scarica in formato pdf

annuncio pubblicitario
ricerche ed eventi
bruttezza immaginaria:
capire il disagio
dell’adolescenza
che sia un’età
difficile è risaputo,
ma le manifestazioni
di disagio oggi
sono cambiate
ed è necessario
comprendere
meglio
la sofferenza
dei giovani
per poterli aiutare
a superare
i momenti più difficili.
è lo scopo
dell’evento-ricerca
ideato dalla
cooperativa sociale
minotauro
di milano,
che collabora
con il comitato
scientifico sodexo
Accade sempre più spesso di vedere adolescenti che si lamentano ossessivamente del loro
aspetto esteriore. Sembra che il corpo, l’abbigliamento, l’acconciatura, siano i loro interessi
principali e anche dopo ore allo specchio e aggiustamenti al look continuano a sentirsi brutti,
troppo grassi o troppo magri, con i capelli troppo
lisci o troppo ricci, con la pelle troppo chiara o
troppo scura... pur essendo in realtà dei giovani
davvero belli. Questa evidente contraddizione da
un lato, e quello che agli occhi degli adulti è uno
smisurato e superficiale interesse per l’estetica
dall’altro, possono allontanarci dal vero significato del fenomeno. E anche dall’intenso malessere che provoca nei ragazzi.
Questo senso di bruttezza immaginaria è infatti il riflesso di una serie di disagi interiori, come
la vergogna, il timore di essere inadeguati, non
abbastanza capaci o amabili, che causano una
sofferenza profonda.
Una sofferenza che per alcuni può essere devastante e manifestarsi con punizioni autolesioniste,
o con le mortificazioni dei disturbi del comportamento alimentare, o con il ritiro sociale. Problemi
seri, che richiedono comprensione e spesso necessitano del ricorso a uno psicoterapeuta.
Le radici del disagio
L’adolescenza di oggi ha manifestazioni e processi interiori diversi da quelli di qualche decen-
uzioni sodexo soluzioni sodexo soluzioni sodexo soluzioni sodexo
ricerche ed eventi
nio fa. E del resto è cambiata anche la società,
la famiglia, lo stile educativo. Cambiamenti repentini e recenti, che fanno sì che i genitori e gli
educatori restino disorientati, perché non riconoscono i problemi degli adolescenti e i modi
con cui li esprimono e li affrontano.
C’è un elemento comune a tutti questi cambiamenti: il passaggio da un sistema educativo eticonormativo, fondato sui doveri e sulle gerarchie,
a uno affettivo-estetico, basato sulle relazioni e
sulla bellezza. Certo, si
tratta di una bellezza ad
ampio spettro, che va
oltre l’esteriorità (oggi
di una persona in gamba si dice che è “una
bella persona”), ma che
si somma alla richiesta pressante di essere belli, che arriva da
un lato dallo sguardo altrui che oggi è ovunque,
a partire da Facebook con il suo “mi piace” che
conferma l’apprezzamento guadagnato e tanto
ambito, e dall’altro dal cambiamento fisico tanto
forte in adolescenza. Un periodo della vita in cui,
più che in ogni altro momento passato e futuro, il
corpo parla e rappresenta la persona che lo veste; e che anche attraverso di esso è accettata o
rifiutata dal gruppo dei pari.
Il corpo dice chi sei e cosa pensi, e spesso fa trapelare desideri ed emozioni anche quando non si
vorrebbero esternare.
Ecco dunque che l’estetica non è più una faccenda
superficiale, ma un linguaggio profondo, che per
questo può causare sofferenze intense, da prendere sul serio e che spesso richiedono l’intervento
di persone esperte. Tra i vari modi di manifestare
questa sofferenza interiore, tre tipologie in particolare si stanno diffondendo; sono diverse modalità di rivolgere verso se stessi il dolore e la rabbia.
Ragazzi che si fanno del male
I gesti di autolesionismo, che vanno dal tagliarsi fino ai tentativi di suicidio, sono una delle risposte possibili al disagio di sentirsi in un corpo
brutto. Così brutto da meritare una punizione,
tanto orribile da non riuscire a sopportarne la
presenza e la vista.
Gli adolescenti che reagiscono in questo modo,
lo fanno di nascosto, all’inizio: in una prima fase,
i tagli e gli altri modi in cui si provocano dolore
L’estetica è in quest’età un linguaggio che esprime
sentimenti profondi. Il timore di non essere adeguati
e amabili, di deludere e non essere all’altezza
delle aspettative provoca una sofferenza profonda.
sono inferti in zone coperte dagli abiti, e praticati lontani dallo sguardo altrui. Primo fra tutti da
quello dei genitori. Pian piano, però, le ferite vengono alla luce e si trasformano in grida di sofferenza, in provocazioni, in esibizioni del potere di
farsi del male e di sopportarlo, in dimostrazioni
di controllo e di rifiuto del proprio corpo.
Magrissime sempre a dieta
Succede soprattutto alle ragazze, ma a volte lo
fanno anche i ragazzi: anche se hanno un fisico
esile, si sottopongono a diete sempre più strette
e sbilanciate. Sembra quasi che vogliano sparire, ma in realtà il loro obiettivo è rimodellare il
corpo, emanciparsi e conquistare l’autonomia.
Non tutti gli adolescenti a dieta soffrono di disturbi del comportamento alimentare, non sempre
il tentativo di dare una forma diversa al proprio
corpo è patologico: capire se la crisi è fisiologicontinua a pag. 4
soluzioni sodexo soluzioni sodexo soluzioni sodexo soluzioni sol
ricerche ed eventi
continua da pag. 3
ca oppure no è il primo, fondamentale, passo da
fare per decidere se e come intervenire. Perché
quando siamo di fronte ad anoressia o bulimia
il pericolo per la salute, e col tempo per la vita
stessa, è serio. La distinzione non è per niente
semplice, ma qualche segnale può essere d’aiuto: una modalità ossessiva in cui il cibo diventa il
protagonista assoluto della giornata deve mettere in allarme, così come una sofferenza interiore
profonda e la comparsa di alcuni disturbi fisici,
primo fra tutti, per le ragazze, l’interruzione del
ciclo mestruale. Ma non aspettiamoci di vedere
deboli e apatiche queste magre digiunatrici: dopo poco tempo il corpo si abitua e loro si sentono
piene di energia e svolgono molta attività fisica.
Un’altra caratteristica fondamentale è il perfezionismo, la richiesta di prestazioni elevatissime
che queste ragazze fanno a se stesse. Si pongono mete irraggiungibili, quindi incrementano
sforzi e rinunce senza mai avere soddisfazione.
Nell’eremo tecnologico
estreme, anche questi stanno rispondendo al disagio interiore, alla difficoltà di crescere e di varcare la soglia che separa l’infanzia dall’età adulta.
Disagio espresso come disgusto per il proprio
aspetto esteriore, ma che in realtà è la sofferenza
di non sentirsi adeguati, il timore di essere deludenti. Così, la scuola si trasforma in un luogo pericolosissimo e temuto, perché impone il confronto
con i compagni e il giudizio sulle competenze. E il
ritiro sembra essere l’unica risorsa possibile.
Per sensibilizzare, capire e aiutare
Per meglio comprendere il sentimento che provoca tutto questo malessere, per sensibilizzare
la società al disagio dei ragazzi e delle ragazze e
per supportare genitori, insegnanti ed educatori
che si trovano ad affrontare queste situazioni, la
Cooperativa Sociale Minotauro di Milano, che collabora con il Comitato Scientifico Sodexo, e in particolare il Consultorio Gratuito e i suoi Laboratori,
organizzano un lavoro di informazione e raccolta
di contenuti nelle scuole, negli oratori e nei centri di aggregazione che sfocerà il 9 e 10 maggio in
un evento culturale presso lo spazio dei Frigoriferi Milanesi a cui tutti sono invitati a partecipare.
L’evento si basa infatti sulla raccolta di contributi
(testi, disegni e così via) che adolescenti, genitori,
insegnanti faranno pervenire al Minotauro.
[email protected]
Nell’età in cui essere ammessi e apprezzati dal
gruppo dei coetanei è un obiettivo primario, ci
sono ragazzi che rinunciano alla vita sociale e si
rintanano in casa, soli. Una solitudine condivisa
con un unico alleato: il computer o i suoi “cugini” hi-tech. Dietro il monitor si possono giocare
le proprie identità alternative, idealizzate o sognate, senza affrontare il giudizio
degli altri.
La rinuncia al mondo, spesso, è
è formato da psicologi e psicoterapeuti che da oltre vent’anni
globale: riguarda infatti non solo
le uscite con gli amici, ma anche
collaborano in attività di ricerca-formazione e consultazionela scuola. Cosa che preoccupa
psicoterapia. La Fondazione Minotauro gestisce un Centro clinico
molto i genitori, naturalmente, e li
e una Scuola di specializzazione in psicoterapia psicoanalitica
mette in crisi.
per l’adolescente e il giovane adulto. La Cooperativa sociale
Come i giovani che si feriscono voMinotauro promuove progetti di prevenzione, ricerca,
lontariamente o quelli che si sotformazione, analisi
istituzionale e gestisce servizi psicosociali.
topongono a privazioni alimentari
Chi è il Minotauro
uzioni sodexo soluzioni sodexo soluzioni sodexo soluzioni sodexo
Scarica