Lezione del 19/04/2016 Microbiologia Clinica Professore Galdiero {N.d.s : il professore arriva a lezione con quasi un’ora di ritardo (la lezione inizia alle 13:11 invece che alle 12:30). La seguente lezione è a tutti gli effetti una lezione “introduttiva”, chi si troverà a leggerla potrà, secondo il mio parere, anche completamente ignorarla perché il professore Galdiero oggi ha soltanto introdotto la sua materia dando nozioni molto generali più che sulla microbiologia su come vuole che gli studenti la studino. Buona lettura! } Vi rendete conto da soli che per lo studio di questa materia ci sono diverse difficoltà : 1)Il libro. Non esiste un libro di testo facile da studiare,qualcuno di voi ha pensato di utilizzare il Mims. Il Mims non è tutto questo gran libro. Almeno metà Mims è lo stesso programma dell’anno scorso, scritto un po' peggio rispetto al La Placa. Poi ci sono circa 200 pagine del Mims che possono essere utili per lo studio di questo esame. 2)Noi docenti del corso di medicina di laboratorio purtroppo facciamo lezione separatamente senza essere in grado di insegnare le nostre materie “insieme”. 3)Il corso viene fatto troppo presto per voi. Infatti capirete quello che noi non siamo in grado di spiegarvi oggi quando farete le materie cliniche. Il 99.9% di voi tenterà, spero riuscirà, di fare il medico. Poi una percentuale bassa può fare quello che faccio io o quello che fa il professore Napoli però è una parte minoritaria, la maggior parte di voi pensa che in futuro farà il medico. Ora può essere che qualcuno di voi farà il medico microbiologo, medico patologo, materie che generalmente vengono considerate di laboratorio quindi appannaggio di biologi. In realtà è così, nel servizio sopra dove stavo adesso c’è un servizio di diagnostica microbiologica: io e il professore Catalanotti siamo gli unici due laureati in medicina tutti gli altri sono tutti laureati in biologia. Quindi fondamentalmente vicino alle apparecchiature è molto probabile che ci siano biologi. Però è necessario che ci sia anche il medico? serve? fondamentalmente si, anche se noi facciamo finta di non saperlo. La diagnosi microbiologica dovrebbe essere un processo al quale ci si arriva dopo aver valutato una serie di cose. Non è una cosa tecnica dove tu stai vicino l’apparecchio, premi il pulsante e la lucina dell'apparecchio ti dice “è questo”. Questo esiste però deve essere valutato nel contesto di tante altre cose e va fatto un processo di ipotesi e di eliminazione di ipotesi (quindi è un processo evolutivo). L’errore nostro è che il medico ci manda la richiesta di fare l’indagine,punto. Non sono mai riuscito, ci ho provato, ma credo che non ci riuscirò mai, a fare in modo che il medico del reparto mi scriva qual’è la diagnosi che ha pensato e qual’è la terapia che sta facendo e quali sono le ipotesi. Il medico non lo fa perché “si scoccia di WWW.SUNHOPE.IT scrivere”, molto semplice, nonostante la legge lo preveda, cioè così dovrebbe essere. Quindi da parte nostra purtroppo non si riesce a costruire una diagnosi insieme al clinico. Il clinico chiaramente buona parte delle cose le sa perché le vede e le fa clinicamente tutti i giorni, però purtroppo tante cose le ha dimenticate, tante cose non le ha mai studiate. Quindi il problema c’è perché così l’ipotesi di una determinata malattia viene ritardata o non viene proprio fatta quindi passano giorni, mesi, prima che il paziente riceva la giusta diagnosi. Altra cosa da tenere a mente è che nelle malattie infettive l’intervento del laboratorio è fondamentale (non si tratta di patologie come ad esempio il diabete dove il medico può utilizzare un semplice apparecchio per monitorare la glicemia ). Ora che abbiamo elencato le difficoltà di questo esame voi cosa potete fare per superarle? Almeno per quello che mi riguarda dovete tentare di fare “il meglio che potete fare”. Cos’è il meglio che potete fare oggi? Non è la diagnosi intera perché non avete gli strumenti per farla. Potete leggere le 200 pagine che vi ho detto, potete trovare un testo idoneo simile, ma da quello che ho visto in giro quello (il Mims) è il più facile. Premesso che voi abbiate già studiato bene la microbiologia perché se non c’è questo allora il vostro compito è riprendere il la placa e studiarlo da capo. Allora facciamo finta che tutti quanti voi abbiate studiato benissimo il la placa quindi conoscete già bene tutti i microbi, tutte le loro caratteristiche,tutti i motivi per i quali fanno un danno ecc.. cosa vi manca? Vi manca: i nomi delle malattie, la sintomatologia delle malattie, la terapia (basta un accenno ). Il concetto è che un minimo della patologia, del danno, lo dovete già sapere,perché lo avete letto già l’anno scorso e lo rileggerete anche quest’anno. Però a me non interessa tutta la sintomatologia perché tanto io i pazienti non li vedo quindi non mi interessa. La terapia, a me può interessare il principio attivo, i principi attivi fondamentali e non esattamente il nome del farmaco. I nomi dei farmaci commerciali non corrispondono al principio attivo quindi io non li conosco neanche. Allora non mi interessa la terapia (va bene un riassunto di quello che avete già fatto in microbiologia),non mi interessa la clinica (un accenno giusto per farmi vedere che avete inquadrato quello di cui stiamo parlando),rimane la diagnosi. Però la diagnosi risulta molto difficile se non conoscete bene la malattia da un punto di vista clinico quindi anche quella rimane un poco fumosa per come la descrivete e non mi aspetto chissà che cosa. Quindi dal vostro punto di vista che cosa potete fare? C’e una cosa fondamentale che voi trascurate per pigrizia e incapacità di collegare le cose: studiare per apparati. Il libro è impostato cosi: per gruppi che hanno caratteristiche simili (batteri, virus, funghi ,parassiti) quindi sono classificati per qualche loro caratteristica, che sia morfologica, funzionale, ecc... Quindi li studiate uno dietro all’altro semplicemente, vi trovate? Allora dando per scontato che i microrganismi già li conoscete, il vostro compito di quest’anno qual’è? Il vostro compito sarà quello di studiare per apparati: se voi ad es. parlate dell’apparato respiratorio il vostro compito è dirmi: quali sono i virus WWW.SUNHOPE.IT che colpiscono l’apparato respiratorio,quali i batteri, quali i parassiti, insomma tutti i microrganismi che colpiscono quel determinato apparato. Quindi il vostro compito di questo anno è che, invece di conoscere i singoli microrganismi (come avete fatto l’anno scorso), dovete cercare di associarli a grosse linee agli apparati dove sono probabili. Inoltre con una certa logica dovrete nominare prima quelli ovvi e poi quelli più particolari se vi vengono in mente, questo sia per quanto riguarda i batteri che per quanto riguarda i virus, i parassiti, i funghi… e dunque l’esame si riduce semplicemente ad un elenco? Sarebbe troppo banale. Allora leggendovi quelle 200 pagine che vi ho detto voi trovate qualche informazione per descrivere meglio questi argomenti. Quindi non dovete studiare più per microrganismi ma per apparati. Quando farete tutta la parte clinica dovreste essere in grado di mettere insieme i dati di tutti i laboratori disponibili che avete. La diagnosi di malattia infettiva non coinvolge solo il laboratorio di microbiologia ma coinvolge anche il laboratorio di patologia, il laboratorio di biochimica, le indagini strumentali. Tutte queste cose vanno messe insieme e quindi quando c’è un problema lo dovete affrontate da vari punti di vista. Il modo più facile, però questo non so come possiate farlo, di certo vi capiterà, lo farete sicuramente, è per esempio andare in un reparto medico dove potete leggere la cartella clinica del paziente. Nella cartella clinica trovate scritto che il paziente è stato ricoverato, che il paziente ha una storia, e la storia del paziente (anamnesi) vi da diverse informazioni. Il medico bravo dovrebbe essere acuto e riuscire a cogliere tante informazioni dall’anamnesi e dall’esame obiettivo e ricavarne così dei ragionamenti dopodiché chiederà una serie di parametri ma li chiederà più al laboratorio di patologia e di biochimica rispetto a quello di microbiologia: ma che li chiede a fare se si tratta di una malattia infettiva ? Perché il medico deve fare un inquadramento di questo paziente considerando tutte le possibilità. Un libro come il Mims, così come tutti gli altri libri di microbiologia (e non potrebbe essere diversamente ) sono settoriali cioè vi dicono: per fare diagnosi servono queste indagini. In realtà se ne fanno molte di più. Una cosa importante che viene sempre sottovalutata è che le malattie infettive nella maggior parte dei casi sono curabili. Quindi tra tante scelte potremmo dire che il paziente è fortunato se ha una malattia infettiva perché molto spesso sopravvive mentre in altri casi purtroppo no. Quindi l’ipotesi che una determinata sintomatologia sia causata da una malattia infettiva nella maggior parte dei casi è una cosa buona. È importante nel percorso diagnostico la diagnosi differenziale. La diagnosi differenziale oggi in quest’aula la possiamo fare? No, perché in questo corso per poterla fare: 1)dovremmo avere il supporto dei medici, cioè in questo corso dovrei stare contemporaneamente io ed un medico . 2)al terzo anno fondamentalmente non avete le conoscenze base per farla. Nella diagnosi altra cosa importante da tener presente è che nella maggior parte dei casi per una determinata malattia infettiva abbiamo una WWW.SUNHOPE.IT sintomatologia varia quindi difficilmente da essa possiamo risalire con certezza alla patologia. Al contrario la stessa sintomatologia può essere determinata da diversi microrganismi (quindi infezioni da patogeni diversi ma con la stessa sintomatologia), per es: la sifilide causa una serie di reazioni cutanee che possono essere scambiate con altre patologie. Ciò che è importante considerare è il dato epidemiologico: ci sono infezioni più frequenti di altre e quindi vanno considerate per prime. Poi molte malattie infettive sono proprie di alcune aree geografiche: l’esempio più banale che può essere fatto è la malaria in Africa, ma ce ne sono tanti altri. Chiaramente bisogna fare l’anamnesi: viaggi in località dove è particolarmente frequente un determinato agente patogeno possono esporre il soggetto ad un’infezione che non avrebbe mai potuto o con ridottissima probabilità contrarre nell’ambiente in cui normalmente vive. Riassumendo, l’obiettivo di questo esame è: conoscere, se c’è la possibilità che il paziente abbia preso un’infezione, quali sono gli agenti patogeni che possono averla provocata. All’esame bisogna sapere quali sono i microrganismi che possono interessare un determinato apparato (respiratorio, nervoso ecc…) con un particolare focus su quelli più frequenti e probabili (Il prof. dice anche che all’esame come prima domanda chiederà un argomento a piacere). Quindi la DIAGNOSI si basa su: -Anamnesi; raccolta di informazioni su come il paziente possa aver contratto l’infezione (viaggi, rapporti sessuali, alimentazione ecc…) -E.0 : eseguita dal medico, ma può avere una valenza limitata, perché come abbiamo già detto la sintomatologia è spesso variabile e aspecifica (il prof. fa un esempio parlando del suo cane per far capire che l’esame obiettivo è una cosa che si impara a fare bene solo con l’esperienza). - Esami di laboratorio: molto importanti, esempi sono l’emocromo con conta piastrinica, PCR, VES, striscio di sangue ecc. -Altre indagini: possono essere procedure non invasive, come la radiografia, o invasive, come la biopsia. Per quanto riguarda la TERAPIA esistono dei protocolli standard, ma in alcuni casi questi possono rivelarsi inefficaci per via delle peculiari caratteristiche antigeniche del microrganismo e pertanto in tali casi bisogna isolare il batterio e fare l’antibiogramma, che è una procedura che permette di verificare la sensibilità ad un determinato farmaco. WWW.SUNHOPE.IT (Infine Il prof fa anche un esempio di un paziente con un’infezione oculare, che non è molto comprensibile: il concetto è che una malattia infettiva, in questo caso agli occhi, può manifestarsi clinicamente alla stessa maniera indipendentemente dalla natura dell‘agente patogeno, che può essere un virus, un batterio ecc…). WWW.SUNHOPE.IT