1 Salve ragazze e ragazzi! Iniziamo la nostra avventura alla scoperta del Cielo con queste prime pagine. Speriamo siate tutti curiosi di imparare cosa succede nell’Universo nel quale anche noi, con la nostra Terra, ci troviamo immersi. Probabilmente qualcuno di voi sa già qualcosa a proposito del Cielo perché lo ha studiato in qualche classe precedente o perché è un appassionato o un curioso. Qualcun altro forse è un po’ timoroso di non riuscire a capire tutto, oppure poco interessato all’argomento. A tutti voi promettiamo, se ci seguirete con un po’ di attenzione, una bella avventura nelle profondità del Cielo, che guardiamo così poco spesso e che raccoglie tante meraviglie da conoscere. Avete mai notato quanto poco guardiamo il cielo, sia di giorno che di notte? Eppure qualche volta, magari in campagna, al mare o in montagna, avremo osservato senz’altro come il cielo occupi almeno metà dell’ambiente che ci circonda. Certo molti di voi abitano in città in cui al mattino si va a scuola, assonnati, guardando davanti e stando giustamente molto attenti al traffico. Ed alla sera, quando cala la notte, le nostre città sono molto illuminate ed è veramente difficile osservare il cielo per la troppa luce. Probabilmente chi di voi abita in campagna, o magari in collina, ha una maggiore familiarità con il cielo e conosce meglio quel che ci succede. . 2 Una sola raccomandazione: non fissate mai il Sole direttamente con gli occhi! Primo compito, semplice e piacevole, iniziamo tutti a guardare spesso il cielo durante la nostra giornata. Basta poco, alzare la testa ogni tanto, sia di giorno che quando fa scuro, per osservare lo stato del cielo. Ci accorgeremo così che in questa scena un po’ speciale che abbiamo gratuitamente a disposizione, succedono diverse cose. Il cielo infatti cambia continuamente, anche se con una velocità assai diversa da quella cui siamo abituati, quella ad esempio delle scene che guardiamo alla televisione. Chiunque di voi può fare questo piccolo esercizio e prendere questa abitudine, anche chi vive in piena città, basta un balcone, una piazzetta o un cortile non troppo illuminato o anche il parcheggio di un supermercato o di un centro commerciale. Il suggerimento è quello di iniziare con brevi momenti di osservazione, ma ogni giorno: seguiamo ad esempio la Luna, scopriamo se c’e’ o non c’e’ ed a che ora la vediamo, guardiamo giorno dopo giorno come varia la parte che vediamo luminosa ed in quale zona di cielo la vediamo. Più avanti vi insegneremo a riconoscere alcuni pianeti nel cielo di novembre. Probabilmente molti di voi sanno che cosa sono i pianeti e che essi fanno parte del Sistema Solare. Cominciamo quindi la nostra prima tappa alla scoperta del cielo proprio dal Sistema Solare, di cui fa parte la nostra Terra. 3 Come ci dicono le parole stesse con cui lo chiamiamo, il Sistema Solare è un insieme molto popolato di corpi anche diversi gli uni dagli altri, che orbitano attorno al nostro Sole. Di questo sistema fa parte una stella, il Sole, nove pianeti (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plutone), oltre cento satelliti che, come la nostra Luna, ruotano attorno ai vari pianeti, con l’eccezione di Mercurio e Venere, che non ne possiedono. Ma oltre a questi troviamo anche migliaia di asteroidi e miliardi di nuclei di comete. Questi sono i componenti del Sistema Solare, ma per descriverlo almeno approssimativamente come dimensioni relative dobbiamo procurarci un’unità di misura adatta. Come sappiamo la Terra gira attorno al Sole in un’orbita praticamente circolare. La distanza alla quale, in media, si trova la Terra dal Sole è di circa 150.000.000 di chilometri. Ci risulta molto comodo usare questa distanza come unità di misura per le lunghezze nel Sistema Solare per non doverci trascinare dietro cifre con troppi zeri. Quindi chiamiamo questa distanza “unità astronomica”. La distanza fra Terra e Sole sarà quindi una unità astronomica e sarà eguale ad 1. Ora che abbiamo l’unità di misura con cui confrontare le dimensioni del Sistema Solare possiamo provare a descriverlo nel suo insieme, tornando più volte sull’argomento e raffinando la nostra descrizione. Se noi potessimo vedere il nostro Sistema “dal di fuori”, da lontano ma non troppo, ad esempio dalla stella Alpha del Centauro, molto vicina a noi, vedremmo una sfera del raggio di circa 100.000 unità astronomiche (UA). 4 Lo strato esterno di questa sfera, per uno spessore di migliaia di UA, contiene miliardi di nuclei di comete, una sorta di “sassi” delle dimensioni di qualche chilometro ricoperti da uno strato di gas ghiacciato. Questa zona, una specie di guscio molto spesso, viene chiamato “nube di Oort”, dal nome dell’astronomo olandese che, nel secolo scorso, ebbe per primo l’idea della sua presenza. Solo negli ultimi dieci anni, grazie ad una nuova generazione di telescopi, sia a Terra che orbitanti nello spazio, abbiamo iniziato ad avere prove della sua esistenza. Andando oltre, verso il centro della sfera, la scena cambia ed incontriamo, a circa 1000 UA dal centro, una zona non più sferica bensì con una forma di disco spesso circa un paio di decine di unità astronomiche, contenente migliaia di asteroidi in orbita attorno al Sole. Questa specie di spesso disco viene chiamato “fascia di Kuiper”, anch’esso astronomo vissuto nel secolo passato. In questa zona troviamo, come detto, gli asteroidi: corpi solidi, rocciosi, di dimensioni e forme abbastanza diverse le une dalle altre. Gli asteroidi, infatti, possono avere forme tonde, a sigaro o anche più irregolari, e dimensioni che vanno dalle decine alle diverse centinaia chilometri. Questa fascia si estende, verso l’interno del Sistema Solare, fino praticamente al più distante dei pianeti conosciuti: Plutone. di 5 Solo pochi mesi fa è stato scoperto il più grande fra questi corpi che orbitano nella fascia di Kuiper. E' un asteroide che ha un diametro di poco superiore a quello di Plutone. E’ distante circa 97 U.A. dal Sole, più del doppio di Plutone, che dista circa 40 U.A. Probabilmente di questi oggetti ce ne sono parecchi e solo ora riusciamo a scoprirli grazie ai nuovi telescopi, più sensibili e precisi. Con Plutone entriamo nella parte più interna del Sistema Solare, quella dei pianeti, in cui troviamo uno dopo l’altro verso il Sole prima i cosiddetti pianeti giganti, a causa delle loro dimensioni, Nettuno, Urano, Saturno e Giove. Questi pianeti non sono solidi come Plutone ma formati da gas e hanno molti satelliti che girano loro intorno, così come i pianeti girano attorno al Sole. Oltre Giove siamo nella zona dei pianeti “terrestri”, solidi, che contiene, nell’ordine, Marte, la nostra Terra, Venere e Mercurio, che dista dal Sole meno di 0.5 UA. . I pianeti, ad eccezione di Plutone, girano attorno al Sole tutti praticamente su di un piano. Per completare la scena occorre dire che fra Giove e Marte troveremmo una zona di piccoli asteroidi, o almeno più piccoli di quanto non si pensi siano quelli della fascia di Kuiper. Torneremo più avanti sui singoli corpi che formano il sistema solare, per conoscerli meglio. Ora ci preme vederli nel loro insieme, appunto come un “sistema”. Il Sistema Solare è quindi, per quanto ne sappiamo a tutt’oggi, una sfera di circa 100.000 unità astronomiche di raggio che contiene al suo interno un disco spesso 6 che si estende dalle 40 alle 1000 unità astronomiche dal centro della sfera. Nella parte più interna, entro le 40 unità astronomiche dal Sole, sono contenuti i 9 pianeti. Possiamo farci un’idea delle dimensioni andando in un campo o sul marciapiede di un lungo rettilineo. Scegliamo un punto qualunque da cui partire: quello sarà il centro del nostro sistema solare. Facciamo un passo normale. Se pensiamo che un passo corrisponda ad una unità astronomica, quella sarà la distanza della Terra. Continuando a camminare nella stessa direzione arriveremo a contare 40 passi. Siamo arrivati al più lontano dei pianeti, Plutone. Da lì fino a 1000 passi, (possiamo farne almeno un po’ per avere un idea) siamo nella fascia di Kuiper, piena di migliaia di asteroidi di tutte le dimensioni, dai pochi chilometri al migliaio. Da qui in avanti (fino a 100.000 passi ! praticamente 100 chilometri) siamo nella nube di Oort, assieme a miliardi di nuclei di comete. Attenzione, questo semplice esercizio che possiamo fare per renderci conto delle dimensioni relative delle varie zone del Sistema Solare non ci deve trarre in inganno. Noi infatti ci siamo mossi in un piano, ma la vera forma del sistema nel suo complesso e’ quella di una gigantesca sfera e al centro di questa sfera sta la piccolissima regione con i 9 pianeti conosciuti.