Contributo 14 Prof.ssa Maria Chiara Sidori 1 ANCORA SULLA FORMAZIONE DEI DOCENTI Chiedo di nuovo di intervenire sulla questione della formazione dei docenti che, come ho avuto già modo di affermare2, risulta sempre di più argomento cogente rispetto al futuro ed alle prospettive delle Istituzioni scolastiche lasalliane. Nel mio precedente intervento in questo interessantissimo e preziosissimo dibattito sottolineavo lo scollamento fra la funzione docente dei laici e l’identità lasalliana, invocando ed auspicando un urgente ritorno alla formazione dei docenti laici con particolare riferimento a quella lasalliana intesa come immedesimazione e condivisione di un carisma comune. Ebbene, il documento n. 51 "Formazione per la missione lasalliana", pubblicato dalla Casa Generalizia nell'aprile 2014 e reso in traduzione ai primi di settembre 2014, unitamente alla recente nota della CEI sulla scuola cattolica, giungono provvidenzialmente a completare ed ad illuminare il concetto di urgente necessità della formazione, restituendo dignità e valore a ciò che egregiamente la Provincia Italia nel lontano 2003 aveva codificato attraverso l’istituzione del Master per Educatori Cristiani. Il quaderno MEL n. 51 pone l’accento sulla funzione della missione lasalliana individuando nella formazione cristiana iniziale e permanente e nel sostegno nell’accompagnamento il fulcro dell’esperienza vissuta dai partecipanti all’Assemblea internazionale 2006. La formazione risulta così “trasformante”, favorisce l’“associazione per la missione”, ma “inizia dall’individuo” ed è su questo punto che vorrei concentrare l’attenzione. La scuola cattolica lasalliana deve a mio giudizio necessariamente soffermarsi sul concetto di disponibilità della persona docente; è ora di fare chiarezza e coinvolgere finalmente gli insegnanti nella formulazione dell’ammissione di una scelta consapevole “insieme ed in associazione” che li vede figure attive nell’ambito delle istituzioni scolastiche della Provincia, è il momento di restituire dunque significato e valore al concetto di “associazione” e ciò può attuarsi a mio parere solo percorrendo, coerentemente con le indicazioni forniteci dai succitati documenti, le scienze umane e sociali, la teologia, elementi questi fondanti del Master per educatori cristiani portato a compimento solo da un esiguo numero di docenti. Riporto con piacere qui di seguito, a beneficio di un’opportuna riflessione fra tutti noi coinvolti nelle istituzioni lasalliane con ruoli e funzioni diverse, Fratelli e laici, la testimonianza dell’esperienza vissuta attraverso il Master da una nostra docente: “Non si può insegnare senza una solida formazione, allo stesso modo nella scuola cattolica non è possibile svolgere la missione senza un percorso professionale adeguato e sempre più aggiornato: entrare nella famiglia lasalliana vuol dire imparare a conoscere la comunità e le persone che ne fanno parte; lo studio del pensiero e dell’opera del Fondatore costituisce la guida maestra dove camminare insieme. L’universalità, la cattolicità si può comprendere tramite lettura del Magistero ecclesiastico (area Dottrinale). L’ esperienza del Master ha una ricaduta immediata e concreta nell’azione educativa quotidiana e viene vivificata ed arricchita dal valore conferito ad essa dai principi di fondo sopra esposti”. Sulla scia di quanto suggeritoci dal documento MEL risulta quindi evidente la necessità e l’urgenza di tornare a porre l’accento sulla formazione teologica e spirituale dei docenti affinché essi assumano competenza di fede intesa come Sacra Scrittura, teologia, antropologia biblica, cristologia e dottrina sociale della Chiesa. 1 2 Prof.ssa SIDORI MARIA CHIARA: Coordinatrice dei Licei nell’Istituto Villa Flaminia di Roma. Cfr. Contributo n.8