IL GIALLUME EUROPEO DELLE DRUPACEE

IL GIALLUME EUROPEO DELLE
DRUPACEE
QUESTA DEFINIZIONE COMPRENDE VARIE MALATTIE DELLE
DRUPACEE NOTE IN PRECEDENZA COME:
- ACCARTOCCIAMENTO FOGLIARE CLOROTICO
DELL’ ALBICOCCO
- LEPTONECROSI DEL SUSINO CINO-GIAPPONESE
- DEPERIMENTO DEL SUSINO EUROPEO
- ACCARTOCCIAMENTO FOGLIARE CLOROTICO
DEL PESCO
- GIALLUME, GIALLUME EUROPEO e DEPERIMENTO DEL
PESCO
- GIALLUME E DEPERIMENTO DEL MANDORLO
DAL 1994 È NOTO CHE QUESTE AFFEZIONI SONO ASSOCIATE
ALLO STESSO AGENTE PATOGENO: IL FITOPLASMA
OMONIMO, OGGI DENOMINATO ANCHE“CANDIDATUS PHY.
PRUNORUM”
DIFFUSIONE ED INCIDENZA DELLA SINDROME
NEL MONDO
SPECIE
ALBICOCCO
(Prunus armeniaca)
SUSINO CINOGIAPPONESE
(P. salicina)
PESCO
(P. persica)
MANDORLO
(P. dulcis)
SUSINO EUROPEO
(P. domestica)
FREQUENZA FREQUENZA ED
ED INCIDENZA
INCIDENZA
ELEVATA
MEDIA
Paesi Europei
del Bacino Del
Mediterraneo
Europa Centroorientale
PRESENZA
SPORADICA
Belgio
Inghilterra
Turchia *
Azerbaijan*
Paesi Europei di
coltivazione
Diffuso in tutti i Paesi Europei di coltivazione, raramente
sintomatico
* SEGNALAZIONI RECENTI: IMPOSSIBILE QUANTIFICARE L’INCIDENZA
DIFFUSIONE ED INCIDENZA DELLA SINDROME
IN ITALIA
SPECIE
FREQUENZA ED
INCIDENZA
ELEVATA
FREQUENZA ED
INCIDENZA
MEDIA
ALBICOCCO
SUSINO CINOGIAPPONESE
PESCO
SUSINO
EUROPEO
Italia
Settentrionale
Campania e Lazio
Em.-Romagna,
Lombardia,
Veneto
PRESENZA
SPORADICA
Altre zone
frutticole Italia
Centromeridionale,
Sardegna
Italia
Centromeridionale
Diffuso, raramente sintomatico (valle del Sarca)
PIANTE DEL GEN. PRUNUS E ALTRE PIANTE OSPITI
• OSPITI NATURALI DI
MINORE IMPORTANZA
ECONOMICA (L’ INFEZIONE
PUO’ ESSERE LATENTE)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
P. bokhariensis
P. brigantina
P.cerasifera
P.cocomila
P.hollywood
P. institia
P.marianna
P. mahaleb
P.orthosepal
P. serrulata
P. simonii
P. spinosa
P. subcordata
P. tomentosa
• OSPITI SPERIMENTALI
(non riscontrata l’infezione naturale)
•
•
•
•
•
•
P. avium
P. dasycarpa
P. laurocerasus
P. maritima
P. mume
P. padus
• ALTRE PIANTE OSPITI
•
•
•
•
•
(in nero infezione riscontrata in Italia)
Celtis australis
Corylus avellana
Fraxinus excelsior
Rosa canina
Evoluzione della malattia in albicoccheti della
provincia di Trento (2005)
IMPIANTO ED
ANNO
VARIETA’
PORTINNESTO
PIANTE
MALATE
PIANTE
MORTE
SARCHE 1999
VARIE
MIRABOLANO
21%
0%
CALAVINO
1999
GOLDRICH
VITILLO
MIRABOLANO
5,2%
4%
BLEGGIO INF
2001
VARIE
VARI
37%
11%
BLEGGIO SUP
2001
VARIE
VARI
35%
18%
BLEGGIO SUP
2002
BERGERON
TAR. DE TAIN
VARI
18%
11%
SARCHE 2003
BERGERON
MIRABOLANO
2,4%
0%
IN ROSSO GLI IMPIANTI ERADICATI NEL 2005
PROGETTO TRIENNALE (2007-2010):
FITOPLASMI ALBICOCCO ER
• ESFY E’ ENDEMICO SUL TERRITORIO REGIONALE
• L’AFFEZIONE SI DIFFONDE NEGLI ALBICOCCHETI
ANCHE SE CON INCIDENZA LIMITATA (1-1,5%
NUOVE PIANTE INFETTE OGNI ANNO, CON
PUNTE PERO’ DEL 4-5% PER ALCUNE VARIETA’)
• LA DIFFUSIONE DELL’INFEZIONE E’ MAGGIORE
NELLE AREE COLLINARI VICINO FASCIE
BOSCHIVE
• PIANTE INNESTATE SU GF 677 AUMENTANO
L’ESTRINSECAZIONE DEI SINTOMI
SINTOMATOLOGIA
SINTOMI DURANTE IL RIPOSO
VEGETATIVO
EMISSIONE ANTICIPATA DELLE FOGLIE IN ALBICOCCO E SUSINO CINO-GIAPPONESE
SINTOMI DURANTE IL RIPOSO
VEGETATIVO
EMISSIONE ANTICIPATA DELLE FOGLIE IN PESCO
EZIOLOGIA RIPRESA VEGETATIVA
ANTICIPATA

ALTERAZIONE BILANCIO ORMONALE DELLA
PIANTA (??)
RISULTATO
INTERRUZIONE DELLA DORMIENZA A
BASSE TEMPERATURE CON NECROSI DEL
FLOEMA E TALVOLTA APOPLESSIA

PERDITA DI DOMINANZA
APICALE/MANCATA PRODUZIONE DI
FIORI

LEPTONECROSI
APOPLESSIA, IL PORTINNESTO SOPRAVVIVE
SUSINO CINO-GIAPPONESE
ALBICOCCO
PIENA FIORITURA: LE PIANTE INFETTE (VERDI) RISALTANO
BENE IN MEZZO ALLE PIANTE FIORITE
SINTOMI PRIMAVERILI
ALBICOCCO
SUSINO CINO-GIAPPONESE
EZIOLOGIA SINTOMI FOGLIARI




OCCLUSIONE MECCANICA TUBI FLOEMATICI
DEGENERAZIONE TUBI FLOEMATICI PER:
ABNORME DEPOSIZIONE DI CALLOSIO
COAGULAZIONE PROTEINE FLOEMATICHE
RISULTATO


MANCATA TRASLOCAZIONE DELLE
SOSTANZE ELABORATE
CONSEGUENTI ALTERAZIONI CROMATICHE
E DI CONSISTENZA DELLA LAMINA
FOGLIARE E DELLE NERVATURE PRINCIPALI
SINTOMI ESTIVI
SUSINO CINO-GIAPPONESE
SUSINO EUROPEO (Susina di Drò)
ALBICOCCHI
SINTOMI AUTUNNALI
SINTOMI AUTUNNALI
DANNI ALLA PRODUZIONE
DIAGNOSI DELL’INFEZIONE



RILEVAMENTO VISIVO DEI SINTOMI
DURANTE IL PERIODO DI RIPOSO
VEGETATIVO
(INNESTO SU INDICATRICI ARBOREE)
DIAGNOSTICI MOLECOLARI (PCR, REAL
TIME PCR)
TRASMISSIONE DEI FITOPLASMI
DEI FRUTTIFERI
MODALITA’
FREQUENZA
SEME
NON POSSIBILE
FORBICI DI POTATURA
NON POSSIBILE
INNESTO RADICALE
DIMOSTRATA SOLO PER APP
MATERIALE DI PROPAGAZIONE
INFETTO
IN VEGETAZIONE: TUTTI
IN RIPOSO VEGETATIVO: SOLO
ESFYP, RARO PER APP E PDP
INSETTI VETTORI
PSILLIDI !
ELEVATA
IL VETTORE DI ESFYP: LO
PSILLIDECacopsylla pruni
 E’ UNO PSILLIDE CHE SI
NUTRE A SPESE DI
DIVERSE DRUPACEE
(PREDILIGE
PRUGNOLO,MIRABOLANO
E SUSINO)
 COMPIE UNA SOLA
GENERAZIONE ALL’ANNO
(MONOVOLTINO)
ADULTO
IL VETTORE DI ESFYP: LO PSILLIDE
Cacopsylla pruni
UOVA SULLA LAMINA INFERIORE
STADIO GIOVANILE CON ABBOZZI ALARI
IL VETTORE: Cacopsylla pruni
Ritorno
sull’ospite
primario e
ovideposizione
GENERAZIONI
SOVRAPPOSTE
Migrazione sull’ospite
secondario, QUALE ??
CARATTERISTICHE DEL P. SPINOSA
 PIANTA “SENTINELLA” E’ LA PRIMA PIANTA AD
ESSERE COLONIZZATA E LA PIU’ APPETITA DAL
VETTORE
 OTTIMO OSPITE DEL VETTORE PER LA SUA
ALIMENTAZIONE ED OVIDEPOSIZIONE
 OTTIMO OSPITE DEL FITOPLASMA PUR
RIMANENENDO ASINTOMATICA (ELEVATA % DI
PIANTE INFETTE IN NATURA)
 IN ASSENZA DI DRUPACEE COLTIVATE IL CICLO
EPIDEMIOLOGICO DELLA MALATTIA PUO’
SVOLGERSI COMPLETAMENTE SU QUESTA SPECIE
NUOVE ACQUISIZIONI (2006-2010)
• ESTIVAZIONE E SVERNAMENTO AVVERREBBERO DOPO
MIGRAZIONE SU CONIFERE (Abies spp., Picea abies e Pinus
spp.) DISTANTI DAI COLTIVI
• LA CONCENTRAZIONE DI ESFYP NEL VETTORE E’ MASSIMA IN
CONCOMITANZA CON IL RITORNO SULL’OSPITE PRIMARIO
• I REIMMIGRANTI SANI E LA NUOVA GENERAZIONE NON
RIESCONO A DIFFONDERE LOCALMENTE L’INFEZIONE
(almeno in albicocco)
• LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA IN CAMPO SAREBBE COSI’
LEGATA SOPRATTUTTO AI REIMMIGRANTI INFETTI (almeno in
albicocco)
• RECENTEMENTE E’ STATA DIMOSTRATA LA TRASMISSIONE
TRANSOVARICA (DA FEMMINE INFETTE NASCE UNA PROLE
INFETTA)
LOTTA ALLA MALATTIA
(albicocco) (prospettive attuali - A)
AZIONE
FINALITA’
FATTIBILITA’
OSTACOLI
Utilizzo
materiale
vivaistico sano
Ridurre le fonti
d’inoculo
Si, soprattutto con
la Real-time PCR
Costo elevato
Eradicazione
piante infette
Ridurre le fonti
d’inoculo
Si, soprattutto con
un indennizzo
Possibili danni
economici
Eradicazione
spontanee
infette
Ridurre le fonti
d’inoculo
Difficilmente
praticabile
-
Distruzione dei
polloni
Ridurre la trasmissione
di ESFYP
SI
-
C. PRUNI VIVE PREFERIBILMENTE SU POLLONI RADICALI DI SUSINO E MIRABOLANO: LA LORO
ELIMINAZIONE O LA SCELTA DI PORTINNESTI POCO POLLONIFERI POTREBBE FAVORIRE UNA
RIDUZIONE DELLA TRASMISSIONE DI ESFYP AGLI ALBICOCCHI
PESSIMA GESTIONE
AGRONOMICA IN UN PESCHETO
QUESTI TRONCONI
ANDREBBERO ERADICATI !
LOTTA AL VETTORE (albicocco)
2 SCUOLE DI PENSIERO:
• FRANCESE: I REIMMIGRANTI SAREBBERO GLI
UNICI VETTORI EFFICIENTI; BISOGNA
COMBATTERE CON EFFICACIA QUESTO STADIO
• TEDESCA: ENTRAMBE LE GENERAZIONI SONO
EFFICIENTI COME VETTORI; 2 TRATTAMENTI CON
ABAMECTINA TRA META’ APRILE E META’
MAGGIO
• PROVE EFFETTUATE IN TRENTINO CON
ESPOSIZIONE DI PIANTE IN CAMPO IN PERIODI
PROGRAMMATI INDICHEREBBERO CHE LA
SITUAZIONE ITALIANA E’ PIU’ SIMILE A QUELLA
FRANCESE
CONSIDERAZIONI SULLE
STRATEGIE DI DIFESA UTILIZZATE
• I RISULTATI OTTENUTI (2009)
EVIDENZIANO COME ALLA LUCE
DELLA CONOSCENZE ATTUALI VI
SIANO GRAVI DIFFICOLTA’ PER
CONTENERE IL GIALLUME EUROPEO
DELLE DRUPACEE SU ALBICOCCO
CON I P.A. DISPONIBILI
COME SPIEGARE TALI DIFFICOLTA?
• CONOSCENZE ANCORA LACUNOSE SUL CICLO BIOLOGICO
DELL’INSETTO
• ERRATA GESTIONE DELLA LOTTA: IN ALCUNE ANNATE I
REIMMIGRANTI COMPAIONO IN ANTICIPO RISPETTO AL PREVISTO
• LA % DI INSETTI INFETTI DAL FITOPLASMA E POTENZIALMENTE
INFETTIVI E’ MOLTO ELEVATA (SEMPRE > 10%, TALVOLTA FINO AL
40%)
• L’INFESTAZIONE DELLA PSILLA DELLE DRUPACEE POTREBBE
ESSERE IN REALTA’ SOTTOSTIMATA:UN’INDAGINE PIÙ
APPROFONDITA SUI GERMOGLI INDICA INFATTI UNA PRESENZA PIÙ
CONSISTENTE DI UOVA E FORME PREIMMAGINALI
LOTTA ALLA MALATTIA
(prospettive attuali/future - A)
AZIONE
FINALITA’
FATTIBILITA’
OSTACOLI
Utilizzo varietà e
portinnesti
resistenti o
tolleranti
Ostacolare la
moltiplicazione del
patogeno e /o la
estrinsecazione dei
sintomi
Sperimentazione
di lunga durata
mediante inoculo
sperimentale del
patogeno
Attenta valutazione
delle combinazioni
più appropriate dal
punto di vista
agronomico ed
economico, costo
elevato.
ATTUALMENTE NON SONO NOTE VARIETA’ RESISTENTI PER NESSUNA SPECIE
RICERCA SULLA SENSIBILITA’
VARIETALE: PROGETTO ER-CRPV - 1
VARIETA’
RILIEVI DI
CAMPO
ANNO DI
IMPIANTO
PROVE
SPERIM.
GOLDRICH
INFEZIONE <
1%
ANT. 2006
20 % PIANTE
INFETTE
HARCOT
INFEZIONE <
1%
ANT. 2006
NON
EFFETTUATE
ORANGE
RUBIS
INFEZIONE <
2%
ANT. 2006
NON
EFFETTUATE
RICERCA SULLA SENSIBILITA’
VARIETALE: PROGETTO ER-CRPV - 2
VARIETA’
WONDERCOT
(precoce)
FARBALY
RILIEVI DI CAMPO: ANNO DI
VALUTATE/INFETTE IMPIANTO
PROVE
SPERIM.
71/0
2006
In corso
2006
2008
2009
2009
30% PIANTE
INFETTE
FARALIA
80/2 (2,5%)
350/0
450/0
200/0
PETRA
Primi impianti 2010
In corso
In corso
Ricerche effettuate in Trentino ed ER
su forme di lotta non convenzionali
• Valutazione del possibile effetto positivo
della capitozzatura per la relazione
ESFYP/albicocco
• Utilizzo di induttori biotici di resistenza
(micosat F)
• Reperimento di possibili ceppi del patogeno
• Indagine sulla presenza di piante “recovered”
negli impianti sperimentali
Risultati ottenuti - 1
• La capitozzatura non rivestirebbe un
interesse pratico nel risanamento dalla
malattia
• Non è stato evidenziato un significativo
effetto di induzione di resistenza contro
ESFYP da parte del Micosat F, perlomeno in
una varietà molto sensibile come Bergeron
• In base ad analisi RFLP di sequenze del
gene Tuf, sono stati individuati 2 ceppi (A e
B); tali ceppi non sono però correlati a
differenti caratteri biologici o a differente
virulenza
Risultati ottenuti - 2
PROVINCIA
SPECIE
CEPPO A
CEPPO B
Trento
Albicocco
Psille
17/22 (77%)
6/7 (86%)
5/22 (23%)
1/7 (14%)
Brescia
Pesco
Psille
6/7 (86%)
12/13 (92%)
1/7 (14%)
1/13 (8%)
IN FRANCIA E’ STATO IDENTIFICATO (2007) UN CEPPO
IPOVIRULENTO (B7) CHE VIENE UTILIZZATO PER LA
LOTTA BIOLOGICA SU ALBICOCCO
(PREIMMUNIZZAZIONE CON CEPPI ATTENUATI)
LOTTA ALLA MALATTIA
MEDIANTE IL “RECOVERY”
• PIANTE ALLEVATE IN AMBIENTE NON
PROTETTO, MA INFETTIVO IN COSTANTE
CONFRONTO CON LE COMUNITA’
MICROBICHE, POSSONO ACQUISIRE FORME DI
RESISTENZA NON COSTITUTIVE
• UNA PIANTA PUO’ COSI’ DIVENTARE
RESISTENTE IN VIRTU’ DELLA SUA COEVOLUZIONE CON VARI ORGANISMI, DELLE
SUE REAZIONI A INFEZIONI, DEL SUO
INCONTRO CON “INDUTTORI” DI VARIA
NATURA
• ALCUNE DI QUESTE REAZIONI VENGONO
DEFINITE “RECOVERY”
DEFINIZIONE DI “RECOVERY”
• Si definisce “recovery” la remissione dei sintomi nella parte
epigea della pianta da almeno 2-3 anni, il patogeno viene
comunque riscontrato mediante PCR
• Se alla remissione dei sintomi si accompagna la scomparsa
del patogeno si parla di “risanamento”
• Tale fenomeno è noto e studiato per i giallumi della vite e
gli scopazzi del melo dove puo’ essere attivato da interventi
agronomici (capitozzatura, trapianto) o dall’uso di induttori
chimici o biologici
• Tale fenomeno è più raro in albicocco e forse legato alla
presenza di ceppi ipovirulenti del patogeno che agiscono
da antagonisti di ceppi piu’ virulenti del patogeno
• In Friuli sono state riscontrate piante di albicocco
“recovered”
RICERCHE EFFETTUATE IN FRIULI
SU ALBICOCCO (2001-2011)
• Le piante figlie di piante madri “recovered” hanno
mostrato una pressochè totale tolleranza a ESFY in
presenza di forte pressione della malattia
• Le piante sane, ma prive di tolleranza si infettano
invece gradualmente e si comportano molto peggio
delle 2 sopraindicate: esse “non sono da consigliare
in aree infette da ESFY”
• A parità di altre condizioni il portinnesto minimizza
(come il pesco Rubirà) o permette il recovery (come
MrS 2/5)
ELENCO PIANTE VARIE CV. CON
“RECOVERY” O TOLLERANTI (TN) - (2011)
AZIENDE
SOSPETTO
RECOVERY*
RECOVERY
Rt-PCR
(2011)
BLEGGIO 1
3
2
TUTTE POSITIVE
BLEGGIO 2
0
8
TUTTE POSITIVE
VIGOLO
BASELGA
12
6
TUTTE POSITIVE
*SOSPETTO RECOVERY: RICOMPARSA DI SINTOMI DEBOLI NEL 2009 DOPO
ANNI DI ASSENZA, ASSENZA DI SINTOMI NEL BIENNIO 2010-2011
ATTIVITA’ FUTURA PROPOSTA
• UTILIZZARE PIANTE PRELEVATE DA INDIVIDUI
RECOVERED E INNESTARLE SU UN
PORTINNESTO TOLLERANTE ALL’INFEZIONE:
SAN GIULIANO, mirabolani.
• ULTERIORI RICERCHE VARIETALI
• UTILIZZO DI INDUTTORI DI RESISTENZA
ABIOTICA: BION, KENDAL E OLIVIS SONO I
PRODOTTI CHE HANNO DATO LE MIGLIORI
PRESTAZIONI NEI CONFRONTI DEL LEGNO
NERO DELLA VITE