Persinsala Teatro
Emanuele Marconi
aprile 20, 2012
Al Teatro Leonardo, la commedia di Shakespeare Molto
rumore per nulla – tra musica, balli, uso della fisicità e pause
significative.
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Le regole del gioco di Quelli di Grock sono ormai inconfondibili: recuperare
testi tradizionali e caricare l’elemento fisico facendo leva sul linguaggio del
corpo. È quanto accade anche in Molto rumore per nulla, commedia
scritta da Shakespeare tra il 1598 e il 1599.
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La vicenda – ambientata a Messina – ruota intorno agli intrighi amorosi
della compagnia di Don Pedro, principe appena rientrato in città. In breve:
Claudio si innamora di Ero, figlia del gentiluomo Leonato e chiede aiuto
proprio a Don Pedro per conquistarla. Benedetto, invece, rifiuta qualsiasi
coinvolgimento amoroso, fino a quando rimane vittima di un inganno a fin
di bene che gli fa perdere la testa per Beatrice, cugina di Ero. Tuttavia Don
Juan – fratello di Don Pedro e in astio con lui per passate vicende – intende
ostacolare in tutti i modi l’amore tra Claudio ed Ero e progetta un piano
meschino.
La messinscena dello spettacolo sfrutta al meglio le diverse componenti
sceniche risultando ricca e sfarzosa: punta sia sui costumi – che alludono
al mondo mediterraneo secentesco; sulla musica – talvolta di
accompagnamento, a tratti travolgente; sulle luci – chiarori, buio e colore
si alternano con disinvoltura. Ma, ancor più originale, sull’elemento
propriamente scenico che può essere definito, nel senso più autentico
della parola, “mobile”: una serie di arredi domestici montati su ruote,
infatti, sono spostati con agilità dagli attori per comporre, di volta in volta,
un ambiente interno, un giardino o una sala addobbata per le nozze.
Particolarmente riusciti anche i momenti festosi dedicati al ballo, quando
la gestualità e il linguaggio del corpo – tipico della compagnia – emergono
e si fondono con efficacia alla danza e alla musica, sprigionando una forte
carica di energia e suscitando il divertimento del pubblico.
Meno riusciti, al contrario, alcuni momenti di recitazione pura, nei quali
molti interpreti appaiono un po’ rigidi: la sensazione è che riescano a
esprimersi al massimo quando sfruttano la componente gestuale e fisica e
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che si ritrovino quasi disorientati nel momento in cui il ritmo rallenta e la
scena richieda staticità. Ma ciò non toglie nulla all’ottima interpretazione
dell’intera compagnia, dove spiccano Maurizio Salvalalio nel ruolo di
Benedetto e i comprimari – Brugnano e Ruberti – nei panni di due guardie
strampalate in grado, durante i loro siparietti comici, di esaltare la platea.
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Nel complesso si tratta sicuramente di una buona produzione: ricca,
briosa, curata nei dettagli, popolare, colorata, divertente che, solo a tratti,
sembra perdere di smalto ed efficacia.
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L’ultima immagine dello spettacolo, in particolare, è capace di imprimersi
nella mente dello spettatore quasi fosse una fotografia: gli attori, dopo
aver assistito all’uscita di scena di Don Juan e delle guardie, mentre le luci
cominciano ad abbassarsi, si scambiano sguardi fugaci e ridono dei
problemi superati e del tanto rumore creato. Per nulla.
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Una risata che racchiude la gioia di fare e di guardare teatro e, in fondo, la
gioia di vivere, nonostante tutto e tutti.
Lo spettacolo continua:
Teatro Leonardo
via Ampère, 1 – Milano
fino al 29 aprile
orari: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 16.00
Molto rumore per nulla
da William Shakespeare
traduzione e adattamento di Valeria Cavalli
regia Valeria Cavalli e Claudio Intrepido
con Giulia Bacchetta, Maurizio Salvalalio, Debora Virello, Antonio Brugnano, Andrea Ruberti, Alessandro
Larocca, Fernanda Calati, Pietro De Pascalis, Max Zatta, Gianpaolo Gambi e Marco Oliva
scene e costumi Carlo Sala
disegno luci Claudio Intrepido
musiche originali Gipo Gurrado
coreografie Valeria Cavalli
direttore di produzione Daniela Quarta
assistente Francesca Leopardi
produzione Quelli di Grock
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