siate perfetti come è perfetto il Padre vostro

Comunità Pastorale Ascensione del Signore
VII domenica ordinario A R N
Mi preparo alla preghiera: siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste… Sono
parole che mi schiacciano o che mi esaltano? La perfezione del Padre è l’amore…beh,
allora!...
Dal Vangelo secondo Matteo (5,38-48)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: Avete inteso che fu detto: Occhio per
occhio e dente per dente. 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti
dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra, 40e a chi vuole
portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41E se uno ti
costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42Da' a chi ti
chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44Ma io vi
dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate
figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni,
e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così
anche i pubblicani? 47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di
straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48Voi, dunque, siate perfetti come è
perfetto il Padre vostro celeste.
Per una lettura spirituale (lectio divina)
L’ultima frase di questo brano di Vangelo : “voi, dunque, siate perfetti come è perfetto
il Padre vostro celeste” sembra indicarci una meta irraggiungibile, come
irraggiungibili ci sembrano i comportamenti che Gesù esige dai suoi discepoli (Gesù
disse ai suoi discepoli…): porgere l’altra guancia, lasciare anche il mantello… fino ad
amare i nemici.
In realtà il “siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” non solo non è la
meta irraggiungibile, ma è il punto di partenza. I comportamenti che Gesù vuole dai
suoi discepoli trovano la loro spiegazione e la loro possibilità proprio nell’essere
perfetti come il Padre celeste.
Converrà però prima ricordare che Gesù vive anzitutto nella sua vicenda quello che
chiede ai discepoli: è lui che percosso, porge l’altra guancia; è lui che si lascia
spogliare per salire sulla croce; è lui che cammina con la croce sulle spalle fino al
Calvario nonostante le sue cadute; è lui che dall’alto della Croce prega per i suoi
nemici: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.
I nuovi comportamenti che si fondano sulla autorità di Gesù (ma io vi dico…),
superiore a quella della Legge e di Mosè (fu detto…) mirano anzitutto a un
cambiamento radicale, a una conversione profonda e totale dei rapporti umani.
Il discepolo di Gesù sta di fronte agli uomini ascoltando non le “sue” ragioni, non le
ragioni del “cuore”, non si mette di fronte agli altri dal “suo” punto di vista, ma si
mette di fronte agli altri dal punto di vista del Padre (che è quello di Gesù dalla Croce),
ascoltando il cuore del Padre, le ragioni del Padre. Questo significa essere perfetti
come il Padre celeste.
Ora il Padre non ha nemici. Tutti sono suoi figli, buoni e cattivi, tanto che agli uni e
agli altri dona l’acqua della pioggia e la luce del sole.
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2/21/2011
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Per amare i nemici e pregare per loro, bisogna averli “annullati” nel senso che il
discepolo di Gesù non “vede” nemici. Quelli che lo perseguitano, che lo percuotono
sulla guancia, che vogliono togliergli la tunica non sono nemici. Sono e rimangono
suoi fratelli, che sbagliano, ma che hanno bisogno di perdono, di comprensione.
La preoccupazione più grande del discepolo di Gesù non è ristabilire un diritto
infranto, ma ricostruire l’armonia originaria per la quale siamo tutti fratelli.
L’altro, il “nemico” la infrange nei miei confronti facendomi dei torti? E io la
ricostruisco rifiutando di considerarlo e di trattarlo da nemico.
E in che modo si “annulla” il nemico? Se nemico è colui che non ci ama, il modo per
annullarlo è di amare anche chi non ci ama.
Gli amici si amano tra loro. Così avviene dappertutto, infatti lo fanno anche i pagani.
Ma se amo anche colui che non mi ama, anche colui che non mi ama (il nemico)
diventa amico.
Almeno per me. Se lui vorrà continuare a considerarmi nemico, affari suoi. Per me
come nemico non esiste più. L’ho trasformato in amico!
Utopie? No, realismo del Vangelo che è l’unico capace di cambiare il mondo. Non si
vincono i nemici distruggendoli con una guerra: risorgono sempre! Si vincono i
nemici accogliendoli in una pace!
Una spiegazione. Il principio giuridico occhio per occhio dente per dente è noto come
“legge del taglione”. Perché questo nome? Taglióne deriva dal latino talio -onis,
dagli etimologisti latini raccostato a talis «tale», quasi a dire «pena altrettale».
Istituto giuridico consistente nell’infliggere all’autore di una lesione personale la
stessa lesione da lui provocata alla vittima. Applicare la legge del taglione significa
vendicarsi, o fare vendetta, di un danno o di un torto subìto infliggendo a chi se ne è
reso responsabile lo stesso danno o torto (o altro equivalente). Il fine di questo
istituto non è comunque istigativo verso la vendetta o la pena, ma di limitarne le
esagerazioni
Per una revisione di vita (esame di coscienza)
L’anima mia magnifica il Signore (confessio laudis) : gioisce il mio cuore nella tua
salvezza, canti al Signore che mi ha beneficato (antifona d’ingresso)
Padre, ho peccato contro di te (confessio vitae)
…occhio per occhio e dente per dente… “ A noi sembra una forma di giustizia
arretrata: ma se guardiamo come è trattato un ladro di polli e uno che ha rubato
miliardi, vediamo che, per certi aspetti, è ancor oggi avveniristica! Ma non risolve il
male: semplicemente lo raddoppia nella speranza, per lo più vana, che ciò serva da
deterrente. Infatti aiuta il male a farsi più furbo e prepotente.” (S. Fausti, Una
comunità legge il Vangelo di Matteo).
Come reagisco al male ricevuto? Almeno mi fermo all’occhio per occhio, dente per
dente oppure le mie reazioni sono spropositate? E senza pensare a violenze fisiche:
magari uno sgarbo, una mancanza di educazione, un saluto negato, un rimprovero un
po’seccato suscita in me una serie continua di maldicenze, forse anche di falsità, di
ripicche, di dispetti…
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…dà a chi ti chiede… chi è chi ti chiede? Spesso lo sentiamo come un importuno, un
seccatore, a volte anche un approfittatore, un impostore…Anche qui ci è chiesta una
conversione radicale. Chi mi chiede è uno che mi dà la possibilità di farmi socio della
Provvidenza di Dio, di condividere il cuore e la premura del Padre verso i suoi figli e
non sta a vedere chi lo ringrazia o no: a tutti dona la pioggia e il sole. Di fronte a uno
che mi chiede, per esaudire la sua richiesta non mi domando chi è lui. Mi domando
come devo essere io, se sono discepolo di Gesù.
... amate i vostri nemici… i nemici possono esserci senza che noi lo vogliamo.
Saremmo anche stolti se andassimo in cerca di nemici. Però ci capitano: a volte sono
nemici per partito preso, a volte lo diventano per qualche nostro comportamento da
loro male interpretato, a volte, beh!, proprio ce li tiriamo addosso. Il nemico può
aggredirci dall’esterno, ma ci aggredisce anche dall’interno. Il risentimento, il
patimento per l’offesa, la paura, il desiderio della vendetta, l’impossibilità di avere
una soddisfazione… ci rodono il cuore, ci guastano l’umore, ci tolgono il sonno…
Amare il nemico è anche un modo per trovare la pace e per non rovinarci la vita, a
cominciare dalla nostra! So sopportare serenamente le ostilità? Come faccio?
Comincia a pregare per il nemico…La preghiera già lo cambia…la preghiera già ti
cambia…
Va’ in pace e non peccare più (confessio fidei) : Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità…non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga
secondo le nostre colpe… (salmo responsoriale)
Per un cammino di conversione (penitenza)
Fare pace con nemico. Trasformarlo, almeno nel cuore, da nemico in amico.
Da’ a chi ti chiede.
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