Venga il tuo Regno! - Arcidiocesi Urbino

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GIOVANI IN PREGHIERA
V incontro: Marzo 2014
Padre nostro, che sei nei cieli,
siamo qui per cercarti!
Venga il tuo Regno!
Nel mondo si conosca il tuo nome.
Fa’ che abbiamo fiducia in te.
Liberaci dal male dell’orgoglio
e della prepotenza.
Dacci oggi la tua vita.
E saremo tuoi testimoni.
SE NON DIVENTERETE COME BAMBINI
“In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno
dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se
non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò
chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli” (Mt 18,14).
“Giunsero a Cafarnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la
strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande”
Mc 9,33-34)
“Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande” (Lc 9,46).
CHI È IL PIÚ GRANDE?
il più potente?
il più ricco?
il più importante?
il più capace?
il più influente?
il più forte?
il più…?
QUALE UOMO? QUALE NAZIONE? Orgoglio, ambizione e sete di potere, egoismo e avarizia.
Da queste tendenze assecondate hanno origine i peggiori mali di cui soffre l’umanità: guerre,
ingiustizie, sfruttamento dei deboli, oppressione dei poveri, uccisione degli innocenti, fame e
sottosviluppo dei popoli.
IL PIÚ GRANDE DIVENTI COME IL PIÚ PICCOLO
“Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti” (Mc 9,35).
“Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio; ma
svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo” (Fil 2,6-7).
“Il Signore nostro Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste
ricchi per mezzo della sua povertà” (2Cor 8,9).
IL PIÚ PICCOLO È IL PIÚ GRANDE
Nacque poi una discussione tra loro, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il
pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo
bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi
infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande» (Lc 9,46-48).
“Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione
del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da
bere, ero straniero…, nudo…, malato…, ero in carcere…”. “Signore, quando?”. “In verità io vi
dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”
(Mt 25,34-40).
Racconta una leggenda che un giorno Dio chiamò S. Dimitri e gli diede appuntamento dietro il
grande albero nella foresta. Erano molti anni che S. Dimitri aspettava di vedere quel Dio che lui
aveva sempre amato e servito e così di buon mattino partì sicuro di arrivare puntuale. Ma appena si
inoltrò nella foresta sentì piangere: era un lebbroso che era stato scacciato dal suo villaggio. Dimitri
si fermò, ripulì e fasciò le piaghe di quell’uomo, divise con lui del pane e poi in fretta si rimise in
cammino, per non arrivare tardi all’appuntamento con Dio, là nel cuore della foresta, sotto il Grande
Albero.
Fatto poco più di un miglio sentì ancora piangere: era un uomo: la moglie e il suo bambino erano
morti, ed ora lui, disperato, s’aggirava stanco ed affamato nella foresta, girovagando senza scopo.
S. Dimitri si fermò, cercò di consolarlo, gli diede un pezzo di pane, e quando vide che l’uomo era più
sereno se ne andò in fretta: forse avrebbe fatto ancora in tempo ad arrivare puntuale
all’appuntamento con Dio. Ma nella foresta incontrò altre otto persone che avevano bisogno di aiuto,
e S. Dimitri si fermò con tutte. Scese la sera e, ormai, era trascorsa l’ora convenuta per l’incontro con
Dio. S. Dimitri, sfinito, con più nulla nella bisaccia, andò ugualmente nel luogo stabilito, ma Dio non
c’era più. Pianse, poi ritornando a casa, comprese.
“Quanto sono stato cieco! – diceva tra sé – Mi aspettavo di vedere Dio come me lo ero immaginato
fin da bambino, cioè come un vecchio bonario con la barba bianca, e sono restato deluso quando non
l’ho trovato: ma non c’era più ragione che Dio mi aspettasse nel cuore della foresta, là, sotto il
Grande Albero, perché già Lui ed io ci eravamo incontrati in quelle persone che ho trovato sul mio
cammino”. S. Dimitri rientrò in casa molto felice per il suo incontro con Dio.
La meditazione di questa sera ti pone il problema dell’orgoglio e dell’ambizione presenti nella
nostra società e in ciascuno di noi.
1. Avverti questo problema? Come si manifesta in te? Attorno a te?
2. Essere umile e avere fiducia in Dio. Non cercare con arroganza di primeggiare sugli altri. Vincere
l’invidia. Non fare ricorso alla violenza. Non cadere nella tristezza se gli altri vanno avanti a te o
sono più bravi di te.
3. Quale è il tuo atteggiamento verso i piccoli, cioè i poveri (poveri dal punto di vista economico,
psicologico, mentale, morale, ecc.); gli handicappati, gli anziani? Quali impegni puoi prendere in
proposito?
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