Come costruire modelli predittivi

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Come modellare il rischio
Luigi Santoro
Hyperphar Group S.p.A., MIlano
Gli argomenti discussi
• Le definizioni del termine “rischio”
• L’utilità di un modello predittivo di
rischio
• Come costruire modelli predittivi
• Come confrontare modelli predittivi: le
curve ROC
• La validazione di modelli predittivi
XIV Congresso Nazionale SINV
Bassano del Grappa, 28 Ottobre 2005
Le definizioni del termine “rischio”
• Rischio di popolazione: probabilità di un evento
sanitario sfavorevole in una data popolazione.
• Rischio individuale: probabilità che un individuo
appartenente ad una data popolazione sviluppi un
evento sanitario sfavorevole .
• Rischio relativo (RR): probabilità di un evento
sanitario sfavorevole per un individuo esposto ad un
dato fattore rispetto alla probabilità di evento in un
individuo non esposto al fattore.
• Odds ratio (OR): approssimazione del RR. Molto
usato nel confronti tra classi di rischio prodotti da
modelli predittivi.
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Bassano del Grappa, 28 Ottobre 2005
Le definizioni del termine “rischio”
• Semplici notazioni matematiche:
• Rischio di popolazione: p=nevento/N
• Rischio individuale: pe (funzione delle
caratteristiche individuali e del modello statistico
usato per stimare il rischio)
• Rischio relativo (RR): pe/pne
• Odds ratio (OR): pe/(1-pe) / pne/(1-pne)
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L’utilità di un modello predittivo di
rischio
• Il modello predittivo è un algoritmo statisticomatematico che permette di valutare:
• in una data popolazione;
• prima di un dato intervento;
• in termini probabilistici,
quali soggetto siano a maggior rischio
(individuale) di evento.
• La stratificazione dei pazienti in classi di rischio
diverse può essere un supporto per decisioni di
tipo clinico, chirurgico, terapeutico…
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Come costruire modelli predittivi
• Necessità di garantirsi una sufficiente
generalizzabilità del campione (Training Set) su cui
costruire il modello predittivo;
• le variabili predittive devono essere facili da
raccogliere (al fine di minimizzare i dati mancanti),
clinicamente rilevanti e immediatamente
disponibili;
• calibrare il numero di variabili predittive sulla base
del numero totale di eventi osservati;
• rapporto ≥10 tra eventi e numero di predittori
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Come costruire modelli predittivi
In mancanza di questi
pre-requisiti il modello perde in
accuratezza e validità.
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Come costruire modelli predittivi
• Quali modelli statistici per la stima del
rischio?
• Il modello di analisi discriminante
• Il modello di regressione logistica
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Come costruire modelli predittivi
• Il modello di analisi discriminante
Scopo: definire modalità di assegnazione di nuovi casi a differenti
gruppi di rischio in funzione di una serie di variabili predittive;
I passi:
1)
2)
3)
4)
Scelta di un Training Set, in cui gli esiti sui pazienti (casi e
non casi) e le variabili predittive (x1, x2 ,… ,xn) sono noti;
Definizione di uno score individuale di discriminazione per
ciascun paziente:
D= b0 + b1x1+ b2x2 + …. + bnxn;
Stima dei coefficienti (b1,b2…bn) della funzione
discriminante: metodo dei minimi quadrati;
Stima dello score medio di discriminazione D e della relativa
SEM per casi e non casi;
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Come costruire modelli predittivi
• Il modello di analisi discriminante
Scopo: definire modalità di assegnazione di nuovi casi a differenti
gruppi di rischio in funzione di una serie di variabili predittive;
I passi:
5)
Stima della soglia discriminante (cut-off):
•
•
•
6)
media pesata delle due medie di gruppo con pesi pari alla SEM
dell’altro gruppo (tanto minore è la SEM di un gruppo tanto più
la soglia sarà vicina alla media corrispondente);
valore che “ottimizza” sensibilità e specificità;
altri metodi;
Identificazione delle classi di rischio:
•
•
BASSO RISCHIO: scores individuali inferiori al cut-off
ALTO RISCHIO: scores individuali superiori al cut-off.
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Come costruire modelli predittivi
I passi successivi:
•
Valutazione della capacità predittiva del modello e della sua
“utilità”:
•
•
Analisi della proporzione di assegnazione corretta del
campione secondo il modello predittivo:
• Quanti “non-casi” classificati a “basso rischio” ?
• Quanti “casi” classificati ad “alto rischio” ?
Validazione del modello.
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Come costruire modelli predittivi
• Il modello di regressione logistica
Scopo: definire modalità di assegnazione di nuovi casi a differenti
gruppi di rischio in funzione di una serie di variabili predittive;
I passi:
1)
2)
3)
Scelta di un Training Set, in cui gli esiti sui pazienti (casi e
non casi) e le variabili predittive (x1, x2 ,… ,xn) sono note;
Definizione di una funzione logistica:
logit(p)=log(p/(1-p))= b0 + b1x1+ b2x2 + …. + bnxn;
Definizione della probabilità individuale di evento:
p=
4)
1
1 + exp−logit ( p)
Stima dei coefficienti della funzione logistica (b1,b2…bn);
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Come costruire modelli predittivi
• Il modello di regressione logistica
Scopo: definire modalità di assegnazione di nuovi casi a differenti
gruppi di rischio in funzione di una serie di variabili predittive;
I passi:
5)
6)
Calcolo, per ciascun soggetto, della
probabilità individuale di evento;
Stima della soglia discriminante (cut-off):
•
•
•
6)
valore che ottimizza sensibilità e specificità;
valore mediano della probabilità di evento;
altri metodi.
Identificazione delle classi di rischio:
•
•
BASSO RISCHIO: probabilità individuale di evento < cut-off
ALTO RISCHIO: probabilità individuale di evento > cut-off.
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Come costruire modelli predittivi
I passi successivi:
•
Valutazione della capacità predittiva del modello e della sua
utilità:
•
•
Analisi della proporzione di assegnazione corretta del
campione secondo il modello predittivo:
• Quanti “non-casi” classificati a “basso rischio” ?
• Quanti “casi” classificati ad “alto rischio” ?
Validazione del modello.
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Il confronto tra modelli predittivi: le curve
ROC (receiving(receiving-operator characteristics)
• Ogni modello predittivo genera per ogni paziente uno score
individuale;
• Per ogni modello si ordinano in senso decrescente gli
scores calcolati sul campione di pazienti;
• Si individua un certo numeri di scores “tipici” (es: i 9 decili
della distribuzione) come cut-off di rischio.
• In corrispondenza di ogni cut-off:
• Ogni paziente è classificato a “basso rischio” se lo score
individuale è inferiore al cut-off;
• ad “alto rischio” altrimenti
• si valuta l’assegnazione corretta (veri positivi) o scorretta (falsi
positivi) dei soggetti classificati ad “alto rischio”:
• Veri Positivi: i “casi” classificati (correttamente) ad “alto rischio”
• Falsi Positivi: i “non-casi” classificati (erroneamente) ad “alto
rischio”;
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Il confronto tra modelli predittivi: le curve
ROC (receiving(receiving-operator characteristics)
• Al descrescere del valore
soglia considerato,
Basso
rischio
Alto
rischio
tra i pazienti classificati ad
“alto rischio”,
Non
eventi
VN
84
FP
6
90
il tasso di incremento dei
“veri positivi”
rallenta
rispetto a quello dei “falsi
positivi”.
Eventi
FN
6
VP
4
10
90
10
100
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Il confronto tra modelli predittivi: le curve
ROC (receiving(receiving-operator characteristics)
• In un sistema di assi
cartesiani (ascisse: veri
positivi; ordinate: falsi
positivi) è possibile
individuare 10 punti;
• uniti tra loro i punti
generano una curva ROC
e delimitano un’area
sottesa alla curva (AUC,
area under curve).
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Il confronto tra modelli predittivi: le curve
ROC (receiving(receiving-operator characteristics)
• La statistica di sintesi per valutare
l’accuratezza di un modello predittivo è
l’area sottesa alla curva (AUC).
• E’ possibile confrontare statisticamente due
modelli predittivi attraverso il confronto
delle AUC.
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La validazione di modelli predittivi
• Validazione “interna”
• Confronto tra modelli predittivi costruiti sullo stesso
Training Set
• Validazione “esterna”
• Il modello predittivo costruito sul Training Set, deve
essere validato su (almeno) un altro campione (Test
set), indipendente dal primo.
•
•
•
•
Selezione stesso set di variabili predittive (x1, x2 ,… ,xn) ;
Applicazione dei coefficienti (b1,b2…bn) individuati nel training set;
Applicazione dello stesso cut-off individuato nel training set;
Valutazione capacità predittiva.
• In alternativa:
• Metodi di ricampionamento dallo stesso training set.
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Bassano del Grappa, 28 Ottobre 2005
Come modellare il rischio
Grazie per l’attenzione
XIV Congresso Nazionale SINV
Bassano del Grappa, 28 Ottobre 2005
XIV Congresso Nazionale SINV
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