Presentazione a cura di Stefania Savocco
Jonathan Safran Foer
 1977 – Washington
 Sua




madre Esther è figlia di
sopravvissuti
all'olocausto
in
Polonia
Ogni cosa è illuminata (2002) - del
2005 il film di Liev Schreiber
Molto forte, incredibilmente
vicino (2005)
Tree of Codes (2010)
Eccomi (2016)
I personaggi chiave
 Alexander Parchov, detto Alex
 Jonathan Safran Foer
 Il Nonno di Alexander
 La cagnetta Sammy Davis Junior Junior
 La presunta Augustine
Il motivo della quête
 Quête < quaero lat. = cercare
 Il Graal - Perceval di Chrétien de Troyes (XII secolo)
 Divina commedia dantesca (XIV secolo)
 Orlando furioso di Ludovico Ariosto (XVI secolo)
 Le città invisibili (1972) o Se una notte d’inverno un
viaggiatore (1979) di Italo Calvino
 L'ombra del vento (2001) e Il labirinto degli spiriti (2016)
dello spagnolo Carlos Ruiz Zafón
 “Non esiste l’anello per te. Tu esisti per l’anello. L’anello non
è casomai tu. Tu sei casomai l’anello”. (pg. 231, Ogni cosa è
illuminata, 2002)
Il gioco ad incastro e il metalibro
 Tre storie si alternano in forma di romanzo epistolare:
 la ricerca di una donna, il viaggio nella ricostruzione di
Alex
 la storia del villaggio di Trachimbrod nella riscrittura
di Jonathan: dalla fine del 1700, quando un carro si
rovescia nelle acque del fiume Brod, uccidendone il
conducente (Trachim) fino alla sua tragica distruzione,
da parte dei nazisti, nella seconda guerra mondiale.
 le considerazioni di Alex sulla sua famiglia e il presente
Trochenbrod - Trachimbrod
 Facente parte della Seconda Repubblica di Polonia fino
alla seconda guerra mondiale ed ora compresa entro i
confini dell'Ucraina.
 Anche Sofievka, in memoria dell'imperatrice di
Russia Sofia.
 Il nome (tradizione Yiddish): "pane secco" o "pane senza
burro".
 Safran Foer ne narra eventi romanzati occorsi tra il 1791,
anno del primo documento storico in cui viene citato lo
shtetl, e il 1942 quando fu distrutto durante la guerra.
Le scatole dei ricordi
 Not-Augustine è ciò che rimane di Trachimbrod, perciò
il suo nome è Lista.
 “Vennero un giorno di marzo del 1942 e ad alcuni
chiesero di sputare sulla Torah, ad altri di condannare i
loro migliori amici. […] Da allora, io sono il rumore di
ogni cosa che cade per terra. Sono la scatola dei resti. La
stanza piena di vestiti, di scarpe, di fotografie” (Lista,
ne Il libro dei personaggi letterari di Fabio Stassi)
 “Gli ebrei hanno sei sensi” ”Tatto, gusto, vista, odorato,
udito … memoria.” (pg. 237, Ogni cosa è illuminata)
Cecità ed occhiali
 All'ambigua cecità del nonno, alla sua irosa amnesia
isterica, corrisponde lo sguardo di Jonathan (nel film gli
occhi spalancati da civetta o da gufo) espressione della sua
volontà di conoscere.
 “Miopia”, “mistica”, “mistero” hanno tutti come origine il
termine ‘mystes’, un vocabolo greco che sta a indicare ‘colui
che stringe gli occhi per vedere lontano’.
 Tiresia, Omero, la moglie di Montale cantata con lo
pseudonimo di Mosca.
 Plinio "Così una profonda meditazione rende ciechi, poiché
la capacità visiva si ritira all’interno" (N.H. XI, 54).
Il rifiuto della carne
 meccanismo
brutale della
macellazione
e
del
consumismo,
 eco delle radici ebraiche:
vd. Se niente importa - una
mucca in primo piano con il
codice attaccato all'orecchio,
una
classificazione,
un
numero, come è stato per gli
ebrei durante il Nazismo.
Parole & pregiudizi
«...quanta moneta guadagna un commercialista in America?»
«Non so. Credo guadagnino un sacco di soldi, se sono bravi. O brave.»
«Brave!» «O bravi.»
«Ci sono anche commercialisti negri?»
«Ci sono commercialisti afro-americani. Senti, Alex... è meglio che non usi quella parola lì.»
«E commercialisti omosessuali?»
«Ci sono omosessuali in tutti i mestieri. Ci sono netturbini omosessuali.»
«Quanta moneta può guadagnare un commercialista negro omosessuale?»
«È meglio che non usi quella parola.»
«Quale parola?»
«Quella prima di omosessuale.» «Quale?»
«La parola che inizia per n. Cioè, non è perché inizia per n, ma...» «Negro?»
«Ssst...» «Io i negri li sfagiolo.»
«No, non dovresti usarla... veramente.»
«Però li sfagiolo al massimo. Sono gente pregiata.»
«Sì, ma è quella parola. Non è bella.»
«Negro?» «Ti prego.»
«Che cos'hanno i negri che non vanno?»