n° 22 News gennaio 2016 GAIA CUATRO VANESSA TAGLIABUE EMANUELE CISI IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Renato Sellani CLASSICA CONTEMPORANEA JAZZ Sellani On Steinway Renato Sellani ci ha lasciati, quasi novantenne, nell’ottobre 2014, con quella discrezione e quella signorilità che ne hanno contraddistinto la lunga vita di uomo e di artista. Per nostra fortuna, rimangono numerosi gli attestati delle sue doti di finissimo melodista e di fantasioso improvvisatore, di jazzman a tutto tondo. Alla nutrita serie di incisioni pubblicate negli anni dalla Philology, si aggiunge ora un prezioso inedito, ricavato da un concerto tenuto dal pianista marchigiano nel giugno 2009. Seduto davanti a un pregiato Steinway, Sellani si ascolta in completa solitudine (anche sulle note classiche del celebre Adagio di Albinoni), in trio con due rodati partner quali il bassista Massimo Moriconi e il batterista Massimo Manzi, e con l’aggiunta dei giovani sassofonisti Marco Ferri e Marco Guidolotti. Liner notes di Stefano Bollani, Franco D’Andrea, Maurizio Franco, Alessandro Lanzoni, Dado Moroni, Enrico Pieranunzi. Peo Alfonsi o Velho Lobo CLASSICA CONTEMPORANEA (Peo Alfonsi Plays Villa Lobos) Seconda produzione della nuova serie Abeat denominata ARIA e dedicata alla musica classica contemporanea. Peo Alfonsi, un vero campione dello strumento, capace di interpretare vari generi e stili: classica, jazz, world music e musica popolare, sempre con estrema disinvoltura ed ai massimi livelli. In questo nuovo lavoro affronta il repertorio di Villa Lobos in chitarra solo con un’artisticità che non ha pari. Disco pensato da una vita e finalmente realizzato al culmine di una carriera che lo ha visto protagonista negli ultimi anni stabilmente in duo in giro per il mondo con Al Di Meola, ma anche con Gabriele Mirabassi, Norma Winstone o collaborando con artisti del calibro di Pat Metheny, Kenny Wheeler, Trilok Gurtu, Marc Ribot e altri esponenti internazionali. Vincitore di importanti awards. Insomma un artista portacolori italiano nel mondo. Per gli amanti della chitarra un’opera imperdibile! “ho provato a restituire queste meravigliose pagine di musica alla foresta... non son sicuro d'esserci riuscito ma provarci è stata un'esperienza magica”. Peo Alfonsi. The Pines Above The Prairie G U I TA R V I R T U O S O FOLK Feat. John Trudell 1 Quinto album per i The Pines, indie-band nata in Iowa, ma da tempo stabilitasi nel Minnesota. Il disco segue l’acclamato “Dark So Gold” (2012) e spazia su una palette sonora immensa, ma definitivamente intrisa di trame tipiche del Midwest. Le dieci canzoni originali sono un esempio quel ricco songwriting che, unito a una notevole parte strumentale, è valso loro numerosi fan in tutto il mondo. I The Pines esplorano le fattorie isolate e le piccole città tra una prateria e l’altra, raccontando il coraggio di chi ha deciso di restare, ma con lo sguardo sempre fisso all’universo sopra di noi, “Above The Prairie”, appunto. Ciliegina sulla torta è la partecipazione della leggenda vivente John Trudell nel brano “Time Dreams”. DISPONIBILE CD e LP Sergio Arturo Calonego Dadigadì Vincitore della targa “ADGPA” come miglior chitarrista acustico emergente aprendo anche, lo scorso Ottobre, il festival “De La Guitare di Issodun, in Francia, e gli è stato conferita la “targa SIAE” come miglior autore al premio “Tenco”. “Dadigadì” è un disco pensato e scritto per chitarra acustica e voce, ed è stato registrato come è stato concepito, senza alcuna sovra incisione. La sfida più complessa è quella del minimalismo, che riduce all’essenziale e valorizza la ricchezza del suono; otto brani, i cui titoli iniziano tutti con la lettera D, come Dadì (Marcel Dadì) il chitarrista francese scomparso prematuramente, ma anche D come DADGAD, accordatura di provenienza mediterranea molto utilizzata da Bensusan, chitarrista e compositore maestro indiscusso di questa accordatura che Sergio utilizza per un uso integrale dello strumento chitarra, in una simbiosi totale fra artista e strumento. Sergio Arturo Calonego proviene dal mondo del blues e dei cantautori e ha all’attivo più di 600 concerti in Italia, ma ha anche suonato in molti paesi Europei! Lo definiremmo l’erede di Pierre Bensusan!! R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E AAVV God Don’t Never Change BLUES the Songs of Blind Willie Johnson ISCO IL D ’ANNO L L E D Alligator Records è orgogliosa di presentare lo straordinario omaggio dai migliori artisti sulla scena internazionale alla leggenda assoluta Blind Willie Johnson. Un cast stellare si è riunito dietro a strumenti e microfono per reinterpretare le melodie e le canzoni di un’icona del blues: Tom Waits, Lucinda Williams, Derek Trucks and Susan Tedeschi, Cowboy Junkies, The Blind Boys Of Alabama, Sinéad O'Connor, Luther Dickinson, Maria McKee, e Rickie Lee Jones si prestano alla reinterpretazione di brani universali di ‘gospel blues’. “God Don’t Never Change: The Songs Of Blind Willie Johnson” è un progetto dalla lunga gestazione che vuole rendere omaggio ai brani di Blind Willie, a loro volta intrisi di tradizioni e incrociati con inni sacri e preghiere. Un’eredità artistica e morale di inestimabile valore che risuona ancora oggi in tutta la sua potenza comunicativa e che ha incantato gli stessi interpreti. Luther Dickinson ha descritto la musica di Johnson “modernismo primitivo” capace di aprirsi totalmente al cosmo e di toccare le corde di ogni animo umano tanto da aver ispirato artisti del calibro di Led Zeppelin, Bob Dylan e Eric Clapton. L’Alligator si conferma ancora tra le numero uno! Jim Rotondi COUNTRY ROCK CLASSIC JAZZ JAZZ Dark Blue Uno degli eroi della scena newyorkese, il trombettista Jim Rotondi ha affascinato il suo pubblico per più di vent’anni. “Dark Blue”, che esce per l’apprezzatissima Smoke Session, è un disco che ripercorre la carriera di Jim attraverso i luoghi centrali del suo percorso artistico, dagli Stati Uniti all’Europa. al suo fianco troviamo i bravissimi David Hazeltine al piano, Joe Locke al vibrofono, David Wong al basso e Carl Allen alla batteria. Le musiche lasciano senza fiato, i dieci brani includono sia composizioni dello stesso Rotondi, ma anche brani di Garson/hillard, Bricusse/Newley, Hazeltine, Monk ed Eric Alexander. Dave Douglas & Monash Art Ensemble Fabliaux Nuova suite musicale composta da Dave Douglas per il Monash Art Ensemble, importante orchestra da camera che vanta tra i suoi componenti alcuni dei musicisti più interessanti sulla scena di Melbourne. In “Fabliaux” l’incontro tra il trombettista americano e l’orchestra australiana crea terreno fertile per nuove scoperte melodiche. Creato per quattro fiati, quattro ottoni, quattro archi, quattro strumenti a percussione e includendo strumenti elettronici, “Fabliaux” è destinato ad introdurre in nuovo linguaggio nell’universo della musica improvvisata contemporanea. Un disco che trae l’ispirazione dalla musica del XIV secolo dell’ARS Nova francese, con l’utilizzo di effetti come l’Hoquetus e l’Isoritmia, ma che pone già le basi per nuove sperimentazioni e improvvisazioni. Aaron Watson The Underdog Aaron Watson ha venduto nel mondo milioni di dischi sia fisici che digitali. Questo suo nuovo disco, “Underdog”, è stato prodotto da Keith Stegall (Alan Jackson, Zac Brown Band…) ed è destinato a diventare l’ennesima pietra miliare nella straordinaria carriera di questo artista. Gli ideali di Watson, cresciuto ascoltando Merle Haggard e Alan Jackson, sono così sintetizzati nella sua “Fence Post”, brano a chiusura del disco, dove, oltre a fare da eco alle parole di Sam Hudson, egli racconta la storia, in gran parte autobiografica, di una stella nascente del country, che non ha rinunciato ai propri sogni nonostante i primi fallimentari tentativi di sfondare come musicista. Un disco ricco di partecipazioni: Eddie Bayers alla batteria, Milo Deering, Stuart Duncan e Larry Franklin al violino, Dan Dugmore e Paul Franklin alla chitarra steel, Wes Hightower e John Wesley Ryles ai cori, Brent Mason alla chitarra elettrica, Billy Panda e Bobby Terry alla chitarra acustica, Gary Prim all’organo Hammond B-3 e al piano piano, Jimmie Lee Sloas al basso, Bruce Watkins e John Willis al banjo. Notevole!! 2 C O U N T RY R O C K COUNTRY LINE DANCE R I E P I L O G O N U O V E Crazy Bulls Band Lifestream Il progetto Crazy Bulls Band nasce nel 2013 da un’idea di Stefano Bandini, conosciuto nell’ambiente country internazionale come “Bigman” e Leda De Waure, singer-songwriter sudafricana di Johannesburg. La grande passione di Bigman per la musica Americana e per il country nonché la sua esperienza in campo internazionale unita alla cultura d’influenza britannica di Leda e alle sue precedenti esperienze nel repertorio celtico, hanno portato alla ricerca di sonorità che spaziano dal pop-rock-country contemporaneo ad un traditional rivisitato e moderno. Fin dal suo esordio la Band, composta da musicisti professionisti, inizia a comporre i propri brani che vengono apprezzati da coreografi di fama internazionale i quali vi scrivono le loro coreografie di country line dance! Dopo breve tempo il loro progetto viene riconosciuto come una delle realtà internazionali di maggiore successo, i propri brani sono suonati e ballati nei country festival in Europa, USA e Canada e la Band viene invitata ai più importanti festival nazionali e internazionali. Feat. Leda De Waure (vocal), Steve Bandini (ac. Guitar), Giuliano Guerrini (el. Guitar), Federico Baldassarri (banjo, pedal steel), Nicola Nieddu (fiddle e mandolin), Guido Minguzzi (drums), Francesco Ricci (bass). BR5-49 One Long Saturday Night, Plus “One Long Saturday Night, Plus” è stato registrato a Baden, in Germania, una ventina di anni fa, durante uno degli straordinari concerti di questa band. Le registrazioni, rimaste negli archivi della Bear Family per molti anni, sono state ritrovate e riprese dalla casa discografica tedesca per essere editate in questa nuova uscita. Capitanati da Chuck Mead, il concerto mostra i BR5-49 in splendida forma e uno straordinario programma di 19 canzoni che spaziano tra gli intramontabili classici della band, una carrellata di pietre miliari della musica country rock anni Novanta. Il “plus” è dato dalle quattro bonus tracks registrate nel 1996 in Giappone e che rende imperdibile questa uscita Bear Family Trio Da Kali F O LK ITALI ANO SONGWRITER WORLD Same 3 U S C I T E EP Il Trio Da Kali è un interessante gruppo di musicisti che si rifanno alla cultura Mande, tipica del sud del Mali, composto da voce, balafon e ngoni. Il loro omonimo EP di debutto esprime al meglio la attenzione per repertori antichi e dimenticati. La splendida voce di Hawa Kasse Mady Diabaté, figlia del leggendario Kasse Mady Diabaté, è accompagnata dal balafon di Lassana Diabaté, uno dei più stimati artisti del suo Paese e dal giovanissimo Mamadou Kouyaté, anch’egli figlio d’arte, che si occupa del basso ngoni. Il trio si è formato alla fine del 2012 allo scopo di sviluppare un progetto dei The Kronos Quartet, con il plauso dello stesso David Harrington, ma si sono fatti conoscere fin da subito attraverso performance internazionali. EP 5 brani. Lesley Pike November Si è fatta conoscere come artista indipendente sulla scena di Toronto, ma ha velocemente trovato il modo di farsi conoscere anche a New York, Londra e Los Angeles, città dove ha suonato al fianco di Jason Mraz. Lesley Pike ha all’attivo numerose altre collaborazioni, come Joan Osborne, Matisyahu, Ari Hest, The Dunwells, Hawksley Workman. Ora è pronta con un nuovo disco, il quarto in carriera, che è destinato a portarla sotto i riflettori della musica internazionale: “November”, prodotto dal canadese James Bryan, che l’ha portata nei migliori studi di Londra, come Kensaltown Studios, Squat Sound e Abbey Road Studios. Tutti i brani sono originali e particolarmente orecchiabili, in gran parte usciti dalla penna di Pike, ma troviamo anche canzoni scritte dallo stesso Bryan e Emma-Lee & Karen Kosowski. Filippo Gambetta Otto Baffi Nuovo disco per Filippo Gambetta, organetti sta di fama internazionale, che ha tenuto seminari in tutta Europa e ha partecipato a importanti rassegne europee, nonché figlio del famoso chitarrista Beppe, dal titolo “Otto Baffi”. L’idea è quella di comporre nuove melodie per organetto in sol/do a due file/otto bassi, mentre l’ispirazione deriva dalla danza e dalle sue melodie, per un album che si sviluppa lungo dodici brani di straordinaria piacevolezza eseguiti attraverso la versatilità di questo strumento, accompagnato da violini, liuti, triangoli, clarinetti e strumenti a corde. Numerose sono anche le partecipazioni notevoli a questo disco, tra cui Emiliy Stam, Devi Woodhead, Fabrizio Forte, Roberto Izzo e Silvia Manfredi tra gli altri. Ottima prova!! R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E David Chesky JAZZ Joy And Sorrow L’ispirazione per “Joy And Sorrow” arriva direttamente dalla visita dei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau: scosso a livello emozionale da questi luoghi, il compositore David Chesky ha voluto comporre un lavoro per descrivere non solo il dolore che tali luoghi emanano, ma anche quella gioia che accompagna molti aspetti della cultura ebraica. Il fulcro del disco è rappresentato dal “Concerto for Violin and Orchestra No. 3”, che ben rappresenta quel mix di gioia e dolore che Chesky ha deciso di catturare con il suo lavoro. Come parte della serie Chesky Binaural + Series, tutto il progetto è stato registrato con un singolo microfono per carpire tutta la polidimensionalità dell’esenzione per la gioia di audiofili e utilizzatori di cuffie per l’ascolto. Feat. Artur Kaganovskiy al violino, Ethan Herschenfeld al basso, Moran Katz al clarinetto e Kristina Reiko Cooper al violoncello. The New Appalachians JAZZ VOCAL FOLK From The Mountaintop Le 17 canzoni di squisito gusto folk in “From The Mountaintop” ci raccontano storie antiche quanto le montagne attraverso l’arte di Dave Eggar e il suo cast di musicisti di prim’ordine. Il disco nasce dalla collaborazione tra la formazione classica del violoncellista Eggar e il gusto bluegrass di Dr. Ralph Stanley (Banjo), tra i due si è creato un vortice di collaborazione che ha attirato anche bravi Noah Wall (fagotto e voce), Tyler Hughes (banjo e voce), Jake Baine (voce), Chuck Palmer (percussioni e batteria), Tony Maceli (basso), C. Lanzbom (chitarra e voce) e Tommy Norris (mandolino e voce). Registrato con speciali tecniche per la serie Binaural + di casa Chesky, “From The Mountaintop” coglie con pieno realismo le stratificazioni sonore della sua esecuzione, che lo rendono un’uscita dove i brani dove bellezza e qualità vanno di pari passo. Rebecca Pidgeon The Raven Da casa Chesky presentiamo la terza edizione di questo capolavoro vocal-jazz per una delle più interessanti vocalist degli ultimi anni. Le altre due edizioni sono ormai fuori catalogo e questa nuova uscita è edita in HQCD (HiQuality). McCoy Tyner JAZZ VOCAL JAZZ New York Reunion ATTESE R ISTA MPE! Un classico di Tyner da tempo fuori catalogo finalmente torna disponibile in SACD. Feat. Joe Henderson, Ron Carter e Al Foster. Xiomara La Voz ATTESE R ISTA MPE! Feat. Axel Tosca Lougart, piano, Chris Smith, contrabbasso, Pedro Martinez, percussioni, Yosvany Terry, sassofoni. Al secondo album di Xiomara ci rendiamo conto che non ci troviamo di fronte ad un fenomeno musicale artificiale. Xiomara Laugart ha virtù peculiari tali ed una maestria che non si possono manipolare. Qualità vocali che “La Voz” rivela in modo inequivocabile: flessibilità e sensibilità espressiva in una grande estensione vocale, “liquida” e fluente, che ben esaltano le influenze jazz. Un’opera in SACD, che è limitativo liquidare come latin-jazz o cuban-jazz semplicemente. Gli audiofili, amanti del genere, avranno di che gioire per questa produzione targata Chesky. SACD. 4 SONGWRITER R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Malcolm Holcombe Another Black Hole Dodicesimo album per la leggenda dell’underground folk Malcom Holocombe, “Another Black Hole”. Dieci nuove canzoni originali, che vedono Malcom accompagnato dal consueto sound dei fedeli Jared Tyler al Dobro, David Roe al basso e Ken Coomer alla batteria. Numerosi brani vedono la preziosa partecipazione della special guest Tony Joe White alla chitarra, con il suo inimitabile sound, che fa spinge il folk degli Appalachi di Holocombe fino a regioni mai esplorate. Altre importanti collaborazioni sono quelle del percussionista Future Man (nome d’arte di Roy Wilfred Wooten) e Drea Merritt alle voci. “Another Black Hole” sarà capace di assodare la fedeltà dei fan di lunga data ì, ma anche di guadagnare il plauso dei neofiti. Canadian Brass SONGWRITER GUITAR VIRTUOSO J A Z Z Perfect Landing L’ennesima prova di bravura per questo ensemble di ottoni che, con la sua musica da camera, si sta guadagnando sempre più fan in tutto il mondo. “Perfect Landing” è uno splendido viaggio musicale che passa dalla reinterpretazioni del “Brandenburg Concerto #2, Movimento 3” di Bach fino a coinvolgenti melodie spagnole, passando per il “Quartetto in sol maggiore K 387”, il tutto attraverso un programma musicale di grandissimo prestigio, che sottolinea la perizia tecnica e le grandi doti artistiche dei componendi di questo ensemble. Pavlo & Remigio Guitarradas Remigio Pereira non è solo un uno straordinario cantante, membro del famoso gruppo The Tenors, ma anche un virtuoso della chitarra. Pavlo ha invece costruito la propria carriera di chitarrista su uno splendido stile mediterraneo, tra album d’oro e frequenti tour mondiali. In questo disco li troviamo insieme per la prima volta, co-autori di ogni singolo brano di “Guitarradas”, un album prettamente strumentale che attraversa una molteplicità di stili. La musica rappresenta perfettamente la passione di questi due musicisti per la chitarra e, allo stesso tempo, la loro grande capacità compositiva. Indubbiamente un disco per gli amanti della chitarra. Matt Patershuk I Was So Found Of You Seconda uscita per il canadese Matt Patershuk, che per l’occasione si è avvalso della collaborazione del famoso produttore Steve Dawson, di cui riconosciamo il tocco in diverse parti del disco, presso gli Henhouse studio di Nashville. Il risultato è un disco sincero in puro stile Country canadese, dove a farla da padrone è lo stile vocale di Matt, quasi appartenete ad un'altra epoca, in un misto di un’umanità che potrebbe essere propria di un Willie Nelson e un’ironia che non stonerebbe in un John Prime. Il centro emozionale del disco è rappresentato da due brani: “Harviestown” e dalla title track “I Was So Fond Of You”, dedicata alla tragica scomparsa della sorella. Matt Patershuk propone un ottimo disco squisitamente country, imperdibile per ogni appassionato del genere. Doug Sahm and Band ROCK Doug Sahm and Band 5 Dylan! Feat. Bob VINILE 180gr Il primo disco di Doug Sahm è stata una vera rivelazione per l’epoca, soprattutto grazie al talento di questo autore, quintessenza della musica americana, che dal groove texano ha abbracciato il rock, ma anche il country ed il pop, creando un sound unico e inconfondibile. “Doug Sahm and Band” propone un cast davvero eccezionale, che conta, tra gli altri, Dr. John, David “Fathead” Newman, David Bromberg, Flaco Jimenez, Augie Meyers, Jack Barber, George Rains e Bob Dylan, che contribuisce ad uno straordinario inedito, la bellissima “Wallflower”. Prodotto da Jerry Wexler e Arif Mardin, è edito per Real Gone in una splendida edizione limitata di mille copie color oro. IRD International Record Distribution www.ird.it facebook: www.ird.it/mipiace.htm RIEPILOGO NUOVE USCITE Harris Eisenstadt JAZZ Canada Day IV Quarto disco per questo talento newyorkese della batteria Harris Eisenstadt, che ci propone un accattivante mix di sette composizioni originali, che spaziano dal modern jazz alle avanguardie più acute. Completano l’ensemble di Eisenstadt artisti di grande fama, come Nate Wooley alla tromba, Matt Bauder al sax tenore, Chris Dingman al vibrafono e Pascal Niggenkemper al basso. Waxwing JAZZ A Bowl of Sixty Taxidermists Il progetto Waxwing raccoglie al suo interno tre tra i più interessanti musicisti della scena jazz di Vancouver, ovvero Tony Wilson (chitarra elettrica), Peggy Lee (violoncello) e Jon Bentley (sax). Il programma di “A Bowl Of Sixty Taxidermists” di composizioni originali e improvvisazioni è uno squisito mix di delicatezza e forza, bellezza melodica e trame sofisticate che esplorano la vasta gamma di espressioni che possono scaturire solamente da questa inusuale combinazione di elementi. Wayne Horvitz JAZZ The Royal Room Collective Music Ensemble - at the Reception Wayne Horvitz si è sempre circondato di artisti di prim’ordine e in questo suo disco troviamo un ensemble formatosi nel 2012, con Al Keith, Samantha Boshnack, Steve O’Brien alle trombe, Naomi Siegel, Jacob Herring, Willem de Koch ai tromboni, Beth Fleenor al clarinetto, Kate Olson sax soprano, Ivan Arteaga al sax alto, Skerik al sax tenore, Greg Sinibaldi al sax baritono, Ryan Burns al piano, Geoff Harper al basso e Eric Eagle alla batteria. Il programma in quindici brani si snoda tra numerose influenze, tra cui gli orecchi più attenti noteranno Ellington, Gil Evans or Gerry Mulligan, ma anche Anthony Braxton, George Lewis, o Misha Mengelberg nel modo in cui gli strumenti vengono suonai in contrapposizione gli uni agli altri. “At the Reception”è un disco imperdibile per ogni amante del jazz dove l’improvvisazione e la completa sintonia del nutrito ensemble vi condurranno in un viaggio spettacolare. Harris Eisenstadt JAZZ Golden State II Seconda uscita per Harris Eisenstadt e il suo quartetto, che questa volta cattura la performance al Vancouver Jazz Festival, con una line up leggermente modificata, dove troviamo Michael Moore al clarinetto al posto della flautista Nicole Mitchell, gli atri componenti dell’ensemble sono Sara Schoenbeck al fagotto e Mark Dresser al contrabbasso. Il disco scorre spontaneo, tra le superbe composizioni di Eisenstadt e la chimica che scaturisce tra gli elementi del quartetto per un programma di cinque straordinari pezzi. Equilibrium JAZZ Liquid Light 7 L’improvvisazione, nel jazz, è questione di comunione, nel senso più spirituale del termine. Ed è su questa convinzione che si pone la terza uscita del trio europeo. Equilibrium (un vocalist norvegese, un chitarrista danese, un belga ai fiati, tutti e tre compositori) esplora ancora una volta spazi innovativi, estatici, misteriosi e talvolta grotteschi questi che questo genere di musica può regalare. “Liquid Light” contiene uno splendido programma di quindici composizioni che assomigliano più alle parti di un dialogo, una conversazione tra gli strumenti. Feat. Sissel Vera Pettersen, Joachim Badenhorst e Mikkel Ploug. R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Diamo il benvenuto, tra le label distribuite, a questa etichetta europea che ha sviluppato una formidabile reputazione come una delle più innovative e lungimiranti case discografiche in Europa negli ultimi anni. Fondata nel 2008, Edition Records è partita grazie all’amore senza compromessi per la musica e per la ricerca di produzione di alta qualità con musicisti creativi di fama mondiale. IRISH TIME: “Una delle etichette indipendenti emergenti in Europa più artisticamente credibile!” GUARDIAN: “L’ECM 40 anni fa era nella stessa fase, Edition R. ha un sesto senso simile all’etichetta di Monaco Di Baviera!!” N.CAT EDN1020 EDN1021 EDN1025 EDN1028 EDN1031 EDN1032 EDN1033 EDN1034 EDN1036 EDN1038 EDN1040 EDN1041 EDN1046 EDN1047 EDN1048 EDN1050 EDN1051 EDN1052 EDN1054 EDN1055 EDN1050v EDN1061 EDNLP1063 AUTORE Spin Marvel Feat. N. P. Molvaer Phronesis Meadow Feat. John Taylor McCormack & Yarde Duo Phronesis Dave Stapleton Troyka Marius Neset / Daniel Herksedal Neon Quartet Kenny Wheeler, Norma Winstone Marius Neset Alexi Tuomarila Oddarrang Cellophony Slowly Rolling Camera Phroneis Tim Garland Andrew McCormack Blue-Eyed Hawk Slowly Rolling Camera Phroneis Girls in Airports Tim Garland TITOLO The Reluctantly Politicised Mr J. Alive Blissful Ignorance Places and Other Spaces Walking Dark Flight Moxxy Neck of the Woods Subjekt Mirrors Birds Seven Hills In Cinema Vibrez Slowly Rolling Camera Life To Everything Songs to the North Sky First Light Under the Moon Into the Shadow Life To Everything Fable Return to the Fire FOR. CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD CD LP CD LP 8 RIEPILOGO NUOVE USCITE Nigel Mooney BLUES The Bohemian Mooney Nigel Mooney è largamente considerato uno dei più importanti chitarristi e cantanti blues irlandesi. La sua intensa voce tenorile si combina ad un approccio jazzistico al blues, che scaturisce dal suo modo di suonare la chitarra. Il suo “All My Love Is Vain” è stato, nel 2005, il disco jazz più venduto in Irlanda, mentre “The Bohemian Mooney” è il suo atteso secondo album, che lo vede impegnato sia con gruppi piccoli, sia con ensemble. Dagda Quartet JAZZ Dagda I Dagda sono la stella nascente della nuova scena jazz inglese, sin dalla loro formazione nel 2010. Principalmente di base a Londra, il quartetto è una summa di cultura, tradizione ed esperienza. La line up vede Billy Adamson alla chitarra, Tom West al basso e Mike Clowes alla batteria, capitanati dall’immancabile sassofonista Tom Harrison, corona questo campionario di ottimi artisti Michael Buckley al sax come guest star. Jean Toussaint JAZZ Tate Song Jean Toussaint, membro degli storici Jazz Messenger di Art Blakey, ha sempre guardato il mondo del jazz da una posizione privilegiata, fatta di grandi interpreti e un ambiente estremamente eccitante. Dagli anni ottanta è un punto di riferimento per la scienza jazz britannica e continua a collaborare con i migliori artisti in circolazione, come McCoy Tyner, Max Roach, Cedar Walton, Gil Evans e Jeff 'Tain' Watts. QCBA AMERICANA JAZZ Beauty in Quiet Places 9 Quentin Collins e Brandon Allen costituiscono una delle più azzeccate accoppiate artistiche del momento esordendo con l’album “What’s It Gonna Be?” riscuotendo un notevole successo, ed ora con il bellissimo “Beauty In Quiet Places”. Nel disco, composto totalmente da inediti, si distinguono chiaramente le influenze dei grandi nomi, come John Coltrane, da una parte, ma anche di tradizioni e stili più esotici, come nel brano che apre il disco, “Fuerteventura”, che risente delle sonorità della samba. Collins e Allen, insieme a Ross Stanley all’Hammond e all’elegante Enzo Zirilli alla batteria, spaziano attraverso gli stili più diversi, dal Funk, al swing fino alle composizioni più riflessive. Danni Nicholls Mockingbird Lane Danni Nicholls si è recentemente trasferita dalla natia Inghilterra a Nashville, una terra promessa per questa autrice, cresciuta ascoltando sempre Folk, Americana, Country e Rock. “Mockinbird Lane”, registrato proprio nella capitale del Tennessee, è un album dai suoni più ruvidi rispetto al precedente “A Little Redemption” ed è la band a fare la differenza: Chris Donohue al basso, Brian Owings alla batteria, Will Kimbrough alle chitarre e Ralph T Lofton alle tastiere sono i musicisti perfetti per i brani e la voce vellutata di Danni Nicholls. La potenza e l’energia di queste performance vibranti fanno di questo disco un pezzo imperdibile per gli amanti del genere. Consigliato! RIEPILOGO NUOVE USCITE Eddie Martin’s Big Red Radio G U I TA R J A Z Z G R O O V E J A Z Z G U I TA R J A Z Z SCOTTISH FOLK JAZZ Live in Tuscany Una miscela unica di country blues, pop espressivo, testi energici, melodie coinvolgenti e voci potenti. Tutto questo è il marchio di fabbrica della Eddie Martin’s Big Red Radio, ensemble che unisce sotto un’unica insegna elementi di punta del panorama Blues/Jazz/Pop/Rock sia Inglesi che Italiani. “Live In Tuscany” è un disco che testimonia lo straordinario concerto di lancio di questo progetto, dove ritroviamo orizzonti musicali cari a Eddie Martin, che risentono delle influenze dei suoi studi sulla musica africana, ma sempre legati alle indiscutibili radici blues. Malinky Far Better Days I Malinky aggiungono un ulteriore tassello alla propria carriera di grandi interpreti della musica scozzese con il loro “Far Better Days”, prodotto da Donald Shaw. L’attuale line up di quattro membri si concentra sulle voci di Fiona Hunter, Steve Byrne e Mark Dunlop accompagnati dalle composizioni del bravissimo Mike Vass. Fin dai loro inizi, nei primi anni Novanta, i Malinky hanno fatta molta strada, diventando i portabandiera della musica scozzese nel mondo. John Moriarty Echoes John Moriarty, chitarrista jazz finalista al Montreaux Jazz Guitar Competition, raggiunge il altri colleghi nel novero degli artisti della Lyte Records. Moriarty è un chitarrista tra i più prominenti del panorama jazz irlandese che debutta con questo “Echoes”, registrato a Brooklyn nel luglio del 2012, che comprende sia composizioni originali, ma anche alcuni tra i suoi classici preferiti. Feat. Randy Ingram (piano), Adam Pache (drums), Matt Clohesy (bass). J-Sonic Different Orbits Album di debutto per i J-Sonics, sestetto emergente della scena londinese groove jazz degli ultimi due anni. La line-up prevede una prominente accoppiata sax-tromba, seguita a ruota da una chitarra immaginifica e da una potente sezione ritmica affidata alla triade bassi-batteria-pecussioni. I J-Sonics spingono nei dieci brani di “Different Orbits” la loro musica con l’energia e la grinta che è valso un nutrito numero di fan alla band, composta dal bassista e chitarrista Mike Flynn, dal sassofonista Matt Telfer, il trombettista Andy Davies, il chitarrista Clement Regert, il batterista Gabor Dornyei e il percussionista Jon Newey. Andreas Varady & David Lyttle Questions Nel 2010 un giovanissimo (12 anni) Andreas Varady ha scritto a David Lyttle presentandosi come un chitarrista jazz e suscitando l’interesse di questo Lyttle, che lo ha voluto in alcuni spettacoli con la propria band. “Questions” è stato registrato pochi giorni dopo il suo tredicesimo compleanno, tra una collaborazione e l’altra (Louis Stewart, Tommy Emmanuel) e vede la partecipazione di Micheal Janisch e Bandi (il padre di Andreas) al basso. 10 L'amicizia che ci unisce da tanti anni lascia qui la sua testimonianza. IRD Distributzione • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm F e l i c e C l emente, J a vier Pér ez Fo r te R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E JAZZ Daniele Di Bonaventura Band’Union Live Nuovo album dal vivo per questo ormai noto bandeonista marchigiano, questo nuovo lavoro nasce per festeggiare i dieci anni di attività passati insieme al quartetto ed ha voluto farlo con delle registrazioni dal vivo. Di Bonaventura pensa, che per festeggiare questo decimo anniversario, il live sprigioni maggiormente la singolarità timbrica e la forza espressiva di questo gruppo formato non solo da grandi musicisti ma da vecchi e cari amici. Quindi buon compleanno Band’Union: Feat. Marcello Peghin (chitarra 10 corde), Felice Del Gaudio (contrabbasso) e Alfredo Laviano (percussioni). Paolo Pieretto & Gli Ammutinati ROCK Ancora Desiderio Secondo album per il cantautore Paolo Pieretto realizzato con la band “Gli Ammutinati” e che segue a cinque anni di distanza il debutto intitolato “Artigiano Di Parole”. Dieci storie sospese tra romanticismo e ironia, tra canzone d’autore e folk-rock dalle sonorità americane con intrecci di chitarre, violino e fisarmonica a caratterizzare i brani. Dal rock aggressivo dell’iniziale “La Prima Pietra” alla divertita “Maria Piena Di Grappa” dal sapore Irish in chiusura, passando da brani intimi a brani graffianti. Paolo Pieretto è un cantautore autentico e sincero, e questo secondo lavoro “Ancora Desidero” è una piacevole sorpresa, un disco che piace al primo ascolto, con testi da ascoltare attentamente e mai banali, dove emerge l’anima “rocker” di Paolo, ma anche quella cantautorale più riflessiva e poetica. Ottima seconda prova del cantautore brianzolo! Mike Melillo JAZZ Evidence (Live At Caffè Casolani) Mike Melillo, pianista e compositore storico del jazz internazionale, statunitense di nascita ma italiano di adozione. Pianista di Sonny Rollins, Phil Woods (con il quale ha vinto anche un Grammy Awards), Ben Webster; un approccio alla musica profondamente intimo, personale e sempre originale nelle performance live. Proprio come in quella che si ascolta in “Evidence” al fianco di Giampaolo Ascolese alla batteria ed Elio Tatti al contrabbasso. Le linee ritmico-melodiche dei tre si intrecciano e si integrano con consapevole maestria e saggezza musicale nei brani in scaletta che vanno da composizioni originali di Melillo fino a standard rivisti e reinterpretati dal trio. Un disco che non può mancare nelle discoteche degli appassionati di jazz Marco Detto JAZZ-WORLD JAZZ Alma Ha una dozzina di album alle spalle ma non ha raccolto quello che tanti pianisti delle generazioni precedenti hanno in termini di popolarità, onori e riconoscimenti d’ogni tipo; se è per questo ancor meno di quelli delle generazioni successive in termini di fama, onori e gloria e, diciamolo, sproporzionati cachet. Si chiama Marco Detto ed è un cinquantenne e propone un solo piano, ovvero un incontro di fantasia musicale e improvvisazione creativa che si intrecciano simultaneamente. Degli 11 brani in scaletta, 5 sono originali e 6 di: Vincent Youmans, John Lewis, Duke Ellington, Benny Golson, Jimmy Van Heusen, e Jule Styne. Marco Fusi World Chamber Music (Con la partecipazione di Antonio Lubrano) Clarinettista e compositore italiano, noto per le sue collaborazioni con alcuni dei nomi più prestigiosi nel panorama culturale italiano. Le influenze delle sue composizioni sono la musica dei Balcani e dell’Europa orientale, Klezmer, jazz e musica classica. Con questo nuovo album Marco Fusi propone al pubblico le sue nuove composizioni, in cui l’originaria ispirazione etnica si fonde con un suono classico e cameristico. Una formazione rinnovata (un trio formato da clarinetto, chitarra e contrabbasso) si distingue infatti per un sound innovativo che, all’usuale stile compositivo dell’autore consistente nel combinare sonorità inusuali, accosta le atmosfere romantiche, liriche, intimiste che caratterizzano la musica classica occidentale. Feat. Valerio Della Fonte (contrabbasso), Renato Pompilio (chitarra), in un brano voce recitante di Antonio Lubrano. 12 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Christof May JAZZ Deeper Green Il risultato del complesso lavoro di sublimazione in un’ora di ben sette ore di ottima musica improvvisata, combinata con le letture dei poemi di Emily Bronte. La line up comprende: Christof May – sax alto e soprano, clarinetto, Florian Zenker – chitarra, Bob Wijnen – tastier, Jens Loh - contrabasso Eric Hoeke – batteria. Nicola Sergio JAZZ Migrants Un disco che affronta una tematica molto attuale in Europa, quella dei migranti che si mettono in viaggio con le loro speranze. “Migrants” è fatto per un pubblico vasto, perché include suoni tipicamente jazzistici, ma non trascura nemmeno sonorità da film e melodie più classiche. La musica si fa chiara e semplice, perché diretta a tutti, come il messaggio universale di uguaglianza che porta con sé. Solo piano! Robin Verheyen JAZZ A Look Beyond (Cap Vert Illuminations) Un sofisticato mix in dieci canzoni tra jazz da camera moderno e ritmi africani interpretati da un cast stellare arruolato nell’area newyorkese. L’ispirazione arriva diretta dai viaggi in Senegal di Robin Verheyen, che ha cercato di importare le sonorità tipiche dell’Africa e i suoi ritmi frenetici, confluiti con maestria in questo nuovo “A Look Beyond (Cap Vert Illuminations)”, dove l’improvvisazione e si mescola agli elementi etnici per un fantastico programma in dieci composizioni. Feat. Russ Johnson (trumpet), Drew Gress (basso) e Jeff Davis (drums). Fay Claassen & Trio Peter Beets JAZZ Live At The Amsterdam Concertgebouw Fay Claassen è l’erede artistica della grande Rita Reys, la First Lady del Jazz europeo. Un’eredità che si declina anche nella collaborazione con l’ultima band che ha accompagnato la Rays, il Peter Beets Trio, composto, oltre al bravissimo Peter Beets al piano, il bassista Ruud Jacobs e il chitarrista Martijn Van Iterson. La loro prima gig insieme risale al 2014, presso il Concertgebouw di Amsterdam: una serata fantastica dove Fay e il trio improvvisano con la naturalezza tipica dei grandi talenti. Per chi si fosse perso lo spettacolo, ecco finalmente un disco che ripercorre quella fantastica esibizione. Sven Ratzke JAZZ Starman 13 Il nuovo disco del bravissimo Sven Ratzke, che con questo nuovo album, è uno straordinario e personale omaggio alla leggenda della musica David Bowie. Il bizzarro mondo della leggenda rock inglese si presta perfettamente alle sonorità glam anni Settanta, ai suadenti piano solo e ai collage sonori di “Starman”. Affiancano di Ratzke (voci) altri artisti di tutto rispetto: Charly Zastrau al piano, Florian Friedrich al basso e Haye Jellema, mentre tra le guest star troviamo Claron McFaddon (soprano), Steve Elson (sax), Fay Lovsky, Trevor Stuart, Toby Park e Joey Arias. R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Juli Wood Quartet JAZZ Synkkä Metsä (Dark Forest) Armonie seducenti che invitano a nuove interpretazioni. Juli Wood de il suo quartetto ci propongono un disco ispirato al famoso “To Sweden With Love”, che riprende sei canzoni della tradizione scandinava e due composizioni del celebre Matti Jurva. Feat. Juli Wood (tenor sax), Alejandro Urzagaste (guitar), Clark Sommers (bass) e Mike Schlick (drums). Erlend Vetas Aagaard-Nilsen JAZZ Perpetuum Trompetuum Nel suo ultimo “Perpetuum Trompetuum” il musicista nordico Erlend Vetas Aagaard-Nilsen ha invitato alcuni tra i più importanti artisti norvegesi a comporre lavori per tromba e piano, il cui risultato è possibile apprezzare in questo disco, un vero e proprio dialogo ricco di riflessioni sulla musica contemporanea. BLUES Blinddog Smokin’ High Steppin’ Nonostante siano sulla scena dal 1994 i Blindog Smokin’ sono arrivati al grande pubblico lo scorso anno grazie all’album “Decisions” con Bobby Rush che ottiene la nomination ai Grammy come miglior album e miglior canzone (ad avvallare la bontà del progetto anche un cameo di Dr. John). Con queste premesse erano alte le attese per questo nuovo lavoro “High Steppin’” e possiamo dire che sono state tutte confermate grazie ad un mix veramente unico di Soul, Funk, Rock’n’Roll e New Orleans sound. La voce e il carisma del leader Carl Gustafson e la rodata bravura di tutti gli altri elementi del gruppo che tiene in media 300 concerti in un anno fanno degli Blinddog Smokin’ un gruppo unico tutto da scoprire e godere nell’attuale panorama soul blues che strizza l’occhio a New Orleans senza tuttavia tralasciare al grande lezione del più classico Chicago Blues. Feat. Carl Gustafson (Vocal, Harmonica), Chalo Ortiz (Guitar), Roland Pritzker (Lead Bass), “Chicago” Chuck Gullens (Drums), Linda Gustafson (Backing Vocals), Chris White (Bass). AAVV ROCK Road To Austin Austin è sempre stata la capitale mondiale dei live concert fin dal 1835 a oggi. Questi due DVD mettono in evidenza com’era appunto, fin dall’800, le numerose icone che hanno plasmato la cultura musicale americana di oggi. Nel primo DVD documentario troviamo foto d’epoca, rari manifesti e video mai visti prima con una splendida colonna sonora di contorno oltre a varie interviste con esperti e artisti. Nel secondo DVD un concerto con 38 canzoni di celebrità: Kristofferson, Bruton, McClinton Joe Ely, David Grissom, Ruthie Foster, Bonnie Raitt e molti altri. Kristofferson dedica questo splendido documentario all’amico Stephen Bruton che ci ha lasciato sconfitto da un brutto male. 2 DVD. Alain Caron Band JAZZ In Concert Il canadese Alain Caron ha deciso di immortalare la straordinaria performance live presso l’Art Center La Petite Èglise, una location tanto intima quanto perfetta a Saint-Eustache (Quebec). L’acustica assoluta e un pubblico affezionato fanno da sfondo all’inconfondibile jazz di Alain Caron che, insieme a John Roney al piano, Pierre Cote alla chitarra e il francese Damien Schmitt alla batteria, propone un programma in gran parte preso dal suo acclamato “Multiple Faces” (2013) e alcuni cavalli di battaglia dei dischi precedenti. DVD 14 Intervista a… Vanessa Tagliabue Yorke Due parole di presentazione... che quadro o opera artistica utilizzeresti per definirti? Credo di avere già fatto questa scelta, prima che tu mi ponessi questa domanda. Ho scelto la performance di Bas Jan Ader “In cerca del Miracolo”. La dimensione performativa per me è imprescindibile. Bas Jan Ader è senza compromessi e sceglie di andare nella direzione che ha intravisto, puntando al limite del visibile, al limite del comprensibile, nella costante perplessità e distanza di tutti coloro che osservano investendo la sua vita alla ricerca di qualcosa che se ci fosse sarebbe molto al di là di ogni immaginazione, credendo che ne valga comunque la pena. Il quadro che scelgo invece è “The burning of the houses of parliament” 1835 di William Turner, lo scelgo perché sono una romantica, cerco il sublime e spero in un evento straordinario che lo accenda nella quotidianità della nostra esistenza e ci svegli dal torpore di questo intrattenimento “natura morta con glitter” in cui ci fanno vivere. Prima di arrivare a Controdanza partiamo da un po’ più lontano… il tuo primo album Racine Connection contiene la registrazione di un tuo concerto al "Tribute To Bix Festival" del 2012, a Racine, nel Wisconsin, un album dalle forti tinte del jazz di New Orleans… quali incontri hai fatto e quali strade hai scelto di percorrere che ti hanno portato al tuo ultimo lavoro musicale “Controdanza”? Nella mia personale ricerca ho sempre diretto i miei passi verso quei luoghi e quelle persone che incarnano in qualche modo la memoria o l’amore per la cosa che sto cercando. A Racine, dove ho tenuto tre concerti quando sono stata invitata da Phil Phosphychala nel 2012, si tiene un festival di jazz tradizionale che ha un atteggiamento filologico e una tradizione di appassionati e collezionisti di dischi. Qui suonano i più importanti esponenti del jazz tradizionale americano, come Andy Schumm, che è considerato una reincarnazione di Bix Beiderbecke. Io trovo stimolante per la mia creatività tutto ciò che è davvero autentico. Per Contradanza ho coinvolto nell’incisione del disco il mio grande amico Ethan Uslan, che è un pianista della Carolina del Nord, specialista delle contradanze cubane dell‘800 ed è uno dei più grandi pianisti di ragtime del mondo, ha vinto tre volte il World Championship Old Time Piano Playing di Peoria. Come definiresti la tua collaborazione con Mauro Ottolini, eclettico e sorprendente musicista… E’ un incontro troppo intenso e coinvolgente per riuscire a definirlo, forse si può cogliere attraverso la musica che facciamo insieme. Siamo un grande stimolo l’uno per l’altro e insieme facciamo cose che da soli probabilmente non riusciremmo a realizzare. Di Mauro ho una grande stima, e per me lui è un paragone fondamentale attraverso il quale filtro quello che vedo e sento. Grazie a Mauro ho trovato la mia strada. Ho generosamente prestato tutto quello che conoscevo e tutto il mio coraggio sperimentale a Sousaphonix e alle altre avventure che abbiamo percorso insieme senza riserve, così ho fatto un percorso di grande crescita. Mauro ed io condividiamo il grande amore per le origini del jazz, questa è la scintilla che ci ha fatto incontrare. la sua particolare, geniale visione musicale, che io non ho trovato in nessun altro musicista, ha felicemente liberato la mia pazzia, nella consapevolezza che tutto ciò che è bello è anche necessario. La collaborazione è piuttosto una caratteristica propria della musica, meno di altre espressioni artistiche come la pittura o la letteratura… come intendi tu la collaborazione? La collaborazione non ha niente a che vedere con il mondo di oggi; una mandria informe di crudeltà, superficialità e menzogne incapace di comunicare perché non fa altro che urlare “Io, Io Io!!”. Il mondo dell’arte si colloca in continua contrapposizione a questo flusso, e io parlo senza considerare artistica la gran parte delle produzioni che confondiamo come tali. Stando a ciò che rimane da questa paradossale scrematura che opero con vigore e decisione, per far la quale non è necessaria una falsa modestia ma soltanto un grande cuore, vedo nella collaborazione sincera l’unico modo esistente per superare il nostro limite personale. La collaborazione non crea “io e tu” e non crea “Noi”: ha la straordinaria capacità di creare “Altro”. Quando ho ascoltato, Controdanza, mi è venuta in mente l’immagine dell’arazzo, che per poter osservare la trama della tessitura occorre rovesciarlo… se il tema centrale è l’opera (vita) artistica di Bas Jan Ader, la tessitura della trama è attraverso musiche cubane di Manuel Saumell (compositore cubano che innovò la musica della sua terra proprio attraverso il genere musicale contradanza) e di Ernesto Lecuona; altri fili di tessuto sono di matrice americana - Stephen Foster -, altri di canzoni popolari e tue proprie composizioni con tue liriche… Osservando inoltre le note sul libretto del cd si può osservare la partecipazione di differenti musicisti e stili… è una tessitura complessa, che però ha una sua unità all’interno di una diversità… che linea e che pensiero hai voluti seguire durante la composizione di questo lavoro? In questo disco ci sono le lamiere d’acciaio di Dario Buccino, giganti di tre metri che mettono in risonanza qualcosa di primordiale. Esse coesistono con la creatività di Mauro Ottolini che ci stupisce con la sua abilità nel suonare le conchiglie delle Antille, c’è la voce di una bambina, la ricerca timbrica di Vincenzo Vasi, le percussioni e la batteria preparata… c’è l’elettronica e coesiste con il suono di New Orleans. Fare un disco come questo significa trovare una struttura concettuale abbastanza profonda da accogliere tante interferenze, incursioni, intuizioni e contenuti mantenendo una sua forma coerente. All’università quando un certo punto frequentavo contemporaneamente l’accademia di balle arti, filosofia teoretica e architettura urbanistica, ho capito che dovevo cercare di costruire le stanze per accogliere i contenuti che mancavano, prima di cercare le risposte che mi servivano… città invisibili. Nel brano “In cerca del Miracolo” descrivi le sensazioni della moglie di Bas Jan Ader alla decisione della sua ultima performance artistica, intitolata In Search of the Miraculous, un’attraversata in solitaria dell’Oceano Atlantico. Il brano inizia con un vocalizzo delicato, accompagnato dal suono contrabbasso che conferisce profondità e un certo senso di incombenza al canto, che è come canto di sirena… le voci che gli artisti hanno nel cuore sono molteplici, a volte sono proprio richiami a trascendere se stessi per diventare opera d’arte… nella tua esperienza artistica come vivi questo richiamo nei confronti della musica? E’ molto stimolante sintonizzarsi con altre voci, ho sempre cercato di farlo. Prima di cercare la mia ho indagato a fondo le voci di tutti coloro che mi affascinavano. Ora dentro di me ci sono le radici della voce di Billie Holiday, la profondità di Maria Callas, la creatività di Oum Kalthoum e mi parlano continuamente interferiscono con quella dei Radiohead, con quella di Andy Warhol, di Marcel Duchamp. Per me la musica è stata il catalizzatore che ha permesso tutto questo. Non ho mai conosciuto la moglie di Bas Jan Ader, ma ho provato una grande stima per la sua capacità di accompagnarlo e rispettare la sua straordinaria esistenza. Lei è il punto in cui il disco affronta più Photo by Giuliano Guarnieri apertamente i temi fondamentali che ho sviluppato. La vita di Bas Jan Ader fu drammatica (nel senso che visse in una azione continua nei confronti dell’arte, vita-in-performance) nei sui molteplici aspetti. Mi sembra che Contradanza rispecchi molto bene questa molteplicità di modi di sentire: la profonda tensione presente in The tempest, con l’uso iniziale di una chitarra distorta su cui contrasta la dolcezza del canto; la solitudine che pervade La luna non, impreziosita da un canto che viene da lontano, quasi una ninna nanna che si spegne verso l’infinito, o Andy Ending, un brano ricco di melodia e di sperimentazione musicale (il cui protagonista è Andy Warhol)… Il tema più intenso in questo disco è quello del distacco, della separazione. E’ un funerale, anzi come dico nel sottotitolo è un Lamento. Sono partita dalla consapevolezza della caducità, che è un tema fondamentale nei lavori di Bas Jan Ader (e nei miei) ho elaborato tutte le personali esperienza di distacco, di morte e di separazione che ho dovuto sostenere in questi ultimi anni. Va da se che si parli della vita in tutti i suoi molteplici aspetti. E’ inevitabile che, guardando alla morte, la quale noi non possiamo vedere ne prevedere, si vada potentemente a rischiarare e celebrare intensamente tutta l’esistenza. Un’ultima domanda… il tua album presenta una ricerca sincretica, un cercare momenti di incontro, evocazioni a partire dall’arte contemporanea… gia Kandinskij aveva posto in relazione musica e pittura, o se pensiamo a Peter Gabriel che ha scritto Fourteen Black Painting dopo esser stato nella Rothko Chapel , o per venire in Italia A Down Will Come (2011) di Umberto Petrin, le cui musiche si ispirano a opere di Joseph Beuys o di Bill Viola… sembra proprio che la musica sappia gettare ponti verso altri tipi di espressioni artistiche… Mahler mi ha trasmesso questa idea: che la musica sia l’essenza del mondo. Il nostro “mondo” è l’insieme della nostra coscienza, che noi condividiamo attraverso il linguaggio, che è fatto di intenzioni che si esprimono e di rapporti che si definiscono. La musica è un flusso di intenzioni che si susseguono e entrano in rapporto con la coscienza immediatamente, senza passare attraverso alcuna immagine, è volontà pura. Anzi Volontà. Ho frequentato molte forme artistiche ma come dicevo precedentemente io sono attratta da tutto ciò che è autentico, e vado dritta al cuore del problema, quindi ho lasciato tutto per la musica. In un certo senso adesso “ho tutto” e mi pare di giocare direttamente con l’essenza del mio mondo attraverso la mia musica. Il suono non può mentire alla coscienza: se un bicchiere cade e si rompe in un altra stanza noi sappiamo, senza vedere, che è un bicchiere e che è rotto, e sappiamo come o quanto rotto. Quando un anima si spezza sulla frase “I’m a fool to want you” sappiamo di cosa si tratta. La musica getta dei ponti per questa sua struttura così profonda e radicale. Inoltre inventando il cinema per rappresentare il nostro mondo lo abbiamo anche cambiato, cioè abbiamo cambiato la nostra immaginazione del mondo. Viviamo colonne sonore della nostra vita e scriviamo dischi che accompagnano la nostra o quella di altri. Io, per esempio, vorrei che questo disco diventasse un film di Michel Gondry. R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E AAVV BLUES Blues Harp Women Tutto è nato quando Norman Davis ha casualmente ascoltato un assolo di armonica della grande Big Mama Thornton e ne è rimasto talmente affascinato da voler creare un network di armoniciste attraverso la creazione del sito “hermonicas.com”. il progetto è stato condensato in un disco con l’entrata in gioco di Tom Ruf per la nascita, dopo due anni e numerosi ostacoli superati, di questo “Blues Harp Women”, un disco che porta all’attenzione un aspetto della musica blues non sempre adeguatamente valorizzato. 31 brani in 2 cd. Feat. Paula Rangell, Roxy Perry, Stacy Jones, Big Mama Thornton, Lynnann Hyde, Trina Hamlin e molte altre ancora! Jack Bruce & Robin Trower SONGWRITER BLUES Songs From The Road Questa nuova uscita della celebre collana “Songs From The Road” vede impegnati due giganti ella musica come Jack Bruce, leggendario bassista e cantante dei Cream e Robin Trower, mitico chitarrista dei Procol Harum. I due si conoscono da molto tempo e hanno collaborato in passato per i dischi “B.L.T.”, “Truce” e “Seven Moons”, (quest’ultimo pubblicato nel 2008). È proprio la pubblicazione di “Seven Moons” che ha dato il via a una serie di live più unici che rari, che ha impegnato Bruce e Trower prima a Colonia e poi al Concertgebouw di Nijmegen, nei Paesi Bassi, dove questo disco è stato registrato. Una serata speciale e carica di adrenalina dove il pubblico si inebria dei superbi assoli di Trower e i virtuosismi al basso di Jack Bruce tra i brani di “Seven Moon”, “B.L.T.” e alcuni brani del periodo dei Cream, il tutto catturato per noi da casa Ruf nella consueta formula CD+DVD. Con Gary Husband alla batteria. The Innocence Mission Hello I Feel The Same Don e Karen Perish hanno fondato gli Innocence Mission con l’amico e bassista Mike Bitts tra i banchi delle Highschool di Lancaster PA, dove vivono tutt’ora. In attività dagli anni Novanta, Don e Karen hanno pubblicato una dozzina di album, coniugando l’attività di songwriting con l’impegno di formare una famiglia e crescere i loro due figli. “Hello I Feel The Same” è la nasce dalla voglia d comunicare qualcosa, quando scrivere canzoni è un modo per entrare in contatto con la gente, ascoltare le loro storie e raccontare e proprie. Doran, Stucky, Studer Tacuma JAZZ Call Me Helium, The Music of Jimi Hendrix La cantante Erika Stucky ha portato avanti insieme a Christy Doran (chitarra elettrica e acustica), Fredy Studer (batteria e percussioni), Jamaaladeen Tacuma (basso elettrico e cori) l’ambizioso progetto partito nel 2005 con il loro album “Jimi” di rendere omaggio alla figura di Hendrix con la stessa energia e leggerezza che la stessa leggenda del rock emanava, a metà strada tra rock e jazz. Peter Protschka Quintet Feat. Rick Margitza JAZZ Twilight Jamboree: Live at Bird’s Eye Basel 17 Peter Protschka è considerato uno dei musicisti più interessanti e richiesti del momento (Ronnie Burrage, Maria Schneider, Ingrid Jensen, Bobby Shew, Don Menza, Alex Sipiagin, David Murray, Oliver Lake…) grazie alla sua capacità di creare nuovi suoni dalla tromba e dal flicorno. Al fianco di Peter troviamo i bravissimi Rick Margitza al tenor sax, Martin Sasse al piano, Martin Gjakonovsky al basso e Tobias Backhaus alla batteria per uno squisito programma di sette brani tra composizioni di Peter e di Artur Hamilton. ROCK-BLUES JAZZ-ROCK R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Terry Adams Talk Thelonious Terry Adams rende il suo personale omaggio a uno dei più grandi pianisti e compositori americani di tutti i tempi, Thelonious Monk, molto amato dal fondatore dei NRBQ. La musica investe il corpo e la mente con la stessa intensità, a maggior ragione se reinterpretata da un interprete d’eccezione come Terry Adams, in questo caso aiutato dalla line up dei NRBQ e dall’ensemble Whole Wheat Horns. Tra i brani troviamo una bellissima “Hornin’ In”, la straordinaria “Monk’s Mood” e la frizzante “That Old Man”. Balkun Brothers Balkun Brothers Prima uscita per questa nuova etichetta, la Borderline Blues, nata sotto il segno della sorella maggiore DixieFrog. La scelta è ricaduta sul secondo album dei bravissimi Balkun Brothers, una band che non produce musica, ma energia pura. Un mix di groove coinvolgente, batterie potenti e chitarre vigorose e profondissime radici soul. Per il suo secondo album il duo si è dedicato alla ricerca di suoni nuovi ed stimolanti, che li hanno portati a superare i confini del blues, del rock e punk. La ciliegina sulla torta è la partecipazione del grande Popa Chubby, che, molto interessato al lavoro dei Balkun Brothers, ha vestito i panni di produttore. Donald Vega JAZZ With Respect to Monty Donald Vega, pianista e interprete di fama mondiale rende omaggio a Monty Alexander, e lo fa riproponendo e reinterpretando le prime composizioni di questa icona del Jazz jamaicano. Completa la sezione ritmica una line up stellare, che include Anthony Wilson alla chitarra, Hassan Shakur al basso e Lewis Nash alla batteria. L’incontro perfetto tra l’interpretazione di Vega e la creatività del primo Monty Alexander. Chingon ROCK Mexican Spaghetti Western Deluxe “Chingòn” è un termine spagnolo per sta per “ganzo”, ma qui è anche il nome del collettivo musicale messo in piedi dal regista Robert Rodriguez (“Machete”, “Sin City”…), che ha fuso l’immaginario icone della cultura messicana insieme ai suoni e le tonalità del filone spaghetti western. Il risultato è un vortice dove la versione elettrica dei mariachi si fonde con il buon vecchio rock ‘n’ roll. Il cast stellare dei Chignòn vede impegnati, tra gli altri, il batterista Rafael Gayol, i chitarristi Rick e Mark DeCastillo, le voci di Alex Ruiz, la Chanteuse Patricia Vonne e addirittura l’attrice Salma Hayek. Deluxe edition con 4 bonus tracks! Kazalpin JAZZ Sniezki - Schnee Seconda uscita discografica per questo ensemble svizzero-bielorusso dopo l’acclamato “East Side Story”(del 2011) e un intensa attività concertistica. I dodici brani appartenenti alla tradizione bielorussa vengono interpretati magistralmente, ma senza rinunciare ad un tocco personale, da questo gruppo, composto da Irena Kotvitskaja, Rusia, Nadzeya Tschuhunova (voci), Albin Brun (sax), Patricia Draeger (fisarmonica e flauto), claudio Strebel (double bass), e Marco Kappeli (batteria). 18 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Luca Sisera Roofer JAZZ Prospect Roofer è il nome del quintetto messo insieme dal bassista svizzero Luca Sisera. Si tratta principalmente di free jazz contemporaneo, ma sempre tendendo la mano alla tradizione del genere. Le loro composizioni sono straordinariamente complesse sono un crogiolo di vigore, verve, groove, improvvisazione collettiva e piano solo. Suoni austeri si trasformano in ipnotici swing: una vera scoperta che vi farà tenere le orecchie ben aperte! Zooom Trio JAZZ What’s for Dessert Album di debutto per lo Zooom Trio col il loro "What's for Dessert”, qualcosa di unico e decisamente diverso dal solito, dove questi virtuosi musicisti rispolverano il piano Wurlitzer, introducono una batteria molto articolata e aggiungono un basso acustico dal suono caldo. Il risultato è un disco accattivante e coinvolgente dall’inizio alla fine, che forse ci anticipa quello che sarà il trend compositivo delle nuove generazioni di artisti jazz. Feat. Christian Lorenzen (Wurlitzer), David Helm (doublebass) e Dominik Mahnig (drums). Ivo Perelman, Mat Maneri, Tanya Kalmanovitch JAZZ Villa Lobos Suite Non fatevi ingannare: questo cd non è una raccolta di brani di Villa Lobos. Anzi, non ci sono sue composizioni in questo album, ma è piuttosto il personale tributo di Ivo Perelman al famoso compatriota brasiliano, di cui ha studiato per anni il repertorio. Ad aumentare ulteriormente il livello del disco sono stati chiamati due artisti di primo piano: Mat Maneri e Tanya Kalmanovitch formano insieme a Perelman un insolito trio di un sax e due violini. Liner notes a cura di Neil Tesser e Tanya Kalmanovitch. Ivo Perelman, Matthew Shipp JAZZ Complementary Colors In questo disco ogni traccia prende il nome da un colore perchè Ivo Perelman è un pittore della musica, così come lo sono stati Miles Davis, Joni Mitchell, Herb Alpert, Rosco Mitchell e Tony Bennett. Secondo Ivo uno più uno fa più di due, così come rosso e blu danno più di un semplice viola. “Complementary Colors” è fatto di un infinito spettro di colori e suoni che vibrano e risuonano nella mente degli ascoltatori. Frank Gratkowski, Alexey Kruglov, Simon Nabatov, Oleg Yudanov JAZZ Leo Records, 35th Anniversary, Moscow 19 Il titolo dice tutto. Il terzo festival della Leo Records Festival in Russia al DOM, il Centro culturale di Mosca, al completo dei suoi 400 posti, tra curiosi e il gotha del mondo intellettuale russo. Due tedeschi, Frank Gratkowski (sax) e Simon Nabatov (piano) e due russi Alexey Kruglov (sax) and Oleg Yudanov (batteria) che suonano insieme per la prima volta. L’inedito quartetto va incontro ad una trasformazione assoluta, che porta questi artisti individuali a una completa e quasi telepatica comprensione reciproca: un vero trionfo che ha infiammato il pubblico moscovita. R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Uwe Oberg JAZZ Twice, at Least (solo piano) Uwe Oberg non è estraneo al fornitissimo catalogo Leo (fin dal 1997) e questo disco solista, registrato dal vivo, è un monumento alla sua arte. Attraverso belle composizioni originali e libera improvvisazione a partire dai propri brani preferiti, in questa live session è la musica che, intensa e bellissima, assume il ruolo di protagonista. “Decostruzione”, “Trasformazione” e “Transizione” sono i tre pilastri di questo bellissimo “Twice, At Least”. Ivo Perelman, Matthew Shipp, Whit Dickey JAZZ Butterfly Whispers Come scrive lo stesso Neil Tesser nelle liner notes, “il percorso musicale di Ivo Perelman e Matt Shipp è diventato così strettamente intrecciato da chiedersi come un terso artista possa unirsi a questo duo e interagire con esso in maniera organica. Whit Dickey in realtà non passa per il terzo incomodo, ma in questo “Butterfly Whispers” apporta un contributo tale da dare tutto un altro tono al disco, un insieme di musica straordinaria e ispirata. Chiara Liuzzi JAZZ Floating… Visions of Billie Holiday Il personale contributo di Chiara Liuzzi alla grandissima Billie Holiday nel centenario della sua nascita (1915 - 2015): un viaggio visionario nel repertorio di Eleonora Fagan (nome d’arte della grande Holiday). Chiara Liuzzi, Francesco Massaro e Adolfo La Volpe non suonano un jazz tradizionale, ma qualcosa di molto simile, certamente influenzato da grande improvvisazione e l’utilizzo di elementi elettronici. Russian New Music In China JAZZ Ganelin / Kruglov / Yudanov - Live in Shenzen Un co-produzione tra Old Heaven Books (Hong Kong) e Leo Records, questo doppio CD destinato a diventare il disco più imponente dell’intero catalogo dell’etichetta Leo. Registrato ad Hong Kong davanti ad un grande pubblico affamato di nuova musica, con “Live in SHenzHen” gli spettatori cinesi hanno avuto la possibilità di assistere all’esibizione dei più grandi musicisti russi delle due ultime generazioni, tra saggezza imperitura e assoluta energia. Il doppio CD comprende le esibizioni di Vyacheslav Ganelin (solo) e il duo Kruglov-Yudanov, mentre nel secondo album vede i tre artisti impegnati in un trio: un’uscita che è allo stesso tempo una pietra miliare e un capolavoro assoluto. Trio Lost Frequency JAZZ Nicolai / Fred / Brodbeck - Found Frequency Pura avanguardia, ma anche musica da camera e un tocco accattivante e speziato, il tutto riunito davanti a persone attente e aperte a nuove sperimentazioni musicali. Quando questi ingredienti si miscelano insieme o riemergono singolarmente qua e là nel continuum musicale, ecco che abbiamo tra le mani l’alchimia del Trio Lost Frequency, la chimica pura e un gioco tra le parti che coinvolge non solo chi suona, ma anche il pubblico, il tempo e i luoghi. Mina Fred (viola e voce), Benjamin Brodbeck (percussion) e Giancarlo Nicolai (laudes/tutli). 20 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E SONGWRITER COUNTRY Danny Barnes Got Myself Together (Ten Years Later) L’eclettico musicista di Seattle, maestro dello stile Clawhammer al banjo, esce con una riedizione del suo ultimo disco acustico “Get Myself Together”, edito nel 2005. Questa volta il titolo è “Got Myself Together” e il disco riprende i suoi successi decennali in chiave più diretta e sincera, meno affinata dal labor lime della prima uscita. Rachel Dean Indian Summer Secondo disco per la cantautrice californiana Rachel Dean, che segue il primo, “War Children”, particolarmente acclamato dalla critica. Prodotto da Neal Casal e Rob Campanella, “Indian Summer” è pregno di quel mix rurale e allo stesso tempo mistico di rock, pop e folk ispirato dalla vita nel deserto del parco nazionale del Joshua Tree. La perfetta combinazione di testi e melodie è enfatizzata da una band di tutto rispetto formata da Neal Casal, Adam MacDougall e Richard Gowen, con la speciale collaborazione di Miranda Lee Richards, Jon Graboff e Nelson Bragg. No Blues HONKYTONK COUNTRY B L U E S Oh Yeah Habibi Il percorso dei No Blues parte da un’idea di Rob Kramer, che ha riunito in uno studio olandese Ad Van Meurs (chitarra), Haytham Safi a (u'd), Anne-Maarten van Heuvelen (contrabbasso), Osama Meleegi (percussioni) e Ankie Keultjes (cori) al fine di indagare le possibili fusioni tra la musica blues-folk e quella araba, dal nome “Arabicana”. Ora, a dieci anni dal loro album di debutto “Farewell Shalabiye”, esce “Oh Yeah Habibi”, una splendida fusione in dodici brani tra folk music e influenze arabe. Notevole! Jacob Tovar & The Saddle Tramps Live at Fellowship Hall Sound Jacob Tovar è un uomo d’altri tempi, con modi da gentiluomo, una voce tonante, un sorriso contagioso e un songwriting country honky tonk diretto e sincero che si adatta senza sforzo ai diversi stati d’animo di chi ascolta. Nato e cresciuto in una fattoria dell’Oklahoma, Jacob ha ereditato la pazienza del lavoro sodo, ma anche l’armonia dell’arte del fischiettare, che lui prende sul serio e un innato amore per la chitarra che scaturisce in questo nuovo e imperdibile “Jacob Tovar & The Saddle Tramps”. Pilgrim ROCK Easy People 21 Attesissimo follow-up in studio del bellissimo Live At The Colony, registrato ben cinque anni fa nel celebre dive bar di Tulsa. Cuore della band è Beau Robertson, alla chitarra e voci, il cui stile ritmico è perfettamente sottolineato dalla batteria di Paddy Ryan. I testi sono profondi e indagano con introspezione la natura umana. Completano la frmazione Cody Clinton alla chitarra elettrica, Eric Arndt al basso, Chris Kyle alle tastiere e violoncello, Jesse Aycock al lap steel/pedal steel e il tocco di Michael Staub al sax. Un disco che piacerà molto ai fan di J.J. Cale, The Gourds, John Prime e CCR. SONGWRITER FUNK ROCK R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Mother’s Finest Mother’s Finest + Mother’s Finest Live + Another Mother Further + Mother Factor Pionieristico gruppo funk-rock di Atlanta fondato dal duo Joyce “Baby Jean” Kennedy e da Glenn “Doc” Murdock nel 1970 apliatosi poi con il chitarrista Gary Moore e dal bassista Jerry Seay. La loro musica è un blend di ritmi funky, heavy rock, soul e R&B. E’ d’obbligo specificare la superba qualità audio in the Raven Style! I primi 4 album in 2 cd. Melanie Candles In The Rain + Leftover Wine + Gather Me 3 lp in 2 cd con l’aggiunta di una bonus track. 3 album chiave per questa singer-songwriter USA che si è esibita in maniera fortuita a Woodstock! Molti artisti internazionali hanno interpretato le sue canzoni. Superba la qualità audio! 2 cd. George Lewis JAZZ Solo Trombone Record “Solo Trombone Record” è una splendida testimonianza del primo concerto solista in assoluto di George Lewis, registrato al club Space di Toronto nel novembre del 1976. Quattro lunghi brani con il virtuosismo di Lewis in tutto il suo estro, mentre solo in un brano, “Toneburst (Piece for Three Trombones Simultaneously)” ha sovra inciso tre tromboni, e le altre tre tracce sono solo trombone. Sackville All Stars JAZZ Saturday Night Function Il primo di tre album che portano la firma di questo spettacolare ensemble: Buddy Tate (sax tenore e clarinetto), Jim Galloway (sax soprano, tenore e baritono), Jay McShann (piano), Don Thompson (basso) e Terry Clarke (batteria). La musica è ad uno dei sui livelli più alti e ci arriva attraverso un programma scelto con cura e per nulla scontato, in cui troviamo “John Hardy's Wife”, una bellissima “Good Queen Bees” e la track list dal sapore gospel “Saturday Night Function”. Un disco davvero imperdibile. Mojo Man BLUES Mojo Man Album di debutto per questo gruppo olandese esibitosi l’anno scorso per la prima volta in concerto in una radio e tv locale in Olanda. Dopo poco più di un anno ecco il loro primo album in studio dove troviamo un blend di classic blues, Jimi Hendrix, Otis Redding e Rolling Stones sono influenze inconfondibili nei Mojo Man, ed il cantante-chitarrista della band, Marcel Duprix è il primo a riconoscerlo. Ciò che li distingue è la fusione di blues con una sana dose di rock, soul e di un buon vecchio rock e roll con l’aggiunta di una sezione fiati in cinque brani dei nove che compongono il disco, di sicuro sarà la gioia per gli amanti del genere! Ottimo esordio, da avere! 22 V I N I L E STAN GETZ Live At Montmartre CHET BAKER No Problem CHET BAKER The Touch Of Your Lips BEN WEBSTER My Man TETE MONTOLIU Tete! CLIFFORD JORDAN Firm Roots DEXTER GORDON Swiss Nights Vol.1 N.H. ORSTED PEDERSEN/SAM JONES Double Bass NAT ADDERLEY Don't Look Back ARCHIE SHEPP & HORACE PARLAN Goin'Home NIELS-H.ORSTED PEDERSEN Trio 1 CEDAR WALTON First Set MONNETTE SUDLER Brighter Days For You DEXTER GORDON Swiss Nights Vol.2 SAM JONES Visitation V I N I L E CHET BAKER This Is Always CHET BAKER Daybreak CHET BAKER Someday My Prince Will... DEXTER GORDON Swiss Nights Vol.3 SHIRLEY HORN A Lazy Afternoon CEDAR WALTON Second Set NIELS H.ORSTED PEDERSEN Dancing On The Tables ARCHIE SHEPP & HORACE PARLAN Trouble In Mind BOULOU FERRE' Gypsy Dreams ARCHIE SHEPP Looking At Bird JOHNNY DYANI Mbizo SHIRLEY HORN Violets For Your Furs ARCHIE SHEPP Mama Rose JOHNNY DYANI Afrika CEDAR WALTON Third Set RIE P IL O GO N U O V E U S C I TE Michel Godard & Le Miroir du Temps JAZZ A Serpent’s Dream Michel Godard ha riscoperto questo strumento antico, probabilmente risalente al Rinascimento, il serpentone, e il suo suono unico e caldo. A cavallo tra passato e presente, questo disco, registrato durante il Villefranche-de-Rouergue, nel bellissimo contesto della Chapelle des Penitents. Ivan Paduart JAZZ Folies Douces Uno dei più importanti artisti jazz occidentali, Ivan Paduart, risente delle ispirazini dei grandi, come Pieranunzi, Galliano, Castellucci, Piazzolla e altri. Una registrazione del 1994, “Folies Douces” è una testimonianza assoluta della grandezza di Paduart. Feat. Richard Galliano! Jasper Van’t Hof JAZZ On The Move Secondo volume per la serie “Jazz Legends” dedicate questa volta al pianista jazz Jasper Vant Hof. Il disco riprende l’esibizione presso il moderno teatro di Gütersloh, in Germania, in collaborazione con la radio WDR 3. Feat. Harry Sokal (tenor sax), Stefan Lievestro (basso) e Fredy Studer (drums). Marnix Busstra JAZZ Firm Fragile Fun “Firm Fragile Fun” è il secondo disco della band capitanata da Marnix Busstra, che al suo interno annovera anche Rembrandt Frerichs al piano, Arnold Dooyeweerd al basso e Pieter Bast alla batteria. Questo spettacolare quartetto jazz combina quattro importanti personalità del panorama olandese per una musica melodica e sempre avventurosa! Marnix Busstra JAZZ Best of Both Worlds 25 Un doppio CD che ripercorre vent’anni di carriera del compositore e chitarrista olandese Marnix Busstra, dal 1995 al 2015. Il primo disco comprende una raccolta di lavori ispirati soprattuto al jazz, mentre il secondo album si concentra più sulle composizioni vocali del periodo. Imperdibile per conoscere la vastità della produzione di questo artista. R O C K A B I L LY AMERICANA AMERICANA R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Steve Howell & The Mighty Men Friend Like Me Sempre nel segno dell’eclettismo, Steve Howell & The Mighty Men tornano con un nuovo disco, un vero e proprio viaggio che parte dalla regione americana dell’Ark-La-Tex, attraversa ovviamente il grande Delta del Mississippi e sconfina sulle verdi colline del Kentucky. Il finger style di Howell è magistrale ed è sapientemente accompagnato dalla chitarra di Chris Michaels, la batteria roots di Dave Hoffpauir e il basso rockeggiante di Jason Weinheimer: innovativi e autentici allo stesso tempo. Nathaniel Talbot Swamp Rose and Honeysuckle Vine “Swamp Rose and Honeysuckle Vine”, quarto album di Talbot, nasce proprio dalla terra della fattoria dove Nathaniel ha lavorato per molto tempo come contadino. La chitarra si fa grezza, l’approccio è quello strippeddown, ma l’energia è sempre molto forte e vibrante. Con pochi arrangiamenti e senza fronzoli, tutto è affidato alla coppia voce-chitarra: la musica di Nathaniel Talbot è diretta pura, anche se suonata con le dita sporche di terra. American roots music! Cousin Harley The Dutch Session Gli eroi rockabilly canadesi Cousin Harley tornano con il loro quinto album, registrato in soli tre giorni (una pausa dal loro tour europeo) in presa diretta nel piccolo villaggio di Schipluiden, Paesi Bassi. “The Dutch Session”, mai nome fu più giusto, vede impegnati Paul Pigat, Keeith Picot e Jesse Cahill in un rockeggiante, ruvido ed elettrizzante live set che rende omaggio ai grandi artisti che li hanno ispirati negli anni. Pete Kennedy SONGWRITER ROCK Heart of Gotham Il chitarrista e autore Pete Kennedy, maggiormente conosciuto per il suo lavoro con la moglie Maura nel duo The Kennedys, esce con il suo primo lavoro come solista roots rock dopo vent’anni. Una grande prova di songwriting, quella di “Heart Of Gotham”, che risuona di influenze in stile The Byrds e una impressionante capacità interpretativa e strumentale da parte di Kennedy. La voce ruvida e diretta di Pete si accosta perfettamente ai brani di questo atteso lavoro, che parlano della vita nella Grande Mela, la sua città natale, vista attraverso una lente noir e uno sguardo tanto particolare quanto nuovo. Alela Diane & Ryan Francesconi Cold Moon La cantautrice Alela Diane e il chitarrista e compositore Ryan Francesconi hanno in comune la ricerca creativa per liberarsi da un senso di stasi artistica. Da qui la collaborazione per tornare da una parte a comporre musica e dall’altra a scrivere canzoni, condividendo un percorso di crescita artistica e ricerca, che li ha portati quasi senza accorgersene alla composizione di “Cold Moon”, un disco ispirato e meditato allo stesso tempo, dove l’accoppiata chitarra-voce si svela affiatata e perfetta. 26 AMERICANA R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Western Star Fireball “Fireball” è il disco d’esordio dei Western Star, giovane gruppo di Baltimora con alle palle una forte attività live che è valso loro un notevole seguito di fan. L’ispirazione è quella dei Thin Lizzy, The Pixies e dei Old 97’s il cui leggendario chitarrista Ken Bethea ha deciso di produrre il disco. Melodie orecchiabili come quelle di “Ghostchaser”, “Forever And A Day” e “Aeroangel”, il suono è energetico e il rock viene suonato a profusione con una verve unica, allo stesso tempo moderna e senza tempo. Adam Levy ROOTS Naubinway Il 2012 è stato un anno terribile per il cantautore leader dei leggendari The Honeydogs, root-rock band di Minneapolis, Adam Levy, che ha perso il figlio a causa di un suicidio. Dopo un paio d’anni in giro per conferenze raccontando la propria esperienza, si è fermato per riprendere a scrivere canzoni. Il risultato è “Naubinway”, un disco di squisita fattura che riflette sui temi dell’amore, della perdita e della grazia. Ad abbellire ulteriormente questo album, un bellissimo art work, compreso di booklet di 32 pagine. Per il Grammy Joe Henry “Naubinway” è ‘amore in azione, un importante opera d’arte’. Christy Doran’s New Bag JAZZ Elsewhere La New Bag è il fiore all’occhiello della carriera di Christy Doran, un progetto ventennale sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni che hanno fatto di questa realtà un interessante mix di jazz, rock ed etnico, ma anche un ensemble dall’energica improvvisazione. Una famiglia che si è allargata con l’arrivo di Sarah Buechi (voce), Vincent Membrez e Moog (ai sintetizzatori e piano Rhodes) e che aggiunge un altro tassello alle proprie ricerche musicali con il delizioso programma in sette brani di “Elsewhere”. Alex Maksymiw JAZZ Without a Word Il chitarrista Alex Maksymiw, ucraino d’origine e canadese d’adozione, insieme ai bravissimi Marcus Strickland al sax tenore, Scott Kemp al basso e Frank Parker alla batteria, rappresentano uno splendido esempio di quartetto perfettamente funzionante. L’improvvisazione nasce dallo scambio continuo tra i membri di un ensemble. È così che la musica scorre veloce e fluida, la chimica dell’improvvisazione si fa sentire mentre passano una alla volta le composizioni di Maksymiw, tute originali. Un mix imperdibile di bravura assoluta. Paintbox JAZZ Ven 27 Colori primari e secondari ci sono: il leader Jonas Windscheid alla chitarra, insieme a Andreas Bohlen al sax, Hans Feigenwinter al piano, Roperto Koch al basso e Silvio Morger alla batteria. e se al posto dei loro strumenti questi ottimi musicisti avessero dei pennelli il risultato non cambierebbe: l’armonia, la perfetta sovrapposizione di suoni, utilizzando gli otto brani del disco brani come se fossero macchie di colori. In “Ven” l’intreccio musicale con la tradizione jazzistica esiste, ma si declina in numerose variazioni, ora vivide, ora più pallide. Imperdibile lavoro di uno dei più interessanti musicisti della nuova generazione musicale tedesca. R I S TA M P E R I S TA M P E R I S TA M P E R I S TA M P E R I S TA M P E A T T E S E R I S T A M P E Ricci Martin Beached L’ambizione del cantautore e polistrumentista Ricci Martin di realizzare il più grande album di rock americano, registrato presso il Brother studio dei Beach Boys. Ora in versione rimasterizzata da Vic Anesini presso i Sony Battery Studio. Expanded Edition con l’aggiunta di 4 bonus tracks. Robbie Robertson & Alex North Nils Lofgren Il lavoro per “Carny”, film con Jodie Foster e Gary Busey, ha rappresentato uno dei progetti più particolari e una svolta per la carriera di Robbie Robertson. Tredici tracce scritte in collaborazione con Alex North, per la prima volta in CD. Il disco d'esordio, come solista, di Nils Lofgren. Siamo nel 1975, dopo la parentesi con i Grin e Neil Young. Un disco che, nel corso degli anni, è cresciuto a dismisura tra i fans del chitarrista. Carny (soundtrack for the motion picture) Same Iron Butterfly Ball Un classico degli Iron Butterfly, pubblicato originariamente nel 1969, riedito, in versione rimasterizzata e potenziata. L'album, che presentava ancora la line up originale della band (Doug Ingle, Erik Brann, Lee Dorman e Ron Bushy ) mostrava una leggera variazione nel suono, aggiungendo maggior fondo melodico alle composizioni psichedeliche di inizio carriera. Con 2 bonus tracks! Grateful Dead Dick’s Picks Vol. 3 Ennesima perla della premiata serie dei “Dick’s Picks”, che in questo caso raccoglie la perfomance dei Grateful Dead presso il Sportatorium di Pembroke Pines, Florida. Lo Spring Tour del 1977 è largante considerato uno dei set di show più belli dei Grateful Dead. Nel disco troviamo un rarissimo, se non unico medley che comprende la versione Live definitiva di “Sugaree”, “The Music Never Stopped”, “Help on the Way”/Slipknot!”/“Franklin’s Tower”. -Vol. 5 Ristampa remastered in 3 CD, il concerto complete all’Oakland Auditorium nel 1979! 3 CD. -Vol. 6 Ristampa remastered in 3 CD, il concerto complete all’Hartford Civic Center nel 1983, include I brani “US Blues” e “Encore” + una jam finale da brividi! 3 CD. -Vol. 7 Ristampa remastered, 3 CD, 3 serate diverse all’Alexandra Palace di Londra nel Settembre del 1974! 3 CD. Steppenwolf The ABC / Dunhill Single Collection Aaron Kannowski, ingegnere del suono di casa Real Gone, ha cercato per il mondo le migliori risorse audio per questo “The Abc/Dunhill Singles Collection”, un doppio CD di 38 canzoni davvero imperdibile per i fan. Commenti originali di John Kay per ogni traccia e foto di Henry Diltz e Tom O’Neal incluse nel booklet. 28 R I S TA M P E R I S TA M P E R I S TA M P E R I S TA M P E R I S TA M P E A T T E S E 29 R I S T A M P E Skip Martin Scheherajazz + Swingin’ with Prince Igor & Tannhauser 2 LP in 1 CD digipack edition! 2 album del 1959 con una nuova masterizzazione 24 Bit. Feat. Symphony Orchestra and All-Stars Jazz band condotta da Skip Martin, Pete Candoli, Don Fagerquist, Frank Rosolino, Ted Nash, Red Mitchell… Dave Grusin Al Escobar & his Afro-Cuban Orchestra Escobar’s Rhythmagic Piano Strings and Moonlight (The Many Moods of…) Ristampa digipack dell’album del 1962 new remastered 24 bit. Feat. Milt Hinton e Osie Johnson Peggy Lee Latin Ala Lee! + Ola Ala Lee! 2 Lp in 1 CD del 1957 digipack edition e new remastered 24 Bit. Feat. Marvin Brown, Pete Candoli, Herbie Harper, Dickie Wells 2 Lp in 1 CD anni 1959 - 1960 con l’aggiunta di 3 bonus tracks! Feat. Arranged and conducted Jack Marshall e Joe Harnell. Con 3 bonus tracks in Hollywood 1947 Pepper and the Jellies The Viper Session Molto apprezzati all’estero, presentiamo un gruppo italiano di un quartetto jazz e blues tradizionale che mira a ricreare l’atmosfera dei 20s, 30s e 40s. In questo “Viper Session” la band è guidata dalla vocalist Ilenia Appicciafuoco che si ispira ad artisti come Bessie Smith, Clarence Williams, Eva Taylor, Fats Waller, Eddie lang e molti altri ancora, eseguendo i loro capolavori conservando il riconoscibile suono. Feat. Ilenia Appicciafuoco (voce), Marco Galiffa (guitar), Emiliano Macrini (doublebass) e Andrea Galiffa (drums). Pepper and the Jellies Christmas Swing La tradizione musicale natalizia incontra una moltitudine di stili e influenze nell’interpretazione di Pepper and The Jellies. Dai generi più amati dalla giovane band abruzzese, lo swing e l’early jazz, fino al gospel, con un pizzico di country senza dimenticare le atmosfere più cupe del blues delle origini. Tra le note di un Babbo Natale in viaggio tra Chicago e New York, la Louisiana e il Texas, Pepper and The Jellies celebrano, con il proprio sound, le versioni dei più grandi esponenti della musica americana. Feat. Ilenia Appicciafuoco (voce), Marco Galiffa (guitar), Emiliano Macrini (doublebass) e Andrea Galiffa (drums). ROCK BLUES R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Rob Tognoni Birra For Lira L’australiano Rob Tognoni, conosciuto come “The Tasmanian Devil” per ciò che è capace di fare con la sua chitarra elettrica, è arrivato con questo sua ultima fatica al 17° appuntamento con il blues che conta. Cantante e chitarrista Rock Blues di spessore Rob si è fatto notare per la prima volta nel 1994 grazie a Dave Hole che da subito riconobbe in lui uno stile personale con riff chitarristici che riportano al blues più elettrico alla Jimi Hendrix senza disdegnare il grande BB King e allo Swamp Rock alla Tony Joe White. Ma ciò che caratterizza più di tutto questo chitarrista è quel carattere e quella originalità che pochi grandi posseggono e che potrebbe far riconoscere la sua chitarra tra mille. In questo ultimo album “Birra for Lira” Rob testimonia un legame profondo con il nostro paese con testi che vanno da Lost Our Blues In The City Of Rome, Birra For Lira, Nonna Rina e Triple Espesso. Un chitarrista rock blues tutto da scoprire e amare. Perla dell’album “Roadhouse Blues” dedicata ai fans dei Doors. Ole Kock Hansen & Thomas Fonnesbæk JAZZ Fine Together/Nordic Moods Un disco di jazz made-in-Scandinavia, che contiene le declinazioni del genere di ogni paese: troviamo dunque la melanconia del gusto svedese, il rimbombo dell’Atlantico in Islanda, l’eco delle montagne e dei fiordi Norvegesi e i suoni danesi che risplendono al sole. È questo il magico contenuto di “Fine Together/Nordic Mood” dell’accoppiata Ole Kock Hansen e Thomas Fonnesbæk, rispettivamente pianista e bassista da anni attivi sulla scena jazz danese. Classic Chicago Blues BLUES Live Unreleased Dopo gli straordinari live cd di Magic Slim e John Prime, ecco una terza uscita che riprende lo stesso Magic Slim & The Teardrops durante un tour in Austria negli anni Novanta. Una nuova imperdibile uscita per casa Wolf Records, un “must have” per ogni amante del blues che si rispetti! Materiale inedito dei Classic Chicago Blues: Bonnie Lee dalla Westside, Nick Holt, Earl Howell e la partecipazione del genio assoluto di John Primer alla chitarra! Irene Becker & Aviaja Lumholt JAZZ Magic Mystery Moon La tastierista e compositrice danese Irene Becker è nota al grande pubblico come figura cardine della musica rock danese sin dagli anni Settanta. Ora è una riconosciuta compositrice e interprete della New Jungle Orchestra, sotto la guida del marito e collega Pierre Dorge. In “Magic Mystery Moon” Irene, insieme alla cantante Avaja Lumholt e a musicisti di alto livello, tra cui il cornettista Kirk crea un universo onirico ed emozionante. Peter & Will Anderson JAZZ A Sax Supreme I fratelli (gemelli) Anderson nonostante la loro giovane età anagrafica, non sono nuovi alla scena jazz internazionale, grazie alla loro attività live e alle ottime recensioni della critica. In questo nuovo album Peter (sax tenore) e Will (Sax alto), insieme a Ken Peplowski e Grant Stewart presentano un programma frizzante di bellissimi standard del repertorio jazz. 30 Photo by Roberto Cifarelli Nuova uscita di una straordinaria registrazione inedita del maestro Sellani su uno splendido Steinway IRD International Record Distribution www.ird.it facebook: www.ird.it/mipiace.htm