Provider ECM nazionale – accreditamento standard n. 358
Cardiopatia ischemica cronica:
la gestione integrata medico medicina generale e specialista
Studio medico Via Cavallotti 26 – Cologno Monzese
8 aprile 2017
Ore 08.30
Apertura segreteria e registrazione partecipanti
Ore 08.45
Razionale ed obiettivi del corso
Paolo Langosco
La cardiopatia ischemica cronica: sintomatologia e diagnosi
Simona Pierini
L'angina e il paziente anziano: sintomatologia e diagnosi
Simona Pierini
L'angina e paziente diabetico: sintomatologia e diagnosi
Simona Pierini
Ore 09.00
Ore 09.45
Ore 10.30
Ore 11.15
Discussione sugli argomenti trattati: i docenti rispondono a quesiti ed approfondimenti
richiesti dai partecipanti
Ore 11.30
Coffee Break
Ore 11.45
L'angina nella donna: l'angina da microcircolo
Simona Pierini
Il paziente anginoso: scelta della terapia
Simona Pierini
La rivalutazione nel paziente in trattamento: esperienza nello studio del medico di
medicina generale
Paolo Langosco
Gestione della cronicità: quale il corretto follow up nella cardiopatia ischemica cronica?
Paolo Langosco – Simona Pierini
Ore 12.30
Ore 13.15
Ore 14.00
Ore 14.45
Discussione sugli argomenti trattati: i docenti rispondono a quesiti ed approfondimenti
richiesti dai partecipanti
Ore 15.15
Verifica di Apprendimento e Chiusura dei lavori
Sede: Via Teodosio 33 - 20131 Milano • Tel. +39.02.2365431 • Fax +39.02.26688203 •
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Provider ECM nazionale – accreditamento standard n. 358
RAZIONALE
Le malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi in Italia uno dei più importanti problemi di salute
pubblica: esse sono tra le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità. Chi sopravvive a una forma
acuta diventa un malato cronico con notevoli ripercussioni sulla qualità della vita e sui costi economici e
sociali che la società deve affrontare.
Studi longitudinali hanno evidenziato che circa la metà degli eventi coronarici è dovuta all’angina pectoris,
che solo raramente è motivo di ricovero.
In particolare la cardiopatia ischemica cronica costituisce attualmente un problema clinico e sociale di
notevoli proporzioni. La forma più nota – ma non necessariamente più frequente – di cardiopatia ischemica
cronica è costituita dall’angina pectoris stabile, che in Europa ha una prevalenza stimata di circa 30.00040.000 persone ogni milione di abitanti. Inoltre la prevalenza della cardiopatia ischemica cronica nella
popolazione è in progressivo aumento per una serie di motivi: l’aumento dell’età media della popolazione;
il declino di mortalità per eventi coronarici acuti, con conseguente aumento dei soggetti che passano a una
fase di stabilità; l’incremento di alcuni fattori di rischio quali il diabete; il miglioramento della diagnostica
strumentale.
Gli obiettivi della terapia, in un paziente con cardiopatia ischemica cronica, sono in particolare due: ridurre
il rischio di nuovi eventi (prevenzione secondaria) attraverso l’adozione di uno stile di vita corretto e con la
prescrizione di farmaci la cui utilità è ampiamente dimostrata da numerosi trial (statine, antiaggreganti,
terapia antipertensiva, etc…) e annullare, o almeno rendere sopportabile, la sintomatologia ricorrendo a
farmaci ampiamente noti (betabloccanti, ca-antagonisti, nitrati) ai quali, recentemente, si sono aggiunte
nuove molecole in particolare la ranolazina.
Trial clinici hanno stimato che almeno il 25% dei pazienti con cardiopatia ischemica cronica è sintomatico
anche dopo essere stato sottoposto a by-pass aortocoronarico o intervento coronarico percutaneo. I
farmaci antianginosi tradizionali, quali beta-bloccanti, calcio-antagonisti e nitrati a lunga durata d’azione,
sono efficaci ma possono dar luogo ad una eccessiva riduzione della pressione arteriosa e/o della frequenza
cardiaca tale da non permettere l’ottimizzazione della terapia. Invece l’utilizzo della ranolazina produce
effetti antianginosi senza modificazioni emodinamiche riducendo la sintomatologia dolorosa.
Con il contributo non condizionato di
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