Cost-effective Low-energy
Advanced Sustainable Solutions
www.class1.dk
Newsletter 3
Esperienze di progettazione e regolamentazione
di 5 Comuni Class1 in Paesi UE
Disponibile sul sito Class1 (Deliverable 8)
I Comuni quali promotori di insediamenti energeticamente
efficienti
Uno degli elementi chiave del Progetto Class1 è di ricercare i principali fattori che facilitano o ostacolano la
progettazione e la regolamentazione di insediamenti energeticamente efficienti nelle città europee dal punto di
vista delle Amministrazioni comunali e il rapporto in esame mette in evidenza tali fattori attraverso l’analisi
di cinque casi di studio che testimoniano degli sforzi compiuti in questa direzione da altrettanti Comuni in
Romania, Estonia, Italia, Francia e Danimarca.
La progettazione proattiva e il processo di regolamentazione a
Stenlose
Il processo di pianificazione, regolamentazione e implementazione del progetto di Stenloese South è un
esempio di come sia possibile promuovere progetti di edilizia autosufficiente dal punto di vista energetico in
condizioni di mercato normali nonostante il ristagno dell’industria delle costruzioni e del mercato immobiliare
– e in una certa misura anche malgrado la carenza di strumenti disponibili nel campo della progettazione e
della normativa. Ritenendosi “l’anello mancante” nell’ambito del mercato dei progetti energeticamente
efficienti, il lavoro dei tecnici della municipalità di Egedal è un esempio di come si possa promuovere questo
sviluppo attraverso una effettiva applicazione nei progetti.
In accordo con la normativa Danese sull’edilizia, l’amministrazione ha inserito strategie generali di sviluppo
sostenibile nei documenti programmatici chiave, come il piano regolatore comunale. Volendo promuovere
l’efficienza energetica in misura ancora maggiore e supportata da anni di esperienza nei lavori dell’agenda 21
locale, l’amministrazione ha cercato di sviluppare un’applicazione progettuale più proattiva. Ciò ha implicato
1
non solo una maggiore attenzione alla strategia, ma anche un impegno maggiore per convincere i politici
locali dei vantaggi derivanti da uno sforzo supplementare a favore dello sviluppo sostenibile. La visione di
una espansione urbana sostenibile a Stenloese South è il risultato di una accresciuta volontà politica.
Nel sistema decentralizzato danese di pianificazione, le municipalità hanno una forte autorità nello sviluppo
della normativa. Mentre i piani nazionali e regionali rappresentano la cornice, quelli comunali e locali (questi
ultimi riguardanti in particolare gli aspetti di dettaglio relativi a uso, densità, infrastruttura e mappatura del
concreto sviluppo do progetti urbanistici) realizzano, in accordo con i primi, le concrete azioni di
progettazione e regolamentazione.
In qualità di unici strumenti vincolanti nella progettazione, i piani locali vengono in tal modo considerati il
fondamento del sistema danese di pianificazione. Di contro non esiste una autorità giuridica deputata alla
redazione di linee guida per l’efficienza energetica. Ciò potrebbe comportare controversie tra gli appaltatori e
la municipalità, nel caso in cui quest’ultima scelga di regolamentare questo aspetto con un piano locale.
Di conseguenza la municipalità ha cercato misure alternative di regolamentazione, trovando un forte
strumento di supporto nella normativa danese sulla proprietà privata. Acquisendo i terreni di Stenloese, il
comune ha potuto approvare delle servitù su ogni lotto in tema di efficienza energetica. Da allora (2006),
ispirati dalla Municipalità di Egedal, è stato possibile inserire nei piani locali regolamenti legalmente
vincolanti . L’obbligo di valutazione ambientale dei piani di sviluppo ha indicato il percorso da seguire per
l’elaborazione di altri strumenti di regolamentazione. In particolare le valutazioni sull’aumento dei consumi
energetici dovuti al cambiamento della destinazione d’uso dei terreni da agricoli a edificabili ha comportato a
livello locale l’applicazione dei requisiti energetici minimi nei nuovi edifici, in linea con quanto stabilito dalla
Commissione Europea. Attraverso un cosiddetto requisito funzionale, i promotori immobiliari e gli appaltatori
possono conformarsi a quanto stabilito concordando diverse iniziative. La municipalità ha dovuto mettere in
campo notevoli risorse, rilasciando sovvenzioni e facilitazioni tecniche ed informative ai promotori
immobiliari e agli appaltatori così come agli utenti finali dei nuovi edifici, spiegando, in particolare a questi
ultimi, che un investimento maggiore sugli edifici viene compensato dai risparmi sui consumi energetici.
La riqualificazione energetica di un condominio a Odobeşti (Romania)
,,Riqualificazione termica del condominio no. 3, Pictor Grigorescu street, Odobeşti city, Vrancea
county” a cura del Comune di Odobeşti
Il progetto rientra nel Programma di Riqualificazione termica dei condomini ad uso residenziale, in
conformità col Decreto Governativo Straordinario n. 1366/20.07.2006 e no. 1722/22.09.2006.
Situazione esistente: Si tratta di un edificio di 2 piani, costruito nel 1970. Consta di 23 appartamenti da 2 o
tre stanze. Il condominio è lungo 33 metri e largo 10. Si tratta di appartamenti di proprietà con l’eccezione di
uno che appartiene al Comune di Odobesti.
Studi recenti hanno dimostrato che le perdite termiche di questi edifici sono da attribuire principalmente a:.
- Scarso isolamento di porte e finestre (circa10%);
- Carenza di isolamento termico dei tetti. (circa 20%).
Necessità e opportunità dell’investimento: Nel quadro sopra descritto la municipalità di Odobesti intende
realizzare una riqualificazione termica parziale degli edifici (tetti, finestre esterne degli appartamenti, scale
condominiali e ingresso dei condomini) in modo da raggiungere gli obiettivi seguenti:
- ridurre il consumo termico degli appartamenti;
- accrescere i livelli di comfort degli abitanti;
- ridurre i costi delle bollette.
2
In secondo luogo, il Comune contribuirà ad aumentare la qualità e il valore dell’ambiente urbano di Odobesti.
Riqualificazione e modernizzazione degli edifici e dei relativi impianti sono divenute parte integrante della
politica energetica nazionale e vengono realizzate mediante soluzioni tecniche e misure volte a:.
migliorare il benessere abitativo (comfort termico).
diminuire i consumi energetici degli impianti negli edifici esistenti, riducendo al contempo i costi di
gestione.
ridurre le emissioni inquinanti derivanti da generazione, trasmissione e consumo di energia.
Con l’implementazione di queste misure si prevede una riduzione dei consumi energetici in questi condomini
del 25-40%.
I condomini del blocco B3 sono certificati in classe “H” con un valore di 660,10 kWh/m2 per il consumo
annuale di acqua calda e riscaldamento. La bassa classificazione energetica (H) è determinata dai consumi
elevati, dalla mancanza di efficienza degli impianti di riscaldamento in quanto la maggior parte dei
componenti edilizi degli edifici non rispondono ai parametri di isolamento termico.
Le pareti degli appartamenti sono in cemento e non sono coibentati.
Il tetto è piano sopra all’appartamento dell’ultimo piano. Sul tetto i proprietari hanno improvvisato una
parziale copertura in ferro che è molto rovinata.
Per il riscaldamento ogni appartamento è dotato di camino a legna.
L’acqua fredda è fornita dalla rete di distribuzione della città di Odobesti.
L’acqua calda proviene dal riscaldamento di quella fredda tramite fornelli o più raramente con scalda acqua
elettrici.
L’edificio è provvisto di impianti sanitari, di rete fognaria e per la raccolta dell’acqua piovana.
no. B3 block, Pictor Grigorescu street, Odobeşti city, Vrancea county
Finitura esterna:
Finestre esterne in legno, architrave in ferro. Lo spessore
dei vetri delle finestre è di 3 mm
Pavimento in cemento 40x25 cm di fronte all’edificio per
protezione
Sul tetto in corrispondenza dell’ultimo piano i proprietari
hanno improvvisato una parziale copertura in lamiera di
ferro che è piuttosto degradata
La facciata è rifinita con normale intonaco per esterni
3
Finitura interna:
Intonaci sottili
Pavimento in cemento nell’atrio d’ingresso, nei
bagni e nelle cucine
Copertura in PVC nel soggiorno e nelle stanze
da letto
La riqualificazione energetica efficiente di un asilo pubblico, Estonia
Nel Comune di Valga, è partito un progetto dimostrativo di riqualificazione energetica efficiente di un asilo
pubblico. Con questo progetto il Comune vuole presentare il suo territorio come un centro di competenza per
l’efficienza energetica degli edifici, promuovendo la conoscenza dell’iniziativa nell’area.
In Estonia sta cambiando radicalmente la consapevolezza sul miglioramento della prestazione energetica degli
edifici. In passato non veniva data importanza al tema del risparmio energetico, il che trova la sua spiegazione
nella situazione politica dell’Estonia e nella sua lunga dipendenza dall’Unione Sovietica, con il relativo basso
costo dell’energia. La municipalità ritiene che per aumentare effettivamente il numero dei progetti di
riqualificazione energetica nella regione è necessario far sperimentare agli operatori locali (proprio nel senso
di vedere e toccare) le tecnologie e le soluzioni per l’efficienza energetica, piuttosto che parlarne in via
teorica. Il vantaggio di un progetto pilota di riqualificazione energetica è quello di dimostrare che migliorare
le prestazioni energetiche degli edifici è realizzabile e vantaggiosa.
Sebbene il Comune abbia la possibilità di regolamentare la prestazione energetica degli edifici efficienti, gli
operatori potrebbero avere difficoltà ad attenersi a tali regolamentazioni. Nel progetto dimostrativo, il
Comune è riuscito a far fronte alle barriere economiche in quanto il progetto ha ottenuto un finanziamento di
1.08 MEuro dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Tale finanziamento copre gran parte dei costi del
progetto, stimato in 1.45 MEuro, compresi i costi per la progettazione, la valutazione, la costruzione, la
supervisione e la fornitura di attrezzature e arredi.
La ristrutturazione dell’asilo Kaseke è il primo intervento di questo tipo, essendo il primo edificio ad elevata
efficienza energetica in Estonia. Questo edificio pubblico fu costruito nel 1966 e ospita circa 142 utenti.
L’edificio ha una superficie coperta netta di 901.4 m2 e una superficie riscaldata di 1.040 m2 . Il progetto
prevede che dopo la ristrutturazione la superficie riscaldata sia di 1280.4 m2 .
Veduta dell’edificio prima dell’intervento
e dopo la ristrutturazione
La decisione di ristrutturare l’asilo Kaseke è stata deliberata sulla base di una perizia completa effettuata nella
primavera del 2002, che ha mostrato come la struttura dell’edificio ha una conformazione soddisfacente, ma
che le apparecchiature ed i sistemi tecnologici sono in parte obsoleti e non corrispondono ai bisogni e a
norme valide. Il Comune nella sua veste di costruttore ha scelto di applicare gli standard della casa passiva per
la ristrutturazione prevista dal progetto. La sfida relativa alla valutazione energetica è stata così quella di
individuare quelle iniziative che a seguito della ristrutturazione avrebbero portato a una riduzione del
consumo di energia primaria dell’edificio da 250 kWh/m2 a 15-17 kWh/m2 .
Il progetto tecnico, per essere conforme ai requisiti previsti dagli standard della casa passiva, prevedeva i
seguenti passi:
Miglioramento dell’isolamento del tetto, delle fondamenta e delle pareti;
4
Istallazione di un nuovo sistema di ventilazione che comprende un’unità di recupero del calore con
efficienza del 92%;
Uso di pannelli solari e di sistemi di accumulo;
Istallazione di riscaldamento radiante nei bagni.
Un nuovo edificio “casa passiva” a Bègles (Francia)
E’ prevista la realizzazione di un nuovo centro espositivo in
collaborazione tra il Comune e l’associazione non profit
“Océan”, che sin dal 1995 si occupa di educazione
ambientale.
Questa associazione gestisce diversi centri espositivi e
palestre nella regione e nel 2007 ha ospitato oltre 23.000
persone (studenti di diverse età, insegnanti, associazioni
ricreative, anziani).
L’edificio di 400 m2 sarà situate in una zona centrale
strategica e movimentata sulla riva del Fiume Garonna.
Quest’area è stata sottoposta a una incredibile
trasformazione, che ha comportato l’arrivo di un gran
The passive house building project.
numero di turisti, anche perché è stata recentemente
classificata come riserva naturale; è inoltre collegata in
modo strategico ad attività economiche relative al porto, alla ristrutturazione di un vicino capannonne e ad
altri progetti minori di trasformazione dell’area L’edificio comprenderà spazi espositivi, sale conferenze, aule
di studio e uffici. Il numero di utenti è stimato approssimativamente in 35.000/anno.
Il Comune di Bègles crede molto nello sviluppo sostenibile, di cui l’efficienza energetica rappresenta solo uno
dei molti fattori che influiscono sull’ambiente.
La valutazione dei fattori ambientali da tenere in considerazione nella realizzazione del nuovo centro
esposizioni è stata determinata sulla base dell’approccio HQE® che si basa sulla prioritarizzazione degli
obiettivi definiti nell’approccio stabilito per questo progetto.
Nella tabella seguente gli interventi di efficienza energetica hanno avuto un punteggio elevato nel progetto.
5
L’approccio tipo HQE® a e gli obiettivi a scelti nel progetto
Livelli di
prestazione
Obiettivi
1 – Relazione armonica con l’ambiente circostante.
TP
2 –Scelta di processi integrati e prodotti per gli edifici
TP
3 – Costruzioni con bassi inquinanti
P
4 – Consumo di energia
TP
5 – Consumo di acqua
TP
6 – Attività di gestioe dei rifiuti
P
7 – Manutenzione
R
8 – Conforto Higrotermico
P
9 – Conforto acustico
TP
10 – Conforto visivo
P
11 – Comfort olfattivo
R
12 – Condizioni sanitarie
R
13 – Qualità dell’area
R
14 – Qualità dell’acqua
P
TP = Very Performant
P = Performant
R = Regulation
Il mercato ortofrutticolo di Bologna (Italia)
L’antica area del mercato ortofrutticolo ha un importanza strategica per la città di Bologna. Vicina alla
stazione ferroviaria in particolare a quella che ospiterà presto il terminal dell’alta velocità, l’area del mercato
nel quartiere di Bolognina venne realizzata nel 1920 ed è separata dal centro storico della città solo dalla
ferrovia.
Il primo progetto di sistemazione dell’area del mercato, che ha una superficie di 321,000 m2 , risale al 1966; un
secondo al 1999 e il terzo che data al 2002, dopo numerose modifiche, fu adottato nel 2004. Col passare degli
anni l’area a disposizione è andata progressivamente riducendosi anche per via di varie dispute sorte in
relazione al processo di riqualificazione dell’area.
Oltre alle proteste però, residenti e associazioni locali hanno potuto presentare le loro proposte, mediante
questionari, osservazioni e istanze scritte.
6
Figura 1 Il vecchio mercato ortofrutticolo
Figura 2 Il progetto approvato
Il Laboratorio Mercato venne fondato con una delibera della Giunta Comunale di Bologna, che istituì il
progetto Laboratorio a partecipazione pubblica fissando però alcune limitazioni. L’autorità comunale nel
riconoscere l’utilità del Laboratorio, chiese di esaminare quei diversi aspetti del progetto che erano al centro di
polemiche. Fu un evento molto importante perché attribuiva una rilevanza istituzionale al Laboratorio: questo
infatti veniva istituito non solo per volontà delle Associazioni locali, ma anche per desiderio della stessa
Amministrazione.
Notevole la risposta che seguì l’inizio delle attività del laboratorio: in effetti centinaia di cittadini, esperti,
commissioni e ben 15 associazioni parteciparono ai lavori.
IL PROGRAMMA E I RISULTATI
A Novembre 2005, otto-nove mesi dall’inizio delle attività del Laboratorio, veniva approvato un nuovo
progetto (Studio dell’Architetto Scagliarini di Bologna). Confrontata con i parametri iniziali, la nuova
proposta modificava radicalmente il progetto precedente, che dovette quindi essere nuovamente adottato e
finalmente approvato a Luglio 2006.
I Lavori del Laboratorio proseguirono grazie anche ai finanziamenti ottenuti con la partecipazione al progetto
europeo Grow-Relemcom, che ha riconosciuto la qualità della procedura e del progetto.
7
LE SCELTE ENERGETICHE DEL PROGETTO
Il distretto, che ospiterà circa 7.000 persone, comprenderà una vasta area residenziale con circa 1,200 unità
abitative, oltre che imprese e servizi, edifici e parchi pubblici per ovviare alla cronica carenza di servizi nel
distretto.
Il progetto comprende “scelte energetiche” in grado di pervenire a elevati standard ambientali. La ricerca
relativa agli aspetti energetici è entrata nel merito della fattibilità economica delle scelte fatte, cercando di
trovare il giusto equilibrio tra i requisiti obbligatori e le raccomandazioni, tenendo conto delle risorse
finanziarie pubbliche e delle imprese edili che realizzeranno il progetto. In ragione della sua ampiezza e delle
tematiche affrontate, questo costituisce un progetto pilota per la riqualificazione e lo sviluppo delle aree
urbane per tutte le città. In generale, il progetto prevede i seguenti requisiti tecnici ed ingegneristici:
-
Impianto di cogenerazione, alimentato a gas metano, che serve il complesso dei servizi di sviluppo e
distribuzione mediante canali tecnologici sotterranei. L’impianto sarà dimensionato in rapporto alle
esigenze dell’area, al netto dell’energia risparmiata, risparmio ottenuto grazie ai requisiti energetici
contenuti nel progetto;
- Certificazione energetica degli edifici sulla base dei criteri Casaclima, già adottati dalla Provincia
Autonoma di Bolzano. In particolare tutti gli edifici privati devono essere in Classe C (70KWh/m2 ),
tutti gli edifici pubblici in Classe B (50kWh/m2 ), ad eccezione delle scuole che devono essere in
Classe A (30kWh/m2 /anno);
- Utilizzo del solare passivo, mediante il corretto posizionamento degli edifici e individuazione delle
“facciate calde” dove posizionare le aree giorno;
Rivestimento di e aree verdi di tutti gli edifici in modo da ridurre i reirraggiamento del calore in
atmosfera ed aumentare l’inerzia termica degli edifici. Produzione di acqua calda per mezzo di
pannelli solari collocati su tutti gli edifici;
- Installazione di sistemi fotovoltaici su tutti gli edifici, in modo da incoraggiare il settore privato ad
installare dispositivi che gli permetteranno di vendere l’energia prodotta, oltre che di consumarla.;
- Installazione di una doppia rete di raccolta delle acque, per incoraggiare la raccolta e il riciclo
dell’acqua, grazie a 2 serbatoi d’accumulo sotterranei per l’irrigazione e bacino di laminazione che si
riversa nel Canale Navile;
- Messa a disposizione di un terreno permeabile (pubblico o privato), corrispondente a circa il 35%
della superficie totale, e di una superficie semi-permeabile(30% di permeabilità) pari a circa il 25%;
L’effetto risultante da tutti questi fattori, alcuni obbligatori, altri raccomandati, porterà il sistema urbano a un
fabbisogno energetico di circa il 60% inferiore a quello degli edifici tradizionali..
I principali requisiti energetici obbligatori del progetto si possono sintetizzare come segue:
- Fabbisogno annuo di riscaldamento non eccedente i 30 kWh/m2 per la nuova scuola (4.000 m2) e per
l’edificio del nuovo centro socio-culturale (2.500 m2).
- Fabbisogno annuo di riscaldamento non eccedente 50 kWh/ m2 per circa 22.000 m2 (40% per
l’edilizia popolare)
- Fabbisogno annuo di riscaldamento non eccedente 70 kWh/m2 per gli altri edifici (circa 100.000 m2)
- Solare per la produzione di acqua calda domestica su tutti gli edifici per alimentare almeno il 50%
della produzione di acqua calda;
- Impianto fotovoltaico per la produzione di 1 kWp per ogni abitazione o di 0,5 kWp per 100 m2 per gli
edifici non residenziali;
- Sistema CHP per il teleriscaldamento locale
- Impianto di illuminazione con requisiti speciali di risparmio energetico.
8