Discipline psicologiche Siss – Corsi speciali Anno Accademico 2006-2007 Anna M. Borghi [email protected] Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi 1 La memoria 1. I processi di memoria a. Codifica b. Ritenzione c. Recupero d. Oblio 2. I sistemi di memoria La memoria a breve termine come memoria di lavoro La Memoria a Lungo Termine Memoria episodica e memoria semantica Memoria retrospettiva e prospettica 3. Una nuova visione della memoria Oltre i sistemi di memoria -> la memoria per agire (cognizione embodied) Oltre i sistemi di memoria -> la memoria esterna (cognizione distribuita) 4. Memoria e immagini mentali Mnemotecniche 5. Metodi di studio 2 I processi di memoria: le diverse fasi La memoria non consiste di un singolo processo. Fasi nei processi di memoria: Analogia con il computer: codifica (registrazione) Inserire dati tramite la tastiera ritenzione Salvare files sul disco fisso recupero oblio (eventuale) Aprire i files e mostrare i dati sul monitor 3 I processi di memoria: la codifica (encoding) Codifica = processo consistente di un insieme di regole e operazioni che convertono l’informazione proveniente dall’esterno in una traccia che può essere conservata La ripetizione semplice non aiuta a codificare e mantenere informazioni nella memoria a lungo termine (reiterazione di mantenimento) E’ piu’ efficace ripetere l’informazione associandola a qualche forma di significato (reiterazione elaborativa) elaborativa Particolarmente utili le associazioni con informazioni che riguardano noi stessi che attivano immagini visive 4 I processi di memoria: la codifica e la teoria dei livelli di elaborazione Teoria dei livelli di elaborazione (Craik & Tulving): distinzione tra codifica superficiale / profonda (semantica): Codifica superficiale Codifica intermedia Codifica profonda Caratteristiche fisiche dello stimolo Caratteristiche fonetiche Caratteristiche semantiche 5 La codifica: come migliorarla Modalita’ di organizzazione del materiale che facilitano la codifica: chunking: gli items si ricordano meglio se in blocchi; mnemotecniche a carattere immaginativo; Caratteristiche che facilitano comprensione e codifica, ad es. di un brano: esempi esplicativi; figure; domande aggiunte; organizzatori anticipati: sommari in forma verbale o visiva che precedono il brano. 6 I processi di memoria: il mantenimento (storage) La traccia di memoria permane? Punto controverso. a. La traccia resta se la codifica e’ profonda b. La memoria è un processo ri-costruttivo Elizabeth Loftus, studi sulla testimonianza oculare: se informazioni fuorvianti durante l’intervallo di ritenzione il ricordo viene distorto. ¾ se immaginazione vivida di un evento, difficile ricordare se effettivamente successo o no. ¾ si accettano informazioni fuorvianti se i ricordi dell’evento originale non sono perfetti. 7 I processi di memoria: il mantenimento (storage) Confronto tra medie. Scala 1-3 punti: Quanto sei certo/a di..? Clinico che interpreta un sogno come prova di un evento traumatico prima dei 3 anni. False credenze. Items critici: perso in un luogo pubblico, abbandonato dai genitori, abbandonato e perso in luogo non familiare. 8 I processi di memoria: il mantenimento (storage) 9 I processi di memoria: il recupero (retrieval) Principio della specificita’ di codifica: la traccia dell’evento e il cue devono essere compatibili per un recupero migliore. I soggetti apprendono delle parole sott’acqua o sulla terra. Si ha un ricordo libero (non un riconoscimento) migliore se il contesto di codifica e di recupero e’ lo stesso. Effetto del contesto esterno. Effetto anche di alcool, droghe, stato d’animo: recupero migliore se stesse condizioni durante la codifica e il recupero. I ricordi congruenti con il nostro stato emotivo attuale sono rievocati con più facilità 10 I processi di memoria: l’oblio Ebbinghaus Curva dell’oblio di Ebbinghaus (1885): calo iniziale, poi più ridotto. Grandi variazioni per forma e quantità dell’oblio: molto dipende dal tipo di informazione che va ritenuta, dal tempo per apprenderla, dalle condizioni di recupero, dalla motivazione ecc. 11 I processi di memoria: l’oblio – La legge del disuso 1.il tempo deteriora i ricordi: legge del disuso o teoria del decadimento della traccia. Apprendimento di sillabe senza senso. Soggetti testati dopo 1, 2, 4, 6, 8 ore. 2 condizioni: veglia, sonno Se teoria del decadimento, le due condizioni NON dovrebbero differire 12 I processi di memoria: l’oblio – La teoria dell’interferenza 2.Competizione tra tracce simili. Teoria dell’interferenza, più recente. La causa dell’oblio non è il tempo ma ciò che intercorre tra apprendimento e recupero. Interferenza retroattiva: la nuova informazione inibisce il recupero di informazioni vecchie. Anche interferenza proattiva: le informazioni vecchie inibiscono il recupero di materiale appreso di recente. Disegni sperimentali per studiare l’interferenza: Retroattiva: Gruppo Interferenza Studio A Studio B Test A Gruppo Controllo Studio A Test A Proattiva: Gruppo Interferenza Gruppo Controllo Studio A - Studio B Test A Studio B Test B 13 I processi di memoria: l’oblio – La teoria dell’inesistenza dell’oblio 3.l’oblio non esiste: traccia non persa ma temporaneamente inaccessibile. Bahric (84): permastore, sistema di memoria permanente. Informazioni temporaneamente non ricordate possono riemergere con modificazioni del contesto e del compito: es. compagni di classe, lingue straniere. 14 I processi di memoria: Implicazioni per la didattica Importanza delle conoscenze pregresse, che variano da individuo a individuo Variabilita’ individuale: differenti conoscenze ed esperienze, diversi stili cognitivi Memoria come processo ricostruttivo: ricostruzione influenzata dalle esperienze intercorse Memoria processo dipendente dal contesto Necessaria educazione alla flessibilita’ – modificazione dei contesti 15 I sistemi di memoria. Il registro sensoriale Funzione – trattiene lo stimolo per il tempo necessario perchè venga riconosciuto – memoria visiva, ecoica o uditiva, olfattiva, tattile, gustativa Capacita’ - ampia Durata – Breve (250-300 ms informazione visiva, 2-3 sec uditiva) Codifica – copia (pre-categoriale) Modalita’ – magazzino separato per ogni modalita’ sensoriale Dimenticanza – decadimento 16 I sistemi. Memoria a breve e lungo termine, MBT e MLT Memoria a Breve Termine (MBT) Memoria a Lungo Termine (MLT) Funzione Elabora l’informazione e la passa alla MLT Trattiene l’informazione in modo permanente Capacita’ Limitata (7 +-2) Infinita Durata Corrisponde al tempo di elaborazione Illimitata Codifica Acustico-articolatoria Semantica (per significato) Modalita’ Magazzino separato per modalita’ Magazzino unico per i 5 sensi Oblio Decadimento e interferenza Interferenza o inesistente17 Evidenze a favore della distinzione MBT-MLT Anni ’60. Capacita’ limitata MBT: studi sullo “span” o capacità/capienza della memoria e sugli effetti di posizione seriale. Effetti di recenza (MBT) e di priorita’ (MLT). Evidenze: Miller (1956): magico numero 7 +-2. Raggruppamento (chunks). Magico numero 7: presentazione per breve tempo di elementi in numero crescente: quanti se ne ricordano? SPAN (capacità, capienza) della memoria. 18 Modelli del doppio magazzino: Atkinson e Shiffrin Un esempio: il Modello di Atkinson e Shiffrin (68): i. I magazzini sensoriali elaborano l’informazione in parallelo ii. la mandano nel magazzino a breve termine che la mantiene accessibile temporaneamente - MBT iii. poi la trasferisce nel magazzino e a lungo termine. Trasferimento nella MLT funzione del tempo trascorso nella MBT. MLT Attenzione! I 3 magazzini di memoria non sono visti come strutture anatomiche cerebrali ma come tipi di memoria distinti funzionalmente. 19 Il modello di Atkinson e Shiffrin Registro sensoriale, Memoria di lavoro o memoria a breve termine MBT, memoria a lungo termine MLT 20 Il sistema biologico della memoria corteccia prefrontale: codifica e recupera informazione; Ma codifica emisfero sinistro, recupero emisfero destro Ippocampo e corteccia temporale: immagazzina ricordi episodici e semantici. Ippocampo: ruolo di consolidamento, connessione con conoscenze precedenti. cortecce associative e sensoriali: aspetti della memoria percettiva implicita; altre aree corticali e sottocorticali: apprendimento motorio implicito; memoria procedurale. 21 Memorizzazione Memoria = frutto di qualche modificazione inizialmente temporanea (MBT), poi permanente (MLT) delle sinapsi. Regola di Hebb, psicologo canadese, 1949: la coincidenza temporale di un neurone presinaptico con uno postsinaptico ne rafforza la connessione. Es. 2 input deboli, A e B, associati ad uno forte, C. Se A e C sono temporalmente vicini, si rafforza il nesso tra A e C e non tra B e C. Plasticità sinaptica. 22 Evidenze a favore dell’esistenza di sottosistemi: amnesia Amnesia = deficit della memoria in seguito a lesioni cerebrali, traumi psicologici, malattie, alcolismo, elettroshock etc. Danni al sistema limbico (ippocampo) Studi delle “doppie dissociazioni”: evidenza dell’esistenza di sottosistemi. L’amnesia può riguardare: conoscenze nuove o precedenti, memoria a lungo o breve termine, memoria episodica, conoscenza procedurale. 23 I sistemi di memoria: oggi Studi recenti: l’idea dicotomica (MBT/MLT) della memoria viene messa in crisi. 3 direzioni: A. accento sui processi di codifica in MLT e importanza della natura dell’elaborazione. Es. teoria dei livelli di elaborazione: mantiene la differenza tra MBT e MLT ma si concentra sui processi. Un unico magazzino, memoria primaria parte consapevole, secondaria il resto. B. non distinzione tra sistemi: immagazzinamento nelle stesse unità neuronali che hanno codificato l’informazione; il successo del recupero dipende dal fatto che i cues riattivino le tracce formatesi durante la codifica. C. approccio multicomponenziale (Baddeley; Shiffrin): la MBT include tanti sottosistemi da non essere più unica. 24 La MBT come memoria di lavoro Memoria di lavoro (working memory) = sistema deputato al mantenimento e elaborazione temporanea dell’informazione durante l’esecuzione di differenti compiti cognitivi. Baddeley: Compito: apprendere una lista di parole presentate visivamente e ricordare cifre presentate uditivamente: c’è lieve decadimento ma buona prestazione: Evidenze: doppio compito: se codifica acustica non interferenza di un compito visivo-spaziale. Basi neurali. Compito: prestare attenzione solo alla posizione di lettere in un quadrante o solo all’identita’ delle lettere. PET. Informazione spaziale: emisfero destro, verbale: emisfero sinistro. Quindi: la MBT non e’ un sistema unitario. 25 I sistemi della memoria di lavoro Sistema esecutivo centrale (SED): sistema attentivo piu’ che di memoria, a capacita’ limitata. Controlla diversi sottosistemi: · Loop articolatorio: 2 sottosistemi: a) magazzino fonologico (circa 2 secondi); b) componente di natura articolatoria: es. ripetizione numero di telefono. Emisfero sinistro. ** v. apprendimento lingue straniere · Taccuino visuo-spaziale: memoria di lavoro visiva, per spiegare i processi di immaginazione. Componente passiva (magazzino visivo) e processo attivo di ripetizione. Emisfero destro. 26 Memoria procedurale, episodica e semantica Conoscenza dichiarativa (accessibile direttamente): memoria episodica e semantica (Tulving, 1972) Conoscenza procedurale (accessibile solo svolgendo l’azione): memoria procedurale es. Andare in bicicletta Van den Bergh & al. (90): i dattilografi preferiscono scegliere coppie di lettere che si battono con dita differenti: quindi parte della codifica delle lettere è in termini di programmi motori. La prima a svilupparsi nell’infanzia 27 Memoria episodica e semantica Memoria episodica: – Memoria di episodi di vita di una persona – Riferimento al se’ (autobiografia) – Organizzata in base a spazio e tempo Memoria semantica: – Memoria di parole, concetti, regole,idee – Conoscenza generale (enciclopedia, dizionario) – Organizzata per un recupero veloce 28 Memoria episodica e semantica: due sistemi distinti? • Visione tradizionale (ma ancora dominante). Sistemi separati nella MLT. Tulving (72): memoria episodica = riferita a esperienze specifiche (memoria autobiografica) con informazioni spaziotemporali su dove è stato l’evento; memoria semantica = trascende dalle condizioni in cui è stata formata. Evidenze: amnesia che intacca la memoria episodica, non quella semantica. • Visione alternativa: non distinzione episodico / semantico: sistema unico. Es. non ricordiamo dove e quando abbiamo appreso che Parigi è la capitale francese a causa dell'interferenza di diversi ricordi episodici. Le memorie differiscono per frequenza, contenuto, accessibilità ecc. ma ciò non implica sistemi separati. 29 Un esempio di un modello a rete - Il modello della diffusione dell’attivazione (Collins e Loftus, 1975) • Assunzioni: 1. Non gerarchico: la lunghezza dei legami rappresenta il grado di relazione. Il tempo di ricerca dipende dalla lunghezza delle connessioni 2. Diffusione dell’attivazione (Spreading Activation): l’attivazione di uno dei legami porta ad attivare parzialmente i nodi connessi. Il grado di attivazione cala con la distanza. 3. L’attivazione decresce con il tempo. • Reti neurali: modellate riprendendo la struttura del sistema nervoso, mantengono molti degli assunti dei modelli di “spreading activation”. Ma livello sub-simbolico, non simbolico. 30 Come funziona il modello 31 Previsioni del modello della “spreading activation” Previsioni: a. Effetti di tipicita’ : Un pettirosso e’ un uccello vs. Una gallina e’ un uccello. b. Priming Semantico: Compito di decisione lessicale (parola/non parola): prime bread nurse target RT butter 600 butter 670 32 Macrostrutture della conoscenza: gli schemi Anni ‘70-’80: memoria semantica: Necessita’ di strutture piu’ ampie dei semplici “nodi concettuali” – schemi, frames, script – Riscoperta degli studi di Bartlett Riproduzioni ripetute: “Guerra di fantasmi” (Bartlett, Remebering, 1932) (lettura) Tendenza ad ogni riproduzione a rievocare peggio Ricordo migliore delle proposizioni importanti Omissioni, razionalizzazione, ricerca di un senso: Bartlett introduce il concetto di “schema” “il ricordo non è una rieccitazione di tracce isolate, fisse e senza vita, ma una costruzione immaginativa costruita dalla relazione del nostro atteggiamento verso un’intera massa attiva di reazioni passate organizzate e verso qualche dettaglio di rilievo che emerge sul resto, apparendo in forma di immagine sensoriale o in forma verbale.” 33 Macrostrutture della conoscenza: schemi, frames, scripts Caratteristiche comuni a schemi/frame/script (Schank e Abelson, Minsky, Rumelhart, Bower) Strutture con cui la nostra conoscenza e’ organizzata Riguardano oggetti/eventi/situazioni Utili per la comprensione: creano aspettative Sono strutture generali, che incorporano informazioni su esemplari o eventi specifici Influenzano il modo in cui interpretiamo e ricordiamo oggetti ed eventi 34 Macrostrutture della conoscenza: schemi, frames, scripts Script per le situazioni sociali: es. Andare al ristorante: Sedersi, guardare il menu, ordinare, mangiare, pagare, uscire (azioni prodotte dal 73% dei soggetti) A cosa servono gli script? A formarsi aspettative, a cogliere deviazioni dallo script. Es. Lascio’ una mancia di 100 Euro. A non immagazzinare tutta l’informazione nuova: Economia cognitiva. 35 Macrostrutture della conoscenza: schemi, frames, scripts Influenza degli script sulla memoria I soggetti ricordano dettagli non presenti ma conformi allo script: es. ristorante. Lo script adottato porta a concentrarsi su informazione diversa: es. Ladro vs. agente immobiliare. Ricordo con la stessa o una diversa prospettiva: se cambiamento della prospettiva il ricordo aumenta. Lo script adottato influenza comprensione e ricordo: es. Processo descritto nella pagina successiva. Si ricordano piu’ facilmente elementi conformi allo script: es. Studenti di dottorato: ricordo di oggetti in ufficio. Tendenza a inferire la presenza di oggetti non visti (es. Libri) e a 36 dimenticare quella di oggetti poco salienti (es. Ombrello) Macrostrutture della conoscenza: schemi, frames, scripts Indovinare: di cosa si tratta? The procedure is actually quite simple. First, you arrange things into different groups. Of course one pile might be sufficient depending on how muche there is to do. If you have to go somewhere else due to lack of facilities that is the next step, otherwise you are pretty well set. It is important not to overdo things. That is, it is better to do a few things at once than too many. In the short run this may not seem important but complications can easily arise. At first the whole procedure will seem complicated. Soon, however, it will become just another facet of life. It is difficult to foresee any end to the necessity for this task in the immediate future, but then one can never tell. After the procedure is completed one arranges the materials into groups again. Then they can be put into their appropriate places. Eventually they will be used one more and the whole cycle will have to be repeated. However, this is part of life. Soluzione: doing laundry, lavare i panni in lavatrice. 37 Oltre i sistemi di memoria: la memoria per agire (cognizione embodied) Glenberg (1987). What memory is for. BBS. Domanda: a che serve la memoria? Risposta comune: a memorizzare. Altra risposta: La memoria serve per consentirci di agire nel mondo. La memoria è incorporata (embodied ) per facilitare l’interazione con l’ambiente. Nessuna distinzione tra memoria episodica e semantica. Come percepiamo e concettualizziamo il mondo è influenzato dal tipo di corpo che abbiamo. SIGNIFICATO di un oggetto o situazione = pattern di azione possibile, determinato dalle proprietà dell’oggetto condizionate dai vincoli del nostro corpo e modificate dalle memorie di azioni precedenti. es. significato di una teiera sul mio tavolo: dato da quanto dista da me, dall’orientamento e forma, dalla sua grandezza e materiale. 38 Oltre i sistemi di memoria: la memoria esterna (cognizione distribuita) Limiti della memoria “interna”: es. Limiti della memoria di lavoro. Andy Clark (2002; 2004). Merlin Donald (1991): specificità umana: Oltre la memoria biologica, memoria esterna. Es. Sistemi di scrittura Ausili esterni: sistemi simbolici, tecnologie, agende, computer, cellulari etc. Le rappresentazioni esterne possono essere simboliche (es. Sistemi di scrittura) o non simboliche, accessibili direttamente (es. Affordances) Elementi interni ed esterni entrano a far parte di un sistema cognitivo più ampio. Sono complementari alle capacità di rappresentazione / immagazzinamento interne Andy Clark, 1997: “Our brain make the world smart so that we can be dumb in peace.” 39 Implicazioni per la didattica Script/frames etc.: importanza del quadro di riferimento. Contestualizzazione e presentazione di informazioni in contesti differenziati. Memoria per agire: Rilevanza dell’azione per la memoria – didattica fondata sulle esperienze (laboratorio etc.). Memoria esterna: Rilevanza della capacità di utilizzare ausili esterni per la memorizzazione. 40 Memoria e immagini mentali: Paivio Paivio (71, 86): Teoria del doppio codice: 2 sistemi di MLT indipendenti ma interconnessi: l’informazione presente in uno dei 2 sistemi può attivare un processo nell’altro: es. descrizione di un tavolo: immagine poi descrizione e vs. 2 sistemi: verbale (unità: logogens), sequenziale, e non verbale (unità: imagens), sincronico. Ipotesi della ridondanza dei codici: ricordo favorito se codifica attraverso entrambi i codici. Dati: parole concrete ricordate meglio delle astratte. Ipotesi della superiorità del codice per immagini. Dati: ricordo favorito più con visualizzazione dell’oggetto che ripetizione della parola. Es. prosa letta: ricordo migliore se dopo immagini mentali anziché sintesi mentale. 41 Mnemotecniche Elemento centrale delle mnemotecniche: associazione con conoscenze preesistenti A. Metodo dei loci: loci ricordo come passeggiata tra i loci della memoria: capacità di ricordare fino a 2000 items di una lista dopo 1 sola presentazione. B. Metodo della parola chiave: chiave si avvale del vantaggio mnestico delle immagini interattive: es. ‘horse’: orso che cavalca un cavallo, ‘rain’: rana sotto la pioggia. C. Uso di acronimi: acronimi es. Per ricordare i colori dell’arcobaleno in ordine: Red, Orange, Yellow, Green, Blue, Indigo, Violet. Richard Of York Gave Battle In Vain D. Uso di rime, ritmi: ritmi es. 30 giorni ha settembre, etc. E. Inserimento delle parole in una storia. F. Ripetizione mentale di un’attivita’ percettivo motoria: motoria per la memoria implicita: es. Atleti. 42 Metodi di studio A. PQ4R: preview (scorrere il testo), question (porsi domande), read (leggere), reread (rileggere), recite (ripetere), review (rivedere nel suo insieme). B. MURDER (Mood, Understand, Recall, Detect, Elaborate, Review): importanza dell’atteggiamento mentale positivo. C. REAP: (read, encode, annotate, ponder) importanza della comprensione profonda del materiale. D. Structured Overview: Importanza di uno schema anticipatorio fornito dall’insegnante (preparation), presentazione e discussione dello schema prima della lettura (presentation), lettura e confronto con lo schema (follow up) E. RTA (Directed Reading and Thinking Activity) Lettura come processo di pensiero. Previsione del contenuto del materiale che sta per leggere, lettura mentale per trovare conferma delle proprie previsioni, verifica tramite ragionamento F. ReQuest:Idea sottostante: il porre domande aiuta la comprensione e memorizzazione Prima fase: studenti e insegnanti leggono mentalmente il brano Seconda fase: si pongono domande 43 Esercizi • Analizza il seguente profilo: Giovanni, 13 anni, ha difficolta’ nella comprensione di testi. Difficilmente riesce a cogliere i punti focali dei brani che legge e a sintetizzarli. Consapevole di cio’, tende a “nascondere” questa sua difficolta’ – evita di esporsi di fronte ai compagni, non interviene in classe. Su cosa agireste per migliorare le sue capacita’? Quale/i metodo/i di studio adottereste? Marina, 16 anni, è una ragazza vivace e brillante. Ha però difficoltà nella memorizzazione di termini nuovi, difficoltà che la penalizza fortemente nello studio delle lingue straniere. Su cosa agireste per migliorare le sue capacita’? Quali tecniche di memorizzazione e quali tipi di strategie le suggerireste? 44 Lavoro di gruppo: Domande 1. 2. Applica la teoria della memoria basata sull’azione e la teoria della memoria esterna alla didattica delle lingue straniere. 1. Scuole medie 2. Scuole superiori Applica i principali metodi di studio alla didattica delle lingue straniere. 1. Scuole medie 2. Scuole superiori 45