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Di sincanto rinascimentale
PIETRO POMPONAZZI (1462 - 15 25)
Ritorna un capolavoro
della scienza
cinquecentesca
che affronta con stile
naturalistico demoni,
magia e libero arbitrio
di Michele Ciliberto
Le Edizioni della Normale hanno varato una nuova collana
di «Classici tradotti» inaugurata da due testi assai importanti: il De incantationibus di
Pietro Pomponazzi e l'Etica di
Campanella, di cui per le stesse Edizioni
era uscito il testo latino a cura di Germana
Ernst, che ora lo ha tradotto anche in lingua italiana.
Il testo di Pomponazzi - presentato con
iltitoloLeincantazioni- è stato tradotto da
Vittoria Perrone Compagni che, oggi, è la
maggiore studiosa del suo pensiero: oltre
a pubblicare sudi lui molti saggi, ha curato l'edizione italiana di altri suoi testi cruciali, dal De immortalitateanimae alDefato
- un testo da ogni punto di vista eccezionale per il contributo che offre a uno dei
problemi più discussi fra Quattrocento e
Cinquecento, da Valla a Erasmo, a Lutero:
quello del libero arbitrio.
Composto nel 1520 - come si arguisce
dalla data di sottoscrizione apposta dall'autore: 16 agosto 1520 -, il De incantationibus è scritto quasi contemporaneamente al Defato, ed è effettivamente «l'esito di
una lunga riflessione», che probabilmente si estende anche al di là di questa data
(come sottolinea Perrone Compagni, nelle prime righe della sua bella Introduzione). «Opera destinata a far epoca proprio
per la sua carica eversiva», «testo famoso
per lo scandalo che destò nei secoli» (per
riprendere due giudizi di Eugenio Garin),
esso ha avuto una notevole fortuna anche
nel Novecento, testimoniata dai lavori di
studiosi come Cassirer e lo stesso Garin,
intrecciandosi, lungamente, al problema
della nascita della scienza moderna.
È, questo, un punto che appare con
chiarezza proprio dai giudizi di Cassirer,
che al De incantationibus dedica pagine
centrali nel suo libro su Individuo e cosmo
nellafilosofia del Rinascimento: in Pomponazzi, scrive Cassirer, la causalità «rimane certo ancora legata al mondo tradizionale delle rappresentazioni astrologiche», non essendovi in lui «ancora una
scienza esatta della natura». «Ma...una
volta rotti questi quadri ed il concetto di
causa astrologico sostituito da quello matematico-fisico, quest'ultimo non troverà
più nessuna resistenza intima, che si oppongaalla sua formazione. In questo senso mediato, anche l'opera strana ed astrusa del Pomponazzi, da un punto di vista
puramente metodologico, ha aiutato a
preparare il terreno al nuovo modo di
concepire l'accadere naturale, proprio
delle scienze esatte».
In un testo del 1976, Lo zodiaco della vita, Garin si muove in una prospettiva differente, ribadendo, certo, l'importanza
del testo di Pomponazzi, ma situandolo
nella polemica sulla astrologia dal Trecento al Cinquecento, e mostrando come
esso si contrapponga alle posizioni di
Giovanni Pico della Mirandola e alla critica della astrologia che egli svolge in un altro testo capitale, le Disputationes adversus astrologiam divinatricem. Su questo
sfondo Garin opera una rigorosa storicizzazione del De incantationibus in due direzioni: da un lato, lo interpreta alla luce
del problema della causalità che attraversa tutta quella discussione, coinvolgendo
anche il problema delle religioni, del loro
nascere e del loro morire; dall'altro, sottolinea come il dialogo tra Pomponazzi,
Pico ed anche Ficino concluda,non
apra,un intero periodo storico, perché
successivamente i problemi saranno impostati in altri termini: «di fondazione
della scienza; di fondazione della astronomia come scienza; di filosofia della
storia e delle società umane».
Uno dei meriti principali del lavoro della Perrone Compagni è precisamente
quello di sviluppare ed arricchire questo
approccio rigorosamente storico, con un
ampio apparato di note, oltre che con l'Introduzione già citata, tenendo fermo un
punto essenziale: scopo del testo di Pomponazzi è spiegare «scientificamente»
tutta la realtà naturale, eliminando le presenze e l'intervento dei demoni su cui
aveva fatto perno la letteratura inquisitoriale, impedendo una corretta comprensione del mondo.
«Corpora coelestia...universum gubernant et conservant», scrive Pomponazzi, e
questo riguarda anche le religioni, le quali
nascono, si sviluppano, e muoiono, come
sta accadendo, a suo giudizio, anche al
cristianesimo. Ciò si può capire da un fatto preciso: quando una nuova religione
sorge, essa è accompagnata da grandi
prodigi e miracoli, i quali hanno una causa naturale; mentre quando una religione
tramonta e finisce, i miracoli vengono
meno e le preghiere non hanno più effetto, a conferma che un ciclo è ormai definitivamente compiuto. Anche la vicenda
delle religioni è dunque determinata dalle
stelle, come ogni evento umano: qualsiasi
fenomeno, anche il più strano e singolare,
può essere spiegato su basi razionali, attraverso cause naturali. Il che non toglie,
ritornando alle religioni, che esse possano svolgere una funzione educativa nella
società, configurandosi come strumento
per governare i popoli rozzi ed ignoranti.
È per questo che sono stati introdotti angeli e demoni: per spingere ilvolgo versoil
bene e allontanarlo dal male. Favole di cui
i sapienti non hanno bisogno.
Che un testo così netto e radicale abbia
suscitato polemiche e violente discussioni non stupisce; ilDeincantationibus è uno
dei contributi più importanti alla costruzione - dura e faticosa - delle «libertà dei
moderni», attraverso un approccio scientifico di tipo naturale alla realtà imperniato sul paradigma astrologico. In questo
senso, è, effettivamente, un capolavoro
della scienza rinascimentale, che, come si
vede anche dai pochi testi citati, è però altra cosa dalla scienza moderna. Concetto
che si potrebbe ribadire per altri grandi
protagonisti del Rinascimento - da Bruno
a Campanella. Se c'è oggi un lavoro da
svolgere, è proprio quello di sganciare
questi autori dalle genealogie costruite
dai "moderni", considerandoli nella loro
autonomia e specificità. Tra gli altri meriti, questa traduzione commentata del De
incantationibus ha anche quello di andare
in questa direzione.
©RIPROD[1ZIONE RISERVATA
Pietro Pomponazzi, Le incantazioni,
Introduzione , traduzione e commento
a cura di Vittoria Perrone Compagni,
Edizioni della Normale, Pisa,
pagg• 363 € 25
ACARPI I Bernardino Losclh Palazzo dei Pio, ritratto di Alberto Pio. Pop iponazzi e Aldo Manuzio
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