POSIZIONE E CONFINI Italia meridionale Nord: Puglia e Campania Sud: Calabria Est: Mar Ionio e Puglia Ovest: Campania e Mar Tirreno PAESAGGIO Montuoso (47%), Collinare (45%), Pianeggiante (8%). CLIMA E VEGETAZIONE E’ attraversata dall'Appennino Lucano. Vette più elevate: La vetta più elevata è il Monte Pollino(2248 m). Laghi: Lago di Pertusillo, lago di Serra di Corvo, lago di San Giuliano, lago di Monticchio. Fiumi: Ofanto, Basento, Bradano, Cavone, Sinni, Agri. Coste: Alte e rocciose formano il golfo di Policastro. Fasce climatiche: Il clima è mediterraneo nelle fasce costiere, più freddo nelle zone interne. Flora: pino loricato, in montagna faggi e abeti, nel sottobosco erba di san Giovanni, garofano giallo e genziana. Fauna: lupo, gatto selvatico, donnola, puzzola, faina, martora, istrice. Pesci: trote, carpe. Anfibi: rana italica, tritone italiano, salamandra dagli occhiali. Rettili: testuggine palustre. Rapaci: aquila reale, gheppio, poiana, falco pecchiaiolo. Parchi: Parco del Pollino, Parco di Gallipoli. STORIA POPOLAZIONE CITTA’ PRINCIPALI RISORSE E ATTIVITA’ ECONOMICHE ARTE TRADIZIONI CUCINA TIPICA La Basilicata fu abitata prima dai popoli italici. Delle fonti dicono che fu fondata dall’eroe greco Nestore. Fu la colonia più importante della Magna Grecia, vi visse anche il matematico Pitagora. Densità: 60 ab /kmq. (Distribuzione) La Basilicata è una delle regione meno abitate d’Italia, e la popolazione si concentra nelle città di Matera e Potenza. Capoluogo: Potenza Province: Potenza Matera Settore primario Agricoltura: E’ la maggior risorsa della regione. Si coltivano: cereali (maggior produzione di avena d’Italia), olive, alberi da frutto (coltivazione del susino), vicino la costa sono diffusi i vigneti. Allevamento: E’ praticata la pastorizia, ovina e caprina, diffusa in montagna per i molti pascoli. Pesca: E’ praticata la pesca di trote e carpe. Attività estrattive: Ci sono piccoli giacimenti di metano e petrolio. Settore secondario Industria: Noto stabilimento a Melfi della F.I.A.T., industrie chimiche e metallurgiche. Artigianato: molto sviluppato Settore terziario Turismo: sia balneare che culturale. Centri storici / monumenti/musei: Porta San Giovanni a Potenza, Duomo di Matera, Porta San Luca a Potenza, Cattedrale di Santa Maria Della Bruna a Matera, Chiesa di San Chiara e Monastero a Matera, Chiesa di San Francesco e il Castello costruito dai Longobardi a Potenza, e i famosi Sassi di Matera. Piatti tipici: Fusilli con la mollica. Metapontino Il Metapontino è il territorio che si affaccia sul Mar Ionio e si estende per circa 800 km2 nella provincia di Matera comprendendo tutta la Piana di Metaponto, cioè la parte pianeggiante e l'area collinare a ridosso di questa. Ha una popolazione di 83.000 abitanti. La pianura prende il nome dall'antica città greca di Metaponto, situata all'estremità orientale della piana. Inoltre il termine metapontino indica anche la regione storica in cui si sviluppò fiorente la civiltà della Magna Grecia, infatti è disseminata di aree archeologiche tra cui quelle delle antiche città di Metapontum, Heraclea e Siris e il sito archeologico dell'Incoronata di Pisticci. Altrettanto numerose le testimonianze storiche medievali, consistenti nei centri storici dei borghi e nei castelli e santuari sulle colline. La pianura metapontina è attraversata dai fiumi Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni e si affaccia sulla costa jonica lucana. Importante è la vasta pineta a ridosso della spiaggia, soprattutto il Bosco Pantano di Policoro, oasi del WWF. Il clima è prettamente di tipo mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti e piovosi. Le precipitazioni non sono uniformi e si concentrano per lo più nella stagione invernale, ma sono molto scarse. Nelle colline adiacenti il caldo estivo è più accentuato, mentre l'inverno ha temperature medie più basse. Il metapontino è l'area più ricca della regione e la più densamente popolata ed è denominata la California d'Italia per le sue coltivazioni intensive ortofrutticole di ogni genere, i cui prodotti vengono quasi totalmente esportati. In particolare il metapontino è famoso per le fragole. Nell'area sono comprese anche le aree industriali della Val Basento e di Policoro. Il turismo è molto sviluppato. Durante gli anni '60 e '70 si verificò un consistente fenomeno di immigrazione nel metapontino dalle aree montuose e interne della Basilicata e in particolare della provincia di Potenza. La piana è attraversata dalla Statale 106 Jonica e dalla ferrovia. Metaponto Metaponto è una frazione del comune di Bernalda in provincia di Matera. Ha circa 1000 abitanti, che incrementano durante la stagione estiva. Sorge nella pianura a cui la città stessa dà il nome, il Metapontino, tra i fiumi Bradano e Basento, ed è una tra le più importanti località balneari della costa jonica lucana. Metaponto fu fondata da coloni greci dell'Acaia nella seconda metà del VII secolo a.C..Divenne molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia. Fonti antiche riportano che Metaponto sarebbe stata fondata dall'eroe greco Nestore di ritorno dalla guerra di Troia, e che vi fossero state due Metaponto, una risalente appunto a quel tempo, ed un'altra achea, di età storica. Posizione di Metaponto La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga d'oro che veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città e che essa inviava in dono a Delfi. A Metaponto visse e operò, fino alla fine dei suoi giorni nel 490 a.C., Pitagora che vi fondò una delle sue scuole. Le origini del nome Metaponto deriva dal greco µετα (τον) ποντον (meta (ton) ponton) che significa "al di là del mare"[2]. A poca distanza dalla città moderna è situata l'area archeologica di Metaponto con le sue rovine tra cui spiccano le celeberrime Tavole Palatine e il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto. Ora l'antica città greca è una fiorente stazione balneare che nei mesi estivi è meta di un buon flusso turistico. Infatti nel suo territorio vi sono circa più di venti tra campeggi e villaggi turistici, una decina di alberghi e soprattutto la lunga spiaggia è disseminata di lidi che attraggono turismo sia diurno che serale con discoteche all'aperto. Piana di Metaponto Sassi di Matera . I Sassi di Matera costituiscono il centro storico della città di Matera. Il Sasso "Caveoso" ed il Sasso "Barisano", insieme al rione "Civita", formano un complesso nucleo urbano. I Sassi di Matera sono stati iscritti nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1993. Sono stati il primo sito iscritto dell'Italia meridionale La città della pietra, centro storico di Matera scavato a ridosso del burrone, è abitata in realtà almeno dal Paleolitico: alcuni tra i reperti trovati risalgono al XIII millennio a.C., e molte delle case che scendono in profondità nel calcare sono state vissute senza interruzione dall'età del bronzo (a parte lo sfollamento forzato negli anni cinquanta). La prima definizione di Sasso come rione pietroso abitato risale ad un documento del 1204. Matera, canale per la raccolta delle acque in cisterna Il Sasso Caveoso e parte della Civita Il Sasso Caveoso con vista di Santa Maria di Idris Il Sasso Barisano, girato a nord-ovest sull'orlo della rupe, se si prende come riferimento la Civita, fulcro della città vecchia, è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, che guarda invece a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici. Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trova la Cattedrale. Ed infine di fronte, sul versante opposto della Gravina di Matera, l'altopiano della Murgia che funge da quinta naturale a tale scenario, con le numerose chiese rupestri sparse lungo i pendii delle gravine protette dall'istituzione del Parco archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano, detto anche Parco della Murgia Materana. Facciate rinascimentali e barocche si aprono su cisterne dell'VIII secolo, trasformate in abitazioni. Chiese bizantine nascondono pozzi dedicati al culto di Mitra. Mappa dei Sassi di Matera La descrizione di Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli evoca uno spalancare d'occhi. Alla sorella, che fa da voce narrante, i Sassi appaiono come due mezzi imbuti separati da uno sperone di roccia, la Civita, e la chiesa bianca di Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. I due mezzi imbuti sono i Sassi, e per Levi hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l'Inferno di Dante. Interno Casa Grotta di Vico Solitario San Pietro Caveoso Grotte sul versante opposto della Gravina Carlo Levi, spedito al confino in Lucania dal regime fascista, visitò i Sassi quando erano all'apice di un collasso demografico che era iniziato quattro secoli prima. Gli abitanti erano aumentati in maniera esponenziale e la pastorizia era in declino: sulle case nella roccia erano stati sopraelevati più piani, erano spariti gli orti e i giardini pensili, e le cisterne erano state riadattate a monolocali in cui intere famiglie convivevano con muli e pecore in condizioni igieniche estremamente precarie. Lo sfollamento avvenne a partire dal 1952 in seguito all'opera di sensibilizzazione avviata dal libro di Carlo Levi che portò diversi uomini di cultura e del mondo politico a visitare la città, tra cui Alcide De Gasperi che firmò la prima Legge Speciale; tale operazione fu resa necessaria dalle cattive condizioni di vita in cui versava la popolazione (basti pensare che la mortalità infantile era quattro volte superiore alla media nazionale). Il Cristo si è fermato a Eboli narrava espressamente le precarie situazioni igieniche in cui versavano i Sassi, dove vivevano oltre quindicimila abitanti (più della metà dell'intera popolazione cittadina che ammontava a trentamila abitanti), e la mancanza di fognature aumentava del resto il rischio di epidemie nella zona. L'abbandono forzato delle loro vecchie abitazioni da parte di molti cittadini fu comunque doloroso, per quanto i nuovi quartieri progettati fossero indubbiamente più confortevoli.[3] Lo sfollamento dei Sassi ebbe come conseguenza un notevole sviluppo urbanistico per la città di Matera, compreso un piano regolatore.