IL CONCERTO
La Sonata K521 in Do Maggiore di Mozart è la sua ultima composizione per pianoforte a
quattro mani (Vienna, 1787); era destinata alla pratica strumentale ad uso casalingo e quindi
dilettantistico - nel significato originario di fare musica per diletto e non per guadagnarsi da
vivere - dei facoltosi esponenti della società borghese. Per le feste private di New York, i
fratelli George e Ira Gershwin, un secolo e mezzo dopo, composero la scanzonata By
Strauss, una song che rievoca con rimpianto i lustri dei suddetti salotti, denigrando
ironicamente la banale musica degli accattoni dell'industria musicale americana (in verità G.
Gershwin era ricchissimo) per tornare a volteggiare sulle note del “Danubio” e del “Pipistrello”
di Johann Strauss. Nella fosca atmosfera de Le chant du veilleur (1933) del compositore
cubano Joaquin Nin, due giovani amanti shakespeariani si incontrano nella notte come
clandestini, sotto lo sguardo onnisciente del vegliatore che li esorta ad assaporare il loro
amore fino alle prime luci dell'alba. Dall’amore proibito a quello libero: nelle Nuove danze
spagnole op. 65 (1900) di Moritz Moszkowski, maestro di Nin, l'amore traspare in tutte le sue
forme, da quella più gagliarda del primo movimento, a quella più mesta del secondo, fino ad
arrivare all’intrinseca carica erotica dell’habanera. Seguono tre brani di Kurt Weill. Il primo,
Polly’s lied, è tratto da una delle sue opere più famose, L'opera da tre soldi (1928), ed è un
presagio sull'infedeltà del coniuge nel momento in cui è costretto a partire. Segue una delle
canzoncine più note in Francia, Le grand Lustucru, una sorta di uomo nero che spaventa i
bambini capricciosi; K. Weill, in fuga dal nazismo, ne dà la sua versione identificandolo con
Adolf Hitler stesso. One life to live, dal musical Lady in the dark (1940), è il sogno ricorrente di
Liza Elliot - forte, fredda ed emancipata direttrice di una fortunata rivista di moda - di essere la
donna più bella e famosa del mondo, e di godersi tutti i piaceri della vita. Torniamo alle danze,
con le Danze ungheresi di Brahms. Il giovane compositore si esibiva con piccoli complessi nel
porto di Amburgo, sua città natale, per guadagnarsi da vivere; lì incontrò genti, musiche e
culture eterogenee che gli fornirono le prime ispirazioni etnomusicali: fu così che tra il 1852 e
il 1869 adattò delle musiche zigane, eliminandone le parti virtuosistiche per recuperare la
componente ritmica e melodica originaria. La spirituale Christmas lullaby (da Songs for a new
world, 1995) di Jason Robert Brown è intonata da una donna cui la gravidanza ha donato la
forza di vedere il mondo come un posto “nuovo” per lei e per la sua piccola. Dolly suite op. 56
di Fauré è dedicata alla figlia della sua amante, chiamata affettuosamente Dolly, “bambolina”,
dalla famiglia.
La suite è composta da sei brevi pezzi per pianoforte a quattro mani scritti
tra il 1893 e il 1896 per segnare gli eventi importanti della vita della bambina. Surabaya
Johnny, dal musical Happy End di K. Weill (1929), è la storia di una ragazza sedotta,
ingannata e infine abbandonata dal capo di una gang di criminali, che nonostante tutto non
riuscirà mai a smettere di amare. In Surabaya Santa, parodia della song precedente,
un'improbabile “Mamma Natale” racconta di essere stata rapita da Babbo Natale quando era
appena diciassettenne, e condotta al Polo Nord; dopo anni di convivenza infelice, stanca della
freddezza del posto e di suo marito, che a quanto pare è più attratto dalle renne e dai
bambini, la donna chiede il divorzio.
GLI ARTISTI
I musicisti si sono conosciuti tra le mura del Conservatorio "L. Perosi" di
Campobasso. Sono essenzialmente un gruppo di amici che provengono da
esperienze artistiche differenti: Paola è specializzata nella musica colta del
Novecento, Greta, prossima al Diploma, si dedica al teatro musicale, ed insieme
hanno ideato spettacoli in occasione di eventi e rassegne. Gianmarco e Gillan,
diplomati, suonano in formazioni jazzistiche; Francesca e Andrea hanno un duo
cameristico da diversi anni e si esibiscono sia nel repertorio per pianoforte a quattro
mani, che in quello per due pianoforti.
PROGRAMMA
W. A. MOZART:
(1756-1791)
G. GERSHWIN:
(1898-1937)
J. NIN:
(1879- 1949)
M. MOSZKOWSKI:
(1854-1925)
K. WEILL:
(1900-1950)
J. BRAHMS:
(1833-1897)
Sonata K 521 in do maggiore per pianoforte a quattro mani
- Tempo I - Allegro
By Strauss
Petrella, Di Iorio
Le chant du veilleur
De Santis, Tomasone, Gesualdo
Nuove danze spagnole op. 65 per pianoforte a quattro mani:
- Allegro ma non troppo
- Andante con moto
- Habanera
Polly's lied
Le grand lustucru
One life to live
Petrella, De Santis , Tomasone, Capra, Di Iorio
Danze ungheresi per pianoforte a quattro mani
- n.2 in re minore: allegro non assai
- n.3 in fa maggiore: allegretto
- n.5 in fa# minore: allegro
***
J. R. BROWN:
(1970)
G. FAURÉ:
(1845-1924)
K. WEILL:
(1900-1950)
J. R. BROWN:
(1970)
Christmas lullaby
G. De Santis, F. Gesualdo
Dolly suite per pianoforte a quattro mani
- n.1 Berceuse
Surabaya Johnny
De Santis, Tomasone, Capra, Gesualdo
Surabaya Santa
Petrella, Tomasone, Capra, Gesualdo
OMAGGIO ALL'ASSOCIAZIONE “CRÊUZA DE MÄ”
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Impianto audio a cura di Antonmario Pasquale
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Via Risorgimento, 18, 86040, Pietracatella (CB)
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FOTO A. DIODATI
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