Un`infermiera del capoluogo è accusata di omicidio colposo. Il pm

Latina
Il giornale di
GIUDIZIARIA
GIOVEDÌ 7 LUGLIO 2016
Paziente deceduta dopo caduta in ospedale
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Morte al San Camillo
una latinense nei guai
Un’infermiera del capoluogo è accusata di omicidio
colposo. Il pm ha chiesto il suo rinvio a giudizio
U
n’infermiera di Latina finisce nei guai
per un decesso di una
paziente del San Camillo Forlanini. T.S., 43 anni rischia il
processo con l’accusa di omicidio colposo. La vicenda per
la verità risale ad oltre un anno fa. La vittima è una donna
di 49 anni, originaria di Viterbo. La signora era sopravvissuta ad un trapianto di cuore,
ma è successivamente morta a
seguito di una caduta in ospedale. L’incidente era avvenuto
il giorno prima di lasciare il
nosocomio romano. Sta di fatto che l’altro ieri si è svolta l’udienza prelimirare davanti al
gup del tribunale di Roma.
L’infermiera di Latina è appunto accusata di omicidio
colposo. L’indagine potrebbe
allargarsi ad altri operatori
sanitari. In particolare gli inquirenti vogliono capire quali
e quanti sono i responsabili
del decesso. Se non fossero
se operata tempestivamente,
sostengono i familiari avrebbe potuto salvarsi. Stando ai
fatti, dopo ben 4 mesi di ricovero, il 14 marzo 2015 avvenne la rovinosa caduta della signora. Appena il giorno successivo la donna, sarebbe dovuta tornare a Viterbo dai familiari. Al contrario è morta
due settimane più tardi. Stando a quanto
sostenuto
dal pm, l’infermiera
non avrebbe
prestato
sufficienteattenzione aipassi
della paziente, che sarebbe
caduta rovinosamente a terra,
battendo la testa e riportando
un ematoma sottodurale acuto, diagnosticato con una tac
effettuata otto ore più tardi. A
quel punto sarebbe scattata la
corsa in sala operatoria, ma
durante l’intervento sarebbe
emersa un’ulteriore emorra-
gia, stavolta inoperabile, per
cui la poveretta è finita in coma. Patrizia Moneti, viterbese di 49 anni, madre di un figlio
24enne, è deceduta il 28 marzo 2015 nell’ospedale capitolino dove era stata ricoverata
dal 9 novembre 2014 per il trapianto che avrebbe dovuto ridarle la vita. Parti civili il figlio, Francesco Piana, assistito dall’avvocato Samuele
De Santis, il
marito e due
fratelli. Il pm
Mario Ardigò
ha chiesto il rinvio a giudizio
dell’infermiera in seguito alla
perizia con cui il medico legale ha accertato il nesso causale
tra la morte e la caduta, avvenuta due settimane prima,
durante lo spostamento dal
letto di degenza a una sedia.
Ad ogni modo la discussione
ha subito uno slittamento al
prossimo 4 ottobre.
L’udienza è stata
aggiornata al
prossimo 4 ottobre
trascorse 8 ore tra l’incidente
e la risonanza, la donna probabilmente avrebbe avuto la
possibilità di salvarsi. Lo staff
legale dell’infermiera di Lati-
na sono riusciti a strappare un
ulteriore prologo delle indagini. Gli avvocati Filippo Valente e Giuseppe Ammendola, hanno ottenuto una peri-
zia per scoprire cosa sia successo durante le otto ore trascorse tra la caduta e la tac cui
sarebbe stata sottoposta
troppo tardi la paziente che,