gaia cuatro vanessa tagliabue emanuele cisi

n° 22
News
gennaio 2016
GAIA
CUATRO
VANESSA
TAGLIABUE
EMANUELE
CISI
IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Renato Sellani
CLASSICA CONTEMPORANEA
JAZZ
Sellani On Steinway
Renato Sellani ci ha lasciati, quasi novantenne, nell’ottobre 2014, con quella discrezione e quella
signorilità che ne hanno contraddistinto la lunga vita di uomo e di artista. Per nostra fortuna, rimangono
numerosi gli attestati delle sue doti di finissimo melodista e di fantasioso improvvisatore, di jazzman a
tutto tondo. Alla nutrita serie di incisioni pubblicate negli anni dalla Philology, si aggiunge ora un prezioso
inedito, ricavato da un concerto tenuto dal pianista marchigiano nel giugno 2009. Seduto davanti a un
pregiato Steinway, Sellani si ascolta in completa solitudine (anche sulle note classiche del celebre Adagio
di Albinoni), in trio con due rodati partner quali il bassista Massimo Moriconi e il batterista Massimo Manzi,
e con l’aggiunta dei giovani sassofonisti Marco Ferri e Marco Guidolotti. Liner notes di Stefano Bollani,
Franco D’Andrea, Maurizio Franco, Alessandro Lanzoni, Dado Moroni, Enrico Pieranunzi.
Peo Alfonsi
o Velho Lobo
CLASSICA
CONTEMPORANEA
(Peo Alfonsi Plays Villa Lobos)
Seconda produzione della nuova serie Abeat denominata ARIA e dedicata alla musica classica contemporanea.
Peo Alfonsi, un vero campione dello strumento, capace di interpretare vari generi e stili: classica, jazz, world
music e musica popolare, sempre con estrema disinvoltura ed ai massimi livelli. In questo nuovo lavoro affronta
il repertorio di Villa Lobos in chitarra solo con un’artisticità che non ha pari. Disco pensato da una vita e
finalmente realizzato al culmine di una carriera che lo ha visto protagonista negli ultimi anni stabilmente in duo
in giro per il mondo con Al Di Meola, ma anche con Gabriele Mirabassi, Norma Winstone o collaborando con
artisti del calibro di Pat Metheny, Kenny Wheeler, Trilok Gurtu, Marc Ribot e altri esponenti internazionali.
Vincitore di importanti awards. Insomma un artista portacolori italiano nel mondo. Per gli amanti della chitarra
un’opera imperdibile! “ho provato a restituire queste meravigliose pagine di musica alla foresta... non son
sicuro d'esserci riuscito ma provarci è stata un'esperienza magica”. Peo Alfonsi.
The Pines
Above The Prairie
G U I TA R V I R T U O S O
FOLK
Feat. John Trudell
1
Quinto album per i The Pines, indie-band nata in Iowa, ma da tempo stabilitasi nel Minnesota. Il disco
segue l’acclamato “Dark So Gold” (2012) e spazia su una palette sonora immensa, ma
definitivamente intrisa di trame tipiche del Midwest. Le dieci canzoni originali sono un esempio quel
ricco songwriting che, unito a una notevole parte strumentale, è valso loro numerosi fan in tutto il
mondo. I The Pines esplorano le fattorie isolate e le piccole città tra una prateria e l’altra,
raccontando il coraggio di chi ha deciso di restare, ma con lo sguardo sempre fisso all’universo
sopra di noi, “Above The Prairie”, appunto. Ciliegina sulla torta è la partecipazione della leggenda
vivente John Trudell nel brano “Time Dreams”. DISPONIBILE CD e LP
Sergio Arturo Calonego
Dadigadì
Vincitore della targa “ADGPA” come miglior chitarrista acustico emergente aprendo anche, lo scorso Ottobre,
il festival “De La Guitare di Issodun, in Francia, e gli è stato conferita la “targa SIAE” come miglior autore al
premio “Tenco”. “Dadigadì” è un disco pensato e scritto per chitarra acustica e voce, ed è stato registrato
come è stato concepito, senza alcuna sovra incisione. La sfida più complessa è quella del minimalismo, che
riduce all’essenziale e valorizza la ricchezza del suono; otto brani, i cui titoli iniziano tutti con la lettera D,
come Dadì (Marcel Dadì) il chitarrista francese scomparso prematuramente, ma anche D come DADGAD,
accordatura di provenienza mediterranea molto utilizzata da Bensusan, chitarrista e compositore maestro
indiscusso di questa accordatura che Sergio utilizza per un uso integrale dello strumento chitarra, in una
simbiosi totale fra artista e strumento. Sergio Arturo Calonego proviene dal mondo del blues e dei cantautori
e ha all’attivo più di 600 concerti in Italia, ma ha anche suonato in molti paesi Europei! Lo definiremmo
l’erede di Pierre Bensusan!!
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
AAVV God Don’t Never Change
BLUES
the Songs of Blind Willie Johnson
ISCO
IL D ’ANNO
L
L
E
D
Alligator Records è orgogliosa di presentare lo straordinario omaggio dai migliori artisti
sulla scena internazionale alla leggenda assoluta Blind Willie Johnson. Un cast stellare si è riunito dietro a
strumenti e microfono per reinterpretare le melodie e le canzoni di un’icona del blues: Tom Waits, Lucinda
Williams, Derek Trucks and Susan Tedeschi, Cowboy Junkies, The Blind Boys Of Alabama, Sinéad O'Connor,
Luther Dickinson, Maria McKee, e Rickie Lee Jones si prestano alla reinterpretazione di brani universali di
‘gospel blues’. “God Don’t Never Change: The Songs Of Blind Willie Johnson” è un progetto dalla lunga
gestazione che vuole rendere omaggio ai brani di Blind Willie, a loro volta intrisi di tradizioni e incrociati con
inni sacri e preghiere. Un’eredità artistica e morale di inestimabile valore che risuona ancora oggi in tutta la
sua potenza comunicativa e che ha incantato gli stessi interpreti. Luther Dickinson ha descritto la musica di
Johnson “modernismo primitivo” capace di aprirsi totalmente al cosmo e di toccare le corde di ogni animo
umano tanto da aver ispirato artisti del calibro di Led Zeppelin, Bob Dylan e Eric Clapton. L’Alligator si
conferma ancora tra le numero uno!
Jim Rotondi
COUNTRY ROCK
CLASSIC JAZZ
JAZZ
Dark Blue
Uno degli eroi della scena newyorkese, il trombettista Jim Rotondi ha affascinato il suo pubblico per
più di vent’anni. “Dark Blue”, che esce per l’apprezzatissima Smoke Session, è un disco che
ripercorre la carriera di Jim attraverso i luoghi centrali del suo percorso artistico, dagli Stati Uniti
all’Europa. al suo fianco troviamo i bravissimi David Hazeltine al piano, Joe Locke al vibrofono, David
Wong al basso e Carl Allen alla batteria. Le musiche lasciano senza fiato, i dieci brani includono sia
composizioni dello stesso Rotondi, ma anche brani di Garson/hillard, Bricusse/Newley, Hazeltine,
Monk ed Eric Alexander.
Dave Douglas
& Monash Art Ensemble
Fabliaux
Nuova suite musicale composta da Dave Douglas per il Monash Art Ensemble, importante orchestra
da camera che vanta tra i suoi componenti alcuni dei musicisti più interessanti sulla scena di
Melbourne. In “Fabliaux” l’incontro tra il trombettista americano e l’orchestra australiana crea
terreno fertile per nuove scoperte melodiche. Creato per quattro fiati, quattro ottoni, quattro archi,
quattro strumenti a percussione e includendo strumenti elettronici, “Fabliaux” è destinato ad
introdurre in nuovo linguaggio nell’universo della musica improvvisata contemporanea. Un disco che
trae l’ispirazione dalla musica del XIV secolo dell’ARS Nova francese, con l’utilizzo di effetti come
l’Hoquetus e l’Isoritmia, ma che pone già le basi per nuove sperimentazioni e improvvisazioni.
Aaron Watson
The Underdog
Aaron Watson ha venduto nel mondo milioni di dischi sia fisici che digitali. Questo suo nuovo disco,
“Underdog”, è stato prodotto da Keith Stegall (Alan Jackson, Zac Brown Band…) ed è destinato a diventare
l’ennesima pietra miliare nella straordinaria carriera di questo artista. Gli ideali di Watson, cresciuto
ascoltando Merle Haggard e Alan Jackson, sono così sintetizzati nella sua “Fence Post”, brano a chiusura
del disco, dove, oltre a fare da eco alle parole di Sam Hudson, egli racconta la storia, in gran parte
autobiografica, di una stella nascente del country, che non ha rinunciato ai propri sogni nonostante i primi
fallimentari tentativi di sfondare come musicista. Un disco ricco di partecipazioni: Eddie Bayers alla batteria,
Milo Deering, Stuart Duncan e Larry Franklin al violino, Dan Dugmore e Paul Franklin alla chitarra steel, Wes
Hightower e John Wesley Ryles ai cori, Brent Mason alla chitarra elettrica, Billy Panda e Bobby Terry alla
chitarra acustica, Gary Prim all’organo Hammond B-3 e al piano piano, Jimmie Lee Sloas al basso, Bruce
Watkins e John Willis al banjo. Notevole!!
2
C O U N T RY R O C K COUNTRY LINE DANCE
R I E P I L O G O
N U O V E
Crazy Bulls Band Lifestream
Il progetto Crazy Bulls Band nasce nel 2013 da un’idea di Stefano Bandini, conosciuto nell’ambiente country
internazionale come “Bigman” e Leda De Waure, singer-songwriter sudafricana di Johannesburg. La grande passione
di Bigman per la musica Americana e per il country nonché la sua esperienza in campo internazionale unita alla cultura
d’influenza britannica di Leda e alle sue precedenti esperienze nel repertorio celtico, hanno portato alla ricerca di
sonorità che spaziano dal pop-rock-country contemporaneo ad un traditional rivisitato e moderno. Fin dal suo esordio
la Band, composta da musicisti professionisti, inizia a comporre i propri brani che vengono apprezzati da coreografi
di fama internazionale i quali vi scrivono le loro coreografie di country line dance! Dopo breve tempo il loro progetto
viene riconosciuto come una delle realtà internazionali di maggiore successo, i propri brani sono suonati e ballati nei
country festival in Europa, USA e Canada e la Band viene invitata ai più importanti festival nazionali e internazionali.
Feat. Leda De Waure (vocal), Steve Bandini (ac. Guitar), Giuliano Guerrini (el. Guitar), Federico Baldassarri (banjo,
pedal steel), Nicola Nieddu (fiddle e mandolin), Guido Minguzzi (drums), Francesco Ricci (bass).
BR5-49
One Long Saturday Night, Plus
“One Long Saturday Night, Plus” è stato registrato a Baden, in Germania, una ventina di anni fa, durante uno
degli straordinari concerti di questa band. Le registrazioni, rimaste negli archivi della Bear Family per molti
anni, sono state ritrovate e riprese dalla casa discografica tedesca per essere editate in questa nuova uscita.
Capitanati da Chuck Mead, il concerto mostra i BR5-49 in splendida forma e uno straordinario programma
di 19 canzoni che spaziano tra gli intramontabili classici della band, una carrellata di pietre miliari della
musica country rock anni Novanta. Il “plus” è dato dalle quattro bonus tracks registrate nel 1996 in
Giappone e che rende imperdibile questa uscita Bear Family
Trio Da Kali
F O LK ITALI ANO
SONGWRITER
WORLD
Same
3
U S C I T E
EP
Il Trio Da Kali è un interessante gruppo di musicisti che si rifanno alla cultura Mande, tipica del sud del Mali,
composto da voce, balafon e ngoni. Il loro omonimo EP di debutto esprime al meglio la attenzione per
repertori antichi e dimenticati. La splendida voce di Hawa Kasse Mady Diabaté, figlia del leggendario Kasse
Mady Diabaté, è accompagnata dal balafon di Lassana Diabaté, uno dei più stimati artisti del suo Paese e dal
giovanissimo Mamadou Kouyaté, anch’egli figlio d’arte, che si occupa del basso ngoni. Il trio si è formato alla
fine del 2012 allo scopo di sviluppare un progetto dei The Kronos Quartet, con il plauso dello stesso David
Harrington, ma si sono fatti conoscere fin da subito attraverso performance internazionali. EP 5 brani.
Lesley Pike
November
Si è fatta conoscere come artista indipendente sulla scena di Toronto, ma ha velocemente trovato il modo di
farsi conoscere anche a New York, Londra e Los Angeles, città dove ha suonato al fianco di Jason Mraz.
Lesley Pike ha all’attivo numerose altre collaborazioni, come Joan Osborne, Matisyahu, Ari Hest, The
Dunwells, Hawksley Workman. Ora è pronta con un nuovo disco, il quarto in carriera, che è destinato a
portarla sotto i riflettori della musica internazionale: “November”, prodotto dal canadese James Bryan, che
l’ha portata nei migliori studi di Londra, come Kensaltown Studios, Squat Sound e Abbey Road Studios. Tutti
i brani sono originali e particolarmente orecchiabili, in gran parte usciti dalla penna di Pike, ma troviamo
anche canzoni scritte dallo stesso Bryan e Emma-Lee & Karen Kosowski.
Filippo Gambetta
Otto Baffi
Nuovo disco per Filippo Gambetta, organetti sta di fama internazionale, che ha tenuto seminari in tutta
Europa e ha partecipato a importanti rassegne europee, nonché figlio del famoso chitarrista Beppe, dal
titolo “Otto Baffi”. L’idea è quella di comporre nuove melodie per organetto in sol/do a due file/otto bassi,
mentre l’ispirazione deriva dalla danza e dalle sue melodie, per un album che si sviluppa lungo dodici brani
di straordinaria piacevolezza eseguiti attraverso la versatilità di questo strumento, accompagnato da violini,
liuti, triangoli, clarinetti e strumenti a corde. Numerose sono anche le partecipazioni notevoli a questo disco,
tra cui Emiliy Stam, Devi Woodhead, Fabrizio Forte, Roberto Izzo e Silvia Manfredi tra gli altri. Ottima prova!!
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David Chesky
JAZZ
Joy And Sorrow
L’ispirazione per “Joy And Sorrow” arriva direttamente dalla visita dei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau:
scosso a livello emozionale da questi luoghi, il compositore David Chesky ha voluto comporre un lavoro per
descrivere non solo il dolore che tali luoghi emanano, ma anche quella gioia che accompagna molti aspetti della
cultura ebraica. Il fulcro del disco è rappresentato dal “Concerto for Violin and Orchestra No. 3”, che ben
rappresenta quel mix di gioia e dolore che Chesky ha deciso di catturare con il suo lavoro. Come parte della serie
Chesky Binaural + Series, tutto il progetto è stato registrato con un singolo microfono per carpire tutta la
polidimensionalità dell’esenzione per la gioia di audiofili e utilizzatori di cuffie per l’ascolto. Feat. Artur Kaganovskiy
al violino, Ethan Herschenfeld al basso, Moran Katz al clarinetto e Kristina Reiko Cooper al violoncello.
The New Appalachians
JAZZ VOCAL
FOLK
From The Mountaintop
Le 17 canzoni di squisito gusto folk in “From The Mountaintop” ci raccontano storie antiche quanto le montagne
attraverso l’arte di Dave Eggar e il suo cast di musicisti di prim’ordine. Il disco nasce dalla collaborazione tra la
formazione classica del violoncellista Eggar e il gusto bluegrass di Dr. Ralph Stanley (Banjo), tra i due si è creato un
vortice di collaborazione che ha attirato anche bravi Noah Wall (fagotto e voce), Tyler Hughes (banjo e voce), Jake
Baine (voce), Chuck Palmer (percussioni e batteria), Tony Maceli (basso), C. Lanzbom (chitarra e voce) e Tommy
Norris (mandolino e voce). Registrato con speciali tecniche per la serie Binaural + di casa Chesky, “From The
Mountaintop” coglie con pieno realismo le stratificazioni sonore della sua esecuzione, che lo rendono un’uscita dove
i brani dove bellezza e qualità vanno di pari passo.
Rebecca Pidgeon
The Raven
Da casa Chesky presentiamo la terza edizione di questo capolavoro vocal-jazz per una delle più interessanti
vocalist degli ultimi anni. Le altre due edizioni sono ormai fuori catalogo e questa nuova uscita è edita in
HQCD (HiQuality).
McCoy Tyner
JAZZ VOCAL
JAZZ
New York Reunion
ATTESE
R ISTA MPE!
Un classico di Tyner da tempo fuori catalogo finalmente torna disponibile in SACD. Feat. Joe Henderson, Ron
Carter e Al Foster.
Xiomara
La Voz
ATTESE
R ISTA MPE!
Feat. Axel Tosca Lougart, piano, Chris Smith, contrabbasso, Pedro Martinez, percussioni, Yosvany Terry,
sassofoni. Al secondo album di Xiomara ci rendiamo conto che non ci troviamo di fronte ad un fenomeno
musicale artificiale. Xiomara Laugart ha virtù peculiari tali ed una maestria che non si possono manipolare.
Qualità vocali che “La Voz” rivela in modo inequivocabile: flessibilità e sensibilità espressiva in una grande
estensione vocale, “liquida” e fluente, che ben esaltano le influenze jazz. Un’opera in SACD, che è limitativo
liquidare come latin-jazz o cuban-jazz semplicemente. Gli audiofili, amanti del genere, avranno di che gioire
per questa produzione targata Chesky. SACD.
4
SONGWRITER
R I E P I L O G O
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Malcolm Holcombe
Another Black Hole
Dodicesimo album per la leggenda dell’underground folk Malcom Holocombe, “Another Black Hole”. Dieci
nuove canzoni originali, che vedono Malcom accompagnato dal consueto sound dei fedeli Jared Tyler al
Dobro, David Roe al basso e Ken Coomer alla batteria. Numerosi brani vedono la preziosa partecipazione
della special guest Tony Joe White alla chitarra, con il suo inimitabile sound, che fa spinge il folk degli
Appalachi di Holocombe fino a regioni mai esplorate. Altre importanti collaborazioni sono quelle del
percussionista Future Man (nome d’arte di Roy Wilfred Wooten) e Drea Merritt alle voci. “Another Black Hole”
sarà capace di assodare la fedeltà dei fan di lunga data ì, ma anche di guadagnare il plauso dei neofiti.
Canadian Brass
SONGWRITER
GUITAR VIRTUOSO J A Z Z
Perfect Landing
L’ennesima prova di bravura per questo ensemble di ottoni che, con la sua musica da camera, si sta
guadagnando sempre più fan in tutto il mondo. “Perfect Landing” è uno splendido viaggio musicale che
passa dalla reinterpretazioni del “Brandenburg Concerto #2, Movimento 3” di Bach fino a coinvolgenti
melodie spagnole, passando per il “Quartetto in sol maggiore K 387”, il tutto attraverso un programma
musicale di grandissimo prestigio, che sottolinea la perizia tecnica e le grandi doti artistiche dei componendi
di questo ensemble.
Pavlo & Remigio
Guitarradas
Remigio Pereira non è solo un uno straordinario cantante, membro del famoso gruppo The Tenors, ma
anche un virtuoso della chitarra. Pavlo ha invece costruito la propria carriera di chitarrista su uno splendido
stile mediterraneo, tra album d’oro e frequenti tour mondiali. In questo disco li troviamo insieme per la prima
volta, co-autori di ogni singolo brano di “Guitarradas”, un album prettamente strumentale che attraversa
una molteplicità di stili. La musica rappresenta perfettamente la passione di questi due musicisti per la
chitarra e, allo stesso tempo, la loro grande capacità compositiva. Indubbiamente un disco per gli amanti
della chitarra.
Matt Patershuk
I Was So Found Of You
Seconda uscita per il canadese Matt Patershuk, che per l’occasione si è avvalso della collaborazione del famoso
produttore Steve Dawson, di cui riconosciamo il tocco in diverse parti del disco, presso gli Henhouse studio di
Nashville. Il risultato è un disco sincero in puro stile Country canadese, dove a farla da padrone è lo stile vocale
di Matt, quasi appartenete ad un'altra epoca, in un misto di un’umanità che potrebbe essere propria di un Willie
Nelson e un’ironia che non stonerebbe in un John Prime. Il centro emozionale del disco è rappresentato da due
brani: “Harviestown” e dalla title track “I Was So Fond Of You”, dedicata alla tragica scomparsa della sorella. Matt
Patershuk propone un ottimo disco squisitamente country, imperdibile per ogni appassionato del genere.
Doug Sahm and Band
ROCK
Doug Sahm and Band
5
Dylan!
Feat. Bob
VINILE
180gr
Il primo disco di Doug Sahm è stata una vera rivelazione per l’epoca, soprattutto grazie al talento di questo
autore, quintessenza della musica americana, che dal groove texano ha abbracciato il rock, ma anche il
country ed il pop, creando un sound unico e inconfondibile. “Doug Sahm and Band” propone un cast davvero
eccezionale, che conta, tra gli altri, Dr. John, David “Fathead” Newman, David Bromberg, Flaco Jimenez,
Augie Meyers, Jack Barber, George Rains e Bob Dylan, che contribuisce ad uno straordinario inedito, la
bellissima “Wallflower”. Prodotto da Jerry Wexler e Arif Mardin, è edito per Real Gone in una splendida
edizione limitata di mille copie color oro.
IRD International Record Distribution
www.ird.it
facebook: www.ird.it/mipiace.htm
RIEPILOGO
NUOVE
USCITE
Harris Eisenstadt
JAZZ
Canada Day IV
Quarto disco per questo talento newyorkese della batteria Harris Eisenstadt, che ci propone un accattivante
mix di sette composizioni originali, che spaziano dal modern jazz alle avanguardie più acute. Completano
l’ensemble di Eisenstadt artisti di grande fama, come Nate Wooley alla tromba, Matt Bauder al sax tenore,
Chris Dingman al vibrafono e Pascal Niggenkemper al basso.
Waxwing
JAZZ
A Bowl of Sixty Taxidermists
Il progetto Waxwing raccoglie al suo interno tre tra i più interessanti musicisti della scena jazz di Vancouver,
ovvero Tony Wilson (chitarra elettrica), Peggy Lee (violoncello) e Jon Bentley (sax). Il programma di “A Bowl
Of Sixty Taxidermists” di composizioni originali e improvvisazioni è uno squisito mix di delicatezza e forza,
bellezza melodica e trame sofisticate che esplorano la vasta gamma di espressioni che possono scaturire
solamente da questa inusuale combinazione di elementi.
Wayne Horvitz
JAZZ
The Royal Room Collective Music Ensemble - at the Reception
Wayne Horvitz si è sempre circondato di artisti di prim’ordine e in questo suo disco troviamo un ensemble formatosi
nel 2012, con Al Keith, Samantha Boshnack, Steve O’Brien alle trombe, Naomi Siegel, Jacob Herring, Willem de Koch
ai tromboni, Beth Fleenor al clarinetto, Kate Olson sax soprano, Ivan Arteaga al sax alto, Skerik al sax tenore, Greg
Sinibaldi al sax baritono, Ryan Burns al piano, Geoff Harper al basso e Eric Eagle alla batteria. Il programma in
quindici brani si snoda tra numerose influenze, tra cui gli orecchi più attenti noteranno Ellington, Gil Evans or Gerry
Mulligan, ma anche Anthony Braxton, George Lewis, o Misha Mengelberg nel modo in cui gli strumenti vengono
suonai in contrapposizione gli uni agli altri. “At the Reception”è un disco imperdibile per ogni amante del jazz dove
l’improvvisazione e la completa sintonia del nutrito ensemble vi condurranno in un viaggio spettacolare.
Harris Eisenstadt
JAZZ
Golden State II
Seconda uscita per Harris Eisenstadt e il suo quartetto, che questa volta cattura la performance al
Vancouver Jazz Festival, con una line up leggermente modificata, dove troviamo Michael Moore al clarinetto
al posto della flautista Nicole Mitchell, gli atri componenti dell’ensemble sono Sara Schoenbeck al fagotto e
Mark Dresser al contrabbasso. Il disco scorre spontaneo, tra le superbe composizioni di Eisenstadt e la
chimica che scaturisce tra gli elementi del quartetto per un programma di cinque straordinari pezzi.
Equilibrium
JAZZ
Liquid Light
7
L’improvvisazione, nel jazz, è questione di comunione, nel senso più spirituale del termine. Ed è su questa
convinzione che si pone la terza uscita del trio europeo. Equilibrium (un vocalist norvegese, un chitarrista
danese, un belga ai fiati, tutti e tre compositori) esplora ancora una volta spazi innovativi, estatici, misteriosi
e talvolta grotteschi questi che questo genere di musica può regalare. “Liquid Light” contiene uno splendido
programma di quindici composizioni che assomigliano più alle parti di un dialogo, una conversazione tra gli
strumenti. Feat. Sissel Vera Pettersen, Joachim Badenhorst e Mikkel Ploug.
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Diamo il benvenuto, tra le label distribuite, a questa etichetta europea che ha sviluppato una
formidabile reputazione come una delle più innovative e lungimiranti case discografiche in Europa
negli ultimi anni. Fondata nel 2008, Edition Records è partita grazie all’amore senza compromessi per
la musica e per la ricerca di produzione di alta qualità con musicisti creativi di fama mondiale.
IRISH TIME: “Una delle etichette indipendenti emergenti in Europa più artisticamente credibile!”
GUARDIAN: “L’ECM 40 anni fa era nella stessa fase, Edition R. ha un sesto senso simile all’etichetta di
Monaco Di Baviera!!”
N.CAT
EDN1020
EDN1021
EDN1025
EDN1028
EDN1031
EDN1032
EDN1033
EDN1034
EDN1036
EDN1038
EDN1040
EDN1041
EDN1046
EDN1047
EDN1048
EDN1050
EDN1051
EDN1052
EDN1054
EDN1055
EDN1050v
EDN1061
EDNLP1063
AUTORE
Spin Marvel Feat. N. P. Molvaer
Phronesis
Meadow Feat. John Taylor
McCormack & Yarde Duo
Phronesis
Dave Stapleton
Troyka
Marius Neset / Daniel Herksedal
Neon Quartet
Kenny Wheeler, Norma Winstone
Marius Neset
Alexi Tuomarila
Oddarrang
Cellophony
Slowly Rolling Camera
Phroneis
Tim Garland
Andrew McCormack
Blue-Eyed Hawk
Slowly Rolling Camera
Phroneis
Girls in Airports
Tim Garland
TITOLO
The Reluctantly Politicised Mr J.
Alive
Blissful Ignorance
Places and Other Spaces
Walking Dark
Flight
Moxxy
Neck of the Woods
Subjekt
Mirrors
Birds
Seven Hills
In Cinema
Vibrez
Slowly Rolling Camera
Life To Everything
Songs to the North Sky
First Light
Under the Moon
Into the Shadow
Life To Everything
Fable
Return to the Fire
FOR.
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
CD
LP
CD
LP
8
RIEPILOGO
NUOVE
USCITE
Nigel Mooney
BLUES
The Bohemian Mooney
Nigel Mooney è largamente considerato uno dei più importanti chitarristi e cantanti blues irlandesi. La sua
intensa voce tenorile si combina ad un approccio jazzistico al blues, che scaturisce dal suo modo di suonare
la chitarra. Il suo “All My Love Is Vain” è stato, nel 2005, il disco jazz più venduto in Irlanda, mentre “The
Bohemian Mooney” è il suo atteso secondo album, che lo vede impegnato sia con gruppi piccoli, sia con
ensemble.
Dagda Quartet
JAZZ
Dagda
I Dagda sono la stella nascente della nuova scena jazz inglese, sin dalla loro formazione nel 2010.
Principalmente di base a Londra, il quartetto è una summa di cultura, tradizione ed esperienza. La line up
vede Billy Adamson alla chitarra, Tom West al basso e Mike Clowes alla batteria, capitanati dall’immancabile
sassofonista Tom Harrison, corona questo campionario di ottimi artisti Michael Buckley al sax come guest
star.
Jean Toussaint
JAZZ
Tate Song
Jean Toussaint, membro degli storici Jazz Messenger di Art Blakey, ha sempre guardato il mondo del jazz da
una posizione privilegiata, fatta di grandi interpreti e un ambiente estremamente eccitante. Dagli anni
ottanta è un punto di riferimento per la scienza jazz britannica e continua a collaborare con i migliori artisti
in circolazione, come McCoy Tyner, Max Roach, Cedar Walton, Gil Evans e Jeff 'Tain' Watts.
QCBA
AMERICANA
JAZZ
Beauty in Quiet Places
9
Quentin Collins e Brandon Allen costituiscono una delle più azzeccate accoppiate artistiche del momento
esordendo con l’album “What’s It Gonna Be?” riscuotendo un notevole successo, ed ora con il bellissimo
“Beauty In Quiet Places”. Nel disco, composto totalmente da inediti, si distinguono chiaramente le influenze
dei grandi nomi, come John Coltrane, da una parte, ma anche di tradizioni e stili più esotici, come nel brano
che apre il disco, “Fuerteventura”, che risente delle sonorità della samba. Collins e Allen, insieme a Ross
Stanley all’Hammond e all’elegante Enzo Zirilli alla batteria, spaziano attraverso gli stili più diversi, dal Funk,
al swing fino alle composizioni più riflessive.
Danni Nicholls
Mockingbird Lane
Danni Nicholls si è recentemente trasferita dalla natia Inghilterra a Nashville, una terra promessa per questa
autrice, cresciuta ascoltando sempre Folk, Americana, Country e Rock. “Mockinbird Lane”, registrato proprio
nella capitale del Tennessee, è un album dai suoni più ruvidi rispetto al precedente “A Little Redemption” ed
è la band a fare la differenza: Chris Donohue al basso, Brian Owings alla batteria, Will Kimbrough alle chitarre
e Ralph T Lofton alle tastiere sono i musicisti perfetti per i brani e la voce vellutata di Danni Nicholls. La
potenza e l’energia di queste performance vibranti fanno di questo disco un pezzo imperdibile per gli amanti
del genere. Consigliato!
RIEPILOGO
NUOVE
USCITE
Eddie Martin’s Big Red Radio
G U I TA R J A Z Z
G R O O V E J A Z Z G U I TA R J A Z Z
SCOTTISH FOLK
JAZZ
Live in Tuscany
Una miscela unica di country blues, pop espressivo, testi energici, melodie coinvolgenti e voci potenti. Tutto
questo è il marchio di fabbrica della Eddie Martin’s Big Red Radio, ensemble che unisce sotto un’unica
insegna elementi di punta del panorama Blues/Jazz/Pop/Rock sia Inglesi che Italiani. “Live In Tuscany” è un
disco che testimonia lo straordinario concerto di lancio di questo progetto, dove ritroviamo orizzonti musicali
cari a Eddie Martin, che risentono delle influenze dei suoi studi sulla musica africana, ma sempre legati alle
indiscutibili radici blues.
Malinky
Far Better Days
I Malinky aggiungono un ulteriore tassello alla propria carriera di grandi interpreti della musica scozzese con
il loro “Far Better Days”, prodotto da Donald Shaw. L’attuale line up di quattro membri si concentra sulle voci
di Fiona Hunter, Steve Byrne e Mark Dunlop accompagnati dalle composizioni del bravissimo Mike Vass. Fin
dai loro inizi, nei primi anni Novanta, i Malinky hanno fatta molta strada, diventando i portabandiera della
musica scozzese nel mondo.
John Moriarty
Echoes
John Moriarty, chitarrista jazz finalista al Montreaux Jazz Guitar Competition, raggiunge il altri colleghi nel
novero degli artisti della Lyte Records. Moriarty è un chitarrista tra i più prominenti del panorama jazz
irlandese che debutta con questo “Echoes”, registrato a Brooklyn nel luglio del 2012, che comprende sia
composizioni originali, ma anche alcuni tra i suoi classici preferiti. Feat. Randy Ingram (piano), Adam Pache
(drums), Matt Clohesy (bass).
J-Sonic
Different Orbits
Album di debutto per i J-Sonics, sestetto emergente della scena londinese groove jazz degli ultimi due anni.
La line-up prevede una prominente accoppiata sax-tromba, seguita a ruota da una chitarra immaginifica e
da una potente sezione ritmica affidata alla triade bassi-batteria-pecussioni. I J-Sonics spingono nei dieci
brani di “Different Orbits” la loro musica con l’energia e la grinta che è valso un nutrito numero di fan alla
band, composta dal bassista e chitarrista Mike Flynn, dal sassofonista Matt Telfer, il trombettista Andy Davies,
il chitarrista Clement Regert, il batterista Gabor Dornyei e il percussionista Jon Newey.
Andreas Varady & David Lyttle
Questions
Nel 2010 un giovanissimo (12 anni) Andreas Varady ha scritto a David Lyttle presentandosi come un
chitarrista jazz e suscitando l’interesse di questo Lyttle, che lo ha voluto in alcuni spettacoli con la propria
band. “Questions” è stato registrato pochi giorni dopo il suo tredicesimo compleanno, tra una
collaborazione e l’altra (Louis Stewart, Tommy Emmanuel) e vede la partecipazione di Micheal Janisch e
Bandi (il padre di Andreas) al basso.
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L'amicizia che ci unisce da tanti anni
lascia qui la sua testimonianza.
IRD Distributzione • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm
F e l i c e C l emente, J a vier Pér ez Fo r te
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
JAZZ
Daniele Di Bonaventura
Band’Union Live
Nuovo album dal vivo per questo ormai noto bandeonista marchigiano, questo nuovo lavoro nasce per
festeggiare i dieci anni di attività passati insieme al quartetto ed ha voluto farlo con delle registrazioni dal
vivo. Di Bonaventura pensa, che per festeggiare questo decimo anniversario, il live sprigioni maggiormente
la singolarità timbrica e la forza espressiva di questo gruppo formato non solo da grandi musicisti ma da
vecchi e cari amici. Quindi buon compleanno Band’Union: Feat. Marcello Peghin (chitarra 10 corde), Felice
Del Gaudio (contrabbasso) e Alfredo Laviano (percussioni).
Paolo Pieretto & Gli Ammutinati
ROCK
Ancora Desiderio
Secondo album per il cantautore Paolo Pieretto realizzato con la band “Gli Ammutinati” e che segue a cinque anni
di distanza il debutto intitolato “Artigiano Di Parole”. Dieci storie sospese tra romanticismo e ironia, tra canzone
d’autore e folk-rock dalle sonorità americane con intrecci di chitarre, violino e fisarmonica a caratterizzare i brani.
Dal rock aggressivo dell’iniziale “La Prima Pietra” alla divertita “Maria Piena Di Grappa” dal sapore Irish in chiusura,
passando da brani intimi a brani graffianti. Paolo Pieretto è un cantautore autentico e sincero, e questo secondo
lavoro “Ancora Desidero” è una piacevole sorpresa, un disco che piace al primo ascolto, con testi da ascoltare
attentamente e mai banali, dove emerge l’anima “rocker” di Paolo, ma anche quella cantautorale più riflessiva e
poetica. Ottima seconda prova del cantautore brianzolo!
Mike Melillo
JAZZ
Evidence (Live At Caffè Casolani)
Mike Melillo, pianista e compositore storico del jazz internazionale, statunitense di nascita ma italiano di
adozione. Pianista di Sonny Rollins, Phil Woods (con il quale ha vinto anche un Grammy Awards), Ben Webster;
un approccio alla musica profondamente intimo, personale e sempre originale nelle performance live. Proprio
come in quella che si ascolta in “Evidence” al fianco di Giampaolo Ascolese alla batteria ed Elio Tatti al
contrabbasso. Le linee ritmico-melodiche dei tre si intrecciano e si integrano con consapevole maestria e
saggezza musicale nei brani in scaletta che vanno da composizioni originali di Melillo fino a standard rivisti e
reinterpretati dal trio. Un disco che non può mancare nelle discoteche degli appassionati di jazz
Marco Detto
JAZZ-WORLD
JAZZ
Alma
Ha una dozzina di album alle spalle ma non ha raccolto quello che tanti pianisti delle generazioni precedenti
hanno in termini di popolarità, onori e riconoscimenti d’ogni tipo; se è per questo ancor meno di quelli delle
generazioni successive in termini di fama, onori e gloria e, diciamolo, sproporzionati cachet. Si chiama Marco
Detto ed è un cinquantenne e propone un solo piano, ovvero un incontro di fantasia musicale e
improvvisazione creativa che si intrecciano simultaneamente. Degli 11 brani in scaletta, 5 sono originali e 6
di: Vincent Youmans, John Lewis, Duke Ellington, Benny Golson, Jimmy Van Heusen, e Jule Styne.
Marco Fusi
World Chamber Music (Con la partecipazione di Antonio Lubrano)
Clarinettista e compositore italiano, noto per le sue collaborazioni con alcuni dei nomi più prestigiosi nel
panorama culturale italiano. Le influenze delle sue composizioni sono la musica dei Balcani e dell’Europa
orientale, Klezmer, jazz e musica classica. Con questo nuovo album Marco Fusi propone al pubblico le sue
nuove composizioni, in cui l’originaria ispirazione etnica si fonde con un suono classico e cameristico. Una
formazione rinnovata (un trio formato da clarinetto, chitarra e contrabbasso) si distingue infatti per un sound
innovativo che, all’usuale stile compositivo dell’autore consistente nel combinare sonorità inusuali, accosta le
atmosfere romantiche, liriche, intimiste che caratterizzano la musica classica occidentale. Feat. Valerio Della
Fonte (contrabbasso), Renato Pompilio (chitarra), in un brano voce recitante di Antonio Lubrano.
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R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Christof May
JAZZ
Deeper Green
Il risultato del complesso lavoro di sublimazione in un’ora di ben sette ore di ottima musica improvvisata,
combinata con le letture dei poemi di Emily Bronte. La line up comprende: Christof May – sax alto e soprano,
clarinetto, Florian Zenker – chitarra, Bob Wijnen – tastier, Jens Loh - contrabasso Eric Hoeke – batteria.
Nicola Sergio
JAZZ
Migrants
Un disco che affronta una tematica molto attuale in Europa, quella dei migranti che si mettono in viaggio con
le loro speranze. “Migrants” è fatto per un pubblico vasto, perché include suoni tipicamente jazzistici, ma
non trascura nemmeno sonorità da film e melodie più classiche. La musica si fa chiara e semplice, perché
diretta a tutti, come il messaggio universale di uguaglianza che porta con sé. Solo piano!
Robin Verheyen
JAZZ
A Look Beyond (Cap Vert Illuminations)
Un sofisticato mix in dieci canzoni tra jazz da camera moderno e ritmi africani interpretati da un cast stellare
arruolato nell’area newyorkese. L’ispirazione arriva diretta dai viaggi in Senegal di Robin Verheyen, che ha
cercato di importare le sonorità tipiche dell’Africa e i suoi ritmi frenetici, confluiti con maestria in questo
nuovo “A Look Beyond (Cap Vert Illuminations)”, dove l’improvvisazione e si mescola agli elementi etnici per
un fantastico programma in dieci composizioni. Feat. Russ Johnson (trumpet), Drew Gress (basso) e Jeff
Davis (drums).
Fay Claassen & Trio Peter Beets
JAZZ
Live At The Amsterdam Concertgebouw
Fay Claassen è l’erede artistica della grande Rita Reys, la First Lady del Jazz europeo. Un’eredità che si
declina anche nella collaborazione con l’ultima band che ha accompagnato la Rays, il Peter Beets Trio,
composto, oltre al bravissimo Peter Beets al piano, il bassista Ruud Jacobs e il chitarrista Martijn Van Iterson.
La loro prima gig insieme risale al 2014, presso il Concertgebouw di Amsterdam: una serata fantastica dove
Fay e il trio improvvisano con la naturalezza tipica dei grandi talenti. Per chi si fosse perso lo spettacolo, ecco
finalmente un disco che ripercorre quella fantastica esibizione.
Sven Ratzke
JAZZ
Starman
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Il nuovo disco del bravissimo Sven Ratzke, che con questo nuovo album, è uno straordinario e personale
omaggio alla leggenda della musica David Bowie. Il bizzarro mondo della leggenda rock inglese si presta
perfettamente alle sonorità glam anni Settanta, ai suadenti piano solo e ai collage sonori di “Starman”.
Affiancano di Ratzke (voci) altri artisti di tutto rispetto: Charly Zastrau al piano, Florian Friedrich al basso e
Haye Jellema, mentre tra le guest star troviamo Claron McFaddon (soprano), Steve Elson (sax), Fay Lovsky,
Trevor Stuart, Toby Park e Joey Arias.
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Juli Wood Quartet
JAZZ
Synkkä Metsä (Dark Forest)
Armonie seducenti che invitano a nuove interpretazioni. Juli Wood de il suo quartetto ci propongono un disco
ispirato al famoso “To Sweden With Love”, che riprende sei canzoni della tradizione scandinava e due
composizioni del celebre Matti Jurva. Feat. Juli Wood (tenor sax), Alejandro Urzagaste (guitar), Clark
Sommers (bass) e Mike Schlick (drums).
Erlend Vetas
Aagaard-Nilsen
JAZZ
Perpetuum Trompetuum
Nel suo ultimo “Perpetuum Trompetuum” il musicista nordico Erlend Vetas Aagaard-Nilsen ha invitato alcuni
tra i più importanti artisti norvegesi a comporre lavori per tromba e piano, il cui risultato è possibile
apprezzare in questo disco, un vero e proprio dialogo ricco di riflessioni sulla musica contemporanea.
BLUES
Blinddog Smokin’ High Steppin’
Nonostante siano sulla scena dal 1994 i Blindog Smokin’ sono arrivati al grande pubblico lo scorso anno grazie
all’album “Decisions” con Bobby Rush che ottiene la nomination ai Grammy come miglior album e miglior canzone
(ad avvallare la bontà del progetto anche un cameo di Dr. John). Con queste premesse erano alte le attese per
questo nuovo lavoro “High Steppin’” e possiamo dire che sono state tutte confermate grazie ad un mix veramente
unico di Soul, Funk, Rock’n’Roll e New Orleans sound. La voce e il carisma del leader Carl Gustafson e la rodata
bravura di tutti gli altri elementi del gruppo che tiene in media 300 concerti in un anno fanno degli Blinddog Smokin’
un gruppo unico tutto da scoprire e godere nell’attuale panorama soul blues che strizza l’occhio a New Orleans
senza tuttavia tralasciare al grande lezione del più classico Chicago Blues. Feat. Carl Gustafson (Vocal, Harmonica),
Chalo Ortiz (Guitar), Roland Pritzker (Lead Bass), “Chicago” Chuck Gullens (Drums), Linda Gustafson (Backing
Vocals), Chris White (Bass).
AAVV
ROCK
Road To Austin
Austin è sempre stata la capitale mondiale dei live concert fin dal 1835 a oggi. Questi due DVD mettono in
evidenza com’era appunto, fin dall’800, le numerose icone che hanno plasmato la cultura musicale americana
di oggi. Nel primo DVD documentario troviamo foto d’epoca, rari manifesti e video mai visti prima con una
splendida colonna sonora di contorno oltre a varie interviste con esperti e artisti. Nel secondo DVD un
concerto con 38 canzoni di celebrità: Kristofferson, Bruton, McClinton Joe Ely, David Grissom, Ruthie Foster,
Bonnie Raitt e molti altri. Kristofferson dedica questo splendido documentario all’amico Stephen Bruton che
ci ha lasciato sconfitto da un brutto male. 2 DVD.
Alain Caron Band
JAZZ
In Concert
Il canadese Alain Caron ha deciso di immortalare la straordinaria performance live presso l’Art Center La
Petite Èglise, una location tanto intima quanto perfetta a Saint-Eustache (Quebec). L’acustica assoluta e un
pubblico affezionato fanno da sfondo all’inconfondibile jazz di Alain Caron che, insieme a John Roney al piano,
Pierre Cote alla chitarra e il francese Damien Schmitt alla batteria, propone un programma in gran parte
preso dal suo acclamato “Multiple Faces” (2013) e alcuni cavalli di battaglia dei dischi precedenti. DVD
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Intervista a…
Vanessa Tagliabue Yorke
Due parole di presentazione... che quadro o opera artistica
utilizzeresti per definirti?
Credo di avere già fatto questa scelta, prima che tu mi ponessi
questa domanda. Ho scelto la performance di Bas Jan Ader “In
cerca del Miracolo”. La dimensione performativa per me è
imprescindibile. Bas Jan Ader è senza compromessi e sceglie di
andare nella direzione che ha intravisto, puntando al limite del
visibile, al limite del comprensibile, nella costante perplessità e
distanza di tutti coloro che osservano investendo la sua vita alla
ricerca di qualcosa che se ci fosse sarebbe molto al di là di ogni
immaginazione, credendo che ne valga comunque la pena. Il
quadro che scelgo invece è “The burning of the houses of
parliament” 1835 di William Turner, lo scelgo perché sono una
romantica, cerco il sublime e spero in un evento straordinario che
lo accenda nella quotidianità della nostra esistenza e ci svegli dal
torpore di questo intrattenimento “natura morta con glitter” in cui
ci fanno vivere.
Prima di arrivare a Controdanza partiamo da un po’ più
lontano… il tuo primo album Racine Connection contiene la
registrazione di un tuo concerto al "Tribute To Bix Festival"
del 2012, a Racine, nel Wisconsin, un album dalle forti tinte
del jazz di New Orleans… quali incontri hai fatto e quali
strade hai scelto di percorrere che ti hanno portato al tuo
ultimo lavoro musicale “Controdanza”?
Nella mia personale ricerca ho sempre diretto i miei passi verso
quei luoghi e quelle persone che incarnano in qualche modo la
memoria o l’amore per la cosa che sto cercando. A Racine, dove
ho tenuto tre concerti quando sono stata invitata da Phil
Phosphychala nel 2012, si tiene un festival di jazz tradizionale che
ha un atteggiamento filologico e una tradizione di appassionati e
collezionisti di dischi. Qui suonano i più importanti esponenti del
jazz tradizionale americano, come Andy Schumm, che è
considerato una reincarnazione di Bix Beiderbecke. Io trovo
stimolante per la mia creatività tutto ciò che è davvero autentico.
Per Contradanza ho coinvolto nell’incisione del disco il mio grande
amico Ethan Uslan, che è un pianista della Carolina del Nord,
specialista delle contradanze cubane dell‘800 ed è uno dei più
grandi pianisti di ragtime del mondo, ha vinto tre volte il World
Championship Old Time Piano Playing di Peoria.
Come definiresti la tua collaborazione con Mauro Ottolini,
eclettico e sorprendente musicista…
E’ un incontro troppo intenso e coinvolgente per riuscire a definirlo,
forse si può cogliere attraverso la musica che facciamo insieme.
Siamo un grande stimolo l’uno per l’altro e insieme facciamo cose
che da soli probabilmente non riusciremmo a realizzare. Di Mauro
ho una grande stima, e per me lui è un paragone fondamentale
attraverso il quale filtro quello che vedo e sento. Grazie a Mauro ho
trovato la mia strada. Ho generosamente prestato tutto quello che
conoscevo e tutto il mio coraggio sperimentale a Sousaphonix e
alle altre avventure che abbiamo percorso insieme senza riserve,
così ho fatto un percorso di grande crescita. Mauro ed io
condividiamo il grande amore per le origini del jazz, questa è la
scintilla che ci ha fatto incontrare. la sua particolare, geniale
visione musicale, che io non ho trovato in nessun altro musicista,
ha felicemente liberato la mia pazzia, nella consapevolezza che
tutto ciò che è bello è anche necessario.
La collaborazione è piuttosto una caratteristica propria della
musica, meno di altre espressioni artistiche come la pittura o
la letteratura… come intendi tu la collaborazione?
La collaborazione non ha niente a che vedere con il mondo di oggi;
una mandria informe di crudeltà, superficialità e menzogne
incapace di comunicare perché non fa altro che urlare “Io, Io Io!!”.
Il mondo dell’arte si colloca in continua contrapposizione a questo
flusso, e io parlo senza considerare artistica la gran parte delle
produzioni che confondiamo come tali. Stando a ciò che rimane da
questa paradossale scrematura che opero con vigore e decisione,
per far la quale non è necessaria una falsa modestia ma soltanto
un grande cuore, vedo nella collaborazione sincera l’unico modo
esistente per superare il nostro limite personale. La collaborazione
non crea “io e tu” e non crea “Noi”: ha la straordinaria capacità di
creare “Altro”.
Quando ho ascoltato, Controdanza, mi è venuta in mente
l’immagine dell’arazzo, che per poter osservare la trama
della tessitura occorre rovesciarlo… se il tema centrale è
l’opera (vita) artistica di Bas Jan Ader, la tessitura della trama
è attraverso musiche cubane di Manuel Saumell
(compositore cubano che innovò la musica della sua terra
proprio attraverso il genere musicale contradanza) e di
Ernesto Lecuona; altri fili di tessuto sono di matrice
americana - Stephen Foster -, altri di canzoni popolari e tue
proprie composizioni con tue liriche… Osservando inoltre le
note sul libretto del cd si può osservare la partecipazione di
differenti musicisti e stili… è una tessitura complessa, che
però ha una sua unità all’interno di una diversità… che linea
e che pensiero hai voluti seguire durante la composizione di
questo lavoro?
In questo disco ci sono le lamiere d’acciaio di Dario Buccino,
giganti di tre metri che mettono in risonanza qualcosa di
primordiale. Esse coesistono con la creatività di Mauro Ottolini che
ci stupisce con la sua abilità nel suonare le conchiglie delle Antille,
c’è la voce di una bambina, la ricerca timbrica di Vincenzo Vasi, le
percussioni e la batteria preparata… c’è l’elettronica e coesiste
con il suono di New Orleans. Fare un disco come questo significa
trovare una struttura concettuale abbastanza profonda da
accogliere tante interferenze, incursioni, intuizioni e contenuti
mantenendo una sua forma coerente. All’università quando un
certo punto frequentavo contemporaneamente l’accademia di
balle arti, filosofia teoretica e architettura urbanistica, ho capito
che dovevo cercare di costruire le stanze per accogliere i contenuti
che mancavano, prima di cercare le risposte che mi servivano…
città invisibili.
Nel brano “In cerca del Miracolo” descrivi le sensazioni della
moglie di Bas Jan Ader alla decisione della sua ultima
performance artistica, intitolata In Search of the Miraculous,
un’attraversata in solitaria dell’Oceano Atlantico. Il brano
inizia con un vocalizzo delicato, accompagnato dal suono
contrabbasso che conferisce profondità e un certo senso di
incombenza al canto, che è come canto di sirena… le voci
che gli artisti hanno nel cuore sono molteplici, a volte sono
proprio richiami a trascendere se stessi per diventare opera
d’arte… nella tua esperienza artistica come vivi questo
richiamo nei confronti della musica?
E’ molto stimolante sintonizzarsi con altre voci, ho sempre cercato
di farlo. Prima di cercare la mia ho indagato a fondo le voci di tutti
coloro che mi affascinavano. Ora dentro di me ci sono le radici
della voce di Billie Holiday, la profondità di Maria Callas, la
creatività di Oum Kalthoum e mi parlano continuamente
interferiscono con quella dei Radiohead, con quella di Andy
Warhol, di Marcel Duchamp. Per me la musica è stata il
catalizzatore che ha permesso tutto questo. Non ho mai
conosciuto la moglie di Bas Jan Ader, ma ho provato una grande
stima per la sua capacità di accompagnarlo e rispettare la sua
straordinaria esistenza. Lei è il punto in cui il disco affronta più
Photo by Giuliano Guarnieri
apertamente i temi fondamentali che ho sviluppato.
La vita di Bas Jan Ader fu drammatica (nel senso che visse in
una azione continua nei confronti dell’arte, vita-in-performance)
nei sui molteplici aspetti. Mi sembra che Contradanza rispecchi
molto bene questa molteplicità di modi di sentire: la profonda
tensione presente in The tempest, con l’uso iniziale di una
chitarra distorta su cui contrasta la dolcezza del canto; la
solitudine che pervade La luna non, impreziosita da un canto che
viene da lontano, quasi una ninna nanna che si spegne verso
l’infinito, o Andy Ending, un brano ricco di melodia e di
sperimentazione musicale (il cui protagonista è Andy Warhol)…
Il tema più intenso in questo disco è quello del distacco, della
separazione. E’ un funerale, anzi come dico nel sottotitolo è un
Lamento. Sono partita dalla consapevolezza della caducità, che è
un tema fondamentale nei lavori di Bas Jan Ader (e nei miei) ho
elaborato tutte le personali esperienza di distacco, di morte e di
separazione che ho dovuto sostenere in questi ultimi anni. Va da se
che si parli della vita in tutti i suoi molteplici aspetti. E’ inevitabile
che, guardando alla morte, la quale noi non possiamo vedere ne
prevedere, si vada potentemente a rischiarare e celebrare
intensamente tutta l’esistenza.
Un’ultima domanda… il tua album presenta una ricerca
sincretica, un cercare momenti di incontro, evocazioni a
partire dall’arte contemporanea… gia Kandinskij aveva
posto in relazione musica e pittura, o se pensiamo a Peter
Gabriel che ha scritto Fourteen Black Painting dopo esser
stato nella Rothko Chapel , o per venire in Italia A Down Will
Come (2011) di Umberto Petrin, le cui musiche si ispirano a
opere di Joseph Beuys o di Bill Viola… sembra proprio che la
musica sappia gettare ponti verso altri tipi di espressioni
artistiche…
Mahler mi ha trasmesso questa idea: che la musica sia l’essenza
del mondo. Il nostro “mondo” è l’insieme della nostra coscienza,
che noi condividiamo attraverso il linguaggio, che è fatto di
intenzioni che si esprimono e di rapporti che si definiscono. La
musica è un flusso di intenzioni che si susseguono e entrano in
rapporto con la coscienza immediatamente, senza passare
attraverso alcuna immagine, è volontà pura. Anzi Volontà. Ho
frequentato molte forme artistiche ma come dicevo
precedentemente io sono attratta da tutto ciò che è autentico, e
vado dritta al cuore del problema, quindi ho lasciato tutto per la
musica. In un certo senso adesso “ho tutto” e mi pare di giocare
direttamente con l’essenza del mio mondo attraverso la mia
musica. Il suono non può mentire alla coscienza: se un bicchiere
cade e si rompe in un altra stanza noi sappiamo, senza vedere, che
è un bicchiere e che è rotto, e sappiamo come o quanto rotto.
Quando un anima si spezza sulla frase “I’m a fool to want you”
sappiamo di cosa si tratta. La musica getta dei ponti per questa
sua struttura così profonda e radicale. Inoltre inventando il cinema
per rappresentare il nostro mondo lo abbiamo anche cambiato,
cioè abbiamo cambiato la nostra immaginazione del mondo.
Viviamo colonne sonore della nostra vita e scriviamo dischi che
accompagnano la nostra o quella di altri. Io, per esempio, vorrei
che questo disco diventasse un film di Michel Gondry.
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AAVV
BLUES
Blues Harp Women
Tutto è nato quando Norman Davis ha casualmente ascoltato un assolo di armonica della grande Big Mama
Thornton e ne è rimasto talmente affascinato da voler creare un network di armoniciste attraverso la creazione
del sito “hermonicas.com”. il progetto è stato condensato in un disco con l’entrata in gioco di Tom Ruf per la
nascita, dopo due anni e numerosi ostacoli superati, di questo “Blues Harp Women”, un disco che porta
all’attenzione un aspetto della musica blues non sempre adeguatamente valorizzato. 31 brani in 2 cd. Feat.
Paula Rangell, Roxy Perry, Stacy Jones, Big Mama Thornton, Lynnann Hyde, Trina Hamlin e molte altre ancora!
Jack Bruce & Robin Trower
SONGWRITER
BLUES
Songs From The Road
Questa nuova uscita della celebre collana “Songs From The Road” vede impegnati due giganti ella musica come Jack
Bruce, leggendario bassista e cantante dei Cream e Robin Trower, mitico chitarrista dei Procol Harum. I due si
conoscono da molto tempo e hanno collaborato in passato per i dischi “B.L.T.”, “Truce” e “Seven Moons”, (quest’ultimo
pubblicato nel 2008). È proprio la pubblicazione di “Seven Moons” che ha dato il via a una serie di live più unici che
rari, che ha impegnato Bruce e Trower prima a Colonia e poi al Concertgebouw di Nijmegen, nei Paesi Bassi, dove
questo disco è stato registrato. Una serata speciale e carica di adrenalina dove il pubblico si inebria dei superbi assoli
di Trower e i virtuosismi al basso di Jack Bruce tra i brani di “Seven Moon”, “B.L.T.” e alcuni brani del periodo dei Cream,
il tutto catturato per noi da casa Ruf nella consueta formula CD+DVD. Con Gary Husband alla batteria.
The Innocence Mission
Hello I Feel The Same
Don e Karen Perish hanno fondato gli Innocence Mission con l’amico e bassista Mike Bitts tra i banchi delle
Highschool di Lancaster PA, dove vivono tutt’ora. In attività dagli anni Novanta, Don e Karen hanno
pubblicato una dozzina di album, coniugando l’attività di songwriting con l’impegno di formare una famiglia
e crescere i loro due figli. “Hello I Feel The Same” è la nasce dalla voglia d comunicare qualcosa, quando
scrivere canzoni è un modo per entrare in contatto con la gente, ascoltare le loro storie e raccontare e
proprie.
Doran, Stucky, Studer
Tacuma
JAZZ
Call Me Helium, The Music of Jimi Hendrix
La cantante Erika Stucky ha portato avanti insieme a Christy Doran (chitarra elettrica e acustica), Fredy
Studer (batteria e percussioni), Jamaaladeen Tacuma (basso elettrico e cori) l’ambizioso progetto partito nel
2005 con il loro album “Jimi” di rendere omaggio alla figura di Hendrix con la stessa energia e leggerezza
che la stessa leggenda del rock emanava, a metà strada tra rock e jazz.
Peter Protschka Quintet
Feat. Rick Margitza
JAZZ
Twilight Jamboree: Live at Bird’s Eye Basel
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Peter Protschka è considerato uno dei musicisti più interessanti e richiesti del momento (Ronnie Burrage,
Maria Schneider, Ingrid Jensen, Bobby Shew, Don Menza, Alex Sipiagin, David Murray, Oliver Lake…) grazie
alla sua capacità di creare nuovi suoni dalla tromba e dal flicorno. Al fianco di Peter troviamo i bravissimi Rick
Margitza al tenor sax, Martin Sasse al piano, Martin Gjakonovsky al basso e Tobias Backhaus alla batteria
per uno squisito programma di sette brani tra composizioni di Peter e di Artur Hamilton.
ROCK-BLUES
JAZZ-ROCK
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Terry Adams
Talk Thelonious
Terry Adams rende il suo personale omaggio a uno dei più grandi pianisti e compositori americani di tutti i
tempi, Thelonious Monk, molto amato dal fondatore dei NRBQ. La musica investe il corpo e la mente con la
stessa intensità, a maggior ragione se reinterpretata da un interprete d’eccezione come Terry Adams, in
questo caso aiutato dalla line up dei NRBQ e dall’ensemble Whole Wheat Horns. Tra i brani troviamo una
bellissima “Hornin’ In”, la straordinaria “Monk’s Mood” e la frizzante “That Old Man”.
Balkun Brothers
Balkun Brothers
Prima uscita per questa nuova etichetta, la Borderline Blues, nata sotto il segno della sorella maggiore
DixieFrog. La scelta è ricaduta sul secondo album dei bravissimi Balkun Brothers, una band che non produce
musica, ma energia pura. Un mix di groove coinvolgente, batterie potenti e chitarre vigorose e profondissime
radici soul. Per il suo secondo album il duo si è dedicato alla ricerca di suoni nuovi ed stimolanti, che li hanno
portati a superare i confini del blues, del rock e punk. La ciliegina sulla torta è la partecipazione del grande
Popa Chubby, che, molto interessato al lavoro dei Balkun Brothers, ha vestito i panni di produttore.
Donald Vega
JAZZ
With Respect to Monty
Donald Vega, pianista e interprete di fama mondiale rende omaggio a Monty Alexander, e lo fa riproponendo
e reinterpretando le prime composizioni di questa icona del Jazz jamaicano. Completa la sezione ritmica una
line up stellare, che include Anthony Wilson alla chitarra, Hassan Shakur al basso e Lewis Nash alla batteria.
L’incontro perfetto tra l’interpretazione di Vega e la creatività del primo Monty Alexander.
Chingon
ROCK
Mexican Spaghetti Western Deluxe
“Chingòn” è un termine spagnolo per sta per “ganzo”, ma qui è anche il nome del collettivo musicale messo
in piedi dal regista Robert Rodriguez (“Machete”, “Sin City”…), che ha fuso l’immaginario icone della
cultura messicana insieme ai suoni e le tonalità del filone spaghetti western. Il risultato è un vortice dove la
versione elettrica dei mariachi si fonde con il buon vecchio rock ‘n’ roll. Il cast stellare dei Chignòn vede
impegnati, tra gli altri, il batterista Rafael Gayol, i chitarristi Rick e Mark DeCastillo, le voci di Alex Ruiz, la
Chanteuse Patricia Vonne e addirittura l’attrice Salma Hayek. Deluxe edition con 4 bonus tracks!
Kazalpin
JAZZ
Sniezki - Schnee
Seconda uscita discografica per questo ensemble svizzero-bielorusso dopo l’acclamato “East Side
Story”(del 2011) e un intensa attività concertistica. I dodici brani appartenenti alla tradizione bielorussa
vengono interpretati magistralmente, ma senza rinunciare ad un tocco personale, da questo gruppo,
composto da Irena Kotvitskaja, Rusia, Nadzeya Tschuhunova (voci), Albin Brun (sax), Patricia Draeger
(fisarmonica e flauto), claudio Strebel (double bass), e Marco Kappeli (batteria).
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Luca Sisera Roofer
JAZZ
Prospect
Roofer è il nome del quintetto messo insieme dal bassista svizzero Luca Sisera. Si tratta principalmente di
free jazz contemporaneo, ma sempre tendendo la mano alla tradizione del genere. Le loro composizioni
sono straordinariamente complesse sono un crogiolo di vigore, verve, groove, improvvisazione collettiva e
piano solo. Suoni austeri si trasformano in ipnotici swing: una vera scoperta che vi farà tenere le orecchie
ben aperte!
Zooom Trio
JAZZ
What’s for Dessert
Album di debutto per lo Zooom Trio col il loro "What's for Dessert”, qualcosa di unico e decisamente diverso
dal solito, dove questi virtuosi musicisti rispolverano il piano Wurlitzer, introducono una batteria molto
articolata e aggiungono un basso acustico dal suono caldo. Il risultato è un disco accattivante e coinvolgente
dall’inizio alla fine, che forse ci anticipa quello che sarà il trend compositivo delle nuove generazioni di artisti
jazz. Feat. Christian Lorenzen (Wurlitzer), David Helm (doublebass) e Dominik Mahnig (drums).
Ivo Perelman, Mat Maneri,
Tanya Kalmanovitch
JAZZ
Villa Lobos Suite
Non fatevi ingannare: questo cd non è una raccolta di brani di Villa Lobos. Anzi, non ci sono sue composizioni
in questo album, ma è piuttosto il personale tributo di Ivo Perelman al famoso compatriota brasiliano, di cui
ha studiato per anni il repertorio. Ad aumentare ulteriormente il livello del disco sono stati chiamati due
artisti di primo piano: Mat Maneri e Tanya Kalmanovitch formano insieme a Perelman un insolito trio di un
sax e due violini. Liner notes a cura di Neil Tesser e Tanya Kalmanovitch.
Ivo Perelman, Matthew Shipp
JAZZ
Complementary Colors
In questo disco ogni traccia prende il nome da un colore perchè Ivo Perelman è un pittore della musica, così
come lo sono stati Miles Davis, Joni Mitchell, Herb Alpert, Rosco Mitchell e Tony Bennett. Secondo Ivo uno più
uno fa più di due, così come rosso e blu danno più di un semplice viola. “Complementary Colors” è fatto di
un infinito spettro di colori e suoni che vibrano e risuonano nella mente degli ascoltatori.
Frank Gratkowski, Alexey Kruglov,
Simon Nabatov, Oleg Yudanov
JAZZ
Leo Records, 35th Anniversary, Moscow
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Il titolo dice tutto. Il terzo festival della Leo Records Festival in Russia al DOM, il Centro culturale di Mosca, al
completo dei suoi 400 posti, tra curiosi e il gotha del mondo intellettuale russo. Due tedeschi, Frank
Gratkowski (sax) e Simon Nabatov (piano) e due russi Alexey Kruglov (sax) and Oleg Yudanov (batteria) che
suonano insieme per la prima volta. L’inedito quartetto va incontro ad una trasformazione assoluta, che
porta questi artisti individuali a una completa e quasi telepatica comprensione reciproca: un vero trionfo che
ha infiammato il pubblico moscovita.
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Uwe Oberg
JAZZ
Twice, at Least (solo piano)
Uwe Oberg non è estraneo al fornitissimo catalogo Leo (fin dal 1997) e questo disco solista, registrato dal
vivo, è un monumento alla sua arte. Attraverso belle composizioni originali e libera improvvisazione a partire
dai propri brani preferiti, in questa live session è la musica che, intensa e bellissima, assume il ruolo di
protagonista. “Decostruzione”, “Trasformazione” e “Transizione” sono i tre pilastri di questo bellissimo
“Twice, At Least”.
Ivo Perelman,
Matthew Shipp, Whit Dickey
JAZZ
Butterfly Whispers
Come scrive lo stesso Neil Tesser nelle liner notes, “il percorso musicale di Ivo Perelman e Matt Shipp è
diventato così strettamente intrecciato da chiedersi come un terso artista possa unirsi a questo duo e
interagire con esso in maniera organica. Whit Dickey in realtà non passa per il terzo incomodo, ma in questo
“Butterfly Whispers” apporta un contributo tale da dare tutto un altro tono al disco, un insieme di musica
straordinaria e ispirata.
Chiara Liuzzi
JAZZ
Floating… Visions of Billie Holiday
Il personale contributo di Chiara Liuzzi alla grandissima Billie Holiday nel centenario della sua nascita (1915
- 2015): un viaggio visionario nel repertorio di Eleonora Fagan (nome d’arte della grande Holiday). Chiara
Liuzzi, Francesco Massaro e Adolfo La Volpe non suonano un jazz tradizionale, ma qualcosa di molto simile,
certamente influenzato da grande improvvisazione e l’utilizzo di elementi elettronici.
Russian New Music In China
JAZZ
Ganelin / Kruglov / Yudanov - Live in Shenzen
Un co-produzione tra Old Heaven Books (Hong Kong) e Leo Records, questo doppio CD destinato a
diventare il disco più imponente dell’intero catalogo dell’etichetta Leo. Registrato ad Hong Kong davanti ad
un grande pubblico affamato di nuova musica, con “Live in SHenzHen” gli spettatori cinesi hanno avuto la
possibilità di assistere all’esibizione dei più grandi musicisti russi delle due ultime generazioni, tra saggezza
imperitura e assoluta energia. Il doppio CD comprende le esibizioni di Vyacheslav Ganelin (solo) e il duo
Kruglov-Yudanov, mentre nel secondo album vede i tre artisti impegnati in un trio: un’uscita che è allo stesso
tempo una pietra miliare e un capolavoro assoluto.
Trio Lost Frequency
JAZZ
Nicolai / Fred / Brodbeck - Found Frequency
Pura avanguardia, ma anche musica da camera e un tocco accattivante e speziato, il tutto riunito davanti a
persone attente e aperte a nuove sperimentazioni musicali. Quando questi ingredienti si miscelano insieme
o riemergono singolarmente qua e là nel continuum musicale, ecco che abbiamo tra le mani l’alchimia del
Trio Lost Frequency, la chimica pura e un gioco tra le parti che coinvolge non solo chi suona, ma anche il
pubblico, il tempo e i luoghi. Mina Fred (viola e voce), Benjamin Brodbeck (percussion) e Giancarlo Nicolai
(laudes/tutli).
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N U O V E
U S C I T E
SONGWRITER
COUNTRY
Danny Barnes
Got Myself Together (Ten Years Later)
L’eclettico musicista di Seattle, maestro dello stile Clawhammer al banjo, esce con una riedizione del suo
ultimo disco acustico “Get Myself Together”, edito nel 2005. Questa volta il titolo è “Got Myself Together” e
il disco riprende i suoi successi decennali in chiave più diretta e sincera, meno affinata dal labor lime della
prima uscita.
Rachel Dean
Indian Summer
Secondo disco per la cantautrice californiana Rachel Dean, che segue il primo, “War Children”,
particolarmente acclamato dalla critica. Prodotto da Neal Casal e Rob Campanella, “Indian Summer” è
pregno di quel mix rurale e allo stesso tempo mistico di rock, pop e folk ispirato dalla vita nel deserto del
parco nazionale del Joshua Tree. La perfetta combinazione di testi e melodie è enfatizzata da una band di
tutto rispetto formata da Neal Casal, Adam MacDougall e Richard Gowen, con la speciale collaborazione di
Miranda Lee Richards, Jon Graboff e Nelson Bragg.
No Blues
HONKYTONK COUNTRY B L U E S
Oh Yeah Habibi
Il percorso dei No Blues parte da un’idea di Rob Kramer, che ha riunito in uno studio olandese Ad Van Meurs
(chitarra), Haytham Safi a (u'd), Anne-Maarten van Heuvelen (contrabbasso), Osama Meleegi (percussioni)
e Ankie Keultjes (cori) al fine di indagare le possibili fusioni tra la musica blues-folk e quella araba, dal nome
“Arabicana”. Ora, a dieci anni dal loro album di debutto “Farewell Shalabiye”, esce “Oh Yeah Habibi”, una
splendida fusione in dodici brani tra folk music e influenze arabe. Notevole!
Jacob Tovar
& The Saddle Tramps
Live at Fellowship Hall Sound
Jacob Tovar è un uomo d’altri tempi, con modi da gentiluomo, una voce tonante, un sorriso contagioso e un
songwriting country honky tonk diretto e sincero che si adatta senza sforzo ai diversi stati d’animo di chi
ascolta. Nato e cresciuto in una fattoria dell’Oklahoma, Jacob ha ereditato la pazienza del lavoro sodo, ma
anche l’armonia dell’arte del fischiettare, che lui prende sul serio e un innato amore per la chitarra che
scaturisce in questo nuovo e imperdibile “Jacob Tovar & The Saddle Tramps”.
Pilgrim
ROCK
Easy People
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Attesissimo follow-up in studio del bellissimo Live At The Colony, registrato ben cinque anni fa nel celebre
dive bar di Tulsa. Cuore della band è Beau Robertson, alla chitarra e voci, il cui stile ritmico è perfettamente
sottolineato dalla batteria di Paddy Ryan. I testi sono profondi e indagano con introspezione la natura
umana. Completano la frmazione Cody Clinton alla chitarra elettrica, Eric Arndt al basso, Chris Kyle alle
tastiere e violoncello, Jesse Aycock al lap steel/pedal steel e il tocco di Michael Staub al sax. Un disco che
piacerà molto ai fan di J.J. Cale, The Gourds, John Prime e CCR.
SONGWRITER
FUNK ROCK
R I E P I L O G O
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Mother’s Finest
Mother’s Finest + Mother’s Finest Live +
Another Mother Further + Mother Factor
Pionieristico gruppo funk-rock di Atlanta fondato dal duo Joyce “Baby Jean” Kennedy e da Glenn “Doc”
Murdock nel 1970 apliatosi poi con il chitarrista Gary Moore e dal bassista Jerry Seay. La loro musica è un
blend di ritmi funky, heavy rock, soul e R&B. E’ d’obbligo specificare la superba qualità audio in the Raven
Style! I primi 4 album in 2 cd.
Melanie
Candles In The Rain + Leftover Wine
+ Gather Me
3 lp in 2 cd con l’aggiunta di una bonus track. 3 album chiave per questa singer-songwriter USA che si è
esibita in maniera fortuita a Woodstock! Molti artisti internazionali hanno interpretato le sue canzoni.
Superba la qualità audio! 2 cd.
George Lewis
JAZZ
Solo Trombone Record
“Solo Trombone Record” è una splendida testimonianza del primo concerto solista in assoluto di George
Lewis, registrato al club Space di Toronto nel novembre del 1976. Quattro lunghi brani con il virtuosismo di
Lewis in tutto il suo estro, mentre solo in un brano, “Toneburst (Piece for Three Trombones Simultaneously)”
ha sovra inciso tre tromboni, e le altre tre tracce sono solo trombone.
Sackville All Stars
JAZZ
Saturday Night Function
Il primo di tre album che portano la firma di questo spettacolare ensemble: Buddy Tate (sax tenore e
clarinetto), Jim Galloway (sax soprano, tenore e baritono), Jay McShann (piano), Don Thompson (basso) e
Terry Clarke (batteria). La musica è ad uno dei sui livelli più alti e ci arriva attraverso un programma scelto
con cura e per nulla scontato, in cui troviamo “John Hardy's Wife”, una bellissima “Good Queen Bees” e la
track list dal sapore gospel “Saturday Night Function”. Un disco davvero imperdibile.
Mojo Man
BLUES
Mojo Man
Album di debutto per questo gruppo olandese esibitosi l’anno scorso per la prima volta in concerto in una
radio e tv locale in Olanda. Dopo poco più di un anno ecco il loro primo album in studio dove troviamo un
blend di classic blues, Jimi Hendrix, Otis Redding e Rolling Stones sono influenze inconfondibili nei Mojo Man,
ed il cantante-chitarrista della band, Marcel Duprix è il primo a riconoscerlo. Ciò che li distingue è la fusione
di blues con una sana dose di rock, soul e di un buon vecchio rock e roll con l’aggiunta di una sezione fiati
in cinque brani dei nove che compongono il disco, di sicuro sarà la gioia per gli amanti del genere! Ottimo
esordio, da avere!
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N
I
L
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STAN GETZ Live At Montmartre
CHET BAKER No Problem
CHET BAKER The Touch Of Your Lips
BEN WEBSTER My Man
TETE MONTOLIU Tete!
CLIFFORD JORDAN Firm Roots
DEXTER GORDON Swiss Nights Vol.1
N.H. ORSTED PEDERSEN/SAM JONES
Double Bass
NAT ADDERLEY Don't Look Back
ARCHIE SHEPP & HORACE PARLAN
Goin'Home
NIELS-H.ORSTED PEDERSEN Trio 1
CEDAR WALTON First Set
MONNETTE SUDLER Brighter Days For You
DEXTER GORDON Swiss Nights Vol.2
SAM JONES Visitation
V
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N
I
L
E
CHET BAKER This Is Always
CHET BAKER Daybreak
CHET BAKER Someday My Prince Will...
DEXTER GORDON Swiss Nights Vol.3
SHIRLEY HORN A Lazy Afternoon
CEDAR WALTON Second Set
NIELS H.ORSTED PEDERSEN
Dancing On The Tables
ARCHIE SHEPP & HORACE PARLAN
Trouble In Mind
BOULOU FERRE' Gypsy Dreams
ARCHIE SHEPP Looking At Bird
JOHNNY DYANI Mbizo
SHIRLEY HORN Violets For Your Furs
ARCHIE SHEPP Mama Rose
JOHNNY DYANI Afrika
CEDAR WALTON Third Set
RIE P IL O GO
N U O V E
U S C I TE
Michel Godard
& Le Miroir du Temps
JAZZ
A Serpent’s Dream
Michel Godard ha riscoperto questo strumento antico, probabilmente risalente al Rinascimento, il
serpentone, e il suo suono unico e caldo. A cavallo tra passato e presente, questo disco, registrato durante
il Villefranche-de-Rouergue, nel bellissimo contesto della Chapelle des Penitents.
Ivan Paduart
JAZZ
Folies Douces
Uno dei più importanti artisti jazz occidentali, Ivan Paduart, risente delle ispirazini dei grandi, come
Pieranunzi, Galliano, Castellucci, Piazzolla e altri. Una registrazione del 1994, “Folies Douces” è una
testimonianza assoluta della grandezza di Paduart. Feat. Richard Galliano!
Jasper Van’t Hof
JAZZ
On The Move
Secondo volume per la serie “Jazz Legends” dedicate questa volta al pianista jazz Jasper Vant Hof. Il disco
riprende l’esibizione presso il moderno teatro di Gütersloh, in Germania, in collaborazione con la radio WDR
3. Feat. Harry Sokal (tenor sax), Stefan Lievestro (basso) e Fredy Studer (drums).
Marnix Busstra
JAZZ
Firm Fragile Fun
“Firm Fragile Fun” è il secondo disco della band capitanata da Marnix Busstra, che al suo interno annovera
anche Rembrandt Frerichs al piano, Arnold Dooyeweerd al basso e Pieter Bast alla batteria. Questo
spettacolare quartetto jazz combina quattro importanti personalità del panorama olandese per una musica
melodica e sempre avventurosa!
Marnix Busstra
JAZZ
Best of Both Worlds
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Un doppio CD che ripercorre vent’anni di carriera del compositore e chitarrista olandese Marnix Busstra, dal
1995 al 2015. Il primo disco comprende una raccolta di lavori ispirati soprattuto al jazz, mentre il secondo
album si concentra più sulle composizioni vocali del periodo. Imperdibile per conoscere la vastità della
produzione di questo artista.
R O C K A B I L LY
AMERICANA
AMERICANA
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Steve Howell
& The Mighty Men
Friend Like Me
Sempre nel segno dell’eclettismo, Steve Howell & The Mighty Men tornano con un nuovo disco, un vero e
proprio viaggio che parte dalla regione americana dell’Ark-La-Tex, attraversa ovviamente il grande Delta del
Mississippi e sconfina sulle verdi colline del Kentucky. Il finger style di Howell è magistrale ed è sapientemente
accompagnato dalla chitarra di Chris Michaels, la batteria roots di Dave Hoffpauir e il basso rockeggiante di
Jason Weinheimer: innovativi e autentici allo stesso tempo.
Nathaniel Talbot
Swamp Rose and Honeysuckle Vine
“Swamp Rose and Honeysuckle Vine”, quarto album di Talbot, nasce proprio dalla terra della fattoria dove
Nathaniel ha lavorato per molto tempo come contadino. La chitarra si fa grezza, l’approccio è quello
strippeddown, ma l’energia è sempre molto forte e vibrante. Con pochi arrangiamenti e senza fronzoli, tutto
è affidato alla coppia voce-chitarra: la musica di Nathaniel Talbot è diretta pura, anche se suonata con le dita
sporche di terra. American roots music!
Cousin Harley
The Dutch Session
Gli eroi rockabilly canadesi Cousin Harley tornano con il loro quinto album, registrato in soli tre giorni (una
pausa dal loro tour europeo) in presa diretta nel piccolo villaggio di Schipluiden, Paesi Bassi. “The Dutch
Session”, mai nome fu più giusto, vede impegnati Paul Pigat, Keeith Picot e Jesse Cahill in un rockeggiante,
ruvido ed elettrizzante live set che rende omaggio ai grandi artisti che li hanno ispirati negli anni.
Pete Kennedy
SONGWRITER
ROCK
Heart of Gotham
Il chitarrista e autore Pete Kennedy, maggiormente conosciuto per il suo lavoro con la moglie Maura nel duo
The Kennedys, esce con il suo primo lavoro come solista roots rock dopo vent’anni. Una grande prova di
songwriting, quella di “Heart Of Gotham”, che risuona di influenze in stile The Byrds e una impressionante
capacità interpretativa e strumentale da parte di Kennedy. La voce ruvida e diretta di Pete si accosta
perfettamente ai brani di questo atteso lavoro, che parlano della vita nella Grande Mela, la sua città natale,
vista attraverso una lente noir e uno sguardo tanto particolare quanto nuovo.
Alela Diane
& Ryan Francesconi
Cold Moon
La cantautrice Alela Diane e il chitarrista e compositore Ryan Francesconi hanno in comune la ricerca creativa per
liberarsi da un senso di stasi artistica. Da qui la collaborazione per tornare da una parte a comporre musica e
dall’altra a scrivere canzoni, condividendo un percorso di crescita artistica e ricerca, che li ha portati quasi senza
accorgersene alla composizione di “Cold Moon”, un disco ispirato e meditato allo stesso tempo, dove
l’accoppiata chitarra-voce si svela affiatata e perfetta.
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AMERICANA
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Western Star
Fireball
“Fireball” è il disco d’esordio dei Western Star, giovane gruppo di Baltimora con alle palle una forte attività
live che è valso loro un notevole seguito di fan. L’ispirazione è quella dei Thin Lizzy, The Pixies e dei Old 97’s
il cui leggendario chitarrista Ken Bethea ha deciso di produrre il disco. Melodie orecchiabili come quelle di
“Ghostchaser”, “Forever And A Day” e “Aeroangel”, il suono è energetico e il rock viene suonato a
profusione con una verve unica, allo stesso tempo moderna e senza tempo.
Adam Levy
ROOTS
Naubinway
Il 2012 è stato un anno terribile per il cantautore leader dei leggendari The Honeydogs, root-rock band di
Minneapolis, Adam Levy, che ha perso il figlio a causa di un suicidio. Dopo un paio d’anni in giro per
conferenze raccontando la propria esperienza, si è fermato per riprendere a scrivere canzoni. Il risultato è
“Naubinway”, un disco di squisita fattura che riflette sui temi dell’amore, della perdita e della grazia. Ad
abbellire ulteriormente questo album, un bellissimo art work, compreso di booklet di 32 pagine. Per il
Grammy Joe Henry “Naubinway” è ‘amore in azione, un importante opera d’arte’.
Christy Doran’s New Bag
JAZZ
Elsewhere
La New Bag è il fiore all’occhiello della carriera di Christy Doran, un progetto ventennale sempre alla ricerca
di nuove sperimentazioni che hanno fatto di questa realtà un interessante mix di jazz, rock ed etnico, ma
anche un ensemble dall’energica improvvisazione. Una famiglia che si è allargata con l’arrivo di Sarah Buechi
(voce), Vincent Membrez e Moog (ai sintetizzatori e piano Rhodes) e che aggiunge un altro tassello alle
proprie ricerche musicali con il delizioso programma in sette brani di “Elsewhere”.
Alex Maksymiw
JAZZ
Without a Word
Il chitarrista Alex Maksymiw, ucraino d’origine e canadese d’adozione, insieme ai bravissimi Marcus
Strickland al sax tenore, Scott Kemp al basso e Frank Parker alla batteria, rappresentano uno splendido
esempio di quartetto perfettamente funzionante. L’improvvisazione nasce dallo scambio continuo tra i
membri di un ensemble. È così che la musica scorre veloce e fluida, la chimica dell’improvvisazione si fa
sentire mentre passano una alla volta le composizioni di Maksymiw, tute originali. Un mix imperdibile di
bravura assoluta.
Paintbox
JAZZ
Ven
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Colori primari e secondari ci sono: il leader Jonas Windscheid alla chitarra, insieme a Andreas Bohlen al sax,
Hans Feigenwinter al piano, Roperto Koch al basso e Silvio Morger alla batteria. e se al posto dei loro
strumenti questi ottimi musicisti avessero dei pennelli il risultato non cambierebbe: l’armonia, la perfetta
sovrapposizione di suoni, utilizzando gli otto brani del disco brani come se fossero macchie di colori. In
“Ven” l’intreccio musicale con la tradizione jazzistica esiste, ma si declina in numerose variazioni, ora vivide,
ora più pallide. Imperdibile lavoro di uno dei più interessanti musicisti della nuova generazione musicale
tedesca.
R I S TA M P E
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Ricci Martin
Beached
L’ambizione del cantautore e polistrumentista Ricci Martin di
realizzare il più grande album di rock americano, registrato
presso il Brother studio dei Beach Boys. Ora in versione
rimasterizzata da Vic Anesini presso i Sony Battery Studio.
Expanded Edition con l’aggiunta di 4 bonus tracks.
Robbie Robertson
& Alex North
Nils Lofgren
Il lavoro per “Carny”, film con Jodie Foster e Gary Busey, ha
rappresentato uno dei progetti più particolari e una svolta per
la carriera di Robbie Robertson. Tredici tracce scritte in
collaborazione con Alex North, per la prima volta in CD.
Il disco d'esordio, come solista, di
Nils Lofgren. Siamo nel 1975, dopo la
parentesi con i Grin e Neil Young. Un
disco che, nel corso degli anni, è
cresciuto a dismisura tra i fans del
chitarrista.
Carny (soundtrack for the motion picture)
Same
Iron Butterfly
Ball
Un classico degli Iron Butterfly, pubblicato originariamente nel
1969, riedito, in versione rimasterizzata e potenziata. L'album,
che presentava ancora la line up originale della band (Doug
Ingle, Erik Brann, Lee Dorman e Ron Bushy ) mostrava una
leggera variazione nel suono, aggiungendo maggior fondo
melodico alle composizioni psichedeliche di inizio carriera. Con
2 bonus tracks!
Grateful Dead
Dick’s Picks Vol. 3
Ennesima perla della premiata serie dei “Dick’s Picks”, che in
questo caso raccoglie la perfomance dei Grateful Dead presso il
Sportatorium di Pembroke Pines, Florida. Lo Spring Tour del 1977 è
largante considerato uno dei set di show più belli dei Grateful Dead.
Nel disco troviamo un rarissimo, se non unico medley che
comprende la versione Live definitiva di “Sugaree”, “The Music
Never Stopped”, “Help on the Way”/Slipknot!”/“Franklin’s Tower”.
-Vol. 5 Ristampa remastered in 3 CD, il
concerto
complete
all’Oakland
Auditorium nel 1979! 3 CD.
-Vol. 6 Ristampa remastered in 3 CD, il
concerto complete all’Hartford Civic
Center nel 1983, include I brani “US
Blues” e “Encore” + una jam finale da
brividi! 3 CD.
-Vol. 7 Ristampa remastered, 3 CD, 3
serate diverse all’Alexandra Palace di
Londra nel Settembre del 1974! 3 CD.
Steppenwolf
The ABC / Dunhill Single Collection
Aaron Kannowski, ingegnere del suono di casa Real Gone, ha cercato per il mondo le migliori risorse audio
per questo “The Abc/Dunhill Singles Collection”, un doppio CD di 38 canzoni davvero imperdibile per i fan.
Commenti originali di John Kay per ogni traccia e foto di Henry Diltz e Tom O’Neal incluse nel booklet.
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Skip Martin
Scheherajazz + Swingin’ with Prince Igor
& Tannhauser
2 LP in 1 CD digipack edition! 2 album del 1959 con una nuova
masterizzazione 24 Bit. Feat. Symphony Orchestra and All-Stars
Jazz band condotta da Skip Martin, Pete Candoli, Don
Fagerquist, Frank Rosolino, Ted Nash, Red Mitchell…
Dave Grusin
Al Escobar
& his
Afro-Cuban
Orchestra
Escobar’s
Rhythmagic
Piano Strings and Moonlight
(The Many Moods of…)
Ristampa digipack dell’album del 1962 new remastered 24 bit.
Feat. Milt Hinton e Osie Johnson
Peggy Lee
Latin Ala Lee! + Ola Ala Lee!
2 Lp in 1 CD del 1957 digipack edition
e new remastered 24 Bit. Feat. Marvin
Brown, Pete Candoli, Herbie Harper,
Dickie Wells
2 Lp in 1 CD anni 1959 - 1960 con l’aggiunta di 3 bonus tracks!
Feat. Arranged and conducted Jack Marshall e Joe Harnell. Con 3
bonus tracks in Hollywood 1947
Pepper and the Jellies
The Viper Session
Molto apprezzati all’estero, presentiamo un gruppo italiano di un quartetto jazz e blues tradizionale che
mira a ricreare l’atmosfera dei 20s, 30s e 40s. In questo “Viper Session” la band è guidata dalla vocalist
Ilenia Appicciafuoco che si ispira ad artisti come Bessie Smith, Clarence Williams, Eva Taylor, Fats Waller,
Eddie lang e molti altri ancora, eseguendo i loro capolavori conservando il riconoscibile suono. Feat. Ilenia
Appicciafuoco (voce), Marco Galiffa (guitar), Emiliano Macrini (doublebass) e Andrea Galiffa (drums).
Pepper and the Jellies
Christmas Swing
La tradizione musicale natalizia incontra una moltitudine di stili e influenze nell’interpretazione di Pepper and
The Jellies. Dai generi più amati dalla giovane band abruzzese, lo swing e l’early jazz, fino al gospel, con un
pizzico di country senza dimenticare le atmosfere più cupe del blues delle origini. Tra le note di un Babbo
Natale in viaggio tra Chicago e New York, la Louisiana e il Texas, Pepper and The Jellies celebrano, con il
proprio sound, le versioni dei più grandi esponenti della musica americana. Feat. Ilenia Appicciafuoco
(voce), Marco Galiffa (guitar), Emiliano Macrini (doublebass) e Andrea Galiffa (drums).
ROCK BLUES
R I E P I L O G O
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U S C I T E
Rob Tognoni Birra For Lira
L’australiano Rob Tognoni, conosciuto come “The Tasmanian Devil” per ciò che è capace di fare con la sua chitarra
elettrica, è arrivato con questo sua ultima fatica al 17° appuntamento con il blues che conta. Cantante e chitarrista
Rock Blues di spessore Rob si è fatto notare per la prima volta nel 1994 grazie a Dave Hole che da subito riconobbe
in lui uno stile personale con riff chitarristici che riportano al blues più elettrico alla Jimi Hendrix senza disdegnare il
grande BB King e allo Swamp Rock alla Tony Joe White. Ma ciò che caratterizza più di tutto questo chitarrista è quel
carattere e quella originalità che pochi grandi posseggono e che potrebbe far riconoscere la sua chitarra tra mille.
In questo ultimo album “Birra for Lira” Rob testimonia un legame profondo con il nostro paese con testi che vanno
da Lost Our Blues In The City Of Rome, Birra For Lira, Nonna Rina e Triple Espesso. Un chitarrista rock blues tutto
da scoprire e amare. Perla dell’album “Roadhouse Blues” dedicata ai fans dei Doors.
Ole Kock Hansen
& Thomas Fonnesbæk
JAZZ
Fine Together/Nordic Moods
Un disco di jazz made-in-Scandinavia, che contiene le declinazioni del genere di ogni paese: troviamo
dunque la melanconia del gusto svedese, il rimbombo dell’Atlantico in Islanda, l’eco delle montagne e dei
fiordi Norvegesi e i suoni danesi che risplendono al sole. È questo il magico contenuto di “Fine
Together/Nordic Mood” dell’accoppiata Ole Kock Hansen e Thomas Fonnesbæk, rispettivamente pianista e
bassista da anni attivi sulla scena jazz danese.
Classic Chicago Blues
BLUES
Live Unreleased
Dopo gli straordinari live cd di Magic Slim e John Prime, ecco una terza uscita che riprende lo stesso Magic
Slim & The Teardrops durante un tour in Austria negli anni Novanta. Una nuova imperdibile uscita per casa
Wolf Records, un “must have” per ogni amante del blues che si rispetti! Materiale inedito dei Classic Chicago
Blues: Bonnie Lee dalla Westside, Nick Holt, Earl Howell e la partecipazione del genio assoluto di John Primer
alla chitarra!
Irene Becker
& Aviaja Lumholt
JAZZ
Magic Mystery Moon
La tastierista e compositrice danese Irene Becker è nota al grande pubblico come figura cardine della musica
rock danese sin dagli anni Settanta. Ora è una riconosciuta compositrice e interprete della New Jungle
Orchestra, sotto la guida del marito e collega Pierre Dorge. In “Magic Mystery Moon” Irene, insieme alla
cantante Avaja Lumholt e a musicisti di alto livello, tra cui il cornettista Kirk crea un universo onirico ed
emozionante.
Peter & Will Anderson
JAZZ
A Sax Supreme
I fratelli (gemelli) Anderson nonostante la loro giovane età anagrafica, non sono nuovi alla scena jazz
internazionale, grazie alla loro attività live e alle ottime recensioni della critica. In questo nuovo album Peter
(sax tenore) e Will (Sax alto), insieme a Ken Peplowski e Grant Stewart presentano un programma frizzante
di bellissimi standard del repertorio jazz.
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Photo by Roberto Cifarelli
Nuova uscita di una straordinaria
registrazione inedita del maestro Sellani
su uno splendido Steinway
IRD International Record Distribution
www.ird.it
facebook: www.ird.it/mipiace.htm