TRA LE DUE GUERRE L’età della crisi CRISI POLITICHE, IL BIENNIO ROSSO Fare come in Russia: il mito della rivoluzione socialista 5-6 gennaio 1919, Berlino, insurrezione spartachista Primavera 1920, Baviera, insurrezione e Repubblica dei Consigli Marzo 1919, Repubblica Sovietica ungherese Scioperi e agitazioni agrarie 1918-1920. Estate-autunno 1920 agitazione Fiom e occupazione delle fabbriche Occupazione di terre incolte al Sud SOCIETÀ DI MASSA E NUOVA POLITICA Società di massa e inadeguatezza delle vecchia politica notabilare Affermazione dei partiti di massa: a) in Italia nel 1919 i socialisti ottengono il 32% dei voti e 156 seggi, i popolari 100 deputati. b) In Germania la SPD all’assemblea costituente si afferma come primo partito combattentismo e problemi del reducismo crescente presenza di movimenti paramilitari di destra: Freikorps in Germania, Squadre d’azione fasciste in Italia Legittimazione della violenza come strumento dell’agire politico LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE Problematica riconversione degli apparati industriali Indebitamento dei bilanci pubblici aumento dei prezzi ed inflazione già durante la guerra: i prezzi crescono tra il 1915 e il 1918 di tre volte e mezzo in Francia, di due volte e mezzo in Italia e di due volte in Germania e Gran Bretagna Le Riparazioni di guerra in Germania: Una spaventosa inflazione dai 15 marchi per un dollaro del maggio 1921 ai 4000 miliardi del novembre 1923. Polverizzazione della moneta In Italia tra il ‘18 e il ‘20 aumento dei prezzi con un ritmo annuo superiore al 30%, caroviveri LA POLITICA INTERNAZIONALE Trattati di pace vessatori: Riparazioni imposte alla Germania nella misura di 132 miliardi di marchi in 42 rate annuali, ¼ del loro PIL gennaio 1923 occupazione franco-belga della Ruhr e resistenza passiva (spirale inflazionistica tedesca) Mito della vittoria mutilata in Italia e impresa fiumana di D’Annunzio nel settembre 1919 Ricerca della distensione in Europa: a) Piano Dawes: sovvenzioni americane alla Germania e alleggerimento delle riparazioni b) Accordi di Locarno: riconoscimento delle frontiere comuni c) Piano Young: ulteriore riduzione dell’entità delle riparazioni tedesche d) Patto Briand-Kellog: rinuncia alla guerra come mezzo per risolvere le controversi LA GRANDE CRISI USA nuova potenza economica: primo paese produttore e fornitore di credito in Europa economia del dollaro Prosperità economica negli USA: a) Taylorismo e fordismo: aumenti di produttività (+ 72% tra il ‘19 e il ‘29), di produzione (+30% tra il ‘23 e il ’29) e di reddito (+ 25% nello stesso periodo) b) Non aumentano gli occupati (disoccupazione tecnologica) c) Crescita occupazione del terziario, che supera in questi anni l’industria d) Diffusione di nuovi consumi: elettrodomestici, auto, radio etc. Rilevanza dei pagamenti rateali e) Rigido liberismo dei governi repubblicani f) profonda sperequazione dei redditi g) Ottimismo, aspettative di crescita continua, corsa alla ricchezza e al guadagno facile h) Effervescenza finanziaria e euforia speculativa i Fattori della crisi negli USA Capacità produttiva di beni di consumi sproporzionata Dipendenza dalle esportazioni di beni e investimenti Crisi agraria e bassi redditi agrari Febbre speculativa, il denaro si dirige verso il mercato finanziario Protezionismo e contrazione del commercio mondiale Diseguaglianza dei redditi Il crollo della borsa: il giovedì nero del 24 ottobre 1929 Recessione e disoccupazione Sovrapproduzione di beni durevoli Limitatezza del mercato interno aumento delle esportazioni verso quell’Europa che si risollevava anche grazie agli investimenti statunitensi 1928, la ricerca di più alti profitti reindirizza investimenti prima convogliati verso l’Europa, in direzione di impieghi speculativi a Wall Street Le conseguenze sull’economia europea si ripercuotono sulla produzione industriale americana A settembre i venti di crisi si dirigono sulla Borsa: gli investitori cominciano a disfarsi di pacchetti di azioni di aziende in difficoltà. Accelerazione del processo e corsa alle vendite fino al «giovedì nero». Si dimezza il valore delle azioni: si bruciano risparmi L’onda si ripercuote sull’economia reale e si trasferisce rapidamente in Europa, con esisti disastrosi in Germania La risposta protezionista aggrava il quadro: il valore del commercio mondiale si ridusse del 60% Impoverimento dei ceti medi, restrizioni dei consumi, mercato asfittico, chiusura di aziende, crisi agricola Disoccupazione: 14 milioni negli USA e 15 milioni in Europa, 6 milioni di disoccupati in Germania LA RISTRUTTURAZIONE CAPITALISTICA La risposta: la crisi del modello liberista e un nuovo ruolo dello Stato in economia Negli USA il New Deal: a) Riforma del sistema creditizio b) Svalutazione del dollare per favorire le esportazioni c) Aumento dei sussidi alla disoccupazione e nuovi istituti di stato sociale d) Agricultural Adjustment act per limitare la sovrapproduzione e sostenere i redditi e) National Industrial Recovery Act: tutele dei lavoratori e limiti alla concorrenza f) Tennesse Valley Authority: imponente operazione infrastrutturale e di bonifica del territorio g) Programmi di lavori pubblici h) Legge fiscale i) Legge sulla sicurezza sociale (pensioni di vecchiaia e assistenza statale ai bisognosi) LA DEMOCRAZIA AGONIZZANTE Debolezza dei regimi democratici in gran parte d’Europa Crescente consenso per movimenti e partiti anti-sistema di destra (fascismi) o di sinistra (rivoluzionari) Fascismo in Italia, in Europa centro-orientale (Ungheria, Polonia, Austria, Bulgaria, Jugoslavia, Grecia, Romania) e nella penisola iberica (Portogallo e poi Spagna) Nazismo in Germania Guerra civile spagnola Affermazione di movimenti fascisti anche in Francia e in Gran Bretagna, seppur minoritari Politica di appeasement franco-britanniche nei confronti delle mire espansionistiche del nazismo LA POLITICA ESTERA TEDESCA, VERSO LA GUERRA 1933 ritiro tedesco dalla Società delle Nazioni 1934 nazisti uccidono il cancelliere Dollfuss, Mussolini reagisce alla minaccia di Anschluss 1935 reintroduzione della coscrizione obbligatoria in Germania 1936 militarizzazione della Renania 1936 Asse Roma-Berlino marzo 1938 Anschluss 29-30 settembre1938 questione dei Sudeti e accordi di Monaco Churchill rispetto alla decisione franco-britannica di accettare le richieste tedesche: «potevano scegliere tra il disonore e la guerra, hanno scelto per il disonore e avranno la guerra» Marzo 1939 occupazione della Boemia e Moravia, smembramento della Cecoslovacchia Maggio 1939 patto d’acciaio tra Italia e Germania Agosto 1939 patto di non aggressione tra Germania e URSS Settembre 1939 invasione della Polonia, la Seconda Guerra Mondiale