Il sindacato Libersind Conf.sal informa Notizie utili Fonte: Lavoro dipendente, congedi al padre anche se la mamma è casalinga Presentazione Il padre lavoratore dipendente può fruire dei riposi giornalieri previsti dalla legge per l’accudimento dei figli anche nel caso in cui la madre sia casalinga, ma si trovi nell’oggettiva impossibilità di accudire il bambino perché impegnata in altre attività. L’INPS, con circolare n. 112 del 15 ottobre 2009, fornisce le necessarie indicazioni per usufruire di questa possibilità, scaturita dal disposto della sentenza n.4293 del Consiglio di 1 Stato, che interpreta in via estensiva quanto prevede il Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità (d. lgs. 151/2001). L’art.40 del decreto legislativo 151 del 26 marzo 2001 prevede che al padre lavoratore dipendente siano riconosciuti periodi di riposo: 1. 2. 3. 4. nel caso in cui i figli siano affidati al solo padre; in alternativa alla madre lavoratrice dipendente che non se ne avvalga; nel caso in cui la madre non sia lavoratrice dipendente; in caso di morte o di grave infermità della madre. Per “lavoratrice non dipendente” l’Inps, in varie circolari, aveva ritenuto dovesse intendersi la madre lavoratrice autonoma (artigiana, commerciante, coltivatrice diretta o colona, imprenditrice agricola, parasubordinata, libera professionista) avente diritto ad un trattamento economico di maternità a carico dell’Istituto o di altro ente previdenziale, e non anche la madre casalinga. Il Consiglio di Stato, invece, con la sentenza n.4293 del 9 settembre 2008, afferma che la ratio della norma, volta a dare sostegno alla famiglia ed alla maternità, induce a ritenere ammissibile la fruizione dei riposi giornalieri da parte del padre anche nel caso in cui la madre svolga lavoro casalingo, purchè “impegnata in attività che la distolgano dalla cura del neonato”. Tra queste attività, la circolare dell’Inps cita ad esempio la partecipazione a pubblici concorsi, il doversi sottoporre ad accertamenti sanitari o a cure mediche. In presenza di queste condizioni, opportunamente documentate, il padre dipendente può fruire dei riposi giornalieri, nei limiti di due ore o di un’ora al giorno a seconda dell’orario giornaliero di lavoro, entro il primo anno di vita del bambino o entro il primo anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato. Analogamente a quanto avviene in caso di madre lavoratrice autonoma, anche nell’ipotesi di madre casalinga, il padre dipendente può utilizzare i riposi a partire dal giorno successivo ai 3 mesi dopo il parto (ossia a partire dal giorno successivo alla fine del periodo di maternità riconosciuto per legge). Fonte: Istituto Nazionale della Previdenza Sociale Fondo nuovi nati Presentazione Un prestito garantito di 5 mila euro a tassi agevolati: lo possono chiedere tutte le famiglie che hanno un bambino nato o adottato nel 2009, nel 2010 e anche nel 2011. 2 L’iniziativa, lanciata con il decreto anticrisi per favorire l'accesso al credito da parte delle famiglie, è diventata operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del relativo regolamento. Il decreto stanzia risorse finanziarie per circa 85 milioni di euro per il triennio e definisce le modalità per richiedere il prestito e attivare il Fondo di garanzia. Sono ammissibili alla garanzia del Fondo le operazioni di finanziamento a favore dei soggetti esercenti la potestà genitoriale di bambini nati o adottati negli anni 2009, 2010 e 2011. Nel caso di potestà o affido condiviso è ammesso un solo prestito. I finanziamenti ammissibili alla garanzia del Fondo hanno una durata non superiore a cinque anni e sono di ammontare non superiore a cinquemila euro e a tasso fisso. Possono effettuare le operazioni di finanziamento garantite dal Fondo le banche e gli intermediari finanziari. La garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50 per cento del finanziamento ed è incondizionata, irrevocabile ed a prima richiesta. Campagna di comunicazione per un uso corretto degli antibiotici Presentazione “Antibiotici, usali con cautela”; è questa la nuova campagna di comunicazione per un uso corretto degli antibiotici presentata il 18 dicembre 2009 a Roma dal ministero della Salute, dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Obiettivo della campagna: informare i cittadini dell'importanza; di non assumere antibiotici in caso di raffreddore o influenza, di non assumere antibiotici per curare infezioni virali; di ricorrere agli antibiotici solo quando necessario e solo dietro prescrizione del medico che ne accerti l'effettiva utilità; di assumere antibiotici nelle dosi e nei tempi indicati dal medico; di non interrompere la terapia prima dei tempi indicati dal medico o, comunque, solo dietro sua indicazione. L'azione di sensibilizzazione, soprattutto in quelle regioni dove il consumo di antibiotici è più elevato, si è resa necessaria perché alcuni germi patogeni importanti hanno già sviluppato livelli di antibiotico-resistenza, che arrivano anche al 90%, mentre alcuni ceppi sono diventati resistenti a tutti i 100 antibiotici disponibili, tanto che si comincia a temere di non poter disporre più, in un prossimo futuro, di alcun farmaco per combattere le infezioni. 3 I dati relativi al consumo degli antibiotici analizzati dall'AIF e presentati nel 1° Rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei Medicinali (OSMED) dedicato agli antibiotici dimostrano che il consumo di questa classe di farmaci è in continua crescita e che l'Italia è tra i Paesi europei con il più alto consumo di antibiotici, preceduta soltanto dalla Francia e da Cipro. Infatti, il 44% della popolazione ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico nel 2008, con un maggiore impiego in età pediatrica e anziana. In particolare, lo scorso anno è stato prescritto almeno uno di questi farmaci a 53 bambini su 100 e a 50 anziani su 100, con un preoccupante incremento del fenomeno della resistenza. La Campagna attualmente in corso ha previsto l'utilizzo di diversi strumenti di comunicazione, tra cui; - spazi sulla stampa quotidiana nazionale e locale - su periodici femminili e testate web; - spot su televisioni e radio (a carattere nazionale e locale, nelle fasce orarie e nei programmi di maggior ascolto) e nelle sale cinematografiche. Inoltre, per raggiungere anche gli studenti e la popolazione in età lavorativa, i messaggi sono diffusi anche attraverso maxi-affissioni sulle pareti urbane, negli Aeroporti e nelle stazioni ferroviarie; affissioni in arredo urbano retro-illuminate (pensiline, fermate bike, indicatori stradali ecc.); pubblicità dinamica urbana sugli autobus; pubblicità attraverso il sito web dedicato: http://www.antibioticoresponsabile.it/ Per ulteriori risposte sull'impiego corretto degli antibiotici i cittadini possono anche chiamare il numero verde “Farmaci Line”: 800-57.16.61. Fonte: ministero della salute 4