Una significativa iniziativa culturale promossa dai Fratelli delle Scuole Cristiane LA CENTRALITA’ DI UNA AUTENTICA FORMAZIONE NELLA MISSIONE DEGLI EDUCATORI CRISTIANI Fr. Mario Presciuttini La prima preoccupazione di Giovanni Battista de La Salle nel fondare l’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane sul finire del XVII secolo, fu la formazione di educatori all’altezza del ruolo. A questo dedicò il meglio di sé e del suo tempo per quaranta anni. La stessa preoccupazione è rimasta sempre viva nella tradizione dell’Istituto, ma ha preso nuovo vigore e una diversa configurazione da quando le comunità educative delle Scuole Cristiane non sono più composte da soli religiosi insegnanti. Il numeroso stuolo di Docenti laici che è entrato a farne parte a pieno titolo ha posto in modo nuovo il problema. Da molti anni è stata avviata la risposta a questa esigenza in varie forme e con diverse iniziative. Recentemente, l’unificazione delle due Province religiose italiane in un’unica struttura organizzativa, con la conseguente urgenza di una formazione omogenea e organica su tutto il territorio nazionale, ha portato ad una scelta coraggiosa da parte del Capitolo Costituente. Si è deciso, infatti, di avviare, in collaborazione con la Pontificia Università Lateranense, un “Master per Educatori Cristiani”, di durata triennale, che offrisse ai Docenti, e ad altri adulti interessati, la possibilità di qualificare la propria formazione professionale e cristiana con un percorso serio di studi. Ora, alla fine del primo anno accademico possiamo fare qualche considerazione ragionata sull’esito di questa esperienza innovativa. Il Provinciale Fratel Donato Petti, che ne ha fortemente voluto la realizzazione, diceva in occasione dell’avvio dell’esperienza: “Oggi celebriamo una tappa importante nel cammino della neonata Provincia Italia della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. L’attivazione dei Master per Educatori Cristiani rappresenta una sfida e una scommessa che il Capitolo Costituente dei Lasalliani italiani ha lanciato per consolidare la preparazione del futuro della presenza educativa dei Lasalliani in Italia. La posta in gioco è talmente alta che non ci possiamo permettere, per quanto riguarda le nostre forze, di fallire l’obiettivo della missione. Per maturare la consapevolezza della “identità” cristiana e lasalliana è indispensabile un’organica e graduale formazione, che ha come obiettivo fondamentale la scoperta sempre più chiara della vocazione al “ministero educativo” e la disponibilità sempre più piena a viverla nel compimento della propria missione. Le finalità dell’offerta formativa proposta ai Lasalliani italiani (Fratelli e Collaboratori ad ogni livello) si inseriscono nel quadro delle indicazioni della Regola dei Fratelli, dove si legge: “Fin dalla fondazione, i Fratelli hanno contribuito a promuovere il laicato cristiano, specialmente tra gli educatori che desiderano fare della loro professione un ministero educativo. I Fratelli cooperano alla formazione di insegnanti cristiani. Contribuiscono così alla crescita della loro professionalità e all’incremento del loro impegno nella Chiesa e nel mondo dell’educazione” (Regola, 17)”. In sintonia con queste prospettive, il Master sta perseguendo le seguenti finalità generali: - Lo studio personale e comunitario della concezione cristiana della vita. - L’approfondimento della vocazione e missione dell’educatore cristiano, testimone della fede. - La mediazione tra cultura, fede e vita per l’elaborazione del progetto educativo. - Il perfezionamento della formazione professionale sotto il profilo delle competenze psico-pedagogicodidattiche. L’obiettivo specifico è così sintetizzabile: individuare modalità didattiche e linguaggi appropriati per la dicibilità dei contenuti della fede cristiana nel proprio lavoro educativo. * L’avvio dell’esperienza A guidare la traduzione in pratica di questo progetto è stato chiamato il Centro Lasalliano di Formazione, di cui mi è stata affidata la direzione. La prima esigenza viva era quella di organizzare un servizio fruibile da parte di educatori sparsi in tutta Italia. La scelta è stata quella di fissare una serie di sedi che permettessero di far fronte all’impegno di frequenza col minimo disturbo all’attività didattica in cui i corsisti erano impegnati. Questo ha comportato uno sforzo organizzativo notevole che però è risultato altamente efficace. Per l’area piemontese è stato avviato il Master di Torino con sede all’Istituto La Salle. Nel Lazio è stato necessario organizzare due corsi: Roma 1, con sede a Villa Flaminia e Roma 2 al Collegio s. Giuseppe di Piazza di Spagna. I punti di aggregazione nella Cmpania si sono avuti a Napoli-Pompei e S. Maria Capua Vetere. Infine, in Sicilia i Master hanno vuto luogo ad Acireale e Catania. Il Master è triennale e comprende annualmente quattro aree fondamentali con relativi punteggi, per complessivi 15 crediti (180 ore) suddivisi in: Area dottrinale: 4 crediti Area educativa: 6 crediti Area lasalliana: 2 crediti Seminari: 3 crediti Le lezioni sono al 50% frontali e al 50% FAD (formazione a distanza). Nel primo anno le materie sono state: Teologia biblica e Antropologia biblica per l’area dottrinale; Teologia dell’educazione, Pedagogia cristiana e Psicologia per l’area educativa; Storia delle origini lasalliane per l’area lasalliana e i tre Seminari hanno spaziato dallo studio del Disagio giovanile alla Identità e ruolo dei laici nella Chiesa, alla Storiografia lasalliana. * Un corpo professorale di prim’ordine. Data la complessità del piano di studi e il numero delle sedi, lo sforzo maggiore è stato quello di assicurare un corpo docente di alto profilo, accademicamente adeguato e didatticamente capace di adattare i contenuti delle discipline alle specifiche finalità del Master che vuole coniugare il rigore scientifico con la pedagogica utilizzabilità dei saperi nell’atto educativo. Per l’area dottrinale del primo anno si sono impegnati biblisti di alto livello quali: Don Antonino La Manna (Catania), Don Carmelo Raspa (Acireale), Don Cesare Bissoli e Mons. Sergio Lanza (Roma 1), Don Jean Baptiste Edart e Don Francesco D’Ascoli (Roma 2), Ernesto Borghi (Torino) e Don Vincenzo Romano (Campania). Nell’area pedagogica, Fr. Donato Petti (tutte le sedi), Don Carlo Nanni e Giuliana Carosi (Roma), Antonio Gentile (Campania), Fina La Cava, Silvana Petralia e Anna Maria Corpaci (Sicilia) e Alda Barella e Tiziana Patrevita (Torino). L’area lasalliana è stata curata da Fr. Mario Presciuttini (sei sedi) e Fr. Secondino Scaglione (Torino). I tre Seminari sono stati guidati da Nicolò Pisanu e Fr. Celestino Zanoni (Disagio giovanile), Fr. Remo Guidi (Storiografia lasalliana) e Fr. Mario Presciuttini (Identità e ruolo dei laici nella Chiesa). Per il secondo anno, che inizierà nel prossimo ottobre, altri prestigiosi Docenti, specialmente per l’area dottrinale, arricchiranno questo prezioso servizio. * Una prima valutazione Gli iscritti al Master sono prevalentemente docenti delle scuole lasalliane dei vari ordini di scuola; ma sono presenti anche genitori, desiderosi di meglio comprendere i principi cristiani e pedagogici cui la scuola si ispira, e docenti provenienti da altre scuole. Anche ex-alunni animati dal desiderio di completare la formazione iniziata sui banchi di scuola. I laureati possono conseguire il titolo di master, i diplomati invece conseguono il diploma di educatori cristiani. La risposta alla proposta, anche se molto impegnativa, è stata alta. In questo periodo sono in corso gli esami del primo anno, affrontati molto seriamente da docenti e da partecipanti. La maggior parte dei gruppi hanno presentato una lodevole assiduità nella frequenza e una forte compattezza nell’affrontare le sessioni di esame. Seguire ogni volta quattro ore di lezione di alto profilo, sgombrando la mente dalla folla di problemi e incombenze da cui in altre circostanze non era lecito esimersi, non è stato compito da poco. In qualche sede il numero degli iscritti appariva inizialmente esorbitante ed ha subìto una certa riduzione nel corso dell’anno, assestandosi sulla media generale di circa 40 persone per corso che appariva la più ragionevole. Infatti le sessioni, scaglionate lungo tutto l’anno scolastico, richiedono una assiduità non eccessiva ma certamente impegnativa per una formazione in itinere, e lo studio necessario per affrontare gli esami è un carico non piccolo per persone che hanno molti altri oneri. Per questo si dà anche la possibilità di frequentare i corsi come uditori a coloro che tengono molto ad un aggiornamento culturale e spirituale ma non avrebbero la possibilità di affrontare tutti gli esami previsti. Diverse persone sono venute a conoscenza di questa esperienza solo in un secondo momento; ad esse, se sono fortemente motivate, viene offerta l’opportunità di inserirsi dal secondo anno in vista di completare il ciclo nel triennio successivo. Le testimonianze di apprezzamento e di riconoscenza da parte dei partecipanti sono state numerose. La possibilità di poter avere un servizio di valore per elevare la qualità della propria preparazione personale e professionale è stata compresa da molti nel suo giusto valore. Per la Provincia Italia questo fatto costituisce un giusto riconoscimento dello sforzo organizzativo ed economico profuso per rendere le proprie comunità educative sempre più adeguate alla missione che la Chiesa affida loro. Il glutine delle varie discipline e il tessuto connettivo che ha distinto con un sigillo di elezione i partecipanti del Master, dal Piemonte alla Sicilia, è stato Jean-Baptiste de La Salle (1651-1719), fondatore dei Fratelli e patrono degli educatori; e se la sua opera e il suo pensiero sono stati messi allo screening soprattutto dalla rivisitazione storiografica, per documentare i progressi degli ultimi anni, le altre discipline ne hanno rivisitato i percorsi didattici, ascetici, l’attaccamento alla scrittura e alla Chiesa, dimostrandone la ricchezza e la modernità delle proposte, su cui la scuola, la famiglia e la società tutta tornano a riflettere, perché ogni riavvicinamento ai santi è riconquista del Vangelo e conferma della sua perenne attualità.