Certificati: Il ruolo del mercato, dello Specialist e i

Certificati: Il ruolo del mercato, dello Specialist e i sottostanti.
Il mercato e le negoziazioni
Liquidità e certezza del prezzo sono i pilastri che consentono al listino dei
certificati di soddisfare le esigenze degli investitori. Il ruolo cruciale degli
specialist. Come funzionano gli scambi
I certificati, che ricordiamo non sono contratti bensì titoli emessi da
banche, sono negoziabili su due principali mercati regolamentati, il Sedex
e il Cert – X, entrambi appartenenti al circuito di Borsa Italiana.
Il Cert – X è, in particolare, il segmento della piattaforma EuroTlx
dedicato esclusivamente a questi strumenti di investimento.
Lanciato a ottobre 2008 con 60 certificati di tipo “benchmark” di
UniCredit Bank, ad oggi su Cert - X sono negoziabili più di 850 certificati
appartenenti alle categorie “Capitale protetto”, Capitale condizionatamente
protetto” e “Capitale non protetto”.
Alcuni certificati sono talvolta quotati contemporaneamente sui due
mercati, sui quali durante la negoziazione possono essere immesse, tramite
il proprio intermediario o broker online, le proposte di acquisto e vendita.
Indipendentemente dalla struttura del certificato prescelto e dal sottostante
di riferimento dello strumento, tutti i titoli possono essere acquistati e
venduti in qualsiasi momento, come avviene per le azioni.
I contratti vengono conclusi mediante l’abbinamento automatico delle
proposte di acquisto e di vendita, ordinate secondo criteri di priorità prima
di prezzo e poi di tempo.
Le proposte eseguite in misura parziale, rimangono sul book per la parte
residua.
La liquidazione dei contratti viene realizzata presso Monte Titoli o le
depositarie internazionali (euroclear bank e Clearstram Banking
Luxemburg) il terzo giorno (il secondo giorno a partire dal 6 Ottobre
2014) di mercato aperto successivo all’esecuzione dei contratti.
L’importo minimo di negoziazione per i certificati è basso (in genere mille
euro), cosa che permette di effettuare investimenti anche per piccole
somme su strutture o sottostanti di nicchia. Con un capitale limitato è
possibile, ad esempio, ottenere un’esposizione a un intero indice azionario.
Il ruolo dello specialist
Il mercato dei certificati è fortemente guidato dallo specialist, ovvero la
banca che di fatto garantisce prezzi e liquidità costantemente disponibili
per lo scambio degli strumenti tra gli investitori.
L’equità del prezzo è garantita dalla liquidità espressa dal mercato e dallo
specialist.
Gli investitori, in qualsiasi istante durante la negoziazione continua,
trovano un prezzo aggiornato in tempo reale e delle proposte di acquisto e
di vendita inserite dallo specialist con cui sarà possibile concludere un
contratto.
Quello dello specialist è un impegno espressamente richiesto al rispetto dei
seguenti obblighi di quotazione:
• mostrare sempre prezzi di acquisto e di vendita aggiornati per tutta la
fase di negoziazione
• ripristino delle quotazioni entro al massimo 5 minuti da quando viene
applicata una proposta di acquisto/vendita dello specialist, anche solo in
misura parziale, con riduzione dei quantitativi al di sotto di quelli minimi;
• quotare una quantità minima non inferiore a quanto stabilito da
EuroTLX;
• quotare prezzi che non si scostino tra loro più del differenziale massimo
(obbligo di spread).
Sottostanti: vincono le azioni
Le ultime statistiche, aggiornate a fine maggio 2014, mostrano che sul
mercato Cert – X i sottostanti più scelti da emittenti e dagli investitori in
certificates sono le azioni, sulle quali si concentrano oltre il 77% degli
strumenti negoziati sulla piattaforma.
Al secondo posto ci sono i tassi di interesse, che raccolgono il 12,5% dei
certificati scambiati sul mercato.
Seguono, sempre come sottostanti, i titoli del debito (4,55%), le valute
(2,68%), le commodity (1,40%), l’inflazione (0,82%) e i fondi egli Etf
(0,47%).
Nel periodo tra gennaio e maggio 2014 il “taglio”, ovvero i contratti
negoziati, più diffuso dei titoli quotati è risultato tra i 30mila e i 50mila
euro (pari al 45,92% dei certificati negoziati su Cert – X). La misura
dell’investimento tra 5mila e 10mila euro ha riguardato poi il 24,78% dei
titoli quotati, seguita dal “taglio” mille – 5mila con il 14,21% dei
certificati.
Solo lo 0,96% dei titoli quotati su Cert-X mostra tagli di investimento
consistenti, tra 100mila e 500mila euro e addirittura lo 0,03% riguarda
importi superiori ai 500mila euro per singolo titolo.