FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 09/04/2013 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO 09/04/2013 Brescia Oggi «Asma, così si migliora l´utilizzo dei medicinali» 8 09/04/2013 Giornale di Brescia Grazie al farmacista meno errori nelle terapie 9 09/04/2013 Il Quotidiano della Basilicata La sicurezza e la comunicazione 10 SANITÀ NAZIONALE 09/04/2013 Il Sole 24 Ore Amianto, debutta il piano nazionale 12 09/04/2013 La Repubblica - Nazionale VERSO LA NUOVA MEDICINA "INTEGRATA" 14 09/04/2013 La Repubblica - Nazionale Omeopatia L'infinita querelle sull'efficacia Variabili e metodi 15 09/04/2013 La Repubblica - Nazionale LA SUPERSTANGATA SU PILLOLE E TINTURE 17 09/04/2013 La Repubblica - Nazionale Consigli cosmetici e sicurezza Se la farmacia fa la differenza 18 09/04/2013 La Repubblica - Nazionale UNA VOLTA AL MESE IN AFRICA PER LE OPERAZIONI 19 09/04/2013 La Repubblica - Nazionale Epigenetica Così cibo o stress alterano i geni Ma il reset è possibile 20 09/04/2013 La Repubblica - Nazionale PREVENZIONE ICTUS CON TÈ VERDE O CAFFÈ 22 09/04/2013 La Stampa - Nazionale Perché un piano anti-amianto? 23 09/04/2013 Avvenire - Nazionale Il piano amianto: più di mille morti l'anno 24 09/04/2013 Il Foglio Il mondo di Sofia 25 09/04/2013 ItaliaOggi Maroni decide, mentre Zingaretti concerta e il governo perde tempo 27 09/04/2013 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale Ecco il nuovo portale «Adnkronos Salute» 28 09/04/2013 MF - Nazionale Maroni decide, Zingaretti quasi nulla. Sinora 29 09/04/2013 Gazzetta del Sud - Nazionale "Tagli" pericolosi, non solo dolorosi 30 09/04/2013 Gazzetta del Sud - Nazionale Con la cerimonia del giuramento festeggiati dieci nuovi farmacisti 31 09/04/2013 Il Denaro Far rinascere Città della Scienza Gruppo Capri sponsor di Incendium 32 09/04/2013 Il Tirreno - Nazionale In farmacia psicologi per madri 33 09/04/2013 La Prealpina - Nazionale Incapaci di stare fermi. Quando la vivacità è una malattia 34 09/04/2013 Il Fatto Quotidiano - Nazionale I bimbi di Statte hanno il sangue sporco di piombo 35 09/04/2013 La Notizia Giornale RELIGIOSI PAGATI COME MEDICI 36 09/04/2013 La Notizia Giornale PILLOLE AMARE FARMACIE BEFFATE 37 08/04/2013 IlFarmacistaOnline.it 11:26 Innovazione terapeutica. L'Aifa cambia il metodo per valutare l'innovatività dei farmaci 39 08/04/2013 IlFarmacistaOnline.it 09:40 Farmaci. Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle medicine alternative 40 08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 11:26 Innovazione terapeutica. L'Aifa cambia il metodo per valutare l'innovatività dei farmaci 41 08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 09:40 Farmaci. Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle medicine alternative 42 08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 08:53 Farmacie. Sentenza del Consiglio di Stato: "La pianta organica esiste ancora. E la fa il Comune" 43 VITA IN FARMACIA 09/04/2013 Corriere della Sera - Milano Errori clinici, gli ospedali costretti a pagare 31 milioni 45 09/04/2013 La Repubblica - Roma Montesacro, 5 colpi in farmacia arrestato il rapinatore seriale 47 09/04/2013 La Repubblica - Bologna Decreto sui debiti, si muove la Regione 48 09/04/2013 La Repubblica - Genova Mensopoli, assolto Giuseppe Profiti 49 09/04/2013 La Repubblica - Milano "Sui limiti alla sanità privata adesso attendiamo atti concreti" 50 09/04/2013 Il Messaggero - Roma Il terrore delle farmacie tradito dal casco 51 09/04/2013 Il Giornale - Milano Gli ambulatori in crisi I pazienti aumentano ma mancano i medici 52 09/04/2013 Il Gazzettino - Padova Colpo alla farmacia comunale, nordafricano fugge con 400 euro 53 09/04/2013 Libero - Nazionale Arrestato a Roma il «rapinatore di farmacie» 54 09/04/2013 Il Tempo - Roma Agguati alle farmacie Preso il predone seriale 55 09/04/2013 QN - La Nazione - Firenze La Toscana paga i debiti, nuove assunzioni in arrivo 56 09/04/2013 Corriere del Veneto - Padova Due ragazze rapinate a poche ore di distanza 57 09/04/2013 Corriere di Verona - Verona Armato di siringa rapina farmacia: preso 58 09/04/2013 Il Mattino di Padova - Nazionale Rapinatore solitario alla farmacia Santa Rita 59 09/04/2013 L'Arena di Verona Rapina in farmacia, ma viene subito preso 60 09/04/2013 La Nuova Sardegna - Olbia Sanità più omogenea in Gallura 61 08/04/2013 ANSA 16:45 Rapina con siringa farmacista,arrestato 62 08/04/2013 Corriere.it 13:43 Rapina in farmacia, gli agenti bloccano l'uomo coi soldi in tasca 63 08/04/2013 Corriere.it In due mesi cinque colpi in farmacia: arrestato il rapinatore solitario col coltello 64 06/04/2013 Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza Nord Niente farmaci,botte al medico Niente medicine,aggredisce il farmacista 65 06/04/2013 Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza Nord Rapinatore viso d'angelo all'assalto della farmacia Il rapinatore faccia d'angelo semina il terrore in farmacia 66 PROFESSIONI 09/04/2013 La Gazzetta di Parma Mortillaro positivo al betametasone Sospeso in via cautelare dal Tna 68 09/04/2013 Il Roma Farmaci e brevetti 69 09/04/2013 Il Roma Farmaci... 70 09/04/2013 Prima Pagina Pav oletti sicuro: «Nessuna crisi Col Brescia torneremo a vincere» 71 08/04/2013 BorsaItaliana.it 13:29 Salute: Hausermann (AssoGenerici), farmaci equivalenti non minano comparto 72 08/04/2013 IlFarmacistaOnline.it 09:52 Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Garantiscono un risparmio di 400 milioni l'anno" 73 08/04/2013 QS - QuotidianoSanita.it 09:52 Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Sono una realtà. E Farmindustria dovrebbe accettarlo" 74 PERSONAGGI 09/04/2013 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale «Lo sfascio del riordino nella sanità pugliese» 76 IN PRIMO PIANO 3 articoli 09/04/2013 Brescia Oggi Pag. 10 (diffusione:16000) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Asma, così si migliora l´utilizzo dei medicinali» I relatori alla presentazione dei risultati del progetto pilota «Mur» Circa la metà dei pazienti non è "aderente" alla terapia. Ovvero non prende i medicinali con costanza, oppure li assume in modo sbagliato, non seguendo le prescrizioni del medico, spesso perché ha limitata conoscenza dei trattamenti prescritti. Questo si traduce in scarsi risultati della cura, picchi di aggravamento (si pensi ai pazienti affetti da malattie croniche, che spesso devono seguire una cura farmacologica con costanza per tutta la vita), frequenti ricoveri ospedalieri e, ultimo ma altrettanto importante, maggiori costi per il Servizio sanitario e quindi per la collettività. EPPURE BASTEREBBERO alcuni semplici consigli per facilitare l´aderenza alle terapie: una buona educazione all´uso dei medicinali inizia in farmacia, e può dare risultati efficaci, come ha dimostrato il progetto pilota M.U.R. (Medicine use review), organizzato dall´Ordine dei Farmacisti di Brescia in collaborazione con la FOFI-Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani e la Medway School of Pharmacy dell´Università del Kent. Il progetto di respiro nazionale si è svolto da ottobre 2012 a gennaio 2013 in 20 farmacie del Bresciano (e altre 54 nelle provincie di Treviso, Pistoia e Torino), per "intercettare" pazienti affetti da asma, patologia paradigmatica della cronicità, da sottoporre a questionari mirati per capire il loro approccio alle terapie. I farmacisti, da parte loro, hanno seguito gli stessi pazienti fornendo informazioni puntuali sui medicinali, le loro modalità di assunzione, la gestione delle dosi, i controlli necessari e molto altro. I dati che emergono a conclusione del progetto su 898 pazienti (di cui 300 bresciani) dimostrano il ruolo centrale del farmacista per un uso corretto dei farmaci: il 52 per cento dei pazienti ha raggiunto una maggiore comprensione delle finalità dei trattamenti prescritti e il 36 per cento ha migliorato le modalità di assunzione dei farmaci (solo il 13 per cento non ha migliorato l´uso dei medicinali dopo aver partecipato alla sperimentazione). «Il progetto ha valorizzato la professionalità dell´atto di dispensazione del farmaco, proponendo il ruolo del farmacista in una chiave moderna, in linea con le sfide dell´oggi», spiega Francesco Rastrelli, presidente dell´Ordine dei Farmacisti di Brescia, affiancato dai rappresentanti delle realtà che hanno appoggiato il progetto: Carmelo Scarcella per l´Asl di Brescia, Maurizio Memo per l´Università, Ottavio Di Stefano per l´Ordine dei Medici, Ovidio Brignoli per la Simg-Società italiana di medicina generale. «La nostra categoria è impegnata a gettare le basi per implementare sempre più le attività svolte dal farmacista a favore dei pazienti, attività che devono essere sempre più connesse con il mondo sanitario in generale, affiancate alle competenze del medico e integrate fortemente con il Servizio sanitario nazionale», sottolinea Rastrelli. I vantaggi dell´intervento attivo del farmacista con informazioni e consigli sono documentati: «I costi per il sistema si abbassano - dice Andrea Manfrin, docente della Medway School of Pharmacy, University of Kent and Greenwich e coordinatore di M.U.R. -, si riducono gli sprechi prodotti da uno scorretto uso dei farmaci, e si assicura benessere al paziente, con minori ricadute e massimo beneficio dalla terapia».LI.CE. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/04/2013 8 09/04/2013 Giornale di Brescia Pag. 13 (diffusione:48023, tiratura:59782) La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Grazie al farmacista meno errori nelle terapie Primi dati del «progetto-pilota» promosso dall' Ordine sull'educazione terapeutica Il medico diagnostica la malattia e prescrive la terapia farmacologica. Il farmacista dispensa i farmaci, chiedendo al paziente se ne conosce il corretto utilizzo e se segue in modo adeguato la terapia. All'apparenza, nulla di nuovo nei differenti ruoli dei «professionisti della salute». In realtà, si tratta di una piccola «rivoluzione» che vede superato lo storico conflitto di competenza tra medico e farmacista, nell'interesse del paziente che rimane il beneficiario di un impegno condiviso di «educazione terapeutica». Rivoluzione iniziata a ottobre anche a Brescia dove venti farmacisti hanno aderito al progetto pilota «Mur» (revisione dell'uso dei medicinali) promosso dall'Ordine dei farmacisti in collaborazione con la Federazione ordini dei farmacisti italiani e la Medway School of Pharmacy dell'Università del Kent. Sono stati 74 in totale i farmacisti che hanno completato a fine gennaio lo studio nelle province di Brescia, Treviso, Pistoia e Torino e che hanno «intervistato» 898 pazienti (circa 300 a Brescia) affetti da asma bronchiale. I risultati preliminari del progettopilota sono stati illustrati ieri da Francesco Rastrelli, presidente Ordine farmacisti; Carmelo Scarcella, direttore generale Asl Brescia, Ottavio Di Stefano, presidente Ordine dei medici; Maurizio Memo, prorettore Università di Brescia; Ovidio Brignoli, medico di medicina generale e Andrea Manfrin, coordinatore del progetto «Mur». «Nel complesso, i farmacisti impegnati nel Mur ritengono che 467 pazienti (pari al 52% del campione) abbiano raggiunto una maggiore comprensione delle finalità dei trattamenti loro prescritti, 327 (il 36,4%) abbiano migliorato la loro conoscenza delle modalità di assunzione dei farmaci, 305 abbiano meglio compreso la natura degli effetti collaterali, delle condizioni che li favoriscono e di come gestirli, mentre 249 hanno un quadro più chiaro del loro disturbo. Solo 117 pazienti, pari al 13% del campione, non hanno migliorato l'uso dei loro medicinali dopo la chiacchierata con il farmacista»,hanno spiegato ieri durante l'incontro. Dunque, concreti passi in avanti verso una «farmacia basata sull'evidenza» che dovrebbe, con gradualità, ridurre la percentuale di coloro che non seguono correttamente le indicazioni le medico sulla terapia farmacologica prescrittagli, che ora si attesta sul 50%. Ed anche - come è stato sottolineato ieri favorire una riduzione dei costi che non si traducono esclusivamente in conto economico, ma che possono essere quantificati anche in miglioramento di qualità della vita legata al miglior controllo della malattia. In questo, l'Asl di Brescia grazie al «governo clinico» delle patologie croniche al quale aderiscono 521 degli oltre 700 medici di medicina generale - registra poche criticità nella continuità terapeutica. Rimane, tuttavia, la possibilità di un margine di miglioramento del comportamento del 30-40% dei pazienti che non rientrano nel «governo clinico», in un quadre generale di un'Azienda sanitaria locale che annualmente spende 196,5 milioni di euro di spesa farmaceutica territoriale. Il «Mur» è una delle principali prestazioni avanzate condotte nelle farmacie britanniche e consiste in un'intervista strutturata che il farmacista conduce con il paziente per valutare e migliorare la conoscenza che quest'ultimo ha dei medicinali che sta assumendo, identificare eventuali effetti collaterali e, se possibile, indicare soluzioni. Ancora, migliorare l'aderenza del paziente alle indicazioni mediche e ridurre gli sprechi del cattivo uso dei farmaci. a.d.m. IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/04/2013 9 09/04/2013 Il Quotidiano della Basilicata Pag. 28 La sicurezza e la comunicazione LAURIA - L'Ordine dei farmacisti della provincia di Potenza, presieduto da Magda Cornacchione, intende fornire una formazione continua ed itinerante a tutti i farmacisti iscritti all'Ordine di Potenza. Uno dei tanti incontri organizzati è quello di Lauria ove sono stati trattati "La sicurezza: un obiettivo possibile" e "La comunicazione in farmacia". Il farmacista deve affinare la sua organizzazione lavorativa per essere più incisivo e rispondente alla complessa attività legata a una gamma vasta di prestazioni e servizi. La normativa vigente assegna nuovi ruoli e responsabilità alle varie figure professionali. Massimo rilievo viene dato al rispetto delleesigenze disicurezza in relazione alla propria attività. A tal fine, il percorso formativo tracciato e messo inatto dalpresidente Cornacchione vuole far conoscere tutte le principali norme vigenti in materia di prevenzione infortuni, igiene del lavoro, sicurezza dei dati personali ed alimentari. Il giornalista Pierangelo Maurizio del Tg5 ha svolto il tema: "La comunicazione in farmacia". La tecnica di comunicazione è alla base per migliorare il rapporto con eventuali fornitori del servizio. Sono emersi spunti interessanti concernenti l'ampliamento dell'offerta di servizi e di prodotti specifici. Responsabili scientifici di questo programma formativo audace e lungimirante sono Magda Cornacchione presidente dell'Ordine dei farmacisti della Provincia di Potenza, Valeria Costantino professoressa associata presso la Facoltà di farmacia dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e Luigi Milella docente di Farmacologia presso la Facoltà di farmacia dell'Unibas. «Il mio intento è quello di estendere, ilpiù possibile,la formazione a tutti i colleghi e delocalizzare i punti d'incontro per facilitarne la partecipazione - asserisce Cornacchione - Le scorse edizioni hanno avuto luogo a Montemurro e Rionero, grazie alla disponibilità ed al coinvolgimento dei colleghi locali. Anche i consigli del direttivo dell'Ordine sono stati decentrati nella nostra Provincia per facilitarne la partecipazione». «Abbiamo organizzato IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 09/04/2013 10 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lauria. Convegno organizzato dall' Ordine dei farmacisti di Potenza SANITÀ NAZIONALE 27 articoli 09/04/2013 Il Sole 24 Ore Pag. 43 (diffusione:334076, tiratura:405061) Amianto, debutta il piano nazionale BONIFICHE Per la «messa in sicurezza» il Governo mette a disposizione risorse immediate per alcune decine di milioni a favore dei 380 siti maggiori Filomena Greco CASALE MONFERRATO (AL) Una risposta dovuta per il territorio di Casale Monferrato. Il frutto di un lavoro importante: così il ministro della Salute Renato Balduzzi ha commentato la presentazione del Piano nazionale, ieri mattina, nell'auditorium San Filippo di Casale, centro nell'Alessandrino diventato simbolo in questi anni del dramma delle morti per patologie correlate all'amianto. Il testo, in 40 pagine, delinea le linee di intervento sul tema a livello nazionale e territoriale. Tutela della salute, dell'ambiente e sicurezza sul lavoro le tre macroaree d'intervento per il piano approvato dal Governo il 21 marzo scorso e ora al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Centrale il tema delle risorse economiche per le bonifiche e per la ricerca, come sottolineato dallo stesso Balduzzi, che ha parlato della necessità di un utilizzo coordinato dei fondi. «Ciò è indispensabile - ha sottolineato - soprattutto per vincere la partita della ricerca. Negli ultimi decenni non si sono fatti molti passi avanti nella lotta alle malattie asbesto-correlate e occorre una svolta». Concentrare gli sforzi su diagnosi e terapia, per una patologia, il mesotelioma maligno, che secondo le proiezioni avrà in Italia un picco - tra 800 e mille decessi l'anno - fino al 2025. Punto centrale del lavoro dell'Associazione dei parenti delle vittime (Afeva). E poi le risorse per la bonifica, nodo centrale per le amministrazioni locali, a cominciare da Casale che, con il sindaco Giorgio Demezzi, ha richiamato l'attenzione sugli interventi di "messa in sicurezza" - il piano parla di un fabbisogno immediato di alcune decine di milioni per i 380 siti a maggiore contaminazione su un totale di 34mila aree individuate dal ministero dell'Ambiente. «È importante - ha aggiunto Demezzi - che gli interventi di bonifica possano usufruire di forme di defiscalizzazione, è inoltre necessario escludere i fondi destinati alla bonifica dal Patto di Stabilità». Il tema dello smaltimento dell'amianto e della scarsa presenza in Italia di discariche adatte rappresenta un passaggio importante. Anche su questo Casale resta in prima linea con il progetto di realizzazione di un nuovo sito di smaltimento: avviata la discussione con i sindaci del territorio per definire uno studio di fattibilità da presentare al ministero. Nel capitolo tutela ambientale, poi, rientra il problema della semplificazione delle normative, con un testo unico per le oltre cento norme esistenti. Il Piano messo a punto dal ministero è nato sull'onda della sentenza di condanna a 16 anni da parte del Tribunale di Torino, il 13 febbraio dell'anno scorso, per i vertici della multinazionale dell'amianto franco-belga, Stephan Schmidheiny e Jean-Louis de Cartier de Marchienne. Condanna per disastro ambientale doloso e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche. Reati riconosciuti in relazione agli stabilimenti di Casale e Cavagnolo, in Piemonte, caduti in prescrizione, invece, per Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). In queste settimane è in corso il processo d'appello, con sentenza attesa a fine maggio. Il sostituto procuratore Raffaele Guariniello ha chiesto per i vertici Eternit una condanna a vent'anni e la riapertura dei termini anche per gli altri due poli produttivi. «Ci sono zone del paese in cui i processi penali per amianto non si fanno» ha ricordato ieri a Casale Guariniello. «I rischi ambientali - ha aggiunto - non vanno ghettizzati dentro le mura di una fabbrica, il reato di disastro ambientale va congiunto al reato di disastro doloso così come è successo per l'Ilva e non solo per l'Eternit». Con la creazione di un collegamento «tra registro nazionale dei tumori, a cominciare dal mesotelioma, e autorità giudiziaria». Nella parte del piano relativa alla sicurezza sul lavoro e alle misure previdenziali c'è poi un'apertura alla possibilità che siano inseriti tra i beneficiari di indennizzi o risarcimenti anche coloro i quali hanno contratto malattie per esposizione ambientale e non solo lavorativa all'amianto. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 12 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PIEMONTE Prevenzione. Il ministero presenta le linee di intervento per la tutela della salute, dell'ambiente e per la sicurezza sul lavoro 09/04/2013 Il Sole 24 Ore Pag. 43 (diffusione:334076, tiratura:405061) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 13 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato © RIPRODUZIONE RISERVATA I NUMERI 34mila Siti contaminati Il numero di aree censite dal ministero dell'Ambiente. L'Italia è stata fino alla fine degli anni Ottanta il secondo maggiore produttore europeo di amianto (dopo l'ex Unione Sovietica) oltre che uno dei maggiori utilizzatori. Nel 1992, con la legge 257, sono stati banditi sia la produzione che l'impiego 380 Aree a maggior rischio Individuate le aree a maggior rischio. Un numero che potrebbe aumentare a raggiungere quota 500 unità. Per gli interventi di messa in sicurezza di emergenza il piano stima un fabbisogno immediato dialcune decine di milioni di euro 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 31 (diffusione:556325, tiratura:710716) VERSO LA NUOVA MEDICINA "INTEGRATA" GUGLIELMO PEPE Ognunopuò pensare ciò che vuole dell'omeopatia. Però tutti, e in primo luogo i ricercatori, i medici, gli informatori, dovrebbero prendere atto che milioni di italiani si curano con questa medicina. Se lo fanno non è perché hanno un rapporto fideistico con essa (come dicono i detrattori, equiparandola alla magia o al credo religioso), ma perché la ritengono efficace. Inoltre - come scriviamo da oltre un decennio - non va considerata "alternativa", bensì non convenzionale o complementare. Da tempo infatti si sta affermando la nuova medicina. Si chiama "integrata", che può contare già su un ospedale (a Pitigliano, in Toscana) e su tanti ambulatori, dove si applica il doppio binario: in questi luoghi di salute pubblica, non si persegue solo una ma più opzioni di cura. Oggi il nuovo medico, laureato e poi specializzato in omeopatia, ha a propria disposizione più terapie: in scienza e coscienza sceglierà la cura migliore per il malato. È il pluralismo scientifico a indicargli la strada. Che per l'omeopatia è ancora lunga, perché la ricerca dovrà dare più risposte sulla sua validità. Anche se i denigratori continueranno comunquea trattarla come stregoneria. [email protected] SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 14 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE NOI & VOI 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 32 (diffusione:556325, tiratura:710716) Omeopatia L'infinita querelle sull'efficacia Variabili e metodi Uno studio trova che i benefici dipendono molto da un buon rapporto col medico. Come già riscontrato nei farmaci ARNALDO D'AMICO Domani in tutto il mondo si celebra la giornata dell'omeopatia. Convegni e incontri degli esperti con il pubblico si terranno anche in Italia (a sinistra gli appuntamenti). Un'occasione per fare il punto sulle ricerche prodotte negli ultimi anni che cercano di capire perché tante persone (solo in Italia si stimano 10 milioni di pazienti omeopatici) traggano benefici da questa antica pratica terapeutica. Il "Virgilio" è Gaetano Di Chiara, farmacologo e neuroscienziato dell'università di Cagliari, membro del consiglio direttivo del Gruppo 2003, che raccoglie gli scienziati italiani più citati nelle ricerche dei colleghi nel mondo (Isi-Thomson Highly Cited Researchers). Una premessa: negli articoli scientifici sull'argomento, sia quelli contrari che a favore vi sono debolezze metodologiche che consigliano di considerare "non conclusivi"i risultati ottenuti. Ad esempio, le ricerche che dimostrano l'assenza di benefici del rimedio omeopatico. Il non vedere un fenomeno, non autorizza a dire che non esiste con certezza. È come affermare "non ci sono altre forme di vita nell'universo" perché non ne abbiamo dimostrato l'esistenza. «Nelle ricerche che riscontrano un effetto farmacologico del rimedio omeopatico c'è invece un errore di base. Si può cercare di verificare l'effetto di una sostanza se è presente nell'esperimento. Ma nel rimedio omeopatico, in seguito alla procedura delle diluizioni successive, vi è, forse, una molecola del principio attivo. Il beneficio osservato quindi non è attribuibile al rimedio. Né si può fare appello al fenomeno della "memoria dell'acqua"». È il famoso esperimento, pubblicato nel 1986 sulla "Bibbia" della scienza, la rivista Nature. Ma non trovò conferme nelle numerose repliche, svolte però "in cieco". Jacques Benveniste affermò che il rimedio omeopatico, anche se privo di principio attivo dopo le diluizioni, ne conservava comunque una sorta di memoria che poteva spiegare certi effetti su cellule in vitro. «Il tutto in base a un certo fenomeno biologico, la cui valutazione fu fatta da un équipe consapevole, però, di controllare un rimedio omeopatico o acqua pura - osserva il professore - Successivamente, équipe "cieche", ignare dell'origine del campione, non hanno mai più evidenziato differenze dello stesso fenomeno biologico». Altre debolezze nel metodo di ricerca continuano ad essere sottovalutate nell'omeopatia. La più frequente: il numero insufficiente dei pazienti su cui si verificano gli effetti. I benefici osservati su venti pazienti scompaiono quando diventano duemila. Lo stesso avviene ogni anno a centinaia di principi attivi che abbandonano la strada per diventare farmaco, dopo la sperimentazione su gruppi più ampi. Oppure il "doppio cieco" non rigoroso: per scarsa attenzione nella preparazione, farmaco e placebo risultano distinguibili per differenze anche minime di colore, odore, sapore, ecc. Così il paziente sa cosa gli viene somministrato e il ricercatore cosa sta valutando. Infine il contesto terapeutico: lo stesso analgesico, somministrato da un medico dopo una visita accurata, è dieci volte più potente se dato da un infermiere che non scambia una parola col malato. «Recentemente uno studio di Sarah Brien e coll. dell'unità di Medicina Complementare di Southampton, Regno Unito (su Reumatology) ha indagato il contesto terapeutico. Gli effetti di un rimedio omeopatico in malati di artrite reumatoide sono stati studiati in due gruppi di pazienti con analoghe caratteristiche. Un gruppo riceveva il rimedio o il placebo dopo una visita standard effettuata da un'infermiera mentre l'altro gruppo veniva visitato per almeno un'ora da un omeopata non medico con almeno 15 anni di esperienza. Risultato: nessuna differenza di efficacia tra rimedio e placebo. Invece, netta riduzione del dolore articolare nei pazienti sottoposti a visita omeopatica rispetto a quelli sottoposti a visita standard, sia con placebo che SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 15 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE Domani la Giornata mondiale: sono milioni gli italiani che si affidano a questa pratica di cura. Restano aperte e senza risposte definitive le questioni relative ai benefici apportati. Come le controversie sulla questione della diluizione e della "memoria dell'acqua". Ma è sempre più determinante il contesto terapeutico. Le nuove ricerche 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 32 (diffusione:556325, tiratura:710716) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 16 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato con rimedio» Come si fa negli articoli scientifici, i ricercatori riferiscono un altro beneficio pur se, sottolineano, il tipo di studio non consente di considerarlo un risultato affidabile: nei pazienti della visita omeopatica si è registrata anche la diminuzione del numero di articolazioni gonfie, tipiche dell'artrite reumatoide. PER SAPERNE DI PIÙ www.reumatology.oxfordjournals.org/content/50/6.toc www.fiamo.it 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 32 (diffusione:556325, tiratura:710716) LA SUPERSTANGATA SU PILLOLE E TINTURE Un allarme per i costi di registrazione e immissione in commercio stabiliti dall'Agenzia del farmaco (Aifa) per i rimedi omeopatici dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale (del 15 marzo) delle nuove tabelle: Simonetta Bernardini, presidente Siomi (Soc. omeopatia-med.integrata), sulla newsletter di Omeopatia33 racconta che il costo per ciascuna sostanza e fino ad un massimo di 8 diluizioni (30 mila i rimedi con varie diluizioni e diverse case farmaceutiche) passerebbe dai 20 euro del 1995 a circa 23 mila. L'Aifa ridimensiona (per i farmaci già in commercio) e parla di aggiornamento di tariffe nell'ordine del 10% SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 17 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE Per saperne di più Il caso 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 34 (diffusione:556325, tiratura:710716) Consigli cosmetici e sicurezza Se la farmacia fa la differenza La consultazione per problemi di pelle e le interazioni con i farmaci CLAUDIA BORTOLATO La farmacia, un tempo spazio un po' (fascinosamente) austero e dedicato alla vendita quasi esclusiva di farmaci, si è evoluta. Ed è diventata un punto di riferimento anche per chi, per coltivare il proprio benessere e "bell'essere", cerca prodotti "sicuri" e consulenti qualificati. Di pari passo, ha modificato offerta e spazi. A sottolineare questa "nuova immagine" della farmacia e lo slancio che, nonostante la crisi, continua a vivere in settori anche meno tradizionali, arriva, il 19 - 21 aprile prossimi alla Fiera di Bologna, Cosmofarma Exhibition. La manifestazione è da anni un evento leader del settore e una "vetrina" d'eccellenza, nonché osservatorio privilegiato dei nuovi trend, sia di quelli relativi ai prodotti, sia dei "concept" da farmacia. Nella "tre giorni" bolognese, tanti i workshop e gli eventi rivolti ai professionisti del settore, con approfondimenti sui focus considerati trainanti: la baby care, la pet care, l'alimentazione e il comparto sanitario-ortopedico. Il camice bianco è sempre percepito come una figura rassicurante e in grado di dispensare consigli qualificati: anche in ambito cosmetico. «Spesso il farmacista è il primo ad essere consultato per un problema della pelle. Oggi, poi, la complessità dei prodotti stessi richiede una valida conoscenza sia dei principali aspetti di fisiopatologia cutanea sia delle caratteristiche cosmetologiche alla base dei prodotti», spiega Leonardo Celleno, dermatologo dell'università Cattolica di Roma e presidente Aideco (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia). Anche i dati statistici confermano un soddisfacente andamento del mercato di creme e make up. «Dopo anni di crescita, nel 2012 anche il canale farmacia ha segnato un calo dell'1,4% per la vendita dei prodotti cosmetici, per un valore di mercato che supera i 1.750 milioni di euro. Ma è una contrazione comunque inferiore rispetto ad altri canali, a conferma del fatto che i consumatori riconoscono nella farmacia livelli di specializzazione, cura del servizio e qualificazione degli addetti alle vendite superiori ad altre superfici di distribuzione», osserva Vincenzo Maglione, presidente del Gruppo Cosmetici in Farmacia di Unipro (GCF). «Alcune promesse di miracoli ad azione istantanea, gli allarmi sulla nocività di questo o quel principio attivo, hanno alimentato il senso di confusione. Nel dubbio, molti consumatori hanno cercato riparo in farmacia, dove le marche dermocosmetiche, oltre ad essere in gran parte studiate per prevenire problemi di reattività della pelle, sono attentamente selezionate in base al background scientifico», conclude Celleno. LA SCHEDA LE CREME I cosmetici "da farmacia" hanno ormai texture e sensorialità competitive, consistenze molto gradevoli e packaging più "ludici" rispetto a un tempo GLI INTEGRATORI Il mercato in farmacia ammonta a circa 1.9 miliardi di euro. Punto a favore: contare sul consiglio di un referente per escludere interazioni con i farmaci IL FOOD Evoluzione "in farmacia" anche del food per adulti: segno positivo per il giro d'affari (+3,2%) degli alimenti funzionali, ipocalorici, destinati a diete particolari I DISPOSITIVI Appartengono alla categoria dei dispositivi medicosanitari anche prodotti per ogni età: cuscinetti plantari, calze elastiche, misuratori per la pressione PER SAPERNE DI PIÙ www.cosmofarma.com www.unipro.org SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 18 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE Dermatologia Si svolge a Bologna la prossima settimana Cosmofarma, l'appuntamento più qualificato per fare il punto, tra workshop, focus e incontri, sull'evoluzione del settore e sul ruolo degli specialisti. Quando il consumatore ha dubbi chiede lumi al camice bianco 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 35 (diffusione:556325, tiratura:710716) UNA VOLTA AL MESE IN AFRICA PER LE OPERAZIONI (g. d. b.) "Bambini cardiopatici nel mondo" è una delle dieci associazioni che, in collaborazione col Policlinico San Donato, costruisce ospedali. A Damasco, in Kurdistan e in Perù sono già realtà. Come il presidio di Shisong in Camerun: inaugurato nel 2009 è il primo centro di Cardiochirurgia per 200 milioni di abitanti dell'Africa centrale subsahariana e struttura di riferimento per la formazione dei medici camerunensi. A coordinare il progetto "Childrens heart for Africa" per dare una risposta alle migliaia di bambini cardiopatici, è Alessandro Frigiola, il cardiochirurgo che maturò l'iniziativa in Vietnam, durante la sua prima missione nell'82 e che da Milano vola in Africa, una settimana al mese per operare: «Alla realizzazione dello Shisong cardiac center hanno contribuito anche le suore francescane di Bressanone, l'associazione "Cuore fratello" e i frati cappuccini di Milano. È costato 5 milioni. Stiamo creando una rete locale di cardiologi che seguono e controllano i pazienti operati bisognosi di protocollo terapeutico. Per esempio, in Kurdistan, operano quattro specialisti formati al san Donato con un data base che conta 5 mila pazienti». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 19 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE IL PERSONAGGIO 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 36 (diffusione:556325, tiratura:710716) Epigenetica Così cibo o stress alterano i geni Ma il reset è possibile FRANCESCO BOTTACCIOLI * Tanto grandi sono le differenze tra le cellule, anche di pura forma (per esempio tra un neurone piramidale e un linfocita) che è difficile pensare che contengano lo stesso patrimonio genetico. Per questo, per molto tempo si è pensato che, una volta differenziata, la cellula perdesse selettivamente alcuni geni. Oggi, sappiamo che la differenziazione cellulare dipende da cambi, che si realizzano nello sviluppo, nella espressione dei geni piuttosto che da modificazioni nella sequenza dei nucleotidi. Il mantenimento stabile di queste differenze tra le cellule (nel senso che vengono conservate e trasmesse con la divisione cellulare, la cosiddetta mitosi) è sotto il controllo epigenetico, che si realizza modificando l'espressione genica, senza modificare la sequenza del Dna. Una ricerca iniziata settanta anni fa Il termine "epigenetica", esplicitamente ripreso da Aristotele, è stato usato negli anni '40 del Novecento dall'embriologo e genetista inglese Conrad Waddington (1905-1975) per descrivere la serie di fenomeni che porta dal genotipo al fenotipo. Waddington definì l'epigenetica come «le interazioni dei geni con il loro ambiente che danno vita al fenotipo» e cioè all'individuo vivente concreto. È noto infatti che dallo stesso patrimonio genetico p o s s o n o m a n i f e starsi diversi fenotipi. Per esempio si verifica che gemelli monozigoti, cioè che hanno lo stesso patrimonio genetico, possono essere molto diversi sia a livello macroscopico, per esempio l'altezza, sia dal punto di vista della incidenza di malattie, che si pensa abbiano una solida base genetica, come la schizofrenia. «È possibile - scrisse Waddington settanta anni fa - che una risposta adattativa possa essere fissata nel genoma senza attendere il manifestarsi di una mutazione». Un'intuizione che la moderna ricerca molecolare ha pienamente confermato: è possibile modificare stabilmente l'attività del genoma senza cambiare la sequenza delle basi, bensì cambiando l'espressione delle informazioni ivi contenute. Alcune conoscenze sono ormai assodate, altre sono oggetto di studi non ancora conclusivi. Il dato di fatto è che l'ambiente e i comportamenti (alimentazione, attività fisica, stress) sono in grado di produrre una segnatura epigenetica sul Dna delle nostre cellule e che l'epigenoma, così formato, viene trasmesso alle cellule figlie quando una cellula si divide (la cosiddetta mitosi). Abbiamo anche alcuni dati significativi che ci possa essere una trasmissione di tipo transgenerazionale e cioè dai genitori ai figli. Ecco alcuni esempi. Lo stress fisico: i figli della fame A partire dal 1976 sono stati pubblicati i primi risultati di uno studio sui figli dell'"inverno di fame" dell'Olanda durante la II guerra mondiale e cioè su giovani nati da donne gravide tra il novembre del 1944 e l'aprile del 1945 quando l'occupazione tedesca aveva ridotto alla fame la popolazione. I figli di queste donne che hanno sofferto la fame, soprattutto nel terzo trimestre della gravidanza, sono nati con un peso minore del normale e, una volta diventati adulti, hanno manifestato un aumento dell'incidenza di vari disturbi psichiatrici e anche un accelerato declino delle funzioni cognitive, nonché un aumento di tipici disturbi legati al basso peso alla nascita, come diabete, obesità, problemi cardiovascolari. L'epigenetica ha evidenziatoi possibili meccanismi con cui la fame della gestante induce un'alterazione in geni fondamentali per la crescita e per il corretto andamento della vita adulta. Con un lavoro di genetisti della Leiden University Medical Center, nei Paesi Bassi, è stato dimostrato che i figli della fame, sessant'anni dopo, presentavano una minore metilazione del gene che comanda la sintesi di IGF2, il fattore insulino simile di tipo2 che regola la crescitae la stabilità della cellula, essendo implicato, come l'IGF 1, nella genesi del cancro e in altre patologie. Il ruolo dell'alimentazione È ormai assodato che una dieta eccessiva, sia come quantità di calorie sia come presenza di zuccheri raffinati e di determinati tipi di grassi, causa l'attivazione del fattore di trascrizione SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 20 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE Viaggio attraverso le influenze ambientali sul nostro patrimonio ereditario Una intuizione di 70 anni fa ora spiegata dalla scienza: una risposta adattiva che si fissa anche senza vere e proprie mutazioni. Gli effetti di carenze o eccessi di alimentazione. C'è un aspetto positivo: la reversibilità, entro certi limiti 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 36 (diffusione:556325, tiratura:710716) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 21 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato nucleare NF-kB, che è la maggior via di segnalazione intracellulare di attivazione di alcune centinaia di geni deputati alla produzione di sostanze infiammatorie. L'attivazione costante di fattori di tipo infiammatorio come NFkB causa una segnatura epigenetica delle cellule immunitarie in senso infiammatorio. Dall'altra parte, è dimostrato che alcune sostanze come il resveratrolo (uva rossa), la curcumina (curcuma), il butirrato e altri acidi grassi a catena corta (prodotti dalla flora intestinale) inducono una deacetilazione e quindi contrastano la segnatura epigenetica in senso infiammatorio. Ma è confortante pensare che la segnatura epigenetica è, entro certi limiti, reversibile e che quindi possiamo provare a resettare, tramite comportamenti e cure adeguati, gli appunti della vita sul nostro genoma. Per ristabilire la salute. Conclusione: la vita non è il semplice prodotto del genoma, essa retroagisce sulle condizioni che l'hanno prodotta, cambiandole. Fino a che punto, ce lo dirà la rivoluzione in corso. * Presidente onorario della Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia PER SAPERNE DI PIÙ www.lescienze.it/topics/news/epigenetica-854240/ http://epigenome.eu/it/ 09/04/2013 La Repubblica - Ed. nazionale Pag. 42 (diffusione:556325, tiratura:710716) PREVENZIONE ICTUS CON TÈ VERDE O CAFFÈ ROBERTO SUOZZI Il dottor Yoshihiro Kobubo, Japan National Cerebral and Cardiovascular Centre (Osaka, Giappone), autore principale dello studio pubblicato su Stroke, rivista dell'American Heart Association, afferma che «è il primo lavoro ad ampia scala sugli effetti combinati di tè e caffè in relazione al rischio di ictus», soprattutto come elementi di una regolare dieta. Questa ricerca, effettuata su ottantatremila persone, tra i 45-74 anni, ha mostrato che bevendo una tazza di tè verde, o caffè, si riduce del 20% il rischio di ictus. Coloro che prendevano due, o tre, tazze di tè verde riducevano il rischio del 14%; mentre chi assumeva quattro tazze al dì riduceva il rischio del 20%, rispetto a chi lo beveva raramente. Coloro, inoltre, che prendevano una tazza di caffè o due tazze di tè verde, riducevano del 32% il rischio di emorragia intracerebrale rispetto a quelli che li assumevano molto saltuariamente. Una ricerca del Karolinska Institute di Stoccolma (su 75 mila persone) ha mostrato che bevendo 4 tazze di tè nero si riduceva del 21% il rischio di ictus. rmsuozzi@mclink. it SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 22 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R SALUTE L'ERBA VOGLIO 09/04/2013 La Stampa - Ed. nazionale Pag. 44 (diffusione:309253, tiratura:418328) Perché un piano anti-amianto? A CURA DI SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO (AL) Ieri a Casale Monferrato è stato presentato il Piano Nazionale Amianto. Perché proprio a Casale? Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha scelto di varare ufficialmente il Piano a Casale perché questa è diventata, nel mondo, la città simbolo della lotta all'amianto, materiale che ha già causato migliaia di morti. Qui ha operato per 80 anni la più grande fabbrica italiana della Eternit, appartenente a una multinazionale, passata di mano a diverse proprietà. Che cos'è l'amianto? L'amianto, noto anche come asbesto, è un minerale appartenente a una famiglia di silicati fibrosi resistenti al calore, agli acidi, agli alcani. Venne usato per realizzare coperture per tetti, tubazioni specie di acquedotti tutt'ora in uso, e fu impiegato per coibentare e per molti altri usi industriali. Che cosa provocano le fibre di amianto? Se inalate, possono causare malattie molto gravi, tra cui il mesotelioma pleurico caratterizzato da una latenza molto lunga, da 10 a 40 anni e anche più. Che cos'è il mesotelioma pleurico? È un cancro maligno che, insieme ad altre patologie, anche tumorali, è scientificamente riconducibile alla esposizione ad amianto. L'esposizione può essere di tipo professionale, cioè di chi ha lavorato questo materiale (fino al 1992 quando una legge nazionale lo ha bandito) o ne viene a contatto ancora oggi (negli interventi di smantellamento e di bonifica dei siti inquinati) e di tipo ambientale (sono a rischio tutti i cittadini che respirano la fibra, pur senza avere a che mai avuto a che fare con gli stabilimenti produttivi). Il pericolo di contrarre il mesotelioma è diffuso ovunque ci siano manufatti di amianto (principalmente tetti) perché non c'è una soglia minima di fibre al di sotto della quale si è sicuri di non ammalarsi. Come si cura? A oggi la diagnosi è infausta. La novità del Piano Nazionale amianto è rappresentata dal modello della «rete» in cui sono stati inseriti dodici centri specializzati (Istituti di ricerca, Centri universitari e ospedalieri) che condivideranno la migliore standardizzazione delle cure esistenti, ma soprattutto testeranno sul numero più elevato di pazienti le terapie sperimentali provenienti da laboratori di ricerca italiani e stranieri. Quali sono le prospettive di una cura risolutiva? Adesso come adesso è difficile fare delle previsioni sui tempi, perché molto dipende dalla volontà di condividere i saperi e dal reperimento di risorse finanziarie per sostenere la ricerca. Quante sono le vittime del mal d'amianto? In Italia è atteso il picco di morti per mesotelioma nel 2025: da qui ad allora si stimano almeno altre 25 mila vittime. Attualmente le vittime uccise da malattie asbesto-correlate sono più di 1600 all'anno. Anche la soglia di età si abbassa. Una fascia particolarmente colpita, attualmente, è tra i 50 e i 60 anni, quelli che vengono considerati i «bambini di ieri, cioè che hanno respirato la fibra quando erano ragazzini. L'altra sera a Casale è morta di mesotelioma una giovane donna di 36 anni. Quali sono gli obbiettivi che ci si pone? Arrestare questo stillicidio e fare in modo che il terribile picco ipotizzato resti soltanto una previsione teorica. Perché è stato necessario stilare un Piano Nazionale Amianto di concerto tra i ministeri della Salute, dell'Ambiente e del Lavoro/Politiche Sociali? Perché, come ha evidenziato il ministro Renato Balduzzi, la questione amianto, nel suo complesso, è una emergenza nazionale, con ricadute sanitarie, economiche, sociali e psicologiche. La legge del 1992 ha vietato l'uso dell'amianto. Ci sono ancora siti inquinati? La legge ha vietato la lavorazione e l'uso, ma non ha obbligato allo smantellamento e alla bonifica. A Casale Monferrato tutti gli edifici pubblici sono stati bonificati, ne restano ancora di privati, ma nel resto d'Italia si va molto più a rilento. Un censimento, non ancora completato, ha conteggiato, fino a ora, 34 mila siti inquinati, di cui 308 gravemente compromessi (ma si stima di superare, in questa fascia, i 500). Complessivamente migliaia di tonnellate sparse in tutta Italia, più quelle non visibili. Qual è la situazione dell'Italia rispetto all'Europa e al mondo? In due terzi del pianeta, l'amianto è ancora legale e ampiamente lavorato e utilizzato. Ora, il Piano Nazionale italiano è stato richiesto come modello dall'Unione Europea e anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha manifestato interesse per le sue linee guida. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 23 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TRA ALLARMI E PERICOLI Domande & Risposte 09/04/2013 Avvenire - Ed. nazionale Pag. 15 (diffusione:105812, tiratura:151233) La stima è contenuta nel documento presentato ieri dal ministro della Salute Balduzzi CASALE MONFERRATO. «L'amianto è pericoloso, non ne esiste una buono e uno cattivo, basta con la disinformazione». Lo ha sottolineato a Casale Monferrato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, presentando il piano nazionale per contrastare l'asbesto, che continua a uccidere, anche in Italia. Il picco di casi di mesotelioma maligno pleurico, il principale tumore causato dall'esposizione alla fibra killer, è atteso entro il 2020 o 2025, ha ricordato il ministro presentando il Piano nazionale nella città martire dell'Eternit. Si parla di 8001.000 morti l'anno tra gli uomini (tra il 2010 e il 2020 o il 2012 e il 2025), mentre sono imprecise le stime per le donne e per le altre malattie collegate all'amianto. Il piano elenca una serie di obiettivi e di azioni che vanno dalla tutela della salute alla tutela dell'ambiente alla sicurezza del lavoro e alla previdenza, ma ammette che i dati sulla diffusione dell'amianto nell'ambiente sono ancora lacunosi, così come la prevenzione. Mentre i programmi di monitoraggio medico sono abbastanza circostanziati non è ancora definito un vero programma della bonifica, attività per la quale non sono definite neppure le risorse (la Regione Piemonte ha annunciato ieri uno stanziamento di 2,2 milioni). Per ora è stata garantita una prima copertura finanziaria alle situazioni di inquinamento più pericolose, da Broni (caso Fibronit) nel Pavese a Casale Monferrato (Eternit) in provincia di Alessandria. La legge che vieta l'uso di questa sostanza è in vigore da oltre vent'anni «ma sul territorio nazionale sono ancora presenti complessivamente diversi milioni di tonnellate di materiali e beni contenenti amianto» ammette il piano che chiede continuità nei finanziamenti ma non individua precisamente il fabbisogno, confermando quanto sia ancora aperta la partita e lontana la soluzione del problema. Per contro, Balduzzi ieri ha sottolineato che l'Italia «è diventata punto di riferimento e ha avuto il mandato di organizzare la rete europea dei centri per la cura e la ricerca del mesotelioma pleurico». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 24 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il piano amianto: più di mille morti l'anno 09/04/2013 Il Foglio Pag. 2 (diffusione:25000) Il mondo di Sofia L'agonia di una bambina, una cura fuori protocollo e il bisogno di uno stato compassionevole Luigi Manconi La vicenda che la fatale pigrizia dei mass media definisce della "piccola Sofia" solleva dilemmi di grande rilievo. Guai a sottovalutarli. La bambina di tre anni è affetta da leucodistrofia metacromatica, malattia degenerativa che porta a progressiva paralisi e a cecità; e, allo stato, non sembrano esservi cure in grado di bloccarne il corso. Il "metodo Stamina", introdotto in Italia da Davide Vannoni e Marino Andolina, sarebbe in grado di ottenere risultati positivi e questo, evidentemente, alimenta le attese di famigliari che vivono la più lancinante delle tragedie. Ma l'intera comunità scientifica respinge quel metodo in quanto può comportare "condizioni di rischio reale"; e in quanto si sottrae a tutte le condizioni e i vincoli universalmente condivisi, destinati a riconoscere validità scientifica a una metodica o a un farmaco. Di conseguenza nemmeno il notevole progresso sul piano della sensibilità terapeutica e dell'intelligenza medica, introdotto - grazie all'allora ministro della Salute Livia Turco - dalla norma sulle cure compassionevoli, può risolvere il problema. Le cure compassionevoli, infatti, riguardano terapie e farmaci già oggetto di sperimentazioni cliniche e vanno comunque sottoposti a vincoli e limiti nonché, in alcuni casi, a specifica autorizzazione. Il "metodo Stamina" non rientra in tale quadro, pur se gli ideatori dicono di aver messo a disposizione delle autorità sanitarie le cartelle cliniche dei pazienti; e pur se avrebbero dato, già nel 2011, la disponibilità a portare avanti una sperimentazione sulla base dei criteri consolidati. E, tuttavia, la prevista commissione ministeriale che doveva produrre il relativo protocollo mai sarebbe stata formata. Ma ciò, lungi dal semplificare la questione, la ingarbuglia ancora di più. Il primo problema è rappresentato dal fatto che tribunali diversi hanno prodotto ordinanze opposte, autorizzando in un caso e negando in un altro l'accesso al "metodo Stamina"; e, d'altra parte, il decreto Balduzzi, consentendo la prosecuzione della terapia per tutti i trattamenti già avviati (compresi quelli per i quali siano stati compiuti solo atti preparatori), introduce una condizione di disparità rispetto ai possibili futuri pazienti. Sullo sfondo, poi, emerge una questione ancora più complessa. Siamo in presenza, infatti, di una patologia per cui non si dispone attualmente di alcuna cura efficace (e ciò corrisponde a quella "mancanza di valida alternativa terapeutica", prevista dalla norma); patologia che, nel caso specifico, colpisce bambini talvolta nella primissima età. Ne consegue che il dibattito medico è destinato a incrociare un grumo di dolore intollerabile. Questo è il punto. Nessuna controversia scientifica all'altezza del nostro tempo può ignorare questo "fattore umano". Affidarsi alle evidenze scientifiche è, non solo facile, ma perfino consolatorio; risolve i problemi a livello della nostra consapevolezza intellettuale, ma esige la nostra estraneità totale all'esperienza concreta e vissuta del dolore. Qualora ne partecipassimo o anche solo ne venissimo sfiorati, il nostro punto di vista cambierebbe. Certo, do per acquisito che compito prioritario di un'istituzione statuale è quello di affermare il valore o il disvalore scientifico di una terapia o di un farmaco; e che le cure compassionevoli debbano rispondere a precisi protocolli ed essere somministrate all'interno di strutture pubbliche. E, tuttavia, questo non esaurisce il discorso: perché è altrettanto vero che la competenza dello stato nel distinguere tra terapie validate scientificamente e trattamenti non validati scientificamente deve evitare di arrogarsi una autorità morale che interdica le libere scelte degli individui. In altre parole, il principio dell'autodeterminazione del paziente (e di chi esercita la potestà genitoriale) non può essere in alcun modo limitato, né tantomeno interdetto, dal giudizio sulla validità scientifica del trattamento da lui scelto. Quel principio, in condizioni estreme - e nulla è più "estremo" della lenta agonia di un bambino - deve conoscere attenuazioni? In genere, questa è la risposta: bisogna evitare di creare false aspettative. Non sono d'accordo. Penso che l'unico limite sia quello della possibile speculazione economica collegata alla commercializzazione di una cura non validata scientificamente; o della manipolazione delle informazioni relative ai risultati del trattamento. Per il resto, penso che ci si trovi di fronte a una classica "scelta tragica": ovvero al conflitto tra due beni ugualmente meritevoli di tutela. Il diritto a una cura con ragionevoli possibilità di successo e quello SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 25 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato POLITICAMENTE CORRETTISSIMO 09/04/2013 Il Foglio Pag. 2 (diffusione:25000) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 26 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato che Stig Dagerman chiama "il nostro bisogno di consolazione". Certo, non è un diritto positivamente sancito, ma è un'esigenza irriducibile. E' spes contra spem. E si ritrova in quella dimensione profonda e intimissima, dove un genitore deve compiere, appunto, la sua scelta tragica. Affidarsi ai protocolli scientifici oppure a un dio o a una illusione o a Davide Vannoni. Si dirà: ma perché tutto questo dovrebbe avvenire all'interno del Sistema sanitario pubblico? Abbastanza giusto, ma siamo certi che le cure compassionevoli non debbano spingere i confini della "compassione" oltre il perimetro - così erratico e mutevole - della scienza? 09/04/2013 ItaliaOggi Pag. 2 (diffusione:88538, tiratura:156000) Maroni decide, mentre Zingaretti concerta e il governo perde tempo Lo stallo della politica a livello nazionale spinge ad analizzare le strategie di governo degli altri attori istituzionali. L'esecutivo, infatti, difficilmente nascerà prima di due altre settimane di passione «consultativa», così l'Italia deve affrontare i marosi della globalizzazione e le spinte dell'eurozona senza alcun capitano al timone della nave. Lo scorso febbraio il voto ha interessato anche le due più importanti regioni in termini di pil annuo. Lombardia e Lazio, insieme, rappresentano circa il 32% della ricchezza italiana ed esprimono la quota più importante dell'Irap. A differenza del governo nazionale, le giunte si sono già insediate e sono entrambe operative. Il loro agire interessa anche mercati ed investitori che possono, analizzandolo, trarre informazioni utili per interpretare il valore del rischio effettivo della crisi italiana.I primi passi dei due governatori appaiono abbastanza diversi. Se il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, non ha perso tempo e ha già varato un pacchetto di interventi per le imprese lombarde per complessivi 1,1 miliardi di euro per sbloccare i pagamenti arretrati e favorire gli investimenti in ricerca e in innovazione, la giunta del Lazio è ancora ai prolegomeni della concretezza gestionale. Quella governata da Nicola Zingaretti è la regione emblema della cattiva programmazione finanziaria con 12 miliardi di euro di debito accumulato soltanto nella sanità. Dei 90 miliardi di debiti che la p.a. italiana deve ai suoi fornitori un buon 15% è imputabile esclusivamente alla regione Lazio. Una vergogna nazionale, se si pensa che il Lazio è la regione della capitale di un paese ancora membro a pieno titolo del G7.Maroni è stato un buon ministro e ha fatto una battaglia aperta e rischiando in prima persona per la segreteria della Lega. Eletto governatore si comporta secondo i dettami della contemporaneità politica: dà impulso in prima persona alla politica di governo e decide senza perder tempo in novecentesche concertazioni. Zingaretti, invece, nasce come funzionario del Pci. Pur avendo tutte i numeri per agire da moderno governante, appare ancora condizionato dalla tradizione dell'ascoltare tutti prima di decidere. La Cgil, le coop, le espressioni più o meno importanti della storia della sinistra rientrano a pieno titolo nella metodologia culturale dell'azione di governo zingarettiano. Concertazioni che allungano i tempi delle decisioni e depotenziano l'impatto delle possibili riforme. L'opposto di quello che serve al Lazio sul ciglio del default.L'Italia in stallo politico ha bisogno di governatori decisionisti, pronti a mettere la faccia su sfidanti risultati da conseguire. L'epoca dei tavoli, grandi a piacere, con ogni tipo di sigla seduta intorno è già parte della storia. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 27 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il punto 09/04/2013 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Ed. nazionale Pag. 19 (diffusione:48275, tiratura:63756) n Dopo Doctor's Life - la prima Tv dedicata all'informazione e alla formazione di medici e farmacisti, visibile sul canale 440 della piattaforma Sky - il Gruppo Adnkronos, in occasione del 50° anniversario dalla sua fondazione che ricorre quest'an no, lancerà un nuovo portale, ancora piu' interattivo, multimediale e di facile consultazione all'interno del quale un'in tera sezione sarà dedicata alle tematiche della salute, del benessere e degli stili di vita. A guidare l'Adnkronos Salute in questo percorso di rinnovamento sarà il Cavaliere del Lavoro Giuseppe Marra, presidente del Gruppo Gmc-Adnkron o s. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 28 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Ecco il nuovo portale «Adnkronos Salute» 09/04/2013 MF - Ed. nazionale Pag. 16 (diffusione:104189, tiratura:173386) Maroni decide, Zingaretti quasi nulla. Sinora Edoardo Narduzzi Lo stallo della politica a livello nazionale spinge ad analizzare le strategie di governo degli altri attori istituzionali. L'esecutivo, infatti, difficilmente nascerà prima che passino altre due settimane di passione. Così l'Italia deve affrontare i marosi della globalizzazione e le spinte dell'Eurozona senza alcun capitano al timone della nave. Lo scorso febbraio il voto ha interessato anche le due più importanti regioni in termini di pil annuo. Lombardia e Lazio, insieme, rappresentano circa il 32% della ricchezza italiana ed esprimono la quota più importante dell'Irap. A differenza del governo nazionale, le giunte si sono già insediate e sono entrambe operative. Il loro agire interessa anche mercati e investitori che possono, analizzandolo, trarre informazioni utili a interpretare il valore del rischio effettivo della crisi italiana. I primi passi dei due governatori appaiono abbastanza diversi. Se il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, non ha perso tempo e ha già varato un pacchetto di interventi per le imprese lombarde da complessivi 1,1 miliardi di euro al fine di sbloccare i pagamenti arretrati e favorire gli investimenti in ricerca e innovazione, la giunta del Lazio è ancora ai prolegomeni della concretezza gestionale. Quella governata da Nicola Zingaretti è la regione emblema della cattiva programmazione finanziaria, con 12 miliardi di euro di debiti accumulati solo nella sanità. Dei 90 miliardi di debiti che la Pa italiana deve ai suoi fornitori, un buon 15% è imputabile alla sola Regione Lazio. Una vergogna nazionale, se si pensa che il Lazio ospita la capitale di un Paese ancora membro a pieno titolo del G7. Maroni è stato un buon ministro e ha combattuto una battaglia aperta, rischiando in prima persona per la segreteria della Lega. Eletto governatore, si comporta secondo i dettami della contemporaneità politica: dà impulso in prima persona alla politica di governo e decide senza perder tempo in novecentesche concertazioni. Zingaretti, invece, nasce come funzionario del Pci. Pur avendo tutti i numeri per agire da moderno governante, appare ancora condizionato dalla tradizione dell'ascoltare tutti prima di decidere. La Cgil, le coop, le espressioni più o meno importanti della storia della sinistra rientrano a pieno titolo nella metodologia culturale dell'azione di governo zingarettiana. Concertazioni che allungano i tempi delle decisioni e attutiscono l'impatto delle possibili riforme. L'opposto di quello che serve al Lazio sull'orlo del default. L'Italia in stallo politico ha bisogno di governatori decisionisti, pronti a mettere la faccia su sfidanti risultati da conseguire. L'epoca dei tavoli, grandi a piacere, con ogni tipo di sigla seduta intorno fa già parte della storia. (riproduzione riservata) Foto: Nicola Zingaretti SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 29 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COMMENTI & ANALISI 09/04/2013 Gazzetta del Sud - Ed. nazionale Pag. 23 (diffusione:49872, tiratura:67738) "Tagli" pericolosi, non solo dolorosi Ieri assemblea di medici e infermieri. Il primario Molica: il rettore dell ' Università ha riconosciuto i nostri meriti Andrea Celia Magno Con 5.044 pazienti curati, 22 mila accessi in day hospital, 1650 ricoveri ordinari e 3556 in regime di day hospital nel 2012, il dipartimento Onco-ematologico dell ' azienda ospedaliera PuglieseCiaccio ha ottenuto una serie di «risultati stratosferici», che potrebbero diventare a rischio con la riduzione da 87 a 60 posti letto prevista dal decreto commissariale 136. Più che un grido d ' allarme - o una risposta alla trasmissione Rai " Presa diretta " - è una richiesta alla politica regionale «spesso disattenta», quella fatta dal direttore del dipartimento, Stefano Molica, nel corso dell ' assemblea tenutasi ieri mattina nei locali del reparto di Radioterapia del presidio Ciaccio-De Lellis. Numeri ottenuti «da un gruppo di professionisti che ha saputo far fronte al sottodimensionamento del personale - ha sottolineato Molica - e ha saputo venire incontro alle esigenze imposte dal Piano di rientro riuscendo a centrare l ' obiettivo di riduzione del 3% della spesa farmaceutica. Sfido qualsiasi struttura calabrese, uguale per dimensioni e utenza, ad ottenere risultati del genere, con un incremento medio di pazienti curati pari al 15%. Per questo chiediamo a chi deve prendere le decisioni nel comparto sanitario come potremmo mantenere invariati questi dati una volta subito il taglio dei posti letto». «I problemi sanitari di Catanzaro e provincia - ha proseguito - non possono essere risolti da poche persone nel chiuso di una stanza, ma devono coinvolgere i pazienti e gli operatori di una branca riconosciuta anche a livello universitario, come ha più volte rimarcato il rettore Aldo Quattrone. Pur rispettando il lavoro del governatore Scopelliti in qualità di commissario per l ' attuazione del Piano di rientro, non vorrei che questo dipartimento finisse in un tritacarne». Affiancando Molica, durante l ' assemblea hanno preso la parola i responsabili e i direttori delle strutture e delle Unità operativa che compongono il dipartimento: Domenico Pingitore (Radioterapia), Caterina Consarino (Ematologia pediatrica), Adalgisa Brescia (Centro trasfusionale), Rosario Russo (Terapia del dolore), Bonaventura Lazzaro (Cure palliative), Rita Santoro (Emofilia), Giuseppe Scalzo (Fisica medica), il responsabile facente funzioni dell ' organizzazione infermieristica, Pietro Comi, e il segretario regionale del Sindacato medici italiani (Smi), Lino Puzzonia. Nello specifico delle singole strutture, l ' aumento rispetto al 2011 dei ricoveri ordinari ha toccato un significativo 44% nel reparto di Ematologia, il 31% in Ematologia pediatrica, il 10% in Oncologia, il 20% in Terapia del dolore, il 17% in Cure palliative. Sono state 43 mila le prestazioni radioterapiche erogate nel 2012: una piccola flessione rispetto all ' anno precedente «dovuta - ha affermato Pingitore all ' obsolescenza di uno dei due acceleratori presenti. Nei prossimi giorni partiranno i lavori di rinnovamento tecnologico che ci permetteranno di migliorare i nostri trattamenti grazie ad apparecchiature più evolute». Il Centro trasfusionale «è uno dei più importanti del Meridione - ha aggiunto Adalgisa Brescia - ed è un punto di riferimento per l ' emaferesi per alcuni ospedali del nord, quelli di SoIn alto: Domenico Pingitore, Adalgisa Brescia, Rita Santoro, Caterina Consarino, Stefano Molica, Giuseppe Scalzo. Sotto: medici e infermieri durante l'assemblea SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 30 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato a riduzione dei posti-letto nel dipartimento di Onco-ematologia dell'Azienda Pugliese-Ciaccio contrasta con le potenzialità della struttura. «Politica disattenta» 09/04/2013 Gazzetta del Sud - Ed. nazionale Pag. 36 (diffusione:49872, tiratura:67738) Con la cerimonia del giuramento festeggiati dieci nuovi farmacisti Il presidente dell ' Ordine dei farmacisti della provincia di Crotone Antonio Megna ha reso noto che presso la sede dello stesso Ordine si è svolta una cerimonia nel corso della quale, come è ormai consuetudine annuale, hanno prestato giuramento i nuovi colleghi iscritti all ' albo dei dottori farmacisti. Hanno giurato i nuovi farmacisti Maria Grazia Lucente, Antonia Marasco, Valentina Lerose, Vittoria Panza, Antonio Piccolo, Valeria Pinacchio, Giuseppe Conforti, Elisabetta Martino, Maria Vittoria Martino Maria e Vincenzo Fabio Donato. Espletata la cerimonia nel corso dei quali i neofarmacisti hanno prestato giuramento, si è rivolto con un insirizzo di saluto ai giovani colleghi il dott. Antonio Megna presidente dell ' Ordine dei farmacistid ella provincia di Crotone. Il presidente dei farmacisti crotonesi ha poi consegnato ai farmacisti appena iscritti all ' ordine professionale un attestato di benvenuto. Antonio Megna ha formulato «gli auguri più fervidi per una lunga e proficua vita professionale». «Senza dimenticare che - ha aggiunto il presidente Megna - il nuovo scenario che oggi si va profilando, impone alla figura del farmacista di evolversi coerentemente con le dinamiche dell ' a mbiente istituzionale e competitivo». Antonio Megna ha ricordato che il farmacista è il professionista sanitario che insieme ad altri deve tutelare la salute della collettività facendo riferimento ai principi fondamentali espressamente descritti nel " Giuramento del Farmacista " «. Il farmacista - ha spiegato il presidente dell ' ordine professionale - a garanzia del cittadino e a tutela della dignità e del decoro della professione sanitaria farmaceutica, deve svolgere la propria attività ispirata ai principi della correttezza e del decoro professionale, nella massima riservatezza, in piena autonomia e coscienza professionale, avendo riguardo dei diritti del malato e del rispetto della legge. Lo studio, l ' aggiornamento e la serietà professionale dovranno contraddistinguere la vita professionale dei giovani Colleghi». La cerimonia del giuramento si è conclusa con una festa a cui hanno preso parte parenti ed amici dei nuovi iscritti all ' Albo. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 31 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nella sede dell'Ordine intervenuto il presidente Antonio Megna 09/04/2013 Il Denaro Pag. 17 (diffusione:20000) Far rinascere Città della Scienza Gruppo Capri sponsor di Incendium La multinazionale titolare dei marchi Alcott, Gutteridge e Alcott Los Angeles intende riconfermare le sue radici partenopee e sostiene il progetto che vede gli artisti impegnati a donare loro opere per un'asta di beneficenza Il mondo della moda per la rinascita di Città della Scienza. Il Gruppo Capri annuncia infatti la propria partnership con l'Associazione Culturale TempoLibero, guidata da Clorinda Irace, per il progetto Incendium a sostegno della ricostruzione dello science center di Coroglio, andato distrutto da un rogo doloso poco più di un mese fa, nella notte del 4 marzo. Con i marchi Alcott, Alcott Los Angeles e Gutteridge, il Gruppo Capri (realtà fondata nel 1988 dall'imprenditore Nunzio Colella) si posiziona tra le aziende campane leader nel settore dell'abbigliamento e, nonostante una rapida espansione mondiale che lo vede oggi presente in nove paesi con più di 180 punti vendita e 700 dipendenti, mantiene un'identità fortemente napoletana. Una scelta di amore "Ed è proprio l'amore nei confronti della propria città d'origine e la vicinanza al mondo giovanile - si legge in una nota - che ha spinto il Gruppo a ricoprire il ruolo di sponsor Ufficiale del progetto Incendium che mira, attraverso l'arte e la cultura, a costruire un fondo, interamente destinato alla ricostruzione di Città della Scienza, importantissimo patrimonio napoletano". L'iniziativa, patrocinata dall'Unione Industriali, il Comune di Napoli e il Palazzo delle Arti di Napoli (in sigla Pan), chiama a raccolta gli artisti contemporanei, napoletani e non, che doneranno un'opera per la grande asta di beneficenza, i cui proventi saranno devoluti interamente allo scopo di ripristinare una struttura che tanti cittadini hanno a cuore e che rappresenta uno dei principali poli scientifici europei. Le opere d'arte offerte dai creativi che aderiscono all'inisiativa, saranno esposte inoltre al Pan, il museo di arte contemporanea, sito nel cuore di Napoli, in via Vittoria Colonna, nel complesso di Palazzo Caravita di Roccella. I partner Affiancano l'associazione TempoLibero nella diffusione e nella pubblicizzazione dell'iniziativa pro-Città della Scienza: Action aid, Accademia musicale Giuseppe Verdi, Commissione Cultura del Comune di Napoli, Associazione Ma, Caiv Danza, Museo Cam di arte contemporanea, Clinica Mediterranea, Associazione Farmaciste insieme, Fondazione CannavaroFerrara, Fondazione Santobono-Pausillipon, Il mondo di Suk Network, Ordine dei Farmacisti di Napoli, Paparo editore, Associazione Pepul, Reteuropa - rete d'imprese, Associazione Terra Libera, Associazione Vola Alto. Le opere offerte verranno esposte al Pan a partire dal 18 giugno, resteranno in mostra per una settimana, nel corso della quale si organizzerà l'asta di beneficenza. • • • SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 32 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SMACK NEWS 09/04/2013 Il Tirreno - Ed. nazionale Pag. 1 (diffusione:80832, tiratura:102004) In farmacia psicologi per madri Al via l'esperimento: prenotazione della visita gratuita Ludovica Monarca Da oggi tutte le madri o aspiranti tali potranno prenotare gratuitamente un consulto con una psicologa. Basterà rivolgersi a una delle farmacie comunali. Le visite si svolgeranno negli ambulatori adiacenti alla farmacia comunale n.8 in piazza Grande. L'esperimento nasce per volontà della Farm-Li. IN LIVORNO IV LIVORNO Diventare mamma. Di certo una delle più grandi emozioni della vita. Un momento unico che comporta molti cambiamenti, gioie, sorrisi, ma anche tanti dubbi, paure, curiosità. Per questo da oggi nasce un servizio interamente dedicato a chi si trova ad affrontare una gravidanza, un punto di riferimento a cui rivolgersi per un consulto in caso di ogni perplessità, domande, difficoltà. L'iniziativa si chiama "Farmacia amica delle mamme", uno sportello di consulenza gratuita con psicologi perinatali presso la Farmacia Comunale n. 8 di piazza Grande.Il servizio, al momento in fase sperimentale, è attivo già da ora: basta prenotare il colloquio con la psicologa Annalisa Bertoli, recandosi o telefonando, presso qualsiasi farmacia comunale del territorio da lunedì a sabato. La psicologa perinatale riceverà negli ambulatori adiacenti alla Farmacia Comunale n.8 due giorni alla settimana: il mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 19 e il venerdì mattina dalle 9 alle 13. Ma nel caso in cui l'iniziativa riscuotesse il successo sperato i giorni dedicati agli appuntamenti con gli psicologi potrebbero aumentare. Il progetto, promosso da FarmaLi-Farmacie comunali di Livorno in collaborazione con psicologi con formazione specifica, si prefigge di dare alle donne ( aspiranti madri, gestanti o neomadri) un primo supporto "qualificato" e, nel caso, orientare la donna verso la risposta più efficace alla situazione. Il primo colloquio di 50 minuti è totalmente gratuito. «In un momento come questo di particolare difficoltà economica per le persone e le famiglie - spiega Gino Scali direttore di FarmaLi intendiamo offrire questo servizio gratuito per la promozione della cultura delle salute e del benessere psicologico dei nostri cittadini». Il servizio infatti cerca di dare risposte a chi vive una situazione di difficoltà o di indecisione nel delicato percorso di madre o di "divenire genitori" a partire dal concepimento per arrivare ai primi mesi di vita del neonato, comprendendo così la gravidanza, il parto e la puericultura. La "Farmacia amica delle mamme", già sperimentato in altre farmacie toscane, interpreta il ruolo moderno che le farmacie pubbliche hanno oggi: non solo punti vendita di farmaci ma centri di servizi per il cittadino. «Quando siamo venuti a conoscenza di questo progetto sviluppato per la prima volta a Pistoia nel 2010 - racconta Scali abbiamo subito pensato di portarlo a Livorno. Non vogliamo sostituirci a nessuno, ma semplicemente fornire un servizio in più ai cittadini che stanno attraversando un momento cruciale e bellissimo come è il percorso di diventare genitori. Del resto molte persone vedono nella farmacia un luogo in cui recarsi anche per chiedere un consiglio, ora avranno la possibilità di trovare un aiuto in più, gratuitamente, in cui esprimere dubbi e bisogni che a volte rimangono nascosti». Un' esperienza innovativa nel panorama italiano che mira a interpretare le esigenze di tante madri, dando risposta al loro bisogno di dialogare con una psicologa sulle difficoltà legate al ruolo di madri. Ecco tutti i numeri e gli indirizzi a cui rivolgersi Ecco tutti gli indirizzi e i numeri di telefono dele Farmacie Comunali : - Farmacia Comunale n.1 Salviano, Via Haipong, 35 0586 852533 - Farmacia Comunale n.2 La Rosa, Via Bykonaki, 7 0586 502482 - Farmacia Comunale n.3 Bastia, Via Garibaldi, 308 0586 409924 - Farmacia Comunale n.4 Marradi, Via Marradi, 181 0586 802343 - Farmacia Comunale n.5 Montebello Via Montebello, 27 0586 804158 - Farmacia Comunale n.6 Corea, Piazza Saragat, 8 0586 402131 - Farmacia Comunale n.7 Lorenzini Via Montanari, 12 0586 858154 Farmacia Comunale n.8 Grande , Piazza Grande, 39 0586 894490 Farmacia Comunale n.9 Alfieri, Via Alfieri, 33/35 0586 403107 Foto: Una mamma con in braccio il suo bambino SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 33 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LIVORNO 09/04/2013 La Prealpina - Ed. nazionale Pag. 16 (diffusione:38000) (e.p.) - Il campanello d'allarme suona spesso a scuola, quando gli insegnanti notano un bambino inquieto, impulsivo, iperattivo a livello motorio ma incapace di mantenere la concentrazione a lungo. Ne soffrirebbe l'1-2 per cento della popolazione infantile italiana, con conseguenze anche gravi dal punto di vista dell'apprendimento e delle relazioni personali: al disturbo da deficit di attenzione e iperattività (noto come Adhd, Attention deficit and hyperactivity disorder) sarà dedicato un seminario informativo sulle problematiche comportamentali e cognitive che inizierà domani nella sede dell'Università dell'Insubria in via Ravasi. Si proseguirà poi fino a metà aprile mentre il secondo ciclo è previsto in autunno. L'iniziativa si deve all'associazione Aifa onlus Lombardia e al Kiwanis club, in collaborazione con l'Ufficio scolastico territoriale, l'assessorato alla Famiglia, l'unità operativa di Neuropsichiatria infantile e l'Università dell'Insubria. L'approfondimento è rivolto ai docenti delle scuole e agli educatori del territorio, con l'obiettivo di approfondire il tema. L'Organizzazione mondiale della salute stima che il disturbo interessi circa il 4 per cento della popolazione. I sintomi si esprimono in tutti i contesti della vita del bambino, dell'adolescente, ma anche dell'adulto. Soprattutto nell'ambito scolastico ci possono essere ripercussioni negative sulla formazione di un normale sviluppo cognitivo e di un'integrazione sociale. È quindi fondamentale un precoce riconoscimento del disturbo da parte degli insegnanti e degli educatori per realizzare un intervento mirato coordinato tra neuropsichiatria, scuola e famiglia. Verranno illustrati i sintomi caratteristici dell'Adhd, l'importanza della diagnosi eseguita da parte di esperti, le difficoltà più frequenti, le strategie da applicare in classe. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 34 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Incapaci di stare fermi. Quando la vivacità è una malattia 09/04/2013 Il Fatto Quotidiano - Ed. nazionale Pag. 10 (tiratura:100000) I bimbi di Statte hanno il sangue sporco di piombo LO RIVELA UN'INDAGINE FATTA NEL PAESE CHE CONFINA CON LA ZONA INDUSTRIALE Francesco Casula Piombo nel sangue dei bambini di Statte, piccolo comune vicino alla zona industriale di Taranto? Sì secondo i dati raccolti dalle associazioni ambientaliste Paecelink e Fondo antidiossina onlus che hanno prelevato campioni di sangue da 9 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni e residenti nel comune della provincia ionica. I risultati hanno accertato la presenza di piombo in tutti i campioni in misura variabile tra i 22 e i 36 microgrammi. Numeri che destano preoccupazione. "Pur trattandosi di un campione non significativo della popolazione generale e di numerosità ridotta" dicono i medici Annamaria Moschetti, responsabile di Ambiente e Salute Infantile, e Piero Minardi, pediatra di Statte, "questi risultati non possono che destare preoccupazione per la possibile esposizione a fonti di piombo presenti in ambiente che necessitano con la massima premura di essere individuate ed eliminate". NON SOLO. I prelievi effettuati il 29 marzo, e il risultato delle analisi, sarebbero la testimonianza di "una esposizione recente" a sorgenti inquinanti che operano nel territorio. Inoltre, dato che per i bambini non esistono valori sicuri di riferimento poiché nel loro sangue non dovrebbe esservi alcuna presenza di piombo, "qualunque livello è associato a possibili esiti neuropsichici" e "non si può non osservare come tali valori siano di livello tale da destare preoccupazione ed a richiedere interventi urgenti a tutela della salute infantile ed uno screening sulla popolazione generale infantile". Sulla sorgente i medici non si sbilanciano, ma nel mirino è finita ovviamente la grande industria a pochi chilometri da Statte. Una nuova tegola sanitaria per un territorio già martoriato, che domenica è sceso in piazza per chiedere ancora una volta la liberazione dall'inquinamento e la cancellazione della legge "salva Ilva" che consente all'acciaieria di produrre nonostante il sequestro preventivo disposto dalla magistratura sulla quale proprio oggi dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 35 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato TARANTO 09/04/2013 La Notizia Giornale Pag. 1 RELIGIOSI PAGATI COME MEDICI ASTRID Nausicaa Maragò La Sanità è in crisi profonda, ma nonostante i tagli imposti dalla spending review permangono a carico del Servizio Sanitario Nazionale spese superue derivanti da normative ormai inattuali. In base alle convenzioni con le Conferenze episcopali locali le aziende ospedaliere arrivano a spendere anche 25mila euro all'anno per un "assistente religioso". Senza contare i costi del mantenimento dei servizi connessi. A PAGINA 11 Assunzioni a tempo indeterminato all'interno delle aziende ospedaliere, contratti part time, consulenze esterne e poi ancora convenzioni con le diocesi: la presenza degli "assistenti religiosi" nelle corsie degli ospedali assume diverse forme, ma sui costi di questo servizio, che va a incidere di fatto sulle tasche dei contribuenti non c'è abbastanza chiarezza e trasparenza. Accanto ai servizi prestati da molte associazioni a titolo gratuito, si trovano infatti situazioni di assistenza di questo tipo pagate a caro prezzo dalle aziende ospedaliere. il servizio offerto Gli assistenti religiosi svolgono diverse mansioni nelle corsie degli ospedali, compiti dei quali non si contesta la necessità e l'importanza ricoperta, e che vanno dal supporto spirituale per i degenti, allo svolgimento di funzioni religiose nelle cappelle. La materia è regolata dalla legge 833/78 che disciplina il Servizio Sanitario Nazionale, e che all'articolo 38 prevede in particolare che presso le strutture di ricovero l'assistenza religiosa deve essere assicurata nel rispetto della volontà e della libertà di coscienza dei pazienti. La norma in questione stabilisce inoltre che tale servizio deve essere regolato da specifiche intese stipulate tra gli enti locali, le aziende sanitarie e le Conferenze episcopali (o corrispondenti autorità per i culti diversi dal cattolico) competenti per territorio. Ma nulla di preciso dice, la legge, sui compensi corrisposti dal Servizio Sanitario Nazionale a queste figure. i costi sproporzionati Tredici Regioni hanno stipulato al momento delle intese con i vescovi locali, ma sugli oneri regna ancora frammentarietà e incertezza. Ci si può fare un'idea consultando i dati contenuti nell'Anagrafe delle Prestazioni del Ministero della Funzione Pubblica. All'azienda Ospedaliera G.Salvini di Garbagnate (MI), ad esempio, sono stati spesi 11.129,76 euro per prestazioni di "assistenza sociale religiosa" nel solo semestre gennaio-giugno 2011. All'Azienda Sanitaria "Ospedali Riuniti di Bergamo", è stata prevista una spesa per un contratto di co.co.co. dell'importo di 27.500 euro (decorrente dal 30/12/2010 al 31/08/2011) per un assistente religioso. E un altro ancora, sempre per lo stesso periodo di tempo, sotto la voce "prestazioni di assistenza sociale" da ben 21.500 euro. E altri 25.000 euro sono stati previsti dall'Azienda Ospedaliera G.Pini di Milano al 01/07/2010, mentre all'Ospedale "di Circolo" di Melegnano sono diverse le prestazioni retribuite, tra i 5000 e gli 8000 euro circa, solo nel primo semestre 2011. il paradosso In altre strutture le spese sono più contenute, ma comunque sostanziose: in particolare non si comprende il motivo per il quale un sacerdote finisca per essere remunerato più di uno psicologo, o di un giovane medico. Alle spese per il personale religioso vanno poi sommati i costi del mantenimento dei locali adibiti alle funzioni, e gli alloggi all'interno delle strutture. I bilanci delle aziende ospedaliere sono in rosso, ma si continua a spendere per ministri e luoghi di culto piuttosto che per attrezzature, personale infermieristico e medici, che sono costretti a fare i conti con la spendig review. Il sistema funzionerebbe in modo più virtuoso se gli assistenti religiosi prestassero il loro supporto a titolo di volontariato, come accade per molte altre organizzazioni caritatevoli, piuttosto che percepire uno stipendio pagato con i soldi dei contribuenti. @astridnausicaa SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 36 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Negli ospedali 09/04/2013 La Notizia Giornale Pag. 1 PILLOLE AMARE FARMACIE BEFFATE GINEVRA DE CARLI Le liberalizzazioni come rimedio alla crisi economica, sulla spesa farmaceutica, hanno fallito clamorosamente. Per far risparmiare i cittadini il governo ha aumentato i farmaci senza ricetta. Un regalo per le parafarmacie che ha tagliato però solo un servizio essenziale. A PAGINA 10 Le liberalizzazioni non possono essere la panacea di tutti i mali. Ormai vengono viste come la ricetta più adatta per sconfiggere la crisi economica nel nostro Paese. In realtà stanno creando una zona franca dove le regole non sono uguali per tutti. E' quello che sta succedendo in ambito sanitario. L'obiettivo dei provvedimenti adottati negli ultimi due anni è stato quello di abbattere la spesa farmaceutica. Il risultato, invece, è stato la creazione di una concorrenza sleale tra farmacie e parafarmacie. I provvedimenti del Governo Con il decreto Salva Italia, approvato nel dicembre 2011, si è voluto deregolamentare il controllo su alcuni medicinali. All'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) è stato dato il compito di stilare una lista di circa 230 farmaci per i quali non è più necessaria la prescrizione medica e che quindi possono essere venduti anche al di fuori del canale tradizionale della farmacia. Tutto questo si è tradotto in vittoria per le parafarmacie che, non paghe, ora mirano alla totale liberalizzazione della fascia C. "Ma se si andasse in questa direzione l'Italia sarebbe un'eccezione rispetto al resto d'Europa dove questi farmaci continuano ad essere venduti esclusivamente nel circuito farmaceutico", spiega Franco Caprino, presidente di Federfarma Roma e Lazio. Senza contare poi che i cosiddetti "negozi di vicinato" pretendono di essere equiparati alle farmacie senza però sottoporsi alle stesse regole: (distanza minima da un esercizio all'altro, obbligo di concorso per i titolari e convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale). Ulteriori limitazioni per i farmacisti sono state inserite, poi, con il decreto Cresci Italia del marzo 2012, che ha introdotto il limite di età (65 anni) per i titolari, ha rivoluzionato il concetto di pianta organica (la mappa delle farmacie sul territorio) e ha imposto l'apertura di 5 mila nuovi esercizi. Tutto questo però, al contrario di quello che si può immaginare, non ha avuto ricadute positive sull'occupazione. Anzi, il settore delle farmacie, ha accusato un colpo pesantissimo con un calo del lavoro che ha travolto tutta la filiera, dai trasportatori ai fornitori, generando numeri impressionanti di disoccupazione. Ma non basta. La mannaia finale è arrivata con la Spending Review approvata a luglio 2012 che ha determinato un ulteriore contingentamento della spesa farmaceutica convenzionata dimenticandosi invece di controllare quella ospedaliera i cui costi lievitano ogni anno in maniera esponenziale. La ricerca Come ha dimostrato uno studio del prof. Federico Spandonaro, economista dell'Università di Tor Vergata, che ha evidenziato come queste misure hanno portato ad una estrema sofferenza di tutto il sistema che non riesce più a sostenersi con i soli farmaci di Fascia A, ancora distribuiti da Ospedali ed ASL, con una inevitabile ricaduta sulla qualità dei servizi e sui costi. Tanto che sempre più esercizi sono costretti ad abbassare la saracinesca perché non riescono a far fronte alle spese. I provvedimenti emanati dal governo incidono solamente sugli sconti che vengono richiesti alle farmacie e non sul costo del farmaco alla produzione. Solo questo intervento, infatti, determinerebbe un risparmio vero per il cittadino. La salute non può e non deve essere equiparata a un business qualsiasi in cui la logica del profitto prevale sull'interesse generale e i farmaci vengono trattati con il sistema del paghi due prendi tre. La stessa logica che anima la grande distribuzione che con l'apertura di corner nei supermercati e negli ipermercati si è messa in concorrenza con le farmacie. Il luogo comune è che la sanità rappresenti un costo troppo alto per lo Stato. In realtà l'Italia spende in media il 35% in meno rispetto al resto d'Europa. E visto che il trend mondiale è la protezione del Sistema sanitario nazionale, per chi lo ha (Regno Unito) e la costruzione di uno Stato Sociale per chi non lo ha mai sperimentato (Stati Uniti), l'obiettivo dovrebbe essere quello di proteggerlo anche e soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. "Ma per far questo bisogna ripartire proprio dai nostri quartieri, dove la farmacie rappresentano un servizio essenziale e un riferimento reale per il cittadino", spiega Angelo Izzo, consigliere Federfarma Roma. La proposta di Federfarma Su questo principio, nella Capitale è stata creata la Cooperativa Sociale "Salute e SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 37 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Liberalizzazioni 09/04/2013 La Notizia Giornale Pag. 1 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 38 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cura" che nasce da Federfarma Lazio con l'intento di realizzare percorsi socio-sanitari a vantaggio di tutti i cittadini e condivisibili da tutte le farmacie. Ormai non è più tempo di tagliare ad occhi chiusi. È tempo di proporre soluzioni a vantaggio di tutti i cittadini, tutelando la professionalità di imprese e maestranze. Le farmacie sono da sempre entità credibili e affidabili per il cittadino che oggi possono creare una salute credibile e affidabile. Legge sbagliata Gli effetti concreti del decreto Salva Italia: centinaia le aziende costrette a chiudere L'iniziativa Nasce a Roma la Cooperativa "Salute e Cura" per creare presidi sanitari nei quartieri 08/04/2013 11:26 IlFarmacistaOnline.it Sito Web Sul sito web dell'Agenzia del farmaco sono state pubblicate le modalità di consultazione dei nuovi algoritmi di valutazione dell'innovatività terapeutica dei medicinali. L'accesso è riservato ad utenti selezionati che chiederanno di partecipare ed avverrà tramite User ID e Password personale. 08 APR - La valutazione dell'innovatività è un processo decisionale complesso e articolato in qualsiasi campo questo venga applicato. Nel caso dei farmaci e del ruolo di una Agenzia Regolatoria, tale complessità è particolarmente evidente e rilevante, in quanto il rapporto rischio/beneficio di un medicinale deve coniugarsi con la corretta valorizzazione del beneficio/prezzo, ovvero, tradursi in un vantaggio misurabile per i pazienti, per le loro famiglie e per il Sistema Sanitario Nazionale in genere. Nel fare questo, l'Agenzia deve rendere conto dei principi che la ispirano nella valutazione dei dossier relativi alla definizione della rimborsabilità e del prezzo dei farmaci, rendendoli trasparenti e condividendoli con tutti i diversi interlocutori. L'AIFA, alla fine di un significativo percorso di elaborazione di una nuova struttura di valutazione dell'innovatività terapeutica dei medicinali, apre ad una consultazione pubblica riservata agli esperti del settore, gli elementi che costituiscono il sistema di istruttoria relativo alla definizione della eventuale rimborsabilità e del prezzo dei farmaci e un modello semplificato di algoritmo per l'individuazione del grado di innovatività terapeutica. Sarà, quindi, possibile richiedere l'accesso alle pagine che ospitano le survey, relative ai domini e alla domande di cui si compone il sistema di valutazione dei medicinali e un esempio on-line dell'algoritmo primario che l'Agenzia utilizzerà nelle sue valutazioni. L'accesso agli algoritmi e alle survey e' riservato ad utenti selezionati che chiederanno di partecipare, accedendo tramite User ID e Password personale, che verranno inviate su decisione incontestabile di AIFA e che potranno essere sospese in qualunque momento. L'Agenzia, prima di mettere a disposizione del pubblico tali funzionalità, le renderà accessibili in via esclusiva alle proprie Commissioni Consultive. Pertanto le richieste da parte degli utenti esterni saranno riscontrate a partire dall' 8 aprile. Per ragioni di proprietà intellettuale e di sviluppo anche internazionale è fatto divieto di copiare, riprodurre in tutto e/o in parte i nodi e/o la struttura degli algoritmi e gli elementi costitutivi della survey. Per richiedere l'accesso strettamente individuale e non cedibile a terzi sarà necessario inviare una mail esponendo le motivazioni alla base della richiesta stessa unitamente al CV del richiedente, alla Segreteria della Direzione generale: [email protected] SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 39 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Innovazione terapeutica. L' Aifa cambia il metodo per valutare l'innovatività dei farmaci 08/04/2013 09:40 IlFarmacistaOnline.it Sito Web Secondo l'Osservatorio Sanità di UniSalute solo il 23% cerca di contenerne l'utilizzo e assumerli solo se strettamente necessario. Il 51% si affida esclusivamente alla medicina tradizionale e il 45% sembra propenso ad affiancarvi le soluzioni alternative. 08 APR - Agli italiani sembrano proprio piacere i farmaci. Che sia perché prescritti dai medici ogni volta che si fanno visitare (41%) o perché ne fanno un uso regolare slegato dal comparire di un malanno (28%), tre quarti degli italiani hanno una relazione salda con i medicinali. Solo il 23% afferma infatti di impegnarsi per farne a meno e prenderli solo quando strettamente necessario. Questo è quanto rilevato dall'ultima indagine realizzata dall'Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, che ha voluto indagare la propensione degli italiani ad assumere medicine. L'indagine è stata condotta dall'istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2013 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età (over 30), sesso ed area geografica. Un dato che conferma quanto emerso da altri precedenti studi, secondo cui nei primi 9 mesi del 2012 gli italiani hanno acquistato oltre 1 miliardo e 300 milioni di confezioni di medicinali - una media di 22 confezioni a testa - per una spesa farmaceutica totale, considerando anche quelli acquistati e distribuiti dal SSN, di 19,2 miliardi di euro (Rapporto 2012 "Uso dei farmaci in Italia" dell'Aifa). A farne un utilizzo quasi quotidiano sono in particolare le regioni del Nord Ovest (33%) mentre più moderazione si registra al Sud (19%). Ma forse tra gli italiani comincia anche a farsi largo l'idea di voler ridurre l'assunzione di tutte queste soluzioni chimiche se, come rileva un altro dato dall'indagine dell'Osservatorio UniSalute, il 45% degli italiani sembra propenso ad affiancare alla medicina tradizionale le soluzioni alternative, come l'omeopatia o le cure ayurvediche. A propendere per questo tipo di terapie più naturali sono in particolare le donne (54%) e gli italiani tra i 30 e i 55 anni (54%). La metà del campione (51%) resta però fedele esclusivamente alle classiche terapie mediche e il dato aumenta se a rispondere sono gli uomini (63%) e le persone sopra i 55 anni. "Tradizionalisti" si scoprono essere soprattutto gli abitanti del Nord Ovest (61%). Ma torniamo al rapporto tra italiani e farmaco. Cosa fanno una volta prescritto ed acquistato il medicinale? Ben il 60% degli italiani consulta il foglietto illustrativo, il famoso bugiardino, per saperne di più. A questi si aggiunge un 10% (in particolare gli uomini, 15%) che si affida al web per cercare informazioni su possibili effetti collaterali. Solo il 30% degli intervistati si fida ciecamente dell'indicazione del medico senza porsi altre domande. I farmaci sono sicuramente uno strumento importante nella cura di una malattia. L'utilizzo così massiccio da parte della popolazione italiana, se da una parte può essere legato ad un fattore anagrafico (l'Italia è un paese con sempre più anziani) dall'altro è dovuto ad una cattiva propensione di affidarsi ai medicinali al primo sintomo di malessere. Una maggiore educazione ad un utilizzo dei farmaci solo quando strettamente necessario porterebbe benefici non solo alla salute dei cittadini ma a quella dello stesso Sistema Sanitario Nazionale, costretto a fare i conti con una sempre più drastica riduzione delle risorse. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 40 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmaci . Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle medicine alternative 08/04/2013 11:26 QS - QuotidianoSanita.it Sito Web Sul sito web dell'Agenzia del farmaco sono state pubblicate le modalità di consultazione dei nuovi algoritmi di valutazione dell'innovatività terapeutica dei medicinali. L'accesso è riservato ad utenti selezionati che chiederanno di partecipare ed avverrà tramite User ID e Password personale. 08 APR - La valutazione dell'innovatività è un processo decisionale complesso e articolato in qualsiasi campo questo venga applicato. Nel caso dei farmaci e del ruolo di una Agenzia Regolatoria, tale complessità è particolarmente evidente e rilevante, in quanto il rapporto rischio/beneficio di un medicinale deve coniugarsi con la corretta valorizzazione del beneficio/prezzo, ovvero, tradursi in un vantaggio misurabile per i pazienti, per le loro famiglie e per il Sistema Sanitario Nazionale in genere. Nel fare questo, l'Agenzia deve rendere conto dei principi che la ispirano nella valutazione dei dossier relativi alla definizione della rimborsabilità e del prezzo dei farmaci, rendendoli trasparenti e condividendoli con tutti i diversi interlocutori. L'AIFA, alla fine di un significativo percorso di elaborazione di una nuova struttura di valutazione dell'innovatività terapeutica dei medicinali, apre ad una consultazione pubblica riservata agli esperti del settore, gli elementi che costituiscono il sistema di istruttoria relativo alla definizione della eventuale rimborsabilità e del prezzo dei farmaci e un modello semplificato di algoritmo per l'individuazione del grado di innovatività terapeutica. Sarà, quindi, possibile richiedere l'accesso alle pagine che ospitano le survey, relative ai domini e alla domande di cui si compone il sistema di valutazione dei medicinali e un esempio on-line dell'algoritmo primario che l'Agenzia utilizzerà nelle sue valutazioni. L'accesso agli algoritmi e alle survey e' riservato ad utenti selezionati che chiederanno di partecipare, accedendo tramite User ID e Password personale, che verranno inviate su decisione incontestabile di AIFA e che potranno essere sospese in qualunque momento. L'Agenzia, prima di mettere a disposizione del pubblico tali funzionalità, le renderà accessibili in via esclusiva alle proprie Commissioni Consultive. Pertanto le richieste da parte degli utenti esterni saranno riscontrate a partire dall' 8 aprile. Per ragioni di proprietà intellettuale e di sviluppo anche internazionale è fatto divieto di copiare, riprodurre in tutto e/o in parte i nodi e/o la struttura degli algoritmi e gli elementi costitutivi della survey. Per richiedere l'accesso strettamente individuale e non cedibile a terzi sarà necessario inviare una mail esponendo le motivazioni alla base della richiesta stessa unitamente al CV del richiedente, alla Segreteria della Direzione generale: [email protected] 08 aprile 2013 © Riproduzione riservata SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 41 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Innovazione terapeutica. L' Aifa cambia il metodo per valutare l'innovatività dei farmaci 08/04/2013 09:40 QS - QuotidianoSanita.it Sito Web Secondo l'Osservatorio Sanità di UniSalute solo il 23% cerca di contenerne l'utilizzo e assumerli solo se strettamente necessario. Il 51% si affida esclusivamente alla medicina tradizionale e il 45% sembra propenso ad affiancarvi le soluzioni alternative. 08 APR - Agli italiani sembrano proprio piacere i farmaci. Che sia perché prescritti dai medici ogni volta che si fanno visitare (41%) o perché ne fanno un uso regolare slegato dal comparire di un malanno (28%), tre quarti degli italiani hanno una relazione salda con i medicinali. Solo il 23% afferma infatti di impegnarsi per farne a meno e prenderli solo quando strettamente necessario. Questo è quanto rilevato dall'ultima indagine realizzata dall'Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, che ha voluto indagare la propensione degli italiani ad assumere medicine. L'indagine è stata condotta dall'istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2013 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età (over 30), sesso ed area geografica. Un dato che conferma quanto emerso da altri precedenti studi, secondo cui nei primi 9 mesi del 2012 gli italiani hanno acquistato oltre 1 miliardo e 300 milioni di confezioni di medicinali - una media di 22 confezioni a testa - per una spesa farmaceutica totale, considerando anche quelli acquistati e distribuiti dal SSN, di 19,2 miliardi di euro (Rapporto 2012 "Uso dei farmaci in Italia" dell'Aifa). A farne un utilizzo quasi quotidiano sono in particolare le regioni del Nord Ovest (33%) mentre più moderazione si registra al Sud (19%). Ma forse tra gli italiani comincia anche a farsi largo l'idea di voler ridurre l'assunzione di tutte queste soluzioni chimiche se, come rileva un altro dato dall'indagine dell'Osservatorio UniSalute, il 45% degli italiani sembra propenso ad affiancare alla medicina tradizionale le soluzioni alternative, come l'omeopatia o le cure ayurvediche. A propendere per questo tipo di terapie più naturali sono in particolare le donne (54%) e gli italiani tra i 30 e i 55 anni (54%). La metà del campione (51%) resta però fedele esclusivamente alle classiche terapie mediche e il dato aumenta se a rispondere sono gli uomini (63%) e le persone sopra i 55 anni. "Tradizionalisti" si scoprono essere soprattutto gli abitanti del Nord Ovest (61%). Ma torniamo al rapporto tra italiani e farmaco. Cosa fanno una volta prescritto ed acquistato il medicinale? Ben il 60% degli italiani consulta il foglietto illustrativo, il famoso bugiardino, per saperne di più. A questi si aggiunge un 10% (in particolare gli uomini, 15%) che si affida al web per cercare informazioni su possibili effetti collaterali. Solo il 30% degli intervistati si fida ciecamente dell'indicazione del medico senza porsi altre domande. I farmaci sono sicuramente uno strumento importante nella cura di una malattia. L'utilizzo così massiccio da parte della popolazione italiana, se da una parte può essere legato ad un fattore anagrafico (l'Italia è un paese con sempre più anziani) dall'altro è dovuto ad una cattiva propensione di affidarsi ai medicinali al primo sintomo di malessere. Una maggiore educazione ad un utilizzo dei farmaci solo quando strettamente necessario porterebbe benefici non solo alla salute dei cittadini ma a quella dello stesso Sistema Sanitario Nazionale, costretto a fare i conti con una sempre più drastica riduzione delle risorse. 08 aprile 2013 © Riproduzione riservata SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 42 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmaci . Gli italiani non vi rinunciano. Ma 1 su 2 strizza l'occhio alle medicine alternative 08/04/2013 08:53 QS - QuotidianoSanita.it Sito Web Benché la legge non preveda più un atto denominato "pianta organica", resta al Comune la predisposizione di uno strumento di pianificazione del collocamento delle farmacie . Con finalità ed effetti analoghi. Uno strumento, dice il Consiglio, "che niente vieta di chiamare con lo stesso nome". LA SENTENZA 08 APR - Negli ultimi tempi si sono succeduti svariati pareri sulla "resistenza" della pianta organica delle farmacie e numerose sono state le decisioni dei Tribunali Amministrativi in materia. Il Consiglio di Stato, con una recentissima sentenza (n. 1858, III sezione del 3 aprile 2013) ha ribadito che il Comune è competente a formare uno strumento pianificatorio che sostanzialmente, per finalità, contenuti, criteri ispiratori, ed effetti corrisponde alla vecchia pianta organica. La citata sentenza, ricorda, che il nuovo testo dell'art. 2 della Legge 475/1968, come modificato dal d.l. n. 1/2012, dispone: "Al fine di assicurare una maggiore accessibilità al servizio farmaceutico, il comune, sentiti l'azienda sanitaria e l'Ordine provinciale dei farmacisti competente per territorio, identifica le zone nelle quali collocare le nuove farmacie, al fine di assicurare un'equa distribuzione sul territorio, tenendo altresì conto dell'esigenza di garantire l'accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate". Non si parla più di "sedi" ma di "zone". La nuova formulazione dell'art. 2 sembra riferirsi esplicitamente solo all'assegnazione delle "zone" alle farmacie di nuova istituzione, tacendo delle altre; ma stanti il contesto e la finalità dichiarata dalla legge, è ovvio che anche le farmacie preesistenti conservano il rapporto con le "sedi", ossia "zone", originariamente loro assegnate; e questo appunto dispone esplicitamente l'art. 13 del regolamento approvato con DPR 1275/1971, che del resto esprime una implicazione naturale del sistema. Ed è nella logica delle cose che questo potere-dovere di pianificazione territoriale non si eserciti una tantum ma possa (e se del caso debba) essere nuovamente esercitato per apportare gli opportuni aggiornamenti, e che ciò venga fatto nel quadro di una visione complessiva del territorio comunale. In conclusione, conclude la sentenza, benché la legge non preveda più, espressamente, un atto tipico denominato "pianta organica", resta affidata alla competenza del Comune la formazione di uno strumento pianificatorio che sostanzialmente, per finalità, contenuti, criteri ispiratori, ed effetti corrisponde alla vecchia pianta organica e che niente vieta di chiamare con lo stesso nome. Avv. Paolo Leopardi 08 aprile 2013 © Riproduzione riservata SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/04/2013 43 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmacie . Sentenza del Consiglio di Stato: "La pianta organica esiste ancora. E la fa il Comune" VITA IN FARMACIA 21 articoli 09/04/2013 Corriere della Sera - Milano Pag. 2 (diffusione:619980, tiratura:779916) Errori clinici, gli ospedali costretti a pagare 31 milioni Nel 2011 record in Lombardia, saltano le coperture assicurative Le somme risarcite in preoccupante crescita Emanuele Patrini Il sistema legislativo permette aberrazioni Lorenzo Menicanti Simona Ravizza Soldi pubblici usati per risarcire gli errori dei medici. È di ieri l'ultimo caso, che avrà sicuri risvolti davanti alla Corte dei conti per presunti danni all'Erario: gli Istituti clinici di perfezionamento (Icp) sono stati condannati dal Tribunale civile a pagare ai genitori di un bimbo - nato invalido per malpractice durante il parto - 670 mila euro. L'ospedale ha l'assicurazione, paga un premio da 7 milioni di euro l'anno, ma sotto il milione risponde in proprio. «La segnalazione alla Corte dei conti è d'obbligo - allarga le braccia Alessandro Visconti, direttore generale degli Icp -. L'augurio è che il lavoro dei medici venga tutelato il più possibile. Senza rivalersi su di loro se non in situazioni estreme». La questione è emblematica. Da uno studio appena presentato dalla Marsh, leader nell'intermediazione assicurativa e nella consulenza sui rischi, emerge un dato preoccupante: nel 2011 in Lombardia sono stati spesi 31 milioni di euro come risarcimento per errori clinici, una cifra record in aumento del 10% rispetto all'anno precedente. Ma, allora, i medici lombardi sbagliano di più rispetto al passato? Oppure i giudici sono diventati più severi? «Sono le stesse domande che mi sono posto io - ammette Emanuele Patrini, responsabile dell'area Sanità della Marsh -. Il numero di denunce è stabile (intorno alle tremila l'anno, ndr), ma le somme risarcite vedono una preoccupante crescita. Così diventa sempre più difficile per un ospedale assicurarsi». La conseguenza è grave: gli ospedali senza assicurazione o con franchigie alle stelle - sempre più numerosi soprattutto a Milano - pagano in proprio. Sono soldi pubblici che se ne vanno. Di qui la reazione a catena: le vertenze sulle lesioni per colpa medica davanti alla Corte dei conti sono passate dalle 8 del 2008 alle 41 del 2011 fino alle 90 del 2012. Il problema è la contestazione di danno all'Erario, con i medici che rischiano di pagare di tasca propria. L'Asl di Melegnano - come già raccontato dal Corriere - dopo che l'assicurazione si è rifiutata di risarcire un paziente, ha dovuto sborsare 120 mila euro che sono stati chiesti ai sanitari protagonisti dell'intervento, mentre un medico del San Paolo è stato chiamato a risarcire la franchigia. È urgente trovare una soluzione. «Chi sbaglia per ignoranza, per arroganza o per superficialità dev'essere sanzionato, ma questo accade in una minima percentuale di eventi negativi - spiega Lorenzo Menicanti, presidente della Società italiana di cardiochirurgia e primario dell'Irccs Policlinico San Donato -. Il punto è che il sistema legislativo permette una serie di aberrazioni: non è chi denuncia che deve dimostrare che il medico ha sbagliato, ma è il medico che deve dimostrare di essere nel giusto; solamente in Italia, Messico e Ungheria quando vi è in ospedale una denuncia che riguarda un decesso, scatta in automatico la denuncia per omicidio colposo, con tutto quello che comporta per chi la riceve; e il medico, se viene riconosciuto non responsabile del danno, non ha alcuna forma di indennizzo per i costi economici e sociali che una denuncia comporta. Così non si può andare avanti». [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA 670 Foto: Le migliaia di euro che dovranno pagare gli Icp per un caso di malpractice. D'obbligo la segnalazione alla Corte dei conti 90 Foto: Le vertenze sulle lesioni per colpa medica registrate nel 2012 davanti alla Corte dei conti. Nel 2008 erano otto 10% VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 45 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Crisi La Corte dei conti sta avviando azioni di responsabilità verso singoli medici per recuperare le somme 09/04/2013 Corriere della Sera - Milano Pag. 2 (diffusione:619980, tiratura:779916) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 46 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: L'incremento delle somme pagate in Lombardia per risarcimento danni nel 2011. Lo dice il rapporto Marsh 09/04/2013 La Repubblica - Roma Pag. 10 (diffusione:556325, tiratura:710716) E' ACCUSATO di cinque rapine tra ottobre e novembre dello scorso anno, ai danni di alcune farmacie della zona di Montesacro, in particolare quelle tra viale Jonio, corso Sempione e via Gargano. Ieri mattina i carabinieri della stazione Città Giardino hanno arrestato un pregiudicato romano di 29 anni, residente a Ciampino. Il modus operandi del malvivente era sempre lo stesso: arrivava a bordo di un ciclomotore rubato, entrava nella farmacia con il casco indossato e, dopo aver minacciato i titolari con un coltello, si impossessava del denaro contenuto nelle casse. Grazie all'accurata analisi delle immagini dei sistemi di sorveglianza degli esercizi, i carabinieri hanno potuto tracciare un identikit del rapinatore. Foto: PREGIUDICATO I carabinieri hanno arrestato il responsabile VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 47 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Montesacro, 5 colpi in farmacia arrestato il rapinatore seriale 09/04/2013 La Repubblica - Bologna Pag. 5 (diffusione:556325, tiratura:710716) "La sanità deve un miliardo ai fornitori, riusciremo a pagarne forse la metà" In Emilia Romagna il problema più serio è nelle Ausl che saldano con 230 giorni di ritardo ELEONORA CAPELLI IL DECRETO sui pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione dà fiato anche alle imprese emiliane, dove il problema si concentra soprattutto nel settore della sanità. I debiti scaduti accumulati da Ausl e ospedali ammontano a 1 miliardo di euro (calcolati al 31 dicembre 2012), solo a Bologna si parla di poco più di 250 milioni, e di questi «nella migliore delle ipotesi si può sperare che ne arrivino dallo Stato ora la metà». Per avere un'idea delle proporzioni, basti pensare che il costo complessivo del sistema sanitario per i residenti in Emilia si aggira sugli 8 miliardi e mezzo di euro. Dal governo si attende quindi una "iniezione" di liquidità che permetterà di abbattere anche i tempi di attesa dei fornitori: oggi si parla in media di 230 giorni per ottenere in regione il pagamento di benie servizi, dalle pulizie alle mense degli ospedali, dal lavaggio delle lenzuola alle forniture di materiale medico. «Per quanto riguarda i pagamenti obbligatori e i servizi resi direttamente ai cittadini, i tempi di pagamento vengono già rispettati - spiega Tiziano Carradori, direttore generale sanità e politiche sociali della Regione - mentre nell'acquisto dei beni e servizi il debito scaduto ammonta a 1 miliardo. I 40 miliardi indicati a livello nazionale si collocano in un contesto di debiti complessivi della pubblica amministrazione di almeno il doppio. Quindi non conosciamo ancora la ripartizione della cifra nazionale, ma nella migliore delle ipotesi dovrebbe arrivare la metà del debito stimato. Siamo dunque sicuri che la situazione si ripresenterebbe velocemente, senza adottare misuree riorganizzazioni ad hoc». Negli uffici di viale Aldo Moro stanno prendendo forma una serie di progetti: la costituzione di una tesoreria unica per tutto il servizio sanitario regionale, una sola centrale di pagamento e accordi con le banche perché i fornitori possano riscuotere in anticipo i crediti. «Con una procedura di selezione nel mercato creditizio, possiamo stringere accordi con alcune banche - spiega Carradori - e fare in modo che i fornitori, con la certificazione della Regione, possano andare allo sportello e ottenere la corresponsione del debito pagato con interessi vantaggiosi». Servono anche misure nazionali: secondo i calcoli di Carradori sono in ritardo 350 milioni di trasferimenti statali e le aziende sanitarie hanno usato i capitoli di spesa corrente per fare manutenzione e investire in piccole tecnologie, «quindi per mantenere i livelli di funzionalità, qualità e sicurezza». Intanto le aziende del territorio sono impazienti: i responsabili di Legacoop stimano 265 milioni di crediti verso tutte le pubbliche amministrazioni (quindi anche Comuni e Province) e 150 milioni per la fornitura di servizi, cioè pulizia, ristorazione, manutenzione del verde. «Finalmente! Anche se in modo insufficiente ad affrontare la realtà, il governo ha emanato un decreto indispensabile - commenta la vice presidente della Regione, Simonetta Saliera - In questo momento di partiti con le mani legate e di riunioni segrete, un provvedimento necessario e positivo». © RIPRODUZIONE RISERVATA I numeri 1 MILIARDO Il sistema sanitario regionale ha un miliardo di debiti scaduti con fornitori di beni e servizi su 8,5 di costi totali 230 GIORNI In Emilia bisogna aspettare in media 230 giorni per il pagamento di beni e servizi agli ospedali, nel 2007 erano 350 350 MILIONI Lo Stato è in ritardo con trasferimenti per 350 milioni, si studiano riforme come la tesoreria unica per le Ausl PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.emiliaromagna.it www.confind.emr.it Foto: La sanità pubblica è piena di debiti con i privati, 250 milioni solo a Bologna VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 48 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Decreto sui debiti, si muove la Regione 09/04/2013 La Repubblica - Genova Pag. 6 (diffusione:556325, tiratura:710716) La Cassazione ribalta il verdetto: nessun reato per l'ex dirigente della Regione STEFANO ORIGONE ANNULLAMENTO senza rinvio per non aver commesso il fatto: la Cassazione ha assolto definitivamente Giuseppe Profiti, presidente dell'Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, ex direttore del Bilancio e Finanze della Regione Liguria e vicepresidente dell'ospedale Galliera, imputato nel processo "Mensopoli". Profiti era stato condannato in primo grado nell'aprile 2010, condanna confermata in appello nel 2011, a sei mesi per concorso in turbativa d'asta nell'inchiesta sulle presunte tangenti per gli appalti delle mense dell'ospedale della Curia e Villa Scassi. «Questo risultato ci consente di dire, dopo anni di tribolazione, che giustizia è stata fatta»,è il commento dell'avvocato Giuseppe Maria Gallo di Genova, che insieme al professor Coppi di Roma ha difeso Profiti, soprannominato "il quasi eminenza" per via delle amicizie in Vaticano. Il pm Francesco Pinto a maggio del 2008 aveva ottenuto una serie di arresti, provocando un terremoto politico che rischiò di travolgere la giunta Vincenzi. Prima era finito in manette Stefano Francesca (ha patteggiato un anno e 4 mesi per corrusione), allora portavoce del sindaco. Poi lo avevano seguito due ex consiglieri comunali Ds, l'avvocato Massimo Casagrande e Claudio Fedrazzoni, quindi l'imprenditore Roberto Alessio, concittadino e amico di Bertone, segretario di Stato del Vaticano, che si vantava di avere «grandi amicizie in Curia». Tutti accusati di aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta. La banda, sosteneva il pm, voleva truccare gli appalti delle mense. Alessio, titolare di una ditta di ristorazione di Vercelli, per vincere era pronto a pagare con consulenze e sponsorizzazioni di comodo. Casagrande e Fedrazzoni si erano proposti come intermediari. A Stefano Francesca avevano promesso 20 mila euro l'anno. A Genova, l'obiettivo era aggiudicarsi il business dei 26.000 pasti giornalieri per gli studenti, mentre a Savona il servizio di catering per la Asl 2 (14 milioni) nonostante il Tar avesse annullato l'assegnazione a favore di Alessio accogliendo il ricorso di un concorrente. © RIPRODUZIONE RISERVATA PER SAPERNE DI PIÙ www.gdf.it www.carabinieri.it Foto: IL MANAGER Giuseppe Profiti attualmente è direttore dell'Ospedale Bambin Gesù VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 49 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Mensopoli, assolto Giuseppe Profiti 09/04/2013 La Repubblica - Milano Pag. 4 (diffusione:556325, tiratura:710716) "Sui limiti alla sanità privata adesso attendiamo atti concreti" La retromarcia di Mantovani riconosce le nostre posizioni Esenzioni? C'è molto da fare (a. m.) «BENE le parole del nuovo assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani sui ticket e l'apertura sulla riforma della legge 31. Siamo pronti al confronto, ma la discussione ora si deve aprire in Consiglio». Il capogruppo del Pd in Regione Alessandro Alfieri sfida il vicegovernatore del Pd che a Repubblica ha annunciato l'intenzione di modificare la riforma sanitaria di Roberto Formigoni. Consigliere Alfieri, la sua è un'apertura alla giunta Maroni? «Mi verrebbe da dire, dove è stato il vicepresidente Mantovani in questi anni in cui Roberto Formigoni ha ripetutamente sostenuto che nella sanità lombarda tutto andava bene?». Dunque? «Prendiamo atto che le parole del nuovo assessore esprimono una discontinuità rispetto al passato. A cominciare dalla sua proposta di rivedere l'impostazione dei ticket sanitari. Formigoni aveva sempre insistito sull'applicazione di un superticket legato al valore della prestazione e non al reddito. Un modello che in molti casi aveva determinato anche un aumento di 30 euro. Oggi chi ha tra i 14 e i 65 anni paga la stessa cifra, se il suo reddito supera i 30mila euro. Chi perde il lavoro a volte deve aspettare un anno per vedersi riconosciuta l'esenzione. C'è ancora molto da fare». Siete d'accordo anche sull'estendere il meccanismo delle fasce di reddito alle prestazioni per i malati cronici? «Questoè un percorso cheè già in parte in atto. Prendiamo per buona la proposta di Mantovani, siamo pronti a ragionare, ma noi su questo tema c'eravamo già. È la nuova giunta che è venuta sulla nostre posizioni. Come sulla modifica della legge 31». In che senso? «Sul tema della trasparenza degli indicatori e dei criteri per l'assegnazione delle maggiorazioni tariffarie e delle funzioni non tariffabili prendiamo atto che, mentre Formigoni non voleva cambiare nulla, il nuovo assessore ammette che qualcosa non ha funzionato». A partire da quale proposta? «Per esempio dal riequilibrio del rapporto tra pubblico e privato nella sanità. Fa piacere che oggi sia Maroni che Mantovani siano d'accordo nel riformare la legge 31. Vorremmo capire nel concreto la proposta di creare delle joint venture con golden share pubbliche, ma siamo pronti a discuterne. Nelle sedi opportune. Cioè in Consiglio regionale. Resta una delusione». Quale? «Il criterio con cui la nuova giunta ha nominato i nuovi commissari di Asl e ospedali. Da tempo noi invochiamo un modello diverso». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: CONFRONTO Il capo gruppo Pd Alfieri "Pronti al dialogo sulle modifiche alla legge sulla sanità" VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 50 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'intervista Alessandro Alfieri, capogruppo Pd: sulla nomina dei commissari la maggioranza ha già deluso 09/04/2013 Il Messaggero - Roma Pag. 51 (diffusione:210842, tiratura:295190) Il terrore delle farmacie tradito dal casco IL BANDITO IRROMPEVA ARMATO DI COLTELLO ALL'ORA DI CHIUSURA SEI COLPI IN DUE MESI INCHIODATO DAI VIDEO Paola Vuolo Era diventato l'incubo dei farmacisti di Montesacro, un rapinatore centauro, che piombava nelle farmacie armato di coltello e si faceva consegnare i soldi della cassa. L'uomo è stato identificato grazie ai video girati dalle telecamere di sicurezza. Secondo gli inquirenti avrebbe commesso almeno 5 rapine in un mese, tra ottobre e novembre dell'anno scorso. I carabinieri erano da tempo sulle tracce del rapinatore, avevano studiato le immagini dei filmati e tracciato anche un identikit. Dai fotogrammi si vedeva un uomo sicuramente giovane che indossava sempre un giubbotto e dei pantaloni scuri, ma il volto era sempre coperto, nascosto da un casco nero con dei disegni bianchi. Un dettaglio che si rivelerà poi importante per l'identificazione. LE RAPINE I carabinieri della compagnia di Montesacro guidati dal maggiore Alessandro Di Stefano avevano la certezza dunque che i colpi nelle farmacie di viale Jonio, corso Sempione e via Gargano erano stati commessi dalla stessa persona. Anche incrociando le testimonianze delle vittime era evidente che il terrore dei farmacisti agiva da solo e il modus operandi era sempre quello. L'uomo con il casco nero piombava nelle farmacie poco prima dell'orario di chiusura, quando c'erano meno clienti, puntava il coltello contro farmacisti e impiegati, li costringeva a consegnare tutti i soldi della cassa e si dileguava veloce come il vento, senza lasciare altre tracce. Nessuna telecamera di zona era riuscita a filmare il centauro in fuga, segno che l'uomo parcheggiava la moto lontano dalla farmacia e che quando usciva, dopo la rapina, si toglieva subito il casco. IL CONTROLLO Il 12 novembre scorso però il rapinatore incappa in un posto di blocco su viale Jenner. I carabinieri avevano intimato l'alt, ma lui non si era fermato, e per forzare il blocco aveva anche investito un militare. L'inseguimento era durato pochi minuti, i carabinieri lo avevano raggiunto e fermato. Ma l'uomo non si era ancora arreso alla cattura e aveva minacciato i carabinieri con un cacciavite. Le manette erano scattate per resistenza a pubblico ufficiale. IL RICONOSCIMENTO Già da un primo controllo gli investigatori avevano sospettato di trovarsi di fronte al rapinatore centauro. L'uomo, Alessandro M. di 30 anni, viaggiava su una moto rubata e indossava il casco nero con i disegni bianchi. Secondo i carabinieri probabilmente stava per commettere la sesta rapina. All'uomo erano stati dati gli arresti domiciliari, ma due giorni fa, è finito in carcere: per il pm sarebbe lui l'autore dei colpi nelle farmacie di Montesacro. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 51 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'ARRESTO 09/04/2013 Il Giornale - Milano Pag. 1 (diffusione:192677, tiratura:292798) Gli ambulatori in crisi I pazienti aumentano ma mancano i medici MARIA SORBI Negli ambulatori manca personale. E a volte basta che un medico si ammali per far saltare i turni o rischiare la chiusura dello studio. Accade per gli specialisti di oculistica, cardiologia, dermatologia, fisiatria, ginecologia. E, neanche a dirlo, pediatria. servizio a pagina 5 Negli ambulatori manca personale. E a volte basta che un medico si ammali per far saltare i turni o rischiare la chiusura dello studio. Pur di coprire tutte le visite e le richieste dei pazienti, in parecchi sono costretti a saltare sempre più spesso le ferie. O almeno ad accorciarle all'osso. Accade per gli specialisti di oculistica, cardiologia, dermatologia, fisiatria, ginecologia. E, neanche a dirlo, pediatria. Tanto che il progetto degli ambulatori aperti anche durante il fine settimana per dare un punto di riferimento alle mamme sembra duro da portare avanti. Eppure le sale d'aspetto sono sempre piene, la fila di fronte allo studio è costante. Manca il turn over tra i medici, mancano le nuove leve che subentrano a fianco dei veterani vicini alla pensione. E non esiste nemmeno più la corsa alla sostituzione da parte dei giovani, giusto per fare pratica e raccimolare un mini stipendio durante gli anni della specializzazione. Già, rispetto a qualche anno fa le cose sono cambiate e non è immediato l'accesso dei giovani medici negli ambulatori: né nei 22 poliambulatori presenti in città e gestiti dagli Istituti clinici di perfezionamento, né in quelli delle aziende ospedaliere lombarde, da Garbagnate a Pavia. Da quando gli anni della specializzazione in reparto sono retribuiti, i vincoli sulle prestazioni extra sono molto più rigidi. E così per oculisti e cardiologi cercare un sostituto in certi periodi dell'anno è quasi impossibile. Per di più il numero di posti per accedere alla specialità è stato ridotto e la metà dei neo medici che ottengono il titolo va a lavorare all'estero. Il risultato è che manca personale. Un esempio? A Melegnano è stato affisso, nella bacheca dell'ospedale, un avviso pubblico per assegnare un tot di ore a un fisiatra in ambulatorio. Ebbene, il «bando» è andato deserto, non è arrivata nemmeno una richiesta che fosse una. «Servirebbe un incremento di almeno il 30% degli specialisti» fa presente Danilo Mazzacane, medico oculista e rappresentante sindacale della Cisl. Da qui la proposta al neo presidente della regione Lombardia Roberto Maroni: «Se davvero verrà realizzata una macroregione che comprenda tutto il Nord - spronano i sindacati si risolva almeno qui il problema dell'arruolamento degli specialisti». Senza aspettare, quindi, una legge nazionale che metta a posto le cose. Un intervento della Regione potrebbe almeno portare a una deroga e superare l'incompatibilità prevista dalla legge Balduzzi secondo cui chi lavora nel pubblico non può lavorare nel privato convenzionato. Sarebbe un modo, insomma, per mettere in circolazione più specialisti. Per dare la possibilità ai giovani di fare esperienze in più realtà, senza che una escluda l'altra. E per i medici già avviati sarebbe un modo per organizzare meglio i turni, le ferie e i giorni di riposo. Senza che a farne le spese siano i pazienti. In media ogni anno in Lombardia vengono assegnati circa 800 posti in scuole di specializzazione, 60% meno del fabbisogno stimato. E il rapporto tra medici specializzandi ed abitanti è di uno ogni 13mila. Foto: VISITE Sempre meno specialisti negli ambulatori, mentre i pazienti sono in aumento [Fotogramma] VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 52 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SANITÀ 09/04/2013 Il Gazzettino - Padova Pag. 3 (diffusione:86966, tiratura:114104) Colpo alla farmacia comunale, nordafricano fugge con 400 euro (m.a.) Attimi di panico, ieri intorno alle 19, nella farmacia comunale Santa Rita di via Paruta. Un uomo, con il volto coperto da una calzamaglia e armato di coltello, è entrato nella farmacia e ha minacciato i tre dipendenti presenti. Quindi si è diretto verso la cassa, ha aperto il registratore e si è preso l'incasso della giornata di circa 400 euro. É poi uscito dalla farmacia e si è dileguato a piedi. Appena se ne è andato i dipendenti hanno chiamato il 112. In via Paruta è arrivata una pattuglia del Nucleo radiomobile. I carabinieri hanno ascoltato il racconto del farmacista e dei due inservienti. Secondo una prima ricostruzione della rapina, il bandito potrebbe essere un nordafricano. Avrebbe parlato e i dipendenti avrebbero riconosciuto una leggera inflessione maghrebina. La calma all'interno della farmacia comunale è tornata intorno alle 19.30. Intanto i carabinieri hanno passato al setaccio le strade limitrofe a via Paruta, ma del rapinatore non hanno trovato traccia. Nelle prossime ore gli uomini dell'Arma andranno a visionare le immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza installate nella zona. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 53 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SANTA RITA Entra con calzamaglia e armato di coltello 09/04/2013 Libero - Ed. nazionale Pag. 18 (diffusione:125215, tiratura:224026) Ieri mattina a Roma è stato arrestato un pregiudicato romano di 29 anni noto come «il terrore delle farmacie» del quartiere Montesacro. L'uomo è ritenuto responsabile di 5 rapine messe a segno, tra i mesi di ottobre e novembre del 2012 ai danni di alcune farmacie. Sempre uguale il «modus operandi» del malvivente: entrava nell'esercizio col casco addosso e, dopo aver minacciato i titolari, s'impossessava dell'incas so per poi fuggire con un motorino ribato. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 54 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Arrestato a Roma il «rapinatore di farmacie » 09/04/2013 Il Tempo - Roma Pag. 8 (diffusione:50651, tiratura:76264) Agguati alle farmacie Preso il predone seriale Era il predone delle farmacie. Cinque colpi tra ottobre e novembre scorsi. Tutti a Montescro. I carabinieri della compagnia di Montesacro hanno arrestato un pregiudicato romano di 29 anni, residente a Ciampino, ritenuto responsabile di razzie, in particolare quelle ubicate tra viale Jonio, corso Sempione e via Gargano. L'uomo arrivava a bordo di un ciclomotore rubato, entrava nell'esercizio con il casco e, dopo aver minacciato i titolari con coltelli o altri oggetti, si impossessava del denaro contenuto nelle casse per poi fuggire. I carabinieri sono riusciti a tracciare un identikit del rapinatore che era stato già arrestato a novembre. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 55 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A Montesacro 09/04/2013 QN - La Nazione - Firenze Pag. 27 (diffusione:136993, tiratura:176177) La Toscana paga i debiti, nuove assunzioni in arrivo Sandro Bennucci FIRENZE «CON LO SBLOCCO dei pagamenti della pubblica amministrazione, la Regione rinvigorirà l'economia toscana con 480-500 milioni nei prossimi mesi e con altri 800 milioni nel 2014». L'annuncio è di Vittorio Bugli, neo assessore alla presidenza e al bilancio, che ha fatto fare i primi conti dei debiti «sanitari» e di quelli extra sanitari. E' ovvio che non si possono fare automatismi, né semplificazioni, ma è chiaro che questi soldi possono rappresentare un volano: anche per nuovi posti di lavoro. Quanti? La stima non è semplice, si può correre il rischio di tirare «cazzotti in cielo»; ma Stefano Casini Benvenuti, direttore dell'Irpet, calcola che ogni 50 mila euro reinvestiti possono produrre un posto di lavoro. Moltiplicando viene fuori che, se questi crediti recuperati saranno reinvestiti dagli imprenditori toscani, potranno dar luogo a circa 10mila nuove assunzioni nel 2013 e addirittura 16mila nel 2014. Un sogno? Certo, chi riscuoterà. dopo tanta attesa, potrà anche egoisticamente dire: «Basta, ho già dato: me li tengo». Ma la stragrande maggioranza di coloro che guidano un'impresa si è sempre dichiarato contro la rendita e pronto al rilancio. Il ritardo di pagamento della Toscana, secondo l'interpretazione di Bugli, non supererebbe, mediamente, i 170-200 giorni. Ma la sanità, stando a calcoli del dicembre 2012 fatti da Assobiomedica-Confindustria, e diffusi ieri da Stefano Mugnai (Pdl), farebbero salire di parecchio la stima. Dai 180-200 giorni della media che risulta a Bugli fino ai 633 giorni dell'Asl di Massa (quella che a fine 2012 aveva fatto registrare un «buco» di 420 milioni), ai 402 dell'Asl di Pisa, ai 344 dell'Estav di Firenze, ai 304 dell'Azienda ospedaliera pisana. «E' una vita che denuncio questa situazione, finalmente i creditori saranno pagati», fa sapere Mugnai. Mentre Bugli precisa due cose. La prima: «I debiti di cui si parla, soprattutto nella sanità, sono dovuti al taglio dei fondi al servizio sanitario». La seconda: «Non sono soldi 'gratis'. La Regione dovrà restituirli con un un mutuo trentennale. In ogni caso pagheremo presto, magari con anticipazioni di cassa». sandro. [email protected] VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 56 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IN DUE ANNI PREVISTI UN MILIARDO E 300 MILIONI PER LE IMPRESE. «POSSIBILI 26MILA POSTI DI LAVORO» 09/04/2013 Corriere del Veneto - Padova Pag. 9 (diffusione:47960) Due ragazze rapinate a poche ore di distanza PADOVA - Tre rapine in poche ore, due ai danni di altrettante ragazze, la terza di una farmacia. La prima in ordine di tempo è accaduta in via Vigonovese. Una ragazzina di 15 anni che camminava con un'amica è stata raggiunta alle spalle da un ragazzo che le ha rubato la borsetta. Due passanti sono intervenuti e, per fermare il rapinatore, uno dei due si è rotto il naso. Il ladro è stato comunque preso dalla polizia: si tratta di Luca Torresin, 25enne padovano, condannato per direttissima a un anno e 4 mesi, pena sospesa. Presa alle spalle, derubata della borsa e gettata a terra la seconda vittima della rapina andata a segno alle 2,30 dell'altra notte, stavolta in via Altinate. Il rapinatore è poi riuscito a fuggire: indaga la questura. L'ultima rapina è avvenuta ieri alle 19 alla farmacia di via Paruta, quartiere Forcellini. Un uomo armato con coltello e volto coperto ha preso 400 euro ed è scappato. Le indagini sono affidate ai carabinieri. (r.pol.) RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 57 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Colpo anche in una farmacia 09/04/2013 Corriere di Verona - Verona Pag. 9 Armato di siringa rapina farmacia : preso VERONA - I poliziotti delle volanti l'hanno bloccato mentre tentava di nascondersi nei sotterranei del residence Palladio. E questo è stato l'ultimo atto dell'ennesima rapina andata in scena in città, stavolta ai danni di una farmacista. Addosso l'uomo aveva ancora la felpa con cappuccio descritta dalle sue vittime e il bottino della rapina appena commessa ai danni della farmacia comunale Olimpia di via Palladio, a due passi dallo Stadio. L'allarme è scattato poco dopo le 11 di ieri, quando il malvivente, un 40enne veronese con alcuni precedenti alle spalle, è entrato in farmacia fingendosi un normale cliente. L'uomo ha aspettato il suo turno senza fare insospettire gli altri avventori e, una volta avvicinatosi al bancone, ha estratto da una tasca una siringa e ha minacciato una delle farmaciste presenti. «Si è avvicinato alla cassa nell'angolo, probabilmente per evitare di dare nell'occhio. Poi ha avvicinato una collega e, sotto la minaccia di una siringa, le ha ordinato di consegnargli immediatamente i soldi che avevamo in cassa - ha raccontato la direttrice, Daniela Voi -, ha fatto tutto velocissimamente e nessuno di noi, né dei clienti, si è reso conto di ciò che stava succedendo». Solamente quando quel malvivente ha iniziato a correre a gambe levate verso l'uscita, i presenti hanno realizzato cosa fosse successo. «Siamo uscite in strada - ha proseguito la direttrice - e l'abbiamo visto che scappava a piedi verso la stazione. La polizia è arrivata in un attimo e pochi minuti più tardi ci hanno detto che lo avevano già bloccato». Addosso aveva ancora i 250 euro rubati poco prima. E.P. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 58 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il «colpo» E' accaduto in via Olimpia. La polizia ha arrestato un uomo di 40 anni 09/04/2013 Il Mattino di Padova - Ed. nazionale Pag. 23 (diffusione:30823, tiratura:37705) SANTA RITA È entrato poco prima dell'orario di chiusura con una calzamaglia a nascondere il volto e con uno coltello stretto in pugno. Così ieri sera un rapinatore solitario ha saccheggiato la farmacia Santa Rita di via Paruta 48. Al momento nel negozio erano presenti solo le tre commesse. Il bandito le ha impaurite con il coltello, buttandosi subito sul registratore di cassa da cui ha "prelevato" tutto l'incasso della giornata: circa 400 euro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo Radiomobile insieme ai colleghi della stazione di Prato della Valle. I militari hanno raccolto una prima descrizione del rapinatore, dando il via alle ricerche in quartiere. Secondo quanto riferito dalle tre commesse, potrebbe trattarsi di un giovane nordafricano. Per giungere ad una identificazione del bandito i militari dell'Arma cercheranno di reperire le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza di alcuni negozi posti nelle vicinanze della farmacia. L'occhio elettronico potrebbe aver ripreso l'arrivo del malvivente, catturandone l'immagine. Gli eventuali fotogrammi saranno visionati nel dettaglio. (e.fer.) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 59 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Rapinatore solitario alla farmacia Santa Rita 09/04/2013 L'Arena di Verona Pag. 17 (diffusione:49862, tiratura:383000) Rapina in farmacia , ma viene subito preso La polizia ha catturato il rapinatore che aveva appena messo a segno un colpo alla farmacia FOTO ... Una fuga durata pochi minuti. Ma quello che è più sorprendente della rapina messa a segno alla farmacia comunale Olimpia dell´Agec, al Palladio è il fatto che il rapinatore abbia agito quando nel negozio c´erano una decina di clienti e nessuno di loro s´è accorto di quello che stava accadendo alla cassa, a pochi centimetri da loro. Erano circa le 11 di ieri mattina e nella farmacia dello Stadio, altre volte presa di mira, entra un uomo che si avvicina diretto all´angolo della cassa dove c´è una delle farmaciste. Gli altri tre colleghi stanno servendo clienti e non si accorgono che il tipo sta puntando una siringa contro la donna. «Noi stavamo seguendo i clienti e in quel momento c´erano almeno una decina di persone davanti al banco», spiega la direttrice Daniela Voi, «mi si avvicina la collega e mi dice che l´hanno appena rapinata. Che un tizio le ha puntato la siringa contro e si è fatto consegnare quello che c´era in cassa, credo 250 euro, quindi è uscito». La reazione della direttrice è stata fulminea, ha subito pigiato l´allarme collegato alla centrale operativa della polizia, quindi è uscita d´istinto dal negozio. «Questa è stata una mossa azzardata, lo so», dice la donna, «ma mi è venuto di fare così, anche un´altra mia collega è corsa fuori per cercare almeno di capire quale fosse la direzione di fuga del malvivente. abbiamo parlato con un ragazzo che ci ha chiesto cosa stessimo cercando, ma anche lui aveva un cappuccio in testa, quindi siamo rientrate temendo fosse un complice». Sono passati pochi minuti e una pattuglia delle Volanti ha intercettato la persona che poteva essere quella che presumibilmente aveva appena compiuto la rapina, cappuccio in testa e i soldi ancora in tasca. Alle ricerche diramate in un battibaleno ha contribuito anche la pattuglia dell´Esercito che era in zona assieme ai poliziotti. Il fermato, di cui la polizia non ha ancora reso noto il nome in attesa della convalida dell´arresto ha 41 anni, ed è un veronese noto per i suoi precedenti per furto e per reati legati al traffico di stupefacenti. I residenti del quartiere si sono detti preoccupati per questi episodi di criminalità, ma si sono anche complimentati con la polizia per l´arresto in flagranza. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 60 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CRIMINALITÀ. È durata pochi attimi la fuga di un uomo dopo l´assalto alla comunale Olimpia allo Stadio. Le Volanti l´hanno ammanettato a pochi metri di distanza 09/04/2013 La Nuova Sardegna - Olbia Pag. 26 (diffusione:59819, tiratura:72030) Il pensiero del sindaco-medico Loddo dopo il no all'atto aziendale della Asl TEMPIO La Regione ha bocciato gli atti aziendali delle Asl che diventano pura carta straccia. Sull'ospedale cittadino suona ancora l'allarme. «La necessita di una rimodulazione del sistema sanità e il dovere di percorrere strade nuove magari attraverso la sperimentazione di nuovi modelli è vitale per la sopravvivenza del presidio ospedaliero - dice Gio Martino Loddo, sindaco di Calangianus -; purtroppo, persistendo questa filosofia è quello che soffrirebbe maggiormente in quanto destinato a essere schiacciato tra le esigenze del territorio di Sassari e quelle di Olbia». Mentre i sindaci di Olbia e Tempio hanno manifestato il loro sdegno e minacciato ribellione contro la sospensione dell'atto aziendale della Asl, Loddo punta l'attenzione su Tempio. Come dire: ricordiamoci di Tempio. Quanto sta succedendo riguardo l'approvazione dell'atto aziendale era prevedibile. «Ero d'accordo sull'atto, ma scettico. Pur essendo stato politicamente corretto - continua Loddo quel documento, era chiaro a tutti che avrebbe avuto notevoli difficoltà perché in palese violazione delle linee guida nazionali recepite dalla Regione alla conferenza Stato Regioni. La rete ospedaliera si può organizzare secondo tre modelli: i pronto soccorso semplici, i dea di primo livello e di secondo livello. Ognuno di questi modelli presenta requisiti diversi che poi si materializzano attraverso l'offerta modulata di prestazioni ben precise. La distribuzione nel territorio di questi servizi è fondamentalmente regolata dalla densità di popolazione. La provincia Olbia Tempio ha una popolazione di circa 160mila abitanti. Il territorio potrebbe ospitare al massimo un pronto soccorso semplice e un dea di primo livello con l'esclusione quindi di servizi vitali per i quali invece ci si dovrebbe rivolgere a Sassari». Il medico sindaco continua: «Non voglio certamente creare un conflitto tra i distretti di Tempio e Olbia. Sono convinto che dobbiamo avere unità di intenti, ma dobbiamo prendere atto che non siamo omogenei. Il distretto di Tempio, storicamente, ha servito e serve anche territori che appartengono alla provincia di Sassari; e che, teoricamente, dovrebbero essere parte dei distretti di quella Provincia. E' arrivato il momento di riprendere in mano le redini della trattativa, coordinandoci nella realtà dei due distretti ma, allo stesso tempo, avere il coraggio di essere propositivi». Infine: «Prepariamoci a una grossa azione di protesta». (s.d.) VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 61 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Sanità più omogenea in Gallura 08/04/2013 16:45 ANSA Sito Web Rapina con siringa farmacista,arrestato (ANSA) - VERONA, 8 APR - Un uomo che aveva rapinato una farmacia a Verona, minacciando la dottoressa dietro al bancone con una siringa, e' stato arrestato poco dopo la fuga dagli agenti di una volante della Questura. Il malvivente aveva preso di mira la farmacia Comunale ''Olimpia'', nei pressi dello stadio Bentegodi: minacciando la farmacista con una siringa, si era fatto consegnare l'incasso, circa 400 euro. Ha fatto pero' poca strada, perche' i poliziotti l'hanno bloccato poco distante dal luogo della rapina. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 62 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Veneto 08/04/2013 13:43 Corriere.it Sito Web Rapina in farmacia , gli agenti bloccano l'uomo coi soldi in tasca Informazione Locale VERONA - Attimi di paura in mattinata all'interno della farmacia comunale Olimpia di via Palladio, a due passi dallo Stadio. Verso le 11 un uomo che teneva in mano due siringhe si è avvicinato a una delle dipendenti e l'ha minacciata, facendosi consegnare il denaro presente in una delle casse. Gli altri colleghi e i clienti non si sono accorti di nulla fino a quando il malvivente non ha incominciato a correre verso l'uscita. L'allarme è scattato immediatamente e sul posto sono intervenute le volanti della polizia. Poco più tardi il malvivente, fuggito a piedi, è stato individuato e bloccato dagli agenti. In tasca aveva ancora i contanti appena rubati, circa 350 euro.Enrico Presazzi 08 aprile 2013© RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 63 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VERONA 08/04/2013 Corriere.it Sito Web In due mesi cinque colpi in farmacia : arrestato il rapinatore solitario col coltello Roma 20ENNE - Il ventenne, secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia Montesacro, agiva sempre nello stesso modo: con il volto coperto da un casco faceva irruzione nelle farmacie e poi con il coltello minacciava i presenti e svuotava le casse. A incastrarlo sono state le immagini della videosorveglianza di alcuni locali che sono state studiate dai carabinieri. Alla fine, anche con l'identikit del bandito, gli investigatori dell'Arma sono arrivati alla sua identificazione e all'arresto.R.Fr.8 aprile 2013 | 18:06© RIPRODUZIONE RISERVATA VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 64 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato MONTESACRO 06/04/2013 Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza nord Pag. 1 Niente farmaci ,botte al medico Niente medicine ,aggredisce il farmacista Attimi di paura a Renate: il cliente inviperito se la prende con il titolare A Renate, dopo i disagi per la chiusura della farmacia per allagamento, ci è scappata la rissa Un cliente arrabbiato ha buttato un contenitore di volantini sul dottore dietro il bancone: ferito Elena Sandrè RENATE Dopo i disagi dovuti alla chiusura per allagamento del piano superiore, la farmacia diventa teatro di una rissa. Alla riapertura, giovedì pomeriggio, dopo circa sette giorni di inagibilità, un uomo di origine marocchina si è presentato al bancone chiedendo che gli venisse consegnato il farmaco che aveva ordinato con le ricette portate in via Roma a Renate una settimana prima. I titolari gli hanno spiegato che cosa è successo, ma il cliente non è rimasto convinto. Niente medicine, la rabbia esplode. L'uomo, uscendo, ha preso il contenitore di volantini che c'è appena fuori dalla farmacia per tirarlo addosso al dottore che era dietro il bancone. Sul posto soccorsi e carabinieri. Sandrè a pagina 31 Farmacia chiusa una settimana: in paese non si parla d'altro e c'è anche un diverbio alla riapertura. «Semplicemente al piano sopra di noi spiega la dottoressa responsabile della farmacia Veronica Savini - si è rotto un tubo dell'acqua, si è allagata la farmacia e abbiano dovuto chiudere per alcuni giorni per permettere di sistemare e di rendere nuovamente agibili i locali. Tutto qui». Giovedì pomeriggio, la farmacia, l'unica di Renate, ha quindi riaperto i battenti con tutta la curiosità dei cittadini che dal 29 marzo avevano letto il cartello attaccato alla saracinesca della rivendita che diceva: «Si avvisa la spettabile clientela che l'esercizio rimarrà chiuso per temporanea inagibilità dei locali. La farmacia provvederà nel più breve tempo possibile ad informare la spettabile clientela riguardo la prossima data di apertura». Era venerdì 29 marzo e il negozio ha riaperto giovedì 4 aprile, nel pomeriggio, quando un uomo di origine marocchino si è presentato al bancone chiedendo che gli venisse consegnato il farmaco che aveva ordinato con le ricette portate in via Roma a Renate una settimana prima. Dalla spiegazione dei titolari, che hanno raccontato l'allagamento e la conseguente chiusura, è nato un diverbio verbale sfociato infine nella violenza. Il cliente, uscendo, ha deciso di prendere il contenitore di volantini che c'è appena fuori dalla farmacia per tirarlo addosso al dottore che era dietro il bancone. Erano circa le 18.30 quando sono intervenuti anche i carabinieri della vicina stazione di Besana e la Croce Bianca di Besana. Il farmacista 43enne è quindi stato trasportato all'ospedale di Carate dove gli hanno assegnato un codice verde. Quindi nulla di grave. La piccola curiosità sta nelle voci che sono girate in questa settimana di chiusura. Le sale d'attesa dei dottori - poco distanti dalla farmacia -se potessero parlare racconterebbero di ipotesi più o meno strampalate ipotizzate, sentite, ingigantite. Come vuole la tradizione di quel telefono senza fili che è il mondo di un paese piccolo come Renate: chi ha detto che era bruciata la farmacia, chi che sarebbe stata chiusa per mesi. Insomma, a Renate, la farmacia tira più dei problemi di cuore di Belen Rodriguez (meno male, verrebbe da dire). E le voci si sono rincorse anche dopo il diverbio avvenuto tra il farmacista e l'uomo di origine marocchina: c'è una macchina dei carabinieri fuori dalla farmacia? «C'è stata una rapina alla farmacia di Renate». Questa la voce che si è diffusa oggi tra Renate e Veduggio. Per poi scoprire di che cosa si sia trattato in verità. Insomma, con queste piccole curiosità che hanno interessato negli ultimi giorni la farmacia e la sua riapertura, le lamentele dei cittadini che sono stati costretti ad andare a Veduggio o a Cassago (quella di via Roma è l'unica rivendita in paese) sono passate in secondo piano. Anche perché, la farmacia ha riaperto e la vita del paese è tornata alla normalità. Foto: VIA ROMA Qui c'è l'unica farmacia del paese VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 65 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RENATE - BRIOSCO - VEDUGGIO 06/04/2013 Il Cittadino di Monza e Brianza - Brianza nord Pag. 1 Rapinatore viso d'angelo all'assalto della farmacia Il rapinatore faccia d'angelo semina il terrore in farmacia Ha suonato per farsi aprire e ha chiesto indicazioni su un medicinale Volto scoperto e pistola alla San Carlo: «Zitte o esplode una bomba» Cristina Marzorati Marzorati a pagina 7 Una spaccata e una rapina a meno di sette giorni di distanza una dall'altra. É la media tutt'altro che invidiabile di via San Carlo, strada principale dell'omonimo quartiere al confine tra Desio e Cesano Maderno, dove alle prime ore dell'antivigilia di Pasqua ignoti avevano mandato in frantumi una vetrina del Bar San Carlo, scappando con diverse slot-machine. Invece giovedì un rapinatore solitario ha arraffato quasi 700 euro dalla Farmacia Comunale 3 di via San Carlo e forse è lo stesso che venerdì 29 marzo aveva rapinato 200 euro alla banca Intesa San Paolo di via Sanzio. Il colpo in farmacia si è consumato alle 15.45, quando all'interno del negozio non c'erano clienti, ma soltanto le due giovani farmaciste Maria Chiara Melissari , 26 anni, e Carmen La Scala , 31 anni, entrambe di Giussano. Davanti all'ingresso si è presentato un uomo. Volto scoperto, sui cinquant'anni, capelli brizzolati e ben vestito. Ha suonato il campanello, un accorgimento che in alcuni casi ha permesso di tenere lontani i malintenzionati. I banditi però a volte hanno «la faccia d'angelo», come il rapinatore di giovedì che inizialmente si è spacciato per cliente. Davanti alle due dottoresse ha chiesto una scatola di Tachipirina. «Si sarà soffermato almeno cinque minuti per avere dettagli racconta Maria Chiara Melissari - sulle controindicazioni, le dosi e quant'altro. Quando la mia collega è andata nel retro e io sono rimasta sola, ha estratto dalla cintura dei pantaloni una pistola, proprio come succede nei film, dicendo: 'Non vi faccio niente, dammi i soldi'». L'istinto di Maria Chiara è stato scappare nel retro e il rapinatore, forse spiazzato, l'ha inseguita. A questo punto la collega, Carmen La Scala, è tornata dietro al bancone e sotto la minaccia dell'arma, non ha potuto far altro che aprire il registratore di cassa e consegnare il contante. Il bandito è scappato con circa 700 euro in contanti e ha invitato le due donne a non avvertire nessuno. «Altrimenti faccio esplodere una bomba» avrebbe detto imboccando l'uscita e facendo perdere le proprie tracce a piedi. A furfante lontano invece l'allarme è stato giustamente lanciato. In via San Carlo sono intervenute le gazzelle dei carabinieri della stazione di Seregno e dei colleghi del nucleo operativo. Tutta la scena è stata ripresa dal sistema di videosorveglianza del negozio. BOTTINO DI 700 EURO Maria Chiara Melissari e Carmen La Scala mentre raccontano la rapina subita. Sotto, i ladri del Bar San Carlo, sempre sull'omonima strada. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/04/2013 66 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SEREGNO PROFESSIONI 7 articoli 09/04/2013 La Gazzetta di Parma Pag. 43 (diffusione:42090, tiratura:51160) Mortillaro positivo al betametasone Sospeso in via cautelare dal Tna C.D.C. L'ombra del doping sul podismo parmigiano. A seguito degli esami eseguiti dal laboratorio di Roma del Coni, è stato accertato un caso di positività per Corrado Mortillaro, agente di Polizia penitenziaria di stanza a San Vittore e da quest'anno tesserato per l'Atletica Casone Noceto. Al controllo in competizione disposto dalla Fidal, il 17 marzo scorso a Vigevano, in occasione della Scarpa d'oro Half Marathon è stata rilevata la presenza di Betametasone, farmaco cortisonico utilizzato per il trattamento di malattie infiammatorie e che, nello sport, viene usato soprattutto per curare i traumi, velocizzare il recupero, allontanare il senso della fatica. Il Tribunale Nazionale Antidoping ha quindi sospeso in via cautelare l'atleta, accogliendo l'istanza presentata dall'Ufficio di Procura Antidoping. «Il mio obiettivo è quello di restare tra i migliori interpreti italiani della mezza maratona, anche se nel 2013 non disdegnerò qualche puntata sui 10000 metri» aveva dichiarato l'atleta prima della gara di Vigevano. Corrado Mortillaro si era già fatto notare nel parmense per la vittoria nella 30 km abbinata alla Maratona delle Terre Verdiane del 24 febbraio scorso. Con il tempo di 1h50'04'' aveva u preceduto di ben 10 minuti il secondo classificato, l'imolese Vincenzo Grande. Una classifica su cui già ieri si sono aperte riflessioni e che con tutta probabilità verrà rivista facendo scrivere sull'albo d'oro il nome di Grande al posto di quello di Mortillaro. «Mi dispiace molto per questo triste epilogo e, soprattutto, vedere atleti che non sono certo ai vertici del podismo italiano utilizzare questi sistemi scorretti - ha commentato Gian Carlo Chittolini, organizzatore della Maratona delle Terre Verdiane -. Ricordo che desiderava tanto partecipare alla nostra gara e, alla fine, aveva fatto una buona prestazione. Se un atleta ha problemi di salute che prevedono l'assunzione di farmaci "dopan ti" deve presentare la ricetta medica: se non lo ha fatto resta il sospetto. Io nelle mie gare non richiedo i controlli antidoping: confido nella correttezza degli atleti». Foto: Sospeso Corrado Mortillaro vince la 30 km delle Terre Verdiane. PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013 68 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Doping q L'atleta del Casone aveva vinto la 30 km delle Terre Verdiane 09/04/2013 Il Roma Pag. 1 (diffusione:27500, tiratura:125000) Farmaci e brevetti di Antonello Cutolo ui media si acclama alla recente sentenza della corte indiana sulla liberalizzazione di alcuni prodotti farmaceutici salva vita in cure contro i tumori. Si apre ai farmaci generici sottolineando con grande enfasi che costano dal 70 al 95% in meno e condannando senza appello le case farmaceutiche che detengono i brevetti. Effettivamente copiare o produrre un farmaco (dopo che la sua molecola di base è stata scoperta, sintetizzata, testata) costa veramente poco. Il problema di fondo è il costo spaventosamente elevato di quelle piccole parole fra parentesi anche in virtù del fatto che mediamente SEGUE A PAG.6 PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013 69 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INTERVENTO 09/04/2013 Il Roma Pag. 6 (diffusione:27500, tiratura:125000) su dieci progetti di ricerca finanziati, solo uno o poco più arriva al traguardo di un risultato industrializzabile e commerciabile. Certamente è doloroso constatare che un farmaco salvavita o oncologico abbia un costo che la maggior parte delle persone non può sostenere ma una scelta improvvida potrebbe causare l'assenza di un farmaco indipendentemente dal costo che si è disposti a pagare. Certo i governi, come ora quello indiano, quello brasiliano e tanti altri, stanno autorizzando, in violazione delle attuali normative brevettuali, la produzione di farmaci generici low cost. I media stanno inneggiando a questa vittoria della salute e del diritto alla vita senza rendersi conto che questa vittoria può trasformarsi, se gestita male, nella peggiore sconfitta del diritto alla vita perché potrebbe innescare una spirale perversa alla fine della quale potrebbe non esserci più nessuno disposto ad investire ingenti capitali nella ricerca medica. Qualche giornalista si è scandalizzato nel proclamare che i brevetti sui farmaci e quelli sulla telefonia sono trattati allo stesso modo senza rendersi conto che da un punto di vista aziendale sono la stessa cosa. Se un gruppo investe una cifra in una qualsiasi iniziativa deve sapere che, in caso di successo, rientrerà dei capitali esposti e anche con un margine di profitto. La ricerca ha costi spaventosi che possono essere sostenuti solo da grandi gruppi privati e da governi. La soluzione. Ne esiste una sola che possa coniugare il diritto alla vita con la possibilità di evitare il blocco totale delle attività di ricerca. Lasciare il mercato libero di evolversi con le sue attuali leggi lasciando ai governi il compito di intervenire attraverso una sana politica di imposizione di prezzi cal- PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013 70 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmaci ... 09/04/2013 Prima Pagina Pag. 24 Pav oletti sicuro: «Nessuna crisi Col Brescia torneremo a vincere» 10 RETI Leonardo Pavoletti Non eravamo abituati a tre pareggi e una sconfitta, anzi il Sassuolo in questi mesi ha abituato tutti troppo bene. Non attraversiamo una mezza crisi, se uno guarda le prestazioni si rende conto che in questo momento raccogliamo meno e comunque giochiamo bene". L'ha detto Leonardo Pavoletti, attaccante del Sassuolo, alla trasmissione "Pezzi da 90" condotta da Massimo Boccucci sull'emittente umbra Radio Onda Libera. Sta subentrando un po' di ansia? "Ma no, in questo momento ci manca la vittoria e basta. La ritroveremo sabato contro il Brescia, ne sono sicuro. A Novara dovevamo prendere almeno un punto: la prestazione c'è stata contro un avversario che è in una condizione straordinaria". Chi vede meglio tra Livorno e Verona? "Da livornese spero che il Livorno venga direttamente con noi in Serie A. Il Verona mi ha fatto una grossa impressione al Braglia, specie nel secondo tempo, e ha preso il ritmo vertiginoso del N ova r a " . I playoff ci saranno? "Penso di sì, a meno che noi tre davanti teniamo un ritmo altissimo. Noi però pensiamo solo al primo posto". Ha archiviato la vicenda personale dei farmaci assunti che hanno aperto un caso di doping? "Sì, anche se ogni tanto ci penso ma solo perchè ancora non mi rendo conto di essere finito sui giornali come se fossi un dopato. All'inizio pensavo che fosse tutto uno scherzo quando mentre andavamo in ritiro mi hanno detto che mi avrebbero chiamato dal Coni. Poi sono sbiancato e non mi sentivo addosso quella situazione assurda. Mi resta il rimpianto di quelle cinque partite dove avrei potuto giocare perchè venivo da un periodo non brillante e Boakye era fuori per la Coppa d'Africa. Non ho mai avuto paura perchè so come mi comporto". PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013 71 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'attaccante neroverde dopo la sconfitta di Novara SASSUOLO 08/04/2013 13:29 BorsaItaliana.it Sito Web MILANO (MF-DJ)--"E' scoraggiante che ancora si dipinga il farmaco generico e chi lo produce come una sorta di malattia esogena che starebbe minando il comparto farmaceutico italiano". Cosi' il presidente di AssoGenerici, Enrique Hausermann, replica in una nota alle dichiarazioni rese da Lucia Aleotti, vicepresidente di Farmindustria, alla III Conferenza "Farmaci a brevetto scaduto: i problemi irrisolti e le soluzioni proposte" organizzata dalla Societa' italiana di farmacologia. "Le 50 aziende associate ad AssoGenerici danno lavoro in Italia a 10.000 persone, e affidano il 60% della produzione a contoterzisti italiani: non credo che tutti possano presentare dati analoghi. Non siamo un corpo estraneo alla farmaceutica italiana, quindi, ma ne siamo oggi uno dei protagonisti" prosegue Hausermann. In Italia la quota dei medicinali equivalenti puri a fine 2012 toccava il 16% dei farmaci dispensati a carico del Ssn, ma rappresentando una spesa di poco superiore all'8% del totale e nell'ultimo quadriennio, grazie agli equivalenti, il Servizio sanitario ha risparmiato circa 400 milioni l'anno. "La risposta classica di Farmindustria a queste cifre, e alle timide misure di promozione del ricorso agli equivalenti, e' che lo Stato risparmia comunque visto che viene rimborsato soltanto il prezzo di riferimento", afferma ancora il presidente di AssoGenerici. "E' un ragionamento che non regge. Innanzitutto il prezzo di riferimento scende perche' esiste il generico, per non parlare di cio' che si puo' o potrebbe risparmiare con la prescrizione dei biosimilari. Il secondo aspetto e' che si sottovaluta che gli oltre 650 milioni all'anno (dati Osmed 2012) spesi dai cittadini per pagare la differenza tra branded e generico sono fondi sottratti all'economia delle famiglie e, alla fine, anche allo stesso finanziamento del Servizio sanitario attraverso il prelievo fiscale. Il risultato di questo circolo vizioso dovrebbe essere evidente anche a Farmindustria, visto che giustamente lamenta ritardi nell'introduzione nei prontuari regionali dei farmaci innovativi. Infine, sarebbe il caso di prendere atto che alla produzione di generici si sono da tempo accostate grandi aziende del farmaco di ricerca e altre stanno arrivando. Esiste quindi un generico che nuoce al comparto e uno che invece non suscita preoccupazioni?" conclude Hausermann. alb [email protected] PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013 72 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Salute: Hausermann (AssoGenerici), farmaci equivalenti non minano comparto 08/04/2013 09:52 IlFarmacistaOnline.it Sito Web Nonostante i risparmi (400 milioni l'anno) per il Ssn il "generico" viene vissuto ancora come una malattia che mina il comparto farmaceutico. Il presidente dell'associazione dei farmaci equivalenti respinge le accuse e rilancia: "Eliminiamo il circolo vizioso del ticket legato al prezzo di riferimento". 08 APR - "E' scoraggiante che ancora si dipinga il farmaco generico e chi lo produce come una sorta di malattia esogena che starebbe minando il comparto farmaceutico italiano". Lo ha affermato Enrique Hausermann, presidente di Assogenerici, in riferimento a quanto dichiarato da Lucia Aleotti, vicepresidente di Farmindustria, alla III Conferenza "Farmaci a brevetto scaduto: i problemi irrisolti e le soluzioni proposte", organizzata dalla Società italiana di farmacologia. Un'iniziativa in cui si è discusso del processo legislativo che ha riguardato i farmaci equivalenti, sia dal punto di vista degli effetti positivi che per quanto concerne gli elementi di criticità. Aleotti aveva sottolineato che, "analizzando il mercato, i farmaci a brevetto scaduto rappresentano oggi il 91% delle confezioni vendute, delle quali il 63% è rappresentato dai farmaci di marca a brevetto scaduto e il restante 21% dai generici". In base alle stime fornite da Hauserrmann, le 50 aziende associate ad AssoGenerici danno lavoro in Italia a 10.000 persone e "affidano il 60% della produzione a contoterzisti italiani: non credo che tutti possano presentare dati analoghi. Riscontri che dimostrano come non siamo un corpo estraneo alla farmaceutica italiana, ma ne siamo oggi uno dei protagonisti. In Italia la quota dei medicinali equivalenti puri a fine 2012 toccava il 16% dei farmaci dispensati a carico del Ssn, ma rappresentando una spesa di poco superiore all'8% del totale e nell'ultimo quadriennio, grazie agli equivalenti, il Servizio sanitario ha risparmiato circa 400 milioni l'anno". Il presidente di Assogenerici attacca poi Farmindustria, sottolineando che "la loro risposta classica a queste cifre e alle timide misure di promozione del ricorso agli equivalenti, è che lo Stato risparmia comunque visto che viene rimborsato soltanto il prezzo di riferimento". Per Hausermann si tratta però di un ragionamento "che non regge. Innanzitutto il prezzo di riferimento scende perché esiste il generico, per non parlare di ciò che si può o potrebbe risparmiare con la prescrizione dei biosimilari. Il secondo aspetto è che si sottovaluta che gli oltre 650 milioni all'anno, come indicano i dati Osmed del 2012, spesi dai cittadini per pagare la differenza tra branded e generico sono fondi sottratti all'economia delle famiglie e, alla fine, anche allo stesso finanziamento del Servizio sanitario attraverso il prelievo fiscale. Il risultato di questo circolo vizioso dovrebbe essere evidente anche a Farmindustria, visto che giustamente lamenta ritardi nell'introduzione nei prontuari regionali dei farmaci innovativi. Infine, sarebbe il caso di prendere atto che alla produzione di generici si sono da tempo accostate grandi aziende del farmaco di ricerca e altre stanno arrivando. Esiste quindi un generico conclude - che nuoce al comparto e uno che invece non suscita preoccupazioni?" PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013 73 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Garantiscono un risparmio di 400 milioni l'anno" 08/04/2013 09:52 QS - QuotidianoSanita.it Sito Web Nonostante i risparmi (400 milioni l'anno) per il Ssn il "generico" viene vissuto ancora come una malattia che mina il comparto farmaceutico. Il presidente dell'associazione dei farmaci equivalenti respinge le accuse e rilancia: "Eliminiamo il circolo vizioso del ticket legato al prezzo di riferimento". 08 APR - "E' scoraggiante che ancora si dipinga il farmaco generico e chi lo produce come una sorta di malattia esogena che starebbe minando il comparto farmaceutico italiano". Lo ha affermato Enrique Hausermann, presidente di Assogenerici, in riferimento a quanto dichiarato da Lucia Aleotti, vicepresidente di Farmindustria, alla III Conferenza "Farmaci a brevetto scaduto: i problemi irrisolti e le soluzioni proposte", organizzata dalla Società italiana di farmacologia. Un'iniziativa in cui si è discusso del processo legislativo che ha riguardato i farmaci equivalenti, sia dal punto di vista degli effetti positivi che per quanto concerne gli elementi di criticità. Aleotti aveva sottolineato che, "analizzando il mercato, i farmaci a brevetto scaduto rappresentano oggi il 91% delle confezioni vendute, delle quali il 63% è rappresentato dai farmaci di marca a brevetto scaduto e il restante 21% dai generici". In base alle stime fornite da Hauserrmann, le 50 aziende associate ad AssoGenerici danno lavoro in Italia a 10.000 persone e "affidano il 60% della produzione a contoterzisti italiani: non credo che tutti possano presentare dati analoghi. Riscontri che dimostrano come non siamo un corpo estraneo alla farmaceutica italiana, ma ne siamo oggi uno dei protagonisti. In Italia la quota dei medicinali equivalenti puri a fine 2012 toccava il 16% dei farmaci dispensati a carico del Ssn, ma rappresentando una spesa di poco superiore all'8% del totale e nell'ultimo quadriennio, grazie agli equivalenti, il Servizio sanitario ha risparmiato circa 400 milioni l'anno". Il presidente di Assogenerici attacca poi Farmindustria, sottolineando che "la loro risposta classica a queste cifre e alle timide misure di promozione del ricorso agli equivalenti, è che lo Stato risparmia comunque visto che viene rimborsato soltanto il prezzo di riferimento". Per Hausermann si tratta però di un ragionamento "che non regge. Innanzitutto il prezzo di riferimento scende perché esiste il generico, per non parlare di ciò che si può o potrebbe risparmiare con la prescrizione dei biosimilari. Il secondo aspetto è che si sottovaluta che gli oltre 650 milioni all'anno, come indicano i dati Osmed del 2012, spesi dai cittadini per pagare la differenza tra branded e generico sono fondi sottratti all'economia delle famiglie e, alla fine, anche allo stesso finanziamento del Servizio sanitario attraverso il prelievo fiscale. Il risultato di questo circolo vizioso dovrebbe essere evidente anche a Farmindustria, visto che giustamente lamenta ritardi nell'introduzione nei prontuari regionali dei farmaci innovativi. Infine, sarebbe il caso di prendere atto che alla produzione di generici si sono da tempo accostate grandi aziende del farmaco di ricerca e altre stanno arrivando. Esiste quindi un generico conclude - che nuoce al comparto e uno che invece non suscita preoccupazioni?" 08 aprile 2013 © Riproduzione riservata PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/04/2013 74 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmaci equivalenti. Assogenerici: "Sono una realtà. E Farmindustria dovrebbe accettarlo" PERSONAGGI 1 articolo 09/04/2013 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Ed. nazionale Pag. 9 (diffusione:48275, tiratura:63756) «Lo sfascio del riordino nella sanità pugliese» Ospedali dismessi, Ventola (Bat) attacca l . «Le delibere n. 1110 e 3006 del 2012 stanno segnando tragicamente il presente ed il futuro del sistema sanitario pugliese». Il presidente della Provincia Bat, Francesco Ventola , attacca a testa bassa le decisioni assunte dalla giunta col piano di rientro e di riordino del sistema sanitario. «Si chiudono inesorabilmente ospedali senza che siano stati garantiti servizi alternativi, si tagliano posti letto senza introdurre servizi di medicina territoriale - spiega - e, di contro, si promettono investimenti e nuovi servizi, inseriti oramai da troppi anni nelle diverse programmazioni ma mai avviati». Nella sola Asl Bat sono stati chiusi gli ospedali di Spinazzola e Minervino Murge e ridimensionati quelli di Canosa e Trani. «Come se non bastasse, è stato poi rinviato il finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale di Andria». Nel frattempo i pugliesi «vengono presi in giro con i fantomatici "blitz" dell'a s s e s s o re in quel che resta dei nostri ospedali». «La denuncia di un esponente del Pd, sindaco di Brindisi, contribuisce ad alzare il velo sulla mistificazione messa in atto dalla poderosa macchina da guerra propagandistica di Vendola - dice Luigi D'Ambrosio Lettieri , senatore Pdl - che vorrebbe spacciare il fallimento di politiche miopi e clientelari, basate sugli sprechi e la macelleria sociale fatta di tasse insopportabili e servizi ridotti ai minimi termini, per una responsabilità del Governo Berlusconi che avrebbe imposto alla Puglia il piano di rientro». Punta l'indice su «due grandi cavalli di battaglia della politica vendoliana, la stabilizzazione e l'internalizzazione» il consigliere regionale Pdl Ignazio Zullo . Nel primo caso, il progetto «si è arenato sulle sentenze della Corte Costituzionale, lasciando per strada medici e operatori sanitari che avevano creduto nella poesia vendoliana». Nel secondo, è arrivata la «bocciatura del Governo legata all'aumento dei costi» con le Sanitaservice. «Vendola non pensi di lasciare anche questi lavoratori soli con se stessi, lo continuiamo ad esortare al dialogo inter-istituzionale con il governo centrale per legiferare in modo concertato affinché le leggi regionali abbiano fondamenti di certezza». PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/04/2013 76 La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato PDL ZULLO: STABILIZZATI E INTERNALIZZATI PRESI IN GIRO DA NICHI