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La pubblicità è una scossa: attenti a quei due designer Paolo Lamberti e Marco Fontana hanno sfornato le campagne più folli e virali Dalla “passera per tutti” a “prendilo Ink”: uno choc per il mondo della ceramica Quel giorno di primavera del 2013 fu scandalosamente divertente per gli automobilisti di passaggio sulla tangenziale di Fiorano. Un gigantesco cartellone pubblicitario annunciava "Passera per tutti". In realtà, il manifesto- sei metri per tre diceva altro. Ma serviva tempo e vista acuta per leggerlo, notare il leggero accento e le altre parole che completavano la frase , scritte più in piccolo… il colpo d'occhio diceva “Passera per tutti”. E il messaggio spiazzava. Una notte, con una secchiata di vernice rossa qualcuno tentò di cancellare quell'offesa al pubblico pudore. Ma viene il dubbio che anche quella fosse una trovata pubblicitaria, perché Marco Fontana, il creative director della Tecnografica, ama le provocazioni, i giochi di prestigio con le parole, essere dissacrante. E a Paolo Lamberti, fondatore e presidente dell' azienda di grafica per ceramica, l'aria irriverente delle sue pubblicità piace. Vengono tutti e due dalla montagna modenese, il primo da Frassinoro e il secondo da Montefiorino, e oltre alla passione per i fumetti, li accomuna un'idea: mettere un po’ di scompiglio nel clima ingessato della “piastrella valley”. «Il colpo di genio - racconta Fontana - era venuto a Francesco Matteo Dalla Via, purtroppo scomparso nell'estate del 2013. Si era nel pieno della crisi economica e si voleva fare una pubblicità che sdrammatizzasse un po'. Dopo il briefing del venerdì sera in ufficio da Paolo, ci diamo appuntamento per il lunedì mattina, ma nella notte Francesco Matteo spara la “passera per tutti”. Paolo ci fa aggiungere in piccolo “È un momentaccio ma” e un picco- L LIVING lo accento sulla A di passera, quasi invisibile». Dopo l'affissione, lo scandalo. «Arrivarono commenti minacciosi sui social network, testimonianze di sdegno e minacce varie. Una signora consulente esterna del comune di Fiorano, si sentì offesa come donna e chiese di ri- Il cartellone pubblicitario comparso sulla tangenziale di Fiorano. Di fianco al titolo, Marco Fontana (a sinistra) e Paolo Lamberti. Nelle immagini qui sotto, alcune pubblicità della Tecnografica muovere il cartellone. Non potendo farlo, il Comune mandò un attacchino e fece appiccicare sopra la A un accento molto più grande ed evidente». La foto circola sui social e diventa virale, con decine di migliaia di like, vantando pure delle imitazioni. Il gioco dell'equivoco è il filo conduttore di un'altra campagna, nata al bar. «Paolo cercava un modo originale per comunicare il lavoro di ricerca di Tecnografica, che in quegli anni (eravamo intorno al 2002), aveva diversi concorrenti affermati da molto tempo e doveva di- stinguersi anche nel modo di comunicare. L'idea arrivò all' improvviso, durante una pausa pranzo», ricorda Marco. «Avevo lavorato sui nomi di pietre, marmi e piastrelle, ma niente. All'improvviso, in bar entra un vecchietto con i capelli bianchi e l'accento toscano, e FEVX PELLICCERIA VALENTINO FERRARI SVUOTA TUTTO PER CESSATA ATTIVITA’ VISONI RE A PARTI da € 700 IMI ULTIMISS GIORNI VIA NICOLA FABRIZI, 9 MODENA Tel. 059 211177 Cell. 339 4949377 un aspetto singolare, ed ecco la scintilla. Quello era il vero “Bianco di Carrara”, mica il marmo». La serie è fatta: un culturista veneto dai capelli rossi divenne il “Rosso di Verona”, la ragazza a bordo piscina “La greca”, il tipo tarchiato “Il tozzetto”, il neonato che dorme “Il cotto”, un cinese di cent' anni “Il giallo antico”. Ma c'è dell'altro. Nel curriculum guascone e politicamente scorretto della Tecnografica - sede a Castellarano, filiali in Spagna e in India - c'è un “Il design prendilo Ink” (nuova tecnica di stampa digitale); un messaggio pubblicitario scritto tutto alla rovescio; un altro fatto con lettere ritagliate come nei rapimenti (“I progetti che state cercando li abbiamo noi”). Alla Tecnografica questo stile funziona e le campagne pubblicitarie sono sempre una scossa nel mondo, un po’ abitudinario, della ceramica. «Abbiamo sempre cercato soluzioni creative d'effetto - spiega Lamberti - ma espresse in modo molto basico, due o tre parole al massimo, in modo che il concetto faccia comunque pensare e rimanga più impresso». La ricetta sembra banale: nessuna alchimia, messaggi diretti capaci di sorprendere, stupire, magari sconcertare al primo impatto. Una semplicità apparente, in realtà ricercata, che si trova nel logo dell'azienda: uno smile che anziché rotondo è quadrato come una piastrella. O nel cartello che compare a Sassuolo: dice all' automobilista “guarda avanti”. Un consiglio per migliorare la sicurezza stradale? L'effetto è quello, ma il vero messaggio, che al primo sguardo sfugge, è “Tecnografica guarda avanti”. Giovanni Gualmini