ANALISI DEI TEST DEL CAVO SUPERCONDUTTORE PER IL SOLENOIDE CENTRALE DEL PROGETTO ITER M. Breschi, P. L. Ribani Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione Università di Bologna Viale Risorgimento 2, 40136 Bologna Questa ricerca si inserisce nell’ambito di una consolidata collaborazione di ricerca tra l’Unità di Bologna e la ITER International Organization. I test del cavo superconduttore in Nb3Sn di tipo Cable in Conduit per il solenoide centrale del Progetto ITER sono stati eseguiti nel 2014 presso la facility SULTAN, sita in Villigen, Svizzera, su campioni di cavo rettilinei. In questa configurazione, il contributo alla deformazione del cavo dovuto alla forza radiale, generalmente indicato come ‘hoop strain’, è assente. Inoltre, il campo magnetico di fondo generato in questa facility è limitato a 11 T, mentre il massimo campo di induzione magnetica cui il cavo per il solenoide centrale sarà sottoposto nelle reali condizioni operative sarà pari a 13 T. Al fine di studiare il comportamento del cavo in condizioni più simili a quelle operative, è stato pertanto avviato il progetto denominato ‘CS Insert’ [1], svoltosi sotto la responsabilità della US Domestic Agency di ITER. Un cavo della lunghezza di circa 43 m, con le stesse caratteristiche di quello testato in SULTAN, è stato avvolto a formare un solenoide ad un solo strato (CS Insert) ed inserito nel foro centrale del Central Solenoid Model Coil (CSMC), sito presso i laboratori della Japanese Domestic Agency a Naka, Giappone. I test si sono svolti nel 2015, alla presenza di un gruppo internazionale di scienziati e tecnici per coordinare gli esperimenti e definire le procedure di analisi dei dati sperimentali. Le misure sono state effettuate mediante una strumentazione costituita da sensori di temperatura, pressione e portata in massa per la valutazione dello stato termofluidodinamico dell’elio supercritico refrigerante e con numerose prese di tensione per valutazioni relative al campo elettrico sviluppato durante i test. Il contributo dell’Unità di Bologna si è incentrato sulla valutazione delle perdite indotte in corrente variabile lungo il cavo e sull’analisi del comportamento dei giunti tra il cavo del CS Insert e i cavi superconduttori utilizzati come adduttori di corrente, che costituiscono un punto critico di cruciale importanza per i magneti superconduttori. a) b) Fig. 1. a) Schema del solenoide CS Insert realizzato mediante il cavo superconduttore di tipo Cable in Conduit per il solenoide centrale del Progetto ITER e b) relativa strumentazione con prese di temperature e tensione. Le perdite per correnti indotte e per isteresi sono state misurate mediante rapide scariche del magnete esterno, CSMC, a partire da correnti operative di diverso valore (46, 23 e 10 kA) tali da generare correnti indotte nei fili compositi costituenti il cavo superconduttore del CS Insert. Le misure di perdita sono state effettuate per via calorimetrica, determinando la variazione di entalpia dell’elio refrigerante durante gli esperimenti. I calcoli delle perdite nel cavo sono stati effettuati con il codice THELMA [2] sviluppato presso l’Unità di Bologna, ottenendo un buon accordo con i dati sperimentali. Il cavo è stato simulato per l’intera lunghezza del CS Insert a livello dei 24 sotto-cavi una matrice di zeri 30x16 e la sua trasposta 16x30, del penultimo stadio di cablatura. I risultati ottenuti con THELMA sono stati introdotti in un codice tra gli di elementi termo-fluidodinamico sviluppato presso rappresentanti il Politecnico l’assenza di Torino di per contatto valutare diretto l’innalzamento elettrici della bus bar e con gli elementi elettrici della sleeve del CSI; temperatura dell’elio e del cavo e confrontare i risultati numerici quelli sperimentali. una matricesuperiore 32x32 edcontenente l’informazione Le analisi delle resistenze delle terminazioni inferiore del CS Insert sonosul statecontatto effettuate a partire dai dati sperimentali mediante unelementi metodo elettrici elettricodelle basato misure di elettrico tra gli due sulle differenti guaine. tensione e un metodo calorimetricoPer fondato sulla variazione di entalpia attraverso il giunto dell’elio quanto concerne la sottomatrice 32x32, anche in questo caso è supercritico refrigerante. I risultati sono stati confrontati con un modello circuitale a parametri stato possibile creare un modello dell’insieme sleeve-saddle con un distribuiti del giunto sviluppato mediante il codice THELMA ed illustrato in Fig. 2a. I parametri del software apposito: Il passaggio dalla versione modello, ed in particolare le conduttanze trasversali tra Maxwell-3D. i diversi sotto-cavi dovute alla presenza del 2D a quella 3D è stato dettato principalmente da una maggiore semplicità di giunto, sono stati determinati con l’ausilio di un codice bidimensionale agli elementi finiti (Fig. 2b). Il modello ha consentito di riprodurre in maniera accurata idel risultati sperimentali, simulando utilizzo dell’interfaccia codice 3D e da una maggioreanche confidenza l’effetto magneto-resistivo sulla resistenza di giunto dovuto al campo di induzione magnetica di nella capacità del codice di elaborare una soluzione corretta al fondo generato dal magnete CSMC.problema DC imposto. a) b) z [m] y [m] x [m] Fig. illustrazionedel delgiunto modello dell’insieme Fig. 2. a) Linee d’asse dei sotto-cavi superconduttori in 4.8: corrispondenza inferiore del CS sleeve-saddle Insert calcolate realizzato con Maxwell-3D mediante il codice THELMA e b) modello bidimensionale agli elementi finiti sviluppato per il calcolo delle conduttanze trasversali. In Fig. 4.8 è visibile il modello della giunzione realizzato con Bibliografia su cui stata riportata la mappa deloncampo [1] N. Martovetsky, “ITER CentralMaxwell-3D, Solenoid Insert Test è Results”, IEEE Transactions Appliedelettrico derivante dall’applicazione del potenziale di 1 V a uno dei 16 elementi Superconductivity, 26, 4, 2016. [2] M. Breschi, P.L. Ribani, “Electromagnetic Modeling of the Jacket in Cable-in-Conduit Conductors”, IEEE Transactions on Applied Superconductivity, 18, 1, 2008. 129