DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA FEDERLAZIO SILVIO ROSSIGNOLI L’immagine che i dati seccamente ci restituiscono è quella di un tessuto imprenditoriale regionale che, nel suo insieme, si sta faticosamente rimettendo in marcia. Sicuramente possiamo dire che rispetto al semestre scorso vi sono elementi tendenzialmente più confortanti, che indubbiamente vanno accolti con positività, ma ancora incerti e poco consolidati. Anche le indicazioni prospettiche e i dati previsionali espressi dalle imprese non sono del tutto univoci: quelle aspettative, che indubbiamente emergono, non risultano tuttavia sufficienti a spingere gli imprenditori verso iniziative di investimento di mediolungo respiro. Questo dato ci segnala che la vivacità del mercato e le condizioni generali di contesto evidentemente ancora non sono così rassicuranti da convincere le imprese ad effettuare investimenti. Qualunque ipotesi di rilancio o strategia di crescita per le nostre imprese dovrà fare i conti con alcuni attuali elementi di grande instabilità. In primis una Unione Europea depotenziata dalle linee di frattura interne che la rendono incapace di esercitare quel ruolo propulsivo sulle economie nazionali di cui si avrebbe un grande bisogno. A questo si aggiunge un ulteriore elemento di incertezza per il sistema delle imprese, rappresentato dal nostro quadro politico nazionale. Un quadro che si è mostrato in tutta la sua debolezza all’indomani del referendum sulla riforma costituzionale e che al momento lascia immaginare una fase di transizione non proprio brevissima. Se il Governo dovrà impegnarsi non poco per approvare tutte quelle misure necessarie per rilanciare la nostra economia – dall’abbassamento della pressione fiscale sulle imprese alla riorganizzazione del mercato del lavoro, all’intervento sul sistema del credito, all’efficientamento e razionalizzazione della PA -, le imprese dal canto loro dovranno scuotersi dal torpore che ancora le, contraddistingue. Ciò significa adottare un rapporto più sistematico e quotidiano con l’innovazione tecnologica, organizzativa e gestionale. Non meno importante sarà altresì la capacità delle imprese della regione di affrontare con più decisione i mercati internazionali. Oggi è tempo che le imprese facciano un salto di qualità anche su questo fronte strategico, allargando i confini del proprio mercato all’Europa e al resto del mondo.