Barsotti_imp:Barsotti_imp 16-09-2010 15:17 Pagina 39 ❚ Oftalmologia Esame ecografico oftalmico nel cavallo: valutazione di alcune misurazioni biometriche Giovanni Barsotti1 - Simonetta Citi1 - Marta Brovelli2 - Emanuele Mussi3 Elena Luchetti1 - Fabio Carlucci1 - Micaela Sgorbini1 1 Dipartimento di Clinica Veterinaria - Università di Pisa Libero professionista, Firenze (FI) 3 Libero professionista, Massa-Carrara (MS) 2 RIASSUNTO L’esame ecografico dell’occhio rappresenta un importante ausilio nella pratica oftalmologica equina, in quanto permette l’esecuzione di misurazioni biometriche ed il riconoscimento di alcune patologie endo-oculari. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di eseguire misurazioni biometriche dell’occhio equino utilizzando la tecnica B-mode con sonda lineare da 7,5 MHz. Lo studio è stato suddiviso in due parti: nella prima sono state eseguite alcune misurazioni biometriche ecografiche su 50 occhi equini estratti alla macellazione, successivamente misurati con calibro (gruppo A). Nella seconda parte, sono state sottoposte ad esame ecografico oftalmico e relative misurazioni biometriche (gruppo B) 30 fattrici adulte ospitate presso una struttura veterinaria per pratiche ostetrico-ginecologiche. Le misurazioni ottenute nei due gruppi, composti da soggetti molto simili tra loro per mole somatica ed età, sono poi state messe a confronto. Per quanto riguarda il gruppo A, la valutazione statistica dei dati non ha dimostrato differenze significative tra le misurazioni effettuate ecograficamente e quelle con calibro. Infine, comparando statisticamente le misurazioni effettuate nei due gruppi, abbiamo potuto evidenziare come i dati siano sovrapponibili sia per i valori ecografici, sia per quelli ottenuti mediante misurazione con calibro, fatta eccezione per l’asse dorso-ventrale del globo. INTRODUZIONE L’esame ecografico dell’occhio rappresenta un importante ausilio diagnostico nella pratica oftalmologica equina, in quanto tecnica non invasiva che fornisce informazioni biometriche e permette la diagnosi di alcune patologie endo-oculari (Mettenleiter et al., 1995; Wilkie e Gilger, 1998; Gonzales et al., 2001; Barnett et al., 2004; Ramirez et al., 2004; Gilger, 2005; Dietrich, 2007). La biometria ecografica oftalmica consiste nella misurazione delle dimensioni dell’occhio e di alcune sue strutture interne mediante l’impiego dell’esame ultrasonografico. La biometria applicata all’ecografia oftalmica è stata per la prima volta impiegata nella specie umana e poi, successivamente, in molte specie animali tra cui il cavallo (Schiffer et al., 1982; Rogers et al., 1986; Cotrill et al., 1989; Hussein et al., 1995; Hernàndez-Guerra et al., 1999; Osuobeni e Hamidzada, 1999; Gumpenberger e Kolm, 2006; McMullen e Gilger, 2006). Rogers et al. (1986) descrivono per la prima volta l’aspetto ecografico in B-mode dell’occhio equino, riportando alcune misurazioni biometriche eseguite su globi oculari prelevati dopo la macellazione. Recentemente, McMullen e Gilger (2006) hanno determinato nel cavallo in vivo le dimensioni oculari utilizzando l’esame ecografico in A-mode e B-mode, valutando inoltre la curvatura corneale (con tecnica B-mode) e calcolando l’appropriato potere diottrico delle lenti intraoculari, necessario per ottenere l’emmetropia in occhi di soggetti sottoposti ad intervento di facoemulsificazione. Gli scopi del presente lavoro sono stati: 1) eseguire misurazioni biometriche ecografiche in B-mode di occhi equini estratti alla macellazione, comparandole poi con quelle fisiche ottenute da misurazione con calibro e con i valori riportati in letteratura veterinaria; 2) confrontare le misurazioni biometriche ecografiche e fisiche degli occhi estratti con quelle biometriche ecografiche ottenute in un gruppo omogeneo di cavalli vivi; 3) ottenere dei valori biometrici ecografici di riferimento dell’occhio equino utilizzabili nella clinica ippiatrica. MATERIALI E METODI Il presente lavoro è stato suddiviso in due parti distinte. Nella prima parte è stata eseguita la valutazione ecografica biometrica di occhi estratti alla macellazione di un gruppo di 25 cavalli. Sugli stessi occhi sono state poi effettuate misurazioni fisiche con calibro (gruppo A). “Articolo ricevuto dal Comitato di Redazione il 29/09/2009 ed accettato per la pubblicazione dopo revisione l’08/07/2010”. Ippologia, Anno 21, n. 3, Settembre 2010 39 Barsotti_imp:Barsotti_imp 16-09-2010 15:17 Pagina 40 ❚ Oftalmologia Nella seconda parte, invece, è stato sottoposto ad esame ecografico oftalmico un gruppo di 30 fattrici trottatrici sane ricoverate presso una struttura veterinaria per pratiche ostetrico-ginecologiche (gruppo B). In ambedue i casi è stato utilizzato un ecografo Toshiba Core-vision (Giappone), sonda multifrequenza lineare da 7,5 MHz, distanziatore rappresentato da un dito di guanto in lattice contenente soluzione fisiologica 0,9% (McMullen e Gilger, 2006), gel ecografico e, nel caso di occhi eviscerati, calibro per l’esecuzione delle misurazioni fisiche. La tecnica ecografica utilizzata è stata di tipo B-mode transcorneale. Gli occhi estratti alla macellazione sono stati posizionati su supporto rigido con l’asse antero-posteriore del globo parallelo al piano d’appoggio. Ogni parametro è stato rilevato tre volte, sia per l’occhio sinistro sia per il destro, ed è stato riportato il valore medio. La valutazione ecografica degli occhi del gruppo A e del gruppo B è sempre stata eseguita dal medesimo operatore. I parametri misurati ecograficamente sono riportati in Tabella 1. Il gruppo A era costituito da 50 occhi, eviscerati da 25 cavalli macellati per motivi non inerenti a problemi oculari, di età compresa tra 3 e 10 anni, peso tra 400 e 500 kg, di razze diverse e prevalentemente femmine. Gli occhi, una volta estratti, sono stati refrigerati e trasportati presso la sede dove veniva eseguito l’esame ecografico biometrico. Effettuate le misurazioni ecografiche, gli occhi sono stati liberati dai tessuti molli peri-oculari e, mediante calibro, sono stati misurati l’asse anteroposteriore e quello dorso-ventrale. Successivamente, previa incisione sclerale, è stato estratto il cristallino e ne è stato misurato l’asse antero-posteriore ed il diametro. Il gruppo B è stato ottenuto dalla selezione effettuata su un ampio gruppo di soggetti ricoverati per procedure ostetrico-ginecologiche, di 30 fattrici trottatrici (60 occhi), di età compresa tra 3 e 6 anni, con peso tra 450 e 500 kg ed assenza di segni clinici ed ecografici di patologie oculari. La visita oftalmologica ha previsto l’esecuzione del test di Schirmer (Dina strip Schirmer-Plus®, GECIS sarl, FIGURA 1 - Immagine ecografica ottenuta con tecnica transcorneale e distanziatore in cui si evidenziano l’asse antero-posteriore (A) e dorso-ventrale (B) del globo. FIGURA 2 - Immagine ecografica ottenuta con tecnica transcorneale e distanziatore in cui si evidenziano l’asse antero-posteriore (A) e il diametro (B) del cristallino. Si noti come i punti di repere per la misurazione del diametro siano in prossimità dei corpi ciliari. TABELLA 1 Parametri misurati ecograficamente 40 Parametro Riferimenti Asse antero-posteriore del globo (AG a-p) Massima distanza tra la superficie esterna di cornea e sclera (Fig. 1) Asse dorso-ventrale del globo (AG d-v) Distanza tra due porzioni equipolari della sclera misurata all’equatore del globo (Fig. 1) Asse antero-posteriore del cristallino (AC a-p) Distanza tra capsula anteriore e posteriore del cristallino (Fig. 2) Diametro del cristallino (DC) Distanza tra due punti, presi in prossimità dei corpi ciliari, lungo l’asse trasversale (Fig. 2) Profondità camera anteriore (PCA) Distanza tra endotelio corneale e capsula anteriore del cristallino Profondità camera vitreale (PCV) Distanza tra capsula posteriore del cristallino e sclera (Fig. 3) Esame ecografico oftalmico nel cavallo: valutazione di alcune misurazioni biometriche FIGURA 3 - Immagine ecografica ottenuta con tecnica transcorneale e distanziatore in cui si evidenzia la profondità della camera vitreale (A). Barsotti_imp:Barsotti_imp 16-09-2010 15:17 Pagina 41 ❚ Oftalmologia Francia), la valutazione dei riflessi palpebrale e corneale, della reazione alla minaccia e dei riflessi fotomotori, la misurazione della pressione intraoculare con tonometro ad applanazione (Tonopen XL; Mentor, USA) previa anestesia topica corneale (Oxibuprocaina Cloridrato 0,4%), l’esame del segmento anteriore con lampada a fessura (Kowa SL14; Kowa, Giappone), l’esame vitreale e del fondo con oftalmoscopio indiretto (Omega 180, Heine, Germania) e lenti da 20 e 30 diottrie, previa dilatazione pupillare (Tropicamide collirio 1%). Durante la visita oftalmologica e l’esame ecografico, i cavalli sono stati contenuti in travaglio ed è stato eseguito un blocco anestetico del nervo auricolopalpebrale (Lidocaina 2%). Prima dell’esecuzione dell’esame ecografico è stata effettuata un’ulteriore anestesia topica corneale (Oxibuprocaina Cloridrato 0,4%). La Tabella 4 mostra la X±DS per ciascun parametro di tutti gli occhi del gruppo A (50 occhi) e del gruppo B (60 occhi). Il test di Bonferroni ha dimostrato che il valore dell’AG d-v negli occhi del gruppo B è statisticamente differente rispetto a quello valutato negli occhi estratti alla macellazione, sia per via ecografica, sia con calibro. DISCUSSIONE Nella prima parte del presente studio è stato possibile stabilire che non esistono differenze statisticamente significative nel gruppo A tra i valori ottenuti per via ecografica e con calibro. Inoltre, i ri- TABELLA 2 X ± DS delle misurazioni degli occhi dei cavalli del gruppo A, espressa in mm, eseguite sia ecograficamente, sia con calibro Analisi statistica Ai dati raccolti per ciascun parametro nel gruppo A è stato applicato il t-test per rilevare differenze tra occhio destro ed occhio sinistro e successivamente per confrontare le misurazioni ecografiche dei singoli parametri vs. quelle con calibro (confronto di AG a-p, AG d-v, AC a-p e DC in occhi eviscerati). Il t-test è stato inoltre applicato ai dati ottenuti dal gruppo B per confrontare i parametri ecografici dell’occhio destro vs. occhio sinistro. Sono stati considerati significativi i valori di P<0,05. Dopo aver verificato l’assenza di differenze statisticamente significative tra occhio destro e sinistro per i singoli parametri valutati in entrambi i gruppi, le medie sono state rielaborate considerando il numero totale di occhi per ciascun gruppo. Per il confronto statistico tra le misurazioni di AG a-p, AG d-v, AC a-p e DC ottenute per via ecografica e con calibro nel gruppo A e quelle ottenute ecograficamente nel gruppo B è stato applicato il test Anova e, per P<0,05, il test di Bonferroni. Parametro Occhio dx ecografia Occhio dx calibro Occhio sx ecografia Occhio sx calibro AG a-p 37,57±3,62 37,75±4,68 37,90±3,45 37,86±3,61 AG d-v 47,72±3,48 46,20±3,48 47,98±3,61 46,79±3,54 AC a-p 12,18±0,96 12,00±1,00 12,13±0,80 11,84±0,86 DC 19,54±1,48 19,10±1,54 19,28±1,68 18,56±2,57 3,65±0,79 3,64±0,80 PCV 17,04 ±2,40 17,88±3,61 TABELLA 3 X ± DS delle misurazioni degli occhi dei cavalli del gruppo B, espressa in mm Parametro Occhio dx Occhio sx AG a-p 41,74±1,15 42,01±1,82 AG d-v 43,80 ±1,55 43,98±1,79 AC a-p 12,61±0,69 12,64±0,65 DC 20,65±0.93 20,92±0,91 PCA 5,14±0,50 5,21±0,47 PCV 21,15±1,47 21,15±1,51 RISULTATI La Tabella 2 riporta la media (X) ± deviazione standard (DS) dei parametri suddivisi per occhio destro ed occhio sinistro, misurati ecograficamente e con calibro, degli occhi estratti alla macellazione. L’analisi statistica effettuata non ha evidenziato differenze significative per tutti i parametri tra occhio sinistro e destro. Inoltre non sono state rilevate differenze tra le misurazioni ecografiche e con calibro, per i parametri AG a-p, AG d-v, AC a-p e DC. La Tabella 3 mostra i risultati di ciascun parametro misurato ecograficamente nei soggetti del gruppo B, espressi come X±DS per entrambi gli occhi. Anche in questo caso non si sono evidenziate differenze statisticamente significative tra occhio destro e sinistro. PCA TABELLA 4 X ± DS dei parametri misurati ecograficamente e con calibro degli occhi del gruppo A ed ecograficamente per tutti gli occhi del gruppo B, espressa in mm Parametri Gruppo B ecografia Gruppo A ecografia Gruppo A calibro AG a-p 42,14±1,78 40,30±1,68 40,75±2,70 AG d-v a 43,90±1,82 b 49,80±2,94 48,15±3,56b AC a-p 12,60±0,61 12,64±0,75 12,43±0,73 DC 20,70±0,93 20,48±0,87 19,81±2,17 a, b Test di Bonferroni. Ippologia, Anno 21, n. 3, Settembre 2010 41 Barsotti_imp:Barsotti_imp 16-09-2010 15:17 Pagina 42 ❚ Oftalmologia sultati ottenuti sono simili a quanto già riportato in letteratura veterinaria (Rogers et al., 1986). La prima valutazione biometrica ecografica con tecnica B-mode dell’occhio del cavallo è stata effettuata da Rogers et al. nel 1986. Tali autori, in occhi equini estratti alla macellazione da soggetti il cui segnalamento non è specificato, hanno utilizzato una sonda da 7,5 MHz e misurato l’asse anteroposteriore del globo oculare e del cristallino, lo spessore della cornea, la profondità della camera anteriore e di quella vitreale e l’asse dorso-ventrale del globo. Successivamente il globo oculare è stato congelato e, dopo averlo sezionato secondo il suo piano longitudinale, sono state ripetute le stesse misurazioni mediante calibro. I risultati dello studio di Rogers et al. (1986) evidenziano come, nell’ambito di una valutazione ecografica clinica, la biometria dell’occhio del cavallo possa essere effettuata utilizzando la tecnica B-mode e sonda da 7,5 MHz, anche se, secondo l’opinione degli autori, la tecnica A-mode debba essere considerata sicuramente più accurata. Confrontando i nostri risultati con quelli di Rogers et al. (1986), è stato possibile osservare che i valori ecografici simili sono: asse antero-posteriore del globo (asse del bulbo), profondità della camera anteriore, profondità della camera vitreale ed asse antero-posteriore del cristallino. L’asse dorso-ventrale del globo risulta invece differente, essendo la media dei valori ottenuti nel presente studio maggiore rispetto a quella stabilita da Rogers et al. (1986) (49,8 mm vs 42,5 mm). Per quanto riguarda le misurazioni fisiche con calibro, il confronto con la bibliografia (Rogers et al., 1986) è parziale, in quanto la procedura del nostro studio non ha previsto il congelamento dei campioni in esame e quindi i parametri confrontabili sono stati unicamente l’AG a-p, l’AG d-v e l’AC a-p. Per tali misure è stata riscontrata concordanza, a parte l’asse dorso-ventrale del globo il cui valore è risultato ancora una volta inferiore rispetto a quanto da noi misurato. Probabilmente tali differenze sono imputabili a: diverse popolazioni di cavalli esaminate (il segnalamento dei soggetti osservati, ad eccezione del sesso, non è riportato da Rogers et al., 1986); diversa metodica di preparazione del campione, infatti Rogers et al. (1986) hanno effettuato le misurazioni con calibro su occhi congelati. Comunque, i valori ecografici e fisici dell’asse dorso-ventrale da noi ottenuti sono sovrapponibili alle dimensioni dell’asse equatoriale riportate da Gelatt (2007), pari a 47,6 mm. I nostri risultati sono parzialmente sovrapponibili anche a quelli estrapolati da un più recente studio di biometria oftalmica ecografica in vivo (McMullen e Gilger, 2006). Tale studio, in cui sono state impiegate sia la tecnica A-mode che B-mode, è stato eseguito su un gruppo di 14 cavalli diversi per razza, sesso, età e mole somatica. I parametri biome- 42 Esame ecografico oftalmico nel cavallo: valutazione di alcune misurazioni biometriche trici presi in considerazione sono stati: asse antero-posteriore del globo, profondità della camera anteriore ed asse antero-posteriore del cristallino. Il valore ecografico medio dell’asse antero-posteriore del globo da noi ottenuto risulta superiore a quello ottenuto da McMullen e Gilger (2006). Tale differenza potrebbe essere imputabile alla diversa composizione delle due popolazioni esaminate. Infatti, mentre McMullen e Gilger (2006) hanno esaminato una popolazione eterogenea per razza, sesso e mole somatica, nel presente lavoro è stato utilizzato un gruppo omogeneo di soggetti. Gli stessi McMullen e Gilger (2006) affermano che le dimensioni del globo oculare variano in modo significativo con l’età (puledri vs. cavalli adulti) e con la mole somatica del soggetto. Nel nostro studio non è stato possibile stabilire se il sesso possa influire sulle dimensioni dell’occhio, poiché il gruppo A era costituito prevalentemente da femmine ed il gruppo B esclusivamente da femmine. Rogers et al. (1986), che hanno indagato l’influenza di questo fattore sulle dimensioni del globo, non hanno però riscontrato particolari differenze tra maschi e femmine. Un ulteriore scopo del presente studio era quello di confrontare le misurazioni biometriche ecografiche e fisiche di occhi estratti alla macellazione con quelle biometriche ecografiche ottenute su cavalli vivi. Per tale finalità il gruppo A ed il gruppo B sono stati formati con cavalli simili tra loro, soprattutto per quanto riguarda il range di età e la mole somatica. È stato quindi possibile il confronto statistico di alcuni parametri ottenuti nei due gruppi, evidenziando come le misurazioni ecografiche siano sovrapponibili a quelle ottenute con calibro in merito alle dimensioni del globo e del cristallino, ad eccezione dell’AG (d-v). Tale asse, infatti, misurato ecograficamente in vivo sembra essere sottostimato rispetto alle sue reali dimensioni. Questo potrebbe essere dovuto alla difficoltà di esecuzione della misurazione biometrica con occhio in sede, poiché spesso i margini delle pareti del globo appaiono sfumati, incompleti e/o isoecogeni, e quindi non distinguibili dai tessuti orbitali circostanti. In conclusione possiamo asserire che la tecnica ecografica B-mode offre la possibilità di eseguire una buona valutazione biometrica dell’occhio del cavallo e che le misure ecografiche da noi ottenute possono essere considerate come valori di riferimento per la biometria oculare di cavalli di peso medio di 450-500 kg. Inoltre possiamo affermare che la biometria oftalmica, così come la valutazione ecografica clinica dell’occhio, rappresentano tecniche “operatore-dipendente”, che necessitano di un buon periodo di training per identificare i punti di repere ecografici più precisi possibili. Parole chiave Occhio, cavallo, ecografia oftalmica, biometria. Barsotti_imp:Barsotti_imp 16-09-2010 15:17 Pagina 43 ❚ Oftalmologia ❚ Equine ocular ultrasonography: evaluation of some biometric measurements Summary The ultrasonographic exam of the eye is an important aid in equine ophthalmology practice, because it allows biometric measurements and recognition of some intraocular diseases. The aim of the present study was to record biometric ultrasonographic measurements of the equine eye, using the B-mode technique and a 7,5 MHz linear transducer. The study was divided in two parts: in the first part, biometric ultrasonographic and calliper measurements were performed on 50 post-mortem extir- pated equine eyes (group A). In the second part, an ophthalmic ultrasonographic exam and biometric measurements were performed on 30 mares stabled in an equine hospital (group B). The results obtained in the two groups, composed by horses of comparable age and size, were similar. Statistical analysis did not show significant differences for group A between ultrasonographic and calliper measurements. Statistical comparison of the two groups showed that ultrasonographic and calliper measurements were consistent with real measurements of the equine eye, except for the dorso-ventral axis. Key words Eye, horse, ocular ultrasonography, biometry. BIBLIOGRAFIA 1. Barnett KC, Crispin SM, Lavach JD, Matthes AG (2004). Equine ophthalmology, An Atlas and Text. Saunders, Philadelphia, USA, pp. 1-14. 2. Cotrill NB, Banks WL, Pechman RD (1989). Ultrasonographic and biometric evaluation of the eye and orbit of dogs. Am J Vet Res, 50: 898-903. 3. Dietrich UM (2007) Ophthalmic examination and diagnostic, part 3: diagnostic ultrasonography. In: Gelatt KN ed, Veterinary Ophthalmology, 4th ed, Blackwell Publishing, Oxford, UK, pp. 507-19. 4. Gelatt KN (2007). Veterinary Ophthalmology. 4th Ed, Blackwell Publishing, Oxford, UK, p. 48. 5. Gilger BC (2005). Equine Ophthalmology. 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ANMVI: € 48,00 Non soci: € 56,00 Since the first edition of Equine Nutrition and Feeding was published in 1986, it has become the seminal work on the subject. It covers all the key topics that you need to know for your equine nutrition degree course. This comprehensive and clearly evidenced textbook covers how food is digested and nutrients are used 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. sonographic and biometric evaluation of sheep and cattle eye.Vet Radiol Ultrasound, 36: 148-51. McMullen RJ, Gilger BC (2006). Keratometry, biometry and prediction of intraocular lens power in the equine eye. Vet Ophthalmol, 9: 357-60. Mettenleiter EM (1995). Sonographic diagnosis (B-Mode technique) for the eyes of horses. Methods and normal findings. Tierarztl Prax, 23: 481-88. Osuobeni EP, Hamidzada WA (1999). Ultrasonographic determination of the dimension of ocular components in enucleated eyes of the one-humped camels. Res Vet Sci, 67: 125-29. Ramirez S,Tucker RL (2004). Ophthalmic imaging. Vet Clin North Am Equine Pract, 20: 441-57. Rogers M, Cartee RE, Miller W, Miller W, Ibrahim AK (1986). Evaluation of the extirpated equine eye using B-Mode ultrasonography. Vet Radiol, 27: 24-9. Schiffer SP, Rantanen NW, Leary GA (1982). Biometric study of canine eye, using A-mode ultrasonography. Am J Vet Res, 43: 826-30. Scotty NC, Cutler TJ, Brooks DE, Ferrell E (2004). Diagnostic ultrasonography of equine lens and posterior segment abnormalities. Vet Ophthalmol, 7: 127-39. Wilkie DA, Gilger BC (1998). Equine diagnostic ocular ultrasonography. In Rantanen NW, McKinnon AO eds, Equine diagnostic ultrasonography. Lippincott, William & Wilkins, Baltimore, USA, pp. 637-43. PER INFORMAZIONI: E.V. Soc. cons. a r.l.- Sezione Editoriale - Francesca Chiari tel. 0372-403507 - FAX 0372-457091 - [email protected] - [email protected] in growing, working and breeding horses. It also explains the scientific basis for calculating nutrient and dietary requirements in an understandable manner, and shows you how to do these calculations. Special attention is also given to grassland and pasture, and to housing and dietrelated diseases. Additional, student-friendly features include: • References to the most up-to-date information, including “Nutrient Requirements of Horses”, from the National Research Council (2007). • Case histories to provide practical examples. • Study questions at the end of each chapter to help you to revise. • A comprehensive glossary of terms and abbreviations. Changes to this fourth edition: • Evidence base has been expanded, with 646 new research reports and papers being incorporated. • Extensively revised to make navigation easier. • A new section is dedicated to the weaning and growth of the foal. This book is the essential text for any undergraduate and postgraduate student of equine nutrition, equine veterinary medicine, equine veterinary nursing or agricultural science. It is also used by equine nutritionists and horse owners. Ippologia, Anno 21, n. 3, Settembre 2010 43