farmacisti
Il presidente dell ' Ordine dei farmacisti della provincia di Crotone Antonio Megna ha reso noto che presso la
sede dello stesso Ordine si è svolta una cerimonia nel corso della quale, come è ormai consuetudine
annuale, hanno prestato giuramento i nuovi colleghi iscritti all ' albo dei dottori farmacisti. Hanno giurato i
nuovi farmacisti Maria Grazia Lucente, Antonia Marasco, Valentina Lerose, Vittoria Panza, Antonio Piccolo,
Valeria Pinacchio, Giuseppe Conforti, Elisabetta Martino, Maria Vittoria Martino Maria e Vincenzo Fabio
Donato. Espletata la cerimonia nel corso dei quali i neofarmacisti hanno prestato giuramento, si è rivolto con
un insirizzo di saluto ai giovani colleghi il dott. Antonio Megna presidente dell ' Ordine dei farmacistid ella
provincia di Crotone. Il presidente dei farmacisti crotonesi ha poi consegnato ai farmacisti appena iscritti all '
ordine professionale un attestato di benvenuto. Antonio Megna ha formulato «gli auguri più fervidi per una
lunga e proficua vita professionale». «Senza dimenticare che - ha aggiunto il presidente Megna - il nuovo
scenario che oggi si va profilando, impone alla figura del farmacista di evolversi coerentemente con le
dinamiche dell ' a mbiente istituzionale e competitivo». Antonio Megna ha ricordato che il farmacista è il
professionista sanitario che insieme ad altri deve tutelare la salute della collettività facendo riferimento ai
principi fondamentali espressamente descritti nel " Giuramento del Farmacista " «. Il farmacista - ha spiegato
il presidente dell ' ordine professionale - a garanzia del cittadino e a tutela della dignità e del decoro della
professione sanitaria farmaceutica, deve svolgere la propria attività ispirata ai principi della correttezza e del
decoro professionale, nella massima riservatezza, in piena autonomia e coscienza professionale, avendo
riguardo dei diritti del malato e del rispetto della legge. Lo studio, l ' aggiornamento e la serietà professionale
dovranno contraddistinguere la vita professionale dei giovani Colleghi». La cerimonia del giuramento si è
conclusa con una festa a cui hanno preso parte parenti ed amici dei nuovi iscritti all ' Albo.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
31
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Nella sede dell'Ordine intervenuto il presidente Antonio Megna
09/04/2013
Il Denaro
Pag. 17
(diffusione:20000)
Far rinascere Città della Scienza Gruppo Capri sponsor di Incendium
La multinazionale titolare dei marchi Alcott, Gutteridge e Alcott Los Angeles intende riconfermare le sue radici
partenopee e sostiene il progetto che vede gli artisti impegnati a donare loro opere per un'asta di beneficenza
Il mondo della moda per la rinascita di Città della Scienza. Il Gruppo Capri annuncia infatti la propria
partnership con l'Associazione Culturale TempoLibero, guidata da Clorinda Irace, per il progetto Incendium a
sostegno della ricostruzione dello science center di Coroglio, andato distrutto da un rogo doloso poco più di
un mese fa, nella notte del 4 marzo. Con i marchi Alcott, Alcott Los Angeles e Gutteridge, il Gruppo Capri
(realtà fondata nel 1988 dall'imprenditore Nunzio Colella) si posiziona tra le aziende campane leader nel
settore dell'abbigliamento e, nonostante una rapida espansione mondiale che lo vede oggi presente in nove
paesi con più di 180 punti vendita e 700 dipendenti, mantiene un'identità fortemente napoletana. Una scelta
di amore "Ed è proprio l'amore nei confronti della propria città d'origine e la vicinanza al mondo giovanile - si
legge in una nota - che ha spinto il Gruppo a ricoprire il ruolo di sponsor Ufficiale del progetto Incendium che
mira, attraverso l'arte e la cultura, a costruire un fondo, interamente destinato alla ricostruzione di Città della
Scienza, importantissimo patrimonio napoletano". L'iniziativa, patrocinata dall'Unione Industriali, il Comune di
Napoli e il Palazzo delle Arti di Napoli (in sigla Pan), chiama a raccolta gli artisti contemporanei, napoletani e
non, che doneranno un'opera per la grande asta di beneficenza, i cui proventi saranno devoluti interamente
allo scopo di ripristinare una struttura che tanti cittadini hanno a cuore e che rappresenta uno dei principali
poli scientifici europei. Le opere d'arte offerte dai creativi che aderiscono all'inisiativa, saranno esposte inoltre
al Pan, il museo di arte contemporanea, sito nel cuore di Napoli, in via Vittoria Colonna, nel complesso di
Palazzo Caravita di Roccella. I partner Affiancano l'associazione TempoLibero nella diffusione e nella
pubblicizzazione dell'iniziativa pro-Città della Scienza: Action aid, Accademia musicale Giuseppe Verdi,
Commissione Cultura del Comune di Napoli, Associazione Ma, Caiv Danza, Museo Cam di arte
contemporanea, Clinica Mediterranea, Associazione Farmaciste insieme, Fondazione CannavaroFerrara,
Fondazione Santobono-Pausillipon, Il mondo di Suk Network, Ordine dei Farmacisti di Napoli, Paparo editore,
Associazione Pepul, Reteuropa - rete d'imprese, Associazione Terra Libera, Associazione Vola Alto. Le opere
offerte verranno esposte al Pan a partire dal 18 giugno, resteranno in mostra per una settimana, nel corso
della quale si organizzerà l'asta di beneficenza. • • •
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
32
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SMACK NEWS
09/04/2013
Il Tirreno - Ed. nazionale
Pag. 1
(diffusione:80832, tiratura:102004)
In farmacia psicologi per madri
Al via l'esperimento: prenotazione della visita gratuita
Ludovica Monarca
Da oggi tutte le madri o aspiranti tali potranno prenotare gratuitamente un consulto con una psicologa.
Basterà rivolgersi a una delle farmacie comunali. Le visite si svolgeranno negli ambulatori adiacenti alla
farmacia comunale n.8 in piazza Grande. L'esperimento nasce per volontà della Farm-Li. IN LIVORNO IV
LIVORNO Diventare mamma. Di certo una delle più grandi emozioni della vita. Un momento unico che
comporta molti cambiamenti, gioie, sorrisi, ma anche tanti dubbi, paure, curiosità. Per questo da oggi nasce
un servizio interamente dedicato a chi si trova ad affrontare una gravidanza, un punto di riferimento a cui
rivolgersi per un consulto in caso di ogni perplessità, domande, difficoltà. L'iniziativa si chiama "Farmacia
amica delle mamme", uno sportello di consulenza gratuita con psicologi perinatali presso la Farmacia
Comunale n. 8 di piazza Grande.Il servizio, al momento in fase sperimentale, è attivo già da ora: basta
prenotare il colloquio con la psicologa Annalisa Bertoli, recandosi o telefonando, presso qualsiasi farmacia
comunale del territorio da lunedì a sabato. La psicologa perinatale riceverà negli ambulatori adiacenti alla
Farmacia Comunale n.8 due giorni alla settimana: il mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 19 e il venerdì mattina
dalle 9 alle 13. Ma nel caso in cui l'iniziativa riscuotesse il successo sperato i giorni dedicati agli appuntamenti
con gli psicologi potrebbero aumentare. Il progetto, promosso da FarmaLi-Farmacie comunali di Livorno in
collaborazione con psicologi con formazione specifica, si prefigge di dare alle donne ( aspiranti madri,
gestanti o neomadri) un primo supporto "qualificato" e, nel caso, orientare la donna verso la risposta più
efficace alla situazione. Il primo colloquio di 50 minuti è totalmente gratuito. «In un momento come questo di
particolare difficoltà economica per le persone e le famiglie - spiega Gino Scali direttore di FarmaLi intendiamo offrire questo servizio gratuito per la promozione della cultura delle salute e del benessere
psicologico dei nostri cittadini». Il servizio infatti cerca di dare risposte a chi vive una situazione di difficoltà o
di indecisione nel delicato percorso di madre o di "divenire genitori" a partire dal concepimento per arrivare ai
primi mesi di vita del neonato, comprendendo così la gravidanza, il parto e la puericultura. La "Farmacia
amica delle mamme", già sperimentato in altre farmacie toscane, interpreta il ruolo moderno che le farmacie
pubbliche hanno oggi: non solo punti vendita di farmaci ma centri di servizi per il cittadino. «Quando siamo
venuti a conoscenza di questo progetto sviluppato per la prima volta a Pistoia nel 2010 - racconta Scali abbiamo subito pensato di portarlo a Livorno. Non vogliamo sostituirci a nessuno, ma semplicemente fornire
un servizio in più ai cittadini che stanno attraversando un momento cruciale e bellissimo come è il percorso di
diventare genitori. Del resto molte persone vedono nella farmacia un luogo in cui recarsi anche per chiedere
un consiglio, ora avranno la possibilità di trovare un aiuto in più, gratuitamente, in cui esprimere dubbi e
bisogni che a volte rimangono nascosti». Un' esperienza innovativa nel panorama italiano che mira a
interpretare le esigenze di tante madri, dando risposta al loro bisogno di dialogare con una psicologa sulle
difficoltà legate al ruolo di madri.
Ecco tutti i numeri e gli indirizzi a cui rivolgersi
Ecco tutti gli indirizzi e i numeri di telefono dele Farmacie Comunali : - Farmacia Comunale n.1 Salviano, Via
Haipong, 35 0586 852533 - Farmacia Comunale n.2 La Rosa, Via Bykonaki, 7 0586 502482 - Farmacia
Comunale n.3 Bastia, Via Garibaldi, 308 0586 409924 - Farmacia Comunale n.4 Marradi, Via Marradi, 181
0586 802343 - Farmacia Comunale n.5 Montebello Via Montebello, 27 0586 804158 - Farmacia Comunale
n.6 Corea, Piazza Saragat, 8 0586 402131 - Farmacia Comunale n.7 Lorenzini Via Montanari, 12 0586
858154 Farmacia Comunale n.8 Grande , Piazza Grande, 39 0586 894490 Farmacia Comunale n.9 Alfieri,
Via Alfieri, 33/35 0586 403107
Foto: Una mamma con in braccio il suo bambino
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
33
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
LIVORNO
09/04/2013
La Prealpina - Ed. nazionale
Pag. 16
(diffusione:38000)
(e.p.) - Il campanello d'allarme suona spesso a scuola, quando gli insegnanti notano un bambino inquieto,
impulsivo, iperattivo a livello motorio ma incapace di mantenere la concentrazione a lungo.
Ne soffrirebbe l'1-2 per cento della popolazione infantile italiana, con conseguenze anche gravi dal punto di
vista dell'apprendimento e delle relazioni personali: al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (noto
come Adhd, Attention deficit and hyperactivity disorder) sarà dedicato un seminario informativo sulle
problematiche comportamentali e cognitive che inizierà domani nella sede dell'Università dell'Insubria in via
Ravasi. Si proseguirà poi fino a metà aprile mentre il secondo ciclo è previsto in autunno. L'iniziativa si deve
all'associazione Aifa onlus Lombardia e al Kiwanis club, in collaborazione con l'Ufficio scolastico territoriale,
l'assessorato alla Famiglia, l'unità operativa di Neuropsichiatria infantile e l'Università dell'Insubria.
L'approfondimento è rivolto ai docenti delle scuole e agli educatori del territorio, con l'obiettivo di approfondire
il tema. L'Organizzazione mondiale della salute stima che il disturbo interessi circa il 4 per cento della
popolazione. I sintomi si esprimono in tutti i contesti della vita del bambino, dell'adolescente, ma anche
dell'adulto. Soprattutto nell'ambito scolastico ci possono essere ripercussioni negative sulla formazione di un
normale sviluppo cognitivo e di un'integrazione sociale.
È quindi fondamentale un precoce riconoscimento del disturbo da parte degli insegnanti e degli educatori per
realizzare un intervento mirato coordinato tra neuropsichiatria, scuola e famiglia. Verranno illustrati i sintomi
caratteristici dell'Adhd, l'importanza della diagnosi eseguita da parte di esperti, le difficoltà più frequenti, le
strategie da applicare in classe.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
34
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Incapaci di stare fermi. Quando la vivacità è una malattia
09/04/2013
Il Fatto Quotidiano - Ed. nazionale
Pag. 10
(tiratura:100000)
I bimbi di Statte hanno il sangue sporco di piombo
LO RIVELA UN'INDAGINE FATTA NEL PAESE CHE CONFINA CON LA ZONA INDUSTRIALE
Francesco Casula
Piombo nel sangue dei bambini di Statte, piccolo comune vicino alla zona industriale di Taranto? Sì secondo i
dati raccolti dalle associazioni ambientaliste Paecelink e Fondo antidiossina onlus che hanno prelevato
campioni di sangue da 9 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni e residenti nel comune della provincia
ionica. I risultati hanno accertato la presenza di piombo in tutti i campioni in misura variabile tra i 22 e i 36
microgrammi. Numeri che destano preoccupazione. "Pur trattandosi di un campione non significativo della
popolazione generale e di numerosità ridotta" dicono i medici Annamaria Moschetti, responsabile di Ambiente
e Salute Infantile, e Piero Minardi, pediatra di Statte, "questi risultati non possono che destare
preoccupazione per la possibile esposizione a fonti di piombo presenti in ambiente che necessitano con la
massima premura di essere individuate ed eliminate". NON SOLO. I prelievi effettuati il 29 marzo, e il risultato
delle analisi, sarebbero la testimonianza di "una esposizione recente" a sorgenti inquinanti che operano nel
territorio. Inoltre, dato che per i bambini non esistono valori sicuri di riferimento poiché nel loro sangue non
dovrebbe esservi alcuna presenza di piombo, "qualunque livello è associato a possibili esiti neuropsichici" e
"non si può non osservare come tali valori siano di livello tale da destare preoccupazione ed a richiedere
interventi urgenti a tutela della salute infantile ed uno screening sulla popolazione generale infantile". Sulla
sorgente i medici non si sbilanciano, ma nel mirino è finita ovviamente la grande industria a pochi chilometri
da Statte. Una nuova tegola sanitaria per un territorio già martoriato, che domenica è sceso in piazza per
chiedere ancora una volta la liberazione dall'inquinamento e la cancellazione della legge "salva Ilva" che
consente all'acciaieria di produrre nonostante il sequestro preventivo disposto dalla magistratura sulla quale
proprio oggi dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
35
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TARANTO
09/04/2013
La Notizia Giornale
Pag. 1
RELIGIOSI PAGATI COME MEDICI
ASTRID Nausicaa Maragò
La Sanità è in crisi profonda, ma nonostante i tagli imposti dalla spending review permangono a carico del
Servizio Sanitario Nazionale spese superue derivanti da normative ormai inattuali. In base alle convenzioni
con le Conferenze episcopali locali le aziende ospedaliere arrivano a spendere anche 25mila euro all'anno
per un "assistente religioso". Senza contare i costi del mantenimento dei servizi connessi. A PAGINA 11
Assunzioni a tempo indeterminato all'interno delle aziende ospedaliere, contratti part time, consulenze
esterne e poi ancora convenzioni con le diocesi: la presenza degli "assistenti religiosi" nelle corsie degli
ospedali assume diverse forme, ma sui costi di questo servizio, che va a incidere di fatto sulle tasche dei
contribuenti non c'è abbastanza chiarezza e trasparenza. Accanto ai servizi prestati da molte associazioni a
titolo gratuito, si trovano infatti situazioni di assistenza di questo tipo pagate a caro prezzo dalle aziende
ospedaliere. il servizio offerto Gli assistenti religiosi svolgono diverse mansioni nelle corsie degli ospedali,
compiti dei quali non si contesta la necessità e l'importanza ricoperta, e che vanno dal supporto spirituale per
i degenti, allo svolgimento di funzioni religiose nelle cappelle. La materia è regolata dalla legge 833/78 che
disciplina il Servizio Sanitario Nazionale, e che all'articolo 38 prevede in particolare che presso le strutture di
ricovero l'assistenza religiosa deve essere assicurata nel rispetto della volontà e della libertà di coscienza dei
pazienti. La norma in questione stabilisce inoltre che tale servizio deve essere regolato da specifiche intese
stipulate tra gli enti locali, le aziende sanitarie e le Conferenze episcopali (o corrispondenti autorità per i culti
diversi dal cattolico) competenti per territorio. Ma nulla di preciso dice, la legge, sui compensi corrisposti dal
Servizio Sanitario Nazionale a queste figure. i costi sproporzionati Tredici Regioni hanno stipulato al
momento delle intese con i vescovi locali, ma sugli oneri regna ancora frammentarietà e incertezza. Ci si può
fare un'idea consultando i dati contenuti nell'Anagrafe delle Prestazioni del Ministero della Funzione Pubblica.
All'azienda Ospedaliera G.Salvini di Garbagnate (MI), ad esempio, sono stati spesi 11.129,76 euro per
prestazioni di "assistenza sociale religiosa" nel solo semestre gennaio-giugno 2011. All'Azienda Sanitaria
"Ospedali Riuniti di Bergamo", è stata prevista una spesa per un contratto di co.co.co. dell'importo di 27.500
euro (decorrente dal 30/12/2010 al 31/08/2011) per un assistente religioso. E un altro ancora, sempre per lo
stesso periodo di tempo, sotto la voce "prestazioni di assistenza sociale" da ben 21.500 euro. E altri 25.000
euro sono stati previsti dall'Azienda Ospedaliera G.Pini di Milano al 01/07/2010, mentre all'Ospedale "di
Circolo" di Melegnano sono diverse le prestazioni retribuite, tra i 5000 e gli 8000 euro circa, solo nel primo
semestre 2011. il paradosso In altre strutture le spese sono più contenute, ma comunque sostanziose: in
particolare non si comprende il motivo per il quale un sacerdote finisca per essere remunerato più di uno
psicologo, o di un giovane medico. Alle spese per il personale religioso vanno poi sommati i costi del
mantenimento dei locali adibiti alle funzioni, e gli alloggi all'interno delle strutture. I bilanci delle aziende
ospedaliere sono in rosso, ma si continua a spendere per ministri e luoghi di culto piuttosto che per
attrezzature, personale infermieristico e medici, che sono costretti a fare i conti con la spendig review. Il
sistema funzionerebbe in modo più virtuoso se gli assistenti religiosi prestassero il loro supporto a titolo di
volontariato, come accade per molte altre organizzazioni caritatevoli, piuttosto che percepire uno stipendio
pagato con i soldi dei contribuenti. @astridnausicaa
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
36
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Negli ospedali
09/04/2013
La Notizia Giornale
Pag. 1
PILLOLE AMARE FARMACIE BEFFATE
GINEVRA DE CARLI
Le liberalizzazioni come rimedio alla crisi economica, sulla spesa farmaceutica, hanno fallito
clamorosamente. Per far risparmiare i cittadini il governo ha aumentato i farmaci senza ricetta. Un regalo per
le parafarmacie che ha tagliato però solo un servizio essenziale. A PAGINA 10 Le liberalizzazioni non
possono essere la panacea di tutti i mali. Ormai vengono viste come la ricetta più adatta per sconfiggere la
crisi economica nel nostro Paese. In realtà stanno creando una zona franca dove le regole non sono uguali
per tutti. E' quello che sta succedendo in ambito sanitario. L'obiettivo dei provvedimenti adottati negli ultimi
due anni è stato quello di abbattere la spesa farmaceutica. Il risultato, invece, è stato la creazione di una
concorrenza sleale tra farmacie e parafarmacie. I provvedimenti del Governo Con il decreto Salva Italia,
approvato nel dicembre 2011, si è voluto deregolamentare il controllo su alcuni medicinali. All'Aifa (Agenzia
italiana del farmaco) è stato dato il compito di stilare una lista di circa 230 farmaci per i quali non è più
necessaria la prescrizione medica e che quindi possono essere venduti anche al di fuori del canale
tradizionale della farmacia. Tutto questo si è tradotto in vittoria per le parafarmacie che, non paghe, ora
mirano alla totale liberalizzazione della fascia C. "Ma se si andasse in questa direzione l'Italia sarebbe
un'eccezione rispetto al resto d'Europa dove questi farmaci continuano ad essere venduti esclusivamente nel
circuito farmaceutico", spiega Franco Caprino, presidente di Federfarma Roma e Lazio. Senza contare poi
che i cosiddetti "negozi di vicinato" pretendono di essere equiparati alle farmacie senza però sottoporsi alle
stesse regole: (distanza minima da un esercizio all'altro, obbligo di concorso per i titolari e convenzione con il
Sistema Sanitario Nazionale). Ulteriori limitazioni per i farmacisti sono state inserite, poi, con il decreto Cresci
Italia del marzo 2012, che ha introdotto il limite di età (65 anni) per i titolari, ha rivoluzionato il concetto di
pianta organica (la mappa delle farmacie sul territorio) e ha imposto l'apertura di 5 mila nuovi esercizi. Tutto
questo però, al contrario di quello che si può immaginare, non ha avuto ricadute positive sull'occupazione.
Anzi, il settore delle farmacie, ha accusato un colpo pesantissimo con un calo del lavoro che ha travolto tutta
la filiera, dai trasportatori ai fornitori, generando numeri impressionanti di disoccupazione. Ma non basta. La
mannaia finale è arrivata con la Spending Review approvata a luglio 2012 che ha determinato un ulteriore
contingentamento della spesa farmaceutica convenzionata dimenticandosi invece di controllare quella
ospedaliera i cui costi lievitano ogni anno in maniera esponenziale. La ricerca Come ha dimostrato uno studio
del prof. Federico Spandonaro, economista dell'Università di Tor Vergata, che ha evidenziato come queste
misure hanno portato ad una estrema sofferenza di tutto il sistema che non riesce più a sostenersi con i soli
farmaci di Fascia A, ancora distribuiti da Ospedali ed ASL, con una inevitabile ricaduta sulla qualità dei servizi
e sui costi. Tanto che sempre più esercizi sono costretti ad abbassare la saracinesca perché non riescono a
far fronte alle spese. I provvedimenti emanati dal governo incidono solamente sugli sconti che vengono
richiesti alle farmacie e non sul costo del farmaco alla produzione. Solo questo intervento, infatti,
determinerebbe un risparmio vero per il cittadino. La salute non può e non deve essere equiparata a un
business qualsiasi in cui la logica del profitto prevale sull'interesse generale e i farmaci vengono trattati con il
sistema del paghi due prendi tre. La stessa logica che anima la grande distribuzione che con l'apertura di
corner nei supermercati e negli ipermercati si è messa in concorrenza con le farmacie. Il luogo comune è che
la sanità rappresenti un costo troppo alto per lo Stato. In realtà l'Italia spende in media il 35% in meno rispetto
al resto d'Europa. E visto che il trend mondiale è la protezione del Sistema sanitario nazionale, per chi lo ha
(Regno Unito) e la costruzione di uno Stato Sociale per chi non lo ha mai sperimentato (Stati Uniti), l'obiettivo
dovrebbe essere quello di proteggerlo anche e soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. "Ma
per far questo bisogna ripartire proprio dai nostri quartieri, dove la farmacie rappresentano un servizio
essenziale e un riferimento reale per il cittadino", spiega Angelo Izzo, consigliere Federfarma Roma. La
proposta di Federfarma Su questo principio, nella Capitale è stata creata la Cooperativa Sociale "Salute e
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
37
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Liberalizzazioni
09/04/2013
La Notizia Giornale
Pag. 1
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
38
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Cura" che nasce da Federfarma Lazio con l'intento di realizzare percorsi socio-sanitari a vantaggio di tutti i
cittadini e condivisibili da tutte le farmacie. Ormai non è più tempo di tagliare ad occhi chiusi. È tempo di
proporre soluzioni a vantaggio di tutti i cittadini, tutelando la professionalità di imprese e maestranze. Le
farmacie sono da sempre entità credibili e affidabili per il cittadino che oggi possono creare una salute
credibile e affidabile.
Legge sbagliata Gli effetti concreti del decreto Salva Italia: centinaia le aziende costrette a chiudere
L'iniziativa Nasce a Roma la Cooperativa "Salute e Cura" per creare presidi sanitari nei quartieri
08/04/2013
11:26
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
Sul sito web dell'Agenzia del farmaco sono state pubblicate le modalità di consultazione dei nuovi algoritmi di
valutazione dell'innovatività terapeutica dei medicinali. L'accesso è riservato ad utenti selezionati che
chiederanno di partecipare ed avverrà tramite User ID e Password personale.
08 APR - La valutazione dell'innovatività è un processo decisionale complesso e articolato in qualsiasi campo
questo venga applicato. Nel caso dei farmaci e del ruolo di una Agenzia Regolatoria, tale complessità è
particolarmente evidente e rilevante, in quanto il rapporto rischio/beneficio di un medicinale deve coniugarsi
con la corretta valorizzazione del beneficio/prezzo, ovvero, tradursi in un vantaggio misurabile per i pazienti,
per le loro famiglie e per il Sistema Sanitario Nazionale in genere. Nel fare questo, l'Agenzia deve rendere
conto dei principi che la ispirano nella valutazione dei dossier relativi alla definizione della rimborsabilità e del
prezzo dei farmaci, rendendoli trasparenti e condividendoli con tutti i diversi interlocutori. L'AIFA, alla fine di
un significativo percorso di elaborazione di una nuova struttura di valutazione dell'innovatività terapeutica dei
medicinali, apre ad una consultazione pubblica riservata agli esperti del settore, gli elementi che costituiscono
il sistema di istruttoria relativo alla definizione della eventuale rimborsabilità e del prezzo dei farmaci e un
modello semplificato di algoritmo per l'individuazione del grado di innovatività terapeutica. Sarà, quindi,
possibile richiedere l'accesso alle pagine che ospitano le survey, relative ai domini e alla domande di cui si
compone il sistema di valutazione dei medicinali e un esempio on-line dell'algoritmo primario che l'Agenzia
utilizzerà nelle sue valutazioni. L'accesso agli algoritmi e alle survey e' riservato ad utenti selezionati che
chiederanno di partecipare, accedendo tramite User ID e Password personale, che verranno inviate su
decisione incontestabile di AIFA e che potranno essere sospese in qualunque momento. L'Agenzia, prima di
mettere a disposizione del pubblico tali funzionalità, le renderà accessibili in via esclusiva alle proprie
Commissioni Consultive. Pertanto le richieste da parte degli utenti esterni saranno riscontrate a partire dall' 8
aprile. Per ragioni di proprietà intellettuale e di sviluppo anche internazionale è fatto divieto di copiare,
riprodurre in tutto e/o in parte i nodi e/o la struttura degli algoritmi e gli elementi costitutivi della survey. Per
richiedere l'accesso strettamente individuale e non cedibile a terzi sarà necessario inviare una mail
esponendo le motivazioni alla base della richiesta stessa unitamente al CV del richiedente, alla Segreteria
della Direzione generale: [email protected]
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
39
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Innovazione terapeutica. L' Aifa cambia il metodo per valutare
l'innovatività dei farmaci
08/04/2013
09:40
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
Secondo l'Osservatorio Sanità di UniSalute solo il 23% cerca di contenerne l'utilizzo e assumerli solo se
strettamente necessario. Il 51% si affida esclusivamente alla medicina tradizionale e il 45% sembra propenso
ad affiancarvi le soluzioni alternative.
08 APR - Agli italiani sembrano proprio piacere i farmaci. Che sia perché prescritti dai medici ogni volta che si
fanno visitare (41%) o perché ne fanno un uso regolare slegato dal comparire di un malanno (28%), tre quarti
degli italiani hanno una relazione salda con i medicinali. Solo il 23% afferma infatti di impegnarsi per farne a
meno e prenderli solo quando strettamente necessario. Questo è quanto rilevato dall'ultima indagine
realizzata dall'Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e
assicurazione sanitaria, che ha voluto indagare la propensione degli italiani ad assumere medicine.
L'indagine è stata condotta dall'istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2013 su di un campione
rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età (over 30), sesso ed area geografica. Un dato che
conferma quanto emerso da altri precedenti studi, secondo cui nei primi 9 mesi del 2012 gli italiani hanno
acquistato oltre 1 miliardo e 300 milioni di confezioni di medicinali - una media di 22 confezioni a testa - per
una spesa farmaceutica totale, considerando anche quelli acquistati e distribuiti dal SSN, di 19,2 miliardi di
euro (Rapporto 2012 "Uso dei farmaci in Italia" dell'Aifa). A farne un utilizzo quasi quotidiano sono in
particolare le regioni del Nord Ovest (33%) mentre più moderazione si registra al Sud (19%). Ma forse tra gli
italiani comincia anche a farsi largo l'idea di voler ridurre l'assunzione di tutte queste soluzioni chimiche se,
come rileva un altro dato dall'indagine dell'Osservatorio UniSalute, il 45% degli italiani sembra propenso ad
affiancare alla medicina tradizionale le soluzioni alternative, come l'omeopatia o le cure ayurvediche. A
propendere per questo tipo di terapie più naturali sono in particolare le donne (54%) e gli italiani tra i 30 e i 55
anni (54%). La metà del campione (51%) resta però fedele esclusivamente alle classiche terapie mediche e il
dato aumenta se a rispondere sono gli uomini (63%) e le persone sopra i 55 anni. "Tradizionalisti" si
scoprono essere soprattutto gli abitanti del Nord Ovest (61%). Ma torniamo al rapporto tra italiani e farmaco.
Cosa fanno una volta prescritto ed acquistato il medicinale? Ben il 60% degli italiani consulta il foglietto
illustrativo, il famoso bugiardino, per saperne di più. A questi si aggiunge un 10% (in particolare gli uomini,
15%) che si affida al web per cercare informazioni su possibili effetti collaterali. Solo il 30% degli intervistati si
fida ciecamente dell'indicazione del medico senza porsi altre domande. I farmaci sono sicuramente uno
strumento importante nella cura di una malattia. L'utilizzo così massiccio da parte della popolazione italiana,
se da una parte può essere legato ad un fattore anagrafico (l'Italia è un paese con sempre più anziani)
dall'altro è dovuto ad una cattiva propensione di affidarsi ai medicinali al primo sintomo di malessere. Una
maggiore educazione ad un utilizzo dei farmaci solo quando strettamente necessario porterebbe benefici non
solo alla salute dei cittadini ma a quella dello stesso Sistema Sanitario Nazionale, costretto a fare i conti con
una sempre più drastica riduzione delle risorse.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
40
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmaci . Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle
medicine alternative
08/04/2013
11:26
QS - QuotidianoSanita.it
Sito Web
Sul sito web dell'Agenzia del farmaco sono state pubblicate le modalità di consultazione dei nuovi algoritmi di
valutazione dell'innovatività terapeutica dei medicinali. L'accesso è riservato ad utenti selezionati che
chiederanno di partecipare ed avverrà tramite User ID e Password personale.
08 APR - La valutazione dell'innovatività è un processo decisionale complesso e articolato in qualsiasi campo
questo venga applicato. Nel caso dei farmaci e del ruolo di una Agenzia Regolatoria, tale complessità è
particolarmente evidente e rilevante, in quanto il rapporto rischio/beneficio di un medicinale deve coniugarsi
con la corretta valorizzazione del beneficio/prezzo, ovvero, tradursi in un vantaggio misurabile per i pazienti,
per le loro famiglie e per il Sistema Sanitario Nazionale in genere. Nel fare questo, l'Agenzia deve rendere
conto dei principi che la ispirano nella valutazione dei dossier relativi alla definizione della rimborsabilità e del
prezzo dei farmaci, rendendoli trasparenti e condividendoli con tutti i diversi interlocutori. L'AIFA, alla fine di
un significativo percorso di elaborazione di una nuova struttura di valutazione dell'innovatività terapeutica dei
medicinali, apre ad una consultazione pubblica riservata agli esperti del settore, gli elementi che costituiscono
il sistema di istruttoria relativo alla definizione della eventuale rimborsabilità e del prezzo dei farmaci e un
modello semplificato di algoritmo per l'individuazione del grado di innovatività terapeutica. Sarà, quindi,
possibile richiedere l'accesso alle pagine che ospitano le survey, relative ai domini e alla domande di cui si
compone il sistema di valutazione dei medicinali e un esempio on-line dell'algoritmo primario che l'Agenzia
utilizzerà nelle sue valutazioni. L'accesso agli algoritmi e alle survey e' riservato ad utenti selezionati che
chiederanno di partecipare, accedendo tramite User ID e Password personale, che verranno inviate su
decisione incontestabile di AIFA e che potranno essere sospese in qualunque momento. L'Agenzia, prima di
mettere a disposizione del pubblico tali funzionalità, le renderà accessibili in via esclusiva alle proprie
Commissioni Consultive. Pertanto le richieste da parte degli utenti esterni saranno riscontrate a partire dall' 8
aprile. Per ragioni di proprietà intellettuale e di sviluppo anche internazionale è fatto divieto di copiare,
riprodurre in tutto e/o in parte i nodi e/o la struttura degli algoritmi e gli elementi costitutivi della survey. Per
richiedere l'accesso strettamente individuale e non cedibile a terzi sarà necessario inviare una mail
esponendo le motivazioni alla base della richiesta stessa unitamente al CV del richiedente, alla Segreteria
della Direzione generale: [email protected] 08 aprile 2013 © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
41
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Innovazione terapeutica. L' Aifa cambia il metodo per valutare
l'innovatività dei farmaci
08/04/2013
09:40
QS - QuotidianoSanita.it
Sito Web
Secondo l'Osservatorio Sanità di UniSalute solo il 23% cerca di contenerne l'utilizzo e assumerli solo se
strettamente necessario. Il 51% si affida esclusivamente alla medicina tradizionale e il 45% sembra propenso
ad affiancarvi le soluzioni alternative.
08 APR - Agli italiani sembrano proprio piacere i farmaci. Che sia perché prescritti dai medici ogni volta che si
fanno visitare (41%) o perché ne fanno un uso regolare slegato dal comparire di un malanno (28%), tre quarti
degli italiani hanno una relazione salda con i medicinali. Solo il 23% afferma infatti di impegnarsi per farne a
meno e prenderli solo quando strettamente necessario. Questo è quanto rilevato dall'ultima indagine
realizzata dall'Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e
assicurazione sanitaria, che ha voluto indagare la propensione degli italiani ad assumere medicine.
L'indagine è stata condotta dall'istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2013 su di un campione
rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età (over 30), sesso ed area geografica. Un dato che
conferma quanto emerso da altri precedenti studi, secondo cui nei primi 9 mesi del 2012 gli italiani hanno
acquistato oltre 1 miliardo e 300 milioni di confezioni di medicinali - una media di 22 confezioni a testa - per
una spesa farmaceutica totale, considerando anche quelli acquistati e distribuiti dal SSN, di 19,2 miliardi di
euro (Rapporto 2012 "Uso dei farmaci in Italia" dell'Aifa). A farne un utilizzo quasi quotidiano sono in
particolare le regioni del Nord Ovest (33%) mentre più moderazione si registra al Sud (19%). Ma forse tra gli
italiani comincia anche a farsi largo l'idea di voler ridurre l'assunzione di tutte queste soluzioni chimiche se,
come rileva un altro dato dall'indagine dell'Osservatorio UniSalute, il 45% degli italiani sembra propenso ad
affiancare alla medicina tradizionale le soluzioni alternative, come l'omeopatia o le cure ayurvediche. A
propendere per questo tipo di terapie più naturali sono in particolare le donne (54%) e gli italiani tra i 30 e i 55
anni (54%). La metà del campione (51%) resta però fedele esclusivamente alle classiche terapie mediche e il
dato aumenta se a rispondere sono gli uomini (63%) e le persone sopra i 55 anni. "Tradizionalisti" si
scoprono essere soprattutto gli abitanti del Nord Ovest (61%). Ma torniamo al rapporto tra italiani e farmaco.
Cosa fanno una volta prescritto ed acquistato il medicinale? Ben il 60% degli italiani consulta il foglietto
illustrativo, il famoso bugiardino, per saperne di più. A questi si aggiunge un 10% (in particolare gli uomini,
15%) che si affida al web per cercare informazioni su possibili effetti collaterali. Solo il 30% degli intervistati si
fida ciecamente dell'indicazione del medico senza porsi altre domande. I farmaci sono sicuramente uno
strumento importante nella cura di una malattia. L'utilizzo così massiccio da parte della popolazione italiana,
se da una parte può essere legato ad un fattore anagrafico (l'Italia è un paese con sempre più anziani)
dall'altro è dovuto ad una cattiva propensione di affidarsi ai medicinali al primo sintomo di malessere. Una
maggiore educazione ad un utilizzo dei farmaci solo quando strettamente necessario porterebbe benefici non
solo alla salute dei cittadini ma a quella dello stesso Sistema Sanitario Nazionale, costretto a fare i conti con
una sempre più drastica riduzione delle risorse. 08 aprile 2013 © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
42
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmaci . Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle
medicine alternative
08/04/2013
08:53
QS - QuotidianoSanita.it
Sito Web
Benché la legge non preveda più un atto denominato "pianta organica", resta al Comune la predisposizione di
uno strumento di pianificazione del collocamento delle farmacie . Con finalità ed effetti analoghi. Uno
strumento, dice il Consiglio, "che niente vieta di chiamare con lo stesso nome". LA SENTENZA
08 APR - Negli ultimi tempi si sono succeduti svariati pareri sulla "resistenza" della pianta organica delle
farmacie e numerose sono state le decisioni dei Tribunali Amministrativi in materia. Il Consiglio di Stato, con
una recentissima sentenza (n. 1858, III sezione del 3 aprile 2013) ha ribadito che il Comune è competente a
formare uno strumento pianificatorio che sostanzialmente, per finalità, contenuti, criteri ispiratori, ed effetti
corrisponde alla vecchia pianta organica. La citata sentenza, ricorda, che il nuovo testo dell'art. 2 della Legge
475/1968, come modificato dal d.l. n. 1/2012, dispone: "Al fine di assicurare una maggiore accessibilità al
servizio farmaceutico, il comune, sentiti l'azienda sanitaria e l'Ordine provinciale dei farmacisti competente
per territorio, identifica le zone nelle quali collocare le nuove farmacie, al fine di assicurare un'equa
distribuzione sul territorio, tenendo altresì conto dell'esigenza di garantire l'accessibilità del servizio
farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate". Non si parla più di "sedi" ma di
"zone". La nuova formulazione dell'art. 2 sembra riferirsi esplicitamente solo all'assegnazione delle "zone" alle
farmacie di nuova istituzione, tacendo delle altre; ma stanti il contesto e la finalità dichiarata dalla legge, è
ovvio che anche le farmacie preesistenti conservano il rapporto con le "sedi", ossia "zone", originariamente
loro assegnate; e questo appunto dispone esplicitamente l'art. 13 del regolamento approvato con DPR
1275/1971, che del resto esprime una implicazione naturale del sistema. Ed è nella logica delle cose che
questo potere-dovere di pianificazione territoriale non si eserciti una tantum ma possa (e se del caso debba)
essere nuovamente esercitato per apportare gli opportuni aggiornamenti, e che ciò venga fatto nel quadro di
una visione complessiva del territorio comunale. In conclusione, conclude la sentenza, benché la legge non
preveda più, espressamente, un atto tipico denominato "pianta organica", resta affidata alla competenza del
Comune la formazione di uno strumento pianificatorio che sostanzialmente, per finalità, contenuti, criteri
ispiratori, ed effetti corrisponde alla vecchia pianta organica e che niente vieta di chiamare con lo stesso
nome. Avv. Paolo Leopardi 08 aprile 2013 © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013
43
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmacie . Sentenza del Consiglio di Stato: "La pianta organica esiste
ancora. E la fa il Comune"
VITA IN FARMACIA
21 articoli
09/04/2013
Corriere della Sera - Milano
Pag. 2
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Errori clinici, gli ospedali costretti a pagare 31 milioni
Nel 2011 record in Lombardia, saltano le coperture assicurative Le somme risarcite in preoccupante crescita
Emanuele Patrini Il sistema legislativo permette aberrazioni Lorenzo Menicanti
Simona Ravizza
Soldi pubblici usati per risarcire gli errori dei medici. È di ieri l'ultimo caso, che avrà sicuri risvolti davanti alla
Corte dei conti per presunti danni all'Erario: gli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) sono stati condannati dal
Tribunale civile a pagare ai genitori di un bimbo - nato invalido per malpractice durante il parto - 670 mila
euro. L'ospedale ha l'assicurazione, paga un premio da 7 milioni di euro l'anno, ma sotto il milione risponde in
proprio. «La segnalazione alla Corte dei conti è d'obbligo - allarga le braccia Alessandro Visconti, direttore
generale degli Icp -. L'augurio è che il lavoro dei medici venga tutelato il più possibile. Senza rivalersi su di
loro se non in situazioni estreme».
La questione è emblematica. Da uno studio appena presentato dalla Marsh, leader nell'intermediazione
assicurativa e nella consulenza sui rischi, emerge un dato preoccupante: nel 2011 in Lombardia sono stati
spesi 31 milioni di euro come risarcimento per errori clinici, una cifra record in aumento del 10% rispetto
all'anno precedente. Ma, allora, i medici lombardi sbagliano di più rispetto al passato? Oppure i giudici sono
diventati più severi? «Sono le stesse domande che mi sono posto io - ammette Emanuele Patrini,
responsabile dell'area Sanità della Marsh -. Il numero di denunce è stabile (intorno alle tremila l'anno, ndr),
ma le somme risarcite vedono una preoccupante crescita. Così diventa sempre più difficile per un ospedale
assicurarsi». La conseguenza è grave: gli ospedali senza assicurazione o con franchigie alle stelle - sempre
più numerosi soprattutto a Milano - pagano in proprio. Sono soldi pubblici che se ne vanno. Di qui la reazione
a catena: le vertenze sulle lesioni per colpa medica davanti alla Corte dei conti sono passate dalle 8 del 2008
alle 41 del 2011 fino alle 90 del 2012. Il problema è la contestazione di danno all'Erario, con i medici che
rischiano di pagare di tasca propria. L'Asl di Melegnano - come già raccontato dal Corriere - dopo che
l'assicurazione si è rifiutata di risarcire un paziente, ha dovuto sborsare 120 mila euro che sono stati chiesti ai
sanitari protagonisti dell'intervento, mentre un medico del San Paolo è stato chiamato a risarcire la franchigia.
È urgente trovare una soluzione. «Chi sbaglia per ignoranza, per arroganza o per superficialità dev'essere
sanzionato, ma questo accade in una minima percentuale di eventi negativi - spiega Lorenzo Menicanti,
presidente della Società italiana di cardiochirurgia e primario dell'Irccs Policlinico San Donato -. Il punto è che
il sistema legislativo permette una serie di aberrazioni: non è chi denuncia che deve dimostrare che il medico
ha sbagliato, ma è il medico che deve dimostrare di essere nel giusto; solamente in Italia, Messico e
Ungheria quando vi è in ospedale una denuncia che riguarda un decesso, scatta in automatico la denuncia
per omicidio colposo, con tutto quello che comporta per chi la riceve; e il medico, se viene riconosciuto non
responsabile del danno, non ha alcuna forma di indennizzo per i costi economici e sociali che una denuncia
comporta. Così non si può andare avanti».
[email protected]
RIPRODUZIONE RISERVATA
670
Foto: Le migliaia di euro che dovranno pagare gli Icp per un caso di malpractice. D'obbligo la segnalazione
alla Corte dei conti
90
Foto: Le vertenze sulle lesioni per colpa medica registrate nel 2012 davanti alla Corte dei conti. Nel 2008
erano otto
10%
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
45
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Crisi La Corte dei conti sta avviando azioni di responsabilità verso singoli medici per recuperare le somme
09/04/2013
Corriere della Sera - Milano
Pag. 2
(diffusione:619980, tiratura:779916)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
46
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Foto: L'incremento delle somme pagate in Lombardia per risarcimento danni nel 2011. Lo dice il rapporto
Marsh
09/04/2013
La Repubblica - Roma
Pag. 10
(diffusione:556325, tiratura:710716)
E' ACCUSATO di cinque rapine tra ottobre e novembre dello scorso anno, ai danni di alcune farmacie della
zona di Montesacro, in particolare quelle tra viale Jonio, corso Sempione e via Gargano. Ieri mattina i
carabinieri della stazione Città Giardino hanno arrestato un pregiudicato romano di 29 anni, residente a
Ciampino. Il modus operandi del malvivente era sempre lo stesso: arrivava a bordo di un ciclomotore rubato,
entrava nella farmacia con il casco indossato e, dopo aver minacciato i titolari con un coltello, si
impossessava del denaro contenuto nelle casse. Grazie all'accurata analisi delle immagini dei sistemi di
sorveglianza degli esercizi, i carabinieri hanno potuto tracciare un identikit del rapinatore.
Foto: PREGIUDICATO I carabinieri hanno arrestato il responsabile
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
47
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Montesacro, 5 colpi in farmacia arrestato il rapinatore seriale
09/04/2013
La Repubblica - Bologna
Pag. 5
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"La sanità deve un miliardo ai fornitori, riusciremo a pagarne forse la metà" In Emilia Romagna il problema
più serio è nelle Ausl che saldano con 230 giorni di ritardo
ELEONORA CAPELLI
IL DECRETO sui pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione dà fiato anche alle imprese emiliane,
dove il problema si concentra soprattutto nel settore della sanità. I debiti scaduti accumulati da Ausl e
ospedali ammontano a 1 miliardo di euro (calcolati al 31 dicembre 2012), solo a Bologna si parla di poco più
di 250 milioni, e di questi «nella migliore delle ipotesi si può sperare che ne arrivino dallo Stato ora la metà».
Per avere un'idea delle proporzioni, basti pensare che il costo complessivo del sistema sanitario per i
residenti in Emilia si aggira sugli 8 miliardi e mezzo di euro. Dal governo si attende quindi una "iniezione" di
liquidità che permetterà di abbattere anche i tempi di attesa dei fornitori: oggi si parla in media di 230 giorni
per ottenere in regione il pagamento di benie servizi, dalle pulizie alle mense degli ospedali, dal lavaggio delle
lenzuola alle forniture di materiale medico. «Per quanto riguarda i pagamenti obbligatori e i servizi resi
direttamente ai cittadini, i tempi di pagamento vengono già rispettati - spiega Tiziano Carradori, direttore
generale sanità e politiche sociali della Regione - mentre nell'acquisto dei beni e servizi il debito scaduto
ammonta a 1 miliardo. I 40 miliardi indicati a livello nazionale si collocano in un contesto di debiti complessivi
della pubblica amministrazione di almeno il doppio. Quindi non conosciamo ancora la ripartizione della cifra
nazionale, ma nella migliore delle ipotesi dovrebbe arrivare la metà del debito stimato. Siamo dunque sicuri
che la situazione si ripresenterebbe velocemente, senza adottare misuree riorganizzazioni ad hoc».
Negli uffici di viale Aldo Moro stanno prendendo forma una serie di progetti: la costituzione di una tesoreria
unica per tutto il servizio sanitario regionale, una sola centrale di pagamento e accordi con le banche perché i
fornitori possano riscuotere in anticipo i crediti. «Con una procedura di selezione nel mercato creditizio,
possiamo stringere accordi con alcune banche - spiega Carradori - e fare in modo che i fornitori, con la
certificazione della Regione, possano andare allo sportello e ottenere la corresponsione del debito pagato
con interessi vantaggiosi».
Servono anche misure nazionali: secondo i calcoli di Carradori sono in ritardo 350 milioni di trasferimenti
statali e le aziende sanitarie hanno usato i capitoli di spesa corrente per fare manutenzione e investire in
piccole tecnologie, «quindi per mantenere i livelli di funzionalità, qualità e sicurezza». Intanto le aziende del
territorio sono impazienti: i responsabili di Legacoop stimano 265 milioni di crediti verso tutte le pubbliche
amministrazioni (quindi anche Comuni e Province) e 150 milioni per la fornitura di servizi, cioè pulizia,
ristorazione, manutenzione del verde.
«Finalmente! Anche se in modo insufficiente ad affrontare la realtà, il governo ha emanato un decreto
indispensabile - commenta la vice presidente della Regione, Simonetta Saliera - In questo momento di partiti
con le mani legate e di riunioni segrete, un provvedimento necessario e positivo». © RIPRODUZIONE
RISERVATA
I numeri 1 MILIARDO Il sistema sanitario regionale ha un miliardo di debiti scaduti con fornitori di beni e
servizi su 8,5 di costi totali 230 GIORNI In Emilia bisogna aspettare in media 230 giorni per il pagamento di
beni e servizi agli ospedali, nel 2007 erano 350 350 MILIONI Lo Stato è in ritardo con trasferimenti per 350
milioni, si studiano riforme come la tesoreria unica per le Ausl PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.emiliaromagna.it www.confind.emr.it
Foto: La sanità pubblica è piena di debiti con i privati, 250 milioni solo a Bologna
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
48
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Decreto sui debiti, si muove la Regione
09/04/2013
La Repubblica - Genova
Pag. 6
(diffusione:556325, tiratura:710716)
La Cassazione ribalta il verdetto: nessun reato per l'ex dirigente della Regione
STEFANO ORIGONE
ANNULLAMENTO senza rinvio per non aver commesso il fatto: la Cassazione ha assolto definitivamente
Giuseppe Profiti, presidente dell'Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, ex direttore del Bilancio e
Finanze della Regione Liguria e vicepresidente dell'ospedale Galliera, imputato nel processo "Mensopoli".
Profiti era stato condannato in primo grado nell'aprile 2010, condanna confermata in appello nel 2011, a sei
mesi per concorso in turbativa d'asta nell'inchiesta sulle presunte tangenti per gli appalti delle mense
dell'ospedale della Curia e Villa Scassi. «Questo risultato ci consente di dire, dopo anni di tribolazione, che
giustizia è stata fatta»,è il commento dell'avvocato Giuseppe Maria Gallo di Genova, che insieme al professor
Coppi di Roma ha difeso Profiti, soprannominato "il quasi eminenza" per via delle amicizie in Vaticano. Il pm
Francesco Pinto a maggio del 2008 aveva ottenuto una serie di arresti, provocando un terremoto politico che
rischiò di travolgere la giunta Vincenzi. Prima era finito in manette Stefano Francesca (ha patteggiato un anno
e 4 mesi per corrusione), allora portavoce del sindaco. Poi lo avevano seguito due ex consiglieri comunali Ds,
l'avvocato Massimo Casagrande e Claudio Fedrazzoni, quindi l'imprenditore Roberto Alessio, concittadino e
amico di Bertone, segretario di Stato del Vaticano, che si vantava di avere «grandi amicizie in Curia». Tutti
accusati di aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta.
La banda, sosteneva il pm, voleva truccare gli appalti delle mense. Alessio, titolare di una ditta di ristorazione
di Vercelli, per vincere era pronto a pagare con consulenze e sponsorizzazioni di comodo. Casagrande e
Fedrazzoni si erano proposti come intermediari. A Stefano Francesca avevano promesso 20 mila euro l'anno.
A Genova, l'obiettivo era aggiudicarsi il business dei 26.000 pasti giornalieri per gli studenti, mentre a Savona
il servizio di catering per la Asl 2 (14 milioni) nonostante il Tar avesse annullato l'assegnazione a favore di
Alessio accogliendo il ricorso di un concorrente. © RIPRODUZIONE RISERVATA PER SAPERNE DI PIÙ
www.gdf.it www.carabinieri.it
Foto: IL MANAGER Giuseppe Profiti attualmente è direttore dell'Ospedale Bambin Gesù
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
49
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Mensopoli, assolto Giuseppe Profiti
09/04/2013
La Repubblica - Milano
Pag. 4
(diffusione:556325, tiratura:710716)
"Sui limiti alla sanità privata adesso attendiamo atti concreti"
La retromarcia di Mantovani riconosce le nostre posizioni Esenzioni? C'è molto da fare
(a. m.)
«BENE le parole del nuovo assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani sui ticket e l'apertura sulla
riforma della legge 31. Siamo pronti al confronto, ma la discussione ora si deve aprire in Consiglio». Il
capogruppo del Pd in Regione Alessandro Alfieri sfida il vicegovernatore del Pd che a Repubblica ha
annunciato l'intenzione di modificare la riforma sanitaria di Roberto Formigoni.
Consigliere Alfieri, la sua è un'apertura alla giunta Maroni? «Mi verrebbe da dire, dove è stato il
vicepresidente Mantovani in questi anni in cui Roberto Formigoni ha ripetutamente sostenuto che nella sanità
lombarda tutto andava bene?». Dunque? «Prendiamo atto che le parole del nuovo assessore esprimono una
discontinuità rispetto al passato. A cominciare dalla sua proposta di rivedere l'impostazione dei ticket sanitari.
Formigoni aveva sempre insistito sull'applicazione di un superticket legato al valore della prestazione e non al
reddito. Un modello che in molti casi aveva determinato anche un aumento di 30 euro. Oggi chi ha tra i 14 e i
65 anni paga la stessa cifra, se il suo reddito supera i 30mila euro. Chi perde il lavoro a volte deve aspettare
un anno per vedersi riconosciuta l'esenzione. C'è ancora molto da fare». Siete d'accordo anche
sull'estendere il meccanismo delle fasce di reddito alle prestazioni per i malati cronici? «Questoè un percorso
cheè già in parte in atto. Prendiamo per buona la proposta di Mantovani, siamo pronti a ragionare, ma noi su
questo tema c'eravamo già. È la nuova giunta che è venuta sulla nostre posizioni. Come sulla modifica della
legge 31».
In che senso? «Sul tema della trasparenza degli indicatori e dei criteri per l'assegnazione delle maggiorazioni
tariffarie e delle funzioni non tariffabili prendiamo atto che, mentre Formigoni non voleva cambiare nulla, il
nuovo assessore ammette che qualcosa non ha funzionato».
A partire da quale proposta? «Per esempio dal riequilibrio del rapporto tra pubblico e privato nella sanità. Fa
piacere che oggi sia Maroni che Mantovani siano d'accordo nel riformare la legge 31. Vorremmo capire nel
concreto la proposta di creare delle joint venture con golden share pubbliche, ma siamo pronti a discuterne.
Nelle sedi opportune.
Cioè in Consiglio regionale. Resta una delusione».
Quale? «Il criterio con cui la nuova giunta ha nominato i nuovi commissari di Asl e ospedali. Da tempo noi
invochiamo un modello diverso». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: CONFRONTO Il capo gruppo Pd Alfieri "Pronti al dialogo sulle modifiche alla legge sulla sanità"
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
50
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'intervista Alessandro Alfieri, capogruppo Pd: sulla nomina dei commissari la maggioranza ha già deluso
09/04/2013
Il Messaggero - Roma
Pag. 51
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Il terrore delle farmacie tradito dal casco
IL BANDITO IRROMPEVA ARMATO DI COLTELLO ALL'ORA DI CHIUSURA SEI COLPI IN DUE MESI
INCHIODATO DAI VIDEO
Paola Vuolo
Era diventato l'incubo dei farmacisti di Montesacro, un rapinatore centauro, che piombava nelle farmacie
armato di coltello e si faceva consegnare i soldi della cassa. L'uomo è stato identificato grazie ai video girati
dalle telecamere di sicurezza. Secondo gli inquirenti avrebbe commesso almeno 5 rapine in un mese, tra
ottobre e novembre dell'anno scorso. I carabinieri erano da tempo sulle tracce del rapinatore, avevano
studiato le immagini dei filmati e tracciato anche un identikit. Dai fotogrammi si vedeva un uomo sicuramente
giovane che indossava sempre un giubbotto e dei pantaloni scuri, ma il volto era sempre coperto, nascosto
da un casco nero con dei disegni bianchi. Un dettaglio che si rivelerà poi importante per l'identificazione. LE
RAPINE I carabinieri della compagnia di Montesacro guidati dal maggiore Alessandro Di Stefano avevano la
certezza dunque che i colpi nelle farmacie di viale Jonio, corso Sempione e via Gargano erano stati
commessi dalla stessa persona. Anche incrociando le testimonianze delle vittime era evidente che il terrore
dei farmacisti agiva da solo e il modus operandi era sempre quello. L'uomo con il casco nero piombava nelle
farmacie poco prima dell'orario di chiusura, quando c'erano meno clienti, puntava il coltello contro farmacisti e
impiegati, li costringeva a consegnare tutti i soldi della cassa e si dileguava veloce come il vento, senza
lasciare altre tracce. Nessuna telecamera di zona era riuscita a filmare il centauro in fuga, segno che l'uomo
parcheggiava la moto lontano dalla farmacia e che quando usciva, dopo la rapina, si toglieva subito il casco.
IL CONTROLLO Il 12 novembre scorso però il rapinatore incappa in un posto di blocco su viale Jenner. I
carabinieri avevano intimato l'alt, ma lui non si era fermato, e per forzare il blocco aveva anche investito un
militare. L'inseguimento era durato pochi minuti, i carabinieri lo avevano raggiunto e fermato. Ma l'uomo non
si era ancora arreso alla cattura e aveva minacciato i carabinieri con un cacciavite. Le manette erano scattate
per resistenza a pubblico ufficiale. IL RICONOSCIMENTO Già da un primo controllo gli investigatori avevano
sospettato di trovarsi di fronte al rapinatore centauro. L'uomo, Alessandro M. di 30 anni, viaggiava su una
moto rubata e indossava il casco nero con i disegni bianchi. Secondo i carabinieri probabilmente stava per
commettere la sesta rapina. All'uomo erano stati dati gli arresti domiciliari, ma due giorni fa, è finito in carcere:
per il pm sarebbe lui l'autore dei colpi nelle farmacie di Montesacro.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
51
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'ARRESTO
09/04/2013
Il Giornale - Milano
Pag. 1
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Gli ambulatori in crisi I pazienti aumentano ma mancano i medici
MARIA SORBI
Negli ambulatori manca personale. E a volte basta che un medico si ammali per far saltare i turni o rischiare
la chiusura dello studio. Accade per gli specialisti di oculistica, cardiologia, dermatologia, fisiatria, ginecologia.
E, neanche a dirlo, pediatria. servizio a pagina 5 Negli ambulatori manca personale. E a volte basta che un
medico si ammali per far saltare i turni o rischiare la chiusura dello studio. Pur di coprire tutte le visite e le
richieste dei pazienti, in parecchi sono costretti a saltare sempre più spesso le ferie. O almeno ad accorciarle
all'osso. Accade per gli specialisti di oculistica, cardiologia, dermatologia, fisiatria, ginecologia. E, neanche a
dirlo, pediatria. Tanto che il progetto degli ambulatori aperti anche durante il fine settimana per dare un punto
di riferimento alle mamme sembra duro da portare avanti. Eppure le sale d'aspetto sono sempre piene, la fila
di fronte allo studio è costante. Manca il turn over tra i medici, mancano le nuove leve che subentrano a
fianco dei veterani vicini alla pensione. E non esiste nemmeno più la corsa alla sostituzione da parte dei
giovani, giusto per fare pratica e raccimolare un mini stipendio durante gli anni della specializzazione. Già,
rispetto a qualche anno fa le cose sono cambiate e non è immediato l'accesso dei giovani medici negli
ambulatori: né nei 22 poliambulatori presenti in città e gestiti dagli Istituti clinici di perfezionamento, né in
quelli delle aziende ospedaliere lombarde, da Garbagnate a Pavia. Da quando gli anni della specializzazione
in reparto sono retribuiti, i vincoli sulle prestazioni extra sono molto più rigidi. E così per oculisti e cardiologi
cercare un sostituto in certi periodi dell'anno è quasi impossibile. Per di più il numero di posti per accedere
alla specialità è stato ridotto e la metà dei neo medici che ottengono il titolo va a lavorare all'estero. Il risultato
è che manca personale. Un esempio? A Melegnano è stato affisso, nella bacheca dell'ospedale, un avviso
pubblico per assegnare un tot di ore a un fisiatra in ambulatorio. Ebbene, il «bando» è andato deserto, non è
arrivata nemmeno una richiesta che fosse una. «Servirebbe un incremento di almeno il 30% degli specialisti»
fa presente Danilo Mazzacane, medico oculista e rappresentante sindacale della Cisl. Da qui la proposta al
neo presidente della regione Lombardia Roberto Maroni: «Se davvero verrà realizzata una macroregione che
comprenda tutto il Nord - spronano i sindacati si risolva almeno qui il problema dell'arruolamento degli
specialisti». Senza aspettare, quindi, una legge nazionale che metta a posto le cose. Un intervento della
Regione potrebbe almeno portare a una deroga e superare l'incompatibilità prevista dalla legge Balduzzi
secondo cui chi lavora nel pubblico non può lavorare nel privato convenzionato. Sarebbe un modo, insomma,
per mettere in circolazione più specialisti. Per dare la possibilità ai giovani di fare esperienze in più realtà,
senza che una escluda l'altra. E per i medici già avviati sarebbe un modo per organizzare meglio i turni, le
ferie e i giorni di riposo. Senza che a farne le spese siano i pazienti. In media ogni anno in Lombardia
vengono assegnati circa 800 posti in scuole di specializzazione, 60% meno del fabbisogno stimato. E il
rapporto tra medici specializzandi ed abitanti è di uno ogni 13mila.
Foto: VISITE Sempre meno specialisti negli ambulatori, mentre i pazienti sono in aumento [Fotogramma]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
52
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SANITÀ
09/04/2013
Il Gazzettino - Padova
Pag. 3
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Colpo alla farmacia comunale, nordafricano fugge con 400 euro
(m.a.) Attimi di panico, ieri intorno alle 19, nella farmacia comunale Santa Rita di via Paruta. Un uomo, con il
volto coperto da una calzamaglia e armato di coltello, è entrato nella farmacia e ha minacciato i tre dipendenti
presenti. Quindi si è diretto verso la cassa, ha aperto il registratore e si è preso l'incasso della giornata di
circa 400 euro. É poi uscito dalla farmacia e si è dileguato a piedi. Appena se ne è andato i dipendenti hanno
chiamato il 112. In via Paruta è arrivata una pattuglia del Nucleo radiomobile. I carabinieri hanno ascoltato il
racconto del farmacista e dei due inservienti. Secondo una prima ricostruzione della rapina, il bandito
potrebbe essere un nordafricano. Avrebbe parlato e i dipendenti avrebbero riconosciuto una leggera
inflessione maghrebina. La calma all'interno della farmacia comunale è tornata intorno alle 19.30. Intanto i
carabinieri hanno passato al setaccio le strade limitrofe a via Paruta, ma del rapinatore non hanno trovato
traccia. Nelle prossime ore gli uomini dell'Arma andranno a visionare le immagini registrate da alcune
telecamere di videosorveglianza installate nella zona.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
53
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SANTA RITA Entra con calzamaglia e armato di coltello
09/04/2013
Libero - Ed. nazionale
Pag. 18
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Ieri mattina a Roma è stato arrestato un pregiudicato romano di 29 anni noto come «il terrore delle farmacie»
del quartiere Montesacro. L'uomo è ritenuto responsabile di 5 rapine messe a segno, tra i mesi di ottobre e
novembre del 2012 ai danni di alcune farmacie. Sempre uguale il «modus operandi» del malvivente: entrava
nell'esercizio col casco addosso e, dopo aver minacciato i titolari, s'impossessava dell'incas so per poi fuggire
con un motorino ribato.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
54
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Arrestato a Roma il «rapinatore di farmacie »
09/04/2013
Il Tempo - Roma
Pag. 8
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Agguati alle farmacie Preso il predone seriale
Era il predone delle farmacie. Cinque colpi tra ottobre e novembre scorsi. Tutti a Montescro. I carabinieri
della compagnia di Montesacro hanno arrestato un pregiudicato romano di 29 anni, residente a Ciampino,
ritenuto responsabile di razzie, in particolare quelle ubicate tra viale Jonio, corso Sempione e via Gargano.
L'uomo arrivava a bordo di un ciclomotore rubato, entrava nell'esercizio con il casco e, dopo aver minacciato i
titolari con coltelli o altri oggetti, si impossessava del denaro contenuto nelle casse per poi fuggire. I
carabinieri sono riusciti a tracciare un identikit del rapinatore che era stato già arrestato a novembre.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
55
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
A Montesacro
09/04/2013
QN - La Nazione - Firenze
Pag. 27
(diffusione:136993, tiratura:176177)
La Toscana paga i debiti, nuove assunzioni in arrivo
Sandro Bennucci FIRENZE «CON LO SBLOCCO dei pagamenti della pubblica amministrazione, la Regione
rinvigorirà l'economia toscana con 480-500 milioni nei prossimi mesi e con altri 800 milioni nel 2014».
L'annuncio è di Vittorio Bugli, neo assessore alla presidenza e al bilancio, che ha fatto fare i primi conti dei
debiti «sanitari» e di quelli extra sanitari. E' ovvio che non si possono fare automatismi, né semplificazioni, ma
è chiaro che questi soldi possono rappresentare un volano: anche per nuovi posti di lavoro. Quanti? La stima
non è semplice, si può correre il rischio di tirare «cazzotti in cielo»; ma Stefano Casini Benvenuti, direttore
dell'Irpet, calcola che ogni 50 mila euro reinvestiti possono produrre un posto di lavoro. Moltiplicando viene
fuori che, se questi crediti recuperati saranno reinvestiti dagli imprenditori toscani, potranno dar luogo a circa
10mila nuove assunzioni nel 2013 e addirittura 16mila nel 2014. Un sogno? Certo, chi riscuoterà. dopo tanta
attesa, potrà anche egoisticamente dire: «Basta, ho già dato: me li tengo». Ma la stragrande maggioranza di
coloro che guidano un'impresa si è sempre dichiarato contro la rendita e pronto al rilancio. Il ritardo di
pagamento della Toscana, secondo l'interpretazione di Bugli, non supererebbe, mediamente, i 170-200
giorni. Ma la sanità, stando a calcoli del dicembre 2012 fatti da Assobiomedica-Confindustria, e diffusi ieri da
Stefano Mugnai (Pdl), farebbero salire di parecchio la stima. Dai 180-200 giorni della media che risulta a
Bugli fino ai 633 giorni dell'Asl di Massa (quella che a fine 2012 aveva fatto registrare un «buco» di 420
milioni), ai 402 dell'Asl di Pisa, ai 344 dell'Estav di Firenze, ai 304 dell'Azienda ospedaliera pisana. «E' una
vita che denuncio questa situazione, finalmente i creditori saranno pagati», fa sapere Mugnai. Mentre Bugli
precisa due cose. La prima: «I debiti di cui si parla, soprattutto nella sanità, sono dovuti al taglio dei fondi al
servizio sanitario». La seconda: «Non sono soldi 'gratis'. La Regione dovrà restituirli con un un mutuo
trentennale. In ogni caso pagheremo presto, magari con anticipazioni di cassa». sandro.
[email protected]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
56
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
IN DUE ANNI PREVISTI UN MILIARDO E 300 MILIONI PER LE IMPRESE. «POSSIBILI 26MILA POSTI DI
LAVORO»
09/04/2013
Corriere del Veneto - Padova
Pag. 9
(diffusione:47960)
Due ragazze rapinate a poche ore di distanza
PADOVA - Tre rapine in poche ore, due ai danni di altrettante ragazze, la terza di una farmacia. La prima in
ordine di tempo è accaduta in via Vigonovese. Una ragazzina di 15 anni che camminava con un'amica è stata
raggiunta alle spalle da un ragazzo che le ha rubato la borsetta. Due passanti sono intervenuti e, per fermare
il rapinatore, uno dei due si è rotto il naso. Il ladro è stato comunque preso dalla polizia: si tratta di Luca
Torresin, 25enne padovano, condannato per direttissima a un anno e 4 mesi, pena sospesa. Presa alle
spalle, derubata della borsa e gettata a terra la seconda vittima della rapina andata a segno alle 2,30
dell'altra notte, stavolta in via Altinate. Il rapinatore è poi riuscito a fuggire: indaga la questura. L'ultima rapina
è avvenuta ieri alle 19 alla farmacia di via Paruta, quartiere Forcellini. Un uomo armato con coltello e volto
coperto ha preso 400 euro ed è scappato. Le indagini sono affidate ai carabinieri. (r.pol.) RIPRODUZIONE
RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
57
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Colpo anche in una farmacia
09/04/2013
Corriere di Verona - Verona
Pag. 9
Armato di siringa rapina farmacia : preso
VERONA - I poliziotti delle volanti l'hanno bloccato mentre tentava di nascondersi nei sotterranei del
residence Palladio. E questo è stato l'ultimo atto dell'ennesima rapina andata in scena in città, stavolta ai
danni di una farmacista. Addosso l'uomo aveva ancora la felpa con cappuccio descritta dalle sue vittime e il
bottino della rapina appena commessa ai danni della farmacia comunale Olimpia di via Palladio, a due passi
dallo Stadio. L'allarme è scattato poco dopo le 11 di ieri, quando il malvivente, un 40enne veronese con
alcuni precedenti alle spalle, è entrato in farmacia fingendosi un normale cliente. L'uomo ha aspettato il suo
turno senza fare insospettire gli altri avventori e, una volta avvicinatosi al bancone, ha estratto da una tasca
una siringa e ha minacciato una delle farmaciste presenti. «Si è avvicinato alla cassa nell'angolo,
probabilmente per evitare di dare nell'occhio. Poi ha avvicinato una collega e, sotto la minaccia di una siringa,
le ha ordinato di consegnargli immediatamente i soldi che avevamo in cassa - ha raccontato la direttrice,
Daniela Voi -, ha fatto tutto velocissimamente e nessuno di noi, né dei clienti, si è reso conto di ciò che stava
succedendo». Solamente quando quel malvivente ha iniziato a correre a gambe levate verso l'uscita, i
presenti hanno realizzato cosa fosse successo. «Siamo uscite in strada - ha proseguito la direttrice - e
l'abbiamo visto che scappava a piedi verso la stazione. La polizia è arrivata in un attimo e pochi minuti più
tardi ci hanno detto che lo avevano già bloccato». Addosso aveva ancora i 250 euro rubati poco prima. E.P.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
58
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il «colpo» E' accaduto in via Olimpia. La polizia ha arrestato un uomo di 40 anni
09/04/2013
Il Mattino di Padova - Ed. nazionale
Pag. 23
(diffusione:30823, tiratura:37705)
SANTA RITA È entrato poco prima dell'orario di chiusura con una calzamaglia a nascondere il volto e con
uno coltello stretto in pugno. Così ieri sera un rapinatore solitario ha saccheggiato la farmacia Santa Rita di
via Paruta 48. Al momento nel negozio erano presenti solo le tre commesse. Il bandito le ha impaurite con il
coltello, buttandosi subito sul registratore di cassa da cui ha "prelevato" tutto l'incasso della giornata: circa
400 euro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo Radiomobile insieme ai colleghi della stazione di
Prato della Valle. I militari hanno raccolto una prima descrizione del rapinatore, dando il via alle ricerche in
quartiere. Secondo quanto riferito dalle tre commesse, potrebbe trattarsi di un giovane nordafricano. Per
giungere ad una identificazione del bandito i militari dell'Arma cercheranno di reperire le immagini riprese
dalle telecamere di sorveglianza di alcuni negozi posti nelle vicinanze della farmacia. L'occhio elettronico
potrebbe aver ripreso l'arrivo del malvivente, catturandone l'immagine. Gli eventuali fotogrammi saranno
visionati nel dettaglio. (e.fer.)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
59
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Rapinatore solitario alla farmacia Santa Rita
09/04/2013
L'Arena di Verona
Pag. 17
(diffusione:49862, tiratura:383000)
Rapina in farmacia , ma viene subito preso
La polizia ha catturato il rapinatore che aveva appena messo a segno un colpo alla farmacia FOTO ... Una
fuga durata pochi minuti. Ma quello che è più sorprendente della rapina messa a segno alla farmacia
comunale Olimpia dell´Agec, al Palladio è il fatto che il rapinatore abbia agito quando nel negozio c´erano
una decina di clienti e nessuno di loro s´è accorto di quello che stava accadendo alla cassa, a pochi
centimetri da loro. Erano circa le 11 di ieri mattina e nella farmacia dello Stadio, altre volte presa di mira,
entra un uomo che si avvicina diretto all´angolo della cassa dove c´è una delle farmaciste. Gli altri tre colleghi
stanno servendo clienti e non si accorgono che il tipo sta puntando una siringa contro la donna. «Noi stavamo
seguendo i clienti e in quel momento c´erano almeno una decina di persone davanti al banco», spiega la
direttrice Daniela Voi, «mi si avvicina la collega e mi dice che l´hanno appena rapinata. Che un tizio le ha
puntato la siringa contro e si è fatto consegnare quello che c´era in cassa, credo 250 euro, quindi è uscito».
La reazione della direttrice è stata fulminea, ha subito pigiato l´allarme collegato alla centrale operativa della
polizia, quindi è uscita d´istinto dal negozio. «Questa è stata una mossa azzardata, lo so», dice la donna,
«ma mi è venuto di fare così, anche un´altra mia collega è corsa fuori per cercare almeno di capire quale
fosse la direzione di fuga del malvivente. abbiamo parlato con un ragazzo che ci ha chiesto cosa stessimo
cercando, ma anche lui aveva un cappuccio in testa, quindi siamo rientrate temendo fosse un complice».
Sono passati pochi minuti e una pattuglia delle Volanti ha intercettato la persona che poteva essere quella
che presumibilmente aveva appena compiuto la rapina, cappuccio in testa e i soldi ancora in tasca. Alle
ricerche diramate in un battibaleno ha contribuito anche la pattuglia dell´Esercito che era in zona assieme ai
poliziotti. Il fermato, di cui la polizia non ha ancora reso noto il nome in attesa della convalida dell´arresto ha
41 anni, ed è un veronese noto per i suoi precedenti per furto e per reati legati al traffico di stupefacenti. I
residenti del quartiere si sono detti preoccupati per questi episodi di criminalità, ma si sono anche
complimentati con la polizia per l´arresto in flagranza.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
60
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
CRIMINALITÀ. È durata pochi attimi la fuga di un uomo dopo l´assalto alla comunale Olimpia allo Stadio. Le
Volanti l´hanno ammanettato a pochi metri di distanza
09/04/2013
La Nuova Sardegna - Olbia
Pag. 26
(diffusione:59819, tiratura:72030)
Il pensiero del sindaco-medico Loddo dopo il no all'atto aziendale della Asl
TEMPIO La Regione ha bocciato gli atti aziendali delle Asl che diventano pura carta straccia. Sull'ospedale
cittadino suona ancora l'allarme. «La necessita di una rimodulazione del sistema sanità e il dovere di
percorrere strade nuove magari attraverso la sperimentazione di nuovi modelli è vitale per la sopravvivenza
del presidio ospedaliero - dice Gio Martino Loddo, sindaco di Calangianus -; purtroppo, persistendo questa
filosofia è quello che soffrirebbe maggiormente in quanto destinato a essere schiacciato tra le esigenze del
territorio di Sassari e quelle di Olbia». Mentre i sindaci di Olbia e Tempio hanno manifestato il loro sdegno e
minacciato ribellione contro la sospensione dell'atto aziendale della Asl, Loddo punta l'attenzione su Tempio.
Come dire: ricordiamoci di Tempio. Quanto sta succedendo riguardo l'approvazione dell'atto aziendale era
prevedibile. «Ero d'accordo sull'atto, ma scettico. Pur essendo stato politicamente corretto - continua Loddo quel documento, era chiaro a tutti che avrebbe avuto notevoli difficoltà perché in palese violazione delle linee
guida nazionali recepite dalla Regione alla conferenza Stato Regioni. La rete ospedaliera si può organizzare
secondo tre modelli: i pronto soccorso semplici, i dea di primo livello e di secondo livello. Ognuno di questi
modelli presenta requisiti diversi che poi si materializzano attraverso l'offerta modulata di prestazioni ben
precise. La distribuzione nel territorio di questi servizi è fondamentalmente regolata dalla densità di
popolazione. La provincia Olbia Tempio ha una popolazione di circa 160mila abitanti. Il territorio potrebbe
ospitare al massimo un pronto soccorso semplice e un dea di primo livello con l'esclusione quindi di servizi
vitali per i quali invece ci si dovrebbe rivolgere a Sassari». Il medico sindaco continua: «Non voglio
certamente creare un conflitto tra i distretti di Tempio e Olbia. Sono convinto che dobbiamo avere unità di
intenti, ma dobbiamo prendere atto che non siamo omogenei. Il distretto di Tempio, storicamente, ha servito e
serve anche territori che appartengono alla provincia di Sassari; e che, teoricamente, dovrebbero essere
parte dei distretti di quella Provincia. E' arrivato il momento di riprendere in mano le redini della trattativa,
coordinandoci nella realtà dei due distretti ma, allo stesso tempo, avere il coraggio di essere propositivi».
Infine: «Prepariamoci a una grossa azione di protesta». (s.d.)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
61
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Sanità più omogenea in Gallura
08/04/2013
16:45
ANSA
Sito Web
Rapina con siringa farmacista,arrestato
(ANSA) - VERONA, 8 APR - Un uomo che aveva rapinato una farmacia a Verona, minacciando la dottoressa
dietro al bancone con una siringa, e' stato arrestato poco dopo la fuga dagli agenti di una volante della
Questura. Il malvivente aveva preso di mira la farmacia Comunale ''Olimpia'', nei pressi dello stadio
Bentegodi: minacciando la farmacista con una siringa, si era fatto consegnare l'incasso, circa 400 euro. Ha
fatto pero' poca strada, perche' i poliziotti l'hanno bloccato poco distante dal luogo della rapina.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
62
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Veneto
08/04/2013
13:43
Corriere.it
Sito Web
Rapina in farmacia , gli agenti bloccano l'uomo coi soldi in tasca
Informazione Locale
VERONA - Attimi di paura in mattinata all'interno della farmacia comunale Olimpia di via Palladio, a due passi
dallo Stadio. Verso le 11 un uomo che teneva in mano due siringhe si è avvicinato a una delle dipendenti e
l'ha minacciata, facendosi consegnare il denaro presente in una delle casse. Gli altri colleghi e i clienti non si
sono accorti di nulla fino a quando il malvivente non ha incominciato a correre verso l'uscita. L'allarme è
scattato immediatamente e sul posto sono intervenute le volanti della polizia. Poco più tardi il malvivente,
fuggito a piedi, è stato individuato e bloccato dagli agenti. In tasca aveva ancora i contanti appena rubati,
circa 350 euro.Enrico Presazzi 08 aprile 2013© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
63
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
VERONA
08/04/2013
Corriere.it
Sito Web
In due mesi cinque colpi in farmacia : arrestato il rapinatore solitario col
coltello
Roma
20ENNE - Il ventenne, secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia Montesacro, agiva sempre
nello stesso modo: con il volto coperto da un casco faceva irruzione nelle farmacie e poi con il coltello
minacciava i presenti e svuotava le casse. A incastrarlo sono state le immagini della videosorveglianza di
alcuni locali che sono state studiate dai carabinieri. Alla fine, anche con l'identikit del bandito, gli investigatori
dell'Arma sono arrivati alla sua identificazione e all'arresto.R.Fr.8 aprile 2013 | 18:06© RIPRODUZIONE
RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
64
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
MONTESACRO
06/04/2013
Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza nord
Pag. 1
Niente farmaci ,botte al medico Niente medicine ,aggredisce il farmacista
Attimi di paura a Renate: il cliente inviperito se la prende con il titolare A Renate, dopo i disagi per la chiusura
della farmacia per allagamento, ci è scappata la rissa Un cliente arrabbiato ha buttato un contenitore di
volantini sul dottore dietro il bancone: ferito
Elena Sandrè
RENATE Dopo i disagi dovuti alla chiusura per allagamento del piano superiore, la farmacia diventa teatro di
una rissa. Alla riapertura, giovedì pomeriggio, dopo circa sette giorni di inagibilità, un uomo di origine
marocchina si è presentato al bancone chiedendo che gli venisse consegnato il farmaco che aveva ordinato
con le ricette portate in via Roma a Renate una settimana prima. I titolari gli hanno spiegato che cosa è
successo, ma il cliente non è rimasto convinto. Niente medicine, la rabbia esplode. L'uomo, uscendo, ha
preso il contenitore di volantini che c'è appena fuori dalla farmacia per tirarlo addosso al dottore che era
dietro il bancone. Sul posto soccorsi e carabinieri. Sandrè a pagina 31 Farmacia chiusa una settimana: in
paese non si parla d'altro e c'è anche un diverbio alla riapertura. «Semplicemente al piano sopra di noi spiega la dottoressa responsabile della farmacia Veronica Savini - si è rotto un tubo dell'acqua, si è allagata
la farmacia e abbiano dovuto chiudere per alcuni giorni per permettere di sistemare e di rendere nuovamente
agibili i locali. Tutto qui». Giovedì pomeriggio, la farmacia, l'unica di Renate, ha quindi riaperto i battenti con
tutta la curiosità dei cittadini che dal 29 marzo avevano letto il cartello attaccato alla saracinesca della
rivendita che diceva: «Si avvisa la spettabile clientela che l'esercizio rimarrà chiuso per temporanea inagibilità
dei locali. La farmacia provvederà nel più breve tempo possibile ad informare la spettabile clientela riguardo
la prossima data di apertura». Era venerdì 29 marzo e il negozio ha riaperto giovedì 4 aprile, nel pomeriggio,
quando un uomo di origine marocchino si è presentato al bancone chiedendo che gli venisse consegnato il
farmaco che aveva ordinato con le ricette portate in via Roma a Renate una settimana prima. Dalla
spiegazione dei titolari, che hanno raccontato l'allagamento e la conseguente chiusura, è nato un diverbio
verbale sfociato infine nella violenza. Il cliente, uscendo, ha deciso di prendere il contenitore di volantini che
c'è appena fuori dalla farmacia per tirarlo addosso al dottore che era dietro il bancone. Erano circa le 18.30
quando sono intervenuti anche i carabinieri della vicina stazione di Besana e la Croce Bianca di Besana. Il
farmacista 43enne è quindi stato trasportato all'ospedale di Carate dove gli hanno assegnato un codice
verde. Quindi nulla di grave. La piccola curiosità sta nelle voci che sono girate in questa settimana di
chiusura. Le sale d'attesa dei dottori - poco distanti dalla farmacia -se potessero parlare racconterebbero di
ipotesi più o meno strampalate ipotizzate, sentite, ingigantite. Come vuole la tradizione di quel telefono senza
fili che è il mondo di un paese piccolo come Renate: chi ha detto che era bruciata la farmacia, chi che
sarebbe stata chiusa per mesi. Insomma, a Renate, la farmacia tira più dei problemi di cuore di Belen
Rodriguez (meno male, verrebbe da dire). E le voci si sono rincorse anche dopo il diverbio avvenuto tra il
farmacista e l'uomo di origine marocchina: c'è una macchina dei carabinieri fuori dalla farmacia? «C'è stata
una rapina alla farmacia di Renate». Questa la voce che si è diffusa oggi tra Renate e Veduggio. Per poi
scoprire di che cosa si sia trattato in verità. Insomma, con queste piccole curiosità che hanno interessato
negli ultimi giorni la farmacia e la sua riapertura, le lamentele dei cittadini che sono stati costretti ad andare a
Veduggio o a Cassago (quella di via Roma è l'unica rivendita in paese) sono passate in secondo piano.
Anche perché, la farmacia ha riaperto e la vita del paese è tornata alla normalità.
Foto: VIA ROMA Qui c'è l'unica farmacia del paese
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
65
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
RENATE - BRIOSCO - VEDUGGIO
06/04/2013
Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza nord
Pag. 1
Rapinatore viso d'angelo all'assalto della farmacia Il rapinatore faccia
d'angelo semina il terrore in farmacia
Ha suonato per farsi aprire e ha chiesto indicazioni su un medicinale Volto scoperto e pistola alla San Carlo:
«Zitte o esplode una bomba»
Cristina Marzorati
Marzorati a pagina 7 Una spaccata e una rapina a meno di sette giorni di distanza una dall'altra. É la media
tutt'altro che invidiabile di via San Carlo, strada principale dell'omonimo quartiere al confine tra Desio e
Cesano Maderno, dove alle prime ore dell'antivigilia di Pasqua ignoti avevano mandato in frantumi una
vetrina del Bar San Carlo, scappando con diverse slot-machine. Invece giovedì un rapinatore solitario ha
arraffato quasi 700 euro dalla Farmacia Comunale 3 di via San Carlo e forse è lo stesso che venerdì 29
marzo aveva rapinato 200 euro alla banca Intesa San Paolo di via Sanzio. Il colpo in farmacia si è consumato
alle 15.45, quando all'interno del negozio non c'erano clienti, ma soltanto le due giovani farmaciste Maria
Chiara Melissari , 26 anni, e Carmen La Scala , 31 anni, entrambe di Giussano. Davanti all'ingresso si è
presentato un uomo. Volto scoperto, sui cinquant'anni, capelli brizzolati e ben vestito. Ha suonato il
campanello, un accorgimento che in alcuni casi ha permesso di tenere lontani i malintenzionati. I banditi però
a volte hanno «la faccia d'angelo», come il rapinatore di giovedì che inizialmente si è spacciato per cliente.
Davanti alle due dottoresse ha chiesto una scatola di Tachipirina. «Si sarà soffermato almeno cinque minuti
per avere dettagli racconta Maria Chiara Melissari - sulle controindicazioni, le dosi e quant'altro. Quando la
mia collega è andata nel retro e io sono rimasta sola, ha estratto dalla cintura dei pantaloni una pistola,
proprio come succede nei film, dicendo: 'Non vi faccio niente, dammi i soldi'». L'istinto di Maria Chiara è stato
scappare nel retro e il rapinatore, forse spiazzato, l'ha inseguita. A questo punto la collega, Carmen La Scala,
è tornata dietro al bancone e sotto la minaccia dell'arma, non ha potuto far altro che aprire il registratore di
cassa e consegnare il contante. Il bandito è scappato con circa 700 euro in contanti e ha invitato le due
donne a non avvertire nessuno. «Altrimenti faccio esplodere una bomba» avrebbe detto imboccando l'uscita
e facendo perdere le proprie tracce a piedi. A furfante lontano invece l'allarme è stato giustamente lanciato. In
via San Carlo sono intervenute le gazzelle dei carabinieri della stazione di Seregno e dei colleghi del nucleo
operativo. Tutta la scena è stata ripresa dal sistema di videosorveglianza del negozio.
BOTTINO DI 700 EURO Maria Chiara Melissari e Carmen La Scala mentre raccontano la rapina subita.
Sotto, i ladri del Bar San Carlo, sempre sull'omonima strada.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013
66
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
SEREGNO
PROFESSIONI
7 articoli
09/04/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 43
(diffusione:42090, tiratura:51160)
Mortillaro positivo al betametasone Sospeso in via cautelare dal Tna
C.D.C.
L'ombra del doping sul podismo parmigiano. A seguito degli esami eseguiti dal laboratorio di Roma del Coni,
è stato accertato un caso di positività per Corrado Mortillaro, agente di Polizia penitenziaria di stanza a San
Vittore e da quest'anno tesserato per l'Atletica Casone Noceto. Al controllo in competizione disposto dalla
Fidal, il 17 marzo scorso a Vigevano, in occasione della Scarpa d'oro Half Marathon è stata rilevata la
presenza di Betametasone, farmaco cortisonico utilizzato per il trattamento di malattie infiammatorie e che,
nello sport, viene usato soprattutto per curare i traumi, velocizzare il recupero, allontanare il senso della
fatica. Il Tribunale Nazionale Antidoping ha quindi sospeso in via cautelare l'atleta, accogliendo l'istanza
presentata dall'Ufficio di Procura Antidoping. «Il mio obiettivo è quello di restare tra i migliori interpreti italiani
della mezza maratona, anche se nel 2013 non disdegnerò qualche puntata sui 10000 metri» aveva dichiarato
l'atleta prima della gara di Vigevano. Corrado Mortillaro si era già fatto notare nel parmense per la vittoria
nella 30 km abbinata alla Maratona delle Terre Verdiane del 24 febbraio scorso. Con il tempo di 1h50'04''
aveva u preceduto di ben 10 minuti il secondo classificato, l'imolese Vincenzo Grande. Una classifica su cui
già ieri si sono aperte riflessioni e che con tutta probabilità verrà rivista facendo scrivere sull'albo d'oro il
nome di Grande al posto di quello di Mortillaro. «Mi dispiace molto per questo triste epilogo e, soprattutto,
vedere atleti che non sono certo ai vertici del podismo italiano utilizzare questi sistemi scorretti - ha
commentato Gian Carlo Chittolini, organizzatore della Maratona delle Terre Verdiane -. Ricordo che
desiderava tanto partecipare alla nostra gara e, alla fine, aveva fatto una buona prestazione. Se un atleta ha
problemi di salute che prevedono l'assunzione di farmaci "dopan ti" deve presentare la ricetta medica: se non
lo ha fatto resta il sospetto. Io nelle mie gare non richiedo i controlli antidoping: confido nella correttezza degli
atleti».
Foto: Sospeso Corrado Mortillaro vince la 30 km delle Terre Verdiane.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013
68
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Doping q L'atleta del Casone aveva vinto la 30 km delle Terre Verdiane
09/04/2013
Il Roma
Pag. 1
(diffusione:27500, tiratura:125000)
Farmaci e brevetti
di Antonello Cutolo ui media si acclama alla recente sentenza della corte indiana sulla liberalizzazione di
alcuni prodotti farmaceutici salva vita in cure contro i tumori. Si apre ai farmaci generici sottolineando con
grande enfasi che costano dal 70 al 95% in meno e condannando senza appello le case farmaceutiche che
detengono i brevetti. Effettivamente copiare o produrre un farmaco (dopo che la sua molecola di base è stata
scoperta, sintetizzata, testata) costa veramente poco. Il problema di fondo è il costo spaventosamente
elevato di quelle piccole parole fra parentesi anche in virtù del fatto che mediamente SEGUE A PAG.6
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013
69
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'INTERVENTO
09/04/2013
Il Roma
Pag. 6
(diffusione:27500, tiratura:125000)
su dieci progetti di ricerca finanziati, solo uno o poco più arriva al traguardo di un risultato industrializzabile e
commerciabile. Certamente è doloroso constatare che un farmaco salvavita o oncologico abbia un costo che
la maggior parte delle persone non può sostenere ma una scelta improvvida potrebbe causare l'assenza di
un farmaco indipendentemente dal costo che si è disposti a pagare. Certo i governi, come ora quello indiano,
quello brasiliano e tanti altri, stanno autorizzando, in violazione delle attuali normative brevettuali, la
produzione di farmaci generici low cost. I media stanno inneggiando a questa vittoria della salute e del diritto
alla vita senza rendersi conto che questa vittoria può trasformarsi, se gestita male, nella peggiore sconfitta
del diritto alla vita perché potrebbe innescare una spirale perversa alla fine della quale potrebbe non esserci
più nessuno disposto ad investire ingenti capitali nella ricerca medica. Qualche giornalista si è scandalizzato
nel proclamare che i brevetti sui farmaci e quelli sulla telefonia sono trattati allo stesso modo senza rendersi
conto che da un punto di vista aziendale sono la stessa cosa. Se un gruppo investe una cifra in una qualsiasi
iniziativa deve sapere che, in caso di successo, rientrerà dei capitali esposti e anche con un margine di
profitto. La ricerca ha costi spaventosi che possono essere sostenuti solo da grandi gruppi privati e da
governi. La soluzione. Ne esiste una sola che possa coniugare il diritto alla vita con la possibilità di evitare il
blocco totale delle attività di ricerca. Lasciare il mercato libero di evolversi con le sue attuali leggi lasciando ai
governi il compito di intervenire attraverso una sana politica di imposizione di prezzi cal-
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013
70
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmaci ...
09/04/2013
Prima Pagina
Pag. 24
Pav oletti sicuro: «Nessuna crisi Col Brescia torneremo a vincere»
10 RETI Leonardo Pavoletti Non eravamo abituati a tre pareggi e una sconfitta, anzi il Sassuolo in questi
mesi ha abituato tutti troppo bene. Non attraversiamo una mezza crisi, se uno guarda le prestazioni si rende
conto che in questo momento raccogliamo meno e comunque giochiamo bene". L'ha detto Leonardo
Pavoletti, attaccante del Sassuolo, alla trasmissione "Pezzi da 90" condotta da Massimo Boccucci
sull'emittente umbra Radio Onda Libera. Sta subentrando un po' di ansia? "Ma no, in questo momento ci
manca la vittoria e basta. La ritroveremo sabato contro il Brescia, ne sono sicuro. A Novara dovevamo
prendere almeno un punto: la prestazione c'è stata contro un avversario che è in una condizione
straordinaria". Chi vede meglio tra Livorno e Verona? "Da livornese spero che il Livorno venga direttamente
con noi in Serie A. Il Verona mi ha fatto una grossa impressione al Braglia, specie nel secondo tempo, e ha
preso il ritmo vertiginoso del N ova r a " . I playoff ci saranno? "Penso di sì, a meno che noi tre davanti
teniamo un ritmo altissimo. Noi però pensiamo solo al primo posto". Ha archiviato la vicenda personale dei
farmaci assunti che hanno aperto un caso di doping? "Sì, anche se ogni tanto ci penso ma solo perchè
ancora non mi rendo conto di essere finito sui giornali come se fossi un dopato. All'inizio pensavo che fosse
tutto uno scherzo quando mentre andavamo in ritiro mi hanno detto che mi avrebbero chiamato dal Coni. Poi
sono sbiancato e non mi sentivo addosso quella situazione assurda. Mi resta il rimpianto di quelle cinque
partite dove avrei potuto giocare perchè venivo da un periodo non brillante e Boakye era fuori per la Coppa
d'Africa. Non ho mai avuto paura perchè so come mi comporto".
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013
71
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'attaccante neroverde dopo la sconfitta di Novara SASSUOLO
08/04/2013
13:29
BorsaItaliana.it
Sito Web
MILANO (MF-DJ)--"E' scoraggiante che ancora si dipinga il farmaco generico e chi lo produce come una
sorta di malattia esogena che starebbe minando il comparto farmaceutico italiano". Cosi' il presidente di
AssoGenerici, Enrique Hausermann, replica in una nota alle dichiarazioni rese da Lucia Aleotti,
vicepresidente di Farmindustria, alla III Conferenza "Farmaci a brevetto scaduto: i problemi irrisolti e le
soluzioni proposte" organizzata dalla Societa' italiana di farmacologia. "Le 50 aziende associate ad
AssoGenerici danno lavoro in Italia a 10.000 persone, e affidano il 60% della produzione a contoterzisti
italiani: non credo che tutti possano presentare dati analoghi. Non siamo un corpo estraneo alla farmaceutica
italiana, quindi, ma ne siamo oggi uno dei protagonisti" prosegue Hausermann. In Italia la quota dei
medicinali equivalenti puri a fine 2012 toccava il 16% dei farmaci dispensati a carico del Ssn, ma
rappresentando una spesa di poco superiore all'8% del totale e nell'ultimo quadriennio, grazie agli
equivalenti, il Servizio sanitario ha risparmiato circa 400 milioni l'anno. "La risposta classica di Farmindustria
a queste cifre, e alle timide misure di promozione del ricorso agli equivalenti, e' che lo Stato risparmia
comunque visto che viene rimborsato soltanto il prezzo di riferimento", afferma ancora il presidente di
AssoGenerici. "E' un ragionamento che non regge. Innanzitutto il prezzo di riferimento scende perche' esiste
il generico, per non parlare di cio' che si puo' o potrebbe risparmiare con la prescrizione dei biosimilari. Il
secondo aspetto e' che si sottovaluta che gli oltre 650 milioni all'anno (dati Osmed 2012) spesi dai cittadini
per pagare la differenza tra branded e generico sono fondi sottratti all'economia delle famiglie e, alla fine,
anche allo stesso finanziamento del Servizio sanitario attraverso il prelievo fiscale. Il risultato di questo circolo
vizioso dovrebbe essere evidente anche a Farmindustria, visto che giustamente lamenta ritardi
nell'introduzione nei prontuari regionali dei farmaci innovativi. Infine, sarebbe il caso di prendere atto che alla
produzione di generici si sono da tempo accostate grandi aziende del farmaco di ricerca e altre stanno
arrivando. Esiste quindi un generico che nuoce al comparto e uno che invece non suscita preoccupazioni?"
conclude Hausermann. alb [email protected]
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013
72
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Salute: Hausermann (AssoGenerici), farmaci equivalenti non minano
comparto
08/04/2013
09:52
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
Nonostante i risparmi (400 milioni l'anno) per il Ssn il "generico" viene vissuto ancora come una malattia che
mina il comparto farmaceutico. Il presidente dell'associazione dei farmaci equivalenti respinge le accuse e
rilancia: "Eliminiamo il circolo vizioso del ticket legato al prezzo di riferimento".
08 APR - "E' scoraggiante che ancora si dipinga il farmaco generico e chi lo produce come una sorta di
malattia esogena che starebbe minando il comparto farmaceutico italiano". Lo ha affermato Enrique
Hausermann, presidente di Assogenerici, in riferimento a quanto dichiarato da Lucia Aleotti, vicepresidente di
Farmindustria, alla III Conferenza "Farmaci a brevetto scaduto: i problemi irrisolti e le soluzioni proposte",
organizzata dalla Società italiana di farmacologia. Un'iniziativa in cui si è discusso del processo legislativo
che ha riguardato i farmaci equivalenti, sia dal punto di vista degli effetti positivi che per quanto concerne gli
elementi di criticità. Aleotti aveva sottolineato che, "analizzando il mercato, i farmaci a brevetto scaduto
rappresentano oggi il 91% delle confezioni vendute, delle quali il 63% è rappresentato dai farmaci di marca a
brevetto scaduto e il restante 21% dai generici". In base alle stime fornite da Hauserrmann, le 50 aziende
associate ad AssoGenerici danno lavoro in Italia a 10.000 persone e "affidano il 60% della produzione a
contoterzisti italiani: non credo che tutti possano presentare dati analoghi. Riscontri che dimostrano come non
siamo un corpo estraneo alla farmaceutica italiana, ma ne siamo oggi uno dei protagonisti. In Italia la quota
dei medicinali equivalenti puri a fine 2012 toccava il 16% dei farmaci dispensati a carico del Ssn, ma
rappresentando una spesa di poco superiore all'8% del totale e nell'ultimo quadriennio, grazie agli
equivalenti, il Servizio sanitario ha risparmiato circa 400 milioni l'anno". Il presidente di Assogenerici attacca
poi Farmindustria, sottolineando che "la loro risposta classica a queste cifre e alle timide misure di
promozione del ricorso agli equivalenti, è che lo Stato risparmia comunque visto che viene rimborsato
soltanto il prezzo di riferimento". Per Hausermann si tratta però di un ragionamento "che non regge.
Innanzitutto il prezzo di riferimento scende perché esiste il generico, per non parlare di ciò che si può o
potrebbe risparmiare con la prescrizione dei biosimilari. Il secondo aspetto è che si sottovaluta che gli oltre
650 milioni all'anno, come indicano i dati Osmed del 2012, spesi dai cittadini per pagare la differenza tra
branded e generico sono fondi sottratti all'economia delle famiglie e, alla fine, anche allo stesso
finanziamento del Servizio sanitario attraverso il prelievo fiscale. Il risultato di questo circolo vizioso dovrebbe
essere evidente anche a Farmindustria, visto che giustamente lamenta ritardi nell'introduzione nei prontuari
regionali dei farmaci innovativi. Infine, sarebbe il caso di prendere atto che alla produzione di generici si sono
da tempo accostate grandi aziende del farmaco di ricerca e altre stanno arrivando. Esiste quindi un generico conclude - che nuoce al comparto e uno che invece non suscita preoccupazioni?"
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013
73
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Garantiscono un risparmio di 400
milioni l'anno"
08/04/2013
09:52
QS - QuotidianoSanita.it
Sito Web
Nonostante i risparmi (400 milioni l'anno) per il Ssn il "generico" viene vissuto ancora come una malattia che
mina il comparto farmaceutico. Il presidente dell'associazione dei farmaci equivalenti respinge le accuse e
rilancia: "Eliminiamo il circolo vizioso del ticket legato al prezzo di riferimento".
08 APR - "E' scoraggiante che ancora si dipinga il farmaco generico e chi lo produce come una sorta di
malattia esogena che starebbe minando il comparto farmaceutico italiano". Lo ha affermato Enrique
Hausermann, presidente di Assogenerici, in riferimento a quanto dichiarato da Lucia Aleotti, vicepresidente di
Farmindustria, alla III Conferenza "Farmaci a brevetto scaduto: i problemi irrisolti e le soluzioni proposte",
organizzata dalla Società italiana di farmacologia. Un'iniziativa in cui si è discusso del processo legislativo
che ha riguardato i farmaci equivalenti, sia dal punto di vista degli effetti positivi che per quanto concerne gli
elementi di criticità. Aleotti aveva sottolineato che, "analizzando il mercato, i farmaci a brevetto scaduto
rappresentano oggi il 91% delle confezioni vendute, delle quali il 63% è rappresentato dai farmaci di marca a
brevetto scaduto e il restante 21% dai generici". In base alle stime fornite da Hauserrmann, le 50 aziende
associate ad AssoGenerici danno lavoro in Italia a 10.000 persone e "affidano il 60% della produzione a
contoterzisti italiani: non credo che tutti possano presentare dati analoghi. Riscontri che dimostrano come non
siamo un corpo estraneo alla farmaceutica italiana, ma ne siamo oggi uno dei protagonisti. In Italia la quota
dei medicinali equivalenti puri a fine 2012 toccava il 16% dei farmaci dispensati a carico del Ssn, ma
rappresentando una spesa di poco superiore all'8% del totale e nell'ultimo quadriennio, grazie agli
equivalenti, il Servizio sanitario ha risparmiato circa 400 milioni l'anno". Il presidente di Assogenerici attacca
poi Farmindustria, sottolineando che "la loro risposta classica a queste cifre e alle timide misure di
promozione del ricorso agli equivalenti, è che lo Stato risparmia comunque visto che viene rimborsato
soltanto il prezzo di riferimento". Per Hausermann si tratta però di un ragionamento "che non regge.
Innanzitutto il prezzo di riferimento scende perché esiste il generico, per non parlare di ciò che si può o
potrebbe risparmiare con la prescrizione dei biosimilari. Il secondo aspetto è che si sottovaluta che gli oltre
650 milioni all'anno, come indicano i dati Osmed del 2012, spesi dai cittadini per pagare la differenza tra
branded e generico sono fondi sottratti all'economia delle famiglie e, alla fine, anche allo stesso
finanziamento del Servizio sanitario attraverso il prelievo fiscale. Il risultato di questo circolo vizioso dovrebbe
essere evidente anche a Farmindustria, visto che giustamente lamenta ritardi nell'introduzione nei prontuari
regionali dei farmaci innovativi. Infine, sarebbe il caso di prendere atto che alla produzione di generici si sono
da tempo accostate grandi aziende del farmaco di ricerca e altre stanno arrivando. Esiste quindi un generico conclude - che nuoce al comparto e uno che invece non suscita preoccupazioni?" 08 aprile 2013 ©
Riproduzione riservata
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013
74
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Sono una realtà. E Farmindustria
dovrebbe accettarlo"
PERSONAGGI
1 articolo
09/04/2013
La Gazzetta Del Mezzogiorno - Ed. nazionale
Pag. 9
(diffusione:48275, tiratura:63756)
«Lo sfascio del riordino nella sanità pugliese»
Ospedali dismessi, Ventola (Bat) attacca
l . «Le delibere n. 1110 e 3006 del 2012 stanno segnando tragicamente il presente ed il futuro del sistema
sanitario pugliese». Il presidente della Provincia Bat, Francesco Ventola , attacca a testa bassa le decisioni
assunte dalla giunta col piano di rientro e di riordino del sistema sanitario. «Si chiudono inesorabilmente
ospedali senza che siano stati garantiti servizi alternativi, si tagliano posti letto senza introdurre servizi di
medicina territoriale - spiega - e, di contro, si promettono investimenti e nuovi servizi, inseriti oramai da troppi
anni nelle diverse programmazioni ma mai avviati». Nella sola Asl Bat sono stati chiusi gli ospedali di
Spinazzola e Minervino Murge e ridimensionati quelli di Canosa e Trani. «Come se non bastasse, è stato poi
rinviato il finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale di Andria». Nel frattempo i pugliesi «vengono
presi in giro con i fantomatici "blitz" dell'a s s e s s o re in quel che resta dei nostri ospedali». «La denuncia di
un esponente del Pd, sindaco di Brindisi, contribuisce ad alzare il velo sulla mistificazione messa in atto dalla
poderosa macchina da guerra propagandistica di Vendola - dice Luigi D'Ambrosio Lettieri , senatore Pdl - che
vorrebbe spacciare il fallimento di politiche miopi e clientelari, basate sugli sprechi e la macelleria sociale fatta
di tasse insopportabili e servizi ridotti ai minimi termini, per una responsabilità del Governo Berlusconi che
avrebbe imposto alla Puglia il piano di rientro». Punta l'indice su «due grandi cavalli di battaglia della politica
vendoliana, la stabilizzazione e l'internalizzazione» il consigliere regionale Pdl Ignazio Zullo . Nel primo caso,
il progetto «si è arenato sulle sentenze della Corte Costituzionale, lasciando per strada medici e operatori
sanitari che avevano creduto nella poesia vendoliana». Nel secondo, è arrivata la «bocciatura del Governo
legata all'aumento dei costi» con le Sanitaservice. «Vendola non pensi di lasciare anche questi lavoratori soli
con se stessi, lo continuiamo ad esortare al dialogo inter-istituzionale con il governo centrale per legiferare in
modo concertato affinché le leggi regionali abbiano fondamenti di certezza».
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/04/2013
76
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
PDL ZULLO: STABILIZZATI E INTERNALIZZATI PRESI IN GIRO DA NICHI