SABATO 16 MAGGIO 2009 (ore 9:30/17:30)
MILANO, C/o Studio “Violarancio”, Via del Gonfalone 2
DAI RITI DI PASSAGGIO
AI LABORATORI DI SERVIZIO
workshop di teatro sociale
condotto da Andrea Meloni
attore, autore e regista teatrale, direttore artistico della compagnia d’arte Circo Calumèt
esperto in laboratori di servizio per la tutela della salute mentale
Il teatro si nutre di diversità, ne accoglie i linguaggi, ne rappresenta i vissuti. E’ sempre assai
difficile definire il teatro proprio perché per sua natura è mutevole e multiforme. Se poi lo si vuole
qualificare per riferirlo meglio a un particolare ambito d’intervento, come capita per il Teatro
Educativo, la Teatro Terapia o il Teatro Sociale, allora la questione si complica ulteriormente. Il
teatro, si dirà, è sociale, terapeutico ed educativo per definizione e male sembra accompagnarsi a
specificazioni che nulla aggiungono alla parola “teatro” che già molto sembra comprendere. Si
potrà però anche aggiungere che fare genericamente teatro non garantisce in assoluto il beneficio
delle virtù terapeutiche ed educative che promette.
Teatro Sociale, si può dunque considerarlo come uno dei tanti teatri possibili, le cui pratiche però
coinvolgono nello specifico persone che vivono situazioni di disagio fisico, psichico e sociale. Le
pratiche di Teatro Sociale più consolidate, secondo Claudio Bernardi (docente di antropologia del
teatro all’università cattolica di brescia) intervengono nei vari ambiti applicando regole e tecniche
proprie, costruendo rigorose metodologie di lavoro, individuando e formando specifiche
competenze professionali degli artisti conduttori delle attività, stabilendo collaborazioni con le
Istituzioni committenti e del territorio in piena intesa progettuale, processuale e produttiva, e
producendo un’offerta di servizio costruito intorno ai bisogni e alle risorse degli utenti a cui si
riferisce. I laboratori, dunque, sono certamente i nuclei di questi esperienze e tra questi rientrano per
definizione quelli che Piergiorgio Giacché nomina “Laboratori di servizio”.
Essi riguardano in particolare le pratiche che dimostrano il beneficio del teatro nelle situazioni di
disagio, e quindi in tutte quelle esperienze limite nelle quali il teatro viene adoperato come
strumento di un intervento educativo e socializzante, non autonomo, ma subordinato alla funzione
sociale che si è candidato a soddisfare.
I Laboratori di Servizio da me diretti sono stati concepiti nel 1997 come intervento specifico per la
tutela della salute mentale, e si ispirano alle funzioni e alle strutture processuali dei Riti di Passaggio
delle comunità primitive. In essi ho cercato di:
- recuperare il senso e la funzione sociale del fare teatro quale processo creativo di individuazione
e di cambiamento dei soggetti partecipanti, in cui l’esperienza drammatica trascende i confini
della tecnica teatrale e diventa “espressione creativa di gruppo”.
- proporre il gioco del teatro come crisi delle rigidità patologiche dei ruoli, delle maschere e
dei copioni personali, offrendo a tutti l’occasione di manifestare le molteplici e possibili
forme d’essere e di comunicare.
Il workshop “DAI RITI DI PASSAGGIO AI LABORATORI DI SERVIZIO” intende offrire ai
partecipanti un’esperienza pratica e teorica di TEATRO SOCIALE, attraverso la quale avvicinarsi
alle modalità e alle funzioni dei miei laboratori di servizio. Il laboratorio è aperto a studenti e
professionisti di area artistica, sanitaria e formativa.
Quota di partecipazione: [ ] E.80 IVA ESCLUSA
[ ] E.70 IVA ESCLUSA per Allievi Scuola di Formazione DMT INTEGRATA)
Per informazioni ed iscrizioni: CENTRO STUDI DANZA ANIMAZIONE ARTE TERAPIA
Tel. 070.650349 – Fax: 070.655779 e-mail: [email protected] www.danzamovimentoterapia.it
DAI RITI DI PASSAGGIO
AI LABORATORI DI SERVIZIO
workshop di teatro sociale
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workshop di teatro sociale
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